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Pensioni, Proietti: Il Governo ha peggiorato la Fornero, molte le criticità di Quota 103 e ¾

Nel dibattito relativo alla Riforma Pensioni é intervenuto quest’oggi Domenico Proietti, noto ai nostri lettori per essere stato fino a poco tempo fa segretario confederale della Uil e spesso nostro interlocutore nelle interviste che riguardavano gli incontri tra Governo e sindacato, oggi Proietti ricopre, invece, il ruolo di Segretario Generale della UIL FPL Nazionale. Si tratta della categoria della Uil che rappresenta le lavoratrici ed i lavoratori della sanità, delle funzioni sociali e del terzo settore. In virtù della sua nuova posizione ci siamo confrontati con Domenico Proietti relativamente alla nuova Quota 103 pensata dal Governo Meloni. Di seguito l’intervista in esclusiva che ci ha rilasciato.

Riforma pensioni 2023, L’intervista a Proietti

Pensionipertutti: In primis le facciamo i nostri complimenti per il prestigioso incarico che le é stato conferito, e dalla nostra ne approfittiamo subito per farle qualche domanda sui sentori dei lavoratori del settore pubblico relativamente alla Riforma pensioni del Governo Meloni. Cosa può dirci al riguardo?

Domenico Proietti: “Grazie molte per i complimenti e per l’invito. Per quanto riguarda Il Governo Meloni pensi che è riuscito nel miracolo di peggiorare la Legge Fornero dopo che in campagna elettorale avevano affermato di volerla abolire. In particolare c’è un intervento che penalizza pesantemente i lavoratori del settore pubblico”

Pensionipertutti: Penso si stia rivolgendo nello specifico alla ‘nuova’ Quota 103, quali aspetti, a suo avviso, danneggiano maggiormente i lavoratori del settore pubblico?

Domenico Proietti:Esattamente, é una misura beffa se pensiamo alla flessibilità, Quota 103, con la finestra ampliata a 9 mesi, finisce col diventare Quota 103 e ¾ non dando una risposta all’esigenza di una maggiore flessibilità di accesso alla pensione. Ricordiamo che in Italia da 10 anni si va in pensione a 67 anni quando in Germania quest’anno arriveranno a 64 e in Francia si arriverà a 64 nel 2023.

I dipendenti pubblici hanno l’obbligo di una finestra mobile di 9 mesi anziché di 6 mesi come la precedente. Un altro duro colpo per le donne: visto che il requisito di accesso per la pensione anticipata con la legge Fornero prevede un requisito di 41 anni e 10 mesi e tre mesi di finestra, con la futura Quota 103 andrebbero in pensione solamente 4 mesi prima della normale pensione anticipata. I dipendenti privati hanno l’obbligo di una finestra di 7 mesi dalla data di maturazione, nella vecchia Quota 103 avevano una finestra di soli 3 mesi.

Pensionipertutti: Ma oltre alle finestre che si ampliano, un’altra differenza rispetto alla Quota 103 precedente é il ricalcolo dell’assegno che sarà tutto contributivo, non crede che questo possa disincentivare le persone a procedere all’uscita e che dunque la misura rischierà di essere un flop?

Domenico Proietti: “Esattamente la penalizzazione maggiore è sul calcolo di pensione. Chi accede a questo tipo di pensionamento aderisce al calcolo di pensione solo contributivo, quindi anche se gli aderenti rientrano in un calcolo di pensione misto, fino a 67 anni avranno un calcolo di pensione solo contributivo e che inoltre non può superare i 2.013,08 lordi. Attuando questo calcolo si ha una perdita pari al 30% di pensione.

Inoltre La modifica delle aliquote di rendimento del sistema di calcolo della quota retributiva di pensione vale solo per i dipendenti degli enti locali, sanitari ed insegnanti di asilo e di scuole parificate. Una grave discriminazione per queste categorie, i lavoratori che definivano eroi, oggi sono gli unici ad essere penalizzati“.

Riforma pensioni, cosa capiterà dal 1 gennaio 2024?

Pensionipertutti: Giusto per cercare di fare il punto della situazione in quello che anche il Dott. Ghiselli, Presidente del CIV INPS, ha definito un ginepraio, proviamo a spiegare cosa succederà dal primo gennaio del prossimo anno ai nostri lettori?

Domenico Proietti: Certo volentieri, allora chi ha degli anni di lavoro prima del 1995 rientra nel sistema misto di calcolo di pensione, cioè gli anni prima del 1995 sono calcolati con il sistema retributivo e gli anni dopo il 1995 con il sistema di calcolo contributivo. Con la nuova Legge di Bilancio si va a modificare il calcolo di pensione nel sistema retributivo per tutti i lavoratori degli enti locali, sanitari ed insegnanti di asilo e di scuole parificate che hanno meno di 15 anni di contributi al 31 dicembre del 1995, cambiando le aliquote di rendimento dell’imponibile pensionistico. Questo comporta una perdita che può andare dal 5% al 30% dell’importo di pensione. Dopo uno studio effettuato dalla UIL e dalla UILFPL si evince che un medico che ha solo 5 anni di lavoro prima del 1995 avrà una perdita sulla pensione di circa 12.000 euro, un agente della polizia locale con 10 anni di lavoro prima del ’95 perderà circa 3.000 euro ed un infermiere sempre con 10 anni di lavoro ante ’95 si vedrà una pensione con 1.500 euro circa in meno“.

Pensionipertutti: Quindi ad essere maggiormente penalizzanti dalla quota 103 e 3/4, come lei l’ha definita, vista la finestra dei 9 mesi, sono soprattutto alcune categorie e tra queste proprio quelle che comprendono alcuni dipendenti che erano stati definiti ‘eroi’ nel periodo Covid, ho compreso bene?

Domenico Proietti: Esattamente Erica, francamente riteniamo inaccettabile fare cassa sulle pensioni dei dipendenti pubblici e tra l’altro solo su alcune specifiche categorie, quei lavoratori che ogni giorno sono il “motore” dell’Italia. Dai primi dati registrati si evidenzia una fuga dei medici dagli ospedali, la corsa alla pensione porterà ulteriori problematiche al nostro sistema sanitario e non solo. La UIL FPL chiede il ritiro di tutto il pacchetto pensioni in legge di bilancio ed in particolare la revoca dell’art. 33.

Ringraziamo il Segretario Generale della UIL FPL Nazionale per la sua solita disponibilità e confidiamo davvero che le cose possano ancora cambiare per il bene di tutti i lavoratori che confidavano in una riforma previdenziale completamente diversa, viste anche le promesse elettorali, completamente disattese.

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30 commenti su “Pensioni, Proietti: Il Governo ha peggiorato la Fornero, molte le criticità di Quota 103 e ¾”

  1. Sono un dipendente degli enti locali ,comune, ho compiuto 42 anni e10 mesi a novembre 23 con 14 anni 11 mesi e 20 gg prima del 96 ho gia inoltrato domanda di pensione all’INPS volevo chiedere al Dott.Perfetti se avendo fatto la domanda di pensione entro il 31 dicembre 2023 perderò una parte della pensione nella parte retributiva . Grazie

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  2. Ma non avevano promesso di rivedere la legge e che si poteva andare in pensione prima dei 67 anni? Bravi a promesse, ce ne ricorderemo a primavera quando si vota. Bravi anche i precedenti che non hanno fatto nulla . Avanti così.

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  3. Proietti dice:”…francamente riteniamo inaccettabile fare cassa sulle pensioni dei dipendenti pubblici e tra l’altro solo su alcune specifiche categorie…” tirando in ballo i medici. Ebbene un mio amico medico è andato in pensione quest’anno con la Fornero con un importo esattamente identico allo stipendio che guadagnava. Io ci vado l’anno prossimo con le stesse condizioni e ci perdo 400 € rispetto allo stipendio. Farebbe bene a spiegarci come mai…

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    • Ma Proietti parla alla pancia dei lavoratori della sanità!
      Si dice che in Italia ci siano non meno di 800 sigle sindacali che coinvolgono alcume centinaia di migliaia di persone nel lavoro sindacale (numeri a due mani, una non basata).
      Come immaginare Regole uguali per tutti.

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  4. Buonasera! Ritengo che tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, del settore pubblico e privato, non debbano essere danneggiati dagli interventi del Governo Italiano. Ringrazio tutti infinitamente.

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  5. Nello studio della Uil si parla di perdita e si fanno esempi di importi (per i medici, gli agenti di polizia, gli infermieri) ma non si capisce a che periodo si riferiscono, sono le perdite in un anno, dell’intera vita pensionistica o…?
    Girano tabelle varie ma ancora non è mi chiaro come si applicano e come si devono considerare.
    Erica provare a farci capire come districarsi. Grazie

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  6. quindi, dopo aver lavorato e versato i contributi tutta la vita, con uno stipendio da fame, si va in pensione con un piede già nella fossa e con pochi soldi che non bastano ad arrivare a metà mese. Se poi chi come me, oltre ad avere problemi di salute che richiedono spesso visite mediche e cure abbastanza costose, con una figlia maggiorenne (che vive con sua madre) che non ha voglia di lavorare e rifiuta qualsiasi tipo di lavoro,, per cui sono obbligato ancora a mantenerla…. non resta che il suicidio

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    • Beh sua figlia é maggiorenne, insomma lei non può ammalarsi se la tagazza non intende lavorare, faccia presente la cosa a chi di dovere e magari s riconsidera il mantenimento.

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  7. Ci stanno preparando per il culo tutti, politici, sindacati e giornalisti. Tutti sembrano interessati ma nessuno fa niente e nessuno ne parla . Povera Italia siamo messi male e senza speranza 😭😭😭

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  8. Io non capisco come si possa tollerare che alcuni godano di privilegi che altri devono pagare … fosse anche una sola persona … NON E’ ACCETTABILE

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  9. Il sistema odierno tende a mantenere i privilegi dei soliti noti, e per reggersi ha bisogno di massacrare gran parte del popolo che si rompe fondoschiena per oltre 40 anni…..

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    • Caro Pio, da quando hanno detto che bisognava superare la Fornero non vediamo fine al peggio, più lavori e meno pensione prendi. Non devono più essere ascoltati questi ladri di vita, di giustizia e di libertà. Cerchiamo di essere presenti e di non votarli alle europee (non stare a casa ma votare contro i partiti dell’attuale maggioranza -così si toglieranno quel sorriso dai loro volti). Sarò quasi in pensione ma non sono rimbambita! Un saluto
      Lilli Reolon non è un duplicato

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  10. Nella esauriente intervista al dott. Proietti non è stato segnalato un altro grave torto messo in atto da questo Governo nei confronti dei lavoratori. Infatti la parziale o mancata rivalutazione delle pensioni che eccedono un importo comunque non elevato (per esempio la pensione di un operaio specializzato dopo 43 anni di fabbrica lo eccede abbondantemente) comporta una perdita di valore della pensione del 10% all’anno. Però i contributi versati per decenni dal lavoratore si sono rivalutati eccome! Il sindacato si sta almeno organizzando per un ricorso legale contro questo furto? E i lavoratori verranno finalmente sostenuti per organizzare proteste e scioperi come i nostri cugini francesi?

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          • Del PD caro Pio …i suoi politici storici intendo, lo zoccolo duro, non i tecnici che vanno e vengono o che divengono senatori a vita e che poi plaudono ai governi se peggiorano le uscite pensionistiche.
            Quelli che quando si ritrovano all’opposizione si schierano per O.D. o APE ma che quando hanno governato per 10 anni non hanno mai modificato la Legge Fornero.
            In ogni caso io dico Viva la Legge pensionistica Fornero intesa quale uscita anticipata bloccata dal governo Conte1; la sola che abbia senso in questo ginepraio di regole.
            Saluti

    • Strano sentire che lo stipendio di un operaio specializzato, quando in pensione con il misto, ecceda abbondantemente le 4 volte la pensione minima.
      Ma forse i tempi sono cambiati da quando io lavoravo (anno 2011) e gli operai specializzati dopo 41 anni di contributi avevano un netto in busta paga di 1.500 euro.

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    • un operaio specializzato è oltre abbondantemente 4 volte la minima? beato lui; io so che i professori hanno sempre guadagnato poco; ma forse perchè la maggioranza sono donne; nella scorsa finanziaria era 5 volte la minima, ora a 4 volte; l’aria che tira è bruttissima; saluti ai gestori del sito

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    • Nessuno farà nulla (ne sindacati ne tanto meno i politici) i lavoratori non verranno sostenuti ma verranno ulteriormente massacrati. bisogna da noi alzare i forconi e buttare giù chi fa queste proposte derubando di fatto i lavoratori. evviva i francesi, noi italiani solo un pugno di pecoroni.

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