Ultime ad oggi su opzione donna, l'intervista a Barboni e Molinaro

Riforma pensioni 2019, ultim’ora su proroga opzione donna al 2023 e lavoro cura

Le ultimissime novità sulla riforma pensioni e sugli emendamenti presentati alla legge di bilancio 2020 per quanto concerne il capitolo previdenziale e nello specifico le donne: proroga opzione donna al 2023 e valorizzazione del lavoro di cura non sono purtroppo positive.

E ci giungono in parte dal Senatore Nannicini che in una diretta facebook tenutasi oggi sul gruppo Lavoro e Pensioni: Problemi e soluzioni ha purtroppo confermato che al momento nulla verrà proposto in Ldb 2020 su tali tematiche e in parte anche dal lavoro attento e meticoloso svolto dall’amministratrice del CODS, Orietta Armiliato che ha purtroppo affermato, dopo aver spulciato i vari emendamenti, che nulla vi é di quanto da lei e dal suo gruppo era stato richiesto. Riportiamo per intero Il suo post che evidenzia l’amarezza nei confronti di un Governo che per l’ennesima volta non ha colto le difficoltà del genere femminile nella conciliazione lavoro e famiglia e non ha tenuto in considerazione l’importanza di valorizzare quell’indispensabile welfare gratuito che elargiscono le donne, senza il quale tutti ‘ si sentirebbero persi’, ma che ingiustamente viene dato per scontato e dovuto. Da donna e mamma anch’io aggiungo: ‘peccato’ altra occasione persa, e vi posto le parole di Armiliato.

Pensioni 2020, ennesima beffa per le donne

Ho spulciato gli emendamenti fra quelli già pubblicati e dunque visionabili e ho potuto dunque constatare che, riferiti ai temi pensionistici che riguardano la platea femminile, non ne ho trovato neppure uno. Tant’é che oggi, con estremo garbo, il senatore Nannicini ce lo ha confermato, quanto meno per parte del partito che rappresenta, cosi come non ho riscontro che ne abbiamo presentati a firma Lega, né a firma M5S, né a firma FdI né, tanto meno a firma FI.

D’altra parte da parecchi giorni sentiamo parlare di tavoli appena avviati a MdL ed al Governo sulla materia, quasi a scopo dissuasivo, dove si affronteranno fra le altre, le tematiche legate al gender gap, che porterà alla definizione di azioni positive volte a eliminare gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione delle pari opportunità.
Si parla dell’introduzione di azioni volte a eliminare tutte le storture che, di fatto, negano il concretizzarsi delle pari opportunità ed atte, dunque, a favorire una maggiore e più agevole occupazione e conseguentemente il pensionamento femminile.

Tant’è che per ogni dove, si parla del riconoscimento e della valorizzazione del lavoro di cura domestico, della riduzione per accedere alla quiescenza in termini di anni di contribuzione legati alla maternità, nonché di un’identità salariale che potrá permettere alle donne di raggiungere più agevolmente i requisiti richiesti per raggiungere la quiescenza, e ne migliori la condizione anche dal punto di vista economico.
Non vorrei fare previsione avventate o peggio catastrofiche anzi tempo ma, al momento pare si stia prefigurando una situazione ineluttabile.
Ne avevamo avuto sentore visionando i mini-video distribuiti dal partner che ha la percentuale più alta fra i due che compongono la maggioranza, con buona pace di tutti gli altri che, per lo meno per il momento, sembrano sposare la medesima linea.

Pensioni 2020, le donne al palo e dispensatrici di welfare gratuito

Poi prosegue Armiliato affranta e allo stesso tempo ‘agguerrita‘ e non intenzionata in alcun modo ad arrendersi per le donne di oggi e di domani:Dopodiché, attendiamo comunque di avere la possibilità di visionare tutti gli emendamenti e di assistere ai vari dibattiti e rimodulazioni e confidando anche nella seconda lettura alla Camera (anche se…la vedo dura…) e perciò, senza volerci auto-gufare ma piuttosto mantenendo allertato il nostro senso critico e la nostra oggettivitá e dunque, stando con i piedi ben ancorati a terra e le orecchie più che tese, prepariamoci a dover prendere atto che, anche questo a giro, le donne sono state lasciate al palo ad aspettare “tavoli” e tempi migliori: nel frattempo continuano a dispensare welfare gratuito a vantaggio di questo sistema che predica bene ma spesso molto spesso razzola male, anzi malissimo.

Sapevamo e sappiamo che la strada verso il riconoscimento del lavoro di cura domestico per le donne sarebbe stata lunga ed impervia ma, sappiamo anche che Lao Tzu, noto filosofo orientale, ci dice che “un viaggio di mille miglia deve cominciare con un solo passo.

Infine un appelo diretto alla politica che ad oggi ha deluso ogni aspettativa e che proseguirà così ricschierà di perdere buona parte dell’elettorato femminile che non si vede affatto tutelato :Ecco cari esponenti della politica, risolvetevi a compierlo questo primo apparentemente insignificante piccolo passo, perché le donne sono stanche di promesse e di aspettare e la loro marcata assenza dalle urne, ricordo che sono 13milioni le donne che hanno disertato le urne delle scorse elezioni europee, ne é la prova provata

Cosa ne pensate delle parole dell’Armiliato, ma e soprattutto del fatto che per l’ennesima volta il lavoro di cura non venga considerato degno di essere valorizzato a livello previdenziale, nonostante tutti concordino sul doppio-triplo lavoro delle donne e ne beneficino gratuitamente? Chissà che esauste le donne si possano trasformare in ‘aringhe’ e invadere le piazze di tutta Italia.

9 commenti su “Riforma pensioni 2019, ultim’ora su proroga opzione donna al 2023 e lavoro cura

  1. Anch’io vorrei di tutto cuore che l’opzione donna venga prorogata al 2023… e magari oltre…. così da permettere a me e a tante altre donne di poterne usufruire. Carmen

  2. Buongiorno a tutti. Spero vivamente che opzione donna venga prorogata fino al 2023 visto che i contributi li ho maturati da anni e per un mese, a livello anagrafico, ho visto scomparire la possibilità di accederne. Grazie

  3. HO LETTO UN ARTICOLO ……… UN COMMESSO DEL SENATO IN PENSIONE A 52 ANNI …PERCEPIRA’ 8000 EURO PER 15 MENSILITA’….
    NOI PER UNA MISERA PENSIONE DOBBIAMO ASPETTARE A 67 ANNI …

  4. Pienamente d’accordo anch’io sostengo Orietta Armiliato per la sua bravura e grande capacita’ di dover combattere i nostri politici ogni anno per riapprovare Opzione donna di anno in anno. Certo che i politici hanno tanti soldi da buttare via e vengono a dire che soldi per le pensioni non ci sono? Non ci credo proprio per niente. Spero che la Armiliato riesca a portare l’Opzione donna con scadenza dei requisiti al 2023. Come fa una donna a sopportare troppo lavoro.? Chi ha 60 anni e più con 35 anni quasi di contributi e’ stufo e se ne vuole andare. Dai Comitato dovete farcela. Evviva il 2023!!!!!!

  5. Perchè i nostri parlamentari non vogliono che l’opzione donna sia prorogata al 2023? Si tratta di concederci una scelta più che legittima.

  6. Perché “le donne al palo e dispensatrici di welfare gratuito”?
    Ai miei tempi, anni Settanta circa, andava molto in voga il “femminismo”.
    Ero appena ventenne e di allora mi è rimasto impresso lo slogan “Io sono mia”.
    Si parlava di “emancipazione femminile”.
    Crescendo, ho riflettuto che a quel tempo non poteva esserci una donna emancipata, una donna libera di pensare, libera di agire.
    Una donna emancipata può vivere solo accanto a un uomo emancipato, un uomo libero da pregiudizi, un uomo evoluto.
    Dietro uomini di successo ci sono sempre state donne il cui successo non è stato mai riconosciuto (neppure in morte).
    Crick e Watson non avrebbero mai vinto il Premio Nobel per la medicina per la scoperta della doppia elica del DNA senza il fondamentale contributo di Rosalind Franklin. È stata lei a scoprire la doppia elica. Ma era una donna.
    Otto Hahn non avrebbe mai vinto il Premio Nobel per la Chimica per la scoperta della fissione nucleare senza il fondamentale contributo di Lise Meitner (donna, per di più ebrea in periodo nazista).
    E cosa dire di Mileva Maric, prima moglie di Einstein, la quale non ha potuto laurearsi solo perché donna e per di più incinta e quindi giudicata negativamente dalla commissione esaminatrice, composta prevalentemente da uomini, nei quali erano vivi i pregiudizi nei confronti delle studentesse.
    Da come sento parlare i colleghi da quarant’anni a questa parte, da come vedo vengono trattate le donne in tema pensionistico, dubito che in 100 anni l’uomo (il maschio, intendo) si sia emancipato.
    L’uomo non si è ancora emancipato. È questo il motivo per cui le donne rimangono al palo e restano dispensatrici di walfare gratuito.

  7. Sostengo Orietta Armiliato. Apprezzo la sua tenacia. Il lavoro di cura deve esser scontato a tutte quelle donne che hanno assistito congiunti disabili anche se al momento della domanda di pensione sono deceduti. Coordinare il lavoro ed il pesantissimo welfare familiare deve per forza avere uno sconto sul totale dell anzianità contributiva. Solo chi ci è passato o sta vivendo queste difficoltà puó capire. Spero che i politici tra cui molte donne si facciano portavoce del disagio di queste lavoratrici che risolvono una mancanza di aiuto da parte del welfare dello stato. Resto stupita che come dice Armiliato, tra 4550 emendamenti non ce ne sia uno che tocchi questo argomento. Deplorevole. Purtroppo le donne che non vedranno riconosciuto questo sconto sicuramente non se la sentiranno di votare chi continua a prenderli in giro.

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