Pensioni, ripristino opzione donna: Il Governo studia un nuovo strumento? parla Armiliato
Si continua a parlare del ripristino requisiti Opzione donna specie dopo le mancate risposte del Governo ai sindacati nel corso dell’ultimo incontro, le ultime dichiarazioni apparse stamane su Sky Tg24 non sono certo rincuoranti. A tal proposito partendo da quelle abbiamo intervistato chi in questi mesi non si é mai arresa alla nuova misura ed ha proseguito la sua battaglia per i diritti delle donne, ossia Orietta Armiliato, fondatrice ed amministratrice del CODS, Comitato Opzione donna social. Di seguito l’intervista in esclusiva che ci ha rilasciato.
Pensioni, Opzione donna: tramonta l’ipotesi del ripristino di opzione donna? parla Armiliato
Pensionipertutti: Alla luce di quanto abbiamo letto stamane su Sky Tg24: “Tramonta intanto l’ipotesi di un ripristino di Opzione Donna in linea con la stretta prevista nell’ultima legge di Bilancio. Il governo studia un nuovo strumento che consenta alle donne di lasciare in anticipo il mondo del lavoro senza obbligarle a una decurtazione dell’assegno” come fondatrice ed amministratrice del comitato opzione donna come vive questa ultima dichiarazione?
Orietta Armiliato: “Considerato che ogni giorno anzi, oramai ogni paio d’ore, ci ritroviamo al cospetto di dichiarazioni che ribaltano quanto detto negli interventi fatti nelle due ore precedenti, la domanda da porsi é: possibile che i nostri parlamentari, ministri e/o esponenti di partito, siano tutti quanti affetti da bipolarismo? Però, ad onor del vero, viene anche naturale chiedersi se siamo noi ad essere entrati nella spirale dell’alfabetismo funzionale… Credo che, una delle risposte più sensate a queste legittime domande sia,probabilmente questa, ovvero che questo Governo vorrebbe scrivere la Riforma previdenziale “più bella del mondo” senza però esserne in grado, vuoi economicamente vuoi per inesperienza o vuoi per seguire una scala di priorità che si sono dati, di metterla a terra quanto meno nel breve periodo.
Pensioni, Opzione donna: le donne intendono ‘arrendersi’? L’intervista ad Armiliato
Pensionipertutti: Cosa faranno ora le donne affinché le promesse e i tanti impegni presi non so traducono in “fumo”?
Orietta Armiliato: Parlando di “fumo” verrebbe proprio da ribadire il popolare detto “ma, questi, che cosa si sono fumati? ” fermo restando il fatto che più che altro, parrebbe manifesta la pretesa che quelli che dovrebbero “fumarsi”” tutto quello che viene da loro propinato, siamo invece proprio noi comuni cittadini. Ora, a parte le battute, rileviamo che tutti indistintamente, per tirare l’acqua al proprio mulino, non ci risparmiamo assurdi capovolgimenti di direzione senza approdare mai a nulla ovvero, senza prendere una strada perseguendola coerentemente, nel bene o nel male. Le Donne, in ogni caso, sono abituate a sopportare l’ondivago mondo che impone loro continui sacrifici e sanno spendersi per ciò che ritengono giusto e, soprattutto, non demordono.
La fragilità é un abito che spesso “facciamo finta” di indossare, per opportunità piuttosto che per difesa,ma non é esattamente parte del DNA femminile e, quindi, andiamo avanti sostenendo la bontà della misura dell’opzione donna, così come abbiamo fatto anche in piazza lo scorso lunedì tramite una efficace delegazione del Comitato Opziona Donna Social (CODS) che rappresento a nome di tutte le Donne interessate alla misura e non solo e che, ancora una volta, ha dimostrato la ferma volontà di raggiungere l’obbiettivo ma senza immotivata ostinazione, mantenendo nel contempo uno sguardo attento ed aperto sulle proposte, quando queste arriveranno e saranno quindi meno mutevoli e più concrete perché, non é detto, che non potremmo ritrovarci al cospetto di alternative che potrebbero con altre formulazioni soddisfare i loro conclamati bisogni e che potrebbero essere anche maggiormente vantaggiose per tutte che sono, da sempre, la più penalizzata platea dei lavoratori.
Ringraziamo Orietta Armiliato per la solita gentilezza e disponibilità al confronto, a voi chiediamo invece di esprimerci la vostra sensazione nell’apposira sezione ‘commenti’ del sito.
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secondo me per le donne senza alcuna discriminazione sarebbe giusto età 60 anni e 35 anni di contributi versati e la possibilità della donna stessa di poter effettuare la scelta secondo la sua situazione nel complesso sia familiare e di salute….con la solita decurtazione del circa 30% …….penso sia una soluzione a vantaggio della DONNA …..Così come è la situazione ORA è veramente tutta in negativo verso la donna…..
Sarebbe il caso di valutare seriamente per il 2024 e almeno per le donne (… che spesso hanno meno contributi degli uomini …)una quota 103 flessibile tra età e contributi … e pertanto almeno 64 anni con 39 /40 di contribuiti
Sono naturalmente d’accordo con Orietta Armiliato in generale. Nel particolare penso parallelamente che le causa dei cattivi risultati risiedano in ambo le parti sebbene in misura maggiore da parte del governo. I sindacati fanno bene a portare avanti OPZIONE DONNA AGLI STESSI REQUISITI ma parallelamente DOVREBBE RO PORTARE SUL TAVOLO OPZIONI AL FEMMINILE ALTERNATIVE STRUTTURALI oppure OPZIONI “FINESTRA’ CHE TERMINANO ALL’INIZIO DI ALTRE OPZIONI. FEMMINILI. L’attuale situazione pensionistica femminile è gravissima. Manca in generale la GIUSTA attenzione.
Io farei una O D. STRUTTURALE A 60 ANNI E VISTO CHE PARLANO TANTO DI QUOTA 41 PER TUTTI INIZIEREI A FARE UNA QUOTA 39/40 PER LE DONNE, UNA DIFFERENZA DI 1 ANNO E PIÙ TRA UOMINI E DONNE.
Viva i francesi.
Il Problema , dott.ssa Armiliato, è l’età: anche decurtata la pensione ve la devono dare e a quell’età non vogliono darvela; tutto qui; proponete qualcosa di più realistico tipo un 6 davanti all’età e sperate in bene; saluti alla dott.ssa Armiliato e ai gestori del sito
Sì, anch’io penso che ci sia di mezzo l’età…basterebbe alzarla di qualche anno (non dico certo arrivare ai 67, per carità) e forse tutto sarebbe più facile!
Dopo la vergogna del 26 giugno il silenzio della sinistra unita a quella dei sindacati fa capire il perché oggi la meloni governa..
Stranamente i tre della triplice sindacale già non parlano più della ultima beffa che abbiamo subito il 26 e guarda caso nemmeno l’opposizione dice una parola- è proprio una vergogna perché così facendo, la strada della compagnia Meloni è tutta in discesa e non abbiamo scampo.
Sergio sai i sindacati vanno spesso in letargo anche 4 volte in un anno.
Sono d’accordo Bruno e per me ci possono pure rimanere a vita in letargo, tanto per quello che fanno a cosa servono…..ne facciamo volentieri a meno della loro presenza ai tavoli della vergogna – non avrei mai pensato che la banda Meloni avesse così vita facile con questa molle opposizione e questi orsi mansueti perennemente in letargo
I SINDACATI DIFENDONO SOLO I DIRITTI DEI PENSIONATI ed è per questo che stanno zitti: per salvaguardare le loro pensioni (diritti-privilegi acquisiti) ci costringeranno a lavorare fino a 70-80 anni.
Siamo noi che dobbiamo svegliarci e pretendere, anche senza di loro, PIU’ EQUITA’ e compartecipazione al risanamento del BUCO PENSIONI, anche da parte dei pensionati