Pensioni anticipate 2024, CGIL lancia l’allarme sui giovani: poveri e senza uscite
Con l’attuale sistema le nuove generazioni “rimangono povere al lavoro e saranno ancora più povere da pensionati”. Con il rischio di dover pagare le pensioni ai più ricchi. Questo è il contesto drammatico delineato per i giovani dalla Cgil, tramite le parole dei suoi maggiori esponenti. Vediamo cosa hanno detto.
Pensioni 2024, le parole di Ghiglione e Cigna della CGIL sui giovani
Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil spiega che in merito ai salari, secondo i dati Istat degli ultimi due anni, si è registrata una crescita del 3,1% rispetto all’anno precedente nel 2023, mentre nel 2022 è stata del 1,1%. “Solo nel 2024 ci sono 10 milioni di lavoratrici e lavoratori a cui deve essere rinnovato il contratto”, dichiara la segretaria confederale. “Se i salari crescono così modestamente in media, c’è il reale rischio che i giovani siano i più penalizzati”, aggiunge. Tale penalizzazione è evidente “poiché i dati dimostrano che gli under 35 incontrano maggiori difficoltà nel trovare impiego e quando ci riescono, spesso si tratta di contratti atipici o a tempo determinato, caratterizzati da salari inferiori”.
A questa povertà salariale, oltre che nel presente, danneggerà anche il futuro dei giovani, ritardando anche il momento del pensionamento a causa delle scelte dell’attuale governo. Come illustra Ezio Cigna, responsabile delle Politiche previdenziali della Cgil nazionale, “il nostro sistema previdenziale contributivo, soprattutto per i giovani o coloro che hanno iniziato a versare contributi dopo il 01.01.1996, prevede l’accesso al pensionamento anticipato solo se si raggiunge un importo minimo di pensione”. Questo obiettivo è diventato praticamente irrealizzabile.
Cigna prosegue: “La legge Monti-Fornero del 2012 ha introdotto cambiamenti rispetto alla riforma Dini (che prevedeva la pensione di vecchiaia per coloro che avevano almeno 5 anni di contributi, 57 anni di età e un importo pensionistico pari a 1,2 volte l’assegno sociale), consentendo l’uscita anticipata a 64 anni con 20 anni di contributi e un importo pensionistico pari a 2,8 volte l’assegno sociale o con un’anzianità contributiva massima (42 anni e 10 mesi, ridotta di un anno per le donne). Attualmente, l’età minima per la pensione di vecchiaia è di 67 anni con un importo pensionistico pari a 1,5 volte l’assegno sociale, oppure di 71 anni indipendentemente dall’età (tutti i requisiti legati all’aspettativa di vita)”.
Pensioni anticipate 2024: sempre più difficili da ottenere
Cigna aggiunge che il governo ha deciso “di elevare ulteriormente il requisito per la pensione anticipata, portandolo a 3 volte l’importo dell’assegno sociale, mantenendo l’età di 64 anni e almeno 20 anni di contributi”. Inoltre, “a partire dal 1° gennaio 2024, si applicheranno le finestre per l’uscita, si imporrà il tetto massimo per il pagamento e i 20 anni di contributi saranno correlati all’aspettativa di vita”. Secondo l’analisi di Cigna, questo rappresenta “un duro colpo per i giovani, che si trovano ad affrontare una situazione di povertà durante la loro vita lavorativa e che diventerà ancora più critica in pensione”.
Cosa serve quindi? Secondo la CGIL “Nel nostro paese c’è una chiara emergenza giovanile, come dimostrano tutti i dati disponibili. Affrontare la questione dei giovani significa contrastare la precarietà e aumentare i salari: questo è il punto di partenza fondamentale. È una strada esattamente opposta a quella intrapresa nell’ultima legge di bilancio e con il decreto lavoro, che ha comportato l’ampliamento dell’uso dei voucher e la proroga dei contratti a termine”.
Inoltre, aggiungono: “È essenziale per noi rafforzare il patto intergenerazionale. Se non si forniscono garanzie ai giovani riguardo alla loro futura pensione, incoraggiandoli a rimanere attivi nel mercato del lavoro e a versare contributi, si corre il rischio di un serio collasso del sistema attuale”.
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La legge fornero-monti è del 2011 la legge sacconi (correlazione speranza di vita limiti minimi per ottenere una pensione prima solo per l’età anagrafica poi “estesa” anche all’anzianità contributiva anni + mesi di contributi previdenziali versati
all’inps oggi sostanzialmente 43 anni per i maschi e 42 anni per le femmine diversificati per sesso appunto con buona pace della parità di genere e la stessa legge le ha definite pensioni anticipate ordinarie) è precedente. Della flessibilità in aumento per le uscite gli italiani se ne sono resi conto quando si sono recati ad un patronato pensando di essere pensionandi ed accorgendosi invece di dover lavorare nella migliore delle ipotesi mesi e mesi in più. La legge fornero-monti “doveva” essere fatta ma non ha eliminato tutti i privilegi. E’ stata esageratamente draconiana (in particolare l’aumento vertiginoso dell’aspettativa di vita dal 2012 al 2018 poi “congelata” e per ora lo é ancora, dal governo Conte1) permettendo così le speculazioni elettorali legaiole e non, in particolare la Quota100 con soli 38 anni di contributi……solo per tre/quattro anni ed almeno 62 anni ed altri anticipi per alcune categorie. Credo che consentire pensioni riducendo gli anni di contribuzione sotto i 40/41 anni sia stato folle ed insultante per i non allora 62enni che per avere la pensione dovevano devono e dovranno lavorare e pagare contributi per 42 e/o 43 anni e già questo traguardo è messo in discussione aumentando per alcune categorie (ex-cpdel, ex cps,,,,,ed altre minori ……di nuovo divide et impera) per ora il limbo delle finestre . Non solo, per camuffare le promesse elettorali è possibile una futura Quota41 ed altri anticipi ma con un calcolo della futura pensione solo e totalmente contributivo……..per pensioni sempre più ridotte. Paradossale ma reale chi nel 2019 è uscito con soli 38 anni di contributi ha preso una pensione magari superiore a chi nel 2025 o 2026 forse andrà con 41 anni di contributi. Devo dire che la consapevolezza degli italiani in ambito previdenziale dei meccanismi posti in essere dalle leggi sacconi e fornero è davvero scarsa. Ugualmente sulla differenza del calcolo retributivo (in continua e prevista riduzione max 15 anni) e contributivo. Peraltro le proteste sindacali e non solo alla legge fornero-monti (dicembre 2011) sono state minime (uno scioperino di 3 ore). Due figure allora ai vertici di CGIL e CISL sono oggi parlamentari ed in silenzio assordante. La legge fornero-monti passò con il voto favorevole di quasi tutto il parlamento di allora del PDL berlusconano (con la russa, tajani, meloni, brunetta, razzi inclusi) del PD bersaniano (con orlando, damiano, franceschini, inclusi). Un’altra Quota100 di stampo salviniano è impossibile …..ed anche la Quota41 calcolata in base ai contributi versati è difficile ….. a meno che ….. hanno già iniziato a ritardare le pensioni “anticipate” ordinarie per anzianità contributiva (42-43 anni di contributi previdenziali versati ….. non di età anagrafica) per ora solo alcune categorie.
Sig sindacalista analisi che fa il verso a chi vuole ridimensionare le finanze ai pensionati e per questo non si fa scrupoli di contrapporre giovani e anziani. I giovani di oggi hanno bisogno di condizioni esistenziali pari a quelle che trovano in altri paesi europei molto più evoluti e hanno bisogno di non essere usati e manipolati ad uso delle lobby di turno. Lobby, 11000 secondo la Gabanelli e comunque sulle 7500 ufficiali, che assediano Bruxelles in maniera assai tangibile. Conservi poi il termine ricchi per i privilegiati quali parlamentari, alcuni sindacalisti, furbastri che a 70 anni vanta 20 anni di contributi e pensioni integrate al minimo senza controlli come nel resto dell’Europa civile, et similia. Chi ha oltre 40 anni di contributi non è ne ricco ne principalmente fortunato, principalmente è un contraente con una controparte tendente all’inadempienza. Tra 40 anni i giovani di oggi saranno vecchi e sacrificabili come noi.
Se ti agiti ti ascoltano – vedi i trattori. Pensionati e pensionandi dovrebbero paralizzare Roma.
I had a Dreams………
Si insomma avete capito…..
Mi chiedo se questi della cgil conoscano la vergogna. Si preoccupano di coloro che andranno in pensione tra 30/40 anni e per i fessi che sono vicini al traguardo… niente. Quando fu varata la legge fornero, dov’erano? Ah, è vero bisognava salvare l’Italia! Senza vergogna
Bravissimo, verissimo e siccome l’abbiamo salvata!
Buongiorno.Ho 3 figli e logicamente penso anche al loro futuro.Ma il loro futuro è tra 40 anni.E visto che in circa 15 anni hanno cambiato le carte in tavola numerabili volte direi di pensare in primis ai genitori anzianotti.Fac59
Numerevoli👋Fac59
Caro Marco, e in questo ti sbagli; le cose si pensano adesso, non tra 40 anni; ti faccio un esempio: con il sistema tutto contributivo saranno pensioni da fame nera; persone abituate ad un tenore di vita si troveranno a 50% dell’ultimo stipendio; altro discorso: eventuali riscatti di anni universitari: se una persona ci pensa a 30 anni è una cosa: a 50 anni non ne esci; tutto qui; poi ugnuno decide; saluti a te e ai gestori del sito
Prof. ho 3 figli laureati con già anni universitari in via di riscatto.Certo che penso a loro ma ho insegnato ai miei figli a volare basso.Non puoi pretendere di andare in pensione con lo stesso stipendio da medico-ingegnere-psicologa.Pero’ io “artigiano”vorrei andare in pensione prima di morire.Credo che con 40 anni di contributi(5persi) e 64 anni sia più che dignitoso andare in pensione.Fac59
Ma prima dei giovani under35 veniamo noi pensionandi…
Prepariamoci ad una massa di nuovi poveri ..
Sarà anche vero; ma anche questi under 35 servono per pagare le pensioni “41”di cui tanto si discute. In alternativa bisogna rassegnarsi a un misero 41 ma % dell’ultimo stipendio sul quale poi pagarci pure l’IRPEF.
Andare col contributivo significa penalizzare chi ha avuto stipendi bassi in passato…e mai adeguati…cioè da sempre…
La soluzione è semplice, perché, con questo Governo, bisogna volare basso. 67 anni o il max contributivo come ora. Se vuoi andare prima tutto contributivo. Alzare il tiro vuol dire fare voli pindarici.
Magari potessi optare per il contributivo puro, ma avendo iniziato a lavorare prima del 1996 non mi è concesso. Opterei volentieri se ciò mi consentisse di uscire prima dei 67 anni. Naturalmente bisognerebbe lasciare questa opzione volontaria
Esatto.Ma l’hanno studiata bene.Noi con il retributivo tanto o poco che sia siamo la spina nel fianco a chicchessia.Figuriamoci questo governo di politici allo sbaraglio.Facile essere all’opposizione e non fare e dire nulla se non cose inconcludenti .Fac59
marco, tu dici magari ma non cogli un aspetto; ritieniti fortunato e adesso ti spiego perchè: avendo iniziato prima del 1996 hai la parte retributiva e anche lì dipende da quanti anni perchè fa differenza 3-4 anni e 8-10 anni; c’è una parte, quella retributiva, che tiene sù la pensione; i contributivi puri hanno 2 problemi: sistema di calcolo peggiore; distanza dalla pensione elevata; quando arriveranno ai 67 anni e sono ottimista si troveranno in questa situazione: mettiamo che l’ultimo stipendio sia di 2000 euro (cifra indicativa); pensione: 1000 euro; il loro tenore di vita è rapportato a 2000 euro e si trovano la metà; cosa fanno? o lavorano fino ai 70-71-72 anni oppure? se non hanno fatto una pensione integrativa dove vanno? certo esistono i tassi di sostituzione rapportati all’età ma sotto i 70 anni non saranno elevati; spero tanto di sbagliarmi ma……..; saluti a te e ai gestori del sito
Io ci rinuncio.
Paolo Prof, se vuoi cimentarti!
https://lavoce.info/archives/103707/come-riformare-le-pensioni-anticipate/
Se sono opzionali ok, visto che comunque è già così e difficilmente torneranno indietro, l’importante è che non tocchino la Fornero con il contributivo pieno fino a naturale scadenza dei misti
andate a votare, usate la matita, non dimenticate, forza
ma perchè il governo non interviene su quei pensionati d’oro che hanno ottenuto pensioni onerose senza aver versato contributi adeguati, cioè percepiscono una pensione calcolata sulle ultime retribuzioni e non sugli effettivi versamenti fatti. molti di questi sapendo come veniva calcolata ,d’accordo con i datori di lavoro si sono fatti aumentare di categoria l’ultimo anno di lavoro, contribuendo solo per tale periodo rispetto a quello che avrebbero ottenuto come pensione.
Non intervengono perché sono disonesti, palesemente in malafede, per nulla interessati alle sorti del Paese, ma attenti solo ai fatti propri e del loro entourage!
Perché quelli che sono in pensione sono un bacino di voti garantito….il trucco dei nostri politicanti è quello di fottere un numero ristretto di persone che a livello di voti non sposta nulla illudendo chi ha n molti anni x andare in pensione e garantendo chi ha il culo nel burro…tutto il resto delle chiacchiere serve x confondere e ingannare noi poveri coglioni
Lo dico da anni
Mai conosciuto un datore di lavoro che ti regali stipendi e versamenti.
Hai ragione Wal, il datore non ti regalava nulla, ti facceva si il favore di aumentarti lo stipendio e il livello di inquadramento, e la busta paga risultava assai più alta, ma la differenza andava restituita…..
Questo è cio che si racconta anche se non si può dire….
Il titolare dell’acqua Sant’Anna in periodo covid. Almen[ la notizia fu sui giornali. Il titolare della ditta problem solving altra notizia recente. Per non parlare del caso lux ottica. I primi tre casi che mi vengono in mente di solidarietà accentuata tra lavoratori ed i.prenditore.
Paolo perché siamo in Italia🤷🏻♂️👋
Dal sole 24 ore: i lavoratori dipendenti che oggi hanno meno di 35 anni: se la permanenza si protraesse infatti fino al 2057, determinando così un ritiro quasi a 74 anni (73,6), l’importo dell’assegno pensionistico ammonterebbe a 1.577 euro lordi mensili (1.099 al netto dell’Irpef), valore che equivale a 3,1 volte l’importo dell’assegno sociale.
Il governo ha risolto il problema delle uscite previdenziali oggi rimane praticamente solo la fornero (se non si sceglie di rimetterci parecchi soldi e uscire col contributivo quota 103), un domani aumenterà sempre più l’uscita di vecchiaia e di contributi fino ad arrivare ai 74 anni . Ai giovani conviene o andare all’estero, o fare il nero, o non fare niente e vivere alle spalle dei genitori finchè possono. Per un diplomato abbiamo stipendi intorno ai 1000 -1300 euro medi, nessuna possibilità di carriera , contratti determinati . Cosi non si sposa + nessuno e non nascono bambini , per forza!!!. Per i laureati va un pò meglio ma non molto . L’italia è un paese per i già pensionati ( 16 milioni ) ma non certo per i giovani .
Finirà solo con un gran botto ! Quando ? Non si sa. Intanto qualcuno se la gode, gli altri stanno nella m..elma!
Parlare dei giovani per non dare nulla a loro e poco/nulla ai vecchi….
Invece di scendere in piazza e bloccare il paese i Sindacati sanno solo lanciare allarmi che conoscono tutti e mantenere le loro posizioni di vantaggio, al pari dei politici. Traditi e derubati del nostro tempo dai Governi che di volta in volta hanno permesso continue ingiustizie e disparità di trattamento tra lavoratori oramai non sappiamo a chi rivolgerci. I partiti politici promettono e non mantengono una volta arrivati al governo, tartassati da tasse e dalla incertezza passano gli anni. Siamo stanchi e preoccupati nessuno riflette che tutto questo incide nei rapporti sociali, familiari e lavorativi. I giovani DEVONO fuggire da questo paese senza futuro.
Ma i giovani hanno già risolto il problema non avendo alcuna aspettativa nei confronti della attuale classe politica e sindacale: vanno a vivere e lavorare all’ estero, cosa che rimpiango di non aver fatto anch’io molti anni fa non accorgendomi che le continue riforme delle pensioni avrebbero alla fine portato alla attuale allucinante situazione.
Ci si gira sempre intorno…scavando nella memoria mi sovviene che parecchi anni fa, se non ricordo male, si era costituito e presentato alle elezioni un simpatico “partito dei pensionati”. Fu un fuoco fatuo, non durò nemmeno lo spazio di un mattino. Ma oggi per giovani e pensionandi, usare la matita per gli attuali teatranti, è un beffardo boomerang!
Già, il partito dei pensionati, del mitico rag. Fatuzzo, parlamentare europeo per 10 anni e poi deputato in Italia: lui si è sistemato, bene, gli altri, non credo!
Se ad un giovane si danno lavoro precari e con paghe da fame, oltretutto non permettendo ai “vecchi” di uscire dal mondo del lavoro ad un’età massima di 64/65 anni in questa nazione non ci sarà futuro. Ci vogliono idee innovative tipo quella del dott. Perfetto sulle tasse ai robot.
Forse la CGIL e anche gli altri sindacati dovrebbero capire che se le persone di una certa età non vanno in pensione come fanno i giovani ad entrare nel mondo del lavoro con un impiego stabile e a tempo indeterminato. E’ inutile fare battaglie per andare in pensione a 62 anni che non potranno mai realizzarsi specie per quelli come me che hanno inziato a lavorare tardi. Bisogna battersi perche venga garantita un minimo di flessibilità in uscita ma sopratutto che non venga aumen tata l’età dei 67 anni anzi sarebbe bene abbassarla a 65 togliento le finestre o altre diavolerie simili. Ma sopratutto stare attenti che non diminyuiscano i coefficenti per il calcolo della pensione perchè magari ci mandano in pensione qualche anno prima ma ci faranno diventare pensionati poveri che poi lo stato dovrà sovvenzionare a vita. PENSIONE GIUSTA PER UNA VECCHIAIA DIGNITOSA.
Colpa nostra, abbiamo accettato e subito tutto senza reagire! Avremmo dovuto prenderli a calci in culo da tempo, ora è tardi. Possiamo solo maledirli e augurargli tutto il male che loro stanno facendo a noi!
Hai ragione Mariano, però per i calci in culo siamo sempre in tempo…
Caro Stefano, i sindacati lo sanno benissimo quello che dovrebbero fare ma ……lasciamo perdere; abbassarla a 65 anni? ringrazia il cielo che la tengono bloccata a 67; io mi aspetto i 67 anni e 2 mesi nel 2027 perchè , come nel 2019 avevano alzato da 42 anni e 10 mesi a 43 e 3 mesi potrebbero alzarla anche a 67 anni e 5 mesi; non resta altro che attendere e basta; saluti a te e ai gestori del sito
Gent.mo Paolo Prof. Seguo con attenzione i commenti riportati in occasione della pubblicazione degli articoli da parte di questo interessantissimo sito. Spesso rilevo che si fa riferimento a 43 anni e 3 mesi di anzianità anziché ai 42 anni e 10 mesi. Ovviamente ci si riferisce all’incremento dell’aspettativa di vita di 5 mesi sancita nel 2017 a decorrere dal 2019 ma bloccato sino al 31/12/2026 con DL 4 del 28/01/2019. Con la recente legge finanziaria 2024 il blocco è stato limitato sino al 31/12/2024. Va tuttavia rilevato che con la legge 205 del 27/12/2017 art 1 comma 146 (modifica della legge Fornero) è stato sancito che “gli adeguamenti biennali…non possono in ogni caso superare i 3 mesi…” per cui, se incremento dovrà esserci dal 2025, questo dovrebbe essere di max 3 mesi (avremo un nuovo requisito di 43 anni e 1 mese). È corretto quanto sopra? Sto sbagliando in qualcosa? Ringrazio per eventuali chiarimenti. Saluti cordiali