Pensioni anticipate 2023, Damiano: Quota 103 e opzione donna non superano Legge Fornero
Manovra di bilancio sotto accusa, le misure pensionistiche inserite non porteranno al superamento della Riforma Fornero ma anzi, dicono cittadini,sindacati e esponenti politici di spicco, ad un peggioramento delle attuali condizioni. Quota 103 e l’opzione donna come proposta non soddisfano per nulla i desiderata dei lavoratori futuri pensionandi, molti rimarranno fuori dalle misure anticipate proposte dal Governo, vivendole come ‘beffarde’ed ingiuste. Allo studio molti emendamenti specie per ripristinare i vecchi requisiti per opzione donna.
Malumore anche per il taglio dell’indicizzazione delle pensioni, che a detta dei sindacati e dell’onorevole Cesare Damiano, ex Ministro del Lavoro e Presidente di Lavoro & Welfare, che ci ha rilasciato la seguente intervista in esclusiva, va rivisto. La rivalutazione degli assegni al 100% solo per quanti arrivano ad un massimo di 2.100 euro mensili lordi e 1.600 netti, é un severo colpo al ceto medio. Persone che hanno lavorato 35-40 anni e che oggi vedono erodere nuovamente il loro potere di acquisto. Di seguito le sue considerazioni ed il bilancio della manovra ad oggi 20 dicembre 2023.
Pensioni anticipate 2023, l’intervista in esclusiva a Cesare Damiano: il punto su Quota 103, opzione donna, ape sociale
Pensionipertutti: Onorevole Damiano il Governo vuoi per i tempi scarsi a disposizione, vuoi per le risorse, si é orientato non più verso una riforma pensioni strutturale per il 2023, ma ha optato per misure ‘ponte’, condivide le ragioni?
Cesare Damiano: Per quanto riguarda le pensioni, il Governo si è orientato, nel disegno della legge di Bilancio, ad attuare un progetto cosiddetto “ponte”. Rimandando, come dichiarato da vari esponenti dell’esecutivo, una vera e propria riforma del sistema previdenziale al prossimo anno. Predisponendosi, per far questo, al confronto con i sindacati dei lavoratori. Questa scelta, oltre al problema dei tempi brevi a disposizione, è anche dovuta al fatto che le risorse disponibili sono esigue.
Pensionipertutti: Quota 103, dai 62 anni con 41 anni di contributi, rispetta a sua avviso quanto affermato in campagna elettorale o si rischia di fare una misura che utilizzeranno però davvero in pochi vista la rigidità dei paletti imposti?
Cesare Damiano: Aldilà delle affermazioni “di bandiera” che sono state ripetute oltre il periodo della campagna elettorale, non è stato prodotto un intervento incisivo. Gli slogan utilizzati più di frequente, nel recente passato e nelle scelte che si stanno compiendo, sono quelli delle “quote” 100, 102 e 103 e “noi cancelleremo la legge Fornero”. Tutto questo non corrisponde alla realtà, è una palese bugia. Perché, come sappiamo, per arrivare ai traguardi fissati da quelle “quote”, che altro non sono che finestre di accesso alla pensione – a differenza delle quote non hanno un sistema flessibile ma sono numeri fissi e rigidi – il requisito richiesto a coloro che possono beneficiare di questa normativa è una quantità di contributi esageratamente alta. 38 anni di contributi in quota 100 e 102, 41 per quota 103, tre anni in più. Arriviamo, così, a un requisito minimo di 41 anni di contributi accompagnato dall’età di 62 anni.
È evidente che tale modalità restringe molto la platea degli utilizzatori potenziali perché arrivare, oggi, a 38 anni di contributi è un traguardo che viene tagliato di più dai lavoratori e dalle lavoratrici del settore pubblico; più difficilmente dai lavoratori del privato. Distinguendo, in questo caso, tra lavoratori e lavoratrici. Come è noto, queste ultime, hanno carriere più discontinue, interrotte, che non consentono di arrivare al traguardo contributivo dato.
Pensionipertutti: Ma quindi con Quota 103, a suo avviso, si supera o no la riforma Fornero?
Cesare Damiano: La legge Fornero non è stata assolutamente cancellata in quanto chi non raggiunge quel traguardo contributivo sarà costretto a stare dentro i termini di quella normativa: anche con un minimo di 20 anni di contributi, potrà andare in pensione, per vecchiaia, a 67 anni.
Dunque, al contrario di quanto ripetuto ossessivamente da Salvini, la legge Fornero non è stata né riformata né, men che meno, abolita. È in piena vigenza con tuttora sua indiscriminata “porta” d’uscita a 67 anni. Flessibilità zero.
Pensioni anticipate 2023, Damiano: Riforma Fornero non é stata affatto superata
Pensionipertutti: Come si può davvero superare la legge Fornero?
Cesare Damiano: Semplicemente introducendo un principio di flessibilità del sistema. Un principio generale che riguardi tutti i lavoratori. Sia che svolgano lavori usuranti o gravosi, per i quali esiste già una disciplina di legge, sia che esercitino mansioni “normali”.
Pensionipertutti: E per quanto riguarda le pensioni in essere, i pensionati come ne escono da questa Legge di bilancio?
Cesare Damiano: Male direi, va notato che il Governo, affermando di voler aiutare la parte più debole della popolazione, a partire dai pensionati, in realtà, ancora una volta, utilizza le pensioni come un “bancomat” al quale attingere. Non è una cosa nuova, fu fatta ai tempi del Governo Monti. E siamo ancora a questo metodo iniquo. Il taglio della rivalutazione all’andamento dell’inflazione che il Governo ha proposto, soltanto in questo 2022, farà risparmiare una cifra che ruota attorno ai 2 miliardi di euro. I miglioramenti, accanto a questo risparmio, riguardano invece la metà di quella cifra. Sono quelli relativi ai costi che si dovranno sostenere per prolungare l’Ape sociale, Opzione donna, revisione di quota 103. Quindi, ancora una volta, si pesca dalle tasche dei pensionati, sbandierando un miglioramento della situazione previdenziale.
Pensionipertutti: Quali sono le insidie dietro alla rivalutazione delle pensioni al 100% solo degli assegni che arrivano a quattro volte il minimo?
Il potere d’acquisto di retribuzioni e pensioni è un altro nodo dolente. Bisogna dire che, accanto alla decurtazione della rivalutazione delle pensioni al di sopra di quattro volte il minimo – quando la stessa operazione la fece il secondo Governo Prodi partì da un taglio dell’indicizzazione delle pensioni che erano otto volte il minimo – manca un’idea di rivalutazione delle pensioni più basse. A meno che non si considerino quei 30 euro al mese di rivalutazione della pensione minima come la soluzione di tutti i problemi. Il che, ancor più con l’attuale pressione dell’inflazione su bollette e costo della vita è perfino grottesco.
Mi spiego: la rivalutazione al 100% solo degli assegni che arrivano a quattro volte il minimo, circa 2.100 euro mensili lordi e 1.600 netti, è un severo colpo al ceto medio del lavoro, operai e impiegati che hanno lavorato duramente per 35-40 anni e che vedono ulteriormente compromesso il loro potere d’acquisto. Infine, se si vogliono rivalutare le pensioni, a partire da quelle più basse, bisogna tenere conto dei contributi versati. Altrimenti, si dà un pericoloso via libera al lavoro nero. Lo strumento più giusto è l’attuale quattordicesima mensilità che può essere potenziata in due direzioni: alzare l’attuale tetto di 1.000 euro lordi mensili (entro il quale si ha diritto all’assegno che viene pagato a luglio di ogni anno) portandolo fino ai 1.500 euro; potenziare il valore della stessa quattordicesima che è distribuita su tre fasce in base ai contributi versati. Sarebbe una vera azione di equità e di giustizia sociale.
Ringraziamo moltissimo l’onorevole Cesare Damiano per averci dedicato del tempo e ricordiamo a chiunque volesse riprendere parte dell’intervista che é tenuto a citare la fonte.
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Ma se a quota 103 si può accedere solo con 41 aa di contributi, chiamiamola quota 41, con un minimo di 62 aa.
Perché per me sarebbe molto triste se a fine 2023, con 65 aa e 38 di contributi, io non potessi accedervi. Possibile che da nessuna parte si trovino spiegazioni su questo e si parli solo dei 62 aa? E chi ne ha di più che deve fare?
Buongiorno stanno facendo del male a tutti , sia lavoratori con 40 e passa anni di contributi alle spalle e non poco ai Giovani, possono dire quello che li pare ma il ricambio Generazionale e al palo e fermò,il mio commento può essere soggettivo.. ma finché io non esco dalla azienda non assumeranno mai un Giovane con il contratto indeterminato, sarebbe semplice nel capire e nel fare.non ci sarà altra generazione che lavorerà tanto come noi del 60
Noi del 1960 siamo ad un passo dalla Fornero 42 e 10 mesi, penso che se Lega e company bugiardi nati (hanno preso i voti grazie alle loro bugie), dovessero metter mano ai 42 e 10 mesi , sinceramente non avrei mai creduto di poterlo dire, non supereranno mai altri passaggi elettorali ma diro’ di piu’, sara’ bene che questi signori sparissero dall’Italia
perche’ la rabbia sara’ veramente forte e non solo a parole.
saluti
Concordo, Massimo!
Stessa situazione di mio marito, classe 1960, che nel 2024 dovrebbe andare con l’anticipata Fornero, dopo aver versato fior fior di contributi, fino all’ultimo centesimo.
Ebbene, continua a dire “speriamo non tocchino la Fornero, perché quota 103 è una rapina”.
Saluti e buone feste anche ai gestori del sito ( i bravissimi Erica e Stefano )
Caro Massimo; lungi da me difendere salvini e Company ma tu dovresti ringraziarlo e sai perchè? adesso te lo spiego; hai parlato di 42 anni e 10 mesi? al di là che c’è una finestra di 3 mesi in più; se tu adesso hai 42 anni e 10 mesi lo sai a chi lo devi? a quota 100 che ha bloccato l’aspettativa di vita appunto a 42 anni e 10 mesi più finestra (la prospettiva era oltre 44 anni); e quota 100 chi ha spinto? proprio Salvini; poi fa quello che vuoi, io il voto a Salvini non l’ho dato; vedremo nel 2023 cosa succederà ma la vedo brutta; saluti a te e ai gestori del sito
ma i sindacati a parte quello sciopero insulso di qualche tempo fa, che fine hanno fatto? perchè non sono intervenuti e non intervengono per modificare la legge sulle pensioni, per insistere su opzione donna, per le uscite anticipate dal lavoro, ecc ecc? vi invito ancora una volta a cancellarvi i sindacati ormai non fanno più niente per i lavoratori, sono diventati un magna magna anche loro!!
Buon giorno.
Premesso che il guaio economico ai lavoratori, futuri pensionati, è stato il passaggio dal retributivo al contributivo; un danno che nel tempo si aggrava col ritorno di una inflazione solo parzialmente e non da tutti recuperata.
Nel dubbio che la massa degli operai e degli impiegati che cita l’onorevole Damiano con 35/40 anni di lavoro possano raggiungere pensioni da 1.600 euro netti, quando faticavano ad averli già come stipendio.
Concordando che 41 di lavoro meriterebbe il pensionamento, sopra tutto per chi vanta contributi frutto di poca assistenza e molta, se non tutta, previdenza.
Ritengo corretto il richiamo sui correttivi agli assegni minimi alla luce dei contributi versati; evitare le solite furbate di chi lavora in nero per una vita, per poi mescolare la loro assistenza alla altrui previdenza deve farsi regola.
Ora, non per giustificare o condannare la promessa disattesa dal tandem Salvini-Durigon.
Ma guardando ai fatti e non alle parrocchie delle diverse opinioni, al momento di certo è che resta la Fornero.
Le opinioni e le decisioni degli ultimi 4 anni trascorsi tra: verdi, gialli, rossi e azzurri, coadiuvati anche da tecnici rinomati, alla fine non ci hanno portato fuori dal solco delle quote.
Si è partiti da 62, passando a 64 per tornare ai 63 con meno contributi: (38) di quanto subito da molti: (42/43) nel tentativo di porre un freno alle uscite. Spacciate finanche come un avvio di flessibilità per chi si vedeva costretto a raggiungere i 67, o necessarie ad alleggerire il costo del lavoro a qualche imprenditore … che dire se non … è stata una genialata!
Il troppo pasticciare, l’andare avanti per poi tornare indietro, non solo da oggi, sulle pensioni, si dimostra alla fine sempre di scarsa equità.
Se da domani la “promessa elettorale” dei 41anni per tutti, si fosse realmente concretizzata priva di penalizzazioni, avremmo avuto l’ennesima prova di una angheria per chi si è dovuto attenere all’anticipata.
E allora, se certamente qualcosa non quaglia, nonostante i molti quadratori del cerchio sparsi nell’agone politico nostrano. Non vedo alcuno che possa ergersi a volpe perché, purtroppo, ben sappiamo quanto difficile sia poter raggiungere l’uva.
Saluti e buone feste a tutti.
Buone feste anche a lei! Saluti, Erica
ONOREVOLE DAMIANO PERCHÈ QUANDO PARLA DI QUOTA 103 MENZIONA SOLO LA MANCATA RIVALUTAZIONE E NON FA CENNO AL FURTO SCANDALOSO SUGLI IMPORTI CHE SUPERANO 5 VOLTE LA PENSIONE MINIMA ???
QUOTA 103 È MOLTO PEGGIO DI UNA “BEFFA” AL CETO MEDIO , MA È UNA VERA RAPINA DI STATO !!! RUBARE A CHI HA SEMPRE PAGATO CONTRIBUTI ALTI E STA PAGANDO FINO ALL’ULTIMA GOCCIA DA PIÙ DI 41 ANNI , IMPONENDO PALETTI COME QUESTA “SOGLIA FURTO” È UNA COSA INFAME E INCOSTITUZIONALE !!!
CHI HA PAGATO ALLO STATO SEMPRE TANTISSIMO , TUTTO E DI PIÙ , “ESPONENDOSI FINANZIARIAMENTE” ANCHE CON CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO DI CONTRIBUTI VOLONTARI , RISCATTI DI LAUREA .. SI CHIEDE ORA : MA PER CHE COSA ?????!!
PER VEDERSI RUBARE I PROPRI SOLDI APPENA SI SARANNO RAGGIUNTI I REQUISITI RICHIESTI ?????!! TUTTO CIÒ È DISGUSTOSO , IMMORALE , GROTTESCO , MAI VISTA UNA “RAPINA” DEL GENERE IN NESSUN PAESE CIVILE !!! ALTRO CHE “FLESSIBILE” , QUOTA 103 SE SCRITERIATAMENTE MANTENESSE QUESTA IMPOSIZIONE , DI FATTO SAREBBE UNA “TANGENTE” VERA E PROPRIA DA PAGARE ALLO STATO , UNA “PATRIMONIALE “ AL CETO MEDIO !!! ANCHE I PATRONATI STANNO DICENDO TUTTI LA STESSA COSA E NON CREDONO POSSIBILE CHE POSSA ESSERE APPROVATA UNA SCHIFEZZA DEL GENERE.
ONOREVOLE DAMIANO SI FACCIA SENTIRE , MA ORA !!! DOVETE FERMARE SUBITO , QUESTA INGIUSTIZIA , QUESTA NEFANDEZZA , QUESTO ABUSO DI POTERE COLOSSALE !!!
Concordo con Franco, l’onorevole Damiano che è considerato una voce competente in materia previdenziale dovrebbe fare la voce grossa su questa soglia-beffa !
Concordo prefettamente con Elvio, Giuseppe ma soprattutto con Sergio, mi pare di capire che Damiano nel suo partito è una mosca bianca, nessuno lo ascolta né propone le sue idee previdenziali a partire dall ex min Orlando o Letta, Se incampagna elettorale avesseri espresso l idea di Damiano avrebbero avuto una percentuale sicuramente più alta.
Per il 23 unica speranza è l idea di Rizzetto che è dela parte politica governativa, per tutte le altre non c è speranza. Saluti e auguri al gestori del sito
Quindi?
Concordo pienamente con quanto afferma l’onorevole Damiano persona che rispetto per la sua competenza e preparazione anche se non è della mia parte politica. Le sue analisi sono sempre precise e complete e purtroppo per noi che speriamo nella pensione veritiere.
Salvini invece come al solito ha fatto solo promesse scontentando praticamente tutti, stessa cosa per l’onorevole Durigon che come ex sindacalista dovrebbe sapere bene come funzionano le cose. Devo dire che la Meloni non ha mai fatto promesse in campagna elettorale per quanto riguarda le pensioni però far cassa sui pensionati non è stata una bella cosa. Questa finanziaria poi è sbilanciata tutta a favore delle imprese pur sapendo che noi lavoratori dipendenti paghiamo tutte le tasse sino all’ultimo euro, Purtroppo il ceto medio si sta sempre di più indebolendo non tengono conto che ad esempio non abbiamo agevolazioni per quanto riguarda le tasse universitarie dei figli, i vari bonus, ecc. A conti fatti pur pagando il 41% di tasse in busta paga non abbiamo di ritorno quasi nulla, almeno una volta potevamo essere grati di avere un sistema di sanità pubblica efficiente ed invece se voglio fare una visita medica devo aspettare anche 1 anno visto le liste d’attesa e quindi sono costretto ad andare da un privato e pagare fior di euro. In questo paese dovremo ogni anno avere un miglioramento economico invece i povesi diventano sempre più poveri e il ceto medio inizia a scivolare sempre più in basso. Comunque diamo tempo a questo governo visto che è insidiato da 2 mesi. Mi auguro in una riforma pensionistica flessibile che non mi faccia lavorare sino a 67 anni e non perché il mio lavoro non mi piaccia ma perché vorrei lasciare il posto a qualche giovane che possa formarsi una famiglia invece devo lavorare per mantenere i figli anche se hanno già una certa età. Auguri ai gestitori del sito ed in particolare alla signorina Erica un felice Natale ma sopratutto auguri a tutti i lavoratori che sperano in una pensione in tempi brevi.
va detto che l’on Damiano da tempo propone (vedi suoi disegni di legge) soluzioni condivisibili sul tema delle pensioni, ma va anche ricordato all’on Damiano che la sua parte politica da più anni a questa parte faceva parte della maggioranza al governo, ed in ultimo anche con esponenti di peso a lui legati, vedi il ministro del lavoro Orlando che forse non ha ancora capito cosa da quella parte politica i lavoratori si aspettavano e si aspettano!!!! ed è proprio per questa miopia politica elettorale che a quanto pare non riescono ancora a leggere, che il lento ma inesorabile declino piano piano li sta portando alla dissoluzione, vedi articolo sui sondaggi elettorali appena pubblicato da https://www.pensionipertutti.it/sondaggi-politici-elettorali-ultimi-dati-swg-per-la-7-crollo-pd-bene-la-lega/
saluti e un cordiale Buon Natale a tutti
Elvio
Buon Natale a lei Elvio, Erica
Condivido il pensiero di Damiano.
È assurdo l’aver tagliato l’indicizzazione delle pensioni sopra i 2.100€, ristretto i requisiti di opzione donna solo per accontentare la lega con una “FALSA” quota 41. Con il tetto a cinque volte la pensione minima fino ai 67 anni, senza poter più lavorare, dissuaderá moltissimi all’adesione ma governo farà cassa con il taglio della rivalutazione delle pensioni sopra i 2100€. Una presa in giro per lavoratori e pensionati.
Buongiorno a tutti
Leggo sempre la pagina di pensioniaperte e mi piace leggere anche tutti i vostri commenti anche per cercare di capire meglio (non è un argomento molto semplice) Quello che leggo è che tutti si lamentano GIUSTAMENTE MA PERCHÉ NON FACCIAMO NULLA DI CONCRETO? Le persone alle quali verrà tolto il reddito di cittadinanza SCENDERANNO IN PIAZZA CON IL RICHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO E NOI ????????????????? NOI CI LAMENTIAMO E NON FACCIAMO NIENTE!!!!!!!!!!
cara laura; hai perfettamente ragione; mi viene in mente oltre 1 anno fa che in una giornata ci si poteva trovare in vari posti d’italia a protestare; ricordo che a me faceva comodo essere a venezia e ci andai; arrivai parecchio prima e mi misi a guardare il via vai di persone; pensavo che alla fine almeno 30-40 persone ci sarebbero state; stava arrivando l’ora dell’appuntamento ma non vedevo striscioni, bandiere, cartelli etc; ad un certo punto intuii che forse 1 persona era arrivata lì come me; sai alla fine in quanti eravamo? 15; scherzo; 10; scherzo; 5 scherzo; eravamo in 2(proprio quello che avevo intuito); rimasi 10 minuti e poi dovevo andare in stazione a prendere il treno; tutto chiaro, Laura ? ; auguri di buon natale a te, al dott.Rodinò e alla dott.ssa Venditti
Grazie di cuore, auguroni anche a lei
La politica ē malata a destra come a sinistra oggi ci rimettono i lavoratori ma poi ci rimetteranno i politici.
Poi, saremo già morti.
Buonasera! Spero che l’Esecutivo realizzi una Riforma delle pensioni che consenta ad un elevato numero di futuri pensionati, di poter accedere più facilmente alla pensione. Auspico, inoltre, che il nuovo meccanismo di indicizzazione delle pensioni non penalizzi né le fasce più deboli e né il ceto medio. Grazie a tutti di vero cuore!
Concordo che la riforma Fornero è in pieno vigore e aver sostenuto di volere abolirla con questa quota 41 è farsesco. A noi del 1960, che non vogliamo farci derubare con la penalizzazione introdotta con un abuso di potere prepotente e ingiusto, la soluzione offerta dall’anticipata Fornero è ormai a un passo… Capito Salvini? Da anni prometti il nulla impunemente. Ma la tua tecnica di gran bugiardo è ormai smascherata. Ci darai quota 41 tutta contributiva, ci scommetto. E alla fine dichiarerai di aver superato la Fornero, come quell’orologio guasto che due volte al giorno segna l’ora giusta… Patetico!!!
Caro Giuseppe; vedo che non afferri i particolari; parli di quota 41 indipendentemente dall’età? io non ci ho mai creduto ed è questione matematica; era logico che ci fosse un minimo d’età e credevo che fosse 63 anni e non 62 infatti l’unione europea non è d’accordo e se ne fanno una ragione; certo hanno messo una marea di paletti per scoraggiare o impedire alla gente di andare in pensione e tutto per il famoso debito pubblico italiano; dici che la legge Fornero è alle porte? cosa ne sai di cosa succederà nel 2023? e se dovessero fare tutto contributivo? lì ti do ragione; dipenderà da Salvini solo o da tutti gli altri, sindacati compresi? io il voto a Salvini non l’ho mai dato e credo che non lo darò mai; saluti a te e ai gestori del sito
Flessibilità zero, questo è quanto sottolinea Damiano e che tutti noi abbiamo ben compreso e che ci spegne tutte le speranze riposte nei proclami roboanti di questa coalizione di governo- tutte chiacchiere e slogan di Fdi e lega che servivano ad accaparrarsi il voto , per battere il PD e m5s che comunque avevano messo in campo quota 100 e poi 102, sicuramente toste e difficilmente raggiungibili- ma questo esecutivo si è superato, calando l’asso più sporco del mondo ,che nemmeno le menti più contorte potevano immaginare …… quota 103 con paletti che hanno trafitto i precoci e i poveri ultrasessantenni come me, che non hanno avuto la fortuna di entrare presto al lavoro , perché impegnati per anni in studi universitari e partecipazioni a concorsi- ed eccoci qua , ancora con la bava alla bocca, a subire le randellate di questi menestrelli della politica, che hanno la sfacciataggine di affermare che la fornero è stata superata, abolita, distrutta, dimenticata. …..a Salvini qua se c’è una cosa da distruggere è la tua testa bacata e la tua bocca sacrilega , che spara cazzate e veleno che ormai hanno finito di coinvolgerci, perché ci è venuto il voltastomaco a sentire e a metabolizzare le idiozie di questo cazzaro illusionista- ora vediamo chi ha ancora il coraggio di votarli e di seguirli nelle loro infelici uscite in materia previdenziale- non illudiamoci però, che nel 2023 si farà la riforma a nostro favore, magari con una 103 senza paletti o, un abbassamento dei 67 portandoli a 65- questi stanno meditando e sul punto di partorire un altro mostro, che la fornero e la loro 103, non è niente al confronto, magari il contributivo obbligatorio per tutti e per giunta da 68 anni……. e chi può saperlo …….la cattiveria umana è la malvagità insita in loro …….può arrivare a vette di scelleratezza altissime ed inimmaginabili !!!!!!!
Concordo prefettamente con Elvio, Giuseppe ma soprattutto con Sergio, mi pare di capire che Damiano nel suo partito è una mosca bianca, nessuno lo ascolta né propone le sue idee previdenziali a partire dall ex min Orlando o Letta, Se incampagna elettorale avesseri espresso l idea di Damiano avrebbero avuto una percentuale sicuramente più alta.
Per il 23 unica speranza è l idea di Rizzetto che è dela parte politica governativa, per tutte le altre non c è speranza. Saluti e auguri al gestori del sito
Saluti a lei, Erica
è vero ……il mostro è dietro l’angolo…. per il 2024 faranno una quota sperando di farci passare per fessi…. del tipo 65 anni di età (volendo far credere migliorativa rispetto agli attuali 67 della Fornero)……. 41 anni di contributi (volendo far credere migliorativa rispetto agli attuali 42 e 10 mesi per gli uomini della Fornero)….. ma l’ambo secco così partorito sarebbe un quota 106……. provare per credere…..
fabrizio, io credo che tu sia un pessimista; secondo me si accontenteranno di 64 e 41 tanto per dire: i fregati del 60 che non raggiungono i 41 anni li frego per la 4° volta di fila (tanto sono abituati); stanno studiando la mega fregatura, sai qual’è? retributivo e contributivo: in pratica una quota anche più bassa tutto contributivo; quanto sarà? non sarà altissima 64 e 40; e diranno: hai visto che questa volta non ti ho fregato? comunque vedremo a inizio 2023 cosa verrà fuori; saluti a te e ai gestori del sito
Opzione donna ….con stessivrequisiti…..non è Opzione mamma ….non è Ape Sociale non è 104….questo governo sta facendo dei maneggi ignobili…..facciano un passo indietro …..è assolutamente inammissibile quello che sta succedendo in queste ore ….