Pensioni anticipate 2024: tra Opzione donna e Ape Social, nasce ‘Ape Donna’?
Nel contesto delle discussioni relative alla prossima Legge di Bilancio, sta guadagnando sempre più consenso l’idea di introdurre una versione agevolata dell’Ape Sociale per le donne. Tale proposta prevede la possibilità di accedere all’indennità di accompagnamento alla pensione a partire dall’età di 61/62 anni anziché dai 63 attualmente previsti. Questa misura, simile all’ultima formulazione dell’Opzione Donna, sarebbe destinata a donne in situazioni di svantaggio, comprese quelle che sono state licenziate, le lavoratrici con un grado di invalidità pari o superiore al 74%, nonché coloro che svolgono lavori gravosi e le “care giver”. Potrebbe essere un’alternativa all’Opzione Donna o essere introdotta come un’opzione aggiuntiva.
Pensioni anticipate ultime novità: Opzione donna diventerà Ape Donna?
La platea di beneficiari interessati sarebbe sostanzialmente la stessa, ma nel caso dell'”Ape Donna“, le donne non sarebbero obbligate ad optare per un calcolo completamente contributivo. Inoltre, si potrebbe andare in pensione a un’età più precoce (attualmente, con l’Opzione Donna e due figli, è possibile pensionarsi a 58 anni, oltre a un anno di finestra mobile per i dipendenti), ricevendo un’indennità di accompagnamento. Il requisito contributivo richiesto sarebbe notevolmente inferiore (tra 28 e 30 anni anziché 35 in base al numero di figli), ma non si andrebbe in pensione in senso stretto, bensì si riceverebbe un sostegno finanziario come accompagnamento alla pensione.
L’INPS erogherebbe un sussidio per 12 mesi all’anno (non 13 come la pensione), pari all’importo mensile calcolato al momento dell’accesso a questa misura. Tuttavia, l’importo massimo del sussidio erogato fino all’accesso alla pensione di vecchiaia non potrebbe superare i 1.500 euro lordi al mese e non sarebbe soggetto a rivalutazione. Tuttavia, è importante notare che questa proposta potrebbe essere influenzata dalle restrizioni finanziarie, con un aumento degli interessi sul debito pubblico previsto a causa della pressione da parte di istituzioni internazionali come la Banca Centrale Europea.
Pensioni anticipate e Ape Donna: Giorgietti sui problemi finanziari
La gestione della curva del debito pubblico è diventata una priorità per il governo italiano. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato che le valutazioni dei mercati finanziari sul debito pubblico sono altrettanto importanti delle valutazioni delle istituzioni europee. Il ministro spiega che “Io tutte le mattine mi sveglio e ho un problema: vendo debito pubblico e devo essere così accattivante per convincere la gente ad avere fiducia. Nella Nadef sarà necessario mettere un numero che sia ragionevole, che dimostri la volontà del Paese di tornare a una politica fiscale prudente e che sia compatibile con il nostro livello di debito“.
Non è un mistero che Giorgetti vorrebbe tenere il deficit del prossimo anno sotto il 4%, rimanendo vicino ai dati del 3,7% indicati nel Def di aprile. Ma è altrettanto vero che le pressioni che arrivano dalla maggioranza di governo per inserire misure in manovra finanziate a deficit sono elevate. Si dovrà trovare quindi un accordo che accontenti tutti, ape donna potrebbe esser una di queste, ma per avere conferme si dovrà aspettare il momento della presentazione della Nota di aggiornamento al Def (Nadef), prevista per il 27 settembre.
Buon pomeriggio! Mi auguro che il Governo Italiano ed il Parlamento, adottino delle misure pensionistiche, che aiutino le donne ad accedere più facilmente all’ agognata quiescenza. Ringrazio tutti infinitamente.
Io dico sempre che da qui deve uscire una voce sola. Pensioni facoltative per tutti a basso costo INPS. Con mille proposte diverse non andiamo da nessuna parte.
Se dobbiamo valutare il basso costo Inps allora tutti andiamo oltre i 67 anni! Le proposte erano due una a 41 anni di contributi e l’altra a 62 anni di età, non mi sembrano mille. Non si può fare? Allora se non si lotta bisogna accettare quello che passa il “convento”.
Infatti tanta preoccupazione per la sostenibilità INPS in danno di quella di molti pensionati mi lascia perplesso. Lo stato faccia quadrare i suoi conti in altri modi. La previdenza inoltre necessita di un’ampia razionalizzazione gestionale. Se si pensa ad esempio alla disastrosa gestione del patrimonio immobiliare dell’INPS ed alle cause di questa gestione disastrosa, cause anche a carattere normativo, si capisce che l’equilibrio dei conti in realtà non è la prima preoccupazione dello stato. Però se c’è da impoverire i pensionati allora i principi morali li conoscono tutti.
Sul Messaggero di oggi: Proposta dell’INPS, pensioni meno alte a chi è più longevo. In pratica ci stanno dicendo che dobbiamo crepare al più presto e togliere il disturbo, così i conti saranno salvi. Non voglio nemmeno commentare, è tutto così avvilente, siamo un Paese fallito.
leggiamo tra le righe di questo provvedimento: in pratica danno una cifra anche non brutta ; il numero di persone destinate al provvedimento, se non ho capito male, sono 4 gatte…………………….. ops mezza gatta; e sempre che gli interessi sul debito non siano elevati; riepilogando: addio opzione donna; siccome non sono un economista sicuramente ho capito male io; saluti a tutti e soprattutto ai gestori del sito
Concordo col Prof , addio ad OPZIONE DONNA . La nuova formula deriva da ape social ed è destinata a veramente poche donne perchè i paletti sono stringenti . il licenziamento ha al suo interno altri paletti per esempio l’azienda deve essere in crisi , ci deve essere la giusta causa oppure deve essere concordato . Il licenziamento concordato ha poi al suo interno altri paletti serve un accordo presso l’ispettorato del lavoro . Insomma paletti all’interno di paletti e il numero si riduce ulteriormente . Poi l’ape social si ottiene solo dopo la Naspi altro paletto . Ma c’è anche la carota oltre il bastone che non sarà un calcolo completamente contributivo . Peccato però che sia una falsa carota infatti ormai gli anni di retributivo si sono ridotti nel tempo infatti come risulta dal XXII rapporto INPS chi ha optato per opzione Donna ha subito all’inizio del provvedimento una perdita di circa il 25 % mentre negli ultimi anni la perdita era dell’8% circa per il ridursi della parte retributiva. Quindi chi ci governa sembra incompetente ma i conti li sanno fare molto bene quando hanno altre priorità. Aggiungo una nota finale prima o poi bisognerà che lo stato ammetta che il sistema attuale a ripartizione sta fallendo a causa della situazione economica/demografica attuale e occorre passare ad un sistema a capitalizzazione , certo in maniera progressiva egestito dallo stato, ma non vedo alternative .
Corretto! Ottima analisi
Il suggerire di passare dal sistema a ripartizione a quello a capitalizzazione sarebbe un “passo del gambero” su quanto deciso nel 1952, ma si scontra, come ben sottintendi, col fatto che i contributi versati di fatto non esistono più.
La logica e la storia ci dicno che entrambi i sistemi soffrono di rischi, in un caso quello del rapporto lavoratori pensionati che costringe il sistema all’innalzamento dell’età pensionabile, nell’altro quello di un possibile fallimento dei fondi individuali investiti (cosa avvenuta tra le due guerre) e non solo.
Nei fatti quello a capitalizzazione è bene sia usato solo nel caso del secondo pilastro.
Quello che serve è lavoro e lavoratori.
Ape donna è una speranza per tante donne. Speriamo venga attuata.
Quello che ormai è chiaro è che non ci sarà più l’opzione donna di prima ne tantomeno opzione tutti. Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato scurdammoce ‘o passato.
Mio nonno classe 1887, avrebbe 136 anni, faceva tutto. Mia nonna seduta accanto alla stufa e mio nonno si cuciva il bottone staccato, cucinava e tutto il resto. Così mio padre. Così mio marito. Ma vedo troppi che oggi non cucinano, non cuciono, non assistono gli ammalati. Non stendono i panni, non lavano un pavimento…. Colpa anche di madri… Di mogli… Mio marito 50 anni fa quando ci siamo sposati faceva tutto, ma non stirava , beh ha imparato . Non cuce, ma cucina benissimo, infatti io cucio lui cucina. Ora vecchi pensionati, ognuno la propria parte. Ma per tutte le donne che arrivate a 60 anni non hanno avuto mariti partecipi OPZIONE DONNA serve.
La soluzione è solamente quota 103 data dalla pura e semplice somma di età e contributi, considerando infatti che già è un traguardo difficile da raggiungere 103, mi sembra più che giusto, democratico e logico dare a tutti quelli che raggiungono questa difficile meta , di scegliere liberamente e senza imposizioni se usufruirne o no- a cominciare da noi anziani che ad oltre 63 anni , dopo aver raggiunto le quote più abbordabili 100 e 102 , ma senza il requisito contributivo, ora che abbiamo raggiunto pure la 103, credo che basti e avanzi per prenderla a volo, ponendo fine a questa folle rincorsa agi ambi secchi della vergogna- QUOTA 103 LIBERA E BASTA!!!!!!!!!!
E io come sempre concordo pienamente con lei Sig. Sergio.
Possibile che siamo le uniche due voci fuori dal coro?
Chi è d’accordo per una quota 103 libera da vincoli lo scriva qui sotto…
Un caro saluto a tutti!
O’ Mattarella, invece di celebrare la Costituzione, DIFENDILA! Compresi i membri della Corte.
SVEGLIATEVI! Le leggi, anche previdenziali, devono rispettarla.
Cosa dire la delusione è tanta!!!
opzione donna questo governo l’ha cancellata !!!!
A migliorato un po’ ape Sociale ,ma le promesse in campagna elettorale erano altre,
Io personalmente mi sento tradita….
A 61 anni il lavoro non si trova come ci arriviamo a 67 anni?????
Opzione donna non solo discrimina le donne con una pensione inferiore ma discrimina le donne tra le donne con quelle che per vari motivi non ha potuto avere figli e sottolineo POTUTO, purtroppo non sempre volere è potere!
L’ape maia non ha ragione di esistere. Come non ha ragione di esistere una discriminazioni uomini-donne, scomettiamo che domani (o forse tra un anno) si sveglia la Elly Schlein per chiedere un opzione per un altro genere….
Meditate gente meditate
E smettetela di dare i numeri e di dire di non toccare la Fornero .
I soldi per tutto il resto del mondo ci sono , ma per chi ha raggiunto quarant’anni di contributi VERSATI è utopia .
41:anni di contributi come diceva il Sig. Cazzaro Salvini sono più che sufficienti .
Tutti i giorni una versione nuova, non si capisce più nulla, vedremo alla fine cosa salterà fuori, ma zero illusioni.
Mi tocca dire, come prima cosa, non toccate la Fornero!
Il suo discorso sarebbe valido nel momento in cui questa decantata parità sussistesse effettivamente. Spero che sarà così per le nuove generazioni, ma allo stato attuale le donne sono ancora fortemente discriminate.
Sicuramente non lo è stato per la mia generazione (60enni) che ha visto le donne spesso dover mettere da parte la propria carriera lavorativa per occuparsi di figli, disabili, anziani.
Opzione Donna costituiva un valido ed unico strumento di giustizia sociale che compensava almeno in parte il gap accumulato.
Molte di noi si trovano con mariti già in pensione a parità di età mentre per noi si prospettano ancora molti anni di lavoro dovendo attendere per il pensionamento i 67 anni.
Opzione Donna non si tocca!!!
Mi scusi Tiziana ma citare Opzione Donna come esempio di giustizia sociale è un esempio che non regge. OD è nata già con una stortura e questo dall’agosto 2004 anno di approvazione. Tutte quelle donne che si trovano ad avere 35 anni di contributi sommati i tra lavoro privato e pubblico per poter accedere a OD devono pagare una ricongiunzione onerosa che in molti casi ammonta a decine di migliaia di euro (nel mio caso per 14 anni da commerciante a dipendente pubblica mi sono stati chiesti 39.500 euro) OD senza ricongiunzione onerosa è solo per alcune donne…e questa lei la definisce giustizia sociale?
giorgia, vedi il bicchiere mezzo pieno: la ricongiunzione ti costerebbe tanto ma ti hanno tolto il dubbio anche perchè praticamente opzione donna non esiste più salvo nuove situazioni; non esiste più quella del 2022; cosa fare? poche le scelte: aspettare i 67 anni? fare il partime da adesso ai 67 anni? mi viene in mente un professore che adesso dovrebbe avere 73 anni che è già in pensione ma che andò in pensione a 69-70 anni; forza e coraggio e saluti a te e ai gestori del sito
giorgia, un punto: ma gli anni come commerciante ti vengono riconosciuti agli effetti della pensione? informati bene presso inps e patronato; saluti a te e ai gestori del sito
Opzione Donna non ha ragion d’essere!! E’ contestata dalla Corte UE , è stata definita dall’OCSE come misura foriera di povertà. Non è solo discriminatoria è completamente assurda. Le donne sono stufe di sentirsi dire che abbiamo da curare la famiglia ma nella famiglia la può curare anche un uomo (in casa mia succede). basta con le discriminazioni assurde che nuocciono a tutta la società. 41 anni di anzianità per tutti. Un saluto a tutte e tutti. Lilli Reolon
Sei una mosca bianca, io come molte donne che conosco, non hanno mariti come il tuo, sei fortunata, la stessa fortuna non tocca però a molte. Opzione Donna è una scelta, sacrificata ma deve rimanere una scelta, valida da 20 anni, chi dice il contrario vive in un contesto familiare facilitato. Punto
Cara Anna M, vivere i 4 con solo il mio stipendio( impiegata tecnica pubblica) e con mio marito a casa che aiuta e collabora non è un contesto facilitato dal denaro – a mala pena sufficiente- ma dalle qualità umane di mio marito che mai è stato maschilista o paternalistico solo umano come deve essere. So di alcune donne che hanno optato per OD solo perchè mogli di uomini facoltosi e sono scontente e quelle che non avevano mariti agiati (SIC) hanno solo disperazione ora. Un caro saluto. Lilli Reolon
Quale è la differenza tra un uomo e una donna che hanno avuto carriere lavorative continue coperte da versamenti ma che si vedono temporalmente discriminati, al momento del pensionamento, da una opzione.
Questo me lo deve spiegare senza ricorrere a mosche bianche o nere o a beghe familiari.
Si sta parlando di previdenza.
Oppure il problema sorge perché nella maggior parte dei casi il marito è più avanti negli anni e quindi la coppia sceglie di essere libera dall’incombenza del timbrare il cartellino da parte della moglie?
Opzione donna.. è un opzione come dice la parola…e se una donna la sceglie ha sicuramente le sue ragioni….
Appunto
Ma perché oltre opzione donna non si mette in campo anche opzione 103, rivista e senza paletti e se proprio non la vogliono considerare, almeno si metta una piccola penalizzazione, basta che si da agli anziani la possibilità di scegliere, accollandosi una penalità, ma aprendo la strada a tanti che non raggiungeranno mai i 41, pur avendo da 63 anni a salire- poi si consideri l’opzione Tridico che salverebbe tante persone, che si accontenterebbero della quota contributiva prima- quindi non solo le donne, ma aiutiamo tutti…. precoci anziani, donne, invalidi , senza discriminazioni e senza più porcate del tipo ambo secco- è tanto difficile? Sveglia sindacati…. avete dormito troppo.
Concordo pienamente con lei Sig. Sergio per la prima parte.
Opzione 103 senza vincoli o paletti (che poi ti finiscono sempre in quel posto…).
Per quanto riguarda la piccola penalizzazione, in realtà è già presente nell’attuale normativa e cioè l’ importo della pensione concessa con Quota 103 non può essere superiore a 5 volte il trattamento minimo previsto, fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia.
E’, a mio parere, ragionevole in quanto colpisce (temporaneamente) solo chi ha una pensione abbastanza consistente, lasciando inalterato l’importo a chi percepisce una cifra più modesta.
Lo so Paolo ….lo so, la mia era solo una provocazione, per dire che l’importante è aprire un varco per farci uscire- anche con piccole penalità come la proposta Utp la gente uscirebbe, perché non si può tenere incatenata la gente senza dargli una possibilità- ma tanto è inutile illudersi….. questi non hanno pietà di nessuno, sono barbari assassini e basta.
Sergio buongiorno.Argomento perfetto ma troppo difficile da capire per i nostri politici.Fac59
Buongiorno a te Marco, altroché se lo capiscono ma i loro intenti sono altri e se ne fottono e purtroppo qualche altra trappola è dietro l’angolo…..le sorprese non finiranno mai con questi qui
Un semplice e non provocatorio consiglio ..esca dai sogni e scenda nella realtà.. In una famiglia media, con figli e genitori anziani, il 90% delle donne si trova a dover accudire prima i figli e poi i genitori/suoceri (forse la sua fa’
parte del 10%) continuando a lavorare…riproponga il suo pensiero quando la tanto millantata parità non sarà più un’utopia tanto comoda al genere maschile..saluti
Ma cosa dice, è chi un marito nn ce l ha?Le ricordo che non tutti hanno gli stessi percorsi di vita. E si informi bene riguardo il debito pubblico e la BCE
Finalmente una considerazione sensata! Brava Signora Lilli
Parità tra uomo e donna…ma non quando si parla di pensioni! In questo caso nessuna parità ma trattamento di favore. Come se gli uomini non avessero problemi di salute e non si trovassero ad affrontare disoccupazione e licenziamento
Le donne continuano a lottare…. 0quando in ospedale accanto agli ammalati si vedranno il 50 % uomini. Allora sarà parità. Per il momento si vedono 90 % donne che poi vanno a lavorare, a occuparsi della famiglia… compresi i suoceri….
Ammesso e non concesso che sia come dice lei…….al restante 10 percento chi glielo spiega ?
Il fatto che sia la donna a prendersi cura del parente e soltanto una questione di opportunità.
Al bisogno , anche l uomo sa sbracciarsi.
Finiamola …… parità per tutto !
Comunque rispetto le idee di tutti, buona serata.
Parole sante oltre ai nipoti anche genitori e suoceri x me opzione donna non si deve toccare.Ho lavorato 40 anni mi sembra giusto stare a casa.
No discriminazioni di genere !!
Opzione tutti, nessuno deve rimanere indietro.
Le donne hanno lottato e continuano a lottare per la parità…..giustissimo…..però in tutto !!
Serve opzione tutti , specialmente per i disoccupati 60 enni che non troveranno mai lavoro, sia perché meno performanti , sia perché il governo stesso agevola l assunzione di giovani.
Il disoccupato sessantenne deve morire sotto un ponte ?
Riflettete.
Caro Giovanni sono completamente d’accordo con te, serve “OPZIONE TUTTI”, la sola opzione donna serve solo al consueto dividi et impera, meglio unire le forze e combattere tutti uniti, uomini e donne per opzione tutti.
Combattere mi sembra una parola grossa visti questi ultimi 4 anni.
Temo invece da come stanno andando le cose e non mi riferisco solo alle ruchieste per pensioni, che non ci lasceranno alcun margine migliorativo allo stato attuale (Fornero),e non vorranno correre rischi di stravolgimento per le prossime elezioni Europee.
Cosa hanno in mano… lo Spread come… nel 2011, e il caos politico.
A chi miriferisco mi pare ovvio.
La platea è sostanzialmente la stessa…le condizioni al momento prospettate hanno diverse sfaccettature…che assumono luce diversa in base alle situazioni personali ed esigenze contingenti di ogni eventuale beneficiaria che, nell’ipotesi, dovrà valutare molto attentamente ciò di cui andrebbe ad usufruire.