Riforma Pensioni 2022-2023 l’editoriale: quota 41 per tutti, si può fare davvero?

Uno dei punti fondamentali della mia proposta previdenziale a partire dal 1/1/2023 è l’uscita a 41 anni dal mondo del lavoro per tutti indipendentemente dall’età anagrafica e senza alcuna penalizzazione. Attualmente la pensione anticipata, perché questa è la strana denominazione scelta con un appellativo che sa di presa in giro, è fissata a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne a cui bisogna aggiungere, altra nefandezza, ulteriori tre mesi di “finestra” che portano i requisiti effettivi per accedere al “pensionamento anticipato” a 43 anni e 1 mese per gli uomini e 42 anni e 1 mesi per le donne.

Pensioni 2023 ultime news oggi 9 aprile: quota 41 è necessaria

CI siamo ormai quasi assuefatti a sentire questi numeri, ma se riflettiamo solo un momento, ci rendiamo conto che sono numeri che fanno impressione. Rispettivamente 43 anni e 1 mese di contributi gli uomini e 42 e 1 mese le donne!! Questi sono numeri che all’attualità, per chi entra adesso nel mondo del lavoro, sono quasi impossibili da raggiungere. La società in cinquant’anni è completamente cambiata. Negli anni 70/80 dopo il boom economico post bellico, in cui nascevano in Italia ogni anno oltre un milione di bambini, la scolarizzazione era completamente diversa da quella attuale. Erano molte le persone che andavano a lavorare dopo la terza media o dopo un diploma di scuola superiore e i laureati erano ancora un numero molto esiguo rispetto alla popolazione totale. Per esempio, quando sono stato assunto nel 1980 all’Ufficio delle Imposte Dirette, ora Agenzia delle Entrate, la composizione del personale era così divisa: diploma di scuola media 30%, diploma di scuola superiore 60%, diploma di laurea 10%. Ora in Agenzia delle Entrate il personale è composto dal 35% di diplomati e dal 65% di laureati.

Se un lavoratore negli anni 80 riusciva pertanto a trovare un impiego dopo le scuole superiori a 20/22 anni in teoria poteva raggiungere il “pensionamento anticipato” prima di quello ordinario. Ora con una maggiore scolarizzazione che sta portando molte più persone ad avere un diploma di laurea, anche se siamo, comunque, in fondo alla classifica Europea, determina che ottimisticamente una persona inizia ad entrare nel mondo del lavoro non prima dei 26/27 anni.

Riforma Pensioni 2022-2023: qualcosa non torna sulle quote?

Con le regole attuali di 43 e 42 anni di lavoro da svolgere questi lavoratori raggiungerebbero la “pensione anticipata” alla soglia dei 70 anni, ben oltre il pensionamento ordinario di vecchiaia ora fissato a 67 anni. Appare pertanto evidente che ormai, anche a causa della crisi di lavoro e della frammentarietà di esso che si verifica principalmente all’inizio della carriera lavorativa, praticamente più nessuno potrà raggiungere gli anni di pensione anticipata richiesti adesso ed infatti le pensioni erogate in regime di “pensione anticipata” stanno progressivamente diminuendo di anno in anno perché ormai sempre meno persone riescono a raggiungere i troppo stringenti requisiti.

E’ chiaro che siamo di fronte a qualcosa di distorto. Ritengo opportuno, pertanto, che la “pensione anticipata” che io sostituirei con “pensione lavorata” debba essere portata a 41 anni di contributi per tutti uomini e donne indipendentemente dall’età e senza alcuna penalizzazione togliendo, anche, ovviamente, le finestre di tre mesi per cui il giorno dopo aver raggiunto il requisito dei 41 anni un lavoratore possa accedere al meritatissimo pensionamento.

Teniamo conto poi che in Italia è in corso una progressiva diminuzione delle nascite, totalmente ignorata dai nostri poco lungimiranti politici, che ha portato nel 2021 al minimo storico di meno di 400.000 nati per cui è necessario concedere alle donne un bonus di nove mesi per figlio fino ad un massimo di due figli. Per i laureati, inoltre, dare la possibilità a domanda a chi lo desidera di ottenere un riscatto degli anni di laurea con costi agevolati diminuiti del 50% rispetto all’attualità e con una detrazione fiscale fino al 50% di quanto versato.

90 commenti su “Riforma Pensioni 2022-2023 l’editoriale: quota 41 per tutti, si può fare davvero?

  1. 41 anni di lavoro sono più che sufficienti x avere il diritto alla pensione indipendentemente dalla età.
    datemi i soldi per i contributi versati stop.
    Non è difficile.

  2. Ma quale Pensione vogliono tenerci al lavoro? bene io ci sto ma mi tengono con tutti gli acciacchi dell’età per cui la mia abilità lavorativa e massimo del 50% il resto rimango a casa a leggere il giornale con (mal di schiena, ipertensione, depressione ecc.) vogliono così io sono pronto. Meritate questo e molto peggio.
    Se foste per l’equità sociale prendereste in considerazione anche gli scempi fatti in precedenza e TUTTI dico TUTTI dovrebbero pagarne una fetta. Invece non quelli sono diritti acquisiti per cui a pagare sono quelli ancora a lavoro. Vi sembra normale……..!!!!

  3. Il ragionamento non fa una grinza, ma ha un difetto, anzi due. E’ troppo logico e sensato per il nostro sgangherato Paese. Poi, francamente, non vedo perché non già dopo 40 anni di lavoro (perché mai fare 41, che quando iniziai a lavorare io si andava con 35?) uno non possa avere il diritto ad accedere al meritatissimo pensionamento.
    Aggiungo un’altra riflessione: nessuno ha mai pensato al costo sociale che comporta mandare le persone in pensione a 65 o 67 anni invece che intorno ai 60, quando ancora può rendersi utile con attività di volontariato? Quante onlus, pubbliche assistenze, società sportive, ci rimettono senza aver più volontari?
    Ecco, più che tagli economici, si potrebbe prevedere un impegno di tot ore in attività di volontariato fino ai 67 anni. Anni fa, se non ricordo male, furono concesse pensioni anticipate con questa formula.

  4. Sottoscrivo la proposta del Dr. Marino, che parla finalmente di equità: 41 anni di lavoro sono una vita! E per chi non riesce a raggiungerli, pensionamento dai 62.
    Rispondo invece al Sig. Ciccillo. Certo che se ragioniamo così, in pensione, considerando tutto: calo demografico, crisi economica, pandemia, guerra, risorse x scopi militari e tutte le altre piaghe d’Egitto, in pensione non ci andremo mai!
    Ma impariamo un po’ dalla classe dirigente a difendere i nostri diritti e i nostri quattro spiccioli…tanto per ricordarlo, in Italia vi sono persone che percepiscono ogni mese assegni stratosferici – (basta una veloce ricerca in rete per vedere l’elenco: Mauro Sentinelli arriva a prendere 91.000 euro al MESE) –
    cosa che ad esempio in un paese come l’America sarebbe impensabile, pur avendo versato lauti contributi.
    Cito l’America perché è ormai chiaro che stiamo seguendo il suo sistema, vedi ad esempio la Sanità. Ora anche da noi è quasi impossibile fare un esame/visita con il SSN, infatti si è ormai costretti a ricorrere alle cosiddette tariffe smart e, se continuiamo così, fra poco si curerà solo chi ha l’assicurazione sanitaria.
    Però ci guardiamo bene dal correggere quelle storture tipiche italiane come le pensioni d’oro e di platino!
    Anch’io sono una baby boomer del ’62 ma ritengo di aver già pagato lo scotto dell’allungamento dell’età pensionabile, effettuato senza nessuna gradualità. Come molti ho fatto sacrifici e sinceramente non mi sentirei in colpa verso nessuno ad andare in pensione dopo 41 anni di lavoro o raggiunti i 62 anni.
    Come è già stato detto e ripetuto, quando si vuole i soldi si trovano….!

  5. Se oggi ci fosse un partito di nome QUOTA 41 vincerebbe l’ elezioni con un 80% dei voti.
    Ma siccome noi in italia mettiamo a governare chi non è stato votato dal popolo, presumo Sig. Marino che questo accada anche per le pensioni.
    A meno che non avete intenzione di riportarmi indietro di quasi 40 anni fà quando imprenditori politici cercavano di calpestare diritti e dignità dei lavoratori. Parlo del Duomo di Milano erano piene e stracolme di lavoratori.ALTRO CHE LE PIAZZE PER LA VINCITA DI UN EUROPEO DI CALCIO
    Grazie

  6. Dott.Mauro Marino tenga duro. Quota 41 senza limiti di eta!!!!
    Tutto quello che scrive non fa una virgola. Quota 41!!!
    Grazie Marino

  7. Bravo sign. MAURO UN EDITORIALE eccellente.
    Io non capisco quelle persone che credono sia poco 41 anni di lavoro e contributi dati allo stato a dir poco Generosi….
    Sono del 1965 e a Giugno saranno 40 di lavoro con tutti i versamenti contributivi…. Ma ho solo 57 anni e non posso andare in Pensione…..
    Troppo giovane azzzz…
    Lavoro in ipermarket e il caro Draghi sa cosa vuol dire tirare e collocare un palet di acqua di 600/700 kg…. Sicuramente non è lo stesso che a 30 anni…
    Si dovrebbero vergognare lui e tutti i buffoni che sono alla guida del paese….
    Un ultima considerazione….. Più si allunga l’età per accedere alla pensione più tardi i giovani cominciano a lavorare…
    Non avendo la possibilità di subentrare al nostro posto….
    Bravi davvero i nostri politici….
    Il ricambio generazionale per loro non esiste…… Ma le superbe pensioni da ex onorevole, ex governatore BCE etc. Quelle vanno bene no???

  8. Vabbé, questo sarebbe il sogno, l’apoteosi, la soluzione ideale ma, al risveglio e tornando con i piedi per terra: quale sarà la soluzione?
    Nessuna.
    Sono 10 anni che si discute di cambiare la legge Fornero ma nessuno se ne assume la responsabilità perché fa comodo a tutti.
    Buona settimana di Pasqua.

  9. Quota 41 si potrebbe e si dovrebbe fare perchè 41 anni di lavoro sono una vita intera ma non si farà mai in Italia dove gli interessi e i privilegi di pochi che gestiscono il potere con il tacito consenso di partiti e sindacati prevarranno sempre sul volere della maggioranza degli italiani! Non otterremo neanche le briciole (abolizione della odiosa finestra di 3 mesi per la pensione lavorata) e ci aspettano ulteriori restrizioni quali un’età minima di 64 anni per accedere alla cosiddetta pensione anticipata! E intanto continuano ad andare in pensione pochissimi fortunati con 38 anni di anzianità e nessuna penalizzazione grazie alle finestre volute da quel grandissimo…….statista!!
    Proprio come nel film del grande Sordi: lavoratori ……..tiè!

  10. Tranquilli ci pensa ghiselli a far passare i 41 anni di contributi!!!! In un paese dove le estetiste fanno un lavoro usurante e i macchinisti ferroviari che hanno un aspettativa di vita di 64 anni NON SONO LAVORATORI USURANTI DI CHE COSA VOGLIAMO PARLARE??? SIAMO IN MANO A SINDACALISTI E POLITICI CHE PARLANO DI COSE A LORO SCONOSCIUTE:IL LAVORO !!!!!

  11. Continuano a illudere le persone per renderle malleabili con queste periodiche sortite a mo’ di bastone e carota.

  12. Buon pomeriggio, io mi ritrovo a 61 anni con 41 anni di contributi già superati. Ho visto andare in pensione colleghi con un solo anno d’età in più rispetto a me ma con tre anni meno di lavoro. Sicuramente un’ingiustizia troppo grande per me che pur avendo raggiunto e superato quota 100 (io sono già a quota 102) non posso andare in pensione, cosa ancor peggio che mentre i nostri politici ed i nostri cari sindacati ancora tergiversano sul da farsi io sicuramente andrò in pensione tra due anni con la legge Fornero, cioè ben cinque anni dopo alcuni colleghi miei andati in pensione con 38 anni di contributi solo perché avevano un anno in più di me. Sono stanco e deluso dal nostro paese e dai nostri politici che ci governano.

    1. Condivido! Sono anch’io nella stessa situazione e ogni giorno vivo nell’ansia perchè Draghi con la complicità di partiti e sindacati sta pensando di introdurre paletti alla cosiddetta pensione anticipata della Fornero (almeno 64/65 anni di età per accedevi!). E intanto colleghi con 38 anni di contributi con uno o due anni più di me continuano ad andare in pensione. E’ un’intollerabile ingiustizia!

  13. Il sig. Draghi sapeva tutto che doveva scoppiare la guerra, per questo rinviava sempre gli incontri, per questo si alzava dai tavoli tecnici con i sindacati. Ed ecco che adesso con la guerra in Ucraina può tranquillamente dire che il tema delle pensioni è l’ultimo dei suoi pensieri. Dalla sera alla mattina è scoppiata la guerra, e allora si sono affrettati a fare finta di cadere dalle nuvole e gridare all’invasione, quando era da tempo che sapevano tutto.

  14. Draghi se ne deve andare e pure i partiti che lo appoggiano che differenza c’è tra uno che a 104 per se stesso è uno che assiste un malato sarò più grave io che ho 104 per me stesso perché io nn posso avere 2 anni di concedo pagati e altra cosa io ho 104 personale in situazione di gravità comma 3 articolo 3 67%di invalidità perché nn posso accedere a quota 41 sono precoce e lavoro gravoso falegname é assurdo hlininvalidi vanno tutelati tutti nn dal74%tutti devono uscire prima già 41 anni sono troppi usate il cervello togliete i privileged e vitalizi vostri siete ladri autorizzati vergognatevi io voterò a destra chi é fuori da questo governo incapace

  15. Salve, bisogna che il sindacato mobili tutti , con uno sciopero generali , per tutelare vecchi e giovani affinché i nostri governanti si impegnano in una legge strutturale che tuteli sopratutto le future generazioni.

  16. Lavoro in una pubblica amministrazione. Penso che 41 anni di contributi siano sufficienti a qualsiasi età anche se raramente qualcuno li raggiunge prima dei 60 anni . Come alternativa credo dovrebbero bastare 64 max 65 anni di età con una quota di contributi minima da arrivare a 100 con una penalizzazione per chi non arriva a 104. Non si può costringere a lavorare chi pur disposto a perdere qualcosa non è più in condizioni di farlo al meglio. E poi i giovani che devono entrare nelle pubbliche amministrazioni ? Ma quando? Quando saranno vuote?

  17. Io sono contrario alla quote, sono discriminanti. Un conto è fare 41 anno per tutti.
    Dobbiamo però renderci conto che, se uno va in pensione prima deve prendere di meno.
    INPS non può sostenere di pagare una pensione piena a uno che ha meno di 60 anni.
    O entriamo dell’idea di utilizzare coefficienti o stiamo qui a parlare del nulla.
    Ogni individuo ha un capitale e con quello bisogna fare.
    Sono d’,accordo con Giovanni con l’aspettativa di vita. Ci sono tabelle statistiche precise.
    E se uno vive di più o di meno le risorse saranno riequilibrate nel bilancio.
    Se tutti accettassimo l’ idea di andare prima e prendere meno, ci sarebbe un riequilibrio dei conti. Anche per le pensioni anticipate.
    A mio avviso il Governo, di fronte ad un cambiamento a costò zero o quasi, sarebbe disponibile alla riforma.
    Ma tutti vogliono tutto r non si farà niente.

  18. Buongiorno, in Italia si trovano soldi per tutto e tutti tranne che per le pensioni .
    Ho 61 anni, 35 anni di lavoro tra qualche mese e come me anche altre colleghe e siamo esauste . Lavoriamo a contatto con il pubblico dobbiamo supportare gli anziani e io ne ho avuti tre con problemi neurologici, chi ha i figli e i nipoti da aiutare senza calcolare i problemi di salute che ci vengono addosso con l’età.
    Adesso basta ,opzione donna per tutte a 62 anni e senza penalizzazioni , lasciamo il posto ai giovani che hanno bisogno di lavorare per farsi una famiglia e costruirsi una vita FELICE
    Rita

  19. Moglie 63 anni e 27 anni di contributi,meglio andare a 64 anni in pensione anche con una piccola riduzione fino hai 67 anni che non avere niente,e non riuscire a trovare uno straccio di lavoro in quanto troppo anziana…..

  20. Lasciare decidere sulle regole di pensionamento politici e tecnici che hanno centrato l’obiettivo prima dei 60 anni è veramente aberrante ed inaccettabile. Troppo facile cambiare le regole in corsa seppur necessario in caso di crisi economica. Ma se i soldi non ci sono per i futuri pensionandi non ci sono neanche per i vecchi. La crisi economica DEVE toccare tutti i pensionati alla stessa maniera. Pertanto qualsiasi riforma sarebbe personalmente accettabile, ma le nuove regole dovrebbero essere applicate a tutti. Come? Procedendo al nuovo calcolo per i pensionandi ma necessariamente anche ad un ricalcolo con conguaglio dei già vecchi pensionati financo 59enni. Se i soldi mancano il sacrificio deve riguardare tutti, specialmente da chi ha goduto di regole meno stringenti e che magari oggi hanno importi sensibilmente alti per le casse dell’Inps. Lo troverei equo e accetterei qualsiasi soluzione perché lo sforzo ed il sacrificio sarebbe quello di tutti gli Italiani.

    1. Sono d’accordo, è l’unica soluzione, la legge sia uguale per tutti, paghino dazio anche quelli si godono la pensione da anni- livelliamo e spalmiamo anche su questi fortunati, non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo essere scannati solo noi poveri diavoli di questa sfortunata era …. e con questi dannati politici

  21. Ho 57 anni lavoro con un azienda privata (officina metalmeccanica) ho cominciato a lavorare a 15 anni,sono lavoratore precoce , avendo sempre lavorato nel privato , ho dei buchi contributivi (chi lavora con il privato sa che oltre a non aver mille agevolazioni ci rimette anche qualcosa , ….e che nessuno si scandalizzi perche’ e’ cosi , oltre che stai sempre con il culo stretto perche’ lo stipendio non te lo garantisce nessuno ), nonostante tutto ho a tutt oggi raggiunto 39 anni di contributi…..41 sarebbe un miraggio e senza limiti di eta’( perche’ anche 62 anni per noi che lavoriamo da precoci e con privati…sono troppi , tantissimi …..nel privato non hai agevolazioni….anche piccole mancanze diventano motivo di rimproveri…..quella e’ la porta lo senti dire tutti i giorni)pochi mi capiranno ma prego affinche’ passi quota 41 e senza penalizzazioni….ne abbiamo gia’ avute troppe in vita lavorativa…..mi rendo conto che e’ uno sfogo personale….ma son sicuro che ci si rispecchia tutto il settore Privato…..e per quelli come noi andrebbe fatto al piu’ presto quota 41 senza limiti di eta’ e senza penalizzazioni.

    1. guarda , Lorenzo che anche nella scuola è così; se trovi il dirigente scolastico particolare, e a me sono capitati, sei sempre a rischio; e se ti dovesse capitare che ricevi una punizione ti devi pagare l’avvocato mentre loro sono difesi dallo stato; comunque forza e coraggio e tieni duro

  22. 41 anni per tutti, e per TUTTI intendo davvero TUTTI.
    Politici, militari, sindacalisti, forestali, ecc.
    Però è necessario dare la possibilità di una uscita a 62 anni anche se con una minima penalizzazione. Ci sono tanti esempi che la richiedono.
    Per entrare nel mondo delle imprese e del lavoro, soprattutto al SUD, negli anni 80 ho cambiato dai 19 anni ai 23 tre piccole imprese locali che per farti fare esperienza ti pagavano senza contribuiti. Ho lavorato quasi 5 anni senza busta paga ma solo per imparare il mestiere ed entrare finalmente con un lavoro a tempo indeterminato. Da giovane non pensavi che poteva cambiare tutto così, allora si andava in pensione a 57 anni al massimo quindi nessuno si poneva il problema. Pertanto, penso che sia giusto, arrivati a 62 anni, lasciare il lavoratore libero di scegliere in base alla propria condizione fisica, psicologica, economica. Chi non rientra in determinate categorie che hanno il “permesso” di lasciare il lavoro molto prima, subisce una vera e propria ingiustizia da parte dello Stato.

  23. Parole sacrosante !!! Piccolo particolare, vogliamo ragionare con i sordi ?!?!?! Basti pensare alla nuova lista usuranti applicata solo all’ Ape Social e non a quota 41 e nemmeno alla anticipata ordinaria !!!! Viviamo in un paese che da 10 anni non si vota un governo ….siamo ormai perennemente commissariati dalla UE e con il nega debito fatto con le casse Europee andremo ad aumentare soldati e armamenti nella Nato…..
    Lavorate schiavi… lavorate !!!!

  24. Ma possibile che si parli sempre del nulla, pill, contributi, anni di eta ,ecc ecc. ripeto non è un problema di soldi , si può andare in pensione come una volta 19 anni e sei mesi tutti ,con 5000 euro al mese ,basta prendere coscienza della truffa monetaria, finiamola con questa ipocrisia le persone muoiono e soffrono per un click sul pc.Il sistema monetario è un crimine all umanità.

    1. 19 anni è un po pochino … però riguardo il sistema monetario, dal punto di vista di tutta la gente di questo mondo del cavolo, non sei molto distante dalla verità … a mio parere.
      Saluti

  25. Gent.ma Sig.ra Erica, mi spieghi come mai il mio nome è stato associato ad un commento delle ore 12.43 che io non ho mai scritto, mentre il messaggio da me trasmesso a quell’ora aveva invece tutt’altro contenuto ma non è stato pubblicato. Grazie

    1. SUI nomi e sulle email noi non possiamo agire…magari un suo omonimo? ora verifico , ma 12:43 di che ora?

  26. Sono un OSS. Ho 62 anni e lunedì 11 aprile andrò in pensione dopo 43 anni e 1 mese, con la anticipata Fornero che dopo 43 anni di anticipato non c’è proprio niente. Vi ho seguito con molto interesse in questi anni tra speranze e delusioni e continuerò anche in futuro. Grazie per tutto quello che fate siete bravissimi.

  27. Buon giorno a tutti ho 57 anni con 42di contributi.
    E giusto andare in pensione con 41di contributi ma bisognerebbe tornare indietro e pensare di iniziare il lavoro nuovamente ben prima dei 18anni di età,magari facendo studiare quelli veramente portati per lo studio gli altri al lavoro.
    Quindi rimettiamo le cose al proprio posto e vero che servono laureati ma altrettanto braccia per il lavoro ,dopo di che chi fa lavori pesanti uscirà dal mondo del lavoro con 55 – 56anni chi invece avrà studiato e ricopre ruoli sicuramente più importanti lascerà il lavoro più in là con l’età..anche per la mia esperienza comincio ad avere diversi piccoli acciacchi che comportano dei periodi di assenza dal lavoro,come fanno le aziende ad essere competitive se pensiamo a persone ultra sessantenni sul posto di lavoro?

    1. Non ne sono certo, ma mi pare che nel paese di Frau Merkel sia un poco come sottintendi riguardo l’ottimizzare meglio lo studio dei ragazzi più portati rispetto ad altri che lo sono un poco meno.
      Diciamo che li sanno indirizzare meglio i ragazzi sia nei tempi che nel tipo di studio … ma, soprattutto, hanno soluzioni in cui lo studiare avviene in contemporanea nella fabbrica dove già lavori; favorendo così meglio sia l’occupazione che le attitudini personali dei ragazzi.
      Poi anche da loro non sarà tutto perfetto.
      Saluti

  28. Io penso che se tutti i lavoratori di qualsiasi settore lavorativo siano versassero 41 anni di contributi non ci sarebbero più problemi per andare in pensione poi parlano tanto di problemi di fondi e sentiamo certe proposte da parte di certa politica che mi lasciano esterrefatto tipo non far versare alle aziende i contributi dei lavoratori neo assunti per 2 anni ma ci sono o ci fanno grazie per l attenzione

  29. No. Non si può fare per il semplice motivo che noi siamo L’ Italia, quel paese dove ai politici inetti e corrotti corrispondono degli elettori che votano quei politici inetti e corrotti e che sono contenti di essere presi per il naso e che alla prossima promessa impossibile e farlocca li rivoteranno. Sulle pensioni, siamo arrivati al punto in cui siamo, perchè qualcuno ha creato delle false aspettative per tornaconto politico elettorale e fregandosene del costo da sostenere. Sig. Marino, deve convenire anche Lei che ormai le aspettative di ogni lavoratore sono diventate un fatto ad personam. Ognuno vuole la sua quota personale per accedere alla pensione, cosa che non succedeva con la Fornero. Questa falsa aspettativa porta un nome: Quota 100. Ormai tutti i lavoratori sognano, chi più chi meno, di pensionarsi con 5 anni di anticipo sia come età che come anni lavorati. D’altronde la logica dice: Se l’hanno fatto una volta possono rifarlo. E allora siamo al valzer delle proposte che comunque scontenterà sicuramente qualcuno perchè quel qualcuno anche solo per un giorno non ci rientrerà. Spero di sbagliarmi ma dalla maledizione delle quote se ne uscirà solo con pesanti perdite per i lavoratori. Tutto nasce da li, la storia insegna. Le varie riforme hanno rincorso le perdite accumulate da chi ha regalato pensioni negli anni precedenti e così sarà anche questa volta. Qualcuno pagherà la scellerata scelta della quota 100 e la pagherà con il tutto contributivo o con le penalizzazioni che solo pochi possono permettersi. Chi mi conosce sa che lo dissi e scrissi da subito: ” Voi non immaginate a che cosa porterà questa norma”. Dopo oltre tre anni i fatti mi stanno dando ragione. Qualcuno scrive che tutta questa pantomima finirà quando il cdx vincerà le elezioni. Peccato che pagheremo di più la sanità, le scuole, i servizi, pagheremo più tasse e sempre con lo stesso governo che ci ha regalato il quasi default del 2011 e l’arrivo della Fornero. Sembra quasi che solo in Italia il tempo non passi mai. Saluti a tutti.

    1. Ma non dire scemenze, i soldi ci sono …non si devono sperperare ….la politica è corrotta , impreparata ….fa’ il gioco delle banche ed interesse proprio nessuno ha interesse per i lavoratori …bisogna avere le idee chiare e coraggio nel fare le cose giuste anche una cosa alla volta …per monitorare il sociale, la giustizia ed i risvolti economici …..PARTIAMO CON IL SEPARARE LE PENSIONI….ME LO SPIEGATE VOI COSA CENTRANO LE PENSIONI CONTRIBUTIVE CON QUELLE SOCIALI…..Diamo a Cesare quello che è di Cesare….i sacrifici li debbono fare i politici che sperperano, le banche che mangiano troppo, gli enti inutili che non servono a niente, le lobby che controllano il sistema , il sociale inutile che serve a proteggere i fannulloni , il fisco che prende dal ceto medio e non dai ricchi, le università categoria super privilegiata ect ect ect E NON I LAVORATORI CHE LA PENSIONE SE LA SONO GUADAGNATA BUTTANDO SANGUE …AGGIORNA LA TUA MENTE

      1. Buongiorno Francesco Fortunato.

        Mi sa che qui, politicamente, ci si accapiglia. Spero di non cadere nell’errore.

        Giusto dire: non bisogna sperperare.
        Giusto dire: la politica è corrotta quando si accoda pedestremente alle richieste delle Lobby.
        Giusto dire: molti che fanno politica sono impreparati.
        Giusto affermare: serve una soluzione che permetta di separare il più possibile i conti di previdenza da quelli di assistenza.
        Giusto dire: cerchiamo di eliminare enti inutili o quelli che si sovrappongono.
        Giusto dire: che il sistema sociale non deve servire a creare fannulloni.
        Giusto dire: che il fisco deve essere progressivo, iniziamo però limitando quelle enormi disparità negli stipendi, partendo da quelli elargiti dallo Stato.
        Giusto dire: la pensione la si è guadagnata con sangue e sudore da lavoro e la prova per tutti devono essere i versamenti pensionistici.
        Giusto sarebbe dire: che se lo sono 40 anni di lavoro, a maggior ragione lo sono 41,42,…
        Giusto sarebbe dire: che un lavoratore nel privato non ha la certezza del posto come lo è, quasi sempre, per un dipendente dello Stato.
        Giusto sarebbe dire: che chi è in pensione non perda il potere d’acquisto, ma che sia impedito al pensionato di occupare nuovamente un posto di lavoro.

        Lascio per ultimo il discorso sulle banche perché esse sono tuttora un sistema cruciale per qualsiasi paese. Il solo attaccarle (non questo attacco verbale) equivale a spararsi a un piede perché si ha male alla gamba.
        Giusto sarebbe dire: che il sistema bancario andrebbe rivisto che le banche vanno salvate perché sia tutelato il risparmio delle persone.
        Chi froda o mette a rischio il sistema e quindi la gente (discorso lungo da farsi), va messo in galera e se ne butti la chiave.

        Per concludere, credo di averle dato ragione in quasi tutto il suo ragionamento e, visti i momenti bui attuali, si dovrebbe allungare ancor più la lista delle probabili giuste o sbagliate.

        Saluti.

  30. No. Non si può fare per il semplice motivo che noi siamo L’ Italia, quel paese dove ai politici inetti e corrotti corrispondono degli elettori che votano quei politici inetti e corrotti e che sono contenti di essere presi per il naso e che alla prossima promessa impossibile e farlocca li rivoteranno. Sulle pensioni, siamo arrivati al punto in cui siamo, perchè qualcuno ha creato delle false aspettative per tornaconto politico elettorale e fregandosene del costo da sostenere. Sig. Marino, deve convenire anche Lei che ormai le aspettative di ogni lavoratore sono diventate un fatto ad personam. Ognuno vuole la sua quota personale per accedere alla pensione, cosa che non succedeva con la Fornero. Questa falsa aspettativa porta un nome: Quota 100. Ormai tutti i lavoratori sognano, chi più chi meno, di pensionarsi con 5 anni di anticipo sia come età che come anni lavorati. D’altronde la logica dice: Se l’hanno fatto una volta possono rifarlo. E allora siamo al valzer delle proposte che comunque scontenterà sicuramente qualcuno perchè quel qualcuno anche solo per un giorno non ci rientrerà. Spero di sbagliarmi ma dalla maledizione delle quote se ne uscirà solo con pesanti perdite per i lavoratori. Tutto nasce da li, la storia insegna. Le varie riforme hanno rincorso le perdite accumulate da chi ha regalato pensioni negli anni precedenti e così sarà anche questa volta. Qualcuno pagherà la scellerata scelta della quota 100 e la pagherà con il tutto contributivo o con le penalizzazioni che solo pochi possono permettersi. Chi mi conosce sa che lo dissi e scrissi da subito: ” Voi non immaginate a che cosa porterà questa norma”. Dopo oltre tre anni i fatti mi stanno dando ragione. Qualcuno scrive che tutta questa pantomima finirà quando il cdx vincerà le elezioni. Peccato che pagheremo di più la sanità, le scuole, i servizi, pagheremo più tasse e sempre con lo stesso governo che ci ha regalato il quasi default del 2011. Sembra quasi che solo in Italia il tempo non passi mai. Saluti a tutti.

  31. Salve finalmente c’è chi fa centro sul tema PENSIONI!!!
    È giustissimo considerare i 41 anni di contributi versati per uscire dal lavoro che significa avere già lavorato una buona fetta di vita e meritarsi una pensione dignitosa senza penalizzazioni !!!
    È profondamente INIQUO invece guardare ottusamente solo all’età e in secondo ordine ai contributi versati. Infatti con questo sistema i miei colleghi sono andati in pensione anni e anni prima di me solo perché più anziani di età avendo lavorato molto meno !!!
    Ma stiamo scherzando : io sono una donna di 60 anni con 40 anni di lavoro ininterrotto e devo aspettare almeno altri due anni per uscire Con L’ANTICIPATA FORNERO ??
    Oppure magari opzione donna con una decurtazione di 700 euro mensili : cioè REGALARE tutti questi soldi sudati PERCHE’ un governo non è in grado di mettere in piedi un sistema pensionistico equo e intelligente?!?
    E separiamo pensioni da assistenzialismo !!!!
    Le donne come sempre sono le più penalizzate : figli, lavoro e adesso anche il sostegno a genitori ultra novantenni , che faccio volentieri ma a che prezzo se mettiamo tutto sulla bilancia???
    E POI PARLIAMO TANTO DI PARITÀ DI GENERE E DI OPPORTUNITÀ!!
    Lascio alla riflessione di chi mi leggerà e tanti auguri a tutti!!!

  32. Veramente fa indignare tante tante discussioni su quando andare in pensione.Basta!Pensione con 41 anni di contributiti senza assolutamente nessuna penalizzazione a prescindere dall’ eta’… già è tanto……negli anni precedenti colleghi insegnanti sono andati in pensione a 55 anni senza nessuna decurtazione.Gli insegnanti svolgono un lavoro usuranti che non può continuare altre I 60anni.

    1. patrizia, come ti capisco; vero ci sono stati colleghi che a 55, 58 , 60 anni sono andati in pensione; io a 62 perchè usufruisco della rita (mancano 7 settimane e mezzo e poi dovrò farmi anche gli esami e al 31 agosto chiudo); ma ci sono anche colleghi di 64,65, 66 anni che potevano essere già in pensione e non ci pensano minimamente; si vede che tu come il sottoscritto hai sofferto; tieni duro e forza saluti ai gestori del sito

  33. dott. marino; come sempre ottima disamina; purtroppo se abbiamo la Fornero che dice che se una persona anche anziana se è in salute deve lavorare non ne usciamo; se il prof. Cazzola dice che gli ucraini di 60 anni sono richiamati alle armi non ne usciamo; è logico, se i giovani sono già alle armi, molti sono morti, mai più richiamano quelli di 80 anni; si 41 anni basterebbero; è che vaglielo a spiegare a Draghi, ai nostri politici, a Orlando; saluti a lei e ai gestori del sito

    1. Salve PAOLO Prof, come sta ? Glielo chiedo perchè, se ancora non è in pensione e si considera anziano, nonostante le marcialonghe sulla neve con le ciaspole, almeno psicologicamente non è messo bene. La Fornero non ha detto niente di eclatante, semplicemente ha ribadito che rispetto alla sua riforma che ritiene congrua a suo parere, se uno vuole anticipare il pensionamento deve accettare qualche taglio. La legge Fornero è viva e vegeta, io lo so per certo avendola vissuta anche durante quota 100. Trovo incomprensibile e sconcertante il fatto che, nonostante sia stato fregato anche dal sistema quote, Lei continua a incolpare soltanto il ministro Orlando. E’ antipatia o una questione ideologica politica ? Anche la Lega l’ha fregata solo tre anni fa, ma non l’incolpa mai. C’è chi non promette e quindi la delusione non può esserci. C’è chi promette e non mantiene la promessa. Chi dei due è meglio ? Forse se rimaniamo sul tema pensioni è meglio. Oggi il sito “Investire oggi” titola: “Riforma pensioni, rebus irrisolvibile”. Sa perchè titolano così ? Perchè si sono create troppe aspettative tra i lavoratori e dopo le quote ogni lavoratore si aspetta il suo personale tornaconto. E fanculo tutti gli altri. Come Lei spesso fa notare io sono già in pensione, e se c’è qualcosa che mi rode è l’ingiustizia e le porcate, e le quote sono state una grandissima e fottutissima porcata, indipendentemente da chi l’ha proposta e varata. Li legge Lei i commenti di persone veramente anziane che ancora lavorano, di persone ultrasessantenni disoccupate che non avevano abbastanza contributi per accedere alla quota, di donne che non vogliono lasciare il 30% del loro assegno in una orrenda OD dopo 35 anni di lavoro ? A mio modesto e
      umile parere, prima di quota 100 venivano queste persone e invece in pensione ci sono andati persone più giovani o con meno anni lavorati. Penalizzazioni ………. zero ! E oggi, chi è andato con la quota, ci spiega che chi vorrà andare in pensione prima dovrà accettare una penalizzazione. Non c’è mai fine al cattivo gusto.

      1. no, faccio sci da fondo con gli sci; le ciaspole non le ho mai messe ai piedi; certo, ho sempre detto che la soluzione ideale sarebbe stata quota 100 pura e sarei in pensione dal 1 settembre; avranno fatto 2 calcoli e avranno detto che troppa gente andava ; e allora? pazienza; quota 102 con i 64 anni tanto per fregarci; a allora ? pazienza; mi devo fare la maturità anche se non volevo? farsene una ragione; penalizzazioni? stanno facendo ricadere sulle nostre spalle porcate; penalizzazioni? dipende da quale tipo di penalizzazione; vedremo le evoluzioni future ; un saluto a te; alla lega? mai dato il voto alla lega; e adesso neanche più al pd; anche lì vedremo saluti ai gestori del sito

  34. Buona sera a tutti. Mi auguro vivamente che si raggiunga quota 41 anche se nutro molti dubbi in merito. Non è stato possibile in tutti questi anni farlo,parto da lontano, il fu governo Letta parlava di questo ,facendo vedere la cosa come cosa fatta per il giorno dopo.Tutto per mantenere in caldo la minestra.Personalmente anche se si facesse ,credo inoltre di non essere il solo ,non mi porterebbe nessun vantaggio ,perché mentre riparlano e attuano la cosa arriveremo al 1/01/2024 a questo punto sono andato con la Fornero, grazie sempre alle loro capacità. Ovviamente tutto questo se facessero le cose ,ma non ci credo,stanno rimettendo la minestra al caldo ancora una volta ,facendo credere alle persone che ci sarà alla fine 8na ciotola disponibile.
    Buon Lavoro

  35. Buonasera, io sono proprio in un dei casi descritti.
    Nata nel 1960 (62 anni) ho iniziato a lavorare a giugno 1980. Purtroppo ho un buco di 1 anno esatto a cavallo del 1989/1990. Raggiungo i 41 anni esatti a giugno 2022
    Mi sembra che 41 anni di lavoro più magari 3 anni di finestra sia più che legittimo andare in pensione.
    Non vedo perché bisogna aggiungere 10 mesi. Inoltre xché attualmente noi donne andiamo 1 anno prima degli uomini?

    1. e pensa che grazie a quota 100 hanno bloccato l’aspettativa di vita a 41 anni e 10 mesi più finestra; altrimenti sareste a oltre 42 anni voi donne e noi uomini a oltre 43; la battaglia è persa; i sindacati dicono: speriamo che ci convochi; come dire: sia buono rivolto a draghi; saluti ai gestori del sito

  36. Bastaaaaaaaaaaa, con questa vergognosa tira e molla fra sindacati e governo. Tutti in pensione a 62 anni niente quota 40_41_42, non si può più andare in pensione prima dei 60 anni. Quindi meglio tutti a 62 anni o non si fa Nulla e rimarremo con la Fornero.

    1. Sergio 61 penso che la tua data di nascita sia il 1961
      Se scrivi così penso che anni di lavoro non ne hai abbastanza e ti tocca i 67 anni .
      Io al contrario se si fa’ come tanto gridi arrivo a 62 anni con 47 anni di lavoro e ti garantisco che fatti in fabbrica nei turni anche notturni sia una cosa che ti logora anche nei 38 anni non nei41……
      Pensaci
      Francesco

      1. francesco; purtroppo c’è sempre la fornero come legge; non devi arrivare a 62 anni; adesso la regola sono i 42 anni e 10 mesi più finestra; quindi facendo un pò di calcoli a 58 anni; tieni duro; saluti

    2. Hai perfettamente ragione, come ha ragione il Sig. Franco Giuseppe, se i sindacati i quali in un certo qual modo ci rappresentano, come si può leggere anche da questi commenti, non si metteranno d’accordo accadrà certamente quello che è accaduto negli anni passare, le leggine solo per alcune persone, con le quote, e c’è le meritiamo perché non siamo uniti su niente. Bravi quelli di quota 41, tanto gli altri che vadano pure a lavorare fino si 67 anni, a loro basta andare via a 59 che simpatici facciamo invece una pensione anticipata uguale per tutti come ha fatto la Fornero, da lì forse non avete capito che non si smuovono. Lo ha capito bene Tridico e Reitano grazie a tutta la redazione

  37. Io vorrei capire x che si sà ché si stà sbagliando tutto con le pensioni, e non si riesce a cambiare niente….. Non c’è futuro x i giovani e né speranza…….. E se si continua a sbagliare non ci sarà futuro anche x chi percepisce le pensioni già in essere…. Questo e sicurissimo….. Si deve invertire subito la Marcia… Già siamo in netto ritardo…. Guerra sociale ci avviamo……. Questa e la mia modesta opinione………

    1. Siii ,sono d’accordo tanto questi poltronari non si scollano e pensano solo per le loro pensioni…E noi tutti a testa bassa a pagargliele. Certo che siamo Uniciiii

    2. Non hai tutti i torti, almeno così si dice.

      Io come molti mi chiedo ad esempio come mai fatichiamo cosi tanto a “fare l’Europa unita” e mi dico:
      Ma se esistesse solo l’Europa e delle “forze sindacali unite ed europee”, allora potremmo riuscire a migliorare oltre alle aspettative di vita, quelle della retribuzione del lavoro e di pensione migliore di tutti gli europei?
      Forse si!
      Ma se allargo la visione mi accorgo che esiste il mondo intero che mi porta alla conclusione che esiste qualcosa il cui interesse è crearci un “problema”. Esiste qualcosa o qualcuno che di fatto non ha interesse ad esempio a “fare l’Europa unita” ma a lasciarci con tutti i problemi alcuni dei quelli sono quelli che dici.

      1. perchè fatichiamo a fare l’europa unita? ti faccio un semplice esempio: parliamo di ora solare e ora legale; come ben sai 20 giorni fa è cambiata l’ora e abbiamo spostato le lancette avanti; tutti i paesi europei sono d’accordo? assolutamente no; per esempio i paesi della scandinavia mentre noi a giugno arriveremo a poco meno di 16 ore di luce loro già adesso hanno 16 ore di luce ed arrivano in alcuni casi a giugno a non vedere mai tramontare il sole; cosa gliene frega di spostare le lancette avanti; detto questo parlando di pensioni vedremo a brevissimo le novità ma la vedo dura saluti ai gestori del sito

  38. Buongiorno.

    Parliamo di numeri.
    Scusatemi se ritenete che questi centrino poco con le nostre pensioni!

    Da internet estraggo e virgoletto un numero: il “TRILIONE”.
    “Un trilione è il numero naturale che, nel sistema di denominazione chiamato scala lunga, equivale a un milione di bilioni, cioè un miliardo di miliardi” (almeno così ho trovato).

    Questo solo per riportare che in questi giorni il numero “TRILIONE, in fatto di dollari” lo ho sentito fare riferito alla guerra in Ucraina come: quantificazione dei soli danni materiali, esclusi quelli derivanti dal crollo del “modesto PIL ucraino che era pari a 150,8 miliardi di Euro per l’anno 2021” (fate un poco le differenze riferendovi al nostro di PIL).

    Lo ho voluto riportare solo per dire che: dietro la freddezza di qualsiasi numero, possono esserci sofferenze e morte di persone.
    Un miliardo di miliardi di dollari in meno di 50 giorni di guerra e di stupidità umana di chi spesso governa.
    Un miliardo di miliardi di ragioni che ci debbono far pensare se li poni a confronto con le difficoltà nel ricostruire le case di terremotati o di discutere di un accordo accettabile in fatto di pensioni.

    Saluti.

    1. Forse cosi le cifre sono dette meglio.

      Buongiorno. Parliamo di numeri. Scusatemi se ritenete che questi centrino poco con le nostre pensioni!

      Da internet estraggo e virgoletto un numero: il “TRILIONE”. “Un trilione è il numero naturale che, nel sistema di denominazione chiamato scala lunga, equivale a un milione di bilioni, cioè un miliardo di miliardi” (almeno così ho trovato). Questo solo per riportare che in questi giorni il numero “TRILIONE, in fatto di dollari” lo ho sentito fare riferito alla guerra in Ucraina come: quantificazione dei soli danni materiali, esclusi quelli derivanti dal crollo del “modesto PIL ucraino che era pari a 150,8 miliardi di Euro per l’anno 2021” (fate un poco le differenze riferendovi al nostro di PIL).

      Lo ho voluto riportare solo per dire che: dietro la freddezza di qualsiasi numero, possono esserci sofferenze e morte di persone.
      Più di 1 Trilione “(mille miliardi) di dollari” in meno di 50 giorni di guerra e di stupidità umana di chi spesso governa. Un miliardo di miliardi di ragioni che ci debbono far pensare se li poni a confronto con le difficoltà nel ricostruire le case di terremotati o di discutere di un accordo accettabile in fatto di pensioni.
      Se non quadrano i numeri correggete!
      Saluti.

  39. A questa buona proposta, sarebbe utile il superamento di “Opzione x alcune Donne”, NON rendendola strutturale e utilizzando quelle risorse x tutte le Donne e non solo x alcune.
    Una larga maggioranza di Donne con carriere lavorative discontinue x I figli, non arrivano ai famosi 35anni, quindi… destinate a uscire dal mondo del lavoro x ultime a 67/68anni

  40. Sarebbe meglio uscire a 62 anni x i precoci e gravosi non se ne può più
    Senza penalizzazioni vergogna dopo aver lavorato una vita pure la pensione da miseria

  41. Completamente d’accordo! Mi sembrano assolutamente ragionevoli le considerazioni riportate; in particolare ritengo che il doppio lavoro svolto dalla donna nel periodo di crescita dei figli vada assolutamente riconosciuto, chissà che bel tempo non possa anche portare ad un incremento delle nascite , come ha sostenuto il dr. Cottarelli, senza alzare barricate sulla presunta disparita uomo-donna .. la disparità l’abbiamo pagata fino ad ora !!

  42. A parte quota 41 che riguarda pochi devono permettere a tutti di poter uscire dal mondo del lavoro Dai 60-62 anni in su anche con una penalizzazione Perché uno deve avere il diritto di decidere quando è stanco di lavorare e vuole stare a casa a vivere quello che gli rimane della sua vita in pace!!!!

  43. Chi fa le leggi non si rende conto cosa vuol dire stare in una fabbrica per 40 anni ,le vittime siamo noi non la signora Fornero e compagni !

  44. Buongiorno sono d’accordo che cambiare nome alla pensione anticipata che con 43 anni di contributi dji anticipato non ha nulla mi suona meglio “pensione per anzianità di servizio”. Ma questi sono dettagli poco importanti chiamatela pure come volete, l importante è arrivare a un quadra, concordo con lei che i conti non tornano per quanto da lei esposto ma continuare a chiedere una 41 per tutti mi sembra un gioco perso in partenza, sono anni che il Governo rimanda al mittente… allora mi chiedo perché insistere, non è il caso di cercare una mediazione di sconto sulla Fornero 42 uomini 41 donne 2 soli mesi di finestra (le mie sono solo ipotesi). Qualcosa in mezzo tra 41 ( che sappiamo che sarà un no) e i 43/42 un piuttosto è meglio di un nulla.

  45. Come era già programmato da Mario Draghi si torna alla legge Fornero, si era capito dai rinvii dei tavoli con le parti sociali,forse solo quest ultimi non lo avevano capito, o fatto finta di niente fino all’ ultimo, che a cose fatte con il d.e.f. non si parla di una riforma
    strutturale delle pensioni,ma al dire il vero neanche del 2 x cento del PIL alle forze armate,forse per non prendere troppo in giro i sindacati, che nel frattempo non hanno fatto niente per imporsi,a questo punto mi chiedo a cosa servono,sicuramente hanno un buon stipendio, per non parlare della pensione o del buono uscita di migliaia di euro,quando un operaio metalmeccanico dopo 43 anni di lavoro si ritrova se fortunato con una pensione di 1200€,ma come se non bastasse si parla anche di togliere il retributivo e fare tutto contributivo, facendo perdere ulteriormente il 30 x cento sul calcolo della pensione,speriamo che investono nelle Caritas, statisticamente si va verso un incremento di popolazione sulla soglia della povertà.
    Ringrazio questo sito e il su staff per opportunità di comunicazione dei miei pensieri e di tanta gente che vive nella realtà di ogni giorno.

  46. Ho frequentato un corso formazioni lavoro negli anni 1966 67 ma non mi sono stati riconosciuti i contributi figurativi x la pensione (ancifap) Napoli cosa dovrei fare?

    1. senti qualche patronato; perchè se lavoravi nel frattempo è un discorso; potrebbero dirti che per riscattarli costa una cifra; senti anche l’inps cosa ti dice; questo è il mio consiglio saluti

  47. Ma come mai si trovano i soldi per aumentare la spesa militare ed invece non ci lasciano vivere la nostra vecchiaia in modo dignitoso?

  48. Marino, concordo pienamente su quanto esposto. Noi degli anni 60 abbiamo dato tutto, personalmente con 41 di contributi versati e dal 2018 sto versando i volontari sono in balia di conoscere se continuare oppure è giunta l’ora. Qualcosa mi suggerisce che non verremo a capo neanche questa volta, perché manca la volontà di farlo e secondo qualcuno gli asini da soma devono continuamente a tirare il carro.
    INPS, poi dovrebbe rivedere la propria organizzazione, è da settembre 2021 che sto aspettando l’ecocert emesso dallo stesso ente in forma sbagliata rispetto ai precedenti.
    Che situazione di m…………

  49. Le generazioni del dopo guerra devono essere messe in quiescenza con contributiva /retributiva a63/64 anni di età,con un minimo contributivo di 30 se provenienti da ditte fallite. Chi e’ fortunato e continua a lavorare in una ditta in attivo, cessa a 67 . Naturalmente se non fa niente di usurante o pericoloso.Su Ape sociale non serve aggiungere categorie, basta semplicemente togliere il paletto delle 18 mensilità in tre anni lavorative . Chi ha più di 30 anni contributivi e per questo tranello, non gli viene concessa la pensione , è deriso e umiliato dalla politica e dal governo. Non cerchiamo scuse , se non si arriva ad un accordo fra le parti. Manca la coerenza e l’onestà .

  50. Sono pienamente d’accordo e penso che i 41 anni di lavoro siano un traguardo meritato per ogni lavoratore specie per quelli usuranti…io sono un idraulico e la mia categoria nn rientra nei lavori usuranti ma la bidella si…dove sta la logica????

  51. Condivido pienamente la ricostruzione proposta. Quarantuno anni di contribuzione, ivi compresi i riscatti, costituisce un valore soglia più che sufficiente. Inoltre occorre non dimenticare che il sistema Fornero prevede un sistema progressivo, che OGGI e sino al 2026 prevede un limite anagrafico a 67, ma destinato a incrementarsi ogni biennio. Idem per la pensione anticipata, OGGI fissata a 42 anni e 10 mesi più finestra trimestrale. Ufficialmente dette soglie sono legate all’incremento dell’aspettativa di vita, ma non è del tutto vero poiché detta aspettativa si è ridotta fortemente durante l’emergenza epidemiologica senza per questo registrare alcun decremento, a nulla valendo la mera sospensione del limite anagrafico per un certo periodo.

  52. Sono un OSS ho 62 anni lunedì 11 aprile andrò in pensione dopo 43 anni e 1mese. Ho seguito in questi anni con molto interesse le notizie del vostro bel sito tra speranze e illusioni e alla fine me ne vado con l anticipata Fornero, anticipata si fa per dire, perché credo che dopo 43 anni sia tutto che anticipata. Continuerò comunque a seguirvi con interesse . Grazie per quello che fate.

  53. Tutto giusto, tutto vero ma attualmente nessuno pare in grado di recepire e realizzare che quota 41, indipendentemente dalla età anagrafica, è l’unica strada equa per chi ha già dato molto e anche per le generazioni future.
    Governi e governicchi incapaci, instaurati più o meno illegalmente in questi anni, hanno solo fatto macelli con quota 100 prima e 102 ora. Quello di Draghi è irricevibile e incommentabile senza diventare volgari.
    Mi chiedo e vi chiedo: come ne usciremo?
    Ma soprattutto riusciremo noi, nati nel 60 – 61 che abbiamo cominciato a sudarci lo stipendio in fabbrica dai 18 anni, ad accedere alla meritata pensione senza tagli e penalizzazioni dato che siamo gli ultimi del regime misto retributivo – contributivo?
    Grazie per la risposta e complimenti per il sito.

  54. Ormai è tutta una presa in giro, cosi come l’incontro del 7 aprile nel quale ancora una volta i Sindacati si sono lasciati abbindolare da Draghi e non hanno osato mostrargli il pugno duro, dopo mesi di discussioni senza fare manifestazioni serie per contrastare queste continue perdite di tempo dell’esecutivo con continui incontri inutili e ridicoli- la circostanza che non prendano in considerazione le proposte Tridico, Raitano e aggiungerei quella di Marino è molto grave , perchè dimostra che non hanno intenzione di tirare fuori pochi miliardi, che basterebbero a sbloccare una riforma che ormai non è più rimandabile- i lavoratori gia a 62 anni , specialmente se invalidi, hanno diritto di tirarsi fuori, dando spazio ai giovani che aspettano con ansia che si liberano posti- è inutile voltare la faccia da un lato, Draghi per le spese militari e per altre riforme non risparmia miliardi e poi non scuce un centesimo per evitare la Fornero che nel 2011 fecero in pochi giorni, mentre qui si discute da mesi- la gravità assoluta è poi questo silenzio dei partiti che non spendono una parola , in accoppiata coi Sindacati che fanno solo chiacchiere, mentre a noi servono fatti , a cominciare da azioni serie di lotta e contrasto che il Sindacato dovrebbe pilotare ed invece sta al gioco di Draghi e compagnia , che se ne fottono dei problemi dei lavoratori- non ci sono più parole, ma solo bestemmie di fronte a questo andazzo vergognoso, mandiamoli tutti a casa, tanto ci fanno solo danni !

    1. Chi vi scrive è un baby boomer nato nel 1962 che è entrato nel mondo del lavoro a fine 1981, pertanto compirei i 41 anni di lavoro alla fine di quest’anno, bene direte, invece in Italia non è possibile è non sarà possibile per un semplice motivo demografico, il sistema a ripartizione prevede che la pensione venga pagata da coloro che lavorano, i nati dal 1960 al 1976 erano più di 2 milioni all’anno il tasso di Natalità negli ultimi anni è di circa 400 mila nati, con un sistema prevalentemente misto chi paga la pensione di noi baby boomer? Nessuno, a tutti piacerebbe andare in pensione dopo 41 anni di lavoro, ad oggi il rapporto pensionati lavoratori e di 1,6 ci sono 67 pensionati ogni 100 lavoratori che rendono il sistema insostenibile pertanto c’è solo una alternativa andare in pensione più tardi con una pensione più bassa.

  55. 41 ani di contributi sono e devono essere sufficienti!
    Le sanguisughe che ci governano vogliono, però, spremerci ancora, ancora ed ancora!
    Le aziende non hanno convenienza a tenere lavoratori over 60, stanchi, demotivati e senza stimoli, come scriveva un lettore in un commento recente, senza contare, come fa notare giustamente Marino, che in futuro, pochi, raggiungeranno questa quota contributiva, iniziando a lavorare intorno ai 30 anni, ed in un mondo, dove il lavoro, sarà sempre più spezzettato.

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