Pensioni anticipate, ultime news: da quota 41 a opzione donna cosa piace e cosa no?
Aspettando novità dall’incontro di oggi tra Governo Meloni e sindacati, sono molte le proposte sul tavolo che piacciono ai lavoratori, ma ce ne sono altrettante che non accontenterebbero chi vuole lasciare il mondo del lavoro in anticipo. Vediamo di seguito cosa ci hanno scritto i nostri lettori sulla flessibilità in uscita, e quali sono le soluzioni preferite da chi vuole andare in pensione anticipata.
Pensioni 2023 ultime news: quota 41 con paletti non piace ai lavoratori
Tra i molteplici commenti dei nostri lettori sulle pensioni anticipate, Antonio scrive: “Quota 41 con vincolo età anagrafica? Per far passare la riforma facendo quadrare i conti si sta quindi pensando di introdurre uno sbarramento anagrafico. Ecco quindi spuntare all’orizzonte l’ennesimo pasticcio previdenziale. Quota 41 con soglia di età minima, per spendere meno. Età non ancora ben definita ma che pare sia almeno 61-62 anni. I preventivi di spesa scenderebbero così a 800 milioni all’anno, ma (ovviamente) in pensione anticipata ci andranno pochissimi lavoratori.
E il motivo è semplice. Quota 41 col vincolo dell’età a 61 o 62 anni rappresenta un imbuto troppo stretto nel quale ci passerebbero poche migliaia di lavoratori. Forse meno di quelli che finora hanno potuto beneficiare di Quota 102. Tanto varrebbe, a questo punto, lasciare le cose come stanno. Ma si sa, la politica è anche l’arte dell’inganno. E pur di raccontare ai lavoratori che è stato fatto di tutto per evitare il ritorno integrale della Fornero nel 2023, ci si inventa anche Quota 41 con soglia di età”.
Anche Sergio non vuole vincoli e non vede i 41 anni come unica via: “Anche Tridico ha distrutto la quota 41 perché favorisce pochi, costa molto e non procura alcuna flessibilità- parla anche di mettere in campo una proposta che sia equa e aiuti tutti- speriamo che i sindacati lottino per far capire e passare la quota 102 flessibile che favorisce tutte le classi dai 60 ai 66 anni di età e con contributi da 35 a 41. Poi si faccia anche in parallelo quota 41 per i precoci senza tetto minimo di età.
Ultime novità Pensioni anticipate 2023 e opzione donna: soluzione penalizzante?
Cinzia chiede alcune cose: “La pensione di vecchiaia deve essere riportata al compimento dei 65 anni di età come avviene in tutti gli stati della UE. Quota 41 tutelerebbe solo i precoci, penalizzando di fatto coloro che sono entrati nel mondo del lavoro più tardi per motivi di studio o perché all’ inizio hanno svolto lavori senza contribuzione. Se i conti economici non consentono soluzioni vantaggiose per i lavoratori si potrebbe pensare ad uscite progressive a partire dai 63 anni di età o con 41 anni di contributi a prescindere dall’ età con piccole penalizzazioni proporzionate agli anni che mancherebbero alla pensione di vecchiaia.
Non dimentichiamo la proposta Tridico che non comporterebbe gravi oneri a carico della finanza pubblica. In ogni caso va fatto qualcosa per favorire una ripresa del mercato del lavoro ed il ” sacrosanto” ricambio generazionale”.
Infine Alessandra solleva un problema importante e sempre attuale sulle donne: “Noi donne siamo le più penalizzate, abbiamo dedicato tempo e anni per portare avanti famiglia e figli e poi ci ritroviamo con opzione donna che ci toglie quasi un quarto della pensione. Ma vogliamo riconoscere qualcosa per i figli come era stato detto in passato? Rendiamoci conto che le donne raramente hanno una continuità lavorativa di 41 anni e quindi se abbiamo lavorato a fasi alterne andiamo in pensione più tardi degli uomini oppure penalizzate da opzione donna. Non è equo”.
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… Errata corrige… Buonasera! Spero che il Governo Italiano dia vita ad una organica e strutturale Riforma delle pensioni ed effettui, al più presto, un sostanzioso aumento delle pensioni di invalidità civile parziale. Grazie a tutti di vero cuore!
Vorrei fare una proposta partendo dagli anni di speranza di vita. Ipotizziamo che si arrivi 85 anni.
La pensione a 65 anni con la Fornero sia come dalla busta arancione. Ipotizziamo 1.700 lordi per 13 mensilità. Moltiplichiamo il tutto per 20 anni ed arriviamo a 440.000,00 Euro che prenderemo.Ipotizziamo che non ci sia inflazione.
Pertanto dividendo i 440.000 euro per 24 anni, verrebbe una pensione di 1.410,00 Euro lordi per 13 mensilità . Alla fine io sempre 440.000 euro costerò all’INPS, ma in questo modo posso decidere io se lasciare il posto a 61 anni e far lavorare un giovane al mio posto. Chi vuole 1.700 lordi aspetterà i 65 anni.
Spero che abbiate capito il ragionamento, all’INPS costo sempre uguale.
Quota 41 con un limite di età a 61/62 anni mi sembra accettabile e non capisco perché si dica che riguarderebbe solo pochi lavoratori.
Tra i baby boomers ce ne sono molti che si trovano in questa situazione.
Riguarderebbe pochi fortunati, cioè quelli che hanno compiuto 61 anni con 41 anni di contribuzione regolare, ambo secco. Questi raggiungerebbero quota 102. Invece chi ha iniziato a lavorare a 18 anni con 41 anni di contributi non potrà andare in pensione perché non raggiunge l’età stabilita di 61 anni quindi questi ultimi dovranno lavorare si fino a 61 anni ma alla fine accumuleranno 43 anni di contributi per andare in pensione, cioè quota 104. Per non parlare di chi oggi ha 61-62 anni e solo 35 anni di contributi versati per aver iniziato a lavorare tardi per vari motivi come per aver studiato oppure perché le imprese ti assumevano in nero per un certo periodo di anni prima di metterti in regola. Quindi questi ultimi dovranno lavorare fino a 67 e oltre anni per raggiungere la pensione. Il sistema delle quote non è giusto e non può essere accettato dai Sindacati.
Perche’ a 62 anni avro’ lavorato 43 anni … per cui non mi cambia nulla.
Vogliamo fare un po’ di chiarezza su Opzione Donna? Non è vero che OD permette a tutte le donne di andare in pensione. Fino a quando non verrà concesso il cumulo gratuito dei contributi moltissime donne sono esclude. E ora vogliamo aggiungere anche il bonus per i figli? E chi figli non ne ha potuti avere? Ci rendiamo conto che uniamo altra disparità a quella già esistente? Portiamo invece avanti una riforma pensionistica che consenta a chi ha 41 anni di contributi di andare meritatamente in pensione e chi non li potrà mai raggiungere consentire l’uscita a 62/63 anni e 35 di contributi. Flessibilità innanzitutto
Fino a poco tempo fa, si guardava con interesse a possibilità che prevedevano ad una certa età (intorno ai 62) e a un certo numero di anni di servizio (35) di potere approdare al pensionamento o con riduzioni proporzionate alla differenza rispetto agli ordinari 67 anni oppure col sistema Tridico (prima contributivo e poi tutto). Adesso invece sta prevalendo la logica del montante che premia chi ha molti anni di contribuzione (ovvero laureati che hanno speso un sacco di soldi che il riscatto o fortunati che hanno cominciato a lavorare da giovanissimi. Mi chiedo ma la flessibilità in uscita non dovrebbe essere sopratutto anagrafica? E’ l’età che condiziona, inevitabilmente, la nostra condizione psico-fisica e non di certo il nostro montante contributivo. Abbiamo una classe politica di squallidi contabili che si disinteressano del benessere sociale.
Buon pomeriggio! Spero che il Governo Italiano dia vita ad una organica e strutturale Riforma delle pensioni ed attui, al più presto, un sostanzioso aumento delle pensioni di invalidità civile parziale. Grazie a tutti di vero cuore!
Buongiorno
Io ho 61 anni compiuti. Ho iniziato a lavorare il 1 dicembre 1980 subito dopo essermi diplomato continuamente fino ad oggi. Sono stanco e non motivato. Ho versato una valanga di contributi. Avrò acquisito il diritto di andare in pensione o no ? Voi che ne pensate ??????
Diciamo che ci sei se hai 42 anni di versamenti, quindi il tempo che fanno la riforma sei gia uscito con la FORNERO anticipata. Forza e Coraggio Lorenzo e cerca di vivere fino a 100 anni.
Il primo auspicio sarebbe quello di avere regole chiare e semplici senza molte distinzioni / categorie e quindi per tutti i cittadini UGUALI. Senza voler dare numeri.
– eliminare automatismo di aumento rispetto ala speranza di vita;
– lasciare le pensioni anticipate attuali che prevedono 42 e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne con il calcolo dell’assegno come l’attuale. Chi scegli di andare in pensione senza assegno calcolato con sistema contributivo non deve più lavorare e se preso a lavorare in nero avere il ricalcolo con il sistema contributivo.
– lasciare la pensione di vecchiaia a 67 anni e almeno 20 anni di contributi con il calcolo dell’assegno attuale da adeguare ad un minimo
– introdurre flessibilità con opzione tutti flex da 59 anni e 35 anni di contributi con il calcolo di quota 94 per l’aumentare dell’età e con assegno calcolato in sistema contributivo eliminando la finestra di un anno e lasciare ricongiungere tutte le casse gratuitamente e conteggiare periodi di disoccupazione / NAspi fino a 2 anni e avere un minimo di montante contributivo in base all’eta di uscita (integrabile con un fondo pensione)
– introdurre per tutte le forme pensionistiche sconti di 1 anno per ogni figlio (uomo o donna) e di un anno per aspettative, anche non continuative, dovuta assistenze ai malati.
– permettere pace contributiva a tutti con l’adesione al contributivo o con l’utilizzo del proprio montante/ fondo pensione se disponibile.
– modificare le pensioni di reversibilità contributive erogandole solo fino ad esaurimento del montante contributivo spettante.
Non si deve abbandonare nessuno : introdurre forme di sostegno e integrazione delle pensioni con importo basso in base all’ISEE del nucleo famigliare che pero non riguardano le pensioni.
A ciascuno poi scegliere il quando e il come.
parto ringraziando i gestori del sito che ci informano e ci permettono di sfogarci; personalmente sono a favore di 2 cose: una quota 102 flessibile anche se dubito che la concedano così estesa come propongono a partire dai 60 anni fino ai 66; noi del 1960 potremmo andare anche bene con 63 e 39; la proposta tridico ha i suoi aspetti positivi: costa pochissimo allo stato perchè ti danno la pensione a parti; invece di aspettare i 67 anni almeno una parte a 63 non sarebbe male; 61 e41? personalmente non sono d’accordo; troppi anni di contributi; qualcuno dice che è per 4 gatti? non è assolutamente vero; anzi è estesa perchè coinvolge quelli del 1962, 61, 60 ; chiaro che ci vogliono i contributi e a me mancherebbero 3 mesi; vedremo il da farsi risaluto i gestori del sito
41 anni di contributi bastano e avanzano, cosa c’entrano queste odiatissime quote che rendono solo confusione, chi ha iniziato giovanissimo es. 14 anni, 15, 16 e così via, andrà in pensione con appunto 55, 56, 57 anni e così via, ci sono già i coefficienti di trasformazione (che a mio avviso non sono equi) perché non è scritto in nessun posto e non è scontato che chi va in pensione prima, vive di più anzi a volte e lo vediamo tutti i giorni, è l’esatto contrario, quindi oltre a inserire Q. 41 per tutti, si dovrebbero eliminare anche i coefficienti di trasformazione perché sono solamente un’escamotage per penalizzare i lavoratori che per motivi economici e nati in famiglie povere hanno bruciato la loro più bella età sui posti di lavoro essendo magari neanche in grado di legarsi le scarpe e, questi sono i ringraziamenti. 🙄
Vorrei contribuire anch’io alla discussione.
Direi che quando si incontra una persona che ha 41 anni di contributi (lavorati) ci si debba congratulare con lui, non nè cosa da tutti, è un traguardo riservati a poche persone. 41 anni di contributi sono una vita dedita al lavoro. Le persone che hanno raggiunto questo traguardo hanno Diritto alla Pensione, senza se, senza ma e senza alcuna penalizzazione.
Tanto ci debbono queste persone?
Riguardo a opzione donna, c’è un ulteriore norma che crea diseguaglianze: i 35 anni di contributi devono essere tutti in un’unica gestione, ovvero non si possono cumulare quelli in casse diverse.
Perché? Perché invece il cumulo si può fare per la pensione anticipata Fornero e quella di vecchiaia e invece per opzione donna no??
Io i 35 anni li ho, ma non li posso utilizzare per opzione donna, in quanto sono sparpagliati in gestioni diverse…eppure li ho versati come chi li ha in un’unica cassa…
Non ho deciso io dove versarli: perché devo fare una ricongiunzione onerosa (che costa tantissimo) per poterli utilizzare?
A me sembra un’ingiustizia notevole!
Quindi, si incontrano oggi per prorogare opzione donna e ape sociale per il 2023; poi l’anno prossimo decideranno chi andrà in pensione nel 2024 e…..avanti così; noi sempre ad aspettare. Che delusione
41 anni di lavoro sono un’enormità.
Per una volta il decisore politico farà scelte umane e ragionevoli ?
Buongiorno si può dire quello che si vuole; ,41 contributi sono una vita chi ha raggiunto questo traguardo è un Diritto andare in Pensione,ma ché la affianchiamo a 62 anni di età con minimo 20 di contributi poi ognuno deciderà ma ricordo chi lavora 41,42,43 anni tanto di cappello senza togliere niente a nessuno..
Io continuo a ritenere che le pensioni debbano essere uguali per tutti. NO alle quote che sono inique per il loro meccanismo. Si s 65 anni di età per TUTTI. Oppure 42 anni per TUTTI. Qualcuno vorrebbe spiegare a Salvini e alla Meloni che la quote (x+y) costano tanto e premiamo alcuni in luogo di altri. Non risolvono il problema dei disoccupati e delle povertà. Premiano chi ha avuto carriere lineari e continue, soprattutto gli statali che hanno il posto sicuro. Ringrazio Andrea che è uno dei pochi che ragione con equità e giustizia.
Qualcuno vuole aggregarsi i di continua solo a guardare i propri interessi, cosa tipica del latini?
Concordo in pieno , 42 o 65 vecchiaia 👍
lei è brillo di nome e di fatto
Ma cosa significa che le pensioni devono essere uguali per tutti?
Si spieghi meglio!
Lasci perdere i latini e pensi che in fatto di pensioni potrebbero uniformarci alla Teutonia.
Brillo, che c. stai dicendo? 65 per tutti e 42 per tutti? dipende dai lavori che uno ha fatto e che fa; noi della scuola, per esempio, siamo a contatto con i ragazzi di oggi; io, adesso che ho finito, ho nostalgia di alcuni ma di altri assolutamente no; vedi i casi di quel professore che ha mollato un pugno in pancia al ragazzo o di quella prof bersagliata da una classe; se dici meglio 65 che 67 siamo d’accordo; se 42 al posto di 42 e 10 mesi ok; ma le donne hanno 41 e 10 mesi quindi? 41 anni sono già tantissimi, qualcuno ci arriva ma molti no; per me 61 e 41 è sbagliato ma pazienza; vedremo cosa succederà a brevissimo; saluti a te e i gestori del sito
Oggi , giorno di incontro di Meloni con i Sindacati, la nostra sorte è appesa ad un filo per colpa di una politica scellerata che mette in primo piano giustamente il caro energia , bollette guerra e altro ma , dimentica completamente la tragedia che noi lavoratori stiamo vivendo , specie a più di sessantanni ,dopo aver rincorso quota 100 e 102 e magari raggiungendole , ma non usufruendone per non aver raggiunto i 38 anni di contribuzione- ed ora che sta bollendo in pentola per noi ? la peggiore iattura che ci poteva capitare, cioè quota 41 agganciata a 61 o 62 anni di età, cioè in parole povere un’imbuto ancora più stretto della quota 102 attuale che scomparirà, sostituendola con un ambo secco 61-41 che nemmeno la Fornero con la sua ferocia avrebbe inventato- ci puo’ pure star bene una simile quota per i precoci del lavoro, che giustamente la meritano dopo 41 anni di lavoro, ma…… QUESTO E’ IL PUNTO DOLENTE…… le migliaia di persone da 61 a 66 anni che non riescono a raggiungere nemmeno i 38 anni di contributi per i motivi che tutti sappiamo, che cavolo devono fare, trascinarsi fino ai 67 anni senza poter uscire da questo maledetto collo di bottiglia che ci hanno creato e che si strozza ancora di più con sto c….o di ambo secco peggiorativo- o i sindacati si svegliano ed oggi battono i pugni sul tavolo, sventolando la quota 102 flessibile, anche con penalizzazioni, o anche la proposta Tridico , o anche la quota uomini , oppure qua si va verso il baratro totale, in barba alle promesse elettorali del centro destra che sta ampiamente dimostrando di essere sulla stessa linea del governo draghi- basta con due pesi e due misure, cacciate i soldi che non mancano e fate pure la quota 41 ma mettete in campo anche la quota 102 flessibile o quello che c…..o vi pare , basta che anche agli anziani e pure malati viene data una via di fuga, altrimenti prima o poi avremo il coraggio di scendere in strada alla francese, magari a fianco di sindacati piu ‘ agguerriti e attenti ai problemi dei lavoratori.
Bravo!!! Condivido tutto il tuo pensiero!!! Saluti
Bravissimo! Sono pienamente d’accordo!!
La soluzione è quota 102 flessibile dai 62 anni di età e 40 di contribuzione non dimendicando le lavoratrici madri con figli a carico per qualche anno di abbuono
Se si analizzano le notizie date sulla questione RIFORMA PENSIONI anche dalle principali testate giornalistiche italiane si vede il grado di approssimazione e il livello bassissimo d’informazione che abbiamo qui in Italia. Si accampano ipotesi, simulazioni, si ripetono sempre gli stessi concetti che si leggono da anni sul web dovunque, copie di copie, ma di concreto non c’è assolutamente nulla. Tanta approssimazione, tantissima cialtroneria. I sindacati hanno fatto una richiesta precisa al governo e attendono di capire da mesi con chi confrontarsi e accordarsi per una riforma seria, equa e finalmente definitiva che possa abolire la dannata riforma Fornero. Poche testate giornalistiche propongono la proposta del gruppo UTP di Mauro Marino i sindacati, purtroppo, non mi pare la sostengano, ma credo che sia l’unica proposta dettagliata che riesca a risolvere il problema anche facilmente. Purtroppo ho paura che vogliano tenere, consapevolmente, questo stato di tensione e di incertezza nella gente. Io personalmente sono stanco di vivere con questa incertezza del futuro e penso tantissimi altri assolutamente disgustato da tutto quello che è avvenuto e probabilmente ancora avverrà (sentendo il tenore delle proposte assurde che continuamente escono fuori). Spero che il sindacato ci tuteli e lotti ad oltranza per dare la possibilità a chi ha 41 anni di contributi e qualsiasi età di lasciare giustamente il lavoro e lotti soprattutto per una flessibilità non ancorata a quote di età o di contributi minimi da raggiungere, terni a lotto che danneggerebbero tante persone e agevolerebbero solo pochissimi fortunati.
Concordo in pieno
Le proposte che escono fuori hanno un paio di fattori comuni: A ridurre le spese INPS; B) far credere alla gente che la proposta sia equa e vantaggiosa. Con simulazioni e valutazioni minime i fattori cadono.
La proposta UTP, se non mi è sfuggito qualcosa, negli ultimi editoriali non l’ha citata neanche il Dott. Marino, è ancora in corsa?
Concordo e aggiungo 61 + 41 non tutela i precoci come qualcuno scrive … il precoce che ha iniziato a 15 16 17 18 anni avrà a 61 anni rispettivamente 46 45 44 43. E comunque se qualcosa viene fatto deve essere per tutti, 41 per tutti o 102 per tutti abbinata ad un massimo di 42 anni di contributi.
Caro Umberto, se non sbaglio anche la quota 41 libera è ancorata ad un numero minimo di contributi, e favorirebbe solamente una parte della platea dei futuri pensionandi, lasciando fuori la maggior parte dei lavoratori che hanno avuto carriere discontinue o sono andati a lavorare tardi per motivi di studio, e non arriverebbero a quel numero nemmeno a 67 anni.
Sono d’accordo
Umberto, bella la tua disamina ma mi trova contrarissimo su un punto: 41 indipendentemente dall’età la ritengo sbagliata per 2 motivi: 41 è già tantissimo e per molti ci arrivi a 64, 65 o anche oltre i 67 anni; qualcuno ci arriva magari a 57 anni o 58 anni; lo mandi in pensione a quell’età? dipende dal lavoro; una volta erano i minatori e i palombari; ma ritengo che ce ne siano anche altri di lavori veramente duri; personalmente non mi piace guidare quindi tutto quello che ha a che fare con la guida tipo autisti di camion, mezzi pubblici hanno diritto ad andare in pensione presto; e gli insegnanti di sostegno? anche quelli; vedremo cosa ne uscirà a brevissimo; saluti a te e ai gestori del sito
Ormai attendiamo con trepidazione i primi commenti che usciranno in esito all’incontro delle parti sociali col governo.
Speriamo ci sia qualche spiraglio positivo che permetta un’equa flessibilità in uscita ad un’età non da…Matusalemme!
Un certo scetticismo non si può nascondere, in virtù del detto “il possibile lo stiamo facendo, per i miracoli ci stiamo attrezzando”, che probabilmente prospetterà il governo. Tuttavia, dita sempre incrociatissime!!
Alex oggi sul Messaggero si da favorita l’ipotesi 41 + 61 che manderebbe in pensione circa 83000 persone in più delle persone che andranno con la Fornero, in attesa di una vera riforma che avverrà solo nel 2024!
Ogni anno c’è una scusa per rimandare all’anno dopo!
Comunque dita incrociate!
Avanti tutta con quota 41.
le uniche alternative sono: una sorta di quota 102 libera eta + contributi
60+42
61+41
62+40
63+39
64+38
65+37
66+36
41 per tutti o 102 libera come da tuo schema abbinata a 42 anni per gli under 60
Scusi ma forse non ha capito che c’è un sacco di persone che hanno carriere discontinue e non per colpa loro. Secondo la sua tabella potrebbe andare in pensione chi ha 60 anni e non chi ha 66 anni con 35 di contributi. Stiamo scherzando? Teniamo distinti età e contributi per favore. PER FAVORE.
io che faccio 41 anni di lavoro quando ho 56 anni ?
dimmelo tu
Hai iniziato a 15 anni? Dopo la terza media? Militare contributi figurativi? Complimenti. Puoi andare 57 anni e 10 mesi, mi pare buono. La quota 41 partirà dai 61 penso
Per cominciare 41 anni di contributi con 61 anni di età senza penalizzazioni può essere un buon inizio di trattativa dove si comincia a mettere i primi paletti per poi proseguire da subito con le varie esigenze e necessità.
BUON LAVORO……….
Io lo spero!
Cara Meloni,
nel suo programma elettorale leggo: “…diritto a una vecchiaia serena…flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e accesso facilitato alla pensione…”.
Io nel 2023 compirò 65 anni, sono malato e disoccupato e devo aiutare mio padre di 92 anni. Ho maturato 35 anni di contributi e sarei disposto ad andare in pensione anche con il ricalcolo contributivo o con penalizzazioni e potrei anche valutare di coprire i buchi contributivi pregressi con versamenti volontari.
Mi dica cortesemente, cosa dovrò pensare del suo governo e delle sue promesse se, diversamente da come spero, dovrò andare in pensione, incrociando le dita, dopo aver compiuto 67 anni, con la legge Fornero, per altro odiata dal suo alleato Salvini?
Non mi aspetto una risposta, tuttavia se per caso dovesse passare da queste parti, spero che la mia domanda la farà riflettere.
Con rispetto.
Marco 58
Mi associo totalmente a quanto chiesto e spiegato da Marco , perché il nuovo governo si dovrebbe passare la mano per la coscienza prima di prendere decisioni folli tipo quota 41 e basta – di casi come Marco c’è ne sono a bizzeffe e mi ci metto anche io- ad una certa età e per giunta con problemi di salute e familiari, non si può essere retrocessi rispetto a chi ha iniziato presto a lavorare e può uscire a 61 anni e 41 di contributi- la Meloni si passi la mano per la coscienza!
Quelli che abbiamo 41 anni di lavoro alle spalle oltre i 61 anni di eta’ , dobbiamo uscire dal lavoro senza se e senza ma , la quota 102 (38 anni + 64 anni ) è una ca**ta . Ancora parlano di proposta Tridico a a 1.100 euro per i primi anni , ma mi facciano il piacere a non sparare CA**te , soprattutto la mattina che fanno ancora più male..
Le promesse elettorali vanno mantenute. 41 senza paletti o vincoli.
Salvini ha preso i voti dagli italiani. I soldi si trovano.
I morti di covid ? Queste pensioni non più elargite….soldi guadagnati per l’Inps.
Perchè non se ne parla?
Marco
Qualora dovesse passare quota 41 vincolata all’età anagrafica considerati i conti pubblici borderline presumo parta da 63 anni. Certo non è proprio il massimo da cui ci si poteva aspettare ma rispetto ai 65/67 sarebbe già un buon inizio a mio parere dopodiché con 5 anni di legislatura si possono fare migliorie al sistema.
“Ma si sa, la politica è anche l’arte dell’inganno.” Ottima diagnosi ma non per questo essere cittadini è l’arte di essere ingannati. Aggiungo che il principio di realtà è indispensabile anche nell’azione politica. In un saggio anni ’80 dal titolo “The sane society”, tradotto in italiano con il titolo di “Psicanalisi della società contemporanea”, l’autore Erich From identificava i politici come la categoria più a rischio per la “sindrome della menzogna” (sintesi ndr) per la quale chi mente sistematicamente crede di controllare l’ambiente ma in realtà perde la capacità di cogliere la realtà inducendo nel prorprio sistema cognitivo un alto se non assoluto grado di alienazione. Forse per questo gli attori della politica ci sembrano sempre su un’altro pianeta e ne azzeccano poche o nel caso pensioni quasi nessuna.
Buongiorno a tutti. Se dovessero portare avanti quota 104 sempre con 41 di età ci prenderanno per il sedere a tutti.Credo sia una forma per la trattativa per fare andare avanti quota 103 ,ma ripeto, se va in porto quota 104 per loro sarebbe doppia vittoria e a quel punto il sindacato farebbe cosa giusta a cambiare mestiere.
Buon Lavoro
Vediamo cosa decideranno di fare, sicuro è che chi come me è un precoce e deve portare i 41 con il vincolo di etè a 61 anni finisce per lavorarne 45. Peggio della Fornero.
I 41 per chi arriva prima dell’età anagrafica deve essere dato senza se senza ma e senza penalizzazioni.
pensa che io faccio i 41 anni e avrò 56 anni !!!!!!
Ma non puoi andare con 42 e 10 mesi?