Pensioni anticipate, ultime news: l’intervista esclusiva a Mauro Marino

Abbiamo ricontattato Mauro Marino esperto di politica previdenziale e che per Pensioni Per Tutti ogni sabato mattina pubblica un seguito Editoriale, per sentire le novità in ambito previdenziale a seguito dell’insediamento del nuovo Governo e a meno di due mesi dal ritorno della legge Fornero.

Pensioni anticipate 2023, Mauro Marino intervistato in esclusiva da Pensionipertutti

PENSIONI PER TUTTI: Mauro, a distanza di circa quattro mesi dalla tua ultima intervista su Pensioni Per Tutti quali sono le novità in ambito previdenziale con un nuovo Governo appena insediato e a meno di due mesi dal ritorno della legge Fornero?

MAURO MARINO: Sicuramente la legge Fornero, almeno nella sua struttura complessiva, resterà anche nell’anno 2023. In questo il Neopresidente del Consiglio è stato chiaro. Per quest’anno visto il poco tempo a disposizione e soprattutto perché la maggior parte delle risorse saranno destinate ad alleviare il costo delle bollette energetiche per famiglie ed imprese saranno soltanto rinnovati gli istituti in scadenza; quindi Opzione Donna e Ape Sociale mentre probabilmente per quota 102, al contrario di come è strutturata adesso, vale a dire 64 anni di età sommati a 38 anni di contributi, sarà composta da 41 anni di contributi sommati a 61 anni di età. Si spera, inoltre che già nella legge di bilancio da presentare tra pochi giorni ci sia anche una sorta di flessibilità in uscita ma non se ne conoscono i termini precisi.

PENSIONI PER TUTTI: Quindi in pratica la riforma strutturale che i lavoratori aspettano non ci sarà il prossimo anno?

MAURO MARINO: Per il 2023 ci si dovrà accontentare di quello che ho accennato pocanzi, ma si hanno molte speranze, invece, di vedere approvata la riforma nel 2023 in modo da essere operativa dal 1° gennaio 2024. Ci sono dei segnali positivi in tal senso. Innanzitutto, la Premier nella sede istituzionale della Camera dei Deputati ha affermato che si opererà una flessibilità in uscita con meccanismi compatibili con la tenuta del sistema previdenziale ma ha anche detto che bisognerà intervenire per garantire alle giovani generazioni un assegno previdenziale adeguato cosa che non avviene col sistema di calcolo attuale. È un aspetto importante perché da anni, come ben sai, io evidenzio questo aspetto dell’entità degli assegni previdenziali che man mano che passano gli anni, per effetto del sistema contributivo introdotto dal Governo Dini nel 1996 riducono progressivamente gli importi ogni anno di circa 30 euro mensili. Pensa che nel 2021 questo trend in discesa è stato confermato e che l‘importo medio dei nuovi assegni emessi è di appena 1.185 euro lordi mensili. Se non si interviene immediatamente non ci vuol molto a capire che in pochi anni si scenderà sotto i mille euro lordi al mese cifra che non permette di vivere, quindi quanto affermato dalla Meloni nella sede istituzionale più consona va nella giusta direzione.

PENSIONI PER TUTTI: E della nuova Ministra Calderone cosa ne pensi?

MAURO MARINO: È persona molto competente, basti pensare che da quasi vent’anni è Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro e quello della competenza in un Ministero importantissimo come quello del Lavoro e delle Politiche sociali è determinante. Inoltre, mi sembra che abbia cominciato con il piede giusto innanzitutto incontrando già le parti sociali per un primo incontro conoscitivo e soprattutto perché anche lei come la Meloni ha affermato che si stanno valutando forme di flessibilità in uscita ma che indipendentemente dagli interventi che sarà possibile fare quest’anno c’è la necessità di intervenire con una riforma complessiva. Tutti questi elementi fanno pensare che finalmente l’anno prossimo sia l’anno buono per una riforma che i cittadini italiani aspettano da troppo tempo per superare la rigidità imposta dalla legge Fornero, ma è necessario che queta legge abbia uno suo iter autonomo e che sia assolutamente approvata nella sua completezza entro l’estate per poter permettere all’INPS di diramare le circolari esplicative ed essere operativa dal 1° gennaio 2024.

PENSIONI PER TUTTI: E delle ipotesi che circolavano qualche mese fa vale a dire la proposta Tridico, quella dei sindacati e quella del grippo UTP non se ne parla più?

MAURO MARINO: Beh la proposta Tridico in realtà non è mai stata presa in considerazione nemmeno dal Governo precedente, poi dopo le lezioni è letteralmente scomparsa anche perché avendo Tridico simpatie per il M5S sicuramente alla fine del mandato nel marzo 2023 non sarà riconfermato. Sulla proposta sindacale invece e quella del gruppo UTP che in parte collimano devo dire che nel 2023 saranno sicuramente oggetto di attenzione da parte del governo e già ci sono le prime avvisaglie in questa direzione.

PENSIONI PER TUTTI: Cosa dobbiamo aspettarci quindi per la riforma strutturale da approvare il prossimo anno in modo che possa essere operativa dal 1/1/2024?

MAURO MARINO: Separare finalmente previdenza da assistenza, continuare nel trend per arrivare a 41 anni per tutti indipendentemente dal limite di età e senza penalizzazioni, attuare una amplissima flessibilità da 62 a 70 con lievi penalizzazioni ed incentivazioni, concedere alle donne con figli 9 mesi di bonus per figlio fino a d un massimo di 2, pensione di garanzia per giovani, donne e per chi svolge il lavoro di cura, stabilizzazione di Opzione Donna e Ape Sociale, tutela dei precoci, implementazione della previdenza complementare e forte sconto dei costi per il riscatto della laurea, per i pensionatino tax area fino a 10.000 € di imponibile e minus tassazione fino a 35.000 € di reddito imponibile annuo.

PENSIONI PER TUTTI: Sono un elenco di interventi piuttosto consistenti, dove si troveranno le risorse?

MAURO MARINO: Il costo di questi interventi strutturali è molto minore di quanto si possa credere. L’amplissima flessibilità riduce di molto il costo per l’Erario perché quanto speso per la flessibilità in uscita viene compensato da chi decide, autonomamente, di rimanere al lavoro qualche anno in più e la sola separazione tra assistenza e previdenza farebbe emergere situazioni non corrette con recupero immediato di alcuni miliardi.

Ringraziamo Mauro Marino per la sua disponibilità e speriamo di averlo ancora con noi in un prossimo futuro.

13 commenti su “Pensioni anticipate, ultime news: l’intervista esclusiva a Mauro Marino

  1. Buongiorno, sono una insegnante di sostegno di 62 anni con appena 20 anni e poco più di contributi, essendo riuscita ad entrare nel mondo del lavoro alla veneranda età di 41 anni…amo il mio lavoro, ma affetta da Fibromialgia, diabete e ipertensione lavorare per me, che oltretutto porto avanti anche tutto ciò che spetta ad una donna, è diventato faticosissimo e quasi impossibile da portare avanti…come potrei andare in pensione? Sara possibile? Purtroppo l’età procede dolorosamente e non so come fare, considerando anche che sul sostegno assentarsi spesso non è sempre possibile…grazie

  2. È impossibile accettare come sia stato facile in pochi giorni demolire il futuro dei pensionati con la legge Fornero e come, da più di dieci anni, sia così complicato fare una nuova riforma per aggiustare tutti i drammatici errori di quella legge. Ma attenzione, sia chiaro per tutti, siamo vittime ma non fateci passare per cretini, almeno meritiamo il rispetto.

  3. Bè che dire in più del Dottor Mauro Marino,non è possibile che dopo 43 anni di contributi consecutivi si venga a prendere €1100 netto per carità va bene che ci hanno abituato a vivere con poco ma mi sembra che un questo Paese non esiste un equilibrio non è normale ;più una Persona lavora Poi alla fine prende meno di chi ha lavorato meno anni.Troppe cose Sbagliate alla fine chi ci rimette sono sempre i più vulnerabili.

  4. Buongiorno. Spero che quanto illustrato dal Dott. Marino coincida con le intenzioni del governo, anche se ad oggi le indiscrezioni si accavallano con limiti variegati ed ipotesi anche fantasiose. Molti lavoratori attendono rapidamente risposte certe.

  5. A mio avviso, visto che con opzione donna si taglia un 30% di pensione, si dovrebbe da subito inserire il bonus per i figli (a scelta sconto di nove mesi per figlio o maggiorazione del coefficiente di trasformazione) in modo tale da attenuare un po’ la diminuzione di pensione!)

  6. Quota 102 flessibile non potete lasciare ancors una volta la classe 1960 all asciutto Fregati dalla fornero Da quota 100 da draghi e ora?

  7. Dal 2024 nuova riforma speriamo che vada così, ma tutti gli anni ce né una che rinvia sempre sta benedetta riforma.
    Per l’immediato io spero che si faccia veramente 41 più 61 d’età… Ma temo 63/62 anni d’età!

  8. e così noi del 1960, non tutti, ci siamo presi la 3° inc. di fila; perchè se abbassano di 3 anni l’età e si alza di 3 anni i contributi c’è qualcosa che non funziona; potevano abbassare di poco l’età e alzare di poco i contributi; ma va bene così aspetteremo il 2024; saluti ai gestori del sito

  9. L’anno buono è sempre…il prossimo!!!
    Sono anni che si dice così!!….e, nel mentre, gli anni passano inesorabili!!!…e con loro la credibilità dei politici ormai sottozero…ovvero allo stesso livello cui stanno le speranze di tanti pensionandi!!!…Siamo messi così!!
    Per dirla col divin poeta: «Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!». Non c’è immagine che mi sembra più azzeccata!!

  10. Tutto quello che è successo e che si dice non convince affatto, perché se volessero potrebbero da subito mettere in campo qualcosa per attuare la flessibilità promessa , anche dal loro esponente Rizzetto , cioè uscita da 62-63 e oltre con piccole penalità – la Fornero fu fatta in 2 settimane ed ora si parla di riforma da 2024….. ma sono impazziti tutti? Invece di parlare solo di quota 41 agganciata a 61-62 anni, pensassero pure ai vecchi di 64-65-66 anni che a 41 non arriveranno mai, mettendo in campo l’uscita con piccole penalità- poi è arrivato il momento di scendere da 67 a 65 anni per la pensione di vecchiaia- i soldi ci sono e vanno spesi- la proposta Utp costa poco , come pure la 102 flessibile, pertanto la Meloni faccia quello che c’è da fare , sta già facendo una figuraccia con noi lavoratori, in barba alle promesse del centro destra.

  11. Considerazioni ovvie e che fanno aumentare la rabbia per l’inerzia dei governi succeduti. Mi verrebbe voglia di prendere chi deve formulare la nuova normativa previdenziale chiuderli in una stanza e dire loro vi apriamo quando avete la proposta scritta in mano.

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