Pensioni, le vie d’uscita nel 2024, da Quota 103 a opzione donna: cosa cambia?
Generalmente quando inizia il nuovo anno si tende a fare un bilancio di quello appena trascorso e si prova a fissare gli obiettivi per quello futuro, questo quello che tendenzialmente fa ognuno di noi a livello personale per cercare di fare meglio ove vi sono margini di migloramento. Il Governo invece, dal canto suo, con la manovra di Bilancio 2024, ha apportato modifiche sul fronte previdenziale, che per i lavoratori non sono parse affatto migliorative rispetto al 2023, anzi per molti la situazione é peggiorata e farebbero di tutto per tornare alle misure precedenti. Ma ormai il ‘dado é tratto’, ecco allora una sintesi delle vie d’uscita che si troverà dinanzi un lavoratore per poter poter accedere alla quiescenza dal 2024:
Quali le alternative per poter accedere alla pensione nel 2024? Il punto al 2 gennaio
Potremmo certamente dire che uscire dal lavoro nel 2024 sarà più difficile o quanto meno maggiormente penalizzante rispetto a chi vi é andato nell’appena concluso 2023. I requisiti pensionistici per un lavoratore sembrano sempre un pò una corsa ad ostacoli mutevole ogni anno, infatti il ‘corridore’, per proseguire nella metafora, potrà trovarsi nella nuova corsa un ostacolo in più da saltare, una curva non prevista. La nostra riforma previdenziale purtroppo, sebbene i sindacati, la richiedano da anni, post Fornero non é mai più stata strutturale, le regole variano in base alle sperimentazioni del momento, vedi Quota 100, divenuta poi quota 102 ed oggi 103 con penalità, per non parlare di Opzione Donna che ha visto importanti stravolgimenti nell’ultimo anno, modifiche che molte donne, affermano, ha portato la misura ha ‘snaturarsi’ completamente. Per semplificare le vie d’uscita possibili cercheremo di farlo a punti:
- Quota 103 con penalizzazioni: Dal 2024 sarà sempre possibile, come nel 2023, optare per la Quota 103, ossia i lavoratori pubblici e privati potranno accedere alla pensione con almeno 62 anni d’età e 41 di contributi, ma il loro assegno verrà calcolato interamente col sistema contributivo e non più col sistema misto. Questo si é stimato potremme comportare un taglio dell’importo che puà arrivare anche al 20% dell’assegno. Inoltre l’assegno non potrà superare 4 volte il trattamento minimo Inps, ossia non potrà eccedere i 2.272 euro. Altra differenza le finestre mobili risultano allungate di 7 mesi per i lavoratori dipendenti e di 9 per i lavoratori pubblici, rispetto agli attuali 3 e 6. Chi possiede i requisiti per Quota 103 potrà scegliere di continuare a lavorare oltre la richiesta di pensionamento avendo così un ‘bonus’ in busta paga.
- L’Ape sociale, resta, ma non si può nemmeno qui parlare di vera e propria proroga, in quanto si potrà uscire ma non più a 63 anni ma a 63 anni e 5 mesi. Potranno accedervi, come nel 2023, solo coloro che hanno maggiori necessità e si trovano in specifiche casistiche: disoccupati, caregiver, persone con invalidità superiore al 74%, e chi svolge lavori gravosi. Si introduce l’inculumità totale della prestazione con i redditi di lavoro dipendente o autonomo ad ecezione del lavoro occasionale entro un massimo di 5000 euro annui , l’assegno non potrà superare l’importo massimo di 1.500 euro lorde mensili, e non vi saranno adeguamenti fino alla pensione di vecchiaia, 67 anni.
- Opzione donna, Nuova versione per poche elette: le donne dipendenti ed autonome potranno accedervi dai 61 anni con almeno 35 anni di contributi ed avendo un assegno interamente calcolato con contributivo, agevolazioni per chi ha figli, l’età anagrafica scende a 60 con 1 figlio, 59 con due figli. Anche in questo caso, il che riporta la misura ad avvicinarsi molto all’Ape sociale, la misura é rivolta a determinate categorie, invalide, caregiver, disoccupate. Le finestre mobili restano 12 e 18 mesi per lavoratrici dipendenti e autonome.
- Pensione anticipata Fornero, restano immutati i requisiti 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e dieci mesi per le donne, ecco perché secondo molti non é conveniente optare per la quota 103 con le nuove condizioni, perché anticipare di poco la quiecenza porterà un taglio sull’assegno cospicuo, non previsto invece al raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata.
- Per i medici e gli infermieri, il pensionamento anticipato é “salvato” solo per chi lascia il lavoro a 67 anno o prosegue fino a i 70 ,per le pensioni totalmente contributive, come quelle dei giovani, le regole per le uscite anticipate si inaspriscono, sarà necessario avere una pensione 3 volte quella minima per poter uscire a 64 anni con 20 anni di contributi. (Fonte: Orizzonte Scuola).
- Pensione vecchiaia 67 anni e 20 di contributi
- Pensione anticipata precoci, resta invariata la misura, possono accedere alla Quota 41 solo quanti rientrano nelle categorie disagiate indicate nell’ape sociale ed abbiano lavorato 12 mesi prima del compimento dei 19 anni.
Pensionipertutti.it grazie alla sua informazione seria e puntuale è stato selezionato dal servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.
Io non capisco come mai nel mondo della scuola dove non abbiamo finestre ma possiamo andare in pensione solo dal 1 settembre ,nessun sindacato o politico abbia posto la questione che il 41 esimo anno si conclude a fine anno scolastico e non a dicembre.
Questo è il mio 41 anno scolastico con 63 anni di età ma non potrò andare con quota 103 se non accettando il metodo contributivo;per questo dovrò’ fare un altro anno intero e sperare che non tolgano a settembre 2025 la Fornero anticipata. Peggio di cosi’ non poteva andare, chi ha creduto a queste false promesse elettorali non ha capito con chi abbiamo a che fare.
Sono un lavoratore dipendente degli enti locali , ho compiuto 42 anni e10 mesi di anzianità, a novembre 2023, con 14 anni 11 mesi e 20 gg prima del 1996. Ho già inoltrato domanda di pensione all’INPS volevo chiedere che ho fatto la domanda di pensione entro il 31 dicembre 2023 perderò una parte della pensione nella parte retributiva . Grazie
In primis se ha optato per la pensione di anzianità nessuno le decurterà nulla, la differenza rispetto al 2023 verte solo la Quota 103 che dal 2024 sarà calcolata con contributivo, ma anche in questo caso se avesse maturato i requisiti entro il 2023 e dunque cristallizzato il diritto non vedrebbe in ogni caso decurtato il suo assegno. Saluti, Erica
Sono un dipendente degli enti locali ,comune, ho compiuto 42 anni e10 mesi di anzianità, a novembre 2023, con 14 anni 11 mesi e 20 gg prima del 1996. Ho già inoltrato domanda di pensione all’INPS volevo chiedere al Dott. Perfetti se avendo fatto la domanda di pensione entro il 31 dicembre 2023 perderò una parte della pensione nella parte retributiva . Grazie
Chiaramente se il Dott. Perfetto volesse rispondere nessun problema, io le ho giàdato risposta nella sua richiesta precedenza, nessuna decurtazione.
Nell’interessante articolo ha dimenticato l’uscita per lavori usuranti ( es. Notturni)!
Con 1500 domande giacenti senza alcuna comunicazione….nel limbo!!!
Ma se puntano solo a tagliare gli assegni poi ci si ritrova col problema del sommerso…il cane si mangia la coda
Sono talmente deluso e schifato che non ho più voglia di commentare nulla
Buongiorno e buon anno. A proposito della meno penalizzante “vecchia” quota 103 rispetto alla nuova, colgo l’occasione per chiedere alla sempre disponibile e preparata dottoressa Venditti quando presentare la domanda di pensione in base alla precedente “quota 103 – PENSIONE ANTICIPATA FLESSIBILE” nel caso in cui l’INPS pur avendo a seguito di domanda riconosciuto, sia ai fini del diritto che del trattamento di quiescenza, il riscatto del periodo laurea (necessario per raggiungere quota 41) con un proprio atto emesso nell’ultima settimana del mese di dicembre 2023, tale riconoscimento però verrà inserito nel relativo estratto contributivo nell’anno 2024 (probabilmente nel mese di marzo, 90 giorni successivi alla data dell’atto stesso).
Grazie
Giovanni io le consiglierei, solo per evitare di farla cadere in errore, di consultare per questioni così personali un patronato, le cose cambiano dalla mattina alla sera anche per noi e vorrei mai farla sbagliare. Solo una cosa non mi é chiara se il riscatto verrà inserito nell’estratto contributivo del marzo 2024 riuscirà comunque ad accedere alla vecchia quota 103? Cioé le hanno detto che entro dicembre 2023 ha cristallizzato il diritto?
Gentilissima dottoressa Venditti, la cristallizzazione del diritto, non ho però rassicurazioni in merito, dovrebbe derivare dal fatto che l’INPS con la determina emessa nel mese di dicembre 2023 ha riconosciuto in quella data il riscatto del periodo di laurea, determinandone quindi il diritto. I tempi successivi necessari per la ricezione dell’atto e il caricamento del periodo riscattato nella posizione contributiva dovrebbero essere soltanto “tecnici” e non determinanti ai fini del diritto stesso. Volendo, invece, immaginare che il diritto è perfezionato solo nel caso in cui anche il periodo risulti presente nell’estratto al 31 dicembre 2023 questo significherebbe di fatto non avere più una data certa di riferimento in cui muoversi in quanto la stessa dipenderebbe dai tempi variabili di ricezione dell’atto (i 90 giorni decorrono infatti dalla ricezione e non dalla data della determina del riscatto), che non potrebbero a questo punto essere più fissati a priori con certezza.
In attesa di una sua valutazione in merito, La ringrazio ancora
Caro Giovanni, come giustamente dice la dott.ssa Venditti , è meglio rivolgersi ad un patronato e pure anche all’inps; non uno o l’altro, entrambi; saluti a te e ai gestori del sito
Grazie per aver letto e per il suggerimento. Saluti
Sono talmente schifato che non ho più voglia di commentare
Buon pomeriggio! Penso che la pensione ed il lavoro siano diventati un ‘ utopia. Grazie di cuore a tutti!
Io sono un infermiere, uno di quelli che era un “eroe” nella precedente pandemia, e sono andato in pensione da un paio d’anni. Riceverò il mio TFS tra 3 anni, la prima tranche, la seconda tranche l’anno dopo. Non devo ringraziare questo governo per l’ottimo trattamento ricevuto. Ma devo ringraziare tutti i governi che hanno sperperato i soldi dell’INPS e poi si rifatti sui quei lavoratori, che già sono malpagati, e che fanno il loro dovere.
caro Giovanni, sei andato in pensione da un paio d’anni? se ricevi il tfs fra un paio d’anni occhio e croce non sei andato in pensione con la legge Fornero ma con le ultime quote; trova il lato positivo: sei riuscito ad andare in pensione; non subisci la salassata di quest’ anno con il tutto contributivo; magra consolazione? si, è una magra consolazione; saluti a te e ai gestori del sito
VERGOGNA !!! hanno vinto le elezioni e sono andati al Governo, grazie alle loro FALSE promesse elettorali: “QUOTA 41 per tutti senza paletti”…ecc; il resto si sa.
Ah già… per loro è più importante mantenere la poltrona, obbedendo agli ordini dell’UE e della NATO e per comprare le armi a Zelensky i soldi (nostri) ci sono, mentre per mandarci in pensione, ci rispondono con quella odiosa frase del c### ” la coperta è corta”.
Abbiamo imparato la lezione.
Mai fidarsi delle promesse elettorali, in particolare quelle di un certo signore.
Mai più il mio voto a quel partito, Mai più a quella coalizione.
Certo le elezioni sono molto lontane ma ho ancora una buona memoria, me ne ricorderò sicuramente
Morale:speriamo nella Fornero.Incredibile quanto sia deprimente la situazione per gli over 60 e+.Fac59
grazie infinite per questo articolo molto esaustivo; complimenti sinceri per il lavoro dott.ssa Venditti ; grazie ancora
Oggi sono in vena di umorismo amaro per cui rilevo che l’Italia per attrattività dei “cervelli” è a livello di Grecia e Messico. Questo fa si che da decenni questi fuggono ma verso l’estero non certo verso la carriera politica nazionale. E si vede. Ormai ogni azione politica è passiva, lo sono anche le indicazioni OCSE ed europee, e non si vedono tracce di proattività, indice di mediocrità basale diffusa. L’unica luce nel panorama delle macrogestioni è il nuovo contratto Luxottica che pare reagire positivamente ai problemi. Ma guai a parlarne.
È una violenza autorizzata quella che ci stanno facendo. Stanno spostando il problema sui nostri datori di lavoro privati e pubblici che si ritroveranno personale stanco, demotivato, anziano. I sindacati completamente assenti, nessuno che comprenda veramente il danno sociale che si sta procurando prima con la Fornero e ora con queste manovre vergognose che ci rubano il nostro tempo oltre ai soldi. Nessun rispetto, questa è solo una dittatura camuffata in democrazia. Attendo le prossime votazioni pur sapendo che sarà tutto inutile.
Il cambio generazionale sbandierato dal governo attuale rimarrà un miraggio,fornero o no quando lasceremo il lavoro I ventenni di oggi sdraiati sul divano avranno 30 anni c.a.troppo vecchi .di rincalzo ci saranno i nuovi ventenni ma domanda :chi gli insegnerà il “mestiere”? L’ipocrita Meloni? L’ebete Salvini? O la Schlein che non ha mai lavorato?(spero di aver scritto correttamente il cognome). In dialetto veneziano: “El tacon peso del buso” cioè la pezza riparatrice sulla camera d’aria è peggiore del buco. Buona serata
Un Governo che non sa come amministrare, eppure esistono dei corsi anche per coloro che devono stare su una poltrona, che tra mille diciamo bonus ci costa oltre 14 Milà euro a cranio dei due rami del Parlamento, ..eppure non sanno neanche capire chi sono coloro che fanno girare il volano della economia: tutto ciò che è uno stipendio fisso e sicuro pure per lo stato perché tassabile … I veri volani partono DALLA GLEBA…pensionati, dipendenti pubblici e privati ed i giovani, specie senza laurea… Per cui prima di fa uscire la gente dal lavoro, prima cederanno il loro posto ai giovani, incentivati da minori tasse,.. non che taglino una percentuale del cavolo..si faccia come in Austria, se si ha paura che non siano coperti le pensioni, si concedono gli euri a fondo perduto per aprire le attività in special modo artigianato che sta scomparendo, ed ai primi reali guadagni si comincia a restituire il prestito senza oneri pazzeschi … Ma l’età le pensionabile non si doveva toccare: MAGNATE DE MENO..ED USATE DE PIÙ LA CRAPA
Prepariamoci alla totale distruzione anche della riforma fornero che avverra’ nel 2025
Hai ragione Max, ma noi quando ci prepariamo per decretare la distruzione di questo governicchio dal pugno duro sempre e solo con i deboli?
sono d’accordo con Max,nel 2025 la Fornero non esistera’ piu'(magari forse anche solo per ripicca di quel politicante rozzo e incompetente di Salvini).Credo che le due opzioni saranno , 41 anticipata per tutti con calcolo contributivo o vecchiaia a 67 anni,quando ormai i ricalcoli misti saranno pochi e sopportabili. Fine delle trasmissioni……
Speriamo solo che in questo sfacelo non decidano di cambiare la Fornero anticipata mettendola tutta contributiva, decisione che potrebbe far sorgere dubbi di anticostituzionalita’.
Purtroppo non c’è speranza, questo governo di burattini atlantici sta affossando definitivamente l Italia.
Stanno riempiendo di propaganda i telegiornali con notizie che fanno solo ridere.
Le pensioni saranno un miraggio.
Mi ripeto… il miglior commento a mio avviso è quello che ha fatto un esponente leghista decisamente obiettivo:
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/resa-ponti-ndash-leghista-prima-ora-paolo-grimoldi-379490.htm
Ho già pubblicato stamane, possiamo evitare di mettere 20 volte lo stesso commento? pietà!! Grazie!!
Io quest’anno maturerei a Maggio la quota 103. In realtà 104… Ma con la finestra assurda di 7 mesi aspetterò di vedere cosa faranno con l’anticipata Fornero nel 2025.
Se non verrà toccata nel 2025 bene, la quota 103 purtroppo per me è molto penalizzante per pochi mesi.
Caro Don, tutto dipende dal lavoro che fai, quanto ti pesa, quanto non ne puoi più; certo, terminare nel 2024 con quota 103 tutta contributiva è una bella fregatura; buon anno a te e ai gestori del sito
ti ammiro per il coraggio di sapere attendere….io non ce la faro’ e andro’ anche penalizzato,ho la sensazione che con la nuova riforma pensioni la fornero non esistera’ piu’ e sara’ 41 per tutti contributivo o 67 anni misto(che ormai incidera’ veramente poco sulle casse dell’inps). e’ il proverbio dell’uovo oggi o la gallina domani,la soluzione non l’ha nessuno.
…..NON TOCCATE LA FORNERO
non dormirei sonni tranquilli,ho la vaga sensazione che dal 2025(checche’ vogliono farci credere che sara’ immutata l’aspettativa di vita)la Fornero passera’ a 43 e 10 mesi per gli uomini(che con la finestra ,sperando immutata , sono 44 e 1 mese) e 42 e 10 mesi per le donne…..Sono ordini che vengono dall’alto,i nostri politici burattini eseguono.
Sono d’accordo con Seba e Max, rischiamo nel 2025 di trovarci senza la Fornero anticipata e di dover aspettare la pensione di vecchiaia per salvarci il retributivo. Però la quota 41 contributiva costa comunque tantissimo alle casse dello stato a meno che non mettono un paletto anagrafico, tipo quota 103. E questo potrebbe essere un deterrente per prorogare la Fornero almeno per un altro anno. Non c’è limite al peggio e mai e poi mai avrei pensato di dover difendere la legge Fornero!
Aboliremo la Fornero !!!
Mi raccomando……votate ancora la Lega!!
D’accordo non votare più lega o fdi ma alle prossime elezioni con chi dobbiamo votare? Chi tutelerà i pensionati e pensionandi boooo!!!
Ma che commenti devo lasciare ….