Riforma Pensioni 2022-2023, la proposta: riscatto laurea gratuito con i risparmi di quota 100

Nel corso del Festival del Lavoro a Bologna oltre che a parlare di quota 100 il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico è intervenuto rilanciando l’idea di introdurre un riscatto gratuito del periodo di studi per la laurea. “C’è da fare un intervento importante che ovviamente necessita di risorse importanti, quello della copertura di quel periodo formativo su base contributiva in modo che si possa, come avviene in Germania, riscattare la laurea in modo gratuito. Ora abbiamo il riscatto light che è un passo avanti, si riscatta la laurea nel modello contributivo con 20-22mila euro. Riscattare la laurea vorrebbe dire incentivare i giovani a studiare”.

Ultime novità sulla Riforma Pensioni 2022 2023 di oggi 27 giugno

Il riscatto gratuito della laurea è già stato tema di dibattito in passato, ma le parole di Tridico hanno riportato in auge la proposta. Secondo l’Inps la misura potrebbe costare circa quattro miliardi l’anno. Come spiega il sole 24 ore, oggi “il riscatto sulla base dell’importo contributivo minimo costa 5.360 euro per anno di durata del corso di laurea”, quindi poco più di quindicimila euro per la triennale e circa 21mila per una quadriennale. Sempre il sole 24 ore spiega che “Sulla misura però bisogna riflettere perché il rischio è che si spendano risorse versate da tutti a favore dei più fortunati, ovvero di coloro che hanno avuto la possibilità di studiare e di fare lavori più remunerati che consentiranno di avere pensioni più alte.

Sul riscatto gratuito della Laurea è intervenuto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, che da tempo spinge per questa soluzione: Anche presidente dell’Inps si dice dunque favorevole alla nostra proposta sul riscatto gratuito degli anni formativi, in linea con il modello tedesco: è vero che si tratta di una spesa per lo Stato, ma in realtà è un investimento che apre il mondo del lavoro ai giovani e favorisce il turn over oggi bloccato. In realtà, il riscatto agevolato costa 5 mila euro ad anno universitario, ma il numero dei laureati è calato progressivamente negli ultimi quindici anni. Ancora di più perché vi sono 10 miliardi risparmiati dall’adesione ridotta a Quota 100, che potrebbero benissimo finanziare l’operazione per almeno due anni. L’obiettivo è permettere a tanti lavoratori di raggiungere un monte di anni tali da uscire dal lavoro attorno ai 60 anni di età anagrafica“.

Riforma Pensioni 2022-2023: le ultime parole dalla CISL e dalla UIL

Sul tema della riforma pensioni, si continua a discutere, aspettando le novità dal Governo. Intanto il segretario nazionale della Uil PIerpaolo Bombardieri, a margine del secondo congresso regionale della Uil Basilicata ha tuonato: “È ora che si svegli e che dia delle risposte perché le persone che lavorano hanno diritto di sapere come costruire il loro futuro. Io – ha sottolineato il leader della Uil – vedo tante proposte estemporanee, aspetto che il Governo dica cosa pensa di fare sulle pensioni. Alla fine di questo anno ci sarà un altro gradone di cinque anni, c’era un confronto avviato al quale il Ministro del lavoro ha dato risposte, si erano anche trovate intese per dare risposte a giovani, alle donne e ai lavori usuranti”

Parole rivolte al Governo anche da parte del leader della Cisl, Luigi Sbarra:  “Bisogna fare una grande operazione di riduzione della tassazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da pensione, defiscalizzare i frutti della contrattazione, rinnovare i contratti nel pubblico e privato. Riprendere il confronto con il governo e con il sistema delle imprese significa – spiega Sbarra- ridare fiato a una nuova impostazione che tuteli e salvaguardi il potere d’acquisto di salari, stipendi e pensioni”.

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9 commenti su “Riforma Pensioni 2022-2023, la proposta: riscatto laurea gratuito con i risparmi di quota 100

  1. Il riscatto gratuito della laurea lo trovo giusto per carità però se ci sono risorse in avanzo altrimenti bisogna dare la priorità su chi, ad esempio,ha già lavorato una vita e non riesce ad andare in pensione per esempio i lavoratori precoci o a prescindere chi ha 41 anni di contributi anche non precoci allora il dott. Tridico quando vuole le risorse le trova se fa queste sortite, a questo punto, non le vuole trovare per i lavoratori insomma noi “vecchietti” ci sentiamo veramente presi in giro, ribadisco aiutiamo i lavoratori che hanno già dato e, i giovani faranno anche come abbiamo fatto noi e dopo 40 e passa anni andranno poi anche loro in pensione magari meno logori e stanchi di chi ha fatto lavori pesanti e, nonostante con 40 e passa anni di contributi non riesce ad andare in pensione, insomma siamo al paradosso. Saluti ai gestori del sito e grazie.

  2. Non ho niente contro questa proposta, ma mi si lasci dire che forse per prima cosa bisognerebbe permettere anche di coprire i buchi contributivi antecedenti il 1996, con o senza aiuto dello Stato, laureati o no. E già si riparerebbe una bella falla normativa che crea tanta ingiustizia.

  3. E ridaje con i regali agli amici. Ancora una volta ripresenta la proposta del riscatto gratuito del periodo di studi per la laurea, mi chiedo ma lo fa per se o per qualche amico? Per quale ragione vogliamo creare nuovamente delle disparità?
    Se proprio crede che sia giusto riconoscere gli anni di studi ebbene signor ministro promuova questa proposta ma a queste condizioni:
    – Possono riscattare in forma gratuita gli anni universitari i nati dopo il 1994.
    – Gli anni riscattati valgono come figurativi.
    – se qualcuno nato dopo il 1994 li ha riscattati a pagamento è doveroso rimborsare quanto versato.
    – i soldi risparmiati da quota 100, e da covid vanno investiti integralmente a favore dei lavoratori che hanno già versato per 40 anni.
    – i politici devono andare in pensione con gli stessi anni dei lavoratori e col medesimo calcolo. Le loro pensioni (vitalizzi o altri nomi similari) non possono essere superiori a 5 volte la pensione di un operaio specializzato

  4. Assolutamente d’accordo con il Sole 24, i soldi risparmiati devono essere destinati a coloro che sono in procinto di andare in pensione.
    La proposta del dr. Tridico non considera il fatto che molti laureati hanno già pagato il riscatto della loro laurea, per i giovani si possono trovare formule di rateizzazione più adeguate, ma non regalie.

  5. Eccolo che ci riprova con il riscatto gratuito della Laurea. Lo sapevo.
    Ministro mi pedoni ma le pare normale che una persona che non ha potuto studiare, che a 15 anni si è messa al lavoro, debba lavorare per oltre 43 anni, mentre chi come lei è andato all’università ne lavori 5 in meno riscattando l’università in forma gratuita? Le sembra equo? In pratica regaliamo sempre agli stessi.
    Chi entra tardi nel mondo del lavoro, riscatta gratuitamente gli studi, e ne esce prima e con meno anni di lavoro. Bella trovata.
    Mi chiedo e se una persona è talmente bravo che si laurea mentre lavora, cosa facciamo gli regaliamo 5 anni, oppure lo penalizziamo?
    E se uno studente svogliato si laurea in 10 anni, cosa facciamo ne abboniamo 10.
    Su via siamo seri, troviamo una formula meno pesante di contribuzione ma certamente dovranno pagare qualcosa per riscattare gli anni o no??

  6. Fantastico! Gli inc….. del 60 dopo aver versato contributi per i pensionati baby dei decenni passati continueranno a non poter ancora andare in pensione ma saranno costretti a continuare a lavorare per pagare i contributi per i riscatti di laurea dei giovani!! Queste sì che sono soddisfazioni!!
    E tutti quelli che con sacrificio e rinunce hanno riscattato la laurea nei decenni passati pagando migliaia di euro e ora sono costretti ad aspettare i 43 anni e un mese di anzianità della Legge Fornero pregando ogni mattina che non venga ulteriormente peggiorata?? Che grandi esperti ed economisti che siete!! Come dice il grande Totto’: ma mi faccia il pacere!!

  7. Che dire!
    Bravi veramente bravi…..
    Continuate ad utlizizzare i CONTRIBUTI versati da chi ha LAVORATO per proposte “stupefacenti”
    Per chi ha iniziato a lavorare e versare già in giovane età……. sempre e solo cetrioli!
    E sia ben chiaro non nulla contro il laureati, ma ritengo che con queste proposte si stia continuando ad INSULTARE ed OFFENDERE chi avrebbe TUTTE le carte in regola per andare in pensione dopo 41 anni di contributi VERSATI………. Già per NOI non ci sono i soldi……. Sempre piu’ amareggiato ed allontanato da queste istituzioni.

  8. Parole Parole,tante parole. Ci vogliono i fatti. Ipotesi fatte uscire ad hoc per distrarre le persone dai veri problemi: Ci vuole una vera riforma delle pensioni.

  9. Ogni tanto Bombardieri e Sbarra fanno vedere che ci sono e tutti abbocchiamo- la verità è che a sei mesi di distanza dallo sciopero e col silenzio totale del Governo sulla riforma e sulla flessibilità in uscita, è imbarazzante che i sindacalisti non proclamano scioperi e manifestazioni per smuovere la roccia Draghi che tranquillo e sornione, dorme sogni tranquilli sulle pensioni , coi sindacati volutamente flaccidi che ci ritroviamo- di questo passo non abbiamo speranze, qui il massacro di noi poveri cristi continuerà e ci faranno morire sul lavoro per pagare le pensioni d’oro e baby dei fortunati degli anni passati- UTP fate qualcosa per favore, qua si dorme e si specula sulla pelle nostra.

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