Pensioni anticipate 2023, il problema Fornero resta: la proposta di Damiano

Il problema delle pensioni continua ad essere al centro del dibattito politico italiano. Recentemente, Cesare Damiano, noto politico ed economista ed ex Ministro del Lavoro, ha espresso la sua opinione sul tema. Vediamo le sue parole e la sua ricetta per superare la Riforma Fornero dopo il ‘fallimento’ di quota 100, 102 e 103.

Pensioni ultim’ora: il problema resta, Cesare Damiano propone un anticipo flessibile strutturale

Secondo Damiano, la flessibilità rispetto ai paletti della legge Fornero è l’argomento principale su cui si sta discutendo in questo momento. La sua proposta è di introdurre un criterio di anticipo flessibile per accedere alla pensione, che sia strutturale e universale e che come dice “riguardi tutti i lavoratori, per alcuni con una flessibilità su misura”.

Damiano poi sottolinea l’importanza di valutare l’impatto della previdenza sul PIL del Paese. Calcoli statistici variabili oscillano tra il 12% e il 17%, a causa di due fattori principali: “la separazione della spesa per la previdenza da quella per l’assistenza, obiettivo da sempre dichiarato, ma mai raggiunto e la sottrazione dell’impatto della tassazione sulle pensioni. Ogni anno, infatti, i pensionati restituiscono allo Stato 60 miliardi di euro, una partita di giro che deve essere considerata”.

Damiano spiega che nel riesaminare come superare la legge Fornero, si deve tener conto di alcuni nuovi fattori: “Natalità, occupazione, rapporto tra occupati e pensionati. Perché dopo i sostegni dell’epoca pandemica, che hanno spinto il PIL di nuovo a percentuali considerevoli, è molto probabile che si torni a un rallentamento che investirà, ovviamente, anche il versante dell’occupazione”. L’ex ministro dice poi di esser sempre stato fautore del superamento della legge Fornero, ma le quote 100, 102 e 103 non hanno portato ai risultati sperati. La legge Fornero resta invariata e queste quote di anticipo pensionistico hanno vantato solo coloro che hanno particolari condizioni, come lavoratori del pubblico impiego, uomini, o del privato con una continuità lavorativa di almeno 41 anni.

Pensioni anticipate 2023, Damiano: “Il fallimento delle Quote 100, 102 e 103 e la necessità di un cambiamento”

Qual è la ricetta di Damiano per superare la Legge Fornero? La soluzione è una sola ed è quella “Di introdurre un criterio di anticipo flessibile per accedere alla pensione. Molte proposte sono circolate: 62, 63 o 64 anni, con un diverso impatto sui costi. Questo anticipo flessibile deve, a mio avviso, essere strutturale e universale. Cioè, riguardare tutti i lavoratori.

Ma considerando che i lavoratori si dividono in due platee fondamentali. Chi svolge nell’arco della vita di lavoro un’attività usurante o gravosa, già legislativamente normata, e chi svolge lavori che noi giudichiamo normali come quelli di concetto e intellettuali. Attenzione: per questi ultimi va prevista una flessibilità su misura, che non escluda una leggera penalizzazione della parte retributiva dell’assegno pensionistico”. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti e diteci la vostra!

Pensionipertutti.it grazie alla sua informazione seria e puntuale è stato selezionato dal servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.

51 commenti su “Pensioni anticipate 2023, il problema Fornero resta: la proposta di Damiano

  1. Quando potro’andare in pensione?
    Sono nato nel 1959 (classe di sfigati)a fine 2023 avrò compiuto 64anni+4 mesi e mezzo e avrò maturato 39 anni +3 mesi e 21 giorni.Quando potrò andare in pensione?

  2. Rispondo a Sergio61. E chi non sarebbe d’accordo con la tua proposta…..però ti faccio notare che Salvini aveva già proposto Quota 100 (con minimo di 38 anni e 62 anni di età) e l’hanno impiccato al primo albero con un bel nodo scorsoio togliendo quella legge. E chi sono stati i fautori dell’impiccagione? La Sinistra e il M5S erano al governo quando quella legge è stata cancellata!!!! Ora tu riproponi una una Quota87 (62+25)? Oppure Quota 92? Che sono ancora più dispendiose in termini di risorse economiche di quelle di Salvini? Datti da solo una risposta……………….

  3. Buongiorno, il vecchio Damiano ha sempre parlato di Flessibilità in Uscita ma Lui ed il Suo Partito è da oltre dieci anni che ci fanno andare in Pensione con La sciagurata Legge Fornero. Ora bisogna riconsiderare tutto aprire sin da subito alla Flessibilità in Uscita per TUTTI (senza paletti con un minimo di soli 25 o 30 anni di contributi) a 62 anni soprattutto a chi ha lavorato in maniera discontinua ed ha avuto periodi di Disoccupazione certamente non per colpa propria, quindi finiamola con queste quote 41 100 102 103 ecc.ecc.. Sindacati svegliaaaaaaaaa, tornate a tutelare i piu’ deboli e non i più forti.

  4. La flessibilità è l’unica soluzione equa.

    Si può uscire dai 63 anni con un minimo di contributi di 20 anni e con penalizzazione del 2% per ogni anno di anticipo dagli attuali 67 previsti per la pensione di vecchiaia.

    Questa soluzione andrebbe a favore di tutti coloro che hanno avuto carriere discontinue, disoccupati anziani e persone con problemi di salute.

    Chi non fosse interessato potrà continuare a lavorare fino a maturare i 42 anni e 10 mesi.

    E cosi avremmo risolto tutti i problemi, anche quelli delle coperture!

  5. Dott. Damiano sei l’unico che ci vede e ci sente in un mondo di ciechi e di sordi. Lo dici da anni che ci vuole flessibilità in uscita ma nessuno ti ascolta. Un abbraccio.

  6. Fanno prima a fare QUOTA BARA e così la smettono di prenderci tutti per i fondelli.
    Tutte le volte che sto (stiamo) raggiungendo il traguardo della tanto agognata e meritata pensione, dopo ben 40 e più di lavoro e di contributi versati (soldi nostri)… come per magia, tirano fuori dal cilindro le Quote miracolose, con la benedizione dei SINDACATI COMPLICI.
    VERGOGNA !!!

    1. Ho paura che non tireranno fuori quote ma qualcosa di più mostruoso della Fornero- perciò ci vuole la mobilitazione generale, altrimenti il mostro verrà fuori…..e saranno dolori atroci.

  7. Ecco, arriva la proposta dell’ex Ministro Damiano: anticipo flessibile dai 62, 63, 64 anni con una leggera penalizzazione.
    Ma si, già che ci siamo facciamo una flessibilità dai 65, 66, 67 anni con il calcolo solo contributivo e mettiamo pure una fetta di c…
    Quota 41 SUBITO!
    E poi pensione di vecchiaia a 64 anni come nella media degli altri paesi europei, SUBITO!

    1. Sì , proprio subito ha detto la Meloni , ma Landini dice no subito ma domani Sbarra dice dopodomani, ma Bombardieri parla di dopodopodomani ……evviva …… accidenti mi ero appisolato…….che bel sogno!

  8. Caro Onorevole, le cose da fare son poche E SEMPLICI ma vanno fatte in fretta perchè aspettano ormai da 10 anni:
    – 1) FISSARE UN TETTO MASSIMO DI CONTRIBUTI ESEMPIO 41 ANNI.
    – 2) FISSARE UNA ETA MASSIMA PER ACCEDERE ALLA PENSIONE ES. 65 ANNI + UN MINIMO DI CONTRIBUTO ES. 30 ANNI
    -3) STABILIRE UN TETTO MASSIMO PER LE P’ENSIONI ES. 3500 EURO NETTI MESE
    -4) LE REGOLE DEVONO ESSERE UGUALI PER TUTTI – POLITICI E ONOREVOLI COMPRESI.
    -5) RICALCOLARE TUTTE LE PENSIONI CHE SUPERANO I 3500 EURO NETTI MESE.

  9. Salve, dalle considerazioni generiche del dott. Damiano e dall’eterogenità delle posizioni che emergono dai commenti, sarà difficile trovare proposte che accontentino tutti, anche perchè chi dovrà legiferare sono i soliti super esperti teorici e intellettuali che hanno poca confidenza con la realtà di noi comuni lavoratori. Per trovare una sintesi bisogna partire dal fattore che accomuna tutti: l’ETÀ della pensione di vecchiaia; per poi stabilire le condizioni di anticipo attualmente contemplate nell’Ape sociale e in secondo luogo considerare, come riduzione di età, la quantità di contributi versati. Se si troverà almenno un punto comune di lotta (ABBASSAMENTO dell’età della pensione di vecchiaia dagli attuali 67 anni) allora probabilmente si potrà formare un movimento di lotta per costringere il governo a riformare le pensioni in un’ottica di equità. Se continuiamo a focalizzarci sulle posizioni personali faremo la felicità degli attuali amministratori.

    1. Perché appunto non si abbassa la pensione di vecchiaia portandola a 64 anni e si lascia la Fornero anticipata ordinaria ovvero 41/42 e 10 mesi? È così difficile. È come sempre fanno cassa dalle pensioni aumentano l’età perché così l’assegno pensionistico si abbassa perché più anni con il contributivo. Vorrei vedere te se a 41 e 10 mesi ti dicessero che ne devi lavorare almeno altri 2/3 per arrivare all’età di uscita!!!

  10. Concetti tanto generali quanto condivisibili!!
    Probabilità che siano tenuti in considerazione da qualcuno che “conta”: pressochè ridotte allo 0 (zero) assoluto!! Come tante altre proposte, del resto!!
    E i mesi trascorrono…e gli anni passano!!…I vecchi sempre più vecchi.. e i giovani sempre più “vecchi” anche loro…e senza un cent di contributi!! “Alè”, direbbe Floris!

  11. Eddaie con sti 35 anni di contributi e 64 di età! E chi ne ha 66 e 34? Alle volte penso che si perda la ragionevolezza.
    E chi è disoccupato e ha perso il lavoro?
    Chi ha gli anni contributivi tra INPS e altre enti obbligatori? LA POVERTÀ E LA DISOCCUPAZIONE DEVONO AVERE LA PRECEDENZA. NON NE POSSO PIÙ DI LEGGERE di QUOTE.
    O gli anni, tipo 65, o i contributi, tipo 41.
    Vogliamo fare una cosa che valga per tutti?

  12. La proposta dell’On. Damiano mi sembra estremamente generica e volutamente fumosa. Sembra quasi che oltre la nebbia lasci intravedere il desiderio di abolire la cosiddetta anticipata Fornero sostituendola con una flessibilità in uscita che prevederà però paletti e forti penalizzazioni e creerà discriminazioni tra lavoratori. Siamo così sicuri che 43 anni in un ufficio magari con un capo che ti costringe a ritmi forsennati e con un posto di lavoro che per essere raggiunto richiede ore di viaggio sia poi un paradiso come vorrebbe farci credere l’Onorevole? Ho la sensazione che una legge sulle pensioni equilibrata e giusta purtroppo non potrà mai essere scritta da chi in vita sua non ha mai lavorato come la stragrande maggioranza dei cosiddetti politici di carriera.

  13. È ora di mettere un tetto alle pensioni INPS di 3500 chiunque ci può vivere.. Separazione tra assistenza e previdenza, 41 senza limiti di eta o 64 anni con 35 di contributi.

    1. Caro Matteo, non sei l’unico che propone qualcosa di simile; sembrerebbe una riforma pensionistica fatta in meno di due righe!
      Perché se avesse una sua logica, a questo punto potremmo aggiungerne una terza riga: esproprio delle abitazioni private e bucare le gomme delle macchine oltre i 150Hp.
      Ma allora anche le mie sarebbero solo battute.
      Questo in quanto non credo che mettere un tetto alle pensioni non equivalga poi a metter un tetto ai contributi.

      A questo punto chiederei alla redazione di chiarirci se, ad oggi, sono stati istituiti dei tetti ai versamenti e cosa questi eventuali limiti comportano.
      Ovvero se essi produrranno la seguente condizione: chi ha o avrà nella vita emolumenti importanti riceverà dal calcolo pensionistico meno di quanto avrà versato.

      Saluti

  14. L’On. Damiano, nel corso degli ultimi anni, ha formulato proposte di riforma del sistema previdenziale mai recepite dai governanti pro tempore, compreso i suoi colleghi di partito, figuriamoci ora che fa parte dell’opposizione! Vada da Landini, che almeno lui al tavolo del Governo è invitato, e lo convinca delle sue teorie.

    1. Ma che gli va a dire a landini che non sa già , Infatti Damiano sa benissimo che landini e gli altri due della triplice sono totalmente schierati col governo, preparandosi già al prossimo passo verso Montecitorio …..vero Senatore Landini, vero Onorevole Bombardieri, vero Onorevole Sbarra ?..-questa è la drammatica verità, questi qui usano il sindacato per lanciarsi in Parlamento, mentre noi soffochiamo senza nessun aiuto da parte loro e ci beviamo tutto, anche le idiozie e le frottole che escono dai loro maledetti tavoli sgangherati.

      1. Che Landini faccia il nulla sul fronte di una equa riforma previdenziale a vantaggio dei lavoratori ok ma che cerchi la scalata parlamentare alleandosi con le destre mi sembra un po’ troppo.

        1. Landini è bravo solo ad urlare in TV contro i vari nessuno di turno.
          Mi piacerebbe vederlo durante le trattative con il governo…
          Perchè questi incontri non vengono resi pubblici?
          Del resto tutti quelli che ci partecipano sono pagati da noi…

        2. Lo farà, lo farà, ha capito ormai lui e i suoi compari della triplice che il PD è allo sbando e che questo governo potrebbe durare una legislatura intera e pure oltre- quindi non mi meraviglierei se cercasse la sponda con questi fuoriditesta che ci stanno massacrando.

  15. Pienamente d accordo, oltre a governo tale concetto DEVE entrare anche nella testa dei sindacati, facendo proposte materialmente accettabili e non teoriche
    Saluti

  16. Buon giorno alla Redazione,
    Sono favorevole ad una flessibilità che parte da un minimo di 63/64 anni di età con almeno 35 di contribuzione ( con minima penalizzazione annua fino ai 67 anni), ad un massimo di 70 anni di età, con eventuale incentivo. Possibilità ai precoci ( 41 anni di contribuzione) di pensione da 60 anni.
    Un cordiale saluto

  17. Quello che fanno e’ manipolazione…. con la storia della flessibilita’ sfondano la porta che a dare un qualcosa che tende al nulla….

  18. Spero di ribadire per l’ultima volta che, gli ultra60enni non occupabili e disoccupati, devono morire di fame?
    Magari avendo pagato un sacco di imposte e contributi all’INPS e in altre gestioni. VOGLIAMO USCIRE DALLA LOGICA STUPIDA DELLA RIGIDITÀ E OBBLIGATORIETÀ? POSSO DECIDERE IO, DA DISOCCUPATO, SE ANDARE PRIMA CON ASSEGNO DECURTATO?
    È DIFFICILE CAPIRE CHE LA LOGICA DI UNA RIFORMA SERIA È LA DIMINUZIONE DELLE POVERTÀ?
    O DOBBIAMO CONTINUARE A VEDERE GENTE CHE LAVORA IN NERO E CHE COMPRA AUTO E APPARTAMENTI SENZA CONTROLLO ALCUNO?
    ITALIANI PER BENE, S V E G L I A T E V I

  19. Assolutamente non fa una grinza. La proposta Damiano sostanzialmente ricalca quella di Walter Rizzetto. Si tratta di introdurre un ventaglio che abbraccia una flessibilità che parte da un minimo di 62 anni di età con 35 di contribuzione (e una modesta penalizzazione), ad un massimo di 70 anni di età, magari con incentivo. È esattamente quello che ci vuole in questo momento, quello che tutti si aspettano e che tutti chiedono. Il problema è che a volerlo deve essere anche il Governo.

    1. Caro Francesco, I) i ventagli servono per farsi aria
      2) le penalizzazioni sono ingiuste
      3) perché qualcuno deve lavorare 42/43 anni e qualcun altro 35
      4) che scelta è lavorare fino a 70 anni? non li danno nemmeno ai criminali
      più incalliti e noi onesta classe lavoratrice pensioni ridicole e miseria per
      vivere in pensione
      5) non mi sembra che tutti vogliamo la proposta Damiano e le altre.
      Un saluto. Lilli Reolon

      1. Buongiorno Signora Lilli,sono pienamente d’accordo con Lei. Perché dovrei lavorare 43anni mentre altri possono andare in pensione con 35 anni,premetto che quest’anno ho 41 di contibuti. Secondo me dovrebbero fare 41 anni o 62 di età. Chi vuole può continuare a lavorare ma la decisione spetta al lavoratore e al datore di lavoro. Se continuiamo a lavorare Noi”anziani”i giovani come fanno ad inserirsi nel mondo del lavoro?! Distinti Saluti. Roberto

        1. Roberto, a loro non gliene frega niente ne dei giovani ne degli anziani; guardano solo i loro interessi; e se potessero mandarti in pensione a 70 anni lo farebbero; saluti a te e ai gestori del sito

    2. Io ho quasi 65 anni. Vivo di RDC. Ho 22 anni di INPS, 12 di Cassa dei Ragionieri, contributi figurativi, militare in battaglione operativo, per un totale di 36,5 anni.
      Prima di tutto, così come si pagano le pensioni pro quota, così deve essere per le anticipate.
      Secondariamente, il criterio anagrafico deve essere slegato dal contributivo.
      Ma noi ultrasessantenni disoccupati, “NON OCCUPABILI” DOBBIAMO MORIRE DI FAME O VIVERE DI SUSSIDI?
      MA COSA CREDETE, CHE ABBIAMO PERSO IL LAVORO PER ANDARE A VIVERE ALLE BAHAMAS?

    3. Pienamente d accordo, oltre a governo tale concetto DEVE entrare anche nella testa dei sindacati, facendo proposte materialmente accettabili e non teoriche
      Saluti

    4. Quando Lei mette un paletto a 62 anni di età è possibile che qualche raro precoce dovrà lavorare anche 45-46 anni. E ad un plotone di esecuzione non ci ha pensato ? Un po di cicuta ? Una crocifissione ? Una impalazione allo stile di Vlad III di Valacchia, noto Dracula, non ce lo vogliamo mettere ? Poveri precoci, vi vogliono male i vostri colleghi.

  20. di quanto la penalizzazione sulla parte retributiva? già siamo fortemente penalizzati causa quella regoletta di chi nel 1995 aveva meno di 18 anni di contributi; ci salviamo con la parte retributiva ; la chiave è tutta lì; poi, sarebbe un miracolo, visto che l’aspettativa di vita è calata, calare anche gli anni della legge fornero come età; ma è una pura utopia; saluti ai gestori del sito

    1. Caro Paolo Prof, quanto male ha fatto la legge Dini a chi a 21 anni era già a lavorare con quella intrinseca discriminazione (certamente non voluta dai lavoratori) del 31/12/1995. Peccato che con normative antecedenti avessero fatto andare in pensione a 35/40 anni (e quello magari un senso ce l’aveva, ma mi sfugge la causa). Ed ora – dopo aver cancellato la pensione sociale- ci fanno aspettare i 67 anni (norma generale) o i requisiti di anzianità della pensione anticipata Fornero per riposarci un po’.
      Ti saluto. Lilli Reolon

      1. Cara lilli, sai qual’era il senso? voti; ho conosciuto colleghe , tuttora vive, che sono in pensione da quasi 30 anni e quest’anno ne fanno 70; Dini introdusse la legge del sistema contributivo ma salvò quelli con 18 anni di contributi nel 1995; da 14 anni 6 mesi 1 giorno di contributi si passò a 19 anni 6 mesi 1 giorno ma sempre pochi; i colleghi socialisti si arrabbiarono tantissimo per l’aumento di 5 anni perchè così persero milioni di voti; le famose baby pensioni; credo che sia il governo Amato ma non ne sono sicuro ; adesso si esagera all’incontrario; saluti a te lilli e ai gestori del sito

        1. Caro Paolo Prof, non c’è proprio equilibrio, prima baby pensioni ora miseria- pensioni. Si vede che in Italia i nostri governanti, così devoti pensano proprio che valga la regola del 1=2=3, ma questa non è regola matematica bensì la spiegazione di un cosa religiosa. La Politica non è religione, ma qualcosa di diverso e più dinamico, senza dogmi perenni. Senza offesa per nessuno, ma la religione è personale la Politica è per tutti (devoti o no). Provino i nostri figli e nipoti a dire a scuola che 1 è uguale a 2 e uguale a 3: che voto prenderanno in aritmetica e matematica? Paolo dico questo perché sei Prof. e mi capisci. Un saluto a te e a tutti.
          Lilli Reolon

          1. come ti capisco; prendiamoci una piccola soddisfazione: io da sportivo applaudo una grandissima vittoria di Federica Brignone ai mondiali di sci giusto mezz’ora fa; speriamo anche che l’incontro dell’8 febbraio abbia qualche esito positivo per le donne; saluti a tutte le donne e ai gestori del sito oltre che a te lilli

  21. Damiano ha ragione, peccato che anche il suo partito nulla ha fatto per far passare la flessibilità di cui parla Damiano e di cui parlava anni fa con una sua proposta, ed ora che è all’opposizione la sinistra tace , come se la riforma previdenziale fosse un problema di secondo ordine- questo la dice lunga sulla sensibilità di governo e opposizione, per non parlare dei sindacati poi, passando in secondo piano una priorità assoluta, che riguarda migliaia di lavoratori e le loro famiglie- dove sta scritto che noi anziani dobbiamo sputare sangue fino a 67….per ora….per pagare le pensioni a tutti quelli che sono usciti col sistema retributivo , a età per noi inimmaginabili…. e che dire delle mega pensioni senza un riscontro contributivo…..che dire delle baby pensioni con 15 anni di contributi…… che dire delle uscite a 57 anni e 35 di contributi- bei tempi e beati loro……ma noi di che morte dobbiamo morire… ce lo facessero sapere mercoledi 8 ….o nel prossimo tavolo…..altro tavolo altra corsa……è diventata una barzelletta ormai e questi si prendono gioco di noi……fin quando non avremo il coraggio di creare un fiume di persone per le strade e vediamo come va a finire-qua ci vuole solo la rivoluzione altrimenti ci accoppano questi bas……di.

  22. Leggo che anche qui si parla solo di anticipi di età ma non di contributi. Proponendo 62-63-64 anni, vorrei capire quali vantaggi potrebbe avere un precoce. Capisco che sono sempre meno, capisco che prenderanno un cospicuo assegno, ma non capisco questa benedetta libertà, di poter scegliere se risparmiarsi 1-2 anni di lavoro e ricevere un assegno inferiore, perchè gli debba essere negata. Qui va a finire che l’unica norma della legge Fornero che rimarrà sarà solo l’anticipata Fornero, tutti gli altri potranno decidere di scegliersi la quota che più gli aggrada. Mettiamo che decidano per 64 anni come requisito di età per richiedere la pensione maturata con tot contributi in possesso del lavoratore: possono essere 30, 33, 37, 39, 41, ma un precoce sempre 43 deve farsene o deve arrivare anche lui a 64 anni di età ? Perchè in quel caso potrebbero essere anche di più, magari 45. Qualche lavoratore potrebbe benissimo raggiungere i richiesti 64 con 45 di contributi.

  23. Ribadisco non toccate la Legge Fornero, quella oggi da una certezza che almeno a 67 anni potrò andare in pensione senza penalizzazioni. Comunque è importante introdurre una flessibilità in uscita con minime penalizzazioni, sarà poi il lavoratore a decidere se andare prima o se aspettare i 67 anni. Rispetto alla Fornero, visti i morti di covid e l’età media che si è ridotta credo sia importante fissare il limite a 67 (o magari a 66) togliendo le odiate finestre e l’aspettativa di vita. Un discorso particolare meritano anche i coefficienti per calcolare la pensione, sarebbe davvero una presa per i fondelli se introducessero un limite più basso per andare in pensione magari riducendo i coefficienti il che porterebbe a pensioni ancora più misere. Dobbiamo vigilare sui coefficienti quelli sono IMPORTANTISSIMI e poi andrebbero ridotte le tasse sulle pensioni integrative.

  24. Buongiorno, ogni proposta che viene messa sul piatto è poco chiara o prevede cose come proposta Tridico, le varie quote. Ed ora proposta Damiano: divide et impera mai che si consideri la classe lavoratrice unita degna di rispetto. Grazie, mi tengo stretta la Riforma Fornero, che non è altro che una nuova pena che se è aggiunta alla Riforma Dini (quello con la moglie proprietaria terriera in Costa Rica) e a tutto quanto c’è stato in mezzo che non è stato migliorativo. Un saluto a tutti. Lilli Reolon

    1. Sono perfettamente d’accordo con lei, aggiungo anche che il sig. Damiano dovrebbe informarsi meglio sui lavori usuranti quando dice che già sono tutelati,io per es. lavoratore metalmeccanico lavoro su tre turni da 8 ore faccio un lavoro pesante in un ambiente con polvere,rumore, fumi derivanti da zinco,pvc.acido ,bene il mio non rientra nei lavori usuranti,ma anche ci rientrassi dovrei avere 35 anni di contributi e 61 anni e 7 mesi d’età, bene io ho 41 di contrbuti(di cui 40 di questo lavoro) e 60 di età il sig.Damiano dovrebbe spiegare in che modo sarei tutelato,non toccate la Fornero. Saluti

      1. Francesco: è la classica furbata del doppio requisito ; tengono bassi i contributi ma alzano l’età ed è come dire: anche se raggiungi i 35 di contributi non ti lascio andare se non hai i 61 anni e 7 mesi come dici tu; tieni duro, francesco, manca poco; saluti a te e ai gestori del sito

        1. La ringrazio infatti mi mancano 2 anni e anche se il mio lavoro mi è diventato veramente pesante spero non tocchino la Fornero perchè i nostri politici qualsiasi riforma facciano la fanno scientemente per far si che meno persone possano accedervi( vedi opzione donna o lavoratori precoci) quello che mi dà ulteriore fastidio è che poi in televisione o sui giornali si vantano di tutelare le donne, i precoci etc.Saluti

          1. Francesco tieni duro; massima protezione sul lavoro e spero che tu non fumi; già quello che respiri basta e avanza; mi raccomando; saluti a te e ai gestori del sito

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su