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Pensioni anticipate ultima ora: Opzione Donna cambia ancora i requisiti?

Le ultime novità di oggi 11 gennaio 2019 sulle pensioni anticipate riguardano il tema dell’opzione donna. Dall’ultima bozza del decreto legge che è arrivata si può leggere come siano cambiati i termini per il raggiungimento dei requisiti necessari.

Questa modifica ovviamente non piacerà alle lavoratrici, che hanno già iniziato ad esprimere il loro dissenso dal momento che questo provvedimento rischia di escludere le nate dopo il 31 maggio 1960. Vediamo tutti i dettagli

Pensioni anticipate e opzione donna, le novità dell’ultima ora

Il testo del decreto legge sta continuando a subire modifiche e nell’ultima bozza pubblicata si può leggere per quanto riguarda l’Opzione Donna questo passaggio: “Il diritto al trattamento pensionistico anticipato è riconosciuto nei confronti delle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2018 abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a  35 anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le lavoratrici autonome secondo le regole di calcolo del sistema contributivo previste dal decreto legislativo del 30 aprile 1997, n. 180. Il predetto requisito di età anagrafica non è adeguato, agli incrementi alla speranza di vita, di cui all’articolo 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio, n.122, e successive modificazioni”.

Quindi, come riporta anche il sole 24 ore di oggi, per quanto riguarda le pensioni anticipate delle donne nate nel 1960 non ci sarebbe possibilità di entrare in Opzione Donna e sarebbero di fatto escluse dalla proroga annuale di questa misura di anticipo pensionistico. Non sono mancati i commenti a questa nuova opzione donna, da parte degli addetti ai lavori che sono rimasti delusi dalle promesse non mantenute.

Pensioni anticipate ultime: i commenti del Coordinamento Pari Opportunità e Politiche di Genere della Uil

Laura Pulcini, responsabile del Coordinamento Pari Opportunità e Politiche di Genere della Uil ha commentato questa nuova bozza riguardante le pensioni ed è tornata a parlare di quota 100: “Ancora una volta le riforme del sistema pensionistico penalizzano in maniera grave e indiscriminata le donne. La mancata valorizzazione del lavoro di maternità e cura, le dimissioni dopo il parto, rendono sostanzialmente impossibile il raggiungimento di Quota 100 per le donne; esse, infatti, particolarmente nel settore privato, versano mediamente 25,5 anni di contributi contro i 38,8 dei colleghi maschi”.

Ha poi proseguito continuando a parlare di quota 100 per le donne: “Nel settore pubblico, caratterizzato da una forte presenza di lavoro femminile, è gravissimo l´impatto del differimento del pagamento del TFS che può arrivare anche a sette anni dal pensionamento. Le donne alla viglia della pensione molto spesso sono sole perché vedove o single.E’ inaccettabile che debbano attendere tempi infiniti per avere dei denari che, giova sempre ricordarlo, sono di loro proprietà e non del datore di lavoro, sia esso pubblico o privato. Continuano a non esserci misure che valorizzino il lavoro di cura e la maternità” ha poi concluso l’esponente sindacale.

Pensioni opzione donna ultima ora: i commenti dei comitati

Paola Viscovich, amministratrice del gruppo facebook “Opzione Donna le escluse” ha commentato così a caldo sul gruppo il nuovo cambiamento per Opzione donna: “Ennesima Beffa?La nuova bozza del Decreto Legge potrebbe ESCLUDERE nuovamente dalla proroga le nate dopo il 31 maggio 1960. E’ necessario specificare meglio che i 58 anni NON SONO, e NON SARANNO, soggetti all’incremento dell’aspettativa di vita. L’attuale scrittura potrebbe essere interpretata in modo sbagliato. E’ estremamente doloroso assistere a questo teatrino sulla pelle delle donne che si vedono incluse e poi di nuovo escluse nel giro di poche ore. Ribadiamo con forza la richiesta di inclusione di tutte le donne nate dopo il 31 maggio 1960“.

5 commenti su “Pensioni anticipate ultima ora: Opzione Donna cambia ancora i requisiti?

  1. se la matematica non è un’opinione le nate nel 1960 al 31 dicembre 2018 hanno già compiuto tutte 58 anni.
    le nate nel 1958 e nel 1959 rispettivamente 60 e 59.

  2. il 1961 e’ l’anno del boom anagrafico, ci siamo diplomate nel 1980 e la maggior parte di noi dal 1981 lavora. non c’era la disoccupazione di ora.
    per il nostro governo siamo giovani e quindi anche se abbiamo 38 anni di contributi, non possiamo stare a casa ne con opzione donna ne con quota 100.
    a 62 anni avremo 42 anni e più di contributi, quindi niente di diverso dalla Riforma Fornero

  3. Assurdi io nata il 25 settembre 1960con quarant’anni di contributi non vado in pensione e chi è nato prima del 31 maggio 1960 35 di contributi vanno complimenti cari politici Li studiate tutte basta fregare la povera gente

  4. Ma questi dilettanti non hanno valutato quanto gli costa lasciare fuori quelle del 1961 ? Sicuramente in valore poco , in voti se ne accorgeranno

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