Pensioni anticipate 2024-2025: Perfetto’ nostra proposta parte dal ricambio generazionale’

Come avevamo anticipato ieri in questo articolo il Dott. Perfetto cercherà di rispondere alla seconda obiezione avanzata dal Professore Cazzola, al fine di riaprire il confronto a 360° e dissipare ogni dubbio sulla proposta che ricordiamo é a triplice firma Perfetto-Armiliato-Gibbin.

Rprendiamo in sintesi la seconda obiezione del Professore: ‘Tassare robot per difendere un’occupazione che si difenderà da sola non sembra essere una scelta felice, ma una difficoltà in più. Non si possono più fare ragionamenti riguardanti il mercato del lavoro e il sistema di welfare senza tener conto dell’emergenza demografica: un aspetto che sembra non sia stato affrontato nella Proposta. La denatalità è il problema che rende difficile investire perché non si trova il personale adatto; è quindi sarà sempre di più un ostacolo alla crescitadi seguito la disamina del Dott. Perfetto, che si é fatto portavoce del gruppo:

Pensioni anticipate 2024-25, Perfetto: Il punto cardine della nostra proposta é proprio il ragionamento sulla denatalità

Ripetiamo che nella nostra Proposta non è presente l’intenzione di proporre di tassare i robot per difendere un’occupazione che si difenderà da sola. La nostra Proposta ha a che vedere con il Ricambio generazionale per creare “nuova” occupazione con “nuovi” lavoratori giovani, e non già per la “difesa dell’occupazione”.

Nella nostra Proposta è presente invece l’intenzione di sostituire i lavoratori anziani con i lavoratori giovani aventi caratteristiche più in linea con i requisiti dell’economia digitale, in particolare la predisposizione al cambiamento, la maggiore capacità di adattarsi a svolgere nuove mansioni nell’ambito aziendale (a seguito di accorpamenti/fusioni tra aziende, ovvero di adozione di nuove modalità di esecuzione dei processi aziendali), e la maggiore familiarità con le tecnologie informatiche e digitali. L’intera nostra Proposta poggia sul dare soluzione alla denatalità. Se il tasso di natalità fosse stato,oggi, lo stesso di quello degli anni Settanta, la nostra Proposta non sarebbe mai nata.

Sul frontespizio dei nostri due documenti (quello di 50 pagine, e quello di sintesi di 8 pagine) è riportato in chiare lettere la seguente intestazione: denatalità e invecchiamento della popolazione pongono pesanti ipoteche sulla sostenibilità del sistema previdenziale. I contributi di Robot e di AI, sia in termini di forza lavoro che in termini di versamento di imposta, rimuovono tali ipoteche, garantendo la sostenibilità del sistema previdenziale.”

Sempre sul frontespizio di entrambi i documenti è riportato il seguente sottotitolo“E se fossero i robot a salvare le nostre pensioni?” Con tale sottotitolo abbiamo voluto sottintendere che stiamo seguendo le orme di due pionieri – Nicola Intini e Corrado La Forgia, Direttori degli stabilimenti del Gruppo Bosch nel 2017 (ben 7 anni fa!) – dell’dea di riempire la parte di mezzo della piramide demografica con la generazione robotica. Così si esprimono i due Direttori nel loro articolo:

È ipotizzabile, quindi, che i Robot, ma più in generale, le nuove tecnologie abilitanti possano, almeno in parte, sostituirsi alla parte mancante della piramide demografica occupando il posto che negli anni ‘70 era coperto da popolazione giovane e attiva”.

Ecco dunque il nocciolo della questione: la nostra Proposta non si preoccupa di far nascere più bambini per avere più lavoratori in futuro nella parte di mezzo della piramide demografica (cosa che richiederebbe almeno una trentina di anni), ma si preoccupa invece di supplire, sin da ora, la generazione mancante nella parte di mezzo della piramide demografica con la generazione robotica.

Il Prof. Cazzola afferma: “La denatalità è il problema che rende difficile investire perché non si trova il personale adatto; è quindi sarà sempre di più un ostacolo alla crescita”.

Pensioni 2024-25: la denatalità non é più il vero problema o meglio…

Noi affermiamo: la denatalità non è più il problema che rende difficile investire perché non si trova il personale adatto. Abbiamo già trovato il “personale” adatto in cui investire: robot-camerieri, robot-postini, robot-infermieri, robot-farmacisti, robot-baristi, assistenti virtuali dell’INPS, assistenti digitali di banche, assistenti digitali della Pubblica Amministrazione. Pertanto, riteniamo che la denatalità non sarà affatto un ostacolo alla crescita, e riteniamo senza nutrire alcuna incertezza in merito, che il vero ostacolo alla crescita sia la mancanza del ricambio generazionale. Ed è questo l’ostacolo che la nostra Proposta intende rimuovere attraverso l’applicazione dell’imposta sul reddito da lavoro prodotto dagli automi (IRAUT).

CONCLUSIONI: il punto di forza della proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin

La Proposta di Riforma Previdenziale flessibile e strutturale avanzata da Perfetto, Armiliato e Gibbin non aggiunge nulla di nuovo al panorama previdenziale ma

La nostra Proposta recepisce, e fa proprie:

  • Le Proposte di Legge che sono già note e sono state già discusse nella Camera dei Deputati (ma mai attuate)
  • Le Proposte Collettive provenienti dai gruppi social tra cui il Comitato Opzione Donna Social (CODS) e Uniti per la Tutela delle Pensioni (UTP) (ma mai attuate)
  • Le Raccomandazioni di una parte dei parlamentari europei riguardo alla necessità di prendere in considerazione l’eventuale tassazione sul lavoro svolto dal robot oppure sul loro uso (ma mai accolte, anzi, per completezza di informazione, già bocciate dal Parlamento europeo nel 2017)
  • Le osservazioni di nostri parlamentari italiani riguardo al fatto che “non si può pensare di arrestare il progresso scientifico, né di trascurare gli effetti positivi di simili evoluzioni, ma si ritiene indispensabile prevenire e ridurre le negatività che siffatti cambiamenti, specie se non governati, sono in grado produrre sul mercato del lavoro e, in primis, sui livelli occupazionali” (osservazioni mai prese in considerazione, perché la Proposta di Legge Pastorelli-Marzano-Locatelli, sebbene sia stata presentata alla Camera dei Deputati nel 2017, non è mai stata all’ordine del giorno, e quindi non è stata mai discussa).

La nostra Proposta ha un unico punto di “novità” che la rende attuabile: allo stato attuale della diffusione di robotica e di AI, ciò che non è stato possibile realizzare nel 2017 è possibile attuare nel 2024.

Lasciamo al Governo la decisione di prorogare la decontribuzione mediante il taglio del cuneo fiscale contributivo a favore dei lavoratori (che richiede 10 miliardi di euro):

  • Attingendo alla fiscalità generale, togliendo quindi i fondi all’Assistenza, ai Servizi Sanitari, all’Istruzione e alla Ricerca, e continuare a crescere dello zero virgola per cento in tutti gli anni a venire; oppure
  • Attingendo all’imposta sul reddito da lavoro prodotto dagli automi (IRAUT) grazie alla quale sarà possibile attuare il ricambio generazionale e avviare il volano della crescita economica oltre lo zero virgola per cento in tutti gli anni a venire 

Ringraziamo Il Dott. Perfetto per essersi prestato a rspondere in modo così puntuale alle osservazioni poste dal Professor Cazzola e ringraziamo ques’ultimo per aver permesso, grazie alle sue critiche, questo ulteriore confronto. Ogni confronto costruttivo, a mio avviso, non può che portare a grandi risultati. Speriamo che sempre più sindacalisti e parlamentari abbiano voglia anche solo di ascoltare le idee insite nella proposta di Perfetto-Armiliato-Gibbin.

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24 commenti su “Pensioni anticipate 2024-2025: Perfetto’ nostra proposta parte dal ricambio generazionale’

  1. Sì signor Perfetto, ma non tutti i nonni sono disponibili così come non tutti i figli possono o vogliono prendersi la responsabilità dei genitori non autosufficienti.

    1. Sig.ra Delfina ci sono molte buone ragioni a sostegno delle sue osservazioni.

      Non tutti i nonni sono disponibili a prendersi cura dei loro nipoti, è vero. Magari i nonni potrebbero avere intenzione di espatriare verso altri Paesi dove la tassazione sulle pensioni è minore (il Portogallo, per esempio) e vivere quindi il “terzo stadio della vita” (come io lo chiamo) con maggiore serenità.

      Non tutti i figli possono (o desiderano) prendersi cura di familiari non autosufficienti, è vero. Magari la loro forza fisica risulta essere più debole della loro forza morale, e questo non è affatto un demerito o una colpa.

      Ci sono poi i giovani che non desiderano avere figli per scelta, e non già perché non possono mantenerli. Semplicemente, essi non desiderano essere genitori, magari per poter orientare la propria crescita morale, etica, spirituale verso una maggiore consapevolezza di ciò che si è (su questo punto posso parlare per esperienza personale)

      La nostra Proposta non pone al centro la denatalità, ma il ricambio generazionale.

      Noi nella nostra Proposta parliamo di denatalità, perché tutti coloro che si occupano di pensioni affermano che la denatalità è un problema per le pensioni, perché, venendo a mancare lavoratori in futuro (in quanto nascono sempre meno bambini), sarà sempre meno possibile pagare le pensioni.

      Noi vogliamo subito smarcare questo problema.

      Noi intendiamo rimuovere il problema della denatalità, e non già risolverlo. E lo rimuoviamo con i Robot: sarà la generazione robotica a sostituire la generazione dei futuri lavoratori mancanti. Saranno i Robot a pagare le pensioni.

      Se non sono i figli a prendersi cura dei genitori, saranno i Robot a prendersi cura dei genitori. Su questo fronte, in Giappone hanno giù maturato una vasta esperienza.

      Oggi si fa un gran parlare di etica e di Intelligenza Artificiale, di come l’essere umano potrà insegnare l’etica all’IA.

      Se l’IA è in grado di autoapprendere, di imparare da sé, sono propenso a pensare che sia più l’IA in grado di insegnare l’etica all’essere umano, piuttosto che l’essere umano ad insegnare l’etica all’IA.

    2. vedi, cara Delfina, hai detto delle verità; parlando di figli che stanno dietro ai genitori anziani lo specchio è importante: quando la mattina ti alzi e ti guardi allo specchio dici: ho fatto il mio dovere nei confronti di un genitore? se è si si vive bene, se è no………………………..ci siamo capiti; io vivo bene; saluti a te e ai gestori del sito

  2. Basterebbe far rispettare la Costituzione e tutto andrebbe a posto col bilanciamento dei poteri.
    Mattarella e Corte assenti ingiustificati.

    1. Sig. V, se il Presidente Mattarella e la Corte dei Conti sembrano “assenti ingiustificati” (sue parole) è perché noi (Governo e cittadini) procediamo in direzione opposta a quella in cui il Presidente e la Corte si trovano a camminare. Ed è per questo che ci sembrano assenti, perché noi non ci troviamo sul loro stesso cammino.

      “La Repubblica appartiene a chi paga le tasse”, afferma il Presidente Mattarella. Ma sono in molti i cittadini che non le pagano le tasse, che procedono in direzione opposta, e quindi non riescono ad ascoltare le parole del Presidente. Io, però, pago le tasse, ed è per questo che riesco ad ascoltare le parole del Presidente, io mi trovo sullo stesso cammino sul quale procede il Presidente ed è per questo che il Presidente Mattarella, ai miei occhi, è una presenza giustificata.

      “Il mancato introito di risorse proprie per effetto della decontribuzione richiederebbe un ulteriore incremento di trasferimenti dal settore pubblico la cui provvista ricadrebbe sulla fiscalità generale”, afferma nel 2016 la Corte dei Conti. Ma i Governi procedono in direzione opposta, continuano ad applicare la decontribuzione, non ascoltano l’allarme sollevato già nel 2016 dalla Corte dei Conti. Io, però, sono dello stesso avviso della Corte dei Conti, e gliel’ho anche fatto presente via mail, e se riesco ad ascoltare il suo allarme, è perché sono sullo stesso cammino della Corte che vigila e segnala. La Corte dei Conti, ai miei occhi, è una presenza giustificata.

      L’esonero contributivo trova nelle Leggi di Bilancio molte giustificazioni. Ed è questo che dovrebbe preoccuparci. Riusciamo a trovare una giustificazione per ogni cosa. Persino alla guerra.

    1. Ecco, sig.ra Delfina, lei ha messo (come si suol dire) il dito nella piaga: non soldi, ma nidi.

      L’elemento focale che il suo commento evidenzia è che non serve “rafforzare il bonus asili nido” (come viene specificato nella legge di Bilancio 2024 https://www.mef.gov.it/focus/Le-principali-misure-della-legge-di-bilancio-2024/).

      Ciò che serve è costruire asili nido e assumere educatrici di asili nido.

      Lo Stato deve costruire, assieme alle imprese, nidi di infanzia preso i luoghi dove le famiglie lavorano. Questo, per lo Stato, deve essere un obbligo.

      Ma è più facile per lo Stato dare soldi alle famiglie che costruire asili nido.

      E questo è solo uno dei tanti problemi che questo Governo, come i Governi precedenti, non è in grado di risolvere.

      La nostra Proposta previdenziale dà una soluzione differente al problema degli asili nido.

      Consentendo, attraverso il versamento dei contributi da parte degli automi, ai lavoratori anziani di andare in pensione – a partire da minimo 62 anni di età anagrafica e minimo 35 anni di contribuzione (o a partire da minimo 58 anni di età anagrafica e minimo 35 anni di contribuzione per le donne) – i nonni e le nonne potrebbero avere cura dei figli dei lavoratori attivi. E quindi il problema degli asili nido si ridimensiona notevolmente.

  3. FIno al dissolvimento dell’ Unione Sovietica c’ e’ stata mediazione tra stato sociale Keynesiano e liberista… caduto il muro per noi e’ finita…

  4. Buon pomeriggio! In mancanza di un elevato tasso di natalità e in assenza di un tournover generazionale, come si potrebbero finanziare le pensioni dei futuri pensionandi, se non tassando i robot? Ringrazio tutti vivamente.

      1. Buon pomeriggio! Desidererei ringraziare, se fosse possibile, il Dottor Perfetto e la Redazione di Pensioni per Tutti, per la competenza, professionalità e per le loro esposizioni sempre molto chiare ed esaustive.

    1. Sig.Teodora buongiorno.Condivido in pieno la teoria della eventuale tassazione dei robot.Probabilmente ne usufruiranno i miei figli.Ma nel frattempo i vecchietti come me che fanno?Aspetto i 67 anni nel 2026?Fac59

      1. Buongiorno dott. Perfetto.
        Conti a parte, non crede che ci sia una spinta UE in tutto questo?
        Mi pare assodato che, dal dopoguerra, abbiamo avuto solo due “idee” economiche: keynesiana o liberista ora fattasi iper-liberista.
        Strano poi che la seconda sia più nelle nelle corde di coloro che si professano socialdemocratici e non conservatori.
        Ma è solo un mio punto di vista.
        Saluti e buon lavoro.

        1. Sig. Wal, la risposta alla sua domanda è sì: dietro le privatizzazioni c’è la forte spinta della UE.

          Come lei correttamente ha sintetizzato, ci sono due grandi fronti che si confrontano: quello di Keynes e quello di Hayek.

          Keynes propone l’intervento dello Stato in economia, propone che sia lo Stato ad investire quando i privati non investono. La visione di Keynes è di natura macroeocnomica.

          Hayek propone il non intervento dello Stato, propone che siano i mercati, da soli, a ritrovare l’equilibrio perduto. La visione di Hayek è di natura microeconomica.

          Hayek ritiene che i pianificatori economici non possano conoscere la volontà del popolo, e quindi finiscono col comportarsi da despoti. Quindi, Hayek mette in guardia dall’interventismo statale che, nella visione di Hayek, equivale alla tirannide. Hayek, in sostanza, paragona i rimedi keynesiani alla tirannide.

          Spesso ci domandiamo: qual è il governo migliore? il governo di centrodestra? Il governo di centrosinistra? il governo tecnico?

          Leggendo il pamphlet dell’economista Sergio Ricossa dal titolo “Dov’è la scienza nell’economia?”, ho trovato una domanda che secondo Ricossa è la “domanda giusta” da porsi: “Qual è il sistema politico che, nonostante gli errori che possiamo commettere noi elettori ed i politici, ci permette di evitare i guai peggiori?”

          Trovo che sia non solo la domanda giusta. Ma anche una domanda bella. Una bella domanda…

  5. In Italia fare figli è un pessimo affare rispetto ad altri Paesi dove gli incentivi sono seri. Se poi non ci sono i nonni è un impresa impossibile. Gli orari degli asili sono poi demenziali per chi lavora a tempo pieno.

    1. Ma se fanno lavorare i nonni fino a 70 anni mi può dire i nostri figli come fanno a procreare che non hanno il sostegno dei nonni

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