In questi giorni è stato approvato dal Governo in Consiglio dei Ministri il DEF Documento di Economia e Finanza che è lo strumento di programmazione economico-finanziaria nel medio termine. In pratica nel MEF sono indicati gli obiettivi triennali di politica economica e le stime sull’andamento della finanza pubblica nonché le riforme che l’esecutivo intende attuare.
Ci si aspettava molto da questo importante documento programmatico ma il Governo è stato molto prudente e per non generare ulteriore deficit provvederà nell’anno in corso solamente ad operare un taglio del cuneo fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi destinando a ciò tre miliardi di euro. In pratica, al momento, null’altro è indicato, rimandando il tutto all’autunno con la presentazione del NAFED, la nota di aggiornamento al DEF, per verificare se in questi mesi l’economia crescerà e se qualche altro miliardo potrà essere impiegato su altri capitoli di spesa.
Pensioni anticipate 2023: nel def nulla sulla previdenza
Nulla è contenuto nel DEF per quanto riguarda la previdenza ed allora quello che si può affermare con assoluta certezza è che l’auspicata, necessaria, strutturale riforma previdenziale quest’anno non ci sarà. Questo non vuol dire che non vi saranno nella legge di bilancio dei provvedimenti di natura previdenziale ma questi saranno come negli anni passati solo degli interventi limitati e non ci sarà quella riforma delle pensioni complessiva che i cittadini italiani aspettano da oltre dieci anni.
A voler essere ottimisti quest’anno assisteremo ad un ripristino parziale di Opzione Donna, per recuperare qualche migliaio di aventi diritto, ma che difficilmente tornerà nella forma pre-legge di bilancio 2023, un rinnovo dell’Ape Sociale, il rinnovo di quota 103 ed una riduzione fiscale da applicare alla previdenza complementare per renderla più appetibile. Se le finanze lo consentiranno si potrà arrivare ad una quota 102 (41 anni di contributi + 61 anni di età) e forse operare una flessibilità in uscita di cui però al momento non si conoscono i termini.
Pensioni 2023: interventi sulla previdenza marginali, rimandare ancora è da irresponsabili
Non ci si può accontentare di questi eventuali pochi interventi sulla previdenza che diventerà, insieme agli strumenti per le politiche attive sul lavoro e alla crisi sulla natività la principale problematica dei prossimi decenni. I dati sono sconfortanti: bassissima natalità, lavori discontinui e poco pagati, carenza di personale specializzato su certe tipologie di lavoro, mancanza di mano d’opera in agricoltura. Con l’attuale sistema previdenziale a ripartizione, se non si interviene immediatamente, nei prossimi venti/trenta anni assisteremo ad una progressiva riduzione del rapporto tra occupati e pensionati che provocherà grossi problemi nel pagamento delle pensioni.
Rimandare di un altro anno ancora il problema è da irresponsabili. Tutte le forze sane del Paese a cominciare dai politici di tutti gli schieramenti, dai sindacalisti, dai tecnici devono tutti insieme affrontare una tematica non più rinviabile ed affrontare e risolvere con serietà un problema che sarà drammatico per le giovani generazioni. Già ora gli assegni previdenziali sono molto bassi con i 2/3 di essi sotto i mille euro mensili. I giovani che entrano adesso nel mondo del lavoro dopo 40 anni di lavoro godranno di una pensione che sarà appena il 50% del loro stipendio.
Si può e si deve fare qualcosa, anche stabilendo un tetto massimo di importo previdenziale quando questo non è supportato da corrispondenti versamenti previdenziali. È ora di superare le appartenenze partitiche di destra/sinistra/centro. È necessario un piano strategico comune per risolvere una problematica non più rinviabile. Lo dobbiamo a noi stessi e soprattutto lo dobbiamo alle giovani generazioni che, se non si interviene, non avranno dopo una vita di lavoro i mezzi per vivere.
Io 63 anni con 38 di contributi lavoro nel pubblico ho avuto un infarto e mi è andata bene dopo sei mesi devo riprendere il lavoro andrò a 67 anni e inutile fare quota 103 con 41 anni che sono tanti si arriva alla fine a 67
ero sicuro che non ti sarebbe entrato in testa e puntualmente ne ho la conferma; hai dimenticato i famosi 3 mesi di finestra quindi sarebbero stati 43 anni e 6 mesi; ; mai una volta che massacri le baby pensioni come massacri nei commenti quota 100; te l’ho già detto tante volte caro franco Giuseppe; fatti una cultura sulle baby pensioni visto che sei così informato su quota 100; norma iniqua? ci voleva e basta; tu riconduci tutto a quella fase; io comunque ti saluto, caro Franco Giuseppe, perchè sono educato; saluti ai gestori del sito
I tre mesi in più sarebbero scattati nel gennaio 2021 e se io mi sono pensionato nel luglio del 2020 con 43,2 non sarei rientrato nell’aumento comunque. Si vede che Lei è un buon insegnante di educazione fisica ma scarseggia un po in matematica. Vabbuò, le prometto che prossimamente massacrerò anche le baby pensioni per farla felice. Però così mi rigira il coltello nella piaga: Lei mi ricorda che oltre al regalo delle baby pensioni mi sono sorbito anche quello della quota 100. Lei è un sadico. Vado a dormire ancora più demoralizzato.
i 3 mesi sono la finestra; comunque è sempre utile un contraddittorio tra di noi; un saluto a te e ai gestori del sito
Viva i francesi.
Sig. Marino, Lei sicuramente conoscerà la legge di Murphy che dice : ” Se una cosa deve andare male … finirà sicuramente male “. Nel 2018 è stata fatta una norma oscena che non poteva finire che in maniera pietosa. Vogliamo dirlo ? La legge Fornero è una buona legge, valida per tutti e senza favoritismi. La grande pecca che ha, per noi lavoratori, è che è la più dura e con i requisiti più alti d’europa. Appurato questo, cosa bastava fare ? Semplicemente abbassare quei requisiti. Di quanto e come, se diluito nel tempo, era la sola scelta da affrontare, non ci voleva un genio. Si è scelto di fare una norma favorevolissima solo per qualcuno, a tempo determinato, nella speranza che il benessere scoppiasse nel paese. Ma si può, secondo Lei, governare un paese e i suoi cittadini come se si fosse Wanna Marchi ? Non c’era nessun tesoretto scovato nelle casse del ministero finanze. E’ stato fatto tutto a debito pubblico. Mai soldi furono spesi così male, 23 miliardi di euro (fonte CdS finanze ). Ho letto e riletto la sua proposta di riforma come quella del comitato UTF e purtroppo la ritengo inapplicabile, troppo costosa. Forse poteva andare bene 5 anni fa ma i soldi sono già stati spesi, chiedete alle donne con OD. E’ inutile girarci attorno. Un appunto anche al Dott. Perfetto : Tutto giusto e tutto chiaro, ma …… ci vuole tempo, troppo tempo per applicare certe idee e nel frattempo rimane la Fornero. Solo qualcuno se l’è scampata e diciamolo francamente: “A danno di altri lavoratori.” Una porcheria che sta già provocando e provocherà un peggioramento della Fornero. Ormai anche su questo sito tutti se l’aspettano, al punto che supplicano : ” Non toccate la Fornero “. A che punto siamo arrivati.
Caro Franco Giuseppe,
hai letto e riletto la proposta UTP, la ritieni costosa. Ovviamente ogni riforma ha un costo che nel caso di specie ritengo sia meno di tre miliardi l’anno perfettamente sostenibile in un bilancio statale di circa 1.000 miliardi l’anno e con un evasione fiscale vicina ai 100 miliardi annui.
Un caro saluto
E’ questo che volevo sentire da Lei. Non ci sono tre miliardi per la proposta Marino- UTP, una riforma interessante e valevole per tutti, ma c’erano 23 miliardi per la quota 100. Mi dispiace Sig. Marino ma ormai non ci sono più nemmeno 300 milioni per OD, Qualcuno ha già intaccato in maniera considerevole i risparmi di 10 anni della Fornero. Non c’è più trippa per i gatti. Ringraziate Durigon e Salvini, due scialacquatori di risorse, che hanno sempre avuto come obiettivo il solo farsi rieleggere con i soldi altrui, i nostri. Ora non può essere avvalorata e approvata nessuna riforma ? Quando avrete finito di martellarvi gli zebedei credendo a promesse di personaggi che non andrebbero bene nemmeno come amministratori di un condominio di due unità abitative, forse, e dico forse, questo paese riuscirà a sollevarsi.
P.S. Anche lei Sig. Marino, mi scade come tanti, sull’evasione fiscale, per giustificare l’obbrobrio delle quota 100 ? Come dire: ” Visto che c’è l’evasione fiscale da quando è nata la repubblica, allora spendiamo allegramente e alziamo il debito pubblico “. Le comunico che così è capace anche la sx e la casalinga di Voghera a governare, anzi l’ultima sarà sicuramente più capace.
te l’ho ripetuto decine di volte in questi 2 anni ma è inutile ; non ti entra in testa ; ancora con questa storia di quota 100? dei 23 miliardi spesi in debito? ancora dici che si poteva abbassare l’età gradatamente? giustissimo; perchè non l’hanno fatto? misteri della politica e molto probabilmente perchè il costo sarebbe stato molto più elevato; abbassare gradatamente dai 42 anni e 10 mesi? qui mi metto a ridere e sai perchè? adesso te lo spiego: tu se hai terminato con la legge Fornero con i 42 anni e 10 mesi più finestra sai chi devi ringraziare: proprio quota 100; era già salita a 43 anni e 3 mesi nel 2019; quota 100 ha bloccato a 42 anni e 10 mesi più finestra; a te semplicemente rode che qualcuno , che magari ti era antipatico, sia andato in pensione 6 mesi prima di te; anche a me rode che quota 100 si sia chiusa nel 2021 come requisiti e noi del 1960 siamo stati fregati; me ne son fatto una ragione; e adesso? come era previsto; a parte legge fornero poco o quasi nulla; perchè? sempre per il famoso debito pubblico; a quando lo facciamo risalire ? al 2019? o andiamo indietro di 40 anni? proprio andiamo indietro di 30-40 anni; quando esistevano le famose baby pensioni; ricordo colleghi che sono andati in pensione a 40 anni (ETA’, non contributi); concludo: fattene una ragione; ti saluto sempre con il massimo rispetto ; saluti ai gestori del sito
PAOLO Prof, Lei mi fa una tristezza che sfocia quasi nella simpatia. Cioè, lei dice che io dovrei ritenermi fortunato e ringraziare quota 100 che mi ha permesso di pensionarmi con 43,1 ( in realtà con 43,2 ), invece che con 43,3 ? Quindi dovrei ringraziare una norma che ha diviso il mondo dei lavoratori, una norma iniqua, ingiusta e costosa, una norma che oggi è la causa principale di mancanze di risorse per una vera riforma delle pensioni, per 1-2 miseri mesi di guadagno da parte mia ? No guardi, non baratto la mia coscienza, la mia onestà intellettuale per due mesi di lavoro in meno. Lei mi sta mettendo sullo stesso piano di FRANCESCATUTTOMAIUSCOLO e di Salvatore (primo ). La ritengo un’offesa da parte sua e questa volta non la saluto cordialmente.
Francesco Giuseppe, il problema non è stato solo quota 100 ed i 23 miliardi previsti fino al 2025 (totale previsto 450.000 uscite). Il problema sta nella complessiva politica previdenziale Italiana francamente penosa e ciò senza distinzione di colore politico purtroppo.
Nel 1973 le baby pensioni volute dal governo democristiano di Rumor, nel 1997 quota 57+ 35 voluta da Prodi, nel 2004 quota 60+35 voluta da Berlusconi, nel 2007-2008 la riforma dell’Ulivo Prodi-Damiano con gli scalini: quota 95, quota 96, quota 97, quota 98 per un costo che ho letto, da qualche parte, di più di una sessantina di miliardi. L’Ulivo ha abrogato la riforma berlusconiana che alzava di tre anni l’età pensionabile. Con le quote, il ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale On.le Damiano, persona che peraltro stimo, introdusse la possibilità, per un anno e mezzo, di uscire a 58 anni e poi a 59 anni. La quota 100 non l’hanno certo inventata né Durigon né Salvini, è stata la “logica” continuazione di quello che hanno fatto gli altri.
Le rinnovo la mia simpatia per il Suo impegno qui e i miei saluti cordiali.
Mars
Non c’è una logica in queste ultime quote nella situazione economica attuale. Non andava fatta, non in quel modo. Ricambio la simpatia.
Caro Mars, tante cose giuste e alcune inesattezze; parlando di baby pensioni hai parlato di Rumor ma fino al 1994 soprattutto e anche i socialisti; si arrabbiarono tantissimo con Amato perchè osò aumentare da 14 anni 6 mesi e 1 giorno di 5 anni ; così perdiamo milioni di voti; ricordo i 35 e 57 anni; e ulteriori aumenti fino ai 60-35 di prima della legge fornero; lì è arrivata la mazzata; quota 100 ha scombinato i loro piani e adesso apriti cielo; ora? a mio parere a parte legge fornero, poco o nulla; poi spero di sbagliarmi ma………………………; saluti a te e ai gestori del sito
Franco Giuseppe non capisco proprio il suo ragionamento e cordialmente la saluto.
Egregio Marino, eppure non ho scritto in aramaico o con scalpello e mazzetta dei geroglifici. Come posso spiegarle che non hanno più intenzione di spendere soldi per le pensioni. Come spiegarle che adesso che ci sono in ballo i soldi del PNRR non possono contrariare l’Europa. Io sono di un’ignoranza abissale ma mi aspetto da Lei uno sforzo per comprendere che se non ci sono soldi per OD perchè mai dovrebbero esserci per la proposta UTP ? Oggi poi, il nuovo articolo sulla dichiarazione di Durigon: “Nuova riforma entro fine legislatura “. Cioè altri 5 anni che sommati ai precedenti faranno 10 anni dalla quota 100. A quel punto l’obbiettivo sarà raggiunto: Non ci saranno più precoci ma nemmeno il sistema misto. 10 anni di legge Fornero che molti si saranno beccati e pochi fortunati no. Se ce lo diceva nel 2018 forse oggi non sedeva ancora in parlamento e avremmo risparmiato i suoi 15000 euro mensili, 190.000 euro all’anno, 950.000 euro a fine legislatura e ci saremmo anche risparmiati di farci prendere per il sedere.
Le parole di Marino sono emblematiche e ci lasciano nello sconforto totale, perché non c’è più speranza che si metta mano alla Riforma Fornero, anzi è lampante che dobbiamo augurarci addirittura che la lascino e non la peggiorino- il succo della questione è uno solo, ci siamo fidati? li abbiamo votati? (Io certo no) ed ora sciroppiamoceli e paghiamo dazio, perché state certi che questi aguzzìni della compagnia Meloni non si fermeranno di certo e continueranno nel loro progetto di tirare fuori soldi per tutto ma non per la flessibilità, alzando il tetto dei 67 , portandolo man mano a 70 e più anni- come dice Marino sono irresponsabili e si è capito che non guardano in faccia a nessuno, ma direi che tutti gli altri, opposizione e sindacati sono più irresponsabili ancora, perché permettono tutto questo senza attaccarli seriamente con tutti i mezzi possibili….. ostruzionismo, scioperi, referendum e via dicendo- e anche noi lavoratori siamo irresponsabili, perché non ci muoviamo così come stanno facendo in Francia, rimanendo inermi di fronte al triste destino che la compagnia Meloni ci sta preparando.
Condivido il dr. Marino…la riforma previdenziale strutturale sarà rinviata sine die…forse a dopo l’inaugurazione del ponte sullo stretto…forse!!!
Se ci mettono le mani, continua a saccheggiare tutte le varianti possibili delle pensioni. Qualcuno pensa veramente che facciano diversamente ?
Poi non raccontate che pubblicate tutti i commenti…….vi divertite?
Vergogna, al momento di decidere di ABOLIRE la legge Fornero anche questo governo fa marcia indietro. Nessuna riforma prevista per il 2024 e nessuna flessibilità in uscita a 62 63 come sarebbe giustissimo, in Francia lo fanno da sempre e per il sol fatto che nel 2030 ci andranno a 64 anni hanno scatenato il finimondo. SVEGLIA Opposizioni e Sindacati, rivolta subito per le pensioni e ricambio generazionale con i giovani immediatamente!!
Che problema c’è se da pensionati non possiamo mangiare andiamo a mangiare a casa dei coglioni politici.
Come al solito ognuno pensa per se… io arrivo qua io arrivo la’. Bisogna azzeccare la combinazione anni contributi …. Ma molti di noi vedranno andare in pensione i 62enni e noi purtroppo, chi non ha avuto la fortuna di avere una continuità contributiva, dovremmo arrivare ai fatidici 67 anni o forse di più. Vi sembra giusto? Aspetto risposte sensate
Hai ragione Marco, anche chi non può avere tanti anni di contributi da una certa età in avanti, io direi 62 anni, ma facciamo 64 dovrebbe poter scegliere di uscire con ciò che ha versato, assolutamente.
Non è per niente giusto Marco, ma che vuoi fare, questi torturatori che noi paghiamo con 15.000 € al mese fanno quello che vogliono e chi li dovrebbe contrastare fa finta di niente e noi ad assistere a questo spettacolo deprimente, mazziati e infinocchiati senza limiti e senza speranza di cambiamenti.
come sempre ottima analisi del dott Marino; mi fa specie quella probabile quota 102 con i 61 e 41; adesso va di moda la bassa età e contributi alti; e per chi non arriva ai 41? lasciamo perdere; saluti al dott. Marino e ai gestori del sito
Ancora con la storia dei 41 anni di contributi?
Chi ci arriva?
Vuol dire arrivare a 70 anni per una grande fetta della popolazione se arriva viva fino a quella età!
E il ricambio generazionale :quando ci sarà?
Mai e con il conseguente spopolamento della nazione da parte dei giovani.
Si fa finta di capirlo?
Al diavolo Salvini, i suoi degni compari , l’opposizione e i sindacati.
Mai più al voto
Come sempre analisi lucida e razionale che mi trova completamente d’accordo con il Dott. Marino.
A questo punto personalmente spero che non peggiorino la Fornero.
Poi se dovessero prorogare quota 103 l’anno prossimo la centrerei con 62 anni e 42 anni di contributi.
Ma non mi faccio illusioni.
Auguri don&”, l’anno prossimo io centro la quota 105. Sono come te del 62′ ma con 43 di contributi, e 2 persi per strada.
Salute a tutti quanti…
Il mio commentino sottoposto a moderazione.
Perché boh! Sarà pubblicato boh! Forse dovete rivedere qualcosa o qualcuno.
Evasione fiscale, mafia, sprechi sono i primi “fatturati” dell’Italia. Dott. Perfetto, non crede che abbiano a che fare con la fiscalità generale?