Pensioni anticipate, ultimissime sul post quota 100, quota 41 e donne

In questi giorni sui social nonostante l’emergenza Coronavirus abbia inizialmente monopolizzato le discussioni, via via i lavoratori sono tornati a concentrarsi anche su altre tematiche e quello delle pensioni pare continuare ad essere uno dei temi caldi, specie alla luce del fatto che le proposte si susseguono, i politici e gli esperti previdenziali continuano ad avanzare ipotesi sul post quota 100 e il 13 marzo prossimo é già stato calendarizzato il prossimo tavolo tra Governo e sindacati in cui si discuterà nuovamente di pensioni.

Abbiamo raccolto i sentori degli amministratori di alcuni gruppi che su social riescono attraverso i propri post a creare dibattito costruttivo tra gli iscritti, nello specifico vi riproporremo il post di Roberto Occhiodoro , amministratore del gruppo dei precoci, di Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione donna social e di Luigi Metassi, amministrtore del Comitato tutela e difesa pensioni ex comitato esodati, licenziati e cessati. Le loro disamine trattano argomenti differenti tra queste le richieste dei precoci con la quota 41 sempre in primo piano da un lato, la valorizzazione del lavoro di cura ai fini previdenziali per le donne, e la salvaguardia definitiva degli esodati dall’altro. Metassi a dir il vero nella sua ultima considerazione fa un ragionamento più a 360° circa il sistema previdenziale italiano. Eccovi le loro considerazioni.

Pensioni, Occhiodoro: tutti i lavori sono ugualmente usuranti dopo 41 anni

Roberto Occhiodoro, amministratore del gruppo lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti, scrive su facebook riferendosi ad una delle ultime note stampa di Damiano riguardante le tematiche previdenziali e così la commenta: “finalmente sembra che siano prese in considerazione (con 4 anni di ritardo, ma meglio tardi che mai) le nostre proposte sulla divisione tra assistenza e previdenza e che i contributi previdenziali vengano conteggiati AL NETTO DELLE TASSE, la qual cosa vuole dire che finalmente la previdenza italiana e’ considerata conforme e coerente a quella europea e che alla Commissione Europea non giungera’ piu’ un dato drogato. A forza di ripeterlo alla fine questa cosa e’ entrata nella testa di qualcuno (evviva)”

Poi aggiunge: “Sulla flessibilita’ in uscita invece su alcune cose non siamo d’accordo come sui 62 anni di eta’ e 20 di contribuzione, ma SOPRATTUTTO non si può ancora discutere sull’ USCITA DAL MONDO DEL LAVORO DOPO 41 ANNI DI CONTRIBUZIONE. Questa deve essere, precisa Occhiodoro esausto: “ SENZA PENALIZZAZIONI, SENZA LIMITI DI ETA’, E SENZA ULTERIORI DIVISIONI TRA LAVORATORI. 41 ANNI sono piu’ che sufficienti sia che si facciano lavori usuranti, che gravosi, che ” normali” : dopo 41 anni tutti i lavori sono USURANTI E GRAVOSI“. Poi chiude il post ricordando l’importante manifestazione che si sta organizzando ad opera del gruppo facebook ‘Andiamo a Roma per la pensione di tutti’ che vedrà tutti i lavoratori in piazza per lo stesso intento: chiedere giustizia. Pensando ai precoci e alla loro richiesta di quota 41 per tutti, aggiunge: “E per rafforzare questa proposta dobbiamo essere tantissimi il 25 marzo a MONTECITORIO”. Dalla sua, invece, sul CODS Orietta Armiliato ricorda l’importanza del prossimo tavolo di confronto.

Riforma pensioni, Armiliato: il 13 marzo incontro decisivo anche per le donne

Così Orietta Armiliato: “Ricordando che il prossimo tavolo fra Governo e Sindacati, sarà “apparecchiato” venerdì 13 Marzo, il calendario dei lavori governativi appena aggiornato, riporta quella del prossimo 10 Aprile come deadline per la presentazione della prima versione del nuovo Documento Programmatico di Economia e Finanza (DEF). Tale importante documento enuncerà, accompagnandole con gli stanziamenti economici relativi, le misure che rientreranno nella Legge di Bilancio 2021 dopodiché, seguirà il dibattito parlamentare che si chiuderà entro il 27 Settembre, data entro la quale dovrà essere redatta la NaDEF ovvero la nota di aggiornamento al Def che sarà sottoposta al parere UE per poi proseguire ad arrivare alla LdB che vedrà il suo compimento entro la metà del mese di Dicembre

Questa importante premessa serve all’Armiliato per incitare le iscritte a prendere parte attiva alle proposte del CODS, nello specifico ricorda l’amministratrice, di essere in totale accordo con le richiste, che poi elenca, a favore delle donne insite nella piattaforma unitaria da Cgil, Cisl e Uil e confida vengano tenute in considerazione dal Governo il prossimo 13 marzo: “Donne: gli interventi sulle pensioni degli ultimi anni hanno penalizzato in modo particolare le donne e anche raggiungere i requisiti previsti da quota 100 sarà difficile per molte lavoratrici. E’, quindi, necessario sostenere le lavoratrici sul fronte previdenziale con misure adeguate, come con il riconoscimento di dodici mesi di anticipo per ogni figlio.Il lavoro di cura non retribuito, perché svolto dalle famiglie e in prevalenza dalle donne, è una voce fondamentale del welfare informale del nostro paese. E’ ora che venga pienamente riconosciuto anche a livello previdenziale e pensionistico

Ecco perché conclude nel suo post ricordando alle donne che ‘nulla si costruisce da sé:Ora, più che mai, é importante sostenere le nostre istanze, condividendo i post e gli articoli, coinvolgendo i nostri contatti, scrivendo sulle pagine dei rappresentanti sindacali e della politica, leggendo e divulgando tutte le informazioni che giornalmente e puntualmente pubblichiamo su questa pagina, nella piena consapevolezza che nulla si costruisce da se.#perledonnedioggiedidomani.” Infine Luigi Metassi che per anni si é speso in prima persona per la salvaguardia degli esodati, ricordando più che di frequente nei suoi post che mancano ancora 6000 persone da salvaguardare per poter parlare di salvaguardia completa, e di come spesso sia la politica che i media confondano grossolanamente le ‘pere con le mele’ quando si parla di provvedimenti e soluzioni previdenziali, in questa occasione cerca di fare un quadro più generale e plaude Tridico per la sua chiarezza nel corso all’audizione tenuta presso la Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. Eccovi le parole di Metassi in cui tra le righe un appunto al Presidente Inps, in merito agli esodati, viene comunque rivolto.

Pensioni 2020, Metassi: Tridico onesto e chiaro sulla situazione previdenziale italiana

Devo riconoscere di non nutrire soverchie speranze che si giungerà mai ad una efficace classificazione della gravosità dei lavori. Per quanto la scienza possa assisterci in tale improba avventura, esiste un’ampia varietà di variabili soggettive che possono sovvertire qualsiasi scala di valori ancorchè scientificamente inappuntabile. Queste considerazioni, in ogni caso, non incidono e non contrastano con l’ipotesi di una maggiore flessibilità strutturale del sistema previdenziale che anzi ritengo opportuna.

Ció premesso, devo riconoscere al Dott. Tridico una pragmatica chiarezza nella scelta delle parole e l’onestà intellettuale nel perimetrare i confini delle competenze nel corso della sua audizione, il riferimento é all’audizione tenuta dal Orsidente Inps presso la Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. Parrebbe banale dover rimarcare che andare in pensione prima del tempo comporti una fisiologica diminuzione del rateo che si andrà a percepire ma, dai commenti e dai post che imperversano in ogni dove, non è questa l’impressione che si coglie. Bene ha fatto quindi il Dott. Tridico a sottolinearlo con parole semplici che tutti possono comprendere. Altrettanto bene ha fatto a sottolineare la competenza del governo nel considerare la criticità endogena all’attuale regime di calcolo, che rischia di rendere discriminatoria, al limite puramente teorica, la flessibilità a causa delle forti incidenze sugli importi riconosciuti. Anche su questo ultimo aspetto si potrebbe parlare di ovvietà ma, dal momento che non se ne sente fare mai menzione, tanto da una parte come dall’altra, tanto ovvia la cosa forse non lo è o forse è semplicemente tabù”

Poi un appunto sulla stessa audizione: “Pasquale Tridico, riferisce in merito alla ricongiunzione dei contributi fra casse diverse soffermandosi sulle ragioni, di legge e giurisprudenziali, che impediscono la ricongiunzione verso la gestione separata. Anche se non era forse propriamente questa la circostanza più attinente, viene peró spontaneo osservare come invece, della discriminazione attuata nei confronti degli esodati e di Opzione Donna in materia di ricongiunzione non onerosa, non sia stata fatta menzione. A pensar male, verrebbe da credere che esodati e donne siano stati designati ad essere paradigma della avvenuta cancellazione dei più elementari diritti costituzionali; se non sulla Carta, nei confronti della quale siamo comunque ormai all’ennesimo tentativo di edulcorarne principi ed efficacia, quanto meno nelle risultanze degli atti; in special modo di quelli mancati

Cosa ne pensate delle considerazioni e delle disamine dei vari amministratori, a vostro avviso sarà utile il tavolo di confronto tra Governo e sindacati che si terrà il 13 marzo prossimo?

14 commenti su “Pensioni anticipate, ultimissime sul post quota 100, quota 41 e donne

  1. …… LA RIFORMA DELLE PENSIONI SACCONI (2010-2011), con la partecipazione di qualche premio i-gnobel mancato che ha deciso l’età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni e l’età di pensionamento anticipato a 41 anni e 3 mesi. Poi bisognerebbe chiedere alla prof.ssa Fornero perchè ha messo la sua faccia e le sue lacrime, ma anche al Monti-loden, ed ai partiti allora PDL(Berlusconi, Sacconi, brunetta, Meloni compresa-Crosetto assente al voto) e PD (Bersani prima Renzi poi, Gentilioni, Franceschini, – i responsabili di allora Razzziiiiii!!! voto favorevole, Scilipoti voto contrario)perchè votarono cosi??????
    E’ vero 41 anni di contributi sono tanti, sono ancora di più se spesso prima hai lavorato senza contributi (un’anno, due, tre…… otto, quindici, venti…..allora era considerato normale). Ancora più vero, se il lavoro non lo hai scelto, ma ti sei adattato/a. Poi arriva Salvini ed i suoi amici di merende m5s e ti fanno quota 100
    38c+62anni e ancora peggio il redd di cittadinanza, E chi maschio ha 42c+61a=103 non basta, deve fare 43c+62a=105 e se femmina con 42c può andare…..Poi faremo 41c per tutti ………… se ce ne saranno ancora?????

  2. I nostri politici fanno le riforme pensionistiche come per i COCOMERI AL SUPERMERCATO. (Fino a esaurimento scorte!!!) vedi quota 100…e ci sono persone con invalidità al 75% e oltre e con 42 anni contributivi costretti a recarsi al lavoro ogni mattina sofferenti e pieni di dolori,cari politici vi dovete Vergognare Vergognare e ricordatevi che noi lavoratori non siamo dei Cocomeri,ma degli esseri umani che abbiamo lavorato una vita

  3. Cosa vogliamo fare purtroppo in Italia siamo un branco di pecore e per giunta senza pastore. I nostri sindacati sono complici della politica.
    Ma cosa volete che sia, basta una PARTITA e il GRANDE FRATELLO ed è tutto a posto.
    Viva l’Italia.

  4. PARITÀ IN APE SOCIAL TRA CHI HA USUFRUITO DI AIUTI STATALI( NASPI ) E CHI NO..UNA DONNA CHE HA DATO LE DIMISSIONI DOPO 32 ANNI DI LAVORO X PROBLEMI FAMILIARI PERCHÉ NON PUÒ ACCEDERE ALL’APE SOCIAL! ..MENTRE CHI È STATO LICENZIATO X SCARSO RENDIMENTO AVENDO 28 ANNI DI LAVORO SFRUTTANDO 2 ANNI DI ( NASPI ) ARRIVA A 30 QUESTO PUÒ ACCEDERE ALL’APE SOCIAL..UNA VERA DISCRIMINAZIONE SOPRATTUTTO PER LE DONNE.

  5. I lavori a modo loro sono tutti usuranti!!! I vecchi dicevano ” Il pane duro c’è dappertutto” e gurdate che nei manicomi non ci sono i muratori,ma Avvocati,medici,insegnanti,impiegati,ecc. Questo per dire che chi lavora con la mente ti buca il cervello,e ti mangia da dentro come un Tarlo,non voglio difendere nessuno voglio solo essere obbiettivo,io non faccio proprio un lavoro leggero essendo Cuoco,per qui la mia proposte Quota 41 per tutti senza se e senza ma e i PALETTI!!!! Lasciateli alle recinzioni!!!…Signori politici Grazie per l’attenzione.

  6. Occhiodoro, hai ragione , anch’io ho sempre sostenuto che dopo 41 anni tutti i lavori diventano usuranti. Io ho quasi 60 anni con oltre 41 di contributi quindi precoce.
    Sono impiegato ma questo ha poca importanza, non si può fare distinzione tra le varie categorie. I contributi si versano in uguale misura. Sono sicuro che il 25 saremo tantissimi e anche tantissimi incazzati.

  7. Quota 100 già legge alla quale abbiamo fatto affidamento deve andare avanti e così come è come previsto fino alla dine dei 3 anni di sperimentazione 2021 compreso (come assicurato e dichiarato da molte personalità politiche e sindacali) non si possono cambiare le regole in corso alle quali abbiamo fatto affidamento ma si devono portare a termine , poi per il 2022 come previsto si applicherà una nuova riforma pensionistica , come minimo abbiamo 62 anni e problemi fisici e di salute dovuti all’età e al lavoro , inoltre le donne svolgono anche doppio lavoro, quota 100 già legge come assicurato e dichiarato e così come è non si tocca fino al 2021 compreso.

  8. Giusto !!!!!!
    Quota 41 per tutti e subito e che sia una riforma che duri per i prossimi 20 anni .
    Siamo stufi di riforme peggiorative per i lavoratori : Dini , Maroni ,Prodi , Fornero e ora ci mettiamo anche quella di Nunzia Catalfo !!!!!!
    Il 2020 deve essere l’anno della svolta : 41 per tutti ne basta !!!!

    1. Hai omesso la peggiore: LA RIFORMA DELLE PENSIONI SACCONI (2010-2011), che ha deciso l’età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni; e l’età di pensionamento anticipato a 41 anni e 3 mesi. Poi il centrodestra ha dato la colpa a Fornero. E 60 milioni di Italiani, oltre all’estero, se la sono bevuta.

  9. E’ ora di finirla a “ciance” dopo 41 anni di lavoro tutti i lavori sono gravosi!! Perchè c’è chi ha possibilità di andare in pensione con 38 anni di lavoro chi ne ha più di 41 deve ancora lavorare, solo perchè ha iniziato da più giovane ed a tanti tra l’altro i primi anni non sono stati versati i contributi perchè si imparava un mestiere ed allora era così, purtroppo! Invece c’è chi a lavorare ha iniziato a 25 anni perchè ha studiato poi magari ha fatto un lavoro da statale e adesso a 62 anni avendo appunto lavorato per 38 va in pensione, ma che cag…..è mai questa!? SIAMO STUFI, STUFI e STUFI di essere presi in giro! Adesso si aggiunge qualche co…..ne che si inventa anche la quota 101 a 63 anni e sempre 38 di lavoro….ma siamo mati???? basta, è ora di finirla!

    1. Io sono una maestra di scuola primaria, insegno da 38 anni e non riesco a rientrare nella quota cento. Solo chi lavora nelle classi sovraffollate e multietniche, con problemi disciplinari si rende conto che il nostro lavoro é molto gravoso e non si esaurisce di certo nelle ore scolastiche. Non capisco perché la scuola dell’infanzia ha avuto le agevolazioni come lavoro usurante e la primaria no. Siamo in molte altre la sessantina e non ce la facciamo più fisicamente e psicologicamente. Volete delle nonne in classe? In qualche modo , quota 101 o altro fateci andare in pensione o i danni ricadranno inevitabilmente anche sui bambini.

  10. BASTA PARLARE …… BASTA CON LE PROMESSE …..bisogna approvare da subito QUOTA 41PER TUTTI SENZA VINCOLI.
    Non possiamo aspettare la scadenza di quota100, quota 41 deve essere approvata al massimo entro la fine di giugno 2020 .
    Non è possibile andare con 38 e non con 42 anni di contributi è una vergogna.

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