A febbraio, un serrato confronto tra governo e sindacati ha infine preso la strada di correggere, nell’ambito del sistema contributivo, la cosiddetta “Legge Fornero” (che fissa a 67 anni l’uscita dal mondo del lavoro), con l’auspicio di rendere operative le riforme già dal 1° gennaio 2023, una volta conclusa l’attuale misura ponte di “Quota 102”. Possibile anche un bonus contributivo per rafforzare le pensioni future dei giovani con una carriera non continuativa, e accorgimenti per agevolare le lavoratrici madri, oltre al bonus figurativo di 12 mesi per ogni figlio. Vediamo tutto nel dettaglio.
Pensioni anticipate 2023: le possibili uscite post quota 102
Per il Governo sembra che ogni intervento non potrà prendere le distanze dal sistema contributivo, per non comportare oneri eccessivi per i conti pubblici. In sostanza, non si potrà abbassare la soglia anagrafica minima, fissata a 64 anni da “Quota 102” e gli assegni anticipati non potranno essere molto pesanti. Quota 41, tanto richiesta dai lavoratori sembra un miraggio, e le soglie per l’uscita anticipata saranno diverse.
L’età per andare in pensione per vecchiaia dovrebbe essere 67 anni (età peraltro destinata a crescere con l’eventuale aumento dell’aspettativa di vita dei pensionati futuri). Alla pensione anticipata invece (quella calcolata a prescindere dall’età anagrafica) si potrà accedere con almeno 42 anni e 10 mesi di contribuzione, un anno in meno per le donne.
Pensioni anticipate ultime novità: a rischio le pensioni di giovani e donne?
Non possiamo negare che anche l’OCSE ha allarmato un po’ tutti, affermando che in Italia esiste un problema per i giovani che dovranno accedere alla pensione. Sarà difficile andare in pensione prima di aver compiuto 70 anni e difficilmente si potrà contare su assegni molto elevati. Addirittura, si sta parlando di una situazione che rischia di essere al di sotto della soglia di povertà, e ciò a motivo delle carriere lavorative discontinue e dei periodi di precariato. Per questo motivo, si fa strada la necessità di individuare dei paracadute di tipo previdenziale, per i quali i sindacati si stanno attualmente battendo. Ma quali sono al momento le opzioni per sanare questa situazione così rischiosa per il nostro futuro?
È già al vaglio da alcuni anni la pensione di garanzia per i giovani. Se ne era già parlato e negli anni passati era stata raggiunta un’intesa di massima fra Governo e sindacati, sulla base di un pacchetto di misure. Si tratta in buona sostanza di un assegno pensionistico calcolato interamente con il sistema contributivo. I destinatari saranno in particolare le classi di età “over 1970”, che in molti casi stanno svolgendo lavori precari, discontinui e che difficilmente potrebbero vedere la pensione con 20 anni di contributi e prima di 70 anni.
Una seconda opzione è quella del bonus contributivo virtuale da garantire ai giovani, in particolare a quelli del sistema contributivo (avviato dal 1° gennaio 1996). Il bonus contributivo virtuale potrebbe garantire, per ogni anno di lavoro, 1,5 o 1,6 anni di versamenti, grazie al concorso diretto dello Stato, così da coprire in modalità figurativa periodi scoperti del lavoratore quali: formazione, disoccupazione, lavoro di cura, assistenza a famigliari in difficoltà. Si parla anche di estendere il bonus contributivo virtuale ai periodi di maternità e a quelli di assenza necessaria dal lavoro da parte delle donne, come anche della possibilità di prevedere un ulteriore bonus, o “sconto”, di dodici mesi di versamenti per ogni figlio. Basteranno queste misure o il futuro previdenziale fa ancora paura? Ditecelo nei commenti qui di seguito!
avete sentito l’ultimissima? come volevasi dimostrare; qualche lettore più attento di me ha detto che la riforma per il 2023 si farà nel 2023; mi spiego meglio: faranno un’ennesimo provvedimento tampone tipo quota 102 per far andare in pensione 4 gatti l’anno prossimo; faranno promesse elettorali incredibili per convincerci a dargli il voto; poi la patata bollentissima, anzi ormai si è bruciata, passerà al nuovo governo che si formerà chissà quando; ormi non è più quel vulcano sottomarino che tra la parte sommersa e quella emersa si avvicina ai 10.000 metri; siamo su alcune montagne di Marte ; pare che ne esistano alte 15 chilometri; la montagna di m…………….a ci sommerge saluti ai gestori del sito e al dott. marino
quota 42 anni di contributi versati senza l’odiata finestra non sarebbe un’ipotesi valida?
lo stato si comporta come quello studente che arrivato a maggio senza essersi impegnato minimamente pretende di essere promosso a giugno; sulle pensioni diciamo che è un argomento che non li tocca; pensano alla prossima scadenza elettorale, alla legge elettorale per fare in modo di rimanere a Roma a non fare un c………………….o; vedremo nei prossimi mesi; saluti ai gestori del sito
Sono disgustato dal rimpallo di notizie di proposte più o meno fantasiose….dopo 41 anni di lavoro penso che sia un mio sacrosanto diritto di andare in pensione con quanto maturato …..fandonie che non siano sostenibili….mettiamo gli emolumenti ai politici come in Germania , togliamo il contante x scovare gli evasori ,chiudiamo enti inutili e facciamo una vera riforma del reddito di cittadinanza copiando sempre il modello tedesco.
La sua proposta è eccezionale, ma bisogna capire se il governo attuale prende veramente in considerazione per il 2023 la modifica delle pensioni.la lega qualche anno fa si è battuta per quota 100 ma adesso pare si sia addormentata. Saluto lei in particolare e gli intervenuti per continuare a parlare di pensioni visto il momento che stiamo attraversando. Forse dovremmo iniziare a manifestare c’è funzione pubblica per far sentire la nostra voce prima delle elezioni. Buona domenica.
Dobbiamo pagare noi gli errori del passato, Per fare una cosa giusta. bisogna ricalcolare tutte le pensioni già erogate col sistema contributivo e TUTTE a 42 anni e 10 mesi, un po’ meno per chi prende tanto e un po’ di più per chi prende poco, ma uguale per tutti
Scusate uno che a 61disoccupato da 6 anni come deve fare . In pensione è giovane per lavorare è vecchio quindi ditemi voi come deve fare.
“Pensioni per i giovani” è un modo per parlar d’altro. Non faranno nulla, né per i giovani né per gli anziani. Potrebbero guadagnarci proponendo uscite anticipate a chi accede al sistema contributivo e rinuncia a diritti maturati sino ad oggi ma non faranno nemmeno quello. Se per loro disgrazia si pacificasse l’Ucraina si procurerebbero subito un’ altra emergenza.
Buongiorno io che ho 60 anni e non ho più un lavoro ,ho versato38 anni di contributi ,naturalmente non trovando lavoro come vado in pensione e quando e soprattutto quando dovrei mangiare ,sono anche un invalido ma non trovo una strada di uscita per me.
ti devi rivolgere ad un patronato; ad un sindacato, all’inps; esponi il tuo caso e senti cosa ti dicono ; forza e coraggio saluti
Ma i sindacati leggono questi nostri messaggi e queste nostre proposte la quasi totalità giuste e fattibili? Non aggiungo altro……..
Davvero non si riesce a capire.
Il sistema previdenziale non ha abbastanza fondi per garantire la pensione che bisogna ricordare non è una concessione ma un diritto.
A questo punto meglio la Fornero che un sacco di eccezioni , agevolazioni distribuite senza senso e sfavorendo chi invece è costretto a 43 anni di contributi.eppoi mancano i fondi e pensano ai contributi figurativi a pioggia… Si tratta di assistenza e in tal caso necessita separare la previdenza dei lavoratori da altre forme di prestazioni.
Purtroppo 41 anni di contributi non bastano più dobbiamo rassegnarci e sperare ,anche con i lavori usuranti
Provo a girare il ragionamento.Si va in pensione solo con 41 anni di contributi indifferentemente alla età anagrafica ( 67 anni e 35 di contributi verrà penalizzata per i 6 anni mancanti ) E le penalizzazioni retroattive . Visto che il 50% delle pensioni erogate corrisponde a meno di 20 anni di contributi versati.Condivido la proposta di farci sentire a Roma. Bruno Reggio Emilia
Ci vuole e una rivoluzione per tutto in Italia non c’è una cosa che va nel modo giusto soprattutto chi ci governa hanno le pensioni più alte rispetto a tanti politici di altri Stati siamo la vergogna, mi associo ad un commento che dice sembra facile ad avere 41 anni di contributi inizi a 30 vai a 71 anni che Stato schifoso.
Inps governo e sindacati sono d’accordo per non fare si che arrivi alla pensione così resta qualcosa in cassa
Ma se alla fine, per motivi di efficienza fisica ridotta, volessi accedere ad una pensione anticipata accettando per forza il contributivo e non il misto, mi verrebbe restituito il mio riscatto (non agevolato!) degli 6 anni di università di Medicina? No perché l’ho pagato proprio per ricadere nel sistema misto, altrimenti avrei pagato quello agevolato… occorrerà fare una class action? Non sarebbe meglio la proposta Raitano?
susanna; ci sono certezze e ci sono ipotesi: sono certissimo che restituirti quanto versato per riscattare l’università è un sogno; ormai purtroppo l’hai versato; su quello che bolle in pentola ora …………………..bella domanda le ipotesi sono tante e una più brutta dell’altra; devi sentire qualche patronato cosa ti dice: class action: dubito moltissimo ; attenta alle promesse elettorali; svaniranno dopo le elezioni; su quota 102 le domande sono già scadute il 28 febbraio; proposta raitano? è una proposta anche per sondare il terreno di noi lavoratori; tutto contributivo? è una delle ipotesi per fregare la gente; già con il misto sono decurtate , figuriamoci tutto contributivo; ma poi dipende dal livello base di stipendio; le proposte tridico, raitano sono proposte; lasciano le persone nell’incertezza più assoluta; forza e coraggio; saluti ai gestori del sito
Quando non si vogliono fare le riforme per i lavoratori, che con 41 anni di versamenti avrebbero il sacrosanto diritto di poter decidere di smettere di lavorare, e’ perché di noi lavoratori non frega niente a nessuno ,tranne che per continuare a pagare gli stipendi di chi ci dovrebbe tutelare. “Come farebbero al mondo ad esistere i furbi se non ci fossero i fessi”.
La riforma Fornero nella sua durezza aveva il pregio di dividere in due i requisiti necessari per entrare in pensione: O l’età massima di permanenza al lavoro o i contributi massimi necessari. L’articolo pone come titolo: “uscita a 67 anni ?” Visto che dal 2018 non si è voluto intervenire al ribasso anche graduale e nel tempo, e che a distanza di 4 anni la situazione generale è andata peggiorando, visto che aldilà di promesse elettorali mai mantenute e un regalo pensionistico a pochi fortunati, visto che i nostri politici non riescono a guardare al di là del proprio consenso immediato, a questo punto basta lasciare le cose come stanno: Chi ha un lavoro e uno stipendio mensile, arrivi al suo requisito che l’unica legge oggi in vigore pone come traguardo massimo. Hai 20-30-40 anni di contributi ? A 67 anni vai in pensione con l’assegno che ti spetta. Solo chi è accertato come disoccupato da tempo e dopo aver esaurito qualsiasi sostegno economico possibile, sia accompagnato alla pensione dopo i 60 anni. Gli altri si adeguino alla legge Fornero come sono stati costretti milioni di lavoratori in questi 4 anni. Basta quote e quotine. Basta norme temporanee o sperimentali. O tutti beneficiati o tutti penalizzati. Io personalmente, manderei un po di controlli ai pensionati con quota 100, non mi stupirei affatto se molti di loro stanno continuando a lavorare intascando cosi a fine mese un doppio assegno, alla faccia di chi si è sorbito e continua a sorbirsi la Fornero tutta e fino in fondo.
in questo tuo commento dici anche delle cose molto valide ad esempio su coloro che sono disoccupati; complimenti; ti ricordo però che quota 100 permette di lavorare basta che non si superi una cifra che mi risulta ma potrei sbagliarmi di 5000 euro lordi all’anno; hai mai sentito parlare dei mattutini e dei serotini? ti illumino: io sono un mattutino che si alza anche prestissimo; tu probabilmente sei un serotino visto che fai commenti anche alle 11 di sera; attento: la sera il nostro corpo è meno lucido; perchè: l’afflusso di sangue avviene dove c’è la digestione; la mente è stanca e…………………………. credo che tu mi abbia capito; visto che nell’ultima risposta hai detto che è inutile farsi una cultura sulle baby pensioni ti illumino: quota 100 bisognava avere 62 anni e 38 di contributi; sulle baby pensioni bastava avere 14 anni, 6 mesi, 1 giorno di contributi ; non stiamo parlando di 50 o 60 anni fa; andiamo al 1994; quando fecero la legge qualcuno disse ad Amato: guarda che perdiamo milioni di voti; lui la incrementò di 5 anni ; tuttora adesso ci sono parecchie persone che godono la pensione da oltre 30 anni, qualcuno da oltre 40 anni; (qualcuno di questi non ne ha neanche 70 di anni); c’era un’epigrafe di un signore: morto alla veneranda età di 103 anni; in pensione da 58 anni; saluti ai gestori del sito e anche al dott. Marino
Questo silenzio del Governo e dei Sindacati vale più di mille parole- è il segno evidente che prendono tempo senza che i Sindacati rumoreggino- ora si troverà la scusa del conflitto per guadagnare altro tempo- se vogliamo la flessibilità e gli altri punti discussi c’è una sola via…. mobilitazione ad oltranza ….. è questa la strada maestra!
Ma non sarebbe possibile un accordo,42 per tutti senza finestra.
Questo passa nell’indifferenza per i politici e sindacati e vi spiego.La mia compagna con 36 anni di fabbrica,lavoro duro,come cucitrice del jeans e 4 anni in regola come badante per la madre per tenerla in casa e accudirla,gli si prospetta la cifra per vivere da gran signora di circa….tenetevi…600 euro al mese..Vergogna..Vergogna..si fanno le leggi a tutela delle casse dello stato e del cittadino..campateci voi
In 48 ore Draghi ha trovato 175 milioniiii da destinare alle armi per l ‘ Ucraina.
C’è pure chi non ha versato 40 anni ma 35 o 36 ma come versamento il triplo del versamento normale e non ha più lavoro , ed è un suo sacrosanto diritto percepire una pensione per quello che ha versato…basta fate questa riforma ,avete stancato.
Ma si può capire una volta per tutte perché quando si parla di quota 41 per tutti, c’è subito la levata di scudi – anche da parte dei media – asserendo che è una cosa improponibile? Su quale base? Si può avere una spiegazione chiara? Ma si pensa che è così semplice arrivare a versare 41 anni di contributi?
Bravo, non è per niente semplice e la spiegazione, che noon sia una scusa, è doverosa.
Abbiamo lavorato già 40 anni e con fatica, sono tanti in una vita, la pensione è un sacrosanto diritto non un miraggio!!
Tutti sotto i ponti…
mirano a questo….
Purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire: occorre a questo punto una seria mobilitazione di tutti i lavoratori con scioperi e proteste in tutto il Paese come hanno fatto in Francia. A quel punto vedremo se il Governo con la complicità dei Sindacati avrà ancora voglia di prendere in giro migliaia di lavoratori!
Oggettivamente la situazione sulle pensioni è perlomeno bizzarra.
Fanno incontri dove decidono la prossima volta, e, la prossima volta, si fa sempre attendere.
Anche adesso, non è ancora stato calendarizzato l’incontro promesso, per fare il punto politico.
E’ chiaro che stanno tergiversando per non fare nulla e lasciare le cose così come stanno, senza il minimo rispetto delle giuste aspettative di noi lavoratori.
Non hanno definito neppure la divisione tra assistenzialismo e previdenza dell’Inps, scaricando tutti i costi in un calderone, drogandoli non poco.
Chi ha una certa età, ed ha perso il lavoro, deve poter accedere alla pensione con quanto versato, perché comunque non ha alternative.
Per chi, invece, come me, che quest’anno fa 4 decadi di versamenti, e 60 anni di età, devi comunque mettere un limite massimo che, francamente, non può superare i 42 anni di contributi, che sono tanti, ma tanti tanti, e senza quella beffarda finestra che è un vero furto!
Per la questione delle coperture, ripeto, che volendo, sanno bene dove trovare i soldi, esattamente come fanno, per esempio, quando devono salvare banche, o interessi di lobby potenti varie.
Buongiorno Don62
Non credo sia cosi semplice nonostante i tanti anni di lavoro. Purtroppo!
E’ vero che salvano le banche, ma consideriamo che se non le salvassero, non salverebbero forse nemmeno molti conti correnti e quelle che ora ci invitano a fare; le nostre adorate future pensioni private.
Come è possibile che dopo così tanto tempo che ne parliamo si fatichi a vedere la realtà; ad esempio quella di come lo sono le pensioni tedesche.
Il nostro premier quando proferì la famosa whatever it takes, asseriva che vi fossero “profonde, crescenti divergenze strutturali che minacciavano l’esistenza dell’unione monetaria”.
Strutturale significa qualcosa che deve reggere come lo è la struttura per una casa.
E per questo tra le molte ricette strutturali che deve cucinarci casa Europa per correggere quanto sopra, vi è anche l’adeguamento tra i diversi sistemi pensionistici; poi stai sicuro che arriveranno quelli sanitari, in definitiva tutta la spesa.
In fatto di pensioni vale la regola che i buongustai conoscono quella del libro delle ricette della nonna, da noi la ricetta Fornero.
Niente nouvelle cuisine!
Con simpatia.
Don mi trovo in una situazione simile alla tua:
classe 62
a fine febbraio ho fatto i 41 anni di versamenti.
– Non sono considerato un precoce pur avendo 10 mesi di versamenti fatti prima del compimento dei 19 anni. (distribuiti su 3 anni di lavoro estivo).
Cosa aggiungere…… ci sono solo 2 soluzioni:
– la prima: scendere in piazza con o senza sindacato al seguito e restarci fin che serve.
– la seconda ….. preferisco non scriverla.
Certo 41 sono pochi…. Il fenomeno che abbiamo adesso è andato in pensione a 59 Annie non certamente con 41 anni di contributi.
Condivido la riflessione di Don62 !!! 43 anni di lavoro sono davvero troppi !!!! Io ne ho 40 sono un precoce e svolgo un lavoro usurante ma non facendo parte dell’ Ape social mi dovrò usurare per altri 3 anni, ma che senso ha la finestra dei 3 mesi ? ma che senso ha applicare solo all’ape una lista di lavori usuranti e non a tutti i lavoratori !!! Qui lo stato e le parti sociali devono intervenire !!!