Pensioni anticipate 2024, Quota 41, opzione donna: Quale futuro? Il punto al 12 maggio
La diatriba sulla riforma pensioni e sulle misure di flessibilità in uscita è più vivo che mai, in questi giorni purtroppo sono state bocciate tutte le mozioni presentate dall’opposizione che richiedeva al Governo il ripristino di opzione donna, è invece passata la mozione della maggioranza, presentata a prima firma dall’onorevole Walter Rizzetto in cui, pur non menzionando esplicitamente opzione donne, si impegna il Governo a pensare a misure di flessibilità in uscita che vadano nella direzione di migliorare la vita delle lavoratrici. Sulla questione abbiamo sentito lo stesso Walter Rizzetto, di FdI, che ha ribadito il ‘succo’ della mozione ossia andare nella direzione di misure di flessibilità a favore delle donne al fine di contrastare il divario pensionistico di genere, avendo ben a mente che opzione donna originaria andava proprio in quella direzione, facendo dunque intendere, nel corso della nostra intervista chiarificatrice, che si impegna il Governo a riprendere in considerazione l’opzione donna senza paletti oggi vigenti. Sulla quota 41 al momento le cose non vanno meglio, visto che la quota 103 ha durata annuale ed è ancorata all’età anagrafica pari a 62 anni, pare però che le intenzioni del Governo entro fine legislatura siano quelle di andare nella direzione di una vera quota 41. Anche se i precoci ed i quarantunisti, faticano a crederci.
Pensioni 2024, la verità spesso non piace, parla Perfetto
Dalla sua invece il Dott. Claudio Maria Perfetto ha fatto presente onestamente quali misure, ad oggi, se non si agisce in modo lungimirante investendo principalmente sul lavoro e facendo altresì versare i contributi ai robot, che hanno sostituito forza lavoro e dunque versamenti contributivi, sono realmente realizzabili nella prossima riforma pensioni. Ben poche in realtà, viste le finanze esigue a disposizione, una possibile quota 104, che porti dunque l’incremento dell’età anagrafica a 63 ancorata ai 41 anni ed un opzione donna ridotta, così come ha già fatto il Governo, tagliando di molto la platea delle possibili beneficiarie. A meno che non si investa appunto nel lavoro, nella forza attiva, l’unica in grado poi di conseguenza di garantire la pensione a chi vi è prossimo oggi, avendo noi un sistema a ripartizione, dettaglio che spesso viene dimenticato.
Come spesso accade chi parla con oggettività non viene ben visto perché gli imbonitori di serpenti sono sempre meglio digeribili, sebbene si sia consapevoli paradossalmente che quelle promesse non verranno mantenute, ragion per cui vi sono state alcune critiche al suo ultimo elaborato ed alle sue proposte a cui il nostro esperto previdenziale ha risposto con precisione dall’alto della sua competenza in materia. Le sue osservazioni ad alcune domande:
Pensioni anticipate 2024, cosa si intende per equità sociale?
Paolo Prof, scrive direttamente al Dott. Perfetto facendo una controproposta: “E’ una via di mezzo visto che tantissima gente non riesce ad arrivare ai 40anni? una via di mezzo tra i 38 e i 41 cosa ne pensa? saluti a lei e ai gestori del sito
Così il Dott. Perfetto con la solita onestà intellettuale che lo contraddistingue : “Sig. Paolo Prof la via di mezzo ci sarebbe se aumentassero i lavoratori. Se i lavoratori non aumentano, allora si può solo cambiare la tipologia di pensionati. O si mandano in pensione più lavoratori (con Quota 62+41) ma meno lavoratrici con Opzione Donna (con requisiti più stringenti); oppure si mandano in pensione più lavoratrici con Opzione Donna (con requisiti meno stringenti) ma meno lavoratori (con Quota 63+41). Stesso discorso fatto per Opzione Donna vale per i disoccupati non occupabili. Se io fossi al Governo mi concentrerei sulla Riforma del mercato del lavoro, perché la Riforma delle pensioni così come auspicata dai lavoratori ne discenderebbe di conseguenza, e si troverebbe la “via di mezzo” che auspica lei”
Signora Daniela, scrive: “Siamo alle solite si fanno i calcoli con i numeri come se non fossero persone. Con la sua proposta di quota 104 chi ha già 41 e non rientra nella quota 103 dovrebbe lavorare 44 anni per arrivare a 62!”
Così Perfetto: “Sig.ra Daniela, per il Governo le persone non sono altro che numeri, proprio come per le aziende. Se si vuole mandare in pensione le donne con i vecchi requisiti, se si vuole mandare in pensione i disoccupati non occupabili, è giocoforza non mandare in pensione altri lavoratori e altre lavoratrici. Non c’è scampo. Questa è la logica governativa. E se si vuole negoziare con il Governo, occorre adottare la stessa logica del Governo. Altrimenti si resta fuori dai negoziati”
Arriva anche una presa di posizione a favore del Dott. Perfetto di una nostra lettrice, Marina, che comprendendo il ragionamento del nostro esperto, scrive; “Allo stato attuale delle cose, con l’intelligenza artificiale che sempre più ruberà lavoro e spazio agli umani, la proposta del dott. Perfetto sembra l’unica strada percorribile, una buona idea per allargare i contributi del mondo del lavoro attivo. Speriamo che l’Osservatorio istituito al Ministero del Lavoro sulle pensioni prenda in considerazione questa possibilità, e magari anche la proposta Tridico, che si diceva fosse sostenibile. Io non ho molte possibilità con quota 41, avendo solo 35 anni di contributi, quindi spero che mi sia dato un barlume di speranza almeno in base all’età, l’anno prossimo 64. Grazie per la possibilità di confrontarsi su questi temi”
Vi è anche chi fa i conti e propone soluzioni che dovrebbero portare, a suo dire, ad una giustizia sociale, come il Sign Franco Calabrese, che scrive rapportandosi direttamente con Dott. Perfetto: “Circa 17000 pensioni sono oltre 5000 euro mese per una spesa di circa 22 miliardi annui Facciamo un rapido calcolo
5000x13x17000=circa 11 miliardi Mettere un tetto massimo a 6000 euro mese significa risparmiare almeno 8 miliardi annui Quindi quota 41 è fattibile! Questa è giustizia sociale”
Il Dott, Perfetto riparte dai calcoli fatti dal Sign Franco e spiega che l’equità sociale suggerita in realtà non corrisponde al vero ma al più potremmo dire, ‘una salvaguardia del proprio orticello’ : “Sig. Franco Calabrese, non so come lei faccia i calcoli, ma i conti che lei fa non tornano. 5.000 x 13 = 65.000 (sessantacinque mila euro) è l’ammontare della pensione di un pensionato in 1 anno solare. 65.000 x 17.000 = 1.105.000.000 (un miliardo e centocinque milioni di euro) è ’ammontare di 17.000 pensionanti in 1 anno solare. Siamo molto lontani dai suoi 11 miliardi.
Lei cita i conti INPS. Mi permetta di fare riferimento ai conti INPS relativi all’anno 2021 riportati nel seguente documento “Statistiche in breve Ottobre 2022” reperibile al seguente link:
https://servizi2.inps.it/servizi/osservatoristatistici/api/getAllegato/?idAllegato=1007 A pagina 6 nella Tabella 6 il numero di pensioni di importo mensile lordo superiore a 5.000 euro è 271.752. Rifacciamo i calcoli di prima:
5.000 x 13 = 65.000 (sessantacinquemila euro) è l’ammontare lordo della pensione di un pensionato in 1 anno solare (facciamo l’ipotesi che 1 pensionato percepisca 1 sola pensione). 65.000 x 271.752= 17.663.880.000 (diciassette miliardi seicentosessantatre milioni ottocentottanta mila euro) è l’ammontare della pensione di 271.752 pensionanti in 1 anno solare.
Ora, sig. Franco Calabrese, lei dice di mettere un tetto all’importo pensionistico, in modo da dimezzare quei 17 miliardi e utilizzare gli 8 miliardi di differenza per Quota 41. Lei chiama questo “giustizia sociale”. Se però si riduce l’importo pensionistico a chi nella vita lavorativa ha versato i giusti contributi per ricevere l’importo che ora gli viene ridotto, ebbene, sig. Franco Calabrese, non crede che si stia commettendo una “ingiustizia sociale”?”
Ringraziamo come sempre il nostro esperto e vi chiediamo di riflettere su questo punto viste le misure fin qui varate; meglio un parere onesto dall’inizio sulle misure ad oggi fattibili, sebbene si traduca in misure non molto popolari, o meglio sentirsi promettere le misure che vorreste veder realizzate consapevoli che resteranno illusioni?
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E così la politica vede i cittadini come numeri? Nonostante l’evidenza dei fatti avvalori questa tesi spero non sia così. Ho conosciuto in gioventù persone con il numero tatuato sull’avanbraccio e non erano tatuaggi di un bel momento politico. E come l’imprenditoria ha avuto imprenditori che con i numeri hanno fatto il loro notevole successo e il benessere dei loro dipendenti, penso ad esempio a Leonardo Del Vecchio, speriamo che qualche genio compaia anche in politica, anche se i geni alla luce dei fatti sono pochi e le personalità problematiche ed anaffettive sono sempre di più in tutti i campi ed a tutti i livelli.
Sul più letto quotidiano italiano oggi c’è un articolo a tutta pagina della Gabelli (ricordate che era stata candidata alla Presidenza della Repubblica dai 5 stelle?) in cui è scritto che la pensione prima dei 65 anni non ha alcun senso! Anche l’anticipata Fornero così com’è andrebbe modificata perché consente ai lavoratori di pensionarsi prima dei 67 anni! La Gabelli sostiene che occorre lavorare almeno fino a 70/71 anni. Però riavremo presto l’inutile e costosissima naja per i nostri figli e nipoti! Siamo un paese di pazzi!! (per non dire di peggio….)
Dichiarazione in perfetta linea con la cultura della politica passiva sintetizzabile nel: Non ci sono soldi? Non si fanno spese. Apparentemente è pure incontrovertibile. Micca si parla di stimolare e favorire il lavoro e la creazione di valore, le nascite, la razionalità della spesa, il recupero dell’evasione, l’innalzamento generale del livello e della varietà delle competenze ecc. così da avere stabilmente le necessarie coperture per le spese. Loro sono a posto, magari coperti di privilegi e di garanzie di categoria, e quindi razionalizzano la disfatta altrui con toni di ovvietà e denigrazione per gli incauti dissenzienti. Che disdetta essere nel periodo monopolizzato dalla politica inutile!
Io direi che è giusto lavorare fino a 100 anni, ma questi personaggi si rendono conto che c’è gente che a 65 anni avrebbero 50 anni di contribuiti?
Mah!
Confermo la proposta di DON .. E’ giusto lavorare fino a100 anni. Poi elargiamo una pensione quadrupla dell’attuale. Unica condizione chi non riuscirà a versare contributi per almeno 70 anni dovrà rimborsare l’INPS per gli anni mancanti con versamenti rateizzati, nel caso di morte prematura, gli eredi del decuius dovranno proseguire con i versamenti.
Cosa ne pensate?
Avevano detto che sì sentivano pronti a governare e di riuscire a fare tutto quello che avevano promesso…… Invece (vedi quota 41) stanno dimostrando che sono degli incapaci contaballe….. Che bene si stava all’opposizione a criticare e basta …VERGOGNATEVI…….
Bastava diminuire di un anno età e contributi e si cominciava a fare qualcosa per tutti. E sistemare i non occupabili.
Questi che si DEFINISCONO “politici” DEVONO provare vari lavori tipo fabbrica, muratori, ecc ecc ecc a 1100/1200€ MENSILI e. QUOTA 100 È PIÙ CHE SUFFICIENTE CON 60ANNI D ETÀ ANAGRAFICA E 40 DI CONTRIBUTI x gli Uomini. Che si TOLGANO GLI STIPENDI D ORO E I PRIVILEGI questi INUTILI CIALTRONI.
Per me Ercole andava abbassata a 65-66 anni l’età per la pensione di vecchiaia, facendo così un minimo di giustizia verso gli anziani che sono cotti e non riescono più a sopportare i ritmi lavorativi, non avendo per giunta i 41 anni richiesti e usciti mazziati dalla lotteria delle quote 100,102 e 103…..una vera vergogna nazionale!!!!!!!!
Sono tutte fandonie, i soldi basta prenderli dai ricchi e contrastare l’evasione. Se vedete i vari rapporti OXFAM … ogni anno i ricchi diventano sempre più ricchi…quindi é ovvio che fregano soldi ai lavoratori….
….quota 100 avevo 38 ma non 62
….quota 102 avevo 38 ma non 64
….quota 103 avevo 41 ma non 62
….adesso che che nel 2024 arriverò ad avere i 62 anni …….. Faranno 104 con 63 e 41….
……scusate ma allora il problema sono tutti quelli nati nel 1962…..
Caro Fabrizio non sarà una consolazione ma per quelli nati dopo il 1959 vale spesso lo stesso discorso; nel 2024 avrò 64+40 (e servono 63+41) avanti pure.
Fabrizio sono nella tua stessa situazione, ma spero almeno che proroghino quota 103.. ma soprattutto non peggiorino la Fornero!
No ti sbagli Fabrizio, perché c’è tanta gente che come me ha raggiunto quota 100 ma non aveva i 38 ma 62 anni, poi ha raggiunto quota 102 con 64 anni ma senza i 38 e poi quota 103 con 65-66 anni ma senza i 41- quindi il problema riguarda pure i nati nel 57-58-59 – 60 – questo per dire che la quota maledetta ovvero l’ambo secco deve essere cambiato e deve valere la somma soltanto di età e contributi, altrimenti vedremo sempre delle ingiustizie terribili- vallo a fare capire a queste teste di legno al governo…. è impossibile.
Scusate, forse non l’avete capito… non è che il governo di turno estrae l’ambo vincente! Sanno dare i conti benissimo e fanno uscire l’ambo che costa meno !!!
L’abbiamo capito tutti che è così Marco, l’ambo secco mica esce dalla ruota del lotto, ma dalla testa contorta di questi negrieri che hanno in mente solo la maniera peggiore per allungare le nostre sofferenze, non avendo il coraggio di toccare le migliaia di pensioni elargite a età bassissime e non supportate da contributi- hai voglia di quanti soldi recupererebbero, dando spazio anche a noi per goderci qualche anno di riposo- solo la rivoluzione potrebbe cambiare questa mattanza vergognosa e anticostituzionale .
Cosa ripeto io da mesi?
GIUSTI CONTRIBUTI VERSATI è un PAROLONE lo volete capire
Scusa Fabrizio se riutilizzo il tuo post
….quota 100 avevo 64 ma non 38 (ma 36)
….quota 102 avevo 65 ma non 38 (ma 37)
….quota 103 avevo 66 ma non 41 (ma 38) e quindi quota 104
….adesso che che nel 2024 arriverò ad avere i 67 anni …….. Cosa faranno? Con quota 106 mi manderanno?
……il problema sono tutti quelli nati nel 1962 (e forse anche nel 1957).
Non so se i più penalizzati siano quelli con più anni di contributi o con più anni d’età.
penso proprio di si quest’altro scienziato di perfetto che propone quota 104 con 63 anni sono anch’io del 62 ma cosa vuole perfetto da dove sbuca
Leggo ultimamente una campagna di informazione che tende a sottolineare che mancano e mancheranno lavoratori nel prossimo futuro. È recente la pubblicazione della lista delle province dove questo rapporto ha raggiunto la parità. Forse stanno preparando il terreno per giustificare l’allungamento dell’età pensionabile? Perché, se è vero, che mancano lavoratori il ns tasso di disoccupazione è sempre alto? Non capisco…
In questi anni stiamo ancora pagando mentalità e costumi passati e nelle famiglie sono spesso gli uomini che accedono alla pensione prima delle rispettive mogli. Domani in molti festeggeranno mamme, donne, lavoratrici e vi ringraziamo.
Ma non solo parole, credo serva un aiuto concreto e venga riconosciuto il doppio lavoro delle donne.
Separare la spesa pensionistica da quella assistenziale! Se andiamo avanti così diranno sempre che l’Italia spende troppo per le pensioni rispetto agli altri paesi e continueranno a chiedere tagli!
E i nostri soldi versati continueranno a sparire!
Saremo sempre il paese europeo dove si va in pensione più tardi, in particolare le donne.
Perché siamo solo noi, ora, quelli che devono pagare e contribuire alle varie forme di assistenza? perché dobbiamo pagare sempre noi la ridotta natalità quando noi i figli li abbiamo nessi al mondo? e non è vero che tutte le pensioni che stanno in molti percependo sono giustizia sociale, ricordiamoci come “alcuni” dopo pochi anni di attività potevano e forse ancora, possono accedere all’assegno pensionistico, e tutti quelli che mettendo insieme incarichi di vario tipo stanno percependo pensioni da capogiro, ma perché solo noi dobbiamo pagare tutto questo? Moltissimi, negli anni, uomini e donne sono andati in pensione con i 35 anni di contributi e stanno percependo ancora l’assegno e a noi non ci è concesso niente, tenete conto che molti di noi, nati dagli anni ’60 in poi, non hanno iniziato a lavorare a 16 anni come in passato, ma per vari motivi anche di studio, oltre i 20 anni. I 35 anni di contributi si maturano spesso oltre i 60 anni e la vita non è poi per noi così lunga durante la quale poter percepire l’assegno pensionistico. Concludendo, molto di ciò che dite e che sta succedendo è solo ingiustizia sociale. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Per rispondere al quesito posto dalla testata che ci ospita, è sicuramente meglio avere un parere onesto, che non crei false illusioni. Ma fa tanto male sapere di non avere alcuna possibilità! Ogni tanto si ha anche il diritto di sognare in un futuro migliore, in quest’Italia disastrata, non solo per i futuri pensionati, ma anche per le giovani generazioni, il cui orizzonte pensionistico vedo sempre più a rischio. A volte si ha l’impressione che la garanzia delle pensioni in vecchiaia sia un diritto con gli anni contati…
Basterebbe si decidessero a toccare gli extra profitti
Sarebbero da tagliare le pensioni d’oro che esistono eccome che non corrispondono ad un reale versamento di contributi. Poi, siamo seri, quante donne possono arrivare a quota 103 prima di lasciarci le penne? Io sono turnista h18 365 gg l’anno. Lavoro in aeroporto a contatto col pubblico. Avete una vaga idea di cosa voglia dire? Se a questo poi si aggiungono aziende sempre meno illuminate e la logica dei profitti, la sintesi è che ci vogliono morte, pappandosi cosi in toto i ns contributi. È in effetti una strada anche questa 🤬
È quello che sostegno io
Se hai guadagnato tanto nella vita lavorativa integri con le tue riserve
Questa banda farà solo danni ( vivo nel Varesotto leghista e ne so qualcosa).
Sarei d’accordo con Eugenio: un’uscita flessibile in base a conteggio età/contributi (Quota 102, appunto) che metterebbe d’accordo tutti e magari non devasterebbe le casse statali. Tenendo conto che, coi tempi che corrono, il mercato del lavoro sta diventando sempre più chiuso ed ostico per i giovani costretti sovente a lavori e lavoretti part-time senza contributi, chi ci arriva davvero ai 41?
Sarei d’accordo con Eugenio: un’uscita flessibile in base a conteggio età/contributi (Quota 102, appunto) che metterebbe d’accordo tutti e magari non devasterebbe le casse statali. Tenendo conto che, coi tempi che corrono, il mercato del lavoro sta diventando sempre più chiuso ed ostico per i giovani costretti sovente a lavori e lavoretti part-time senza contributi, chi ci arriva davvero ai 41? E’ una bella scappatoia degli Alti Comandi per darci da bere il “superamento della legge Fornero”…E poi, mi domando anch’io come Luciana: dove li stanno mettendo i nostri contributi? Perché, guarda un po’, in certe situazioni d’emergenza (con tanto di tamtam mediatici) i soldi “che non ci sono” spuntano fuori come funghi…
Si si dobbiamo dire di sì e allora diciamolo le cose stanno così, abbiamo pagato da giovani per gli anziani, paghiamo ora da anziani per i giovani e poi quando chiediamo per noi ci fanno vergognare e diventare rossi in volto e ci dicono: ” ma cosa chiedi stupidone, non sai fare i conti? Non vedi che il salvadanaio è vuoto? Su su non dare fastidio sta zitto e tira dritto”. Lo trovo impeccabile 😡 W i professoroni noi siamo la plebaglia scema.
Leggo tante ipotesi, conteggi, idee….. ma l’unica soluzione sta nella flessibilità in uscita…. Quota 102 FLESSIBILE è l’unica possibilità e via d’uscita che quadra tutta la ridda di ipotesi, conteggi e idee.
61+41 , 62+40, 63+39, 64+38, 65+37 ,66+36 e dai 67 per tutti…
Completamente d’accordo con te Eugenio, solo che questi feroci dittatori al governo non capiscono che chi è precoce ed ha lavorato per 41 anni ha tutto il diritto di uscire, ma allo stesso modo chi ha superato i 62 anni fino a 66 anni e non raggiungerà mai i 41 anni, ha il sacrosanto diritto di uscire , perché l’orologio biologico della vita è impietoso e non fa sconti, gli anni pesano sul groppone e quindi bisogna avere la flessibilità come diritto sacrosanto per dire basta, secondo la propria testa e la propria tasca- ecco il range che non entra nella testa di queste teste calde dei palazzi – 61-41- 62-40- 63-39- 64-38- 65-37-66-36 e 67 si esce indipendentemente dai contributi- questa è la quota 102 flessibile, pura, giusta, logica, democratica , da far entrare nella capoccia di questi zucconi che hanno la pancia piena e la zucca vuota!
E comunque Dr Perfetto GIUSTI CONTRIBUTI è un parolone
Concordo, forse si sente chiamato in causa direttamente, se uno ha fatto alti versamenti vuol dire che aveva uno stipendio adeguato, ha senza dubbio accantonato un discreto gruzzolo. Noi versiamo, versiamo e, alla resa dei conti non ci verrà restituita che una minima parte.
Io dico che chi non si accontenta di5/6 mila euro al mese deve attingere a ciò che ha messo da parte durante la sua attività lavorativa
Grazie
La smettano di prenderci in giro. Stanno attingendo fondi dalle ns future pensioni. Dobbiamo morire prima di andare in pensione? Ma le pensioni mai erogate per tutti quelli che sono morti a causa del covid che fine hanno fatto? I ns soldi dove sono? Cosa serve pagare i contributi per garantirci la pensione se poi non possiamo andarci. Ora si danno anche una risposta al perché molti preferiscono lavorare in nero.
Qualcosa per non perdere una totale credibilità sul tema pensioni il governo Meloni farà, sicuramente non quota 41 vista la mancanza di risorse quindi l’unica opzione anche il sottoscritto presume sia quota 103/104 forse più la seconda con 63 anni e 41 di contributi.
Caro Luigi, tu credi che questi incompetenti del governo faranno qualcosa??? mmmah!! scusa tu ti fidi ancora di questi? ma non vedi che fremono e sono molto impegnati a sistemarsi le loro cosucce, i loro amici Boiardi di stato nonchè gli amici degli amici, gli evasori e via discorrendo?? ALTRO CHE QUOTA 41!!!
Io presumo che, se, dico e sottolineo se, dovessero metterci mano ci massacreranno appioppandoci il tutto contributivo e finiremo per rimpiangere veramente la Legge Fornero, comunque Vedremo, come si dice dalle mie parti “chi sopravviverà vedrà!!!
Saluti a te e grazie ai gestori del sito che ci danno la possibilità quantomeno di dire la nostra.
Secondo me non faranno nulla..
Credo che a loro (Governo) purtroppo non interessi la loro credibilità presso i lavoratori/lavoratrici prossimi alla pensione, altrimenti avrebbero fatto velocemente quello che avevano indicato nelle promesse elettorali. I loro reali interessi, ora che hanno un lasso di tempo per governare è arrivare ai loro obbiettivi politici sia nazionali che Europei e poi lasceranno il “cerino” in mano ai prossimi che verranno, perché è certo, è la storia dei precedenti governi che lo dice, che non arriveranno a fine mandato. Credo anche io che potranno solo restringere la platea dei prossimi pensionati le quote si alzeranno lo dice il trend storico degli ultimi anni quote 100,102,103 o rimane quest’ultima nella migliore delle ipotesi o si va a 104. E sono ipotesi se tutto va bene nelle loro previsioni, altrimenti ci sarà di peggio.
È la triste verità!
Non toccate la legge Fornero. Abbiate solo un piccolo accorgimento: eliminate il trimestre bianco e fate in modo che chi raggiunge entro il 2026 i 42 anni e 10 mesi se uomo o i 41anni e 10 mesi se donna, possa ricevere da subito la pensione.
Ormai credo che tutti abbiano compreso che a causa di scellerate scelte perpetrate negli anni, l’Inps sia in grave sofferenza e ancor di più per il futuro.
Basta con quote e pezze varie, in Veneto si usa dire “pezo el tacón del buso”
Se proprio si deve rendere strutturale la pensione anticipata allora si fissi 62 di età e 42 di contributi e stop.
Riporto di seguito quanto scritto dal dott Perfetto (che condivido)
“Ora, sig. Franco Calabrese, lei dice di mettere un tetto all’importo pensionistico, in modo da dimezzare quei 17 miliardi e utilizzare gli 8 miliardi di differenza per Quota 41. Lei chiama questo “giustizia sociale”. Se però si riduce l’importo pensionistico a chi nella vita lavorativa ha versato i giusti contributi per ricevere l’importo che ora gli viene ridotto, ebbene, sig. Franco Calabrese, non crede che si stia commettendo una “ingiustizia sociale”?” ”
Credo comunque che sarebbe una “giustizia sociale” ricalcolare tutte queste
271.752 pensioni seguendo gli attuali criteri di calcolo. Sono pronto a scommettere che più del 30% di quei beneficiari sono politici.