Le ultime novità di oggi 7 gennaio sulle pensioni riguardano tutti coloro che hanno intenzione di ritirarsi dal mondo del lavoro nell’arco del 2021. A partire da gennaio infatti arriva infatti una lieve diminuzione della pensione, soprattutto per chi uscirà con il sistema interamente contributivo (come ad esempio coloro che usufruiranno dell’Opzione Donna). Vediamo allora l’allarme lanciato dai sindacati ed il calcolo effettuato per capire quanto si perderà sull’assegno pensionistico a causa della nuova revisione dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo prevista dalla riforma Dini.
Riforma Pensioni 2021 ultime news: Uil e Cisl contro la diminuzione delle pensioni
Come riportato anche in una nota ANSA arriva un’ avvertimento importante da parte della Uil, Unione Italiana del Lavoro: “Nuova penalizzazione per chi va in pensione nel 2021: da quest’anno infatti scatta la nuova riduzione dei coefficienti di trasformazione per il montante contributivo e quindi l’assegno complessivo per chi va in pensione ora rispetto a chi è andato fino a dicembre 2020. La penalizzazione sara’ di circa 136 euro lordi all’anno per un pensionando di 67 anni che andrà in pensione a gennaio, con un assegno pari a quattro volte il minimo (circa 2.060 euro), rispetto a chi con la stessa età vi è andato a dicembre 2020“. Il calcolo è fatto sull’ipotesi che si vada con un sistema di calcolo interamente contributivo come nel caso di opzione donna.
Il segretario confederale Domenico Proietti sulla vicenda ha commentato: “L’attuale meccanismo è penalizzante per i lavoratori e disincentiva la permanenza al lavoro, in netta contrapposizione con il principio alla base del sistema contributivo. Rimandando, infatti, l’accesso alla pensione si incorre nel pericolo di vedere il proprio montante contributivo calcolato con coefficienti piu’ sfavorevoli“. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga che afferma: “La revisione automatica dei coefficienti per il calcolo delle pensioni con il sistema contributivo– dovrebbe essere rivista e diventare oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali, come prevedeva all’origine la legge Dini del 1995″.
Pensioni ultime novità oggi 7 gennaio 2021: il calcolo del taglio
La Uil spiega che: “la revisione dei coefficienti scattata nel 2021 e’ la quinta dall’entrata in vigore della riforma Dini e del sistema contributivo (la prima si e’ avuta nel 2010, poi nel 2013, nel 2016 e nel 2019) e resterà in vigore fino alla fine del 2022. La riduzione dei coefficienti, legata agli incrementi della speranza di vita, quest’anno è stata minore rispetto a quelle passate. In pratica chi va in pensione a 67 anni moltiplicherà il suo montante contributivo per 0,05575 nel 2021 invece che per lo 0,05604 del 2020. Chi esce a 65 anni lo moltiplicherà per 0,05220 invece che 0,05245 (era a 0,06136% fino al 2009). Nella logica del sistema contributivo aumentando l’aspettativa di vita aumenta, a parità di età di uscita dal lavoro, il tempo nel quale si percepisce la pensione e quindi si riduce l’importo mensile.
La Uil calcola che con una pensione di 1.500 euro lordi al mese a 67 anni ci sia una perdita annuale di 101 euro con il passaggio da 19.614 euro annui nel 2020 a 19.513 nel 2021. La perdita à naturalmente strutturale. Con una pensione di circa 2.000 lordi al mese la differenza tra chi va in pensione a 67anni nel 2020 e nel 2021 e’ di 136 euro mentre con una pensione di 2.500 euro lordi al mese la differenza annua sempre a 67 anni per l’uscita è di 170 euro. Con un’uscita dal lavoro verso la pensione a un’età più bassa, ad esempio a 62 anni, si perdono quest’anno rispetto all’anno scorso circa 70 euro lordi l’anno per chi ha 1,500 euro al mese di pensione, 94 per chi ha 2.000euro lordi e 117 per chi ha 2.500 euro lordi circa.
Voi cosa ne pensate di questa introduzione che porterà una diminuzione delle pensioni per chi uscirà durante tutto il 2021 e il 2022 dal mondo del lavoro? Fateci sapere la vostra nei commenti e ricordate di tornare ogni giorno sul nostro sito pensioniperutti per leggere tutte le ultime notizie sul mondo delle pensioni!
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Quando si tratta di ridurre le pensioni, stiamo tranquilli, sono abili statisti…
Forse sono troppo sintetico ma la morale della favola mi pare chiara: ci obbligano a lavorare più anni per prendere meno.
Miopia assoluta della classe politica: che incentivo alla crescita del paese può venire da lavoratori sempre più demotivati e sfiduciati? Verrebbe da dire: Andate a lavorare!!!