Pensioni anticipate ultime news oggi 13 gennaio 2023: previdenza complementare necessaria

Le ultime novità di oggi sulle pensioni anticipate per il 2023 ci arrivano dalle dichiarazioni delle organizzazioni metalmeccaniche, e dai sindacati. Prima dell’incontro tra parti sociali e Governo (in cui si parlerà anche del caro benzina e delle pensioni), il Segretario generale della FimCisl ha confermato la necessità di puntare sulla previdenza complementare. Vediamo tutte le notizie di oggi 13 gennaio 2023.

Pensioni 2023 ultime notizie: per il Segretario generale della Fim-Cisl serve previdenza complementare

Il Segretario generale della FimCisl, Roberto Benaglia, ha ribadito l’importanza di innovare la previdenza complementare attraverso alcune priorità. In primo luogo, ha sottolineato la necessità di promuovere iniziative legislative durante il prossimo tavolo tra governo e sindacato, premiando e favorendo dal punto di vista fiscale la previdenza complementare.

Inoltre, ha proposto di rilanciare il tema del silenzio assenso per favorire l’adesione dei giovani lavoratori al fondo e di puntare sulla contrattazione come strumento di tutela per i lavoratori precari e discontinui, in modo da garantire loro una continuità di previdenza complementare.

Il sindacalista si è anche augurato che il Fondo Cometa, di previdenza complementare dei metalmeccanici, continui a sostenere l’obiettivo sociale di costruire un pilastro solido di sostegno alle pensioni, accanto al pilastro pubblico.

Ultime su Pensioni anticipate 2023: proposte dalle organizzazioni dei metalmeccanici

A proposito del Fondo Cometa, in vista dell’incontro tra il governo e le organizzazioni sindacali per discutere della riforma delle pensioni, il presidente del Fondo Cometa, strumento di previdenza complementare per i lavoratori del settore metalmeccanico, ha espresso la sua proposta ed è intervenuto nel dibattito.

Secondo Riccardo Realfonzo, “è necessario che venga varata una strategia finalizzata a mantenere il risparmio dei lavoratori all’interno del nostro paese. Questa non è una competenza di un cda di un fondo pensione, ma è una competenza di politica economica. È necessario che ci siano dei meccanismi di garanzia che permettano ai fondi pensione di investire nel paese salvaguardando i rendimenti per gli aderenti“.

Il presidente di Federmeccanica, Federico Visentin durante l’inaugurazione della nuova sede del Fondo Cometa , ha invece sottolineato l’importanza di investire in imprese in crescita, con l’accompagnamento di enti come la Cassa depositi e prestiti, per stimolare la crescita delle imprese e mantenere la competitività della manifattura in Italia.

Infine, insoddisfazione da parte del sindacato dell’USB pensionati che sulla legge di bilancio si esprime in maniera negativa, spiegando come Il governo ha deciso di non apportare modifiche strutturali al sistema pensionistico, uscito dalle riforme Dini e Fornero. Con la Quota 103, ad esempio, non viene abrogata la “legge Fornero” e viene confermato l’età anagrafica di 67 anni come requisito per il pensionamento, insieme con la sua revisione periodica in funzione dell’aspettativa di vita. Anche nella nuova tabella per il 2023 e 2024, l’età massima per il calcolo dell’importo della pensione è fissata a 71 anni ed il governo non ha intenzione di toccare questo argomento.

46 commenti su “Pensioni anticipate ultime news oggi 13 gennaio 2023: previdenza complementare necessaria”

  1. Opzione donna completamente stravolta e praticamente annullata, dopo che in
    campagna elettorale avevano garantito la proroga
    Una vergogna

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    • L’opzione donna è utile solo alle donne che devono occuparsi dei genitori anziani o di portatori di handicap. Non deve essere presa come una via di uscita anticipata dal lavoro e infatti è molto penalizzante sotto il profilo finanziario.
      Di fatto lo Stato “trasferisce” il lavoratore donna dal mondo del lavoro al mondo della cura famigliare e la cosa non mi sembra possa essere celebrata come una vittoria per il genere femminile!

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  2. I “signori” che parlano di incentivare la previdenza complementare fanno finta di non sapere che con i nostri soldi le banche investono in fondi comuni spesso con componente azionaria nei quali l’unica cosa sicura sono le spese di gestione mentre i ricavi, quando ci sono, sono spesso estemporanei. In pratica questi signori garantendosi il guadagno sicuro giocano in borsa con i nostri soldi. Dopo avere versato per una vita somme nei fondi al momento di disinvestire spesso nemmeno si riesce a riprendere le somme versate magari con tanti sacrifici! E IL GOVERNO E I SINDACATI VOGLIO INCENTIVARE LA PREVIDENZA COMPLENTARE!? VERGOGNATEVI!!

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  3. Ci sono tanti modi per protestare e mobilitarsi. Oltre a scendere in piazza se la salute lo consente ( io no), è necessario “inondare” di email e lettere tutte le istituzioni e testate giornalistiche. Dal Presidente della Repubblica, sino a scendere alla testata locale. Noi parliamo solo di politici e sindacati, ma anche i giornalisti prezzolati hanno la loro bella responsabilità. Basta vedere le balle clamorose che sparano in TV e radio.
    E le interviste velinate che fanno ai politici, a cui non chiedono ciò che dovrebbero. Per capire qualcosa bisogna smanettare su internet.
    Io sono 30 anni che faccio la mia parte e ne sono contento. Purtroppo siamo in pochi

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    • Credo che i giornali pubblicherebbero le dichiarazioni dei sindacalisti anche tutti i giorni, penso che siano i sindacalisti a farsi sentire veramente poco, a mia memoria magari anche solo una volta al mese, anche in periodi dove si discutono riforme che toccano fortissimamente i lavoratori !

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  4. Mi piace ricordare che in Francia i lavoratori sono 10 milioni in più che in Italia (33 milioni contro 23 milioni),ergo la protesta sociale non può che essere meno incisiva (molte più persone con i piedi al caldo a godersi la propria pensione, piccola o grande che sia).

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    • Marcello, hai detto una grande ca…………………………..ta; in Francia, da quel che so io, la protesta sociale funzione dato che i sindacati sono molto slegati dal potere; i nostri sindacati invece sono molto amici dei politici ; guarda caso molti di loro poi diventano politici; qualcuno si salva ma veramente pochi; tutto chiaro? saluti a te e ai gestori del sito

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    • Sono d’accordo, a chi è già in pensione o ha un assegno o vitalizio ecc… in mano non frega più nulla chi di chi ci deve ancora andare e i giovani pure non sono per nulla interessati all’argomento pensioni e quelli con un po’ di sale in zucca se ne vanno via. Spero di sbagliarmi ma ho la sensazione che noi pensionandi faremo poca strada con la nuova legge che ci stanno confezionando.

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  5. Visto tante chiacchere da sindacati e governo gettero la tessera visto che che cos’è buone non me ne a date ma solo un costo pagato con 40 anni di lavoro

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  6. Cavoli ma uno che dica una cosa giusta oggi in Italia e peggio che trovare un ago nel pagliaio.Anche l Inps quando è nata era un forziere per singolo lavoratore al momento di andare in pensione.Negli anni lo stato ha usato i nostri forzieri per tappare buchi e per tante altre cose.Chi mi dice che tra 30 anni i fondi non sono un mezzo per avere soldi per fare e disfare a discapito dei lavoratori.Lo già detto date tutto il lordo al lavoratore che se usa la testa quando serve per salute per vivere non ha bisogno di chiedere niente a nessuno soprattutto al governo ladro

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    • Hai perfettamente ragione oltretutto se dobbiamo fare una pensione alternativa che l’INPS ci ridia i soldi che abbiamo versato e che se li stanno mangiando LORO

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      • Incomincio a temere di non capire dove vivo!
        Pensione alternativa … che l’Inps ci ridia i soldi … date tutto al lavoratore.
        Va bene essere incavolati ma un poco di ragionevolezza nei discorsi non guasterebbe.
        Che qualcuno ci sguazzi può essere vero, ma che poi si facciano ragionamenti del tipo di buttare tutto alle ortiche proprio no.
        Perché di gente che poi a 70 anni, da sempre sconosciuta al fisco, si palesi e avanzi richiesta di pensione sociale ne abbiamo già abbastanza.

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  7. Fonte il Sole 24 ore
    Sindacati francesi in rivolta contro la riforma delle pensioni annunciate dal governo. La settimana prossima un’ondata di scioperi paralizzerà la Francia. Lo hanno annunciato i sindacati che si sono incontrati alla Borsa del Lavoro di Parigi, per concordare una risposta comune. Hanno invitato i dipendenti a mobilitarsi “fortemente” durante un primo giorno di sciopero e manifestazioni, giovedì 19 gennaio.

    I sindacati, che possono contare sull’appoggio dei partiti di sinistra, intendono riunire grandi cortei, come nel dicembre 2019, per fare pressione sull’esecutivo.

    La riforma studiata dal governo francese prevede la pensione a 64 anni, invece che a 63 come è oggi, con l’innalzamento a 1.200 euro dell’assegno minimo. L’innalzamento dell’età pensionabile, comunque, sarà progressivo e le nuove regole entreranno in vigore effettivamente nel 2030.
    E noi come sempre stiamo a guardare….

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    • Questi sono sindacati con la S maiuscola Paola, questi sono lavoratori tosti …… che imparino e si vergognino i nostri sindacati con la s minuscola, che non solo non hanno il coraggio, ma non ci pensano nemmeno a scontrarsi col governicchio , dandogli sempre più potere e libertà di fare porcate ancora peggiori di quota 103 e nuova quota donna…… quando invece si dovrebbe scendere in piazza col coltello fra i denti, così come stanno per fare i cugini francesi , con i risultati che tutti sappiamo……. vittorie su tutti i fronti……. e noi ? Batoste su tutti i fronti, grazie ai sindacatucci che ci ritroviamo……. che squallore!!!!!!

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      • bravo, i francesi sono così …, se non sono d’accordo con il regime che offre loro brioches quando il popolo ha fame vera, fanno la rivoluzione e tagliano le teste di chi li comanda, gli italiani invece … preferiscono il calcio, la buona tavola e sperano sempre nella bontà divina e nella buona sorte

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  8. Bella trovata quella della previdenza complementare… udite udite è arrivato il nuovo “MARCONI”….
    Su via sono anni che lo si predica e certamente per farlo bisogna anche avere qualche soldino da accantonare, non stipendi da fame.
    Non per ultimo, visto che a predicare son tutti bravi, mi piacerebbe sapere perchè lo stesso pricipio non lo si è fatto, e non lo si propone con i ns. versamenti che anzichè finire in un calderone a disposizione della politica (casse INPS) se fossero stati dati in mano a finanziarie sicuramente ora c’è li ritroveremmo e potremmo andare in pensione anche dopo 35 anni di lavoro. Ma ciò comporta anche l’obligo per lo stato di versare i soldi nelle relative casse (per tutto l’apparato pubblico) e questo ovviamente non lo si vuole fare.
    In fin della fiera chi paga son sempre gli stessi, poveri operai ormai schiavizzati.

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  9. puntare sulla previdenza complementare; hanno scoperto l’uovo di colombo; certamente; è chiaro e lampante che vogliono che la gente resti al lavoro il più possibile; finchè ci sono in ballo i soldi del pnrr se non tocchi la legge Fornero non faranno nulla; poi spero tantissimo di sbagliarmi; saluti ai gestori del sito

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  10. Caro Sergio io mi sono già cancellato dal sindacato fino a quando non otterranno quota 40 o 41 senza se e senza ma per cominciare.
    E poi Meloni e C. non vedranno più il mio voto a loro favore se non faranno entro l’anno ciò che hanno promesso prima delle elezioni.
    Sono proprio deluso e disgustato quindi non intravedo in questi politici la capacità di fare ciò che hanno predicato e promesso.
    Mò fanno finta di inventarsi qualcosa solo per tentare di salvare il salvabile (meschini).

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    • Sono d’accordo con te Beppoo , ma la tragedia sai qual è….. è che tanti , a differenza nostra, nonostante tutte le nefandezze che stanno compiendo alle nostre spalle, se ne fregano e continuano a votarli , come ipnotizzati da questa coalizione di Governo che sta facendo peggio di quello precedente, con della scelte scellerate tipo quota 103 e nuova quota donna , che denotano la spietatezza e la crudeltà dell’esecutivo, che dimostra sempre di più che tutto questo è frutto di improvvisazione e di cattiveria , che andrebbe fermato solo dal popolo francese e dai sindacati francesi che combattono con coraggio, senza paura e con vigore…… cosa che qui da noi non immaginiamo nemmeno lontanamente.

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  11. In Francia si propone l’età pensionabile a 64 anni entro il 2030, contro i 62 attuali entro il 2030. Solo il 33% dei francesi fra i 60 e 64 anni lavorano.
    In Germania si va in pensione intorno ai 65 anni ed alcuni mesi a seconda dell’anno in cui si è nati. Per i nati a partire dal 1964 l’età pensionabile sarà di 67 anni (dopo il 2030). È possibile andare prima in pensione ma per poterlo fare bisogna avere dei requisiti contributivi sufficienti, per esempio avere un minimo di 36 anni di contribuzione.
    In Spagna l’età legale per il pensionamento è di 65 anni per uomini e donne, che possono ottenere una pensione completa dal governo spagnolo se hanno lavorato e versato un fondo pensione nel paese per più di 36 anni, o una pensione parziale se hanno pagato i contributi per la previdenza sociale per almeno 15 anni.
    Gli altri paesi oltre ad un’età di pensione di vecchiaia inferiore all’Italia, continuano a far riferimento all’età come primo parametro per stabilire l’età della pensione di vecchiaia. Come mai da noi si parla di Quota 41 facendo riferimento ai contributi versati che dovrebbero invece determinare l’importo della pensione? Una riforma dovrebbe, dopo aver prima valutato le esigenze di salute e dei lavori usuranti (attualmente in parte riconosciute nell’APE Sociale), stabilire un’età di pensionamento in media con quella europea e in rispetto al bilancio statale e poi stabilire le deroghe come per es. per le donne che hanno partorito. Salve.

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  12. Racconto la mia esperienza personale: 40000 euro versati in un fondo pensionistico oggi il mio capitale ammonta a € 39.300. Se non fosse per le detrazioni fiscali ci starei sotto. Con gli attuali coefficienti di trasformazione legati all’età per avere 300 euro di pensione complementare a 67 anni devi avere versato circa 80000 euro. I FONDI COMPLEMENTARI SONO UNA TRUFFA PER FARE GESTIRE A BANCHE E SINDACATI IL NOSTRO DENARO A LORO VANTAGGIO.

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    • Confermo ,anch’io ho versato soldi in un fondo pensione e quando ho potuto disdire, non ho preso neanche il capitale. Non capisco perché continuino a incentivarli.

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    • caro Libero, dipende da quanto hai versato ogni mese e da quanto tempo; inoltre lo puoi detrarre; inoltre, arrivato a 62 anni, e non prima, può esserti utile per la RITA; e che ci piaccia oppure no, con il sistema misto ma con oltre 26 anni di contributivo la pensione è scarsetta; tutto chiaro? saluti a te e ai gestori del sito

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      • Se ti puoi permettere la RITA (5 anni senza stipendio o pensione), pur d’accordo che la libertà non ha prezzo, OK ma altrimenti l’attuale sistema di pensioni complementari merita lo stesso apprezzamento di Fantozzi sulla Corazzata Potemkin …

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        • libero, non mi son spiegato; dipende da quanto uno versa e da quanto tempo; poi lo stato si prende anche le sue tasse; e comunque adesso come adesso la pensione integrativa è necessaria visto il sistema di calcolo contributivo; l’hanno pensata bene a suo tempo chiaramente per far partire la previdenza complementare che in genere è gestita da assicurazioni e banche; che piaccia o no ci vuole; saluti a te e ai gestori del sito

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      • Con il fondo Cometa che ho da 25 anni ormai, dove verso il 40% del mio tfr devo dire che solo quest’anno non ho avuto guadagni in confronto al tfr versato al 60%.
        Detto questo ad oggi ho un capitale di 90000€ circa, se potessi andare in pensione avrei circa 300€ netti al mese di vitalizio e poco meno se controassicurata in caso di mia morte alla moglie.
        In pratica se mi avessero permesso di andare in pensione quest’anno con 41 anni di contributi, avrei preso tra pensione inps e Cometa circa quello che prendo adesso di stipendio netto.

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        • caro Don 62, presumo che tu sia del 1962, fatti bene i tuoi calcoletti perchè: dall’ anno prossimo puoi rientrare nella RITA; le condizioni sono dure e fattele spiegare bene dal fondo; informati molto, ma molto, ma molto bene; tutto chiaro? in bocca al lupo e saluti a te e gestori del sito

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          • Grazie Paolo,
            Si, sono del 62 e mi informerò senz’altro sulla Rita.
            É anche possibile che quest’anno la mia azienda proponga un incentivo all’esodo di 2 anni con naspi, che mi porterebbe alla Uscita anticipata Fornero… Ma non ci sono ancora certezze su nulla..
            Ho già preparato tutti gli scenari possibili di uscita..
            Sono sfinito di lavorare, ma non devo sbagliare niente avendo moglie e ancora una figlia a carico!

  13. Certo che si conferma la necessità di puntare sulla previdenza complementare, stanno lavorando per questa necessità più o meno consapevolmente da anni! Gli impianti del gas esplodono? aumentiamo i pompieri micca implementiamo delle sicurezze! Pensiamo solo al volume di manifattura delocalizzata che, negli ultimi decenni, ha consentito a stati come Cina e India di aumentare, sicuramente a scopo ludico, le dimensioni dei propri eserciti ed arsenali fino ad oltrepassare in alcuni casi di parecchio le corrispondenti dimensioni dell’esercito USA. Ma del contrasto alla denatalità, l’incentivazione alla ricerca, il contrasto alla immigrazione clandestina senza incentivare lager in Libia e Turchia, una promozione del mercato dei cervelli, che innalza notevolmente la qualità delle competenze diffuse e quindi anche il PIL, ecc. di quando ne parliamo. Tutti elementi con forti ricadute primarie o secondarie sul PIL e su cosa possiamo chiedere di pensione, tanto per essere spicci. Non mi si dica che i sindacati sono interlocutori così poco qualificati da non poter intraprendere una discussione TOTALE sui problemi di competenza?!?! A quando una politica attiva, ed adeguatamente complessa, di REALE sviluppo e non solo contabile e passiva? (La contabilità è importantissima ma deve integrarsi con le altre variabili)

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    • una delle condizioni della RITA è che tu non lavori più; attento che non hai stipendio nè pensione; il fondo ti gestisce quello che hai accumulato nell’arco di 5 anni; fatti bene i tuoi calcoli per non avere sorprese; dimenticavo: lo stato si prende il 15 %; devi avere le idee chiarissime; c’è comunque tempo perchè devi aver compiuto 62 anni; saluti a te e ai gestori del sito

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  14. Scusate se insisto ma vedo che faccio poco proselitismo. LA PENSIONE DEVE ESSERE UGUALI PER TUTTI E PURE LA PENSIONE ANTICIPATA. BASTA PRIVILEGI, QUOTE E OPZIONI. E POCHE ECCEZIONI PER CHI NE HA BISOGNO.
    AGEVOLAZIONI PER GLI ULTRA60ENNI DISOCCUPATI.
    Evidentemente resta un sogno aiutare i poveri e i disoccupati.

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  15. carlo cl1960

    Gent.ma Sig.ra Erica,
    purtroppo vedo che siamo ancora inchiodati alle nostre solite ed inutili lamentele che non ci porteranno a nulla.
    Sarebbe invece ben più opportuno che, IN TEMPI BREVISSIMI, si potesse far esporre il governo sulle reali intenzioni almeno circa l’anticipata Fornero, in primis che rimanga, e, sia chiaro, COSI COME E’ FORMULATA OGGI, quanto meno per poter consentire a tutti noi di avere un orizzonte temporale certo, almeno su questo punto, per programmare in termini altrettanto certi l’uscita dal mondo del lavoro.
    La mia titubanza su questo argomento, come più volte espresso nei vari commenti, è rivolta al timore che la possano peggiorare magari inserendo paletti vessatori come nella schifosa Q103. Sarebbe veramente da rivoluzione !!!!
    Prima di parlare di riforma (argomento sul quale mi aspetto VOLUTAMENTE dalle parti in causa tempi biblici), i sindacati (purtroppo unica controparte del governo) se sono intelligenti e veramente dalla parte dei lavoratori (ma ne dubito fortemente), dovrebbero almeno farsi pubblicamente CERTIFICARE e apertamente dichiarare che, almeno questa, non venga toccata così come è.

    Raggiunto questo primo obiettivo si dovrebbe poi parlare di riforma, tanto, stiamone certi, che di meglio non faranno e purtroppo si arriverà ad avere qualche notizia sulle reali intenzioni per il 2024, solo verso il mese di ottobre, non prima, logorando ancora i nervi di migliaia di lavoratori: la loro carne da macello preferita.

    Possibile che nessuno, dico NESSUNO, sia così avulso da giochi di potere e mediamente capace, da ricordare a lor signori che l’Inps è, o meglio DOVREBBE essere, un cassetto dove all’interno ci sono i NOSTRI soldi e NON il BANCOMAT di ogni governo ????????
    Invece sono decenni che ha solo questa funzione.

    Qualcuno si deve far portavoce di questo, non possiamo essere sempre in balia di governicchi e sindacati senza avere voce alcuna o farsi rappresentare da incompetenti o collusi che parlano solo in modo fortemente approssimativo e volutamente superficiale dell’argomento.

    Un codiale saluto

    carlo cl1960

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  16. I sindacati hanno gettato la maschera da tempo. Nessun interesse alla difesa dei lavoratori, attenzione rivolta esclusivamente a promuovere e sviluppare il loro vero business: la previdenza complementare( con il coinvolgimento diretto nei fondi pensione) e tutto l’apparato dei CAF , che ormai sostituisce lo Stato in tutta una serie di adempimenti che sarebbero invece di sua competenza. È una commistione che va avanti da anni e si consolida sempre più. Dei lavoratori non gliene frega niente! Quanto ai massimi rappresentanti sindacali, sappiamo bene che per loro l’esperienza sindacale è solo il trampolino di lancio per avventurarsi poi in politica ( e guarda caso vengono sempre eletti, grazie alle liste bloccate e alle corsie preferenziali). Il mitico Giuseppe Di Vittorio sì sarà rivoltato nella tomba chissà quante volte!

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  17. 41 anni di CONTRIBUTI versati (e di lavoro) sono già fin troppi. Sindacati complici, invece di difendere i lavoratori, fanno solo finta e chiacchierano. Meloni, Salvini e Durigon, in campagna elettorale avevate promesso QUOTA 41 per tutti fin da subito… invece ci avete preso per i fondelli. BASTA !!! La pensione è un nostro diritto e non vogliamo andarci dentro una bara

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  18. Basta chiacchiere cari sindacalisti, affilate le armi in vista del 19 gennaio, se proprio volete farci capire che esistete, altrimenti non vi presentate proprio a palazzo Chigi – andare a scaldare le sedie non ci interessa, ma vogliamo gente cazzuta alle trattative, non teneri abbrracci e strette di mano con la Meloni- in Francia dove si esce a 62 anni , i sindacati stanno per scendere in piazza col coltello fra i denti per scongiurare 64 di uscita- qui siamo a 67 , quota rapina 103 e quota donna farsa, per non parlare di ape social elemosina e quant’altro…… e che fanno i sindacati, che hanno fatto fino a oggi…. niente di niente di niente- perciò cari lavoratori, binocolo puntato sull’incontro del 19, dopo di che tireremo le somme e ci regoleremo di conseguenza per le prossime elezioni e per la continuazione o la cancellazione dal sindacato.

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