Riforma Pensioni, l'editoriale di Cazzola

Riforma Pensioni 2021 ultim’ora: diminuire l’aspettativa di vita in ambito previdenziale

La scorsa settimana l’ISTAT ha comunicato i dati statistici relativi alla popolazione italiana nell’anno 2020. E tra questi dati ce n’è uno che è stato particolarmente impressionante. La diminuzione in un solo anno dell’aspettativa di vita di addirittura 1 anno e 6 mesi. Ma innanzitutto cos’è l’aspettativa di vita. E’ un dato numerico statistico che indica il numero di anni medio di speranza di vita che ha una persona. E’ correlato con la mortalità infantile e con la mortalità evitabile. In sostanza poiché negli anni si è drasticamente ridotta la mortalità infantile, grazie ad un corretto stile di vita e soprattutto con i miglioramenti continui che ci sono stati in ambito sanitario, questa “speranza di vita” negli anni si è sempre allungata. Prendendo in esame i dati degli ultimi 100 anni notiamo che la speranza di vita in Italia è passata da 65 anni fino ad arrivare nell’anno 2019 ad 83 anni, posizionando l’Italia come una delle primissime nazioni al mondo.

Riforma Pensioni 2021 e aspettativa di vita: cosa fare?

Questo ha determinato nell’anno 2011 all’interno della famosa legge Fornero sulle pensioni, con l’Italia in piena crisi economica e con l’Europa che incalzava per ridurre la spesa previdenziale, l’istituzione di un provvedimento unico al mondo, legando la possibilità di andare in pensione in base all’aspettativa di vita. Fino ad allora in Italia ed in tutti gli altri paesi la data della pensione era assolutamente ben definita. Dall’anno 2012 invece l’età di pensionamento è stata incrementata ogni tre anni in base all’aumento dell’aspettativa di vita.

Ci sono stati tre adeguamenti da quel fatidico 2011, in particolare nell’anno 2013 ci fu aumento di 3 mesi, nell’anno 2016 un aumento di 4 mesi e nell’anno 2019 un aumento di 5 mesi. In pratica in 6 anni sarebbe stato necessario lavorare un anno in più per poter accedere alla pensione. Poi arrivò la pandemia. E l’aspettativa di vita che era andata progressivamente aumentando dall’anno 2010 fino all’anno 2019 passando da 82,1 anni a 83,6 anni, nell’anno 2020 è ridiscesa ad 82 anni. In un solo anno il 2020, per effetto del Covid-19, la discesa è stata di ben 1 anno e 6 mesi. Se purtroppo il dato relativo ai decessi causati dal Covid-19 si ripeterà anche nell’anno 2021, cosa purtroppo prevedibile, potremmo assistere ad un’altra discesa di circa 1 anno che porterebbe l’aspettativa di vita a circa 81 anni. In due anni di pandemia si potrebbe assistere ad una diminuzione della speranza di vita di oltre due anni. Si tornerebbe, cioè come speranza di vita addirittura all’anno 1999.

Ultime novità riforma pensioni 2021: l’aspettativa di vita deve diminuire

E come impatterebbe la legge Fornero con questa diminuzione? Non cambierebbe assolutamente nulla perché in quella legge la diminuzione dell’aspettativa di vita non era contemplata e l’unico effetto pratico che si avrà sarà quello di mantenere l’età costante. Si capisce, pertanto, immediatamente l’iniquità (l’ennesima) che era contenuta in quella legge. Quest’anno come tutti sappiamo sarà finalmente l’anno di una nuova riforma previdenziale. Bisognerà assolutamente tenere conto di questo ulteriore determinante aspetto.

Ci sarà assoluto bisogno di una legge equa, con un occhio particolare ai giovani, alle donne, ai disoccupati, ai chi svolge lavori usuranti, ai precoci ed agli invalidi e si dovrà inoltre necessariamente diminuire in maniera consistente l’età per poter accedere alla pensione. La pensione di vecchiaia dovrà scendere a 66 anni. E operando una flessibilità a partire da 63 anni operare una penalizzazione del 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 66 anni.

Per la pensione anticipata bisognerà fissare l’asticella a 41 anni e 6 mesi per gli uomini e 40 anni e 6 mesi per le donne dl momento che, come tutti sappiamo, sono le persone su cui ricade la doppia fatica sia casa sia sul posto di lavoro e sono anche le persone che svolgono principalmente l’attività di “caregiver” assistendo e prendendosi cura di un ammalato e/o disabile.

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12 commenti su “Riforma Pensioni 2021 ultim’ora: diminuire l’aspettativa di vita in ambito previdenziale

  1. io lavoro in una fabbrica in cui ancora adesso ho l eternit in testa da 50 anni.
    HO 61 ANNI ,38 anni di contributi ho fatto notti e turni.
    secondo la fornero dovrei morire in fabbrica!
    la domanda la giro hai signori della politica

  2. Speriamo che capiscano, i nostri governanti, che non è giusto far crescere gli anni di lavoro quando l’aspettativa di vita aumenta e tenerla bloccata quando fa comodo; sono del 1961 e ho già raggiunto la quota 100 e sono veramente stanco, per quanto mi riguarda 41 anni di lavoro sono più che sufficienti per una persona.

  3. speriamo che capiscano, coloro che decidono, che non è giusto far crescere gli anni di lavoro quando l’aspettativa di vita aumenta e tenerla bloccata quando diminuisce; sono del 1960 e ho già raggiunto la quota 100 e sono veramente stufo;

  4. Il sistema previdenziale è tutto da rivedere, basta dire che i coefficienti di trasformazione del montante pensionistico sono stati adeguati a un aumento dell’aspettativa di vita ora annullato. E ora che si fa?! si ricalcolano le pensioni di tutti quelli che se ne sono andati in pensione nell’ultimo decennio!?Sarebbe più giusto, allora, ancorare la pensione all’ultimo stipendio percepito, che non significa tornare al retributivo.
    Si sono messi in un bel guaio vaccelo a raccontare a tutti quelli che sono stati costretti a lavorare fino a 67 anni che ora invece si può a 66!!!

  5. Come al solito si fa finta di non guardare i dati che interessano i lavoratori …. cioe’ la prospettiva di vita in buona salute, cioe’ quella che ti consente di lavorare.
    L’ aspettativa di vita in buona salute e’ tra i 58 e i 60 anni…, dopo di che le statistiche dicono che dopo tale eta’(anche prima ovviamente) siamo affetti da patologie croniche tipiche delle persone anziane: Diabete, pressione alta, ecc…
    Tutto cio’ ricorda la narrazione continua della quota 100 per evitare di prendere in considerazione la quota 41, che evitano di citare….

    1. Io ho 62 anni e 37anni 1 mese e 11 giorni di servizio, vado a quota 99,1, quindi x poco non posso usufruire di quota 100.
      Sono disperata, perché questo lavoro a distanza è USURANTE
      Aiutateci!!!

  6. Interessante l’articolo. Ovviamente la Fornero se ne è guardata bene di prevendere un cambiamento in negativo della speranza di vita (per scelta oppure non ci ha minimamente pensato?).
    Per quanto riguarda la pensione anticipata, scusate se insisto, ma ora più che prima bisognerà fissare l’asticella a 40 anni di contributi sia per gli uomini che per le donne. Per quest’ultime introdurre una riduzione di 18 mesi per ogni figlio.

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