Pensioni anticipate, ultime news su quota 100 al 20 febbraio: prosegue oltre 2021?

Prosegue il dibattito sulla riforma delle pensioni e nello specifico sulla quota 100, una delle misure cardine del Governo giallo verde sul fronte previdenziale. Sul Dl 4/2019 in attesa di comprendere se vi saranno modifiche sostanziali prima che divenga legge, si continuano ad interrogare importanti economisti, che si confrontano proprio sulla bontà del provvedimento di uscita anticipata . Dalle parole di Cottarelli, e dalle sue utime stime, si evince che la misura, difficilemente chiuderà la sperimentazione al 2021, portando con sé dunque un aggravio finanziario notevole sulle spalle degli italiani.

La notizia potrebbe da un lato allarmare quanti seguono maggiormente l’impatto economico del provvedimento, dall’altro farebbe tirare, invece, un sospiro di sollievo a quanti, facendo i conti, avrebbero centrato i requisiti nel 2022 che temevano già di essere esclusi a priori dalla sperimentazione. I dettagli e le ultime osservazioni a riguardo sui pro e contro dell’uscita anticipata con quota 100.

Pensioni 2019, Quota 100 divide gli esperti

Ignazio Visco, stando alle ultime riportate da Mf-Dow Jones, ha espresso velatamente il suo parere sulla quota 100, senza mai citare la misura, ma facendo chiarissimi riferimenti alla stessa nel corso delle sue ultime dichiarazioni. Nel corso della prsentazione del suo libro, il Governatore di Bnaca Italia avrebbe infatti detto all’Università Bocconi: ” la domanda domestica é bassa, i salari sono bassi, la partecipazione al mercato del lavoro é bassa. Pensare che la situazione si risolva mandando le persone in pensione prima non é una soluzione strutturale e forse nememno congiunturale”.

Di parere opposto pare invece l’ex capo della Segreteria tecnica del ministero dell’Economia e delle Finanza, Fabrizio Pagani che parlando di quota 100 avrebbe asserito convinto: ” a livello macro, questa misura, può creare un effetto sostituzione giovani-vecchi che potrebbe portare un effetto positivo in termini di competitività e contro la disoccupazione” . Mentre Carlo Cottarelli sembra esprimere un parere facendo una previsione di più lungo periodo, ipotizzando che la quota 100 non terminerà dopo la sperimentazione certa 2019-2021, ma proseguirà anche oltre. Questo però non avrà effetti positivi per gli italini, eccovi le sue parole.

Pensioni 2019, quota 100 anche dopo il 2021: un bene o un male?

L’Osservatorio dei Conti Pubblici guidato da Cottarelli realizzando l’ultimo rapporto, consegnato già alla commissione Lavoro del Senato, ha evidenziato i costi notevoli che porta con sé la Quota 100. Una misura che avrebbe se si fermasse nel 2021 già costi molto elevati e che se proseguisse oltre, come lui teme, dal momento che asserisce che ‘difficilmente Quota 100 non sarà rinnovata dopo il 2021′, porterà ad un costo per gli italiani pari a 90 miliardi di euro nei prossimi 10 anni.

Se si considera inoltre che per L’Osservatorio la misura non avrebbe nemmeno effetti benefici sull’occupazione né tanto meno sui consumi, giacché la pensioni, precisa, sarebbero più basse rispetto ai redditi percepiti nel corso della vita lavorativa, si può comprendere come il giudizio espresso sia totalmente negativo.

Voi invece come vivete questa possibilità futura che la quota 100 prosegua oltre il 2021, una buona nuova o temete effetti negativi sulla congiuntura economica e che il peso della misura possa effettivamente divenire insostenibile ed a carico delle future generazioni?

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