Pensioni anticipate: serve quota 41, in alternativa quota 42 per tutti senza paletti
Un nostro lettore che si firma Kartesio, ci ha scritto un lungo commento che vogliamo condividere con voi e che tratta il tema della quota 41 e più in generale delle riforme pensionistiche fatte negli ultimi anni. Come Kartesio, molti lavoratori vorrebbero uscire con quota 41, e sperano che questa forma di pensione anticipata possa arrivare già con la prossima legge elettorale. Kartesio si chiede: “E’ dal 2012 che la lega, i cinquestelle, Damiano del PD (solo damiano) promettono i 41 anni di contributi per avere una pensione. Le seguenti domande sorgono spontanee e premesso che il costo annuale previsto è di 4,5 miliardi l’anno, per la CGIL molto meno: con quali risorse economiche verrà finanziata l’eventuale QUOTA 41 PER TUTTI?“
Ultime news su pensioni anticipate 2023, perchè non si trovano risorse per quota 41?
E ancora: “Perché avete promosso e consentito Quota 100 e quota 102 con soli 38 anni di contributi per quattro anni e avete abbandonato quota 41? Con l’eventuale QUOTA 41 (di contributi previdenziali) per tutti il calcolo della pensione sarà, per chi ancora ne ha diritto, misto retributivo/contributivo? Se non vi fossero risorse economiche sufficienti per QUOTA 41 PER TUTTI è stata valutata l’ipotesi qutoa 42 per tutti (per le donne è già sostanzialmente così e quindi costerebbe molto meno)? Si aggiunge in Francia vige la QUOTA 42 PER TUTTI difesa con proteste e manifestazioni più convincenti che in Italia e forse per Bruxelles sarebbe più accettabile se fosse adottata anche in Italia.
E’ possibile non si trovino 4,5 miliardi di euro (per la cgil molto meno 1,3) l’anno per quota 41 per tutti o ancora meno (molto meno) per fare quota 42 per tutti (ma veramente per tutti e per le donne è sostanzialmente già così) come in Francia? Quando negli ultimi anni sono state trovate risorse ad esmepio per quota 100/102 (12 miliardi di euro) o per il reddito di cittadinanza (9 miliardi di euro).
Ai giovani si dica la verità: che dovranno studiare qualcosa che gli appassiona, che gli permetta un lavoro piacevole ed uno stipendio, magari un guadagno da libero professionista, decente che gli permetta una assicurazione previdenziale extra-inps. Inoltre i giovani dovranno organizzarsi fare gruppo per contrattare continuamente i propri aspetti retributivi e previdenziali ….. non aspettare sussidi.
Pensioni anticipate ultime notizie: dalla riforma Fornero a Quota 41
Nella seconda parte del suo lungo intervento, il nostro lettore torna poi a parlare della Legge Fornero del 2011, specificando alcune cose: “Della legge di riforma previdenziale n. 214/2011 meglio conosciuta come legge fornero, gli italiani in genere hanno letto poco o male, tant’è che quando è uscita non ha provocato grandi proteste….. anzi qualche giornale stampava a titoli cubitali salvi i 40 anni di contributi …. che era vero forse solo per le donne e solo per il 2012. Gli italiani si sono resi conto degli effetti della legge fornero, quando nel corso degli anni successivi, uno per volta, convinti di poter andare in pensione si sono rivolti ai patronati che gli hanno spiegato che la flessibilità in uscita era progressiva e dinamica, legata al calcolo logaritmico dell’aspettativa di vita.
Sistema peraltro poi messo in discussione dai sindacati in primis e smentito dal Covid in seguito, quindi congelato fino al 31/12/2026 e modificato dal Conte 1 e da Di Maio nel 2018 – i precedenti 3 governi a guida PD(2013-2018) hanno ignorato l’argomento e lasciata correre la progressività della “flessibilità in uscita” in aumento per le pensioni utilizzando le risorse conseguenti per distribuire gli 80 Euro mensili a pioggia ma non a tutti e per la propaganda elettorale europee 2014 – costo 10 miliardi euro l’anno. Hanno fatto la Q41 (41 anni di contributi) per (alcune categorie di) lavoratori precoci ma solo per alcune categorie più o meno fortunate – invalidi almeno all’ 74%, assistenti invalidi, lavori gravosi et usuranti, licenziati naspabili. Prima ancora della legge Fornero hanno fatto la legge Sacconi (adeguamento limiti minimi per la pensione legati all’aspettativa di vita), i cui effetti non erano immediati, poi le varie deroghe limitate ad alcune categorie, fin dall’inizio: legifera, confondi, effetti spalmati negli anni successivi e senza la necessità di voto parlamentare, dividi et impera fin dall’inizio.
Malgrado le diverse promesse quota 41 sembra sempre più un miraggio e riproporlo ancora come obiettivo sembra una presa per i fondelli. Fare quota 41 o 42 di contributi per tutti (come in Francia) sarebbe stato sicuramente più onesto ed oggettivamente più chiaro che quota cento 38+62. Nella sostanza persone con 38 anni di contributi e 62 anni di età hanno potuto andare in pensione fino al 31-12-2021. Persone con 41 o 42 anni di contributi ma con 61-60-59 anni di età no, devono lavorare. Ancora un modo per dividi et impera”.
41 anni di lavoro, magari comprensivi di un anno di militare non pagato in Friuli, sono già un pacco pesante da portare sulla schiena per un ultrasessantenne.
E basta con la storia che non ci sono le coperture finanziarie… hanno trovato i soldi per i monopattini elettrici e per ritinteggiare le facciate degli edifici… per non parlare del reddito di cittadinanza
Buongiorno,
scusate, ma tutto il “risparmio” causato ai conti Inps dal Covid è finito nel dimenticatoio?
Saluti
Io non ho mai capito cosa servano i 3 mesi di finestra, ma chi li ha inventati?
Mi sorge spontanea una domanda: chi non raggiunge 40 o 41 anni di contributi a che età si dovrebbe andare in pensione, con quello che si è maturato? Mi rivolgo soprattutto agli invalidi civili alle categorie protette, sempre a 62? Rendendo magari strutturale APE SOCIAL? Qualcuno sa rispondermi…grazie, per questa fascia nessun politico si è espresso!!!!
Bella trovata a pagare saranno le donne che passano da 41e 10 mesi a 42. Complimenti bella trovata! Non è neanche giusto che si facciano detrazioni per chi ha figli e chi non ne ha potuti avere e magari ha fatto il caregiver vedrà gli anni aumentati. Che giustizia. E menomale che si volevano salvaguardare le donne. ma andate tutti a …
Signori e signore visto che pochi giorni fa un buon ministro e un buon sito d’ informazione ci è stato illustrato che se la destra va al governo il punto cardine delle pensioni sarà Q41 senza penalizzazioni direi basta di dare numeri su i contributi versati.
Ora è giusto spostare tutte le attenzioni su l ‘età pensionabile. Qui se posso permettere sempre per semplificare la questione pensioni opterei come Q41 cardine essenziale da li si procede con riduzioni penalizzazioni e altro.
Piccolo esempio 64 anni 39 anni di contributi puoi accedere alla pensione con una decurtazione del 2% su ogni anno di anticipo rispetto ai 41.Molto semplice con parecchio campo di applicazione sia da parte delle persone che del governo.
Saluti a tutti
Sig. Fausto cosa si è bevuto? un signore a 64 anni e magari 34 anni di servizio (3 dalla pensione di vecchiaia) dovrebbe avere una decurtazione del 14% per andare prima in pensione!?
Bravo Antonio. Giusta puntualizzazione.
Mi associo.
Saluti.
Credo che quello che si deve auspicare e’ che venga definito con certezza un sistema pensionistico sostenibile che possa in qualche modo trovare quel compromesso fra generazioni che cmq era anche l’obiettivo della legge fornero alla quale pero’ manca :
– flessibilità (si e’ cercato di crearla tramite leggi ad Hoc quali ape etcc… che per troppa caratterizzazione creano disuguaglianza);
– certezza … che a causa del meccanismo automatico legato all’aspettativa di vita viene meno che e’ quindi da eliminare.
– premialità: permettere ai lavoratori di poter costruire con il proprio lavoro e secondo la loro capacità un programma di vecchiaia che possa integrare il sistema pensionistico pubblico e privato.
Introducendo flessibilità si semplificherebbe quindi il sistema eliminando deroghe, categorie. (compresi i alcuni categorie legate al pubblico etcc…) e disuguaglianze etcc…
Un sistema semplice e capibile da tutti che preveda:
1) Pensione di vecchiaia : 67 anni
2) Pensioni anticipate:
– Opzione TUTTI libera scelta che preveda la possibilità dai 60 anni con un minimo di 35 anni di contribuzione e progressivamente dai 61 anni con 34, 62 anni con 33, 63 anni con 32, 64 anni con 31, 65 anni con 30, 66 anni con 34 fino ai 67 anni un assegno pensionistico con calcolo contributivo e quota assegno di almeno 1,5 l’importo dell’assegno sociale (importo che puo essere definito sommando l’importo dell’assegno pensionistico e la quota da fondo pensione per il sistema RITA).
– Opzione Tutti libera scelta cumulo che da 60 anni permetta al raggiungimento di un determinato massimale di contributi versati (e quindi non per gli anni) di avere un assegno pensionistico calcolato con sistema contributivo ad integrazione di percorsi pensionistici privati ed integrabili con i meccanismi della RITA. L’assegno minimo dovrà essere determinato secondo secondo l’aspettativa di vita.
– Opzione anticipata con 42 anni di lavoro per tutti (calcolo assegno a secondo del sistema attuale)
Permetterei inoltre:
– alle donne o agli uomini (a seconda della scelta) uno sconto di un anno per figlio;
– contribuzione figurativa durante i periodi di assistenza ai malati (L104);
– il riscatto dei contributi e la creazione della rendita vitalizia per i periodi mancanti : come per la Laurea, lo permetterei per il Diploma, per i periodi “buchi contributivi” volontari o non volontari (dall’età della scuola dell’obbligo). Il costo dei riscatti dovrà corrispondere all’importo minimo annuo contributi nella gestione di appartenenza e questi versamenti rientreranno solo per il calcolo della pensione nel sistema contributivo indicizzati dall’anno di versamento. (e non all’anno di riferimento dei contributi mancanti)
Per il resto ci pensa il reddito di cittadinanza (da rivedere per chi veramente necessita di assistenza).
Buona giornata
Concordo ma è un pó che lo sostengo che se non ci sono i soldi (cosa da verificare) per quota 41, si faccia quota 42 subito per tutti e senza penalizzazioni (41,6 per le donne) dal 01.01.2023, con finestra di massimo 60 gg, che credo possano bastare per dare iter ad una pratica, lasciando anche le varie opzioni, donna precoci ecc.ecc. e una quota flessibile dai 63 anni tipo quella proposta da Tridico (63+41/ 64+/40 65+39/ 66+38) con minime penalizzazioni con. liquidazione al 100% al raggiungimento dei 67 o i dei 42 o 41,6 se donna. Saluti e complimenti ai gestori del sito. So che è utopia ma mi piacerebbe che i nostri commenti venissero letti e presi in considerazione da chi poi prende le decisioni.
Una donna come me che ha lavorato per 36 anni in regola e altri 5 fuori, che ha dovuto licenziarsi in tutte e due le maternità, che ha lavorato dentro casa e fuori casa senza nessun aiuto, penso sua doveroso lasciar scegliere quando andare in pensione dai 58 anni in su senza nessuna penalità
Per me è importante toglierci dai coglioni la politica.
42??? Ma chi è il pazzo che ha proposto ciò??
Va in fabbrica a lavorare e poi dimmi se dopo 41 sei ancora vivo fisicamente e di mente. Per proporre 42 devi essere uno statale. Vergognarsi per certe proposte. 41 per tutti senza nessuna penale, anzi dovrebbero dare un premio,!!!
Stefano sono d’accordo anzi di più con te 41 anni di lavoro in fabbrica ho su un camion pesante a fare notti fuori sono già unabisso basta con tutte queste coglionate? 41 per tutti e gia un grosso regalo a questi vigliacchi del governo!??????
facciamo un esempio: sei in bici non elettrica e devi affrontare una salita; la salita è molto impegnativa ed è lunga 20 km ( esistono salite anche di quasi 30 tipo lo stelvio); qualcuno ti propone di accorciarti la salita a 19 km ma tu dici: pazzo, io voglio 18 km; cosa facciamo stefano? ti accontenti di farne 1 in meno o ne vuoi 2 in meno? prega il padreterno che ti concedano i 42 anni; ; sarà un’impresa e leggiti anche il mio commento del perchè 41 senza grosse penalizzazioni non lo concederanno mai; poi se avvengono i miracoli ma i miracoli non avvengono; saluti a te e ai gestori del sito
ve lo ripeterò ancora: quota 41 senza grosse penalizzazioni è puramente impossibile; perchè: perchè siamo sorvegliati speciali sul nostro debito pubblico; perchè ci si è aggiunta pure la guerra e il caro energia; perchè l’UE ha detto: vuoi i soldi del pnrr? non toccare la legge Fornero; perchè i nostri politici prima pensano a salvaguardare le loro pensioni e quelle dei loro amici; del resto se ne fregano; poi spero tanto di sbagliarmi ma………………………. saluti ai gestori del sito
Si sa ,se avrebbero fatto 41 per tutti avrebbero speso meno,e ci sarebbe più ricambio generazionale con i giovani,e Meno reddito di cittadinanza,non ci vuole un Genio per capire,cari Politici.
<60 + 43; 60 + 42,5; 61 + 42; 62 + 41,5; 63 + 41; 64 + 40,5; 65 + 40; 66 + 39,5; 67 + 39; 67,5 … sistema di quote incrementali; no pensioni prima di 60 anni; in pensione a 67,5 con meno di 39 anni di contributi (ma possibilità accesso R.I.T.A. da 62 anni)
Purtroppo non ci sarà alcuna riforma della Legge Fornero (se non peggiorativa). Le quote 41 o 42 sarebbero un atto di giustizia e per questo da questa classe politica indecente non verranno mai considerate. Con quota 41 o 42 inoltre si pensionerebbero contemporaneamente centinaia di migliaia di lavoratori e questo per l’inps sarebbe insostenibile e il Paese non se lo potrebbe permettere. Per noi inc. del 60 grazie anche a chi ha governato in tutti questi anni senza muovere un dito per i lavoratori non c’è più speranza!
Interessati alle quote … i nati negli anni 60.. discriminati dai coetanei privilegiati che con il sistema a quote hanno avuto accesso all’assistenzialismo di stato!
e chi viene dopo… chissenefrega per lor signori.
Basta quote! Contributivo per TUTTI che e’ equità, che e’ giustizia.
Uscita flessibile dal mondo del lavoro dai 60 anni! Aumentare la produttività quando c’e’ lavoro pensando ognuno al proprio futuro.
Complimenti a Mauro,Antonio, Luigi e Don 62 che auspicano una uscita a 42 anni di contribuzione, pur sapendo che è un provvedimento peggiorativo per i lavoratori che non hanno avuto la fortuna come qualcuno di loro di lavorare in età precoce. Bravissimi anche nel suggerire questo tipo di soluzione che va bene per loro, dimenticandosi degli altri.
Non mi sembra una buona idea auto penalizzandosi coinvolgendo altri:
Che ci vadano loro a queste condizioni
Assolutamente, per voi l’uscita deve essere possibile dai 62 anni.
Speriamo che presto si tirino fuori (e si pubblichino) i veri numeri del costo di quota 41 e la metodologia applicata per ricavarli. Come qualcuno sostiene la liquidazione per i “misti” impatta solo per la quota parte legata al calcolo con il sistema retributivo la rimanente parte forse la più cospicua in termini di anni è calcolata con il metodo contributivo e quindi ad impatto minimo. E’ cosi? Saluti
Infatti, è solo volontà politica fare la quota 41, sui costi ciurlano nel manico.
Stante l’estrema complessità della materia e le svariate modalità interpretative sulla sostenibilità della stessa (es. costo annuale 4,5 miliardi di euro per alcuni, mentre per altri 1,3 miliardi; c’è differenza eh!?!, mica bruscolini!), meglio tenere ferma la barra sul tanto bistrattato binomio: quota 41 e flessibilità in uscita dai 62 anni!! Pur in tempi difficili, suvvia non continuate a raccontarcela: si può fare!!!…E così si potrà anche finalmente dire: “largo ai giovani”!!! Dita sempre incrociatissime!!
Solo se non possibile quota 41 almeno fare l’uscita come quelle delle donne a 41 e 10 mesi senza finestre e penalizzazioni.
Ma io sono per combattere fino in fondo per la quota 41, e uscita dai 62 anni per gli altri!
Allora alcune precisazioni e pensieri mi corregga Rodino’ se sbaglio ma l’onorevole Damiano ha proposto quota 41 con determiti vincoli e non accessibile a tutti detto questo allacciandomi alla sua chiosa che concordo pienamente dover elemosinare quarantuno anni di contributi è pura follia mi viene da chiedere: e se fosse attuabile come costi ma chi governa non lo volesse fare a prescindere perché così “guadagno” ancora di più da questi lavoratori fregandomene altamente dell’aspetto umano? Cosa ne pensa Rodino’ sono complottista?
Ottima idea quota 42 per tutti senza penalizzazioni però da inserire subito nella finanziaria, in modo da sostituire a gennaio 2023 l’attuale quota 102 ( in scadenza)
Poi se i conti lo permetteranno negli anni successivi si potrà decidere di portarla a 41.
Potrebbe essere una buona soluzione .. un’ alternativa .. un piano B ! Il centrodestra ( la Lega ) 10 volte al giorno sta dicendo però che inserirà QUOTA 41 nella finanziaria di fine anno ! Quindi operativa a partire dal 1° gennaio 2023 !!! Salvini dice in ogni apparizione : ” vi garantiamo solo cose che siamo certi di poter fare”! Qui sinceramente si giocano tutto .. qui se non mantengono rischiano una rivolta sociale !
Personalmente non ho nulla da obiettare con Q41 o 42 senza limiti di età. mi permetto però di aggiungere che esiste un bacino di lavoratori ultrasessantenni che, per motivi varie e tutti legittimi, non raggiungono questa quota se non a 67 anni. questi sono di colpo scomparsi dal dibattito come fantasmi per politici, imprese e sindacato .
queste persone, che, come me avranno 64 anni nel 2023 e 38 anni di contributi non chiedono di essere necessariamente pensionate ma di avere una scelta avendo messo in conto di accedere ad una pensione nei fatti più bassa. D’altronde la legge Fornero ha nei fatti “certificato” che 64 anni è una età pensionabile ma solo per coloro con anzianità pensionistica a partire dal 1996 (che sfiga che ho avuto a stare nel regime misto!!)
Buongiono Antonio.
Perfetto, ha ragione riguardo ai 64 anni a partire dal 1996 della legge Fornero!
Quindi per un giorno prima, fatto nel 1995, si perde la possibilità (nei fatti come quota 100!!! lo è stato ma per un giorno dopo).
Scherzi della vita!
Concorso pienamente, penso che se avessero fatto quota 41 per tutti avrebbero speso meno e non ci sarebbero state tutte queste ingiustizie.
Sarebbe sicuramente meglio fare 41 anni di contributi ma se non è possibile facciamo 42 anni senza finestre