Pensioni, ultime novità opzione donna: le nate nel 61 in pressing

Le ultime ad oggi 8 marzo 2019 arrivano dalle iscritte al gruppo ‘Opzione donna le escluse’, che mandano un messaggio agli onorevoli Andrea Giaccone, Maria Edera Spadoni, Alessandro Amitrano affinché si adoperino per prorogare l’opzione donna al 31/12/2019.

La missiva scritta dall’amministratrice del gruppo Paola Viscovich é altresì rivolta al Sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon, a cui chiede nella giornata dell’8 marzo, in cui si festeggia la donna, di dare a tutte una “ legge giusta da Paese civile che restituisca la possibilita’ di programmare il nostro futuro”.

Opzione donna: serve uguaglianza, prorogate la misura

“Buongiorno, da mesi cerchiamo di capire perche’ l art.16 del Decretone “Opzione Donna” abbia requisiti retroattivi al 31/12/2018. Limitarla ad un numero chiuso di donne non ci sembra tuteli l’uguaglianza tra lavoratrici.Eravamo nel contratto di governo e siamo state ingiustamente escluse. Molte tra noi hanno nel frattempo maturato i requisiti contributivi. Altre hanno raggiunto il limite anagrafico: tra queste donne che hanno perso il lavoro e non hanno possibilita’ di trovarne un altro.

Non ci sembra giusto che donne di 58 anni che tra mille peripezie sono riuscite a versare 35 anni di contributi non possano averne accesso. Nate dal 1961 in poi saremo anche escluse da Quota 100 e condannate ai 67 anni della tanto famigerata “Fornero” La relazione tecnica pone a Euro 13.200 il costo medio di una pensione OD, considerando la decurtazione dovuta al Sistema contributivo puro. Questo significa che con un giorno di RDC da Eur 19.5 milioni potete pagare la pensione per un anno a 1491 donne. In tutto saremmo meno di 10.000, per cui una settimana di RDC vale come pensione per tutte noi.

Pensioni, che fine hanno fatto gli emendamenti per la proroga?

Poi prosegue: “In commissione al Senato sono stati presentati emendamenti PD e LeU che estendevano i requisiti al 31/12/2021, cioe’ in parallelo con la scadenza di quota 100, ma sono stati crudelmente bocciati. Continuiamo a contattare Claudio Durigon perche’ estenda la data per i requisiti, ma ci risponde che “questo governo per le donne ha gia’ fatto molto“, anche se promette di prorogare nella prossima LDB. Ma per noi non è sufficiente. Non potete lasciarci in questa agonia. Tutto questo per chiederle, gentilmente, se alla Camera dei Deputati potete presentare, accogliere, approvare qualsiasi emendamento che proroghi i termini al 31/12/19, o oltre: sarebbe bellissimo vedere un’approvazione trasversale e solidale. Siamo a disposizione per fornire conteggi su quelli che prevediamo saranno i costi, nonche’ testimonianze di vita di alcune delle signore del nostro gruppo fb “OPZIONE DONNA: LE ESCLUSE”. Non ci deluda. Per la festa della donna non chiediamo mimose, solo una legge giusta da Paese civile che ci restituisca la possibilita’ di programmare il nostro futuro. Grazie.”

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