Pensioni anticipate 2023, l’editoriale: niente quota 41, si rinvia a fine legislatura?

Nell’incontro a 360° voluto dalla Meloni con le parti sociali che si è svolto qualche giorno fa a Palazzo Chigi sono stati affrontati tutta una serie di argomenti di stretta attualità e di particolare interesse per i cittadini come le riforme istituzionali, la delega fiscale, l’inflazione, la sicurezza sul lavoro e naturalmente le pensioni.

Pensioni anticipate 2023: su quota 103 e quota 41 cosa vuole fare il Governo?

Su quest’ultimo argomento in particolare la Meloni dopo aver ribadito di aver già istituito l’Osservatorio per la spesa previdenziale ha fatto sapere che successivamente saranno organizzati degli incontri specifici dove “l’anticipo pensionistico” sarà il primo argomento che verrà analizzato.

Si proseguirà poi con confronti successivi che possano portare a soluzioni in una materia molto complessa così da poter garantire la tenuta del sistema ed evitare il manifestarsi di una bomba sociale nei prossimi decenni.

Dopo poche ore, Il Sottosegretario della Lega Durigon specificamente sulla problematica dello stravolgimento di Opzione Donna ha affermato che la questione sarà affrontata nella riforma dove ci saranno forme di ristoro ad alcune categorie di donne e sulla “Quota 103” ha ribadito che si sta già lavorando all’ampiamento di tale misura per arrivare alla possibilità di una “Quota 41” senza vincoli entro il termine della legislatura.

Estrapolando ed interpretando dal “politichese” le affermazioni della Meloni e di Durigon possiamo affermare che la riforma previdenziale organica e strutturale che tutti i cittadini italiani aspettano da molti anni sarà spostata entro il termine della legislatura e che nella legge di bilancio 2024 ci sarà oltre all’Ape Sociale solamente il rinnovo di Quota 103.

Forse sarò eccessivamente pessimista ma Durigon al pari di Salvini ripete come un mantra “Quota 41” da molti anni rimandandone sempre l’attuazione e la Premier che dice di voler affrontare la problematica previdenziale nella sua complessità deve tenere conto anche del mercato del lavoro e dell’enorme denatalità in Italia aspettando consigli e argomentazioni dall’Osservatorio che probabilmente impiegherà molti mesi prima di esprimersi in maniera compiuta.

Pensioni anticipate ultime news: tutto rimandato alla prossima legislatura?

Altra motivazione che mi spinge a credere che la Meloni voglia rimandare il tutto è data dalle prossime elezioni Europee che si terranno nel mese di giugno 2024. Non è una novità che con l’assetto attuale l’Europa non veda di buon occhio un’eventuale riforma previdenziale che vada a sostituire in maniera drastica la legge Fornero ma, se il risultato sarà favorevole a Giorgia ed i conservatori in tutta Europa raggiungessero un risultato importante allora tutto potrebbe essere messo in discussione e sarebbe molto più facile per la leader romana far passare le sue argomentazioni.

Fantapolitica previdenziale? Forse, ma questo potrebbe essere un possibile scenario con la conseguenza, nefasta, che si giungerebbe ad una eventuale riforma non prima dell’anno 2025 con decorrenza addirittura nel gennaio 2026. In pratica si perderebbero altri due anni oltre a quelli che abbiamo già perso negli anni scorsi, con l’effettuazione di limitati interventi di natura previdenziale nell’anno 2024 e 2025.

Del resto, la Meloni sta vincendo a mani basse, anche per la totale inesistenza dell’opposizione, ogni tornata elettorale, è molto sicura di sé, sta acquisendo prestigio e competenze in ambito internazionale e anche all’interno della coalizione di maggioranza ha imposto quella leadership che le compete data dal triplo dei voti che ha ricevuto alle ultime elezioni politiche rispetto alla Lega e Forza Italia.

Le stesse forze sindacali che dopo le riuscite manifestazioni di maggio torneranno in piazza in autunno a tutela delle loro giuste rivendicazioni rischiano di dividersi con la GCIL e la UIL da una parte e la CISL e l’UGL dall’altra. In pratica la Meloni sta imponendo la sua agenda politica dove la riforma previdenziale, a suo parere, è sì importante ma non è l’argomento principale da affrontare.

25 commenti su “Pensioni anticipate 2023, l’editoriale: niente quota 41, si rinvia a fine legislatura?”

  1. Staremo a vedere se la complessità della situazione porterà come naturale e conseguente ad una soluzione complessa o, guarda caso, ad una soluzione semplice, se non monotematica o poco più, che di fatto subisce e non risolve le problematiche che ci reindicheranno a giustificazione delle soluzioni adottate, visto che sono decenni che ci sentiamo ridire gli stessi problemi . Io temo che i nostri Achei sappiano già dove vogliono arrivare. Purtroppo il loro subconscio rivela in parecchie sfumature della retorica quelle che sono le loro reali intenzioni. Ora stanno solo costruendo il solito cavallo ma i cavalli, cari Achei, i Troiani ormai li conoscono e il metodo è vecchiotto.

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  2. Solite parole di rito ma nulla di fatto.La fortuna di questo governo di incapaci e l’inesistente opposizione sia politica che sindacale.Fac59

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  3. Poichè siete contrari a quota 103 , se qualcuno scrive che almeno si spera che la rinnovino non pubblicate il post. La riforma Tridico favorisce solo chi ha pochi versamenti ma per gli altri è penalizzante siamo alle solite favoriamo chi ha pochi contributi versati e chi ne ha 4 0 e più se li deve fare tutti. Ecco come si pilota la gente.

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  4. Salvini che ho sempre stimato moltissimo e votato sia io che tutti i miei famigliari, spero vivamente che nel prossimo 2024 non demorda per almeno il rinnovo della quota 103 aspettando fiduciosamente in una vera riforma definitiva….nel caso contrario sarebbe un enorme delusione… Viste le promesse….

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  5. Speriamo che almeno confermino quota 103, altre forme di anticipo sono più penalizzanti per la maggior parte dei lavoratori. O forse potrebbero promuovere quota 104 ( 63e 41)?

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  6. Io faccio il tifo perché rimanga la FORNERO e non si faccia la riforma (che sarà peggiorativa), comunque non avrei mai pensato di sperare che ciò accadesse. Ovviamente ho chiuso con SINDACATI e PARTITI

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  7. NOI sessantenni che abbiamo lavorato e VERSATO i CONTRIBUTI per circa 40 anni, abbiamo il sacrosanto diritto di andare in pensione. La legge fornero è crudele, disumana… come anche queste quote farlocche. VERGOGNA !!!

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  8. Anche un articolo dell’autorevole Sole24Ore ha definito INCOSTOTUZIONALE il tetto all’assegno di Quota 103, ma i sindacati non mi sembra abbiano alzato la voce per protestare !!

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    • Questi dittatori al governo se la mettono sotto i piedi la Costituzione e nessuno interviene, a cominciare dal capo dello stato che predica bene e razzola male, girando la testa altrove e facendo finta di niente- per non parlare dei sindacati…….assenti ingiustificati

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  9. E’ un trucco vecchio ma sempre funzionante perché l’80% della popolazione è costituita da utili idioti: la carota davanti all’asino.

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  10. Speriamo che almeno rinnovino quota 103, si rischia di tornare integralmente alla Fornero o all’ assurda proposta Tridico, ben sapendo che questa sarebbe scelta da pochi perchè favorisce l’INPS ma non i lavoratori.

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  11. Non voglio passare per avvocato difensore di questo governo ma almeno quota 103 l’abbiamo portata a casa con quelli di prima Fornero e nient’altro. Dopodiché ci sarebbe ancora tanto da discutere e migliorare in tema pensioni questo è certo sicuramente come tempo fa scrisse il dottor Perfetto l’automazione ha creato danni enormi e irreversibili.

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    • Questo governo ha fatto una quota 103 con un tetto all’assegno INCOSTITUZIONALE, ma purtroppo i sindacati che abbiamo non hanno protestato molto per questo …avessimo i sindacati francesi penso che come minimo avrebbero fatto abolire il tetto con un ricorso alla Consulta, e poi avrebbero fatto un bel po’ di clamore mediatico …ma i ns sindacati sono ben diversi (e mi sembra che Sbarra si sia recentemente dichiarato addirittura soddisfatto…non saprei di che cosa …)

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  12. Nonostante le promesse pre-elettorali di abolizione immediata della Fornaro penso che la Lega non abolirà neanche la ingiusta finestra di 3 mesi che costringe chi ha già lavorato 42 anni e 10 mesi a farsi altri 3 mesi di fabbrica o ufficio …e mi sembra che i sindacati non ne parlino neppure !!!

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  13. Sarà oro colato se per il 2024 rinnoveranno ape sociale, quota 103 e opzione donna versione devastata.
    Vediamo se nel paventato incontro sindacati governo di giugno sulle pensioni anticipate cosa ne scaturirà.
    Io non mi illudo su nulla e importante per me è che non peggiorino la Fornero!

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    • Veramente quota 103 ha in tetto pari a 5 volte la pensione minima che nel mio caso è decisamente penalizzante oltre che forse non costituzionale..per cui per me non esiste ..mai avrei pensato che questi geni potessero inventare anche questa …

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    • Sarà oro colato per i sessantaduenni con 41 di contributi, ma è normale però che i vecchi con 65, 66 anni invece non possono uscire perché non arrivano a 41? – una vergogna assoluta che contrasta con tutti i principi di equità e di democrazia, una cosa assurda che contrasta principalmente con i cardini della costituzione- come si premia chi ha 62 anni , così bisogna tenere in conto l’età che avanza e che condiziona enormemente per mille motivi- e i sindacati nulla fanno e nulla dicono per impedire questa ingiustizia di stato e la Meloni avanza imperterrita senza ostacoli e senza fare prigionieri, sbarazzandosi di opposizione e sindacati , spazzati via come fuscelli e noi anziani calpestati e massacrati senza pietà- qua ci vorrebbe un colpo di stato , aggiungerei stato sociale…..che ormai non esiste più. ……colpito a morte da questi assassini del centrodestra che stanno facendo manbassa di tutto a tutti i livelli.

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    • Esatto. Riforma e poi riforma e poi ancora riforma e per di più tanto attesa. Visto il pregresso speriamo di non peggiorare. Anche una riforma peggiorativa è una riforma.

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      • Ma tutti questi intelligentoni che adesso si preoccupano dell’aumento tendenziale della spesa pensionistica cosa pensavano quando hanno trattenuto al lavoro molti anni in più gli italiani ? Non hanno pensato che più anni di contributi comportavano pensioni più alte? Pensavano di pagarci con le figurine ?

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        • Infatti sono d’accordo e la cosa più grave è che non pongono limiti alla nostra permanenza al lavoro, perché per loro l’importante è che versiamo contributi per i super pensionati intoccabili a cui non possono decurtare nulla , pena migliaia di ricorsi con esito positivo per loro- quindi aumentano i contributi per noi e di riflesso le nostre future pensioni e la spesa pensionistica aumenterà sempre di più e ci sarà il collasso totale – non capiscono che devono agevolare le assunzioni liberando i posti da noi ultrasessantenni che ormai abbiamo dato e abbiamo il diritto di ricevere da vivi…. non da morti 🤘

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  14. Chiarissimo, perdete ogni speranza… È giusto dire la verità, anche spietata, e purtroppo è una verità molto amara. Ho sempre più paura di non riuscire a vedere il giorno che andrò in pensione, e sono convinta che sia questo l’obiettivo di ogni governo, falcidiare quanto più possibile i lavoratori. Siamo solo polvere nell’ingranaggio.

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