Pensioni Invalidità e assegno di accompagnamento: tempi erogazione, parla Ghiselli

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Il tema dei tempi di erogazione delle prestazioni da parte dell’INPS è di estrema attualità, in particolare per quanto concerne il riconoscimento dell’Invalidità civile. Un argomento che interessa, direttamente o indirettamente, tantissime famiglie, visto che sono più di un milione le domande che ogni anno vengono presentate all’INPS.

Come stanno effettivamente le cose? Lo chiediamo Roberto Ghiselli, Presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’INPS, uno degli organi di vertice dell’Istituto, composto dai rappresentanti dei lavoratori e delle imprese, che ha il compito della programmazione strategica, approvare il bilancio e, soprattutto, esercitare la vigilanza sull’attività dell’Istituto.

Invalidità Civile, il punto della situazione: Intervista a Roberto Ghiselli

Pensionipertutti: Molti cittadini lamentano le lunghe attese per una visita medica necessaria ad ottenere la pensione di invalidità o l’assegno di accompagnamento o il riconoscimento dell’invalidità civile al fine del collocamento obbligatorio. Parliamo di persone che molto spesso hanno gravi malattie o disabilità. Presidente, dal suo osservatorio privilegiato, stanno effettivamente così le cose?

Roberto Ghiselli (Presidente CIV INPS): Il problema effettivamente esiste, e si è particolarmente aggravato nel periodo più acuto della pandemia, quando le visite mediche sono state sospese, e hanno poi visto un ritmo rallentato, considerando che il contatto fisico fra le persone, e quindi anche la visita in presenza, era impossibile o comunque difficoltoso.

Pensionipertutti: Quanto occorre aspettare per essere sottoposti ad una visita medica per il riconoscimento dell’invalidità civile?

Roberto Ghiselli (Presidente CIV INPS): I dati più aggiornati evidenziano una media nazionale di 142 giorni ma erano 173 all’inizio del 2021 con delle fortissime differenze fra le regioni e anche fra le province. I dati preoccupanti si rilevano nelle aree metropolitane, in particolare Roma e Napoli, dove i tempi medi di attesa arrivano a 275 giorni, e alcune regioni come la Sicilia, la Liguria, la Sardegna, dove l’attesa supera i 200 giorni. Vi sono poi situazioni opposte, dove le visite vengono effettuate in tempi ragionevoli o buoni, come la Basilicata, che ne registra solo 50, o “casi limite” come quello,di Salerno, dove dopo circa due settimane dalla richiesta si viene chiamati a visita.

Pensionipertutti: Ma quali sono le ragioni di queste forti differenze?

Roberto Ghiselli (Presidente CIV INPS): La ragione principale sta nell’avere o meno una convenzione tra Inps e Regioni. Dove vi è una convenzione la procedura è semplificata perché anche l’accertamento sanitario viene fatto dall’INPS, che è anche l’Ente che riceve la domanda e poi eroga la prestazione. Mentre dove non esiste questa convenzione vi è un passaggio di carte e di funzioni tra Inps e Azienda sanitaria che oggettivamente determina un rallentamento. E poi possono esserci altre ragioni, come il numero di domande presentate, molto alte in certe realtà, ma anche una particolare attenzione che le diverse sedi hanno prestato a questa attività. Ma vi è in generale un problema enorme, trasversale a tutte le situazioni, che si chiama “carenza di personale” dedicato a questo servizio, soprattutto medico, nelle Aziende sanitarie e nello stesso Inps. Pensate che a luglio i medici dipendenti dall’Istituto in tutta Italia erano solo 178. Poi ne sono stati assunti quasi 200 ma ancora il problema rimane.

Pensioni di invalidità: i furbetti ci sono davvero?

Pensionipertutti: Parlava di realtà in cui le domande sono tante. E si parla anche del fenomeno dei falsi invalidi, come chi con l’assegno di accompagnamento è stato poi trovato a fare lavori pesanti attorno a casa o a fare footing. Sull’invalidità qualcuno ci marcia?

Roberto Ghiselli (Presidente CIV INPS): Certamente, ma per fortuna i casi dei furbetti che, con l’aiuto di qualche compiacenza, riescono ad ottenere ingiustamente la prestazione, sono pochi. Occorre invece porre molta attenzione ad un altro fenomeno, quello di vere e proprie organizzazioni specializzate nell’alimentare artificiosamente, e a volte illecitamente, questo mercato, per trarne dei profitti a volte ingenti. Si tratta di professionisti, a volte di Associazioni in mano a gente spregiudicata, che approfitta del bisogno delle persone per specularci sopra. L’INPS ha sempre collaborato con la magistratura e le forze dell’ordine per contrastare questo fenomeno ma un rapporto più stretto fra le autorità competenti e l’utilizzo delle tecnologie informatiche e dei dati disponibili potranno consentire di andare oltre ed essere più incisivi.

Pensionipertutti: Ma cosa si può fare per migliorare il servizio, ridurre le attese e fare in modo che se il diritto esiste deve essere rapidamente riconosciuto e se non esiste non ci sono varchi di nessun tipo per i furbetti?

Roberto Ghiselli (Presidente CIV INPS): Si possono e si devono fare più cose, alcune le ho già accennate. Si tratta di aumentare il personale dell’Istituto che presidia tutto il ciclo dell’invalidità civile, personale sanitario, legale e amministrativo, si tratta poi di estendere a tutto il territorio nazionale le convenzioni tra Inps e Regioni, per semplificare le procedure. Inoltre, a fronte di patologie acclarate, è possibile procedere con gli accertamenti agli atti: vi sono persone per le quali è sufficiente la certificazione medica per accertarne l’invalidità, senza bisogno della visita, a volta difficoltosa e inumana per la grave situazione in cui versa la persona. E poi più attenzione, anche attraverso la lettura incrociata dei dati, per scoraggiare e reprimere le truffe, soprattutto quelle organizzate da soggetti senza scrupoli.

Ringraziamo di cuore Roberto Ghiselli per il tempo dedicatoci e ricordiamo a chiunque volesse riprendere parte dell’intervista che, trattandosi di esclusiva, é tenuto a citare la fonte.

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