Pensioni anticipate 2024: opzione donna e quota 103 rimandate a settembre: cosa succederà?
Niente di fatto per le pensioni, e i tre grandi nodi (aumento minime, Opzione donna e post quota 103) sono rinviati all’autunno nella prossima legge di bilancio. Nonostante il pressing esercitato dalla Lega e da Forza Italia, non è stato possibile aumentare ulteriormente le pensioni minime. Anche l’allentamento delle restrizioni riguardanti l’Opzione Donna, che era stato introdotto con la prima legge di bilancio presentata dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, è rimasto fermo. Il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha cercato di trovare un varco per allentare la stretta sin dall’inizio dell’anno, ma per il momento la questione è stata soltanto sospesa. Tuttavia, la maggioranza ha già stabilito nella risoluzione sul Documento di Economia e Finanza (Def) approvata dal Parlamento, che sarà necessario intervenire nella prossima manovra autunnale per aumentare il valore dei trattamenti pensionistici più bassi. Inoltre, sarà sempre la legge di bilancio ad indicare il nuovo assetto per l’Opzione Donna per il 2024 e a tracciare la rotta per il futuro di Quota 103.
Pensioni anticipate ultime novità: a settembre novità su aumento minime e Opzione Donna
Nonostante le difficoltà incontrate, la maggioranza non si arrende e ha incluso un chiaro invito al governo a considerare l’innalzamento delle pensioni minime nel secondo punto della risoluzione sul Documento di Economia e Finanza (Def) votata dal Parlamento. Inoltre, la stessa risoluzione invita il governo a valutare, con la prossima legge di bilancio, un potenziamento delle pensioni di invalidità. Questi impegni rappresentano una priorità per la maggioranza e sicuramente Lega e Forza Italia faranno pressioni affinché siano rispettati nella manovra autunnale.
L’introduzione della stretta nell’ultima legge di bilancio, attraverso l’inasprimento dei requisiti e la riduzione della platea, ha quasi azzerato l’appeal di Opzione Donna. Infatti, secondo il monitoraggio dell’Inps sui flussi di pensionamento, nel primo trimestre del 2023 soltanto 151 lavoratrici hanno scelto di uscire anticipatamente dal lavoro attraverso questo canale, che prevede il ricalcolo contributivo dell’assegno. Nel 2022, invece, erano state 4.185.
Il Ministro del Lavoro Calderone ha cercato di convincere il governo a ridurre questa stretta, ma senza successo. Anche una parte della maggioranza ha appoggiato questa richiesta, ma i rigidi paletti posti dal Mef hanno reso impossibile qualsiasi tentativo di allentare le restrizioni. Pertanto, Opzione Donna sembra destinata a rimanere nella sua attuale configurazione fino al 31 dicembre 2023. Tuttavia, in autunno il governo dovrà decidere cosa fare per il prossimo anno. Se deciderà di prolungare questa via d’uscita, dovrà affrontare l’opposizione di coloro nel centrodestra che vogliono tornare alla versione in vigore nel 2022, una richiesta avanzata anche da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
Pensioni anticipate, post quota 103 cosa succederà nella prossima legge di bilancio?
econdo le dichiarazioni del ministro dell’Economia Giorgetti, sembra che non ci siano margini per una rapida riforma del sistema previdenziale. Il ministro ha sottolineato che “non esiste una riforma compatibile con la nostra situazione demografica del paese” e che la manovra autunnale dovrà concentrarsi su altre priorità come la rendere strutturale il taglio del cuneo, avviare una riforma fiscale e adottare misure per incentivare la natalità.
Per Quota 103, che scade a fine anno, il governo dovrà individuare una soluzione, probabilmente una “ponte“, per il 2024. Una possibile soluzione potrebbe essere una proroga della stessa Quota 103, anche se la scelta andrà fatta entro la metà di ottobre, quando il governo dovrà presentare la manovra. Tuttavia, il ministro Calderone ha espresso la volontà di affrontare la questione con i sindacati già a luglio, riaprendo il tavolo sulla previdenza che era stato congelato a febbraio. Anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono di riprendere i negoziati il prima possibile.
Pensionipertutti.it grazie alla sua informazione seria e puntuale è stato selezionato dal servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.
Per il prossimo anno penso sia il massimo che ci si possa aspettare.
Ma per gli anni a venire abbiamo diritto ad avere qualcosa di migliorativo, magari mantenendo la legge Fornero con requisiti più sopportabili.
Per esempio con l’età pensionabile ridotta a 65 anni (media europea) e con la pensione anticipata ridotta ai 41 anni di contributi per tutti.
In parallelo con la Fornero abbiamo avuto diverse forme di uscita anticipata APE, RITA, quote 100,102, 103 , OD .
Le varie forme sono sempre state peggiorate negli anni.
I vari partiti negli anni hanno promesso tavoli con i sindacati per potere arrivare ad una riforma ma tutte balle. I vari partiti hanno promesso di tutto e di più per prendere voti ma tutte balle.
Quindi il male minore per il 2024 credo sia mantenere quota 103 e ripristino OD originale , sarebbe già molto in mano a questo governo .
Sono d’accordo!
Notizie di oggi : il numero dei occupati ha raggiunto un massimo storico siamo oltre il rapporto 1,4 tra occupati e pensionati . Ma INPS INAIL vengono da oggi commissariata dal governo . Ciao Tridico . Ciao flessibilità proposta Tridico . saluti ai gestori del sito .
Ma guardate che questo Governo vuole solo la legge Fornero,ci hanno venduto per 2 Lire , praticamente hanno adottato il capitolo “5”chi ha i soldi ha vinto,noi siamo i più vulnerabili l’amarezza, delusione di questo Governo e immensa..
Veramente gli elettori siete voi quindi vi hanno comprato con due lire che poi non vi hanno nemmeno dato, anzi.
Buonasera! Spero che il Governo Italiano, a settembre, torni ad occuparsi di Opzione donna, quota 103 e dell’incremento delle pensioni di invalidità civile parziale. Mille grazie a tutti!
Teodora Ma ancora spera………… Avrò letto almeno 100 suoi messaggi di speranza….
Capisco che veda sempre il bicchiere mezzo pieno, ma c’è un detto
chi vive sperando ………..
Le auguro tanta salute.
” La pioggia si fermerà, la notte finirà, il dolore svanira’. La speranza non è mai così persa da non poter essere trovata”. ( Ernest Hemingway)
La speranza potrà essere ritrovata tra 4 anni e mezzo, quando finirà questa legislatura maledetta , perché togliamoci dalla testa che la Meloni faccia qualcosa per noi lavoratori- ricordatevi cosa disse subito dopo le elezioni. “ cosa succede ora ….e cosa succede …. succede che è finita la pacchia….- questa qui è diabolica e con Giorgetti hanno creato un duo memorabile, basato sulla malignità e sul doppiogiochismo e non abbiamo scampo…….. a meno che…… a meno che…… vi risparmio ciò che dico sempre fino alla noia- dico soltanto che bisogna bloccare la pacchia che stanno facendo loro nei palazzi da cui muovono i fili per noi che siamo stati trasformati in burattini.
La mia personale posizione è che se non c’è copertura per tutte le uscite anticipate rispetto ai 67 anni stabiliti dalla legge Fornero, come un buon “padre”, lo stato dovrebbe tutelare almeno le categorie più deboli: chi non è in grado di lavorare ulteriormente per veri problemi fisici, chi il lavoro lo ha perso veramente in un età che non è possibile trovarne un’altro, chi deve assistere veramente un figlio/genitore legge 104.
la capacità lavorativa (giovane età) deve essere considerata come opportunità di continuità rispetto a persone che a causa di percorsi lavorativi non stabili (per svariati motivi) non potranno mai raggiungere obiettivi di quote e che da una certa età risultano disoccupati (qui subentra APE social che pero dovrebbero rendere strutturale).
una riforma delle pensioni serie dovrebbe tenere in considerazione l’età della persona e i montanti contributivi. Se poi la pensione anticipata quota 41 (o l’attuale) a molti serve per avere un doppio reddito… che senso ha il sistema attuale? Inviterei la redazione se possibile a recuperare i dati di persone che ricevono una pensione anticipata (non contributiva) e hanno un altro reddito da lavoro (dipendente…). Queste persone addirittura in caso di malattia ricevono la pensione e la malattia dall’INPS!! (a seconda dei CCNL di riferimento) : come si fa a dire che non c’e’ qualcosa di …..!!
Ma se pagano i contributi o le tasse che problema c’è? Il sistema pensionistico Italiano poggia sui contributi di chi lavora indipendentemente se è giovane o di età avanzata. Il problema invece rimane per chi è in difficoltà oggettiva, e non ha più possibilità di lavoro x età avanzata o problemi fisici ed è a casa pur avendo versato contributi x anni senza possibilità di pensionarsi. Se uno continua a lavorare versa i contributi e contribuisce al sistema pensionistico, ben venga perché versa maggiori contributi e percepirà la pensione x meno anni, mediamente in base all’aspettativa di vita.
Che c’è di male?
– C’è che occupa un posto di lavoro che potrebbe essere destinato ad altri!!!!!!!!
– C’è pure la possibilità che lavori a nero.
– C’è che se vuol continuare a lavorare è bene che lo faccia senza prendere la pensione…
– C’è che siamo italiani.
Sono d’accordo : chi se vuol continuare a lavorare è bene che lo faccia senza prendere la pensione… o almeno che la pensione possa essere solo calcolata sulla base dei contributi versati.
Non e’ che per le pensioni chi prima arriva meglio alloggia alle spalle degli altri contribuenti allo stesso sistema: non si capisce come possano essere costituzionali alcune regole legate alle pensioni compreso l’aumento automatico rispetto all’aspettativa di vita!
E che ..il miglioramento dell’aspettativa di vita deve spettare solo a chi e’ gia in pensione ?
-Siamo solo certi che occupa un posto di lavoro ma non siamo certi che possa essere destinato ad altri.
-Se lavora in nero e percepisce la pensione commette un reato.
-Se paga le tasse di entrambe non vedo la necessità di non prendere la pensione.
-C’è che se tutti gli Italiani e non, pagassero le tasse che spettano e non ci fosse il lavoro in nero e ci fossero stipendi dignitosi e lavoro x tutti, il problema di chi continua a lavorare percependo una pensione e pagando le relative tasse non si porrebbe .
Scusami tanto Marco , ma se hai 64 anni e 41 di servizio ( reali , cioè pagati ) puoi andare a fare domanda , i requisiti ci sono , perché dovresti arrivare a 67 ?
Flessibilità in uscita per tutti a partire dai 62 anni. Con 35 anni di contribuzione. Nessun privilegio per alcune specifiche categorie, donne comprese. O tutti o nessuno. La legge è uguale per tutti.
Quindi Francesco seguendo la tua proposta penalizziamo chi ha iniziato a lavorare da giovane, diciamo a 15 anni – si deve fare 43 anni di duro lavoro, costretto ad accettare la legge Fornero.
Ti pare equo?
Ben detto Francesco, la legge deve essere uguale per tutti, compresi quei 400mila che prendono la pensione da più di quarant’anni, per i quali è arrivato il momento che cedono qualcosa- e che siamo noi i fessi che dobbiamo salvare l’Italia e il sistema previdenziale? Ma che si sono messi in testa questi assassini di stato- sindacati basta dormire, opposizione sveglia e unitevi ai sindacati e cacciamoli via , loro e le loro frottole che molti hanno bevuto- LA STRADA MAESTRA È QUOTA 103 LIBERA DA 62 A 66 ANNI CON RANGE 37-41 DI CONTRIBUTI
E a quelli che a 60 anni hanno già 41 di contributi cosa gli diciamo ? ” Mi dispiace ma visto che non hai 62 anni devi continuare ancora per due anni e farti i 62-43 ” ? Ma Francesco B non aveva parlato di “una legge uguale per tutti” e ” O tutti o nessuno ” ?
Vabbè, tanto è inutile che diamo numeri al lotto…..60-62-66 e via dicendo, questa donna al comando non farà nulla di nulla perché ora che ha lo scettro in mano , la voglia di protagonismo e il gusto di maltrattare la gente, sono ai massimi livelli- lei e Giorgetti godono nell’abbatterci come birilli, senza un minimo di cuore , ma con tanta spocchia e violenza…….ma tanto, prima o poi qualcuno dei birilli perderà la testa….. e va a finire male!
la legge è uguale x tutti e quindi perché a 62 anni e 35 di contributi? Se uno arriva a 35 prima dei 62 rimane al lavoro? Come al solito ragionamento del proprio orticello! Bisogna pensare a chi è in difficoltà perché il lavoro che svolge è usurante sia mentalmente che fisicamente e anche a chi oramai passati i 60 anni non lavora. Quelli che lavorano e non rientrano nelle specifiche dette sopra, non dovrebbero avere difficoltà a raggiungere i requisiti della legge Fornero!
Francesco. facciamo un po’ di matematica: 62+35= 97; ottimo; il problema è che quota 97 bastava prima della legge fornero quindi 12 anni fa; un altro calcolo e mi rivolgo a Franco Giuseppe: 60+41 = 101; come somma totale bastava fino al 2021 ma mancava 1 requisito; ora 101 non basta più; ma pensate che chi comanda non sappia fare i conti? li sanno fare e molto bene; da tantissimi anni hanno messo il doppio requisito per fregare la gente: se tengo alti i contributi frego chi ne ha pochi; se tengo alta l’età frego chi non raggiunge l’età; speriamo in bene; saluti a Francesco, a franco giuseppe e ai gestori del sito
Durigon ha affermato ieri che non è esclusa l’ipotesi di migliorare da subito la quota 103- avrà bevuto 1 litro di vino rosso prima di parlare- ma possibile che dobbiamo sottostare a certi personaggi? Se i sindacati fossero vivi e vegeti lo dovrebbero chiamare subito per capire se era sobrio o ubriaco e nel caso improbabile che fosse sobrio, sedersi al tavolo per capire cosa intende per miglioramento da subito di quota 103- qua siamo alle comiche ormai!
Vorrei precisare che la scarsa adesione ad Opzione donna non è questione di appeal o di scelta! Ma che cavolo! È così difficile capire che con i paletti e le restrizioni introdotte non abbiamo avuto scelta? Le notizie vanno date in modo corretto! Parlo anche a nome delle 20000 donne che come me sono rimaste al palo!
cara Rossella, leggi tra le righe: fino all’anno scorso era una scelta comunque: 20000 ne usufruivano calcolando benefici e penalizzazioni; io conosco persone che hanno detto: no opzione donna perchè perdo il 30 %; quest’anno hanno massacrato opzione donna: la scelta è stata quasi nulla ma rimane sempre una scelta; qualcuno può dire: non me la posso permettere perchè già lo stipendio è basso, con il 30% in meno non campo; tutto chiaro? il problema Rossella è l’età: a quell’età lì io come stato non voglio darti la pensione; a quell’età lì ti mando in pensione se sei in condizioni durissime altrimenti resti a lavorare;
Buongiorno.Ormai credo che non faranno nulla anche a settembre/ottobre.41 anni di contributi sono troppi.Almeno 103 senza limiti fissi.Aiuterebbe chi è in la con gli anni anagrafici.Fac59
A Settembre diranno che ci saranno altre emergenze e alla fine non si farà nulla.
Se va di lusso prorogano le attuali proposte.
Senza parole! Dove soni i tavoli settimanali annunciati dalla Calderone? Ora se ne parlerà a settembre per fare cosa ? Quota 103 sempre con gli irraggiungibili 41 anni di contributi? Ma andate a quel paese voi Governanti e voi sindacalisti che permettete tutto questo- sabato prossimo manifestazione per buttare fumo in faccia a noi e poi nulla più- qua ci vuole la rivoluzione nelle strade perché non se ne può più con questi ambi secchi per i più fortunati- scendiamo in strada e chiediamo da subito la quota 103 pura e libera, che aiuti i lavoratori precoci a 62 ma anche quelli con 64, 65 e 66 anni che arrivano a 103 ma con meno di 41 anni che non raggiungeranno mai- questa è la strada maestra ” QUOTA 103 LIBERA”, il resto è solo demagogia e aria fritta.
i famosi tavoli son finiti in un Calderone, come pure le delizie che c’erano su quei tavoli.
Proporrei, alle prossime elezioni (EUROPEE), di scrivere nelle schede elettorali:
“ABOLIRE LA LEGGE MONTI-FORNERO” così da far sentire la nostra voce;
visto che con gli scioperi non si conclude niente (ammesso che ce ne siano) e non votare questo o quello in base alle loro promesse mai mantenute.
Penso che sarebbe una bella protesta se lo facessimo tutti in massa.
Basta con le quote! io ho 64 anni e a 41 anni di servizio non ci arrivero nemmeno a 67 anni!!! non è giusto vedere andare in pensione quelli che hanno meno anni di me.
Sono nelle stesse tue condizioni, e concordo con quello che dici. Siamo penalizzati perché siamo entrati tardi nel mondo del lavoro, ma, nel mio caso, non è stato per cattiva volontà, ma perché ho aspettato tre anni prima di trovare un lavoro stabile
Marco, scusa, ma con 64 anni e 41 di servizio ci andavi nel 2021 con quota 100 e anche quest’anno con quota 103; ci spieghi un attimo perchè non sei già in pensione? saluti a te e ai gestori del sito
ciao Paolo, io ho inteso che ha 64 anni e che a 41 anni non ci arriva neanche a 67 anni di età!
Vero, Don, ho letto male io il commento; chiedo scusa a Marco ; Marco: a quel punto lì speriamo che facciano qualche provvedimento intermedio del tipo 65-39, 66-39 etc altrimenti ………………….legge F………………….ro; speriamo in bene; saluti a marco, a Don e ai gestori del sito