Pensioni anticipate 2024, Brambilla: ‘età va alzata, solo in Italia un over 65 é da panchina’

Molto interessante l’intervista rilasciata da Alberto Brambilla alla collega Linda Varlese e pubblicata sull‘Huffpost, ove si evince come il Presidente di Itinerari Previdenziali condivida, pressoché in toto, il pensiero del giornalista Martin Wolk che sostiene come a fronte di una popolazione sempre più longeva sia necessario ripensare al concetto di vecchiaia.

Il giornalista di recente aveva sostenuto in un articolo su Financial Times appunto che la popolazione è sempre più longeva e per questo andrebbe ripensato anche il concetto di vecchiaia: non un peso o un periodo di inattività, ma un’opportunità. Aggiungendo: “ Dobbiamo ripensare la vecchiaia, come individui e società. Non dobbiamo trascinare un’enorme percentuale della nostra società in una “vecchiaia” improduttiva e malsana. Possiamo e dobbiamo fare molto meglio, sia a livello individuale che sociale. Questo è il suo “imperativo”. Salvo catastrofi, ci saranno molti più anziani: nel 1990, nel mondo c’erano solo 95.000 persone con più di 100 anni. Oggi sono più di mezzo milione, e in aumento”. Partendo da queste dichiarazioni la collega ha cercato di comprendere se anche Brambilla fosse per aumentare l’età di pensione al fine di non lasciare fuori dal mercato del lavoro gli over 65 che hanno dinanzi a loro ancora molti anni di vita. Riportiamo solo alcune delle risposte che ben fanno intendere come per il Presidente di Itinerari previdenziali bisognerebbe alzare necessariamente l’età pensionabile affinché il sistema regga, ma come per farlo siano necessarie tre condizioni.

Pensioni anticipate 2024, Brambilla: ‘L’età pensionabile va aumentata, a 3 condizioni:’

Un over 65enne, che oggi non può più definirsi anziano, parafrasiamo le parole di Brambilla, non é una persona che può essere messa in panchina, solo in Italia accade, le andrebbe, anzi, dato un ruolo sociale, così si sente importante, non verrebbe sopraffatta da ansia e solitudine, ed anzi reimesso nel sistema sociale e produttivo é anche una risorsa data l’esperienza che ha. Anche perché il sistema, se non si applicano cambiamenti, potrebbe essere a rischio, fa intendere nemmeno troppo velatamente.

Infatti dice: “ In Italia non c’é un contratto di lavoro che faccia riferimento alle età. E’ vero come dice Wolf che dobbiamo aumentare l’età pensionabile perché altrimenti non ci stiamo dentro: non possiamo avere persone che versano per 30/35 anni e poi stanno per 35 anni in pensione, perché la moltiplicazione dei pani e dei pesci é impossibile. Quindi dobbiamo alzare l’età, aggiunge, ma per farlo dobbiamo rispettare tre condizioni.

Prima cosa dice, occorre nei contratti di lavoro una correlazione diretta, come accade nel Regno Unito, tra mansioni, età e stato di salute. In secondo luogo serve una formazione continua, affinché queste persone non siano mai obsolete nel loro ruolo, ed infine serve il supporto delle attrezzature, tipo esoscheletri, per fare in modo che alcune attività pesanti non siano più a carico dell’uomo ma della tecnologia. Chiaro specifica, continuaimo a parafrasare le frasi, che non un poliziotto a 60 anni non può correre dietro ad un malvivente, ma dovrà esser reinserito in ufficio, così come un edile non può salire su un ponteggio, ma il suo ruolo va ‘convertito’ in altro. Ecco perché servono contratti che indichino la correlazione tra mansione, età, sato di salute.

Italia già oggi età anagrafica di pensionamento più alta d’Europa, quindi?

Sebbene Brambilla faccia egli stesso notare come noi italiani siamo quelli che hanno l’età anagrafica di accesso alla pensione più alta d’Europa, dai tempi della Fornero, e solo ora gli altri ci stanno raggiungendo, in ogni caso sostiene: “ In Italia però poi si inventano i lavori gravosi che non esistono da nessuna parte del mondo, i precoci, opzione donna. Morale: l’età della pensione di vecchiaia é per forza 67 anni ma il grosso dei pensionati va con una pensione anticipata e non arriva neanche a 62 anni d’età. Con 83 anni di aspetattiva di vita ed eventualmente il coniuge con la pensione di reversibilità”.

Poi chiosa serio per far capire che i conti non torneranno a lungo: Lo capisce anche un bambino che se ti verso il 30% per 35 anni e poi ti chiedo il 72% per 25 anni non va bene, non ce la facciamo. Dobbiano lavorare sulle età effettive”.

Voi che idea vi siete fatti delle parole di Brambilla, qui chiamiamo in causa anche chi é già in pensione , vi sentireste maggiormete apprezzati e parte della società se aveste continuato a lavorare? Avete patito il ritiro dal lavoro? E per chi invece é alle soglie della pensione e cerca proprio uno di questi ‘escamotage’ italiani , come fa intendere in modo quasi dispregiativo Brambilla, ossia Opzione donna, lavori gravosi, precoci per uscire prima, come vive queste dichiarazioni?

A me ha particolarmente colpito e credo sarebbe importante si proseguisse su questa strada il pensiero che nei contratti di lavoro vi dovrebbe essere una correlazione tra età, stato di salute e mansione, perché in fondo é pur vero che se da un lato rincovertendo le risorse post 60 anni si potrebbero forse evitare tante stragi sul lavoro ( si pensi ai 60enni sui ponteggi nel campo edile o ai tanti lavori di fabbrica svolti dagli over 60), dall’altro per alcuni over 60 enni magari continuare a lavorare non é un peso, pensiamo ad alcune professioni più di concetto, professori, ricercatori, politici. Potrebbe essere questa la chiave?

Fatecelo sapere nell’apposita sezione ‘comenti’ del sito.

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66 commenti su “Pensioni anticipate 2024, Brambilla: ‘età va alzata, solo in Italia un over 65 é da panchina’”

  1. E’ normale che alti dirigenti, politici , professori di quella generazione escano con quelle massime. Sanno molto bene che a breve saranno a rischio anche le loro pensioni ricevute con tutte altre regole e calcoli.
    Oltre a quello ricordo a Brambilla che con la Fornero le persone andranno già in pensione a 72 anni ( unici in Europa) con la metà dell’ultimo stipendio; non si agiti quindi a dirci che a 65 anni siamo ancora giovani e baldanzosi.

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  2. Se sono cosi importanti le condizioni psicofisiche negative del pensionato come mai la gente non vede l’ora di lasciare il lavoro per la pemsione? La veritá è che le condizioni psicofisiche del lavoratore in Italia sono pessime. Prova ne è il fatto che i giovani che vanno all’estero raramente tornano. La si sentono valorizzati e qui in Italia no. Gli esempi di buona organizzazione da noi non hanno rilievo mediatico come sarebbe utilissimo. Dalla lotta all’evasione ed elusione contributiva ed all’assistenzialismo indebito ai concetti esposti nell’articolo è un bel cambio per il Brambilla. Vedremo il perchè.

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  3. Maria Grazia e Marina hanno espresso bene anche il mio pensiero.
    Aggiungo inoltre che un pensionato ancora in forza e con un assegno non da fame, spende, fa girare l’economia, perché finalmente libero dal giogo lavorativo cerca di fare tutto quello che ha sempre dovuto rimandare. Politici, non siate miopi!

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  4. Ho 57 anni da 42 anni lavoro come operaio agricolo a tempo determinato pur avendo solo 38 anni di contributi. Io non riesco più a stare dietro a ragazzi di 20 anni che lavorano con me e l’azienda si lamenta, avendo sempre contratti a tempo determinato per me non ci sono tutte le tutele, quindi l’azienda da un giorno all’altro potrebbe darmi il ben servito e anch’io sono stanco di spaccarmi la schiena nella raccolta di ortaggi in qualsiasi condizione meteo. Sig. Brambilla ci sono lavori e lavori e poi è giusto/sufficiente versare contributi per più di 40anni e godere della pensione per 20 anni circa se tutto va bene?

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  5. Invece di tormentare i lavoratori con 42-43 anni di lavoro decurtando la loro la futura pensione, faccia tornare a lavorate tutti i pensionati infelici che si annoiano tanto con le loro pensioni più alte dell’ultimo stipendio.

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  6. Ma per favore …..dopo 4 anni di università,
    1 anno di tirocinio obbligatorio non retribuito, una lfamiglia , 2 figli, 37 anni di lavoro e 62 anni di età, direi anche basta. Resistere fino ai 67 sarà molto complicato, sarebbe più corretto allinearci agli altri paesi europei che hanno in gran parte limiti di età inferiori.

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  7. Che provassero loro a spaccarsi la schiena per oltre 42 anni! Siete tutti uguali, una volta calpestato il velluto rosso di Montecitorio mangiate polpette succulente!!

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  8. maaaaa mi faccia il piacere… proprio ora leggo che a Sumirago un 70enne…. ( capito bene ) si è infortunato gravemente al lavoro….. un 70Enne ancora al lavoro ???????????? ….. ma andate a ciapar i rat…..

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    • Walter… ovvio che non possono/vogliono fare tutto subito… cominciano a limitare le uscite anticipate, e poi un po’ alla volta spostano piu’ avanti l’ eta’ della pensione di vecchiaia, ovviamente decurtando in parallelo anche la parte economica…. I vari economisti/giornalisti/esperti del settore ci preparano in perfetto stile ”Finestra di Overton”…

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  9. I mass media dovrebbero quantomeno pubblicare con adeguato risalto anche altre proposte, come quella del dr. Tridico e quella del gruppo UTP, non solo quelle orientate a un ulteriore aumento dell’età di pensionamento

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  10. Nelle scorse settimane sul più letto quotidiano nazionale è apparso un lungo e circostanziato articolo nel quale veniva spiegato che nei Paesi Scandinavi si stanno facendo sempre più concrete le ipotesi di pensionamento prima dei 50 (cinquanta!) anni perché le persone hanno il diritto di avere una vita libera dalla schiavitù del lavoro. Purtroppo il nostro Paese invece è sempre più terzo mondo dove le persone sono costrette al lavoro a vita per mantenere la ricchezza ed il privilegio di pochi sempre più ricchi

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  11. Io ho capito solo una cosa
    DOVETE continuare a lavorare per mantenere le pensioni in essere
    (Soprattutto le loro)
    Va va a c….e

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  12. Lo slogan che leggo è “non toccate la Fornero”, scusate ma mi fa sorridere e senza offesa anche ridere.
    La legge Fornero ha già al suo interno i correttivi per peggiorare le cose nei
    prossimi anni.Un esempio: nel 2025 i coefficienti di trasformazione del montante contributivo saranno più penalizzanti per i pensionandi perché aumenta l’ aspettativa di vita dopo il fermo del covid.Poi, porterà anche ad allungare la pensione anticipata, da 42,10 a 43,1 e così via.
    Il governo non deve fare assolutamente niente, può fare l’osservatore e aspettare che gli effetti della legge Fornero si manifestino.Ogni tanto, quando scrivete ” non toccate la Fornero”, pensateci un pò, anzi fate un pò di meditazione stile orientale.

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    • Esatto.
      La Fornero è stata pensata con il pilota automatico, la dove il telegrafo di macchina permette solo l’avanti tutta e l’indietro adagio.

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    • La legge Fornero è dura da sé ed è verissimo, ma personalmente ho paura che peggiori pure nell’immediato quando ormai sono ad un tiro di schioppo (2025). Per quando concerne i coefficienti di trasformazione é probabile che peggiorino nel prossimo biennio.

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    • Vero la legge monti/fornero ha ed aveva ancora di più già al suo interno “i correttivi” per mantenersi plausibile con i necessari equilibri di bilancio.
      Tra l’altro un coefficiente di trasformazione è correlato all’età anagrafica …. a parità di contributi ….chi è più anziano prende di più.
      Peraltro la sua applicazione “diversificata”, non uguale erga omnes, l’aumento “flessibile”, progressivo e solo in aumento (a rate ogni due anni) correlato all’aspettativa di vita applicato in modi diversi (aspetto previsto dalla legge sacconi precedente alla legge fornero con effetti post datati e previsti solo per l’età anagrafica e non per l’anzianità contributiva previdenziale (gli anni di versamenti contributivi per ottenere una pensione …… alternativa ancora possibile-sostanzialmente oggi 43 anni di versamenti per gli uomini e 42 anni per le donne, unico ambito previdenziale con disparità di genere dove ….. peraltro denominate pensioni “anticipate” ordinarie …… dalla maggioranza degli italiani è stata compresa solo negli anni successivi……malgrado chi va con i suddetti traguardi contributivi sono probabilmente coloro che più versano contributivi previdenziali per una pensione……..
      Le pensioni in precedenza venivano calcolate con il metodo retributivo, molto più vantaggioso, che spesso calcolava la media solo degli ultimi due, cinque, dieci anni di retribuzione o di reddito;
      Peraltro l’applicazione “draconiana” di requisiti in aumento galloppanti (e da equini con il paraocchi durante i governi a guida piddina) tra gli anni 2013-2018, poi smentiti dal COVID e non solo, messi in discussione, stoppati e congelati fino al 31/12/2026 e modificando l’algoritmo di calcolo dal governo Conte1 (in particolare dalle iniziative ministeriali dell’allora ministro ad interim del lavoro e dello sviluppo economico Di Maio) voluta da Draghi e Monti (personaggi nel 2011 già in pensione da circa un decennio con pensioni calcolate con metodi generosissimi ed al massimo con 35 anni lavoro effettivi) poi con incarichi prestigiosi e meglio ancora pagati Monti, anche con il vitalizio di senatore a vita ….. più che dalla stessa Fornero (chiedere alla stessa …… le motivazioni per le quali ha accettato…… di mettere la sua faccia, la sua firma in calce alla legge ed il ruolo di capro espiatorio ……bisogna chiederlo a Lei.
      In ogni caso la legge monti/fornero è l’unica che ha prodotto risparmi ed ha permesso in seguito:
      – gli 80,00 euro mensili promessi pre europee 2014 e poi distribuiti ai lavoratori dipendenti (non
      erga omnes) dal governo Renzi e seguenti (10 miliardi all’anno il costo);
      – l’opzione donna con soli 35 anni di contributi;
      – l’opzione QUOTA41 se lavoratori precoci e con lavori gravosi ….. e se lavoratori invalidi o
      caregiver, i lavoratori “in divisa” molti di questi con 41anni di contributi previdenziali ma 36
      anni di servizio effettivo ….
      – il reddito di cittadinanza;
      – la QUOTA100 che i legaioli Salvini si sono appesi al petto con “soli” 38 anni di contributi e senza
      nessun tipo di penalizzazione;
      previdenziali versati ma e se over62 enni ….. un 61/60/59 con già 40-41-42 anni di contributi
      previdenziali già versati ha dovuto continuare a lavorare;
      – il super bonus 110% (solo il termine 110% ……avrebbe dovuto far riflettere chi ha approvato……
      che sospetto siano direttamente od indirettamente ……i primi e/o secondi beneficiari) sembra
      che in maggioranza riguardi seconde case …… una patrimoniale inversa ……. oltre che aver
      inflazionato e drogato mercato e costi edilizi per gli anni a venire…..sarebbe interessante che i dati fossero
      pubblicati;
      altri bonus di minore entità;
      Oggi anche le pensioni denominate anticipate ordinarie, che risottolineo probabilmente sono quelle più
      costose da maturare, cosi descritte:
      anni 42 e 10 mesi + 3 mesi di finestra se uomini
      anni 41 e 10 mesi + 3 mesi di finestra se donne
      per alcune categorie (di dipendenti pubblici) sono già messe in discussione …. modificato il calcolo,
      ostacolate, ritardate con il solito metodo ….. progressivo spalmato a rate su più anni ….. per ora utilizzando il limbo delle
      finestre…. in attesa di scongelare ….l’applicazione dell’aspettativa di vita.
      Una incongruenza palese prevista dalla legge fornero è prevedere una pensione a 67 anni con soli 20 anni di
      contribuzione, mentre viene discussa, ostacolata, ritardata a coloro con oltre il doppio degli anni di contribuzione se
      under 67anni.
      Peraltro l’unico aspetto realistico della legge fornero è quello di aver ormai affermato senza infingimenti che per una
      previdenza degna servono decenni di versamenti congrui e parimenti degni …… ma non è ancora stato affermato
      altrettanto chiaramente che servono salari, paghe e redditi altrettanto degni e veritieri.
      Per ora promettono ancora QUOTA41 calcolata (anticipata di 10-15 anni rispetto al già previsto) solo con il metodo
      contributivo.
      In estrema sintesi, i parlamentari berluconani e/o bersaniani del 2011, Draghi e Monti (con recite da Marchese del Grillo
      di Alberto Sordi parimenti all’attuale PdC), le leggi sacconi e monti-fornero, le deroghe pinocchie dei legaioli e non solo,
      in nemmeno quindici anni hanno diviso gli italiani / e in figli/e figliastri/e cenerentoli e cenerentole ed
      immancabilmente a spese di coloro che arrivano dopo.
      Purtroppo gli italioti sono un popolo smemorato e poco incline alla lettura in genere e delle leggi in particolare……e
      l’illusione e la credulità impera insieme ai metodi della classe politica (di governo o di opposizione) ….il metodo più
      usato: divide et impera! il primo atteggiamento di risposta più attuato dai sudditi italiani: io speriamo che me la cavo.

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  13. È impensabile e impossibile aumentare ancora l’età pensionabile. Con l’aumento dell’aspettativa di vita l’unica soluzione sarà una parte di pensione erogata dallo Stato e una parte investendo gli importi dei contributi previdenziali. Quando lo capiranno i nostri politici sarà sempre tardi.

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  14. Questi signori governanti vogliono risolvere il problema di anni di politiche sbagliate, facendo coincidere il momento della quiescenza, con la data del funerale e così si risolve tutto e si chiude la partita pensioni. Brambilla Durigon, Salvini, Calderone e compagnia bella capiscano che le persone che hanno dato per 41-42-anni ecc sono sature e stanche ed hanno il sacrosanto diritto (parole di Salvini in campagna elettorale) di andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica senza alcuna penalità o sistema contributivo vario. Il sistema non regge? la smettano di adottare politiche sbagliate tipo Bonus regalo 110%, fornitura di armi per le guerre e fantomatici ponti sullo stretto che magari non si farà mai ma che già costa e anche parecchio.

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  15. Questo signore penso abbia grossi problemi anche se sono d’ accordo che a 65 anni lavorativamente parlando non siamo da panchina ma direttamente da casa di riposo

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  16. Da dopo la fornero chi e quanti sono le persone che versano 30 -35 anni e stanno 35 anni in pensione ? stiamo parlando di opzione donna che è stata cancellata ? Ora servono 42 anni e 10 mesi oppure 67 anni di età che è l’età di vecchiaia + alta di europa . Cosa si può ancora chiedere a un lavoratore ? Vi posso garantire che con 43 anni di lavoro o 67 anni di età si è stanchi !!! Non si ha più voglia di essere produttivi o considerati dalla società quando non lo si è stati per tutta la vita . La nostra generazione appartenente alla classe media è stata massacrata e ci hanno portato alla povertà con l’euro che ha salvato l’italia ma ha distrutto i baby boomer. MI meraviglio di Brambilla che con Itinerari previdenziali reputavo avesse un approccio serio al problema invece scopre l’acqua calda cioè che quanto avvenuto prima della fornero nessuno se lo poteva permettere . Ora le cose sono cambiate ! Le vogliono peggiorare ulteriormente sempre sulle nostre spalle ? Non toccate la Fornero !

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  17. Il professor Brambilla è lo stesso che fino a pochi anni fa sosteneva a gran voce che 67 anni per la pensione di vecchiaia sono troppi e proponeva soglie massime per la pensione di vecchiaia a 65 anni con un minimo di 39/40 anni di contribuzione, non solo, a Gennaio 2024 (presentazione ultimo rapporto di itinerari previdenziali) dichiarava che il sistema pensionistico Italiano è sostenibile e lo sarà per i prossimi 10/15anni. A onor del vero ha sempre detto anche che 63 anni sono pochi per una pensione. A questo punto penso che la sua idea sia di eliminare tutte le forme di anticipata e lasciare bloccate quelle di vecchiaia a 65/67.
    E su questo si potrebbe discutere ampiamente… ovvero piuttosto che andare ad inseguire una pensione miraggio che potrebbe arrivare per alcuni anche a 70 anni e oltre, Dare un limite blindato a 65 anni (sistema simile a quello francese) sacrificando tutte le anticipate.

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    • Sacrificare le anticipate vorrebbe dire per alcuni lavorare anche 50 anni…. Un minimo ci deve sempre essere e 41 anni sono anche fin troppi!

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  18. sempre così : sono sempre gli altri, che stanno bene , che vogliono decidere le sorti di chi sta già male . Dall’alto del suo ufficio , con incarichi certamente non faticosi dal punto di vista materiale , auspica che un operaio tessile, metalmeccanico , muratore lavori oltre 65 anni… Se il Prof non sta bene a casa sua e gode a lavorare a lungo, probabilmente perchè privo di hobby , non vuol dire che un operaio abbia le sue stesse modalità di intendere la vita. Chi comanda , a mio avviso , gli possono pure togliere la pensione : per quello che fa, non ha bisogno di riposo , si riposa già tutto il giorno… così risparmiamo per chi invece ci vuole andare, in pensione, per godere degli aspetti della vita, che magari è pure breve, per malattie improvvise . E’ assurdo come queste persone si permettano di pensare le sorti di altri. Che pensassero a loro stessi… senza le maestranze neanche loro esisterebbero… e ve lo dice un colletto bianco!

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  19. Quelli di Brambilla e Cazzola sono ragionamenti che avevo già sentito, sempre da gente che incassa già una pensione …si propongono sacrifici che dovranno fare altri…superfacile

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  20. Quindi continuiamo a spostare la pensione .. per la logica di chi prima arriva meglio alloggia. ma non dovremmo avere tutti uguali diritti e doveri?
    persone che in pensione ci possono stare tanti anni e altre magari neppure una decina per poter garantire alle prime l’assegno mensile
    Ogni vita ha il suo valore ed e non puo essere una media. Chi paga tasse e contributi per 40 anni onestamente merita rispetto e libertà di scegliere anche perche non chiede nulla di piu di cio che ha contribuito a prescindere del tipo di lavoro. Poi se una persona vuole lavorare fino 100 anni ..lo faccia.

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  21. Buon giorno. Non sono per niente d’accordo con questa idea di fare lavorare le persone oltre i 65 anni. Al di là del fatto che “si lavora per vivere, non si vive per lavorare”, forse può andare bene per qualche stacanovista, ma penso che la maggior parte delle persone come me sono piuttosto stanche, anche a livello psicologico. Dopo anni di vita sacrificata tra lavoro e famiglia (nel mio caso poi sono una caregiver), con tutti gli annessi e connessi, ad un certo punto abbiamo anche il diritto di un meritato riposo, altro che storie. Se poi uno si sente in grando di voler ancora fare qualcosa deve essere una scelta personale e libera, e poi, se proprio uno vuole, ci sono tante attività di volontariato e altro ancora, come le scuole per la terza età per esempio. Piuttosto, che si mettano a lavorare i giovani, visto che tanti, chissà in base a quale mistero, non studiano e non lavorano e spesso rimangono a casa sul divano perché a fare i sacrifici c’è già chi pensa. Sarebbe troppo comodo. No, no, grazie. Noi la nostra parte l’abbiamo già fatta, ora tocca ai giovani che di energie ne hanno da vendere.

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  22. Ma che si vergogni. Te credo che lui vuole lavorare fino a 100 anni, uno che prende minimo 20mila euro al mese !!!!!
    VERGOGNATI E PROVA TU A FARE IL MURATORE O L’INFERMIERE !!!!!!!!!

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    • Sono sempre più convinto che 62 due anni vanno più che bene per andare in pensione.Poi con le dovute penalità.Magari mettere un limite di mille euro che al di sotto non si scende.Che fosse se non altro una possibilità di scelta.Tenere comunque la famosa Fornero.E trovatelli sti c..di soldi,non sprecarli con vari bonus 110 e altro.Saluti Mario.Ps,avere più opportunità e’ segno di democrazia.

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  23. Magari fare il nonno …aiutare i propi figli ….ha già dimenticavo non si fanno più in questo paese …nonni lavoratori figli lavoratori e nipoti sempre più soli e soprattutto poveri ..caro sig .Brembilla la non lungimiranza e accettabile ma la stupidità o peggio ancora la malafede no grazie

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    • Caro Giovanni.
      Non credo sia utile alla causa, oltre che corretto nei modi, contestare limitarsi a battute su quanto espresso da Brambilla in quanto non si tratta sia di uno sprovveduto in materia, sia perché ha dato prova nel corso degli anni con numeri e richiami alle politiche, tutte, coinvolte.
      “l’enorme spreco di denaro pubblico che tutti i governi, di qualsiasi colore, hanno elargito per anni, senza sosta, al fine di accaparrare voti e tentare di vincere le elezioni.”
      Lecito è invece domandarsi da parte nostra se in questo caso, nel tentativo espresso di “riconversione del lavoratore” racchiuso in poche parole, sia andato un po’ oltre l’intenzione o come sul dirsi l’abbia “fatta un tantino fuori dal vaso”; volesse il cielo seguendo il pensiero di un amico giornalista che probabilmente vive una dimensione del lavoro non proprio comune a tutti gli italiani.
      Personalmente devo dire che non ho nulla da eccepire riguardo al semplice esempio aritmetico contenuto nella sua affermazione “Lo capisce anche un bambino che se ti verso il 30% per 35 anni e poi ti chiedo il 72% per 25 anni non va bene, non ce la facciamo. Dobbiamo lavorare sulle età effettive”.
      Questo in quanto i tempi e il mondo globalizzato che ci è stato servito sul piatto ha mutato in modo pressoché irreversibile il rapporto esistente tra numero di lavoratori e di pensionati, mentre quello imprenditoriale è stato lasciato libero di muoversi rendendo così inapplicabile la sola idea di una possibile “riconversione”.
      Riporto di seguito una affermazione di Brambilla tratta da una articolo apparso su Italia oggi a nome Tino Oldani del 2020 dal titolo: “Metà degli italiani non paga tasse né contributi” Il 90% dell’Irpef viene pagata dal 41 per cento dei contribuenti. L’apporto maggiore, viene dai redditi tra 100 e 120 mila euro l’anno: 467.442 contribuenti, pari all’1,13% del totale, i quali però pagano il 19 per cento di tutta l’Irpef.
      Brambilla calcola che: “ci troviamo quasi 8 milioni di pensionati, su un totale di 16 milioni, che sono totalmente o parzialmente assistiti finanziariamente dallo Stato. Come è possibile che la metà quasi dei pensionati non sia riuscita a fare un minimo di lavoro nella loro vita? Forse il problema non è la povertà (c’entra anche quella), quanto una grande attitudine al lavoro irregolare e in nero”.
      Quando i partiti, invece di indagare perché una così grande massa di persone sia risultata sconosciuta al fisco, come avrebbero fatto tutti i paesi ben governati ……ecc.ecc.
      Saluti Giovanni

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  24. Buongiorno Brambilla.
    Mi piacevi di più quando ci parlavi di quegli “sconosciuti al fisco” che raggiunti i 67 anni di età si presentano allo Stato per richiedere la pensione sociale.
    Che suggerisci per questi?

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  25. Ritento, sarò più fortunato…. Esimio Brambilla torni nel buco da cui è uscito, ci faccia il piacere, grazie! Ma i politici a 60-65 anni, senza mai aver fatto un belino, va bene?

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  26. Quanti professori ho ascoltato nella mia vita….quanti geni si sono espressi…peccato che queste brillanti idee le discutono sempre persone che il loro lavoro lo amano o vivono x questo…provino a fare ul lavoro monotono oduro fisicamente solo x un periodo e sono sicuro che cambierebbero subito parere….poi quella dell’anziano triste e isolato fa ridere…la tristezza dell’anziano nella bassa pensione che riceve e non gli permette di godersi un po la vita….caspita fanno di tutto x farci sentire in colpa x aver lavorato 41/43anni…pazzesco

    .

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    • Esatto, se lui vuole lavorare fino a cent’anni lo faccia, ma non venga a dire a noi di lavorare oltre le già dure condizioni odierne.

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  27. se hai 30/35 anni di contributi vai in pensione a 67 anni
    se a 67 anni aggiungi 30/35 anni di pensione arrivi a 97/102 anni di età
    grazie e complimenti

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  28. Ma poi che razza di statistiche sarebbero le popolazioni (a livello “mondiale”..) ultra centenarie in aumento?
    Quelli che magari non hanno mai conosciuto fatiche o logoramento vari?
    Perché mi devono cambiare le aspettative di vita(in peggio) quando tanti anni fa le condizioni e patti di lavoro/pensione erano altri?
    E per quel che riguarda la formazione continua ad una certa età…ma chi è che vuole lavorare a oltranza con stipendi da fame? Si perchè se fate l esempio dei paesi come nel Regno unito…
    Chi vuole tenere persone ormai demotivate senza soddisfazioni salariali?
    Ma immagino la risposta di confndustria che se non c’è produttività non ci sono aumenti in paga…e bla bla…
    il popolo è stanco…lasciateci vivere in pace e dignitosamente…

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  29. Da Wikipedia: La pensione è una obbligazione che consiste in una rendita vitalizia o temporanea corrisposta a una persona fisica in base a un rapporto giuridico con l’ente o la società che è obbligata a corrisponderla per la tutela del rischio di longevità o di altri rischi (invalidità, inabilità, superstiti, indiretta). Pertanto se lo Stato italiano continua a rimandare il pagamento dell’obbligazione concordata con i sui cittadini, significa che è uno Stato in default (fallito). Non ci vengano a raccontare dell’aumento della speranza di vita. In quanto Stato fallito si devono adottare tutti i provvedimenti necessari nei confronti della classe dirigente che ci ha portato in questa situazione.

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  30. Stabilire nei contratti di lavoro una correlazione tra età, stato di salute e mansione, per diversi motivi (es. le condizioni psicologiche del lavoratore che non è un robot, chi le valuta? e come?) mi sembra già un’impresa avveniristica. Più in generale, l’opinione di Brambilla penso che sia utopistica, oltre che demagogica.
    Ogni lavoratore è una persona unica, e fa storia a sè. Dopo oltre 40 anni di lavoro, non ha bisogno che altri pensino e valutino in sua vece.

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  31. Un’altro che le spara grosse sulla pelle degli altri. Si lavora per vivere non si vive per lavorare. Ma questo gran professore sa che la vita media per gli uomini in Italia è di 82 anni. Quindi dovrei lavorare sino a 70 anni e di conseguenza versare contributi per 40/50 per godermi un pò di serenità forse per 10/12 anni? Per me lui può lavorare sino a 100 anni ma credo che per le persone normali che vorrebbero dedicare un po tempo per se stessi o per la famiglia sia anche troppo farli lavorare sino a 67 anni. In fin dei conti mi danno di ritorno parte di quello che ho versato di contributi nquindi lasciamo perdere questi fenomeni che agiscono con il sedere degli altri.

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    • Concordo…e sarebbe il caso che qualcuno riferisca che dopo 41 o 43 anni di fabbrica e lavori vari ne ha già le scatole piene…
      E poi perché riferirsi ai soli lavoratori privati?(Gravosi,precoci…)

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  32. Ma dove vive questo Brambilla, ancora nel mondo della luna? Perché mai ancora si pensa che il lavoro sia l’unica fonte di soddisfazione nella vita, per cui, una volta in pensione, si debba vivere tristi e in solitudine, senza altri obiettivi se non la morte? Non nego che ci saranno tanti che si sentono persi senza lavoro, ma non venitemi a dire che non possano esistere molte persone, e tra queste mi ci metto anch’io, che stanno aspettando il fatidico momento del pensionamento per poter finalmente dare una svolta alla propria vita, riempiendola di contenuti piacevoli, l’ambito traguardo di poter fare veramente ciò che più piace. Lasciateci liberi di decidere come vivere, per favore non diteci pure come dobbiamo morire!

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