Riforma pensioni 2019, ultimissime oggi: scontro Durigon-Fornero su Quota 100
Come vi avevamo anticipato ieri, dopo avervi presentato l’intervento di Damiano al Forum Italia Economia e Lavoro organizzato da Conflavoro, oggi vi presentiamo le battute principali tra Elsa Fornero, ex ministro del Lavoro nel Governo Monti, e Claudio Durigon, sottosegretario al Ministero del Lavoro nel Governo Giallo-verde. L’argomento cardine non poteva che essere Quota 100 e l’efficacia della misura a distanza di un anno.
Vediamo dunque le considerazioni della professoressa Fornero sulla Riforma delle Pensioni che ribadisce che a suo avviso il problema dell’Italia sta nel fatto che si tende sempre e solo a parlare di pensioni anziché di lavoro e crescita, e ci tiene a mostrare disappunto sul modus operandi del Leader leghista Salvini che ha fatto di lei, a suon di spot elettorali, il capro espiatorio per essere più facilmente eletto dal popolo. Facile fare misure popolari o prometterle: “Aboliremo la Fornero” per rendersi simpatici, molto più difficile fare riforme serie che non decadano dopo pochi anni e siano lungimiranti. Dal canto suo Durigon ha difeso a spada tratta la misura quota 100 facendo notare come sia nata per dare respiro proprio alla precedente riforma pensionistica della Fornero che aveva legato molte persone sul posto di lavoro. Le dichiarazioni di entrambi, sbobinate, per voi.
Riforma pensioni 2019, Durigon: Dopo quota 100, quota 41
Durigon afferma a più riprese nel proprio discorso, che l’obiettivo iniziale era la quota 41 , ma che costando troppo, si é cercata una formula che consentisse al maggior numero di persone di avere una chance di flessibilità in uscita: “Quota 100 nasce per dare respiro alla riforma pensionistica della Fornero che in un momento storico particolare ha dovuto stringere le cinghie dello Stato mettendo un innalzamento dell’ età pensionistica, avevamo dinanzi più scenari: quota 41, tutti ci aspettiam arrivi dopo triennio quota 100, bacino esorbitante costo 8/9 mld anno, abbiamo scelto una formula, che dava respito e diritto di scelta di andare in pensione. Sono state circa 200 mila le persone che ne hanno fatto richiesta, ma nonostante binomio 62+38, ci tengo a precisare che l’ età media é stata di 64,6 anni, i lavoratiri oltre 65 anni sono 37 mila, persone che avrebbero lavorato fino a 67 anni, tra questi certamente quelli che facevano i lavoratori usuranti. Per chi ci accusa di aver fatto riforme non strutturali, negli ultimi anni, dopo la legge Fornero, vi sono sempre state riforme Spot: ape sociale durava 18 mesi poi é stata da noi rinnovata, opzione donna, insomma nessuna riforma strutturale. Alcuni dicono che non si doveva fare quota 100 ma altro, ma intanto é stato un dareuna prima risposta a quei lavoratori che hanno avuto disagio in un momento storico particolare con la legge Fornero, un ristoro.
Il presentatore fa poi notare come l’effetto collaterale della quota 100 sia stato però un’uscita in massa del pubblico impiego, così Durigon: “Noi siamo di fronte a questo scenario in realtà sono 60 mila le uscite del pubblico impiego su 200 mila. E poi in ogni caso questo ha dato vita ad un turnover vero quindi se si sblocca la legge finanziaria vi saranno 60 mila persone che rientrano nella pubbblica amministrazione. Prima non c’era nulla, solo Ape sociale, che per giunta é rimasta, quando si va ad evidenziare che non ci sono state formnule d’uscite, questa, quota 100, é una formula che serve per dare svuotamento, per poi arrivare a quota 41. Quando sento parlare di scalone mi fa ridere, svuotiamo bacino e poi andiamo a quota 41, quale scalone, prima di quota 100 non c’era comunque nulla, dura tre anni, ma almeno é un primo passo. Inoltre in un momento di crescita zero abbiamo abbassato livello di disoccupazone, 200 mila contratti nuovi, quota 100 ha contribuito a dare risultati risolutivi al mondo giovanile. Almeno si é sbloccato un pò il mercato in uscita, 30 mila con opzione donna, 10 ape social, il mercato ha avuto con questi innesti un pò di respito visto che stava in difficoltà .
Ultime news Riforma pensioni 2019 2019/2020 su quota 100: l’intervento della Fornero
Interessante il confronto emerso nel corso del dibattito al Forum Italia Economia e Lavoro organizzato da Conflavoro tra Durigon e Elsa Fornero, eccovi la disamina relativa al sistema previdenziale e nello specifico su Quota 100 fatto dalla Professoressa. “Parliamo solo di pensione, invece di lavoro e crescita, il lavoro é il principale problema del nostro Paese. Sistema pensionistico importantissimo per carità ed i confronti civili li accetto sempre. Ma vi é da dire che sono tutti bravi a fare le cose quando non sono li a farle, voi che siete imprnditori che conoscete durezza lavoro e che dovete prendere decisioni, talvolta decisione difficili, l’imprenditore si assume responsabilità, ma sono decisioni prese in condizione di incertezza. Anche i politici quando ci fu il Governo Monti si sono trovati in questa situazione, non é che il Governo Monti abbia sgomitato per governare, grande approvazione del Parlamento, non della Lega, vi sono stati due partiti che hanno litigato per 20 anni che hanno deciso di votare un Governo che facesse cose, per fare cose impopolari. Con preghiera di farle con urgenza, l’urgenza era determinata dal fatto come può capitare ad imprenditori che mancavano i quattrini e la banca non ti fa prestito. Quella situazione l’abbiamo sperimentata, come si fa quando devi prendere in prestito soldi, fai le cose in tempi stretti, prendi decisioni, abbaimo avuto 15 20 giorni. La riforma non poteva avere i tempi tranquilli della riforma precedente. Spesso sono stata considerata e additata come cattiva, gli altri mi hanno dipinto a loro uso così, qualche volta quando fai una riforma non devi pensare a chi ti puoi eleggere 2 mesi dopo, la preoccupazione principale di quota 100 era il voto. Qui bisognava pensare a lungo termine.
Quando si é in emergenza spesso ci si dimentica che gli interventi non possono essere né graduali, né leggeri, si fanno e ci si assume le responsabilità. Politici che mi hanno succeduto avrebbero dovuto migliorare la riforma, non demonizzarla. Il trucco di Salvini é spesso questo: si cerca sempre un capro espiatorio. Tutti hanno un problema , ma la colpa é sua, non lo vedete? immigrato, Merkel, Fornero, ci sono prolemi arrivo io e li risolvo. Problemi ci sono perché c’é il cattivo, i nostri problemi derivano da problemi complessivi, che i populisti non vedono mai, gioco di rinnegare, anziché correggere gli errori fatti, per carità nessuna riforma nasce perfetta. Non lo é reddito di cittadinanza, né il decreto diglità, ma prendi la riforma é l’aggiusti, se ci fosse stata maggiore continuità non staremmo in questo girone in cui ci avvitiamo da 20 anni e ci porta più in basso. Di seguito un botta e risposta tra i due esponenti politici che per ragioni ovvie talvolta abbiamo sintetizzato, era giusto per drvi l’idea dell’interessante discussione che quota 100 ha scaturito.
Pensioni ultime oggi: Durigon- Fornero, botta e risposta su quota 100 e non solo
Durigon: “Quota 100 non era uno spot elettorale, era un modo per trovare soluzioni, per noi poi certo é determinante rispettare il patto con gli elettori, se sipromette una cosa va mantenuta. Con quella legge fatta in emergenza in 15 giorni rammenta che ci sono state difficoltà , esodati ad esempio, e poi il mio capo populista come lo definisce non é un capo ma é un segretario di un partito che sta al 34% . Salvini non é un populista cerca soluzioni che richiede la gente, sicuramente che devono essere avvallate da un sistema economico, ma sta dalla parte dei cittiadini“
Fornero: Si ma i Cittadini sono anche quelli di domani, il nostro paese manca di senso di direzione, la politica non deve dare il contentino, anch’io vorrei rendermi simpatica, ma non é facendo spot che ci risolleviamo. Troppo spesso ho sentito dire l’obiettivo della Lega era Abolire la Fornero , non la riforma Fornero. Inoltre ci tengo a dire che dopo l’esperienza da Ministro sono tornata all’Università rinucniando alla pensione di ministro. Ho avuto la fortuna di essere invitata molto, ho scritto anche un libro, per fortun in giro per l’Italia ci sono anche molte associazioni imprenditoriali e culturali, gente che non si accontenta degli slogan, ma che vuole capire e dialogare. Poi chiude la Professoressa, qui riportiamo solo una sintesi delle frasi salienti del lungo dibattito, L’Italia non funziona perché é una società complessa e si gioca al gioco del capro espiatorio, in Italia serve rafforzare la società civile, solo così avremo una politica migliore, se la società si accomtenta degli slogam questo non funziona. mancanza crescita, produttività. Per quanto riguarda quota 100 inoltre non ne hanno usufruito certamente quelli che ne avevano più bisogno, le donne non ci sono, i lavoratori deboli nemmeno, forse si poteva fare un’operazione selettiva su alcune categorie.
Durigon: Non va bene vivere di un vittimismo, ricordo anche una lacrima sulla riforma, si potrebbe anche dire e non ci sarebbe nulla di male, ho fatto la riforma però non la convividevo . E’ stato Iniquo mettere un salto di 5 anni in più per l’uscita dal mondo del lavoro, dall’oggi al domani, si sono spesi 11 mld in più esodati, per salvaguardarli. La pensione é un diritto, prendi quello che versi. Siamo nel sistema misto, oggi 70/80% contributivo.
Fornero: Pensione é un diritto, ma in media anche per quota 100 vi é stato un eccesso di valore pensione rispetto al valore dei contributi, chi paga?Come sempre cadrà sulle nuove generazioni.
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La Prof.ssa Fornero afferma:
1) “Parliamo solo di pensione, invece di lavoro e crescita, il lavoro è il principale problema del nostro Paese”. Giusto, parliamo di lavoro, e così risolviamo simultaneamente occupazione e pensioni, dal momento che le pensioni vengono pagate con i contributi dei lavoratori attivi.
2) “Fai le cose in tempi stretti, prendi decisioni, abbiamo avuto 15, 20 giorni. La riforma non poteva avere i tempi tranquilli della riforma precedente”. Va bene, lo capiamo. Ci dispiace, però, che l’effetto più gravoso sia dovuto ricadere non sulle spalle dello Stato gigante ma su quelle più deboli degli esodati.
3) “La preoccupazione principale di quota 100 era il voto. Qui bisognava pensare a lungo termine”. Ebbene, anche se Quota 100 è stata una invenzione elettorale, tuttavia ha dato vita ad alcuni pensionati, almeno nel breve termine. È bene tenere a mente la riflessione di Keynes: “nel lungo periodo saremo tutti morti”.
CONDIVIDO PIENAMENTE QUANTO DICE L’ON. DURIGON, E QUOTA 100 GIA’ LEGGE DEVE ANDARE AVANTI FINO AL 2021,E COSI’ COME E’ FINO ALLA FINE DEI 3 ANNI DI SPERIMENTAZIONE COME PREVISTO(COME DICHIARATO DA MOLTE PERSONALITA’ POLITICHE E SINDACALI) , LE PERSONE DA QUANDO E’ USCITA LA LEGGE HANNO PROGRAMMATO E FATTO AFFIDAMENTO FINO AL 2021 COMPRESO, NON SI POSSONO CAMBIARE LE COSE OGNI 2 ANNI E INTERROMPERLE IN CORSO, COME MINIMO HANNO 62 ANNI E PROBLEMI FISICI E DI SALUTE DOVUTI ALL’ETA’ E AL LAVORO E MANCA L’ENERGIA, PRECEDENZA ALLE LEGGI IN CORSO DA PORTARE A TERMINE, POI PER IL 2022 SI APPLICHERA’ UNA NUOVA RIFORMA PENSIONISTICA, INOLTRE LE DONNE SVOLGONO DOPPIO LAVORO ANCHE CURA DELLA FAMIGLIA E FIGLI E E PER QUESTO CONDIVIDO LA PROPOSTA DI UNO SCONTO CONTRIBUTIVO (ATTRAVERSO QUOTA 100 ROSA PROPOSTA DALLA SIG. ORIETTA ARMILIATO, O LO SCONTO DI 1 ANNI DI CONTRIBUTI PER FIGLIO PROPOSTO DA DIVERSE PERSONALITA’ POLITICHE E SINDACALI), COSI’ CHE VENGA FINALMENTE E GIUSTAMENTE RICONOSCIUTO IL LAVORO DI CURA DELLE DONNE , QUOTA 100 GIA’ LEGGE, NON SI TOCCA PER NESSUN MOTIVO E RIMANE COSI’ COME E’ FINO AL 2021 COMPRESO, FINO ALLA FINE DELLA SPERIMENTAZIONE SE SERVONO SOLDI SI DEVONO TROVARE ALTROVE!
L’ on. Durigon deve ricordarsi che aveva proposto la proroga di opzione donna alneo fino al 31.12.2020. Proponga quindi un emendamento per prorogare opzione donna al 2023. Le donne lo vogliono e se lo meritano
Ancora mostra la sua brutta faccia questa commediante da quattro soldi ? Con la sua lacrima facile ha rovinato migliaia di lavoratori prossimi alla pensione generando esodati e disperati ……cara Elsa se avessi un po’ di pudore ti dovresti solo vergognare ma purtroppo tu fai parte di una categoria di persone che il pudore non sanno cosa sia
“Una delle espressioni più usate e violentatrici della politica e’ “”NON CI SONO ALTERNATIVE””. Non ci si accorge che chi soggiace alla forza intimidatrice di quest’espressione si fa sostenitore della forma più perfetta di antipolitica conservatrice” (parole di Gustavo ZAGREBELSKY, Presidente emerito della Corte Costituzionale)
Queste parole sembrano ritagliate apposta per disvelare e condannare l’affannoso sforzo conservatore prodotto dal PD sotto RENZI e da altre (troppe) forze politiche per mantenere in vita la Legge Fornero contro la volontà popolare. Questo sforzo è stato senza dubbio mosso e incentivato anche da quelle forze della finanza e dell’economia nazionale che vorrebbero trasformare la realtà socio- politica italiana in un mero sistema produttivo, ovvero un sistema socioeconomico che produce reddito sufficiente anzi crescente solo per chi investe in esso, anche se a tal fine è necessario comprimere e tagliare continuamente i diritti dei lavoratori ed esasperare lo sfruttamento di ogni categoria di dipendente, anche obbligandolo al lavoro in vecchiaia. La tecnica adottata per persuadere l’opinione pubblica dell’ineluttabilità dei sacrifici pensionistici ricalca il sistema noto ai tecnici dell’informazione come “ISSUE LOBBING”, che consta di quattro passi fondamentali:
1) Le lobbies economiche e finanziare di alto livello, nazionali e transnazionali decidono gli obiettivi che vogliono raggiungere (in questo caso la massimizzazione del rendimento del sistema Italia per i loro investimenti). Non si pongono assolutamente l’obiettivo di migliorare la situazione di nessun lavoratore o pensionato, in nessun senso.
2) Gli emissari di queste lobbies incaricano le forze politiche a loro collegate di lavorare per favorire il conseguimento di questi obiettivi;
3) I politici suddetti preparano ed attuano norme che vanno nella direzione voluta dalle lobbies economiche di cui al punto 1), muovono i mass-media che essi controllano per attuare campagne finalizzate a persuadere la popolazione della necessita’ e giustezza di quelle norme (nel nostro caso mi riferisco a tutto quanto è stato detto e scritto sull’ineluttabilità della legge Fornero e, poi, dei meccanismi dell’APE VOLONTARIA);
4) In una parte consistente dell’opinione pubblica si diffonde la persuasione della necessita, inevitabilità e giustezza di quelle norme.
Elsa FORNERO è totalmente asservita alle forze che seguono la logica dello sfruttamento e della compressione dei diritti dei lavoratori. Questa donna ha ceduto pubblicamente solo una volta al rimorso per l’immane danno causato dalla sua riforma: quando ha pianto di fronte a tutti poco dopo averla presentata come le era stato ordinato. Un’altra volta ha anche detto che le avevano assicurato (Monti?) che sarebbe stata una misura temporanea. Comunque le maledizioni degli esodati e di tantissimi altre sue vittime la seguiranno finchè vivrà.
Cosa si lamenta la Fornero, il fatto che si parli sempre di pensioni è stata la sua fortuna, è ad ogni programma televisivo, fa interviste a riguardo anche nei programmi per bambini ecc…. Se non si parlasse di pensioni lei non saprebbe cosa fare, allora chiudi ogni tanto quella ciabatta. Poi attacca sempre Salvini che non la caga più da mesi. Certo che le responsabilità della sua riforma non può negarle, anche se continua imperterrita a negare l’evidenza del mal creato.