Penioni, proroga opzione donna al 14/1. Fuori nuovamente le nate nel 60?

Pensioni anticipate 2023, Opzione donna: torna all’origine? Parla Armiliato

Grandi allarmismi e soprattutto malumore ha creato la notizia che riguarda la nuova misura opzione donna che dovrebbe vedere la luce nella prossima Legeg di bilancio 2023. La proroga annunciata in realtà non sarebbe realistica o meglio negli utlimi giorni si é parlato di uscita anticipata a 58 anni e 35 di contributi solo per quante avessero 2 o più figli e uscita a59 anni per chi avesse un figlio, mentre a 60 anni per tutte le altre. Il metodo del ricalcolo dell’assegno col contributivo sarebbe dunque l’unica cosa in comune con la misura precedente. Sdegno, rabbia e un grido unanime delle donne ‘ questa é discriminazione, ed é una misura anticostituzionale’ , ha portato pare, nonostante alcune recenti dichiarazioni definite ‘imbarazzanti’ dalle lavoratrici, della Ministra Roccella (FdI) e del Ministro Garavaglia (Lega), il Governo a tornare, si spera, sui sui passi.

Opzione donna: ripristinati i requisiti?

L’ultima nota ANSA delle 16:43 , cita: “Al ministero del Lavoro, secondo quanto si apprende, si sta lavorando per confermare la precedente norma( possono accedere alla pensione antiicpata le lavoratrici con 35 anni o più di contributi e almeno 58 anni d’età per le lavoratrici dipendeti e a 59 anni per le autonome), con la proroga di un anno: la proposta al momento é all’attenzione del Ministro dell’Economisa per le coperture”.

Nel frattempo riportiamo le considerazioni di Orietta Armiliato, Fondatrice ed amministratrice del Comitato Opzione Donna Social, che da 4 giorni e 4 notti sta letteralmente facendo pressing affinché il Governo torni sui suoi passi. Dalle ultime notizie pare che ci stia riuscendo.

Opzione donna o opzione mamma: misura discriminatoria? Parla Armiliato

Pensionipertutti: Cosa ne pensa delle ultime dichiarazioni della Ministra Roccella, titolare neo eletta presso il Dicastero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, che ha dichiarato dopo le vostre rimostranze sull’opzione donna legata al numero di figli: “Non mi sembra affatto una norma discriminatoria”. Anche il Senatore Massimo Garavaglia parla di riconoscenza nei confronti delle donne madri, al massimo. Dunque, uso volutamente un tono provocatorio, di cosa vi state lamentando se vi stanno riconoscendo il valore sociale della maternità?

Orietta Armiliato: “Ripercorro prima i fatti, In un’intervista pubblicata quest’oggi da “Il tempo.it” la Ministra Ministra Eugenia Roccella (FdI) titolare neo eletta presso il Dicastero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, a proposito della rivisitazione dei requisiti per accedere all’istituto dell’Opzione Donna, ha dichiarato: “.Non mi sembra affatto una norma discriminatoria. Prima di tutto è un riconoscimento. Noi abbiamo parlato per tanto tempo di valore sociale della maternità. La maternità è diventata sempre di più un fatto esclusivamente privato. Le donne fanno un lavoro di cura, allevano i bambini, partoriscono. Fanno qualcosa che non è soltanto privato”. Così come già nella mattinata di ieri il Senatore Massimo Garavaglia (Lega) ospite del talkshow de La7 “L’aria che Tira” aveva esplicitato il medesimo concetto, queste le sue parole: “È riconoscenza per chi ha messo al mondo figli, non discriminazione”

Queste dichiarazioni mi hanno subito fatto sobbalzare ed indignare ancora una volta visto che dal 2014 mi batto per affermare determinati principi a salvaguardia della platea femminile, con particolare attenzione al tema delle misure pensionistiche ed in primis, naturalmente dell’Opzione Donna. Si tratta dell’ennesimo schiaffone eggià perché è davvero una “grandissima opportunità” per TUTTE le donne specie per coloro che non hanno potuto/voluto per “N” motivazioni che la ministra non può e non deve né criticare né ancor meno giudicare, vedersi chiedere come requisito per l’accesso ad una misura pensionistica, oltre all’etá anagrafica (e mi pare logico) oltre al numero di anni di contribuzione (e mi pare già meno logico ma tuttavia accettabile) il numero dei figli partoriti.

Pensionipertutti: Come ritenete dunque questo nuovo requisito introdotto?

Orietta Armiliato:Sono condizioni INACCETTABILI nonostante le arrampicate sugli specchi della Signora Ministra e del Signor Senatore Garavaglia, socio in politica e compagno nel condividere il medievale pensiero, che, coesi, ci vogliono convincere della bontà di queste barbare azioni. Per quanto mi riguarda, ho ragione di credere che vogliano far passare il messaggio (profondamente iniquo ..) che con questi provvedimenti s’intendano premiare coloro che, a causa dei figli, hanno avuto carriere discontinue giacché, per esempio, riconoscere qualche mese di contribuzione figurativa in più per loro evidentemente, sarebbe stato troppo democratico“.

Ringraziamo Orietta Armiliato per le sue dichiarazioni e confidiamo possano arrivare sul tavolo di chi sta in queste ore decidendo per il futuro previdenziale delle donne. Voi, dal canto vostro, le condividete? Ricordiamo a chiunque volesse riprendere i contenuti che é tenuto a citare la fonte.

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2 commenti su “Pensioni anticipate 2023, Opzione donna: torna all’origine? Parla Armiliato

  1. Domanda: ma perché io Uomo che ho una aspettativa di vita di 5 anni in meno delle donne dovrei andare in pensione dopo?
    La parità di genere fa comodo solo quando è in favore delle donne? I veri discriminati sono gli uomini, calpestando l’Art.3 della costituzione italiana.

  2. Opzione donna solo per le donne fragili o che si occupano di persone malate ??? e quelle che devono mantenere i nipoti per mandare i figli a lavorare? Malati Sì ma i bambini No anche questo discriminatorio opzione donna deve ritornare ad essere uguale per tutti

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