Pensioni anticipate 2023, ultime: quanti ancora rincorreranno la Fornero?
Quanti ancora saranno costretti a sperare nella Fornero e a rincorrerla per andare in pensione? Parrebbe assurdo iniziare con una domanda di questo tipo specie post elezione di un nuovo Governo che prometteva, ci dicono i nostri lettori, in piena campagna elettorale tra i mantra: ‘Quota 41 per tutti’ e ‘Abolizione legge Fornero’, eppure in molti oggi sono qui a sperare che la Fornero persista, perché molte misure per alcune categorie sono addirittura peggiorative rispetto alla riforma tanto odiata.
Ciò inoltre fanno notare i nostri lettori è che per taluni è stato difficile raggiungere ‘ambi secchi‘ come quelli richiesti dalle misure varate anche dai Governi precedenti, quota 100 prima, poi quota 102 ed oggi quota 103. Come spiega il Dott. Claudio Maria Perfetto spesso nelle misure si agisce su o età anagrafica o anzianità contributiva e lo schema che le sottende è quasi sempre il seguente: ‘Occorre riconoscere che aumentare l’anzianità contributiva equivale ad aumentare l’età anagrafica e viceversa”. Infatti prosegue: “Quota 102 (aumentando l’età anagrafica da 62 a 64 lasciando inalterata l’anzianità contributiva a 38 anni) e poi a Quota 103 (riducendo l’età anagrafica da 64 a 62, ma aumentando l’anzianità contributiva da 38 a 41)”.
Questo ha creato una platea di esclusi che purtroppo è costretto a riconcorrere la legge Fornero, unica per altro rimasta certa dalla sua origine, il timore che possa essere toccata e modificata in modo peggiorativo è alto soprattutto da quanti sono vicini alla quiescenza e non sono riusciti ad uscire con nessuna altra misura di pensione anticipata. Ecco le considerazioni del Dott. Perfetto rispondendo al Sign Franco Giuseppe sulla questione.
Pensioni anticipate 2023, il paradosso dell’attuale Governo: misure inadeguate si spera nella Fornero
Franco Giuseppe: “Però da 4 anni, per qualcuno, è stato possibile ridurre entrambi i requisiti sia l’anticipata che la vecchiaia contemporaneamente. Come si spiega che non hanno dovuto raggiungere almeno uno dei requisiti? Perché milioni di lavoratori sono costretti a rincorrere la Fornero e poche migliaia no? Non risponda a me che già lo so”.
Dott. Perfetto: “Sig. Franco Giuseppe, il confronto tra due tempi differenti ci induce a riflettere su una evidenza: possiamo cambiare il futuro, ma non il passato. Spesso, a fronte di un problema, presentando la soluzione mi veniva detto: “Perfetto, perché non ci abbiamo pensato prima?”
La risposta era talmente semplice, da sembrare persino banale: “Non ci abbiamo pensato prima, perché prima il problema non c’era. Ora che ci abbiamo pensato, adottando la soluzione trovata, questo stesso problema non ci sarà più”.
Quattro anni fa c’erano vincoli finanziari, vincoli europei, vincoli demografici che suggerivano senz’altro prudenza nel mettere mano alle pensioni. Tale prudenza si è tradotta nella misura a carattere sperimentale Quota 100 della durata di tre anni. Una misura restrittiva, in quanto non solo circoscriveva la platea dei possibili beneficiari, ma all’interno di tale platea riduceva ulteriormente i possibili beneficiari in quanto solo coloro che avevano stipendi medio-alti venivano incentivati ad aderire a Quota 100.
Quota 100, oltre a creare differenze di trattamento tra i lavoratori, ha introdotto un problema: lo scalone da 62 a 67 anni che si sarebbe venuto a creare alla scadenza di Quota 100.
Pensioni anticipate, da quota 100 a quota 103: limiti e vincoli delle misure, meglio la Fornero?
Poi prosegue il Dott. Perfetto: “La storia la conosciamo. Si sono succeduti altri Governi, è emersa la pandemia, la guerra, la crisi energetica, e si è deciso di ridurre lo scalone attraverso diversi scalini, per cui da Quota 100 si è passati a Quota 102 (aumentando l’età anagrafica da 62 a 64 lasciando inalterata l’anzianità contributiva a 38 anni) e poi a Quota 103 (riducendo l’età anagrafica da 64 a 62, ma aumentando l’anzianità contributiva da 38 a 41).
Occorre riconoscere che aumentare l’anzianità contributiva equivale ad aumentare l’età anagrafica. E viceversa. Oggi i vincoli finanziari, i vincoli europei, i vincoli demografici sono ancora più stringenti di quelli di 4 anni fa.
Concludo, sig. Franco Giuseppe, riprendendo la sua frase finale, perché la risposta alla sua domanda è nella sua stessa domanda: “milioni di lavoratori sono costretti a rincorrere la Fornero e poche migliaia no”.
Voi cosa ne pensate delle considerazioni del Dott. Perfetto? Quanti di voi stanno quasi sperando che nessuno, paradossalmente, tocchi la Legge Fornero perché prossimo al raggiungimento dei requisiti richiesti? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.
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Sig. Perfetto x noi quota 103 non si dice niente? Grazie
Questo governo può solo peggiorare la Riforma Fornero !!!! Sperate solo che non mettano mano ai 42 e 10 mesi e che non tocchino il sistema di calcolo misto !!!
QUESTO È L’OBIETTIVO DELLA MELONI, SALVINI, BERLUSCONI E RENZI !!!
SCUSATE RETTIFICO CHE HO SBAGLIATO ANNI DI ETA’ HO 62 ANNI FATTI A DICEMBRE 2022 !!!!!!!!!!! CON ANNI 42 E 5 MESI DI CONTRIBUTI.
buongiorno, oggi 3 febbraio 2023 , NON ESISTE NESSUNA CIRCOLARE QUOTA 103 ALL’INPS, MA CHI DOBBIAMO ASPETTARE PER FARE LA DOMANDA LO SPIRITO SANTO???
HO MATURATO QUOTA 103 HO ATTUALMENTE 42,5 MESI DI CONTRIBUTI E 42 ANNI DI ETA’….PERCHE’ NON SI PUO’ PRESENTARE LA DOMANDA?????
salve a tutti solo un domanda, l’INPS ancora oggi non ha fatto niente x la circolare delle pensioni quota 103 e siamo ai primi di febbraio quanto bisogna aspettare ancora? GRAZIE.
roba da pazzi !!! anche io alle stesse condizioni
Vorrei sapere un lavoratore dipendente che va in pensione nel corso del 2023 ,la sua pensione viene calcolata con l’aumento del 7.3% per il recupero dell’inflazione.
Grazie al Dott. Perfetto se vorrà darmi una risposta
Sig. Stelluti Michele, l’adeguamento delle pensioni al costo della vita a seguito dell’inflazione (che sia chiama “perequazione”) avviene in modo automatico.
Se un lavoratore dipendente andrà in pensione nel corso del 2023, automaticamente la sua pensione verrà rivalutata in base ad una determinata percentuale che riflette il tasso di inflazione (aumento del livello generale dei prezzi).
L’ISTAT rileva e comunica agli Organi competenti, anno per anno, qual è stato il tasso di inflazione durante l’anno. Il tasso di inflazione relativo all’anno 2022 è stato del 7,3%.
Il Governo Meloni ha decretato che l’adeguamento delle pensioni al tasso di inflazione è in funzione dell’importo pensionistico, per cui non tutte le pensioni verranno rivalutate del 7,3%.
In particolare, viene preso come riferimento la pensione minima del 2022 che è pari a 525,38 euro, per cui il Governo Meloni ha decretato:
1. rivalutazione del 100% del 7,3% (quindi del 7,3%) per le pensioni fino a quattro volte il minimo (ovvero da 0 euro a 2.101,52 euro lordi);
2. rivalutazione 85% del 7,3% (quindi del 6,20%), tra 4 volte il minimo (ovvero maggiore di 2.101,52 euro lordi) e 5 volte il minimo (ovvero minore o uguale a 2.626,90 euro lordi);
3. rivalutazione 53% del 7,3% (quindi del 3,87%), tra 5 volte il minimo (ovvero maggiore di 2.626,90 euro lordi) e 6 volte il minimo (ovvero minore o uguale a 3.152,28 euro lordi);
4. rivalutazione del 47% del 7,3% (quindi del 3,43%), tra 6 volte il minimo (ovvero maggiore di 3.152,28 euro lordi) e 8 volte il minimo (ovvero minore o uguale a 4.203,04 euro lordi);
5. rivalutazione del 37% del 7,3% (quindi del 2,70%) tra 8 volte il minimo (ovvero maggiore di 4.203,04 euro lordi) e 10 volte il minimo (ovvero minore o uguale a 5.253,80 euro lordi);
6. rivalutazione del 32% del 7,3% (quindi del 2,34%) oltre 10 volte il minimo (ovvero maggiore di 5253,80 euro lordi).
Ma, in tutto questo argomentare qualcuno si è preoccupato di informare le sigle sindacali che il loro biglietto di ritorno dalle Seychelles è scaduto il 1/1/2023? Ora l’unico volo di ritorno fa scalo in Francia a Parigi e sosterà un’ora e mezza magari, possono approfittarne e prendere appunti …
Totalmente d’accordo, di fronte a quello che stanno facendo in Francia i tosti sindacati d’oltralpe, i nostri dovrebbero scappare via e nascondersi in culo al mondo , per non farsi vedere mai più.
Condivido, speriamo che non venga modificata la tanta odiata legge Fornero. Tante false promesse, da quota 41 per tutti in primis…. Per ora, quota 103, è stata ridicola e la peggiore iniziativa da quando è entrata in vigore la legge Fornero.Cari governanti, concentratevi su altre cose, lasciate così la legge previdenziale, farete meno danni ai cittadini onesti che hanno lavorato una vita e pagato tasse a dismisura. Sarà una legge disastrosa, mi auguro che avremmo la forza di fare ciò che stanno facendo i francesi….. Comunque le elezioni prima o poi torneranno…..
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Buonasera come sempre ci raccontano quello che li pare (tante Bugie) i Soldi per fare la riforma delle Pensioni ci sono e che non Vogliono farla; sono dei Maestri a Fare il Gioco delle tre carte,oso dire che la colpa e anche un po’ nostra che li abbiamo sempre Permesso di Fare quello che li pare,ma vedete se in Italia ci fosse una Manifestazione come e ora in Francia,allora si che vorrei vederli i nostri Governanti….
Certo, per il reddito di cittadinanza hanno trovato quasi 10 miliardi all’anno in un battibaleno e ora non ne trovano 1 per fare una riforma delle pensioni che sia ragionevole per i lavoratori ? non ci crede nessuno !
Viva i francesi.
Salve, qualche anima buona potrebbe chiarirmi se ricongiungere vecchi contributi Inps, con contributi ex Inpdap, comporti una spesa obbligatoria. Oppure, potro’ richiedere 2 diversi assegni? Preciso, che la domanda di ricongiunzione, fu’ inoltrata fine anni 90. Grazie.
caro salvatore; non ho la minima idea; ti conviene andare all’inps e/o a un patronato e chiedere a loro; sull’inpdap esistono ancora gli uffici? all’inps credo che lo sappiano; in bocca al lupo e saluti a te e ai gestori del sito
L’ inpdap non ha cessato di esistere, le sedi sono state traslocate all’ inps con i relativi dipendenti. Grazie del consiglio, ti auguro buona giornata.
si , è vero; dopo averti risposto ho guardato internet; sbrigati ad informarti ; in bocca al lupo e saluti a te e ai gestori del sito
1000 grazie!
Indap… si quello sanato con i nostri soldi … a carico dei lavoratori settore privato…. quello che ha fatto andare in rosso l’ inps….
.. e poi non ci sono i soldi per i pensionati con piu’ di 40 anni di lavoro….
Ma vaff…
Allarme rosso per lo stato.Sud di Milano 100 lavoratori prossimi ai 41 di contributi sono così divisi.Cinquanta hanno raggiunto accordo aziendale che gli consente di andare in naspi.Alla firma una buon uscita.Risultato finale per questi 50.naspi + buona uscita e uguale allo stipendio che prendeva lavorando con la differenza che lo stato paga.Gli altri 50 sono tutti Arcante ( personaggio interpretato da Alberto Sordi nel film L AMMALATO IMMAGINARIO) Risultato finale per questi 50 Mutua mensile a go go ma lo stipendio non cambia fino alla Fornero.E o bligatorio fare Q41 altrimenti che inculata per il governo
Caro Fausto.
Queste cose succedono da una vita e lo sanno benissimo.
Non è che scopriamo l’acqua calda!
Fai il conto della Naspi per 2 anni, la paragoni alla pensione, e poi vedi che lo Stato risparmia.
Ma soprattutto risparmia l’imprenditore che poi, ristrutturata l’azienda, passa all’incasso.
Saluti
Cari sindacati se proprio volete dare un segnale di “esistenza” .. almeno .. fate togliere i 3 MESI di FINESTRA “limbo” dalla PENSIONE ANTICIPATA della Fornero ! BASTA .. NIENT’ ALTRO ! Noi al lavoro dai primi anni 80 dopo essere stati “bastonati” per anni , finalmente dal 2024 arriveremo dopo 43 anni all’agognato traguardo e VOGLIAMO ESSERE “LASCIATI IN PACE” !
Parole sante!
Peccato non poter rispondere più al Dott. Perfettto. Bravo, è questo che voglio sentire da lei, un po di calore, di sentimento. E’ così talmente difficile dire che la quota 100 le ha risparmiato 2 anni rispetto ad altri ? Non me ne voglia, io non la reputo una brutta persona.
Diamo i nostri soldi gratis allo stato… come dire alla volpe di fare buona guardia al pollaio.
Ci beviamo tutto….
Che illusi, siamo….
Oggi leggo su Repubblica che lo Stato Italiano ha buttato 120 milioni di vaccini ormai scaduti per un costo di 2 miliardi di euro. Ecco perché non si trovano i soldi per abbassare l’età della legge Fornero, ecco perché non si trovano i soldi per mandare in pensione le persone che lavorano da 41 anni, ecco perché non si trovano i soldi per opzione donna con i vecchi requisiti. In poche parole si buttano un sacco di soldi senza contare quelli per il RDC e relativi bonus del cavolo e così noi moriremo al lavoro sino a 70 anni e quando andremo in pensione le nostre pensioni saranno da fame. VERGOGNA vale per tutti i politici quelli che governano adesso e quelli che hanno governato prima.
Se a quella cifra ci aggiungi:
costi non quantificabili
– sprechi per le mascherine
– sprechi per i banchi a rotelle
costi calcolati studi della Cgia di Mestre
– per la burocrazia è di 57 miliardi di euro
– sprechi e la corruzione nella sanità costano 23,5 miliardi
– sprechi trasporto pubblico locale ammontano a 12,5 miliardi
– deficit logistico-infrastrutturale ‘costa’ 40 miliardi all’anno
– 24 i miliardi di spesa pubblica in eccesso
————————————
se la giustizia civile italiana funzionasse come quella tedesca il Pil aumenterebbe di altri 40 miliardi
Dopo le tue aggiunte possiamo proprio dire di essere nella m…..
Sig. Stefano, ho risposto al suo commento, rispondendo al commento del sig. Giovanni che si trova in un altro articolo.
Potrà trovare le mie osservazioni al suo commento al seguente link:
https://www.pensionipertutti.it/pensioni-2023-opzione-donna-8-2-nuovo-presidio-per-chiedere-uscita-58-59-anni-35-anni/#comment-70329
Sig. Aldolivio da Palermo, ho risposto al suo commento, rispondendo al commento del sig. Giovanni che si trova in un altro articolo.
Potrà trovare le mie osservazioni al suo commento al seguente link:
https://www.pensionipertutti.it/pensioni-2023-opzione-donna-8-2-nuovo-presidio-per-chiedere-uscita-58-59-anni-35-anni/#comment-70329
Si avvicina l’incontro del 8 febbraio e sarebbe il caso che tutti, ad iniziare dai sindacati, incominciassero a farsi sentire e a punzecchiare il governo- noi stessi dovremmo fare come le donne che sono andate al ministero del lavoro a manifestare sotto la sede dell’incontro per far rumore – bisogna far capire a governo e sindacati che è finito il tempo delle chiacchiere e si incominci a discutere seriamente sulle ottime soluzioni, vedi proposta Utp che prevede la flessibilità da 62 a 70 con piccole penalizzazioni e l’abbassamento da 67 a 66 o 65 dell’età per la pensione di vecchiaia- 8 febbraio è la data in cui si deve entrare nel vivo delle questioni, altrimenti è inutile fare questi tavoli, e ci dicano chiaramente cosa hanno in testa, in modo che tiriamo le somme e se le chiacchiere rimangono tali , senza costruzione di nulla , non c’è altra scelta……invasione delle strade e proteste ad oltranza.
Parleranno solo di donne e giovani. Stia tranquillo che il tema flessibilità, che è quello cruciale, verrà postergato sine die con varie scuse con la stessa strategia dilatoria del precedente Governo.
Ciao Paolo Prof, ho consultato un patronato di qualità, ho controllato personalmente le varie condizioni rispetto alla questione pensionistica (TFS quando e in che tempi) ed ho scoperto che i miei requisiti per la pensione anticipata Fornero si cristallizzeranno in settembre 2023 quindi andrò in pensione il 1/1/2024 senza problemi. Un caro saluto. Lilli Reolon
che stupenda notizia; veramente felice per te; un caro saluto
Sono contento per te
Ciao Paolo Prof, ho consultato un patronato di qualità, ho controllato personalmente le varie condizioni rispetto alla questione pensionistica (TFS quando e in che tempi) ed ho scoperto che i miei requisiti per la pensione anticipata Fornero si cristallizzeranno in settembre 2023 quindi andrò in pensione il 1/1/2024 senza problemi. Un caro saluto. Lilli Reolon
La piu grande illusione e’ pensare che le pensioni riguardino la previdenza. Cosa che ho sempre pensato anch’io.
Invecchiando ..e vedendo un traguardo che anziche avvicinarsi diventava sempre piu incerto… direi un miraggio…. aime’ ho compreso che non c’e’ nulla di previdenziale nel ns sistema.
Il contributivo… un mero calcolo.. l’ennesima presa in giro… dato che se anche hai versato o versi molti contributi se sei giovane ( se ha 60 anni ci si puo definire cosi) non ti permettono di goderteli e se muori se li tengono loro etcc… ).
Il giorno in cui lo stato decide e permette al contribuente di smettere di lavorare? definiamola assistenza per quiescenza lavorativa.
Quindi a prescindere dalle affascinanti ipotesi su robot…marziani etcc… . all’aumento della spesa deve corrispondere un maggiore gettito nelle casse dello stato fatto salvo auspicare lo stato applichi il comportamento del buon padre di Famiglia ovvero riveda integralmente il sistema e non lo faccia pagare solo a chi viene dopo.
Eccomi qua, scusate il ritardo. Ringrazio sempre la Direzione ed Erica per il risalto che spesso dà ad alcuni miei commenti. Avevo già risposto al Dott. Perfetto ma è mio dovere ribadire che non mi trovo assolutamente d’accordo con alcune sue considerazioni ed ho trovato la sua una non risposta.
L’Egregio così ha scritto: ” “Non ci abbiamo pensato prima perchè prima il problema non c’era”. Come, come ? Il problema economico nel 2018 non esisteva ? Eravamo nella bambagia economica ? Si sono trovati 23 miliardi di euro per quota 100 ( fonte CdS finanza ) sotto l’albero della cuccagna ?
Per fortuna, in un sussulto di coscienza, scrive anche che quella norma, costata l’ira di Dio, aveva in se delle storture, favorendo lavoratori con una posizione medio-alta che potevano permettersi di perdere decine di euro e che non ha impedito che la Fornero continuasse il suo corso. Ricordo a tutti che in pensione ci sono andati 62enni ma non i 65-66enni e che chi aveva solo 38 anni di contributi ha sopravvanzato chi ne aveva già 41-42 creando il famoso scalone.
Ok, oggi i vincoli finanziari, europei, demografici sono ancora più stringenti causa covid, guerra, crisi energetica ma la quota 100 non è di oggi anno 2023 ma del 2018, quindi caro Dott. Perfetto la risposta non è nella stessa mia domanda. Io, riprendendo la richiesta del nostro amico Fab60, avevo chiesto perchè in un periodo di calma economica qual’era il 2018, non si è scelto di togliere 12 mesi a tutti ma si è preferito creare lo scalone di 5 anni ? Non è stata una scelta economica basata sui vincoli sopraesposti che già esistevano, bensì una sporca scelta politica.
Invito tutti a rispondere a questa domanda: Se quei 23 miliardi fossero serviti per abbassare i requisiti Fornero da 67 a 65 e i contributi validi da 43 a 42, ci sarebbe oggi qualcuno scontento ? Saremmo qui a parlare di Fornero ? Oggi, quella scelta scellerata la pagano le donne con OD stravolta, chi non si vede perequare correttamente l’importo della pensione e mi vengono i brividi a dirlo, faranno sì i 41xtutti, ma tutto contributivo. Quei 23 miliardi di debito pubblico mal speso e non risolutivo del problema pensionistico non ha risolto nulla visto che siamo ancora qui a parlare di riforma Fornero.
Per finire: “Non ci abbiamo pensato prima nel 2018, perchè prima il problema non c’era ( ? ). Ora che ci abbiamo pensato e adottando la soluzione trovata, questo stesso problema persiste nel 2023 e la soluzione è ” uccelli amari per tutti.” Mi sembra che così, quella frase, suoni meglio. Saluti a tutti e scusate il mio essere diretto.
Sig. Franco Giuseppe lei dice: “Invito tutti a rispondere a questa domanda: Se quei 23 miliardi fossero serviti per abbassare i requisiti Fornero da 67 a 65 e i contributi validi da 43 a 42, ci sarebbe oggi qualcuno scontento ?”
Non è possibile rispondere alla sua domanda. Perché non è possibile porre la sua domanda.
Non è possibile porre la sua domanda, perché non è possibile verificare il risultato in termini sperimentali.
Non è possibile verificare il risultato in termini sperimentali, perché non è possibile modificare la Storia.
Ciò che non possibile verificare in termini sperimentali non è scientifico.
Ciò che non è scientifico è opinabile e ammette tutte le soluzioni possibili.
In altre parole, la sua domanda ammette le seguenti risposte entrambe corrette:
1. Ci sarebbe oggi qualcuno scontento
2. Non ci sarebbe oggi nessuno scontento
Ma, come direbbe Bersani, la risposta alla sua domanda sarebbe una non-risposta.
Ma Lei è virtuale o un’anima ce l’ha ? Ha dei sentimenti, ama, odia, ride, piange, si arrabbia, ha dei dubbi ? Mi tolga un pensiero : Mettiamo che Lei si trovasse dalla parte opposta della barricata, di quelli che lo scalone lo hanno subito per intero, 5 anni in più di lavoro, e che il suo sogno fosse di ritirarsi quanto prima nella vecchia casa di famiglia, da ristrutturare, il terreno ormai incolto da anni e pieno di rovi, insomma la sua libertà. Invece vede pensionarsi chi ha lavorato e versato meno contributi, chi ha meno anni di età. Avrebbe preso la faccenda con la stessa filosofia con cui ci accompagna periodicamente ? Capisco che essendo stati avvantaggiati si tende a giustificare quel vantaggio in qualche modo più o meno nebuloso, nel suo caso con un eloquio professorale, ma trovo maggiormente degno del mio rispetto quel lavoratore, mio collega, che l’ultimo giorno di lavoro, smettendo per l’ultima volta la tuta da lavoro, stringendomi la mano mi ha detto: ” Mi dispiace per te, non è giusta questa norma che mi consente di pensionarmi prima di te, tu che mi hai insegnato questo lavoro resti qui mentre io da domani andrò a pescare tutti i giorni.” Pudore, questo sconosciuto !
Sig. Franco Giuseppe, quando si è dietro ad un video, e si digita alla tastiera, e si entra in contatto con altri nella rete, si è virtuali.
Io non ho un’anima. Io SONO un’anima che HA un corpo.
Ho avuto sentimenti, ho amato, odiato, riso, pianto, mi sono arrabbiato, ho avuto dubbi.
Di tutto ciò che ho elencato, mi sono rimasti solo i sentimenti. Amore, odio, riso, pianto, arrabbiature, dubbi si sono nebulizzati. Ma al loro posto si sono intensificati i sentimenti: la compassione.
Compassione per un fiore che muore; per un uccello che non può volare; per un cane abbandonato nel bosco; per un bimbo che non può vedere; per un uomo che perde il lavoro; per una donna che perde la vita nel momento stesso che nasce figlia.
Compassione non è “pietà”. È partecipazione simpatica, simpatia, sentire insieme.
Non mi lamento se aumenta la benzina, se aumentano i viveri, se aumenta il gas, se aumenta la luce, se aumenta il telefono, se mi decurtano la pensione (come peraltro hanno fatto riducendo la percentuale di adeguamento all’inflazione). A seconda di come si muove il mondo io mi regolo. Ci saranno spese incomprimibili che per poter soddisfare mi richiederanno di rinunciare ad altre spese. Tutto qua. Non mi lamento affatto. Non mi lamento di nulla, se ho il necessario. Dovrò fare rinunce? Non rinuncio a nulla, se rinuncio al superfluo.
Non sono né avvantaggiato, né svantaggiato. Raccolgo ciò che semino, proprio come accade con la pensione, con la quale si raccoglie ciò che si è versato.
Non sono né fortunato, né sfortunato. Sono io che creo il mio destino, la mia “destinazione”.
Se non ci fosse stata Quota 100, sarei andato in pensione quest’anno a 67 anni. C’è stata invece Quota 100 e l’ho scelta a 65 anni e 41 anni di contribuzione. Ho seguito la mia via, ho fatto le mie scelte. Non mi pongo la questione se io ho potuto scegliere ed altri no. Gli altri non sono il mio metro di misura, né io lo sono per gli altri. Non sono io chiamato ad amministrare la Giustizia. E chi è chiamato ad amministrare la Giustizia non sempre è in grado di saperla amministrare.
Non mi aspetto rispetto dagli altri, né che io sia degno di qualcosa. L’importante è che io non perda la dignità di me stesso. Io sono conscio del mio livello morale, e per questo non giudico gli altri. Se gli altri giudicano me, esercitano la loro piena libertà di pensiero e di espressione.
Vivere o morire per me non fa alcuna differenza, ora che ho tutto realizzato. Qualcuno allora potrebbe domandarmi “e perché non muori?” Che domanda! Non muoio perché non fa alcuna differenza!
La Morale è la mia bandiera, e l’Etica la mia via. Non ho nulla di cui provare vergogna.
Fino a quando la Morale mi indica la via e l’Etica mi guida sulla via, sono in linea con i codici sociali e quindi non ho necessità di provare pudore. Anzi, sono talmente aderente ai codici sociali che non conosco il pudore, né ho necessità di conoscerlo.
Pudore, questo sconosciuto!
E allora cosa scrive a fare su questo sito dove si cercano risposte ad un problema se Lei non si pone minimamente la questione di chi può scegliere mentre altri no. Traduco il suo pensiero con parole accessibili a tutti : ” Hanno istituito quota 100 ed io che ne ho potuto usufruire l’ho fatto e non mi interessa se gli altri non hanno potuto scegliere “. Questo è quello che ha scritto Lei. Quando parlavo di sentimenti e di anima mi riferivo proprio a questo. Lei partecipa a questa discussione portandoci in dote dati scientifici e calcoli matematici ma lo fa senza spirito di uguaglianza e con mancanza di sentimenti umani. Pare insensibile ai sogni altrui. Anche i suoi ragionamenti talvolta vacillano e le faccio un esempio: Ha scritto che nel 2018 c’erano vincoli economici, europei, demografici che hanno costretto il governo alla prudenza. Prudenza avrebbe voluto che non si scialacquassero 23 miliardi di euro, non contando le altre due quote, per riportarci solo 4 anni dopo al punto di partenza senza aver risolto la questione principale della nuova riforma pensionistica. Ma anche questo a Lei probabilmente interessa poco. Le confesso che la parola etica la trovo un pò eccessiva per uno che “ha seguito la sua via e fatto le sue scelte” dimentico che quelle stesse scelte e il perseguire le loro vie, sono state negate a priori ad altri. Lei con quota 100 non ha raccolto quanto seminato, è proprio stato avvantaggiato se ha potuto risparmiarsi due anni di lavoro. Questo come vede è un esatto calcolo matematico rispetto alla Fornero..
“Se nessuno ascolta il tuo appello, va’ da solo, va’ da solo” (Mahatma Gandhi).
Sono capitato per caso su questo sito. Il caso ha voluto che ci rimanessi.
Cos’è il caso? “Il caso è la via che Dio usa quando vuole restare anonimo” (Albert Einstein).
Lei, sig. Franco Giuseppe mi dirà: “Lei parla con le parole degli altri”.
No, sig. Franco Giuseppe, io non parlo con le parole degli altri. Io ho fatto mie le parole degli altri, le ho interiorizzate, perché le ho maturate nella mia esperienza di vita.
Io ho fatto una Proposta al Governo, sig. Franco Giuseppe. Non mi risulta che nessun altro lettore di questo sito l’abbia fatta. Nemmeno lei.
Ognuno è artefice del proprio destino. Io non piango su me stesso, come fanno i lettori di questo sito. Io non mi lamento, come fanno i lettori di questo sito. Io non incolpo della mia situazione né il Governo italiano, né la Commissione europea, come sono soliti fare i lettori di questo sito. Io cado, io mi rialzo, io vado avanti per la mia strada.
“Io, io, io”, mi dirà lei, sig. Franco Giuseppe. Eppure, mi creda sulla parola (se crede alle mie parole) in quell’io, c’è il “me”, il “voi, il “noi”, il “loro”, c’è l’universo intero.
Io partecipo alla discussione portando dati scientifici e calcoli matematici perché chi fa le leggi porta dati scientifici e calcoli attuariali. Io sono giusto e loro sono nel torto.
Lei dice che parlo con mancanza di sentimenti umani.
È un colpo basso, se ne rende conto?
È un colpo basso non già perché mi colpisce, ma perché mi induce a chiarire qualcosa che avrei voluto rimanesse celato. Ma lei non mi permette di tacere. E allora presti attenzione a quello che sto per dirle.
Ho lavorato negli ultimi 10 anni come lavoratore autonomo a partita IVA. Nel 2020 (se ricordo bene) il mio commercialista mi fece presente che avrei potuto richiedere 600 euro all’INPS come aiuto, semplicemente collegandomi al sito, digitando il mio codice fiscale e la mia partita IVA. Chiunque a partita IVA avrebbe potuto farlo, anche se non aveva subito un calo di fatturato a seguito della pandemia. Questo era per il mese di marzo. Per il mese di aprile, venivano concesse 800 euro.
Io non avevo avuto alcun calo di fatturato, ed ho ritenuto “giusto” (se per lei, sig. Franco Giuseppe la parola “giusto” ha qualche significato) non richiedere 600+800=1.400 euro all’INPS.
Una persona mi domandò: “perché non li chiede ugualmente quei soldi e li dà a chi ha bisogno?”
Io risposi che non c’è alcun valore nel dare ad altri ciò che non si è guadagnato con il proprio sudore.
Aderii comunque all’invito di quella persona, recuperai i codici fiscali o postali di persone che avevano evidenziato le proprie difficoltà economiche, ed elargii a 10 persone 1.400 euro in totale di tasca mia (chi ebbe 100 euro, chi 200, chi 250 euro).
Se lei pensa che stia bleffando, è in errore. Perché c’è chi potrà testimoniare sulla veridicità di ciò che le ho appena detto.
Lei ama ricordarmi che “ho seguito la mia via e fatto le mie scelte”. La rimando alla frase iniziale di Mahatma Gandhi (“Se nessuno ascolta il tuo appello, va’ da solo, va’ da solo”).
Lei insiste nel sostenere che certe scelte sono state negate a priori ad altri.
Cosa ne sa lei della giustizia? Lei cade nello stesso errore in cui è caduto evidenziando la mia presunta mancanza di sentimenti umani.
Come fa a parlare per gli altri? Parli solo per se stesso.
Le posso assicurare che esistono diversi gradi di giustizia. Non sto parlando della Corte di Assise, di Appello, di Cassazione. No. Sto parlando di una giustizia più profonda, più “giusta”.
Lei, sig. Franco Giuseppe (come tutti i lettori di questo sito del resto), si limita a vedere solo la superficie delle cose, lei pensa in maniera “superficiale”.
Le do io qualcosa a cui pensare, e strada facendo comprenderà ciò che adesso non riesce a comprendere.
Perché alcune scelte sono state negate ad altri? PERCHÉ? La risposta è in quel “perché”.
Quando non sappiamo rispondere, tiriamo in ballo la fortuna, la sfortuna, il caso, l’incidente, l’ingiustizia, l’iniquità. Ma che significa?
Ricordi questa profonda verità, sig. Franco Giuseppe: OGNUNO È ARTEFICE DEL PROPRIO DESTINO.
Questo, come vede, NON è un esatto calcolo matematico rispetto alla Fornero.
Non so se le interessa ma ha tutta la mia comprensione. E’ fastidioso sentire chi è già in pensione disquisire amabilmente di problemi che non lo toccano più e che invece fanno soffrire chi non sa ancora di che morte morirà.
Mi pare un tipico caso di tentativo di legittimazione della Legge del M…
Io sono schietta ed avendo poco tempo da dedicare (dovendo lavorare), mi limito a lamentarmi brevemente su questo sito che peraltro ringrazio per la possibilità datami.
ti rispondo io: si , io sarei stato scontento; ma se ti ribalto la domanda: se invece di quota 100 con il minimo a 62 anni avessero detto quota 100 pura qualcuno sarebbe stato scontento? si, magari una persona che arrivava a 99 e avrebbe detto: perchè 100 e non 99?
in tutte le situazioni c’è chi è contento e chi non lo è; il dato di fatto è che ormai è acqua passata sotto i ponti; siamo distanti da quell’epoca; il dato di fatto è che a te rode che un tuo collega sia andato in pensione prima di te con meno anni; a me invece rode che un collega sia andato prima di me in pensione e sicuramente a qualcuno rode che io abbia terminato e altri più vecchi siano al lavoro; che cosa possiamo farci? nulla e guardare avanti, pensare alla salute e tirare a campare il più possibile; sempre un caro saluto Franco Giuseppe, sei prezioso per questo sito anche se talvolta, non sempre , fai arrabbiare ; saluti ai gestori del sito e al dott. Perfetto
Infatti non ho mai parlato di quota 100 pura, ma di diminuire i requisiti Fornero anche solo di 12 mesi ma per tutti. Fare arrabbiare Lei è lo scopo della mia vita. Scherzo, non si arrabbi per uno come me, non ne vale la pena.
se non l’hanno fatto di diminuire di 12 mesi i requisiti della legge fornero cosa vuoi farci? pazienza; saluti a te e ai gestori del sito
Vorrà dire che se mi vengono i ladri in casa, se mi investono sulle strisce, se mi sparano al cane, se mi dimezzano la pensione, dirò: Cosa vuoi farci Franco, pazienza. Lei è davvero simpatico per la semplicità con cui affronta problemi anche seri come la giustizia sociale.
Anche io ho il brutto difetto di guardare al passato ma per capire e migliorare. La storia è sempre maestra e nel capire le premesse dell’oggi ci aiuta a progettare meglio il domani, in generale e per le pensioni in particolare. Se andiamo nei documenti ufficiali dello stato e della UE le problematiche economiche di carattere demografico e lavorativo e debitorio che oggi ci vengono portate a giustificazione di scelte da sacrificio erano già note anche negli anni 2000. Il trend era chiaro anche negli anni ’90 e quindi anche l’esito, salvo giudizi di pessimismo e mobbizzazione su chi aveva una visione lucida. Altri stati hanno emesso provvedimenti specifici e stanno meglio e noi no, e stiamo peggio e, quel che peggio continuiamo a non capirla. Non serve questa constatazione? dipende da noi e soprattutto da “loro”. Quando l’esperienza non serve abbiamo tolto la base scientifica della gestione della vita individuale e politica dove la pratica è l’origine e la conferma della razionalità analitica e della cognizione ed implementazione scientifica. Già il Da vinci lo affermava sia pure con termini suoi ma chiari. Poi oggi leggiamo che Andrea Bonafede andava in festa con politici e forze dell’ordine, come già teorizzato dal De Pretis all’inizio della storia istituzionale dell’Italia, spiegando così se ce n’era bisogno, la morte e l’insuccesso di tanti servi dello stato celebrati per benevolenza sociale ma lasciati da parte per altro, e le dinamiche al ribasso di un’economia con premesse da urlo. E quindi? Non ci resta che descrivere il più accuratamente e pubblicamente e diffusamente possibile le dinamiche di ogni vizio, inganno ed imbroglio che vivono anche della loro segretezza. (J. Pulitzer non testuale ma senza travisamenti) Il controllo è importantissimo per i nuovi totalitari e passa anche attraverso l’internalizzazione di retoriche alienate e perciò disadattive.
Il suo non è un brutto difetto, è che la storia insegna. E la storia delle pensioni dice che in passato si è scialacquato troppo e non c’era proprio bisogno delle quote nel 2018 fatte come sono state fatte e creando scaloni, divisioni e ingiustizia sociale. Chi ha emanato quella quota non ci ha rimesso nulla, anzi, ma a pagare oggi sono le donne, la non rivalutazione della pensione e chissà cosa altro.
ma che discorsi fai? cosa c’entra il ladro, o se ti investono sulle strisce o se ti ammazzano il cane? stiamo parlando di pensioni; bisogna guardare avanti e basta; e ognuno fa i conti con le proprie scelte; saluti ai gestori del sito
Poterle fare le scelte !!! Con le quote non tutti possono scegliere di pensionarsi in anticipo se ti rimane l’OBBLIGO di pensionarti solo con la Fornero. Li non c’è la liberta di scelta.
Non stanchiamoci mai di ricordare che chi andrà con l’ Anticipata della Fornero avrà pagato contributi per 43 ANNI e 1 MESE !!! (un anno in meno per le donne) È UN’ENORMITÀ , ma se hai già passato abbondantemente i 41 anni questa è rimasta LA META ! Se sei a un passo , a un soffio “dal traguardo” e hai investito tutto e di più , compreso tutti i futuri programmi della tua vita .. a questo punto qualsiasi “intervento peggiorativo” sarebbe inaccettabile e INCOSTITUZIONALE ! Stiamo parlando di signori che “LAVORANO E PAGANO CONTRIBUTI” per 5 ANNI IN PIÙ rispetto alle varie quote 100 e 102 e più di 2 ANNI a confronto con l’ultima Quota 103 ! Lo stesso Dottor Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali
nel recentissimo “Rapporto sulla spesa pubblica” è stato molto esplicito EVIDENZIANDO LA SOSTENIBILITÀ DELLA PENSIONE ANTICIPATA DELLA FORNERO. Così ha scritto : “Occorre mantenere gli attuali 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne, bloccando questa anzianità contributiva sganciandola dall’aspettativa di vita , con riduzioni per donne madri e precoci”.
👍
Penso che il dr. Brambilla non abbia preso in considerazione la procedura di infrazione 2013/4199 aperta dall’Europa nei ns confronti, dovuta al fatto che l’Europa vieta le discriminazioni di genere
Hanno fatto finta di non vederla fin dal 2012…….per me è lampante che la legge n. 214/2011 ….. abbia cercato di blandire “le donne” …. per le pensioni acquisite per anzianità contributiva …… unico ambito dove si applica diversità per genere …..
s’immagina se avessero applicato anche alle donne l’anzianità degli uomini e ancora più diminuito quella per gli uomini ….. ed aumentata quella delle donne ….. per pareggiare……. ?
Quindi divide et impera ….. allora come ora ….. e gli uomini “bastonati” per 12 mesi di più…….
Mi permetto di ricordare che chi va in pensione con l’anticipata Fornero se uomo avrà lavorato 8 anni in piu rispetto ai 35 richiesti quando ha iniziato a lavorare come dipendente. Ma vi rendete conto 8 anni, significa piu del 22%, quindi un lavoratore contribuisce maggiormente con 8 anni di sudore e graverà sul sistema pensionistico per 8 anni in meno. E come se non bastasse percepirà una pensione inferiore. Se questa non è un furto, un’ immane ingiustizia, trovatemi voi l’aggettivo giusto.
Sono d’accordo con te Franco,
Io ho visto colleghi uscire molto prima di me SOLO PERCHÉ AVEVANO 64 ANNI CON SOLI 38 ANNI DI CONTRIBUTI, messi assieme arrampicandosi sugli specchi e avendo cominciato a lavorare a 30 anni facendo i “vitelloni” : cosa da loro stessi ammessa !!
E io sono ancora sul pezzo decorsi 41 anni di lavoro effettivo aspettando e sperando nell’Anticipata Fornero !!
E questa come la giudicate : giustizia !!!!!
Un saluto a tutti.
Pregiatissimi Rita e Bernardo ….. fino al 2010….è esistita la pensione “retributiva” con 40 anni di contributi, senza se e senza ma e sistema di calcolo = per tutti e tutte.
Dal 2011 in poi il limite (dal 2012 al 2018 – governi piddini letta, renzi, gentiloni) per una pensione acquisita per anzianità contributiva è lievitato, a rate correlandolo all’aspettativa di vita (legge sacconi precedente la fornero – votata con maggioranza assoluta da parlamentari oggi ancora in parlamento ed anche al governo…che la votarono senza se e senza e senza nemmeno leggerla…..preoccupati più che altro che il sistema reggesse le loro indennità mensili (oltre i 15.000,00 euro netti ) ed i loro vitalizi futuri – che doveva essere applicata solo alle pensioni di vecchiaia – per età anagrafica….. ed invece) nell’omertà quasi assoluta dei sindacalisti/e, dei partiti, della camera dei deputati e del senato della repubblica …… eccezioni poche …..damiano del pd ….. nel 2013….. disegno di legge mai arrivato in parlamento…..
Detti limiti sono appunto lievitati automaticamente ed a rate, con provvedimenti ministeriali, dal 2013 al 2018 (lavoro e mise) e senza passare in parlamento (e dalla legge n.214/2011 in primis nel 2012 aumentati (dalla Fornero) subito e solo per gli uomini di 12 mesi) fino agli attuali:
41 anni e 10 mesi di contributi previdenziali per le donne + 3 mesi di finestra
42 anni e 10 mesi di contributi previdenziali per gli uomini + 3 mesi di finestra
con buona pace della parità di genere……….
peraltro congelati nel 2019 fino al 31/12/2026 (altrimenti sarebbero almeno 11/12 mesi in più) da un provvedimento ministeriale dell’allora ministro ad interim del lavoro e del mise ….Di Maio…. del governo Conte1……..unico provvedimento quasi “erga-omnes” dal 2011 in poi
La legge Fornero fu il capro espiatorio per ottenere clemenza dalla BCE (in attesa di Draghi) ….. sul debito italiano …..dopo le puttanate, le sceneggiate, le corna agli incontri internazionali ……. ed i cucù e non solo alla Merkel dell’oggi 86 enne mao-italo forzuto ….allora inquilino a palazzo Chigi.
Poi le quote da gioco del lotto dei legaioli….dopo aver promesso interventi diversi ….con la fissa dei 62 anni……. la prima con “soli” 38 anni di contributi ….. mentre chi aveva già superato i 41 e/o i 42 anni di contributi ma non 62enne era ed è ancora costretto a lavorare ed a pagare contributi…….
Le deroghe legaiole, sono state e sono squallidamente “divisive” più della legge madre “fornero” e della legge padre “sacconi” applicata anche ai requisiti contributivi per fare cassa……poi se gli smemorati e le smemorate italiane e scarsi lettori e lettrici ….. continuano a votare …..chi promette ……. senza se e senza ma …. e poi invece …….
Dal 2014 …….l’allora vincitore di primarie piddine …. distribui a molti italiani 80,00€ mensili …… ancora vigenti (9 miliardi di Euro l’anno il costo), poi il governo conte1 fece la Quota100 poi 102 (governo Draghi) …..se 62 enni e……ma con “soli” 38 anni di contributi e per tre anni costo complessivo 27 miliardi…… il reddito di cittadinanza (costo 9 miliardi l’anno).
Poi caparbiamente e recidivamente nel 2022 il governo-meloni ….. Quota 103 se 62 enni (ancora!) e ma……con 41 anni di contributi …….. dopo le promesse legaiole dei 41 anni di contributi senza se e senza ma ……. e più flessibilità promessa dall’attuale inquilino/a di palazzo chigi ……. che votò, quale allora esponente del pdl dell’allora non ancora tornato italo-forzuto ed oggi 86enne….., senza nemmeno leggerle la legge sacconi prima e la legge fornero poi ……
Nel frattempo gli under 61……. dal 2018 in poi ……per andare in pensione devono pagare ancora contributi per:
41 anni e 10 mesi di contributi previdenziali se donne + 3 mesi di finestra
42 anni e 10 mesi di contributi previdenziali se uomini + 3 mesi di finestra
e c’è il tentativo, viscido e sotterraneo, di metterle in discussione ……….
le promesse legaiole hanno “premiato” solo i 62enni (e con quota 100 con “soli 38 anni di contributi”)
L’unico provvedimento “ministeriale” favorevole per “le persone” con i requisiti sopra indicati è stato quello di Luigi Di Maio nel 2019 già descritto.
Le squallide e divisive deroghe legaiole, frutto di promesse elettorali malissimo mantenute con la complicità dei suoi compagni e compagne di merende …… spingono a pensare ed a scrivere come quel bambino di Napoli alle scuole elementari …che in un tema d’italiano che poneva il problema della camorra a Napoli …… scrisse: io, speriamo che me la cavo!
Chi crede e crederà ancora a certe promesse legaiole ed italo-forzute (1.000,00 euro alle minime spesso acquisite senza contributi versati……. e da dove preleveranno le risorse????) ……. è uno smemorato ed un’analfabeta di ritorno.
Penso che migliorare la fornero sia un obbligo per il ns governo:
come scritto da Emilio in altro commento l’Europa non ammette disparità tra uomini e donne, e già dieci anni fa ha aperto una PROCEDURA DI INFRAZIONE – n. 2013/4199 – perchè la fornero invece la disparità la mette in atto, facendo fare un anno in più di lavoro agli uomini.
Per adeguarsi l’Italia dovrebbe consentire la pensione anticipata anche agli uomini con 41 anni e 10 mesi di contributi, ma tutti i governi degli ultimi 10 anni penso abbiano finto di ignorare che c’è aperta questa procedura di infrazione da parte dell’EU …secondo me si limitano a parlare di richieste dell’Europa quando si tratta di fare dei risparmi a spese dei lavoratori !
I soldi ci sono. Li trovano per qualsiasi cosa. Ne ho fatto un elenco interminabile già molte volte. La povertà e la disoccupazione devono avere la precedenza su tutto. Chi non la pensa così è in “malafede politica”. DEVO FARE ANCORA L’ELENCO DEI SOLDI CHE HANNO BUTTATO VIA IN QUESTI DECENNI? DEVO ANCORA PARLARE DELL’ EVASIONE FISCALE CHE SUPERA I 100 MILIARDI, ITALIA FANALINO DI CODA IN EUROPA?
Ho fatto conti e bilanci tutta la vita.
Le entrate e le uscite devono essere considerate globalmente.
Buongiorno Gio’, hai proprio ragione, io che di bilanci non me ne intendo proprio, vedo che per quanto ci si aspetti qualcosa di plausibile per le pensioni e per la disoccupazione, non se ne vede la possibilità. Le giovani generazioni che cosa faranno? E chi ha lavorato più di 41 viene trattato peggio degli evasori fiscali e dei disonesti. Un caro saluto. Lilli Reolon
Il rischio concreto è che peggiorino la Fornero, per cui non fate nulla che è meglio!
Quota41 per tutti senza se e senza ma …… feticcio buono per le ultime due elezioni politiche nel 2018 e nel 2022 …… e fino a quali elezioni future? Chi crederà ancora a questa chimera?
Modifica del governo Conte1 nel 2019 con provvedimento (relativamente erga omnes) dell’allora ministro del lavoro e del mise (ad interim Di Maio) …… della legge fornero (214/2011).
COMMA 1: “l’accesso alla pensione anticipata è consentito se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti”.
E congelamento di detti requisiti fino al 31/12/2026.
Ecco spiegato da derivano le risorse: si recuperano risorse introducendo le finestre trimestrali che la Riforma Fornero aveva rimosso, perché le trovava un “bizantinismo” (ovvero, ci si perde in sottigliezze complicando i ragionamenti).
I legaioli (ed i loro compagni e compagne di merende) avevano promesso in due campagne elettorali 2018 e 2022 i 41 anni di contributi previdenziali (per l’accesso alla pensione anticipata) senza se e senza ma .… e più flessibilità (come dove quando???) in uscita (l’attuale PdC)…… invece hanno “realizzato” delle quote che definire “bizantinismi” è fin troppo elegante….. onesto sarebbe stato ammettere la realtà, l’impossibilità di realizzare (i 41 anni di contributi previdenziali, per l’accesso alla pensione anticipata senza se e senza ma) e modificare in alternativa il già citato COMMA 1 – VEDI SOPRA – come segue:
“l’accesso alla pensione anticipata è consentito se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti”….. Come sostanzialmente suggerito e ribadito da Brambilla di Itinerari Previdenziali dal 2019 in poi.
Sostanzialmente ridurre di qualche mese i contributi necessari per l’accesso alla pensione ai soggetti sopra indicati, che sono e restano quelli che hanno pagato per più tempo e spesso più onerosamente i contributi previdenziali (e non solo). Quattro mesi sono troppi ?….. Allora tre o due ….ma una misura relativamente “erga omnes” ….. per tutti e tutte quelle persone che hanno già superato i 41 e/o i 42 anni di contributi previdenziali, sarebbe stato un segno di rispetto per coloro con i loro versamenti hanno “già e di fatto” contribuito al “nostro” sistema a ripartizione per oltre 41e 42 anni.
Ps.: .esistono già 500.000 pensionati che ritirano la pensione da più di 40 anni…..e questi sì senza se e senza ma …. sono milioni i pensionati che ritirano la pensione da oltre 30 anni e/o oltre 20 anni.
Invece per gli attuali aspiranti pensionandi Q100, Q103, quote da gioco del lotto ……. con il 62 (età anagrafica….) fissa…. sponsor la lega (senza più il nord …..nel logo … per ora solo nel logo).
Bastava applicare i suggerimenti “relativamente realizzabili” del dottor Brambilla di Itinerari Previdenziali ……già nel 2019…..modificati (nella quantità dei contributi necessari) e ribaditi negli anni successivi …..ed invece il governo “giallo-verde” ed il padano leghista in particolare hanno fatto Q100 poi 102 (62+38) il RdC ed ora i fratelli ed i forzuti ed i legaioli italioti hanno partorito il topo gigio Q103 (62+41)… ambo da gioco del lotto solo per 2023……e rimandando al futuro quanto altro promesso in campagna elettorale insinuando la speranza negli italiani che, date le premesse …….. stiano fermi (pagarli per star fermi ……diceva un mio vecchio amico e collega).
Per tutti e tutte quelle persone che hanno già superato i 41 e/o i 42 anni di contributi previdenziali e non ancora 62 enni …… non resta che:
Modifica del governo Conte1 nel 2019 con provvedimento dell’allora ministro del lavoro e del mise ad interim Di Maio…… alla legge fornero (n.214/2011).
COMMA 1: “l’accesso alla pensione anticipata è consentito se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti”.
Nota bene: requisiti congelati fino al 31/12/2026.
Senza se e senza ma ………..
auspicando che legaioli e compagnia cantante stiano fermi (pagarli per star fermi ……diceva un mio vecchio amico e collega).
Gli elettori che ancora voteranno per chi prometterà ancora una fantomatica Quota41 per tutti ….(quasi impossibile da realizzare…..forse solo con il calcolo solo contributivo…..cit. Draghi……e quindi con un conseguente rateo pensionistico diminuito mediamente dal 20 al 30 per cento) senza se e senza ma ….. sono evidentemente dei poveri illusi senza memoria e/o degli allocchi e/o degli analfabeti totali o di ritorno.
Caro Don 62 credi che faranno qualcosa contro la Legge Fornero? Non per mancanza di volontà ma di capacità. Avendo visto come ha cominciato il nuovo governo: norme mal costruite dal punto di vista legale, anticostituzionali, tassazione iniqua, no lotta all’evasione fiscale, quota 103 e via discorrendo. Un saluto. Lilli Reolon
No lilli sanno benissimo cosa fare; la prima cosa, quando si sono insediati, è fare 2 conti e soprattutto , sapendo che in ballo ci sono i soldi del pnrr, è stata quella di non scontentare l’Unione Europea; la quota 103 ci stava e hanno alzato di ben 3 anni i contributi; hanno messo il tetto a 5 volte la minima e soprattutto hanno massacrato opzione donna; hanno messo paletti tali da convincerti a rimanere al lavoro ancora quasi 1 anno pur potendo, nel caso tuo, usufruire di quota 103 (è il calcolo che ho fatto io ma potrei sbagliarmi); adesso guardiamo avanti e speriamo che dall’incontro dell’8 febbraio esca qualcosa di buono ma ho tanti dubbi; un carissimo saluto lilli a te e ai gestori del sito
dare poco possibilmente nulla….
Per convincere arruolano propagandisti a iosa
Domanda delle 100 pistole: se l’Inps (il governo) ricevesse dal pianeta Marte un immaginifico quanto inaspettato contributo di 50 miliardi, solo ed esclusivamente destinato al settore previdenziale, qualcuno è sicuro che potrebbe trovare applicazione la flessibilità in uscita dai 62 anni di età o dei 41 di contributi di sindacale proposta?
Così…tanto per evitare di rodersi il fegato!
Certamente sì, sig. Alex61: se dal pianeta Marte si inviasse al Governo italiano un contributo una tantum di 50 miliardi di Martcoin (valuta digitale che al cambio con l’euro farebbe esattamente 50 miliardi di euro), la flessibilità in uscita dai 62 anni di età o dei 41 di contributi di sindacale proposta potrebbe essere attuata.
Occorrerà, però, che dal pianeta Marte si inviasse sul pianeta Terra anche un certo numero di lavoratori marziani (ma-non-anziani) che alimentino la catena produttiva al fine di garantire la sostenibilità endogena (cioè che si autoalimenta senza interventi dall’esterno) del sistema previdenziale.
Per quanto “favolosa” possa sembrare la sua idea, sig. Alex61, lei ha esattamente centrato il punto cruciale della mia Proposta Individuale.
https://www.pensionipertutti.it/pensioni-anticipate-2023-news-ecco-dove-prendere-le-risorse-per-cambiare-la-fornero/
Nella mia Proposta Individuale suggerisco di rendere liquidi gli immobili dello Stato trasformandoli in valuta digitale con la quale pagare le pensioni (e questo corrisponde al suo concetto di invio soldi da Marte. È un concetto assai brillante, perché lei mette in evidenza che uno sblocco di una situazione di impasse – una strada senza via di uscita – può essere realizzato attraverso l’intervento di un agente esterno al sistema che si desidera cambiare. Per questa sua intuizione si merita un “bravo!”).
Nella mia Proposta Individuale suggerisco, a fronte delle uscite di lavoratori anziani, di fare entrare nel mondo del lavoro lavoratori giovani, “reclutandoli” (se mi è concesso utilizzare questo termine militaresco) dal numeroso esercito di disoccupati occupabili (e questo corrisponde all’invio sul pianeta Terra di lavoratori marziani-non-anziani).
Alex61 la domanda è singolare, ma la risposta è sempre la stessa. Non è un problema di soldi ma di lavoro. Bisogna favorire l’occupazione, quei soldi andrebbero tutti investiti per aumentare l’occupazione, solo così ci potrebbe essere un accoglimento della flessibilità. Ma attenzione i ns lungimiranti governanti (di ieri e di oggi) non pensano a questo ma a come intascarseli, di conseguenza non ci sarà mai una flessibilità strutturata prima del 2038 quando non esisterà più il sistema misto sarà solo contributivo, allora si che si inizierà a parlare di flessibilità, con il montante che il lavoratore avrà accantonato, ma (spero di sbagliarmi) saranno pensioni da fame.
Sia io che mia moglie puntiamo alla Fornero e nello specifico all’anticipata ordinaria senza penalizzazioni. 43 e 42 anni di contributi, meriterebbero un premio ma la logica italiana è garantista poco o nulla per chi è in regola o in povertà. Per inciso la platea dei soggetti in
povertà, per quanto nutrita, viene utilizzata per giustificare provvedimenti massimalisti sempre a vantaggio di nutrite platee di non aventi diritto questi sì sempre accuratamente garantiti. Se ci costringeranno ai 67 anni, che non raggiungeremo entro il 2026 e quindi chissà cosa pasticceranno a nostro danno con l’aspettativa di vita, io raggiungerò i 48 anni di contribuzione e mia moglie i 50 anni di contribuzione. Naturalmente potrebbe concretizzarsi nel frattempo ciò per cui i vari governi lavorano e cioè il concretizzarsi dell’aspettativa di morte che vede comprendere molti più soggetti di quelli che raggiungono l’aspettativa di vita. Chiaramente per non farci pesare sulle spalle dei giovani, che così non si dovranno preoccupare neanche di come impiegare lo stipendio visto che non liberiamo il posto. Il passato non si può cambiare ma è doveroso farne memoria perchè il passato dovrebbe insegnare qualcosa ma vedo che la capacità di apprendimento dal passato continua a latitare. Dimenticavo, se tutto contributivo il calcolo dell’anticipata ordinaria porterebbe a consuntivo a perdere in famiglia sui €1.000,00, insostenibile oltre che ingiusto.
Caro Stefano 61, non essere così pessimista; o 42 anni e 10 mesi o 67 anni; poi vedendo cosa hanno fatto con opzione donna ci si può aspettare di tutto da costoro; tutto contributivo se raggiungi la legge fornero? credo proprio di no ma…………………… visto come hanno massacrato opzione donna ……………………..; vedremo……………………..; saluti a te e ai gestori del sito
Grazie Paolo per l’incoraggiamento ma se 2 punti identificano una retta, parechhi punti allineati……….. non è pessimismo è razionalissima concretezza. Comunque grazie.🤞🤞 Questi hanno fatto carte e promesse deliberatamente false per essere loro a mettere il cappello ad un linea in cantiere da anni. Non so se mi spiego.
caro stefano, il loro obiettivo è chiaro: fare in modo che , al di là della legge Fornero, vadano in pensione pochissime persone; quindi dopo la parentesi quota 100 hanno cominciato a mettere paletti: quota 102 ma alzando l’età, quota 103 abbassando l’età ma alzando i contributi; poi hanno massacrato opzione donna quest’anno; oppure , ed è il caso mio, ti lasciano andare ma ti dicono: la pensione non te la do, usati quella integrativa e una delle regole è che attivi la rita dopo aver compiuto 62 anni; speriamo in bene ma la vedo brutta; saluti a te e ai gestori del sito
Bravo Stefano e Brava la moglie, entrambi dediti al lavoro. Stessa situazione nella ns Famiglia, mia moglie andra in pensione fra 2 mesi con 41 e 10 + 3 di finestra + 2anni di lavoro senza contributi.
Io invece devo aspettare maggio 24 per fare i 43 e 1 mese. + 2 anni senza contributi. E per cosa poi per prendere una misera pensione, poco superiore al reddito di cittadinanza. A carte viste in Italia conviene lavorare a nero tutta la vita e farsi mantenere.
spesso fanno arrivare a questa conclusione: il nero paga la correttezza no
Buongiorno la legge Fornero a mio avviso non verrà neanche sfiorata, l’Europa e qualche ministro del Nord Europa ha fatto sapere di lasciare le cose come sono, questi ci vogliono fare schiattare e sono sulla Buona strada ,per tanti andare dopo 43/44 anni di contributi e tantissimo.
QUOTA 41 per tutti senza paletti: Tante promesse, tante prese per il culo !!!
Cosa stiamo aspettando a “manifestare” come fanno i francesi ? I sindacati sono inesistenti
VERGOGNA !!!
Caro Marco63, pensa che in Francia hanno proposto di aumentare gradatamente da ora al 2030 da 62 a 64 anni di lavoro e la gente è scesa massicciamente in piazza e fatto lo sciopero generale (in Francia è GENERALE e vogliono dire proprio Generale). In Italia è da molti anni che, nonostante tali e tante modifiche all’età pensionabile- ultima la Fornero 67 anni, no pensione sociale e 42 anni e 10 mesi + 3 mesi di finestra (uomini) e un anno in meno per le donne- senza che siamo riusciti a fare una manifestazione. Pensa che a noi lavoratori provinciali la manifestazione (l’unica che ho visto in anni dl lavoro in Provincia Padova) ce l’hanno fatta fare in silenzio (SIC!) per non disturbare, ci pensi? Un caro saluto. Lilli Reolon
Ho detto molte molte che, conti alla mano, le quote sono una colossale stupidaggine. Costano molto e pensionano pochi. L’ unica via è slegate il requisito anagrafico da quello contributivo. Con la Fornero si va comunque a 67 anni o col max contributivo. Se si vuole superare la stessa Fornero, bisogna lasciarla così come è per il 2024. Permettendo nel contempo di andare in anticipo con decurtazioni che non comportino aumenti di costo. Se qualcuno non fosse d’accordo che faccia proposte concrete. Soprattutto per sistemare i “non occupabili” in special modo disoccupati. SU PUÒ FARE IN MODO FACOLTATIVO. E CHI DICE CHE CHE COSTEREBBE IN PIÙ O TROPPO DICE IL FALSO.
INVITO TUTTI A RIFLETTERE I SONO CONVINTO CHE POSSIAMO PRESENTARE UNA PROPOSTA UNITARIA.
LAVORIAMOCI!
Buongiorno a tutti, la necessità di riformare il sistema pensionistico è nelle mani dei nostri governanti attuali, e questo mi riempie d’inquietudine visto come si muovano con passi incerti e talora imprecisi o decisamente erronei in ogni ambito dell’azione governativa. Detto questo, i nostri sindacati sono in grado di portare avanti le loro (e nostre) istanze per una equa riforma della Legge Fornero? Nutro molte riserve in merito. Il regalino in anni di lavoro della Fornero per me: 3 anni e mezzo per un totale di 42 anni ed un mese di lavoro ed avrò 63 e mezzo di età. E’ abbastanza? Un saluto caro. Lilli Reolon
Cara Lilli, sei troppo speranzosa. Ma dove pensi che ci possano portare i nostri sindacati? Sono 30 anni che sono in letargo vegetativo. Non sanno manco cosa significa lavorare, figuriamoci difendere i ns diritti. La tessera l’ho stracciata 10 anni fa, allora con rammarico dopo 25 anni interrotti di tesseramento e lotte, oggi ne vado fiero. Se tutto va bene e se la salute mi assiste lasciero la fabbrica dopo 43 anni e 1 mese di contributi ma di lavoro effettivo 45 anni. Credo di aver fatto la mia parte.
Ciao Ex tesserato, le mie non erano parole speranzose, ma cercavo- senza riuscirci- di essere ironica, perché sono anni che hanno venduto i lavoratori e le lavoratrici- specie quelli e quelle che lavorano nel settore privato- ai datori di lavoro, in cambio di un pugno di mosche. Non che noi pubblici siamo trattati con i guanti, ma siamo almeno sicuri dei nostri versamenti contributivi. Sono solidale con te ed i tuoi 45 anni di lavoro in fabbrica.
Un saluto cordiale Lilli Reolon
Mi fa sorridere la frase siamo sicuri dei nostri versamenti contributivi poichè in verità lo stato non li versa per niente, mentre il datore di lavoro si che li versa. Anche se ogni tanto qualcuno fa il furbo. Ciò detto è vero che nel pubblico siete dei privileggiati. Lavorare in fabbrica con il capo reparto che ti sta col fiato sul collo è davvero asfissiante, oltre al fatto che spesso le aziende saltano e ti ritrovi senza lavoro.
Detto questo un augurio di buona salute.
Caro ex tesserato, io parlo per quello so: il mio estratto contributivo INPS dal 16/11/1981non ha un buco o contributi non versati, invece so di molti industriali che non possono nemmeno chiudere perché non hanno più i soldi per pagare il TFR ai dipendenti. Vedete che il sostituto d’imposta non tutela i lavoratori perché chi lavora non ha il controllo del proprio stipendio. Quello va bene per i ricchi. Un saluto cordiale Lilli Reolon
Non sono prossimo alla Fornero, nel senso che andrò a 67 anni e ne ho solo 59 ma almeno so quando andrò in pensione mi sono fatto un crono programma. Certo sarebbe molto meglio se togliessero finestre e aspettativa di vita fissando i 67 anni come limite massimo. Visto che il Europa vanno in pensione prima di noi piuttosto che sto Governo faccia un pasticcio allucinante cercando di abolire la legge Fornero meglio tenerla così come è magari abbassando l’età pensionabile a 65.
Siamo arrivati a tal punto che noi lavoratori speriamo di andare in pensione con la loegge della Fornero che almeno da una certezza visto che ci sono soldi per tutti ma non per farci andare prima in pensione. VERGOGNAAA
Buongiorno Stefano.
Personalmente credo non sia possibile togliere ora, purtroppo, devono solo aggiungere; a meno che il sistema economico attuale venga cambiato radicalmente.
E vedo che tu lo sai perché lo pagherai sulla tua pelle.
Il problema pensioni/lavoro o lavoro/pensioni riguarda tutto l’occidente quando, nel frattempo, ne sta vivendo un altro più pericoloso usato più volte nel passato per far ripartire l’economia.
Meglio soprassedere e, al momento, direi di leggere questo.
https://www.rivistaitalianadipublicmanagement.it/wp-content/uploads/2021/06/05_RIPM_V3-N2_Dialoghi_Art.5.pdf
Saluti
caro wal 52, molto interessante questo testo sulla spesa pensionistica; mi preoccupa la parte finale sulle conclusioni: provvedimenti choc per accontentare l’europa fregandosene degli italiani ; facile con il c…… altrui; in che mani siamo………………….. saluti a te e ai gestori del sito
mi chiedevi della rivalutazione del tfr? ho smanettato su internet ma ho capito poco; una cosa è certa: lo danno con date variabili a seconda delle situazioni e parlano anche di oltre 2 anni ma da un commento di una persona con quota 100 anche dopo; viene rivalutato ma c’è un calcolo complesso; secondo me un patronato può aiutare meglio oppure il dott. Perfetto che ne sa più di noi; un saluto a te e ai gestori del sito
Buona sera Paolo.
Io non ho questo problema perché ho lavorato nel privato e dunque lo ricevi subito con le dimissioni.
Chiedevo, a te, spiegazione in quanto dipendente, o ex, dello Stato per le
lamentate riguardo i tempi lunghi necessari per riceverlo (2 o più anni).
E allora coglievo l’occasione per una considerazione sul “vostro TFR” nel caso non fosse stato destinato a un fondo pensione.
Certo è che da più un anno i fondi pensioni hanno un andamento negativo (-10./.15%, in funzione del tipo), mentre il TFR, a causa dell’inflazione, dovrebbe, ora, godere di una discreta rivalutazione.
Ma forse mi sbaglio.
Saluti Prof.
su internet spiegano che il tfr arriva a momenti diversi a seconda delle situazioni: anche subito se una persona va con la vecchiaia se non sbaglio ; anche dopo 2 anni e anche dopo tipo persone con quota 100; che i fondi pensione vadano male l’ho notato anch’io; per me la situazione è diversa perchè quando lo maturerò rimoduleranno la rata trimestrale della rita che mi arriverà; speriamo in bene; saluti a te e ai gestori del sito
caro stefano, non per illuderti ma c’è un problema: ai 67 anni ti mancano 8 anni quindi parliamo di 2031: ma non sarà 67 allora, più vicina ai 68 anni; e quale pensione? altro problema: oltre 35 anni con il contributivo, quasi niente di retributivo; pensione cosiddetta da fame; e la pensione integrativa? sarà necessaria e spero che tu l’abbia fatta; saluti a te e ai gestori del sito
Caro Stefano, mi auguro che si riesca ad abbassare i 67 anni ai 64 come vogliono fare in Francia, basta volerlo. Per te sarebbe proprio un misura utile. Per il resto segui quanto ti dice PaoloProf., ti interesserà.
UN caro saluto Lilli Reolon
Grazie lilli, speriamo in bene per te che non ci siano cambiamenti entro quest’anno; incrociamo le dita; un saluto a te e ai gestori del sito