Pensioni Tridico 2020

Pensioni anticipate 2023, Tridico tuona: ‘Buco di 22 miliardi nei conti dell’INPS’

In seguito al blitz del governo sulla governance dei due maggiori enti italiani, il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, si trova in attesa di essere sostituito da un commissario straordinario. In questo contesto, Tridico solleva preoccupazioni riguardo alla stabilità finanziaria dell’Istituto: nonostante una spesa prevista di 22 miliardi di euro nel 2023 per l’indicizzazione delle pensioni, non è stato previsto un adeguato aumento delle retribuzioni. Questa discrepanza crea un divario tra le entrate contributive e le spese per le prestazioni. Secondo Tridico, l’ente non sarà in grado di sostenere a lungo tale squilibrio.

Pensioni anticipate ultime news oggi 10 maggio, Tridico: Squilibrio tra entrate contributive e la spesa

Il presidente uscente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha nuovamente evidenziato il rischio di un futuro squilibrio nei conti dell’Istituto, attribuendolo anche alla crescente spesa per le perequazioni dei trattamenti pensionistici causata dall’incremento dell’inflazione.

“Siamo già confrontati quest’anno con un divario di 22 miliardi di euro tra la spesa prevista dalla legge di bilancio e le entrate contributive mancanti“, sottolinea Tridico. Inoltre, aggiunge: “Per quanto tempo possiamo permetterci di accumulare tali divari? Abbiamo indicizzato le pensioni, anche se in misura decrescente, ma i salari non sono stati adeguati di conseguenza“.

Pensioni 2023 ultim’ora: per Tridico “Si continua a fare un’economia da bar”

Tridico ha inoltre evidenziato la mancanza di politiche macroeconomiche adeguate. Negli ultimi anni, ha affermato: “Abbiamo generato un cattivo lavoro, basando le politiche sull’incentivazione dell’occupazione e sulla flessibilità. Tuttavia, dei 22 miliardi di euro spesi l’anno scorso per gli incentivi, il ritorno sull’occupazione è stato solamente dello 0,07%”.

Inoltre, durante questo periodo, si è registrata una crescita dell’occupazione nel settore dei servizi, soprattutto in quelli con salari più bassi come il turismo e la ristorazione. Tridico ha sottolineato che si continua a promuovere “un’economia da bar”.

Il direttore dell’Inps continuerà a essere nominato dal ministro del lavoro, come avviene attualmente, mentre il consiglio di amministrazione (CDA) proporrà il nome. In base alla nuova formulazione, tutti gli organi, compreso il direttore, avranno una durata della carica di quattro anni. Tridico sostiene che questa nuova disposizione “conferma che il commissariamento è assolutamente immotivato” e che “non ha alcuna giustificazione considerando le performance molto positive dell’Istituto”. E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!

20 commenti su “Pensioni anticipate 2023, Tridico tuona: ‘Buco di 22 miliardi nei conti dell’INPS’

  1. Questa stima sui conti dell’INPS è l’anticamera per un aumento degli anni di lavoro e l’abolizione del calcolo con il sistema misto…. Il prossimo anno ci sarà un notevole peggioramento della riforma Fornero !!!

  2. Signor Tridico ma che c….o
    Dice sulla 7
    I disoccupati come me prendono
    La naspi e allo stesso tempo
    Lavorano in nero a 64 anni????
    Penso che sarà Lei a fare il primo
    Viaggio su marte;
    Anche li lavorano in nero
    Ma non esistono più.

  3. Corretto … si continua a fare un ‘economia da bar. un giorno c’è un buco da 22 miliardi e il giorno dopo l’INPS è in ottima salute perchè il PIL e il numero degli occupati aumenta. Qual’è la verità ?. Considerando la massa di capitale che muove l’inps dovrebbe essere presente un’ amministrazione con un metodo di controllo da fare impallidire quello di una banca di grandi dimensioni e come si fa nelle grandi aziende davanti ad una analisi di bilancio “capibile” si dovrebbero trovare delle contromisure e fare delle previsioni corrette con azioni e proposte sostenibili. Ma questa non è politica, è tecnica e metodo ! L’INPS è troppo legata con la politica per affrontare le problematiche in maniera tecnica; se la politica cambia le carte in tavola continuamente perchè sempre a caccia di voti come si fa a fare un piano che porti a equilibrare il bilancio INPS con proposte che siano sostenibili dal sistema e che gli italiani capirebbero se giustificate. Questo è il problema di tutte le aziende dove la politica comanda e le scelte non sono giustificate dalla ragione ma dalla caccia al voto .

  4. C è da fare solo una mossa
    Dividere il monte pensionistico
    Privato da quello STATALE.
    E vediamo signor Tridico
    Quanti buchi ci sono
    Per noi privati.

    1. E stessero attenti perché se qualcuno dei tanti prigionieri di stato costretti a tirare il carro fino si 67, il buco glielo fa da un’altra parte

  5. Uno lavora una vita per arrivare e sentire che le pensioni sono a rischio, ma i soldi io, come migliaia di lavoratori, li abbiamo e li stiamo versando e la colpa di chi è?
    Tutti quegli investimenti immobiliari che sono stati fatti e che adesso sono dei ruderi abbandonati chi è che ha deciso di acquistarli? E chi li paga?
    Lo stesso vale per tutte le volte che per attingere soldi lo si faceva dalle casse INPS senza problemi.
    Perché noi lavoratori dobbiamo subire quelle che sono le cattive gestioni da parte di questi incapaci che non vengono puniti per le magagne fatte con i nostri soldi?
    Ma la legge è uguale per tutti?

  6. Si conferma così quanto da me dichiarato ieri in un altro articolo, dove il Dott. Perfetto scriveva che OD è stata stravolta perchè i contributi delle donne servono per pagare le pensioni in essere. All’appello mancano infatti i contributi di chi è andato in grande anticipo con le quote. Così oggi la maggioranza delle donne, spesso operaie, deve andare in pensione con i 41,10 ( 42,1 in realtà ) della Fornero perchè i loro contributi servono a pagare la pensione degli impiegati che sono andati con soli 38 anni di lavoro e di contributi. Oltretutto alle donne di OD applicavano il tutto contributivo mentre ai quotisti hanno garantito la parte retributiva. Cornute e mazziate. Scusatemi amiche carissime, ma questa è la triste realtà.

    1. Questo è il malvezzo della nostra classe politica senza distinzione di colore, come si è dimostrato in altri interventi. Le quote sono cosa vecchia, non escono certo dal “genio” di Salvini.
      È una linea grigia che dura da anni. Deroghe e basta. E, certamente, così non può andar bene.
      Saluti a F.G. e a tutti gli altri
      Mars

  7. Cose di un altro Mondo si stanno mangiando tutto, e noi lavoriamo come Muli questo Paese non ci merita proprio per niente.

  8. A sentire tali affermazioni…rimanere esterrefatti è decisamente poco!!…Manca soltanto lo “squilibrio” dei conti dell’Inps…e poi siamo a posto!!! Spero proprio di non restare con un pugno di mosche!

  9. alla fine tra le baby pensioni, le pensioni non rapportate ai versamenti contributivi, alla fine paghiamo noi; saluti ai gestori del sito

  10. Si capisce che i conti non tornano, con queste migliaia e migliaia di pensioni elargite da decenni senza copertura di contributi e date ad età bassissime, ma come pensavano di andare avanti- ed ora che la frittata è fatta , si pensa a mantenere il sistema appeso ad un filo grazie agli schiavi che siamo noi, lasciandoci marcire fino a 67 anni per pagare le pensioni altrui- roba da terzo mondo, sfruttamento ad oltranza in barba alla costituzione e nessuno dice e fa niente- lo stesso Mattarella che puntualizza quotidianamente su tutte le questioni, perché non condanna questo stato di cose , invitando il governo a metterci una pezza, dirottando qualche manciata di miliardi sulla flessibilità e mettendo mano alle baby pensioni che lo stato non può più permettersi- e i sindacati? Lasciamo perdere!!!!

  11. In questo quadro economico, che sicuramente Tridico conosceva da tempo, vorrei capire come si collocava la sua famigerata proposta di flessibilità.

    1. Questi personaggi sono fatti così. Quando sono a cavallo tutto e fattibile e positivo. Se li disarcionano le prospettive sono subito nefaste. Vedremo dove vogliono arrivare con questo commissariamento con buona pace dell’improvviso catastrofismo di Tridico.

  12. troppe pensioni elargite senza copertura contributiva , il sistema non può reggere a lungo e il conto purtroppo lo pagano i futuri pensionandi in termini di anni di lavoro e penalizzazioni varie
    fin che non si mette mano a questa situazione la voragine non sarà mai colma , una decurtazione non eccessiva e in percentuale delle pensioni oserei dire esose…non deve essere vista come una punizione ma al contrario la salvaguardia del sistema , se il castello crolla crolla x tutti… sacrifici non a senso unico ma equamente distribuiti

    1. ok il castello crollerà per tutti ma forse si farà la revisione totale di tutte le pensioni esistenti e ciascuno prenderà la pensione per quello che ha versato (separando previdenza da assistenza e migliorando così il bilancio statale e non per ultimo facendo contenta l’Europa)

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