Riforma pensioni 2023-2024, il punto al 15 aprile: l’intervista a Giuliano Cazzola

Intervista esclusiva a Giuliano Cazzola

Siamo ormai al 15 aprile ed il Governo Meloni anche con il DEF, documento di economia e finanza, pare aver deluso i lavoratori prossimi alla pensione che confidavano di poter leggere qualcosa in loro favore. Delusissime le donne ed i precoci. Ci siamo confrontati con il Professor Giuliano Cazzola per capire il suo punto di vista al riguardo delle varie promesse disattese e dei continui rinvii, di seguito l’intervista in esclusiva:

Riforma pensioni 2024, Cazzola: ‘la riforma delle pensioni non é una priorità del Governo’

Pensionipertutti: Pare che con il DEF si possa dire addio alla riforma pensioni per quest’anno, gli unici soldi disponibili verranno investiti per ridurre il cuneo fiscale, quindi, a suo avviso, i lavoratori devono rassegnarsi almeno fino al 2024? Per il Governo Meloni la riforma Pensioni non parrebbe affatto una priorità.

Giuliano Cazzola: Cosa vuole che le dica? Se il governo rinvia la sedicente riforma non è un problema mio. Io e lei ci sentiamo da anni e lei sa come la penso: la riforma delle pensioni non è una priorità, ma sarebbe opportuno correggere almeno alcune misure inserite in legge di bilancio.

Pensionipertutti: Quale misure andrebbero almeno corrette in legge di bilancio?

Giuliano Cazzola: “Nell’insieme l’operazione quota 103 è sbilenca, per non dire di peggio. Stiamo ai dati della Relazione tecnica. I beneficiari previsti sono 49mila che al massimo rispetto a quanto già previsto potranno uscire qualche mese prima. Per garantire questa operazione a 3,3 milioni di pensionati viene manipolata per due anni la perequazione automatica; poi c’è il pasticcio di opzione donna che secondo i calcoli del governo potrà essere usufruita solo da 2.900 lavoratrici. Poi la storia non finisce qui. Lei sa che la rivalutazione al 100% sarà applicata sino a pensioni pari a 2.100 euro lordi mensili. Poi vi sono delle riduzioni.  Ciò significa che si avvarrà di quota 103 percependo un assegno più elevato finirà per pagarsi in parte l’anticipo. Se invece resta al lavoro percependo l’incentivo (la quota a suo carico della contribuzione ovvero circa il 10%rischia di passare ad una aliquota superiore a fini Irpef.

Pensionipertutti: Ed é per questo che in molti sul sito sbottano ‘Colpa nostra, avremmo dovuto scendere nelle piazze, come ha fatto la Francia’, lei pensa che sarebbe stata la soluzione idonea per convincere il Governo a ricredersi sulla riforma?

Giuliano Cazzola: Chi dice ”bisogna fare come in Francia” è un irresponsabile. La sua sarebbe una istigazione a delinquere, con quel che ne consegue.

Pensionipertutti: Cosa dovrebbe fare il Governo Meloni a suo dire?

Giuliano Cazzola: ‘In sostanza, si deve mettere ordine nella confusione fatta nella legge di bilancio e lasciare che dall’1 gennaio si rientri sui binari della riforma Fornero che peraltro sono stati ampiamente deviati fino al 2026 quando verranno meno tutte le deroghe.’

Riforma pensioni 2024: scalone e quota 41, che ne sarà?

Pensionipertutti: Ma senza una riforma pensioni, dicono in molti, si andrà incontro al famoso ‘scalone’ rispetto a quanti sono andati in quiescenza prima

Giuliano Cazzola: Lo scalone è una leggenda metropolitana perchè sono tante le via d’uscita parallele costruite in questi anni per anticipare la pensione che praticamente azzerano il problema. se ci mettiamo a contarle non finiamo più, mentre ambedue abbiamo altre cose da fare.

Pensionipertutti: E la Quota 41 che fine darà post quota 103?

Giuliano Cazzola: Quota 41 sembra un numero da giocare al lotto, per taluni casi di provata necessità è già una misura strutturale da anni per i c.d. precoci, sulla base dei requisiti previsti.

Ringraziamo ilProfessor Giuliano Cazzola, e ricordiamo a chiunque volesse riprendere parte dell’intervista che trattandosi di un’esclusiva si è tenuti a citare la fonte.

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17 commenti su “Riforma pensioni 2023-2024, il punto al 15 aprile: l’intervista a Giuliano Cazzola

  1. signor Cazzola per cortesia cerchi lei di poter sensibilizzare il governo attuale meloniano……che riporti OPZIONE DONNA come era e come dovrebbe essere per il suo nascere…..la Meloni ha abbandonato una piccola ma grande parte della società… la società DONNA .LA DONNA ARRIVATA A CIRCA 60 ANNI DEVE AVERE LA POSSIBILITA’ DI SCELTA RAGGIUNTI I SUOI CONTRIBUTI DI POTER ANDARE IN PENSIONE ANCHE SE PENALIZZATA DEL 30%……MA UNA GRANDE POSSIBILITA’ CHE ERA STATA RAGGIUNTA CON TANTE LOTTE E CHE AVEVA DA 18 ANNI……
    SPERO CHE CI ASCOLTI QUALCUNO!!!!!!!!!!!! è una tragedia per molte famiglie perchè non è la donna che prega ciò ma tutto il contesto suo familiare…..
    mettetevi una mano sul cuore…….grazie

  2. SINDACATI VERCOGNATEVI ANCHE VOI!!!!
    SALVINI AVEVA PROMESSO QUOTA 41 X TUTTI SENZA PALETTI
    SINDACATI COSA FATE?
    ……I SOLDI X L’UCRAINA X LE ARMI CI SONO ECCOME!!!!
    PER NON PARLARE DEI MORTI DI COVID PENSIONI CHE L’INPS NON PAGA PIU’

    ALFREDO

  3. non ci sono più commenti da fare……c’è da piangere sangue questo è rimasto a noi DONNE se questo può importare a qualcuno ….ma non credo ….vabbè un governo al femminile che distrugge l’unica scelta che la donna poteva fare da ormai 18 anni…….così si fa bravo governo ma i vostri vitalizi ve li tenete stretti stretti che appena vi scatta il vostro requisito ve lo prenderete zitti zitti e per SEMPRE GRAVO GOVERNO COSì SI FA
    BON PER VOI DEL GOVERNO SIETE DA INVIDIARE !!!!!!!!NOI POVERE DONNE NON VALIAMO CHE MENO DI NIENTE!!!!!

  4. Cazzola amico della Fornero, il suo parere mi rifiuto di sapere qual’è… Dopo 40 anni di lavoro e di CONTRIBUTI VERSATI, abbiamo il sacrosanto diritto di andare in pensione, a prescindere dall’età anagrafica.

  5. Tutti coloro i quali dicono che bisogna state zitti e lavorare ed abbassare la testa e rassegnarsi, fanno un ragionamento da veri opportunisti che per opportunismo tendono a nascondere la realtà ai giovani, su quale futuro li aspetta realmente: ovvero quello di mantenere i “privilegi acquisiti” di tutti quelli che li hanno preceduti.
    Secondo voi perché pochissimi sono iscritti ai sindacati? Coloro che avrebbero dovuto aiutarli a destreggiarsi in questo mondo lavorativo, fatto di assoluta precarietà, li hanno abbandonati a se stessi, ma che dico … hanno abbandonato TUTTI.
    Stanno comunque cominciando a capire in quale trappola sono finiti: paghe da fame con le quali pagarsi pensioni da fame e senza neanche diritto di protestare…
    Tranquilli, non servono le rivoluzioni, tra un po’ basterà la DEMOGRAFIA a far aprire gli occhi a tutti.
    A proposito si può ancora dire che si preferiscono i sindacati Francesi???

  6. Certo che dire “istigazione a delinquere” scendere in piazza come i francesi preoccupa questa dichiarazione da Cazzola ex sindacalista che parla come estrema destra, quasi fascista. Dovrebbe essere meno ipocrita: dovrebbe dira la realtà: dei 250 miliardi attuali, costo previdenziale ci sono 60 miliardi di IRPEF che rappresentano un costo che ritornano
    allo stato. Altri 60 miliardi per assistenza che non centrano con la contribuzione (esempio reddito di cittadinanza, dispositivi anti abbandono, e altre numerose spese) che non centrano con la contribuzione e quindi alla sostenibilità previdenziale. Alla fine tolti queste spese al nostro costo previdenziale è al 12,8 % del PIL, ultimi in Europa. Perché Cazzola non dice questo? Forse perché vuole difendere la sua lauta pensione ottenuta soprattutto con il sistema retributivo?
    Solo Damiano, ex presidente commissione del lavoro, ha detto “per essere onesti”, la verità del bilancio INPS confermando i veri costi detti sopra!!!
    Realta triste per i presenti e futuri pensionati!!

  7. Buonasera! Spero che il Governo Italiano riesca a reperire le risorse finanziarie necessarie per riformare il sistema pensionistico. Grazie infinite a tutti!

  8. bella la risposta finale del prof. Cazzola; è stata fatta tanta confusione; ritorniamo nei binari della riforma fornero; cioè 67 anni oppure 42 anni e 10mesi più finestra; ma mi faccia il piacere; chiaro che ognuno tira l’acqua al proprio mulino; quanti morti sul lavoro grazie a questa legge? comunque saluti al prof. Cazzola e ai gestori del sito

  9. Dimenticavo: sarebbe bellissima anche un’intervista all’on. Schlein, una cui il coraggio penso che non manchi, e che è molto probabilmente in grado di rinfacciare pubblicamente alla lega le promesse elettorali non mantenute (e in campagna elettorale non hanno mai detto che si prendevano una intera legislatura di tempo per mantenerle ! ) , tutte le promesse, dico tutte … e non solo quella su opzione donna (di difficile rinnovo perché l’Europa non accetta discriminazioni e differenze tra uomini e donne sul trattamento pensionistico, tanto che ci ha aperto la procedura di infrazione 4199/2013 perché la legge fornaro impone agli uomini di lavorare un anno in più delle donne per accedere alla pensione e per questa infrazione sicuramente lo stato italiano sta pagando una sanzione)
    Credo (opinione ovviamente personale) che l’on. Schlein potrebbe mettere in forte risalto le false promesse elettorali ben più dei sindacati, che a mio avviso hanno atteso troppo e quasi nel silenzio prima di dichiarare che sono stati presi in giro…

  10. Gent.ma Erica, a mio avviso non serve intervistare Cazzola.
    A mio avviso è fondamentale intervistare Salvini (che mi sembra non parli di pensioni da un po’) o almeno Durigon, ponendo una domanda diretta del tipo:
    Ci sono lavoratori (uno è lo scrivente) che pensano che avreste dovuto dire già in campagna elettorale che per Quota 41 Secca vi prendevate 5 anni di tempo… per una questione di onestà intellettuale. Non pochi lavoratori pensano che abbiate promesso sapendo di non poter mantenere …prova ne sia che la situazione economica in campagna elettorale era la stessa di oggi (forse anche peggiore riguardo ai costi dell’energia), ma fino a settembre (si rilegga intervista di Durigon al quotidiano Il Tempo di settembre) la promessa era Quota 41 SECCA SUBITO …poi dopo le elezioni i lavoratori hanno visto i paletti sull’età e sul tetto all’assegno e in moltissimi si sono sentiti presi in giro da quelle che ora chiamano false promesse elettorali, perché tali sono …
    Pensate che alle elezioni europee questi lavoratori vi daranno ancora il voto ?
    Questo a mio avviso il tipo di domanda da porre, poi è chiaro che parleranno di problemi di risorse, dimenticando che in campagna elettorale non avevano il minimo dubbio su dove trovare le risorse ( l’ultima ipotesi era di re-impiegare i risparmi sul reddito di cittadinanza, se ben ricordo)

  11. Come al solito Cazzola sparla , quando si creano i precedenti non si può di punto in bianco cancellare tutto e dire:- Abbiamo scherzato voi che siete … andate con la Fornero! Gli altri ci sono andati per scelte politiche che hanno penalizzato anche coloro che avevano versato di più. Non capisco perchè è giusto mandare prima chi ha versato meno e dopo chi ha versato di più. Questo la gente comune non lo capisce e a nulla servono i discorsi di economia spicciola. C’è di fatto che per le decisione che riguardano politici e sindacalisti le quadrature ci sono sempre per i comuni mortali è tutto difficile.

  12. L’affermazione :” Lo scalone è una leggenda metropolitana ” è falsa e mi stupisce che a farla sia una persona preparata come Cazzola. Prendendo ad esempio la quota 100, c’è chi si è pensionato con 62-38 e c’è chi invece il requisito dei 62 anni lo ha raggiunto contemporaneamente con l’anticipata Fornero di 43,1. Lo affermo con certezza perchè è il mio caso. Come tutti possono comprendere avrei lavorato 5,1 anni in più di un quota 100 e questo chiamasi “scalone” a tutti gli effetti. Basta soltanto chiedersi: ” Ma i quotisti hanno raggiunto almeno uno dei requisiti Fornero, i 67 della vecchiaia o i 43 di contributi massimi della legge a cui è sottoposta la restante platea di lavoratori ? La risposta è indiscutibilmente: NO. Si è volutamente mandare in pensione STRA-ANTICIPATA lavoratori che un lavoro e un reddito mensile lo aveva tutti i mesi, dimenticandosi che ci sono 65-66 senza lavoro e senza reddito. E questo è stato di una gravità inaudita.
    C’è chi mi accusa di attaccare chi ha usufruito della quota 100, sbagliato !!! C’è chi ha approfittato lecitamente di una norma oscena e orrenda e ha fatto bene. Altra cosa è accusare chi quella norma l’ha ideata e approvata. Se non comprendete la differenza allora è stato inutile confrontarci per anni su questo sito. Si è parlato di iniquità e disparità di trattamento tra lavoratori. E siamo arrivati già al 5° anno di quote. Avanti così di male in peggio.

  13. Non riesco a capacitarmi del perchè non si capisce o si fa finta di non capire, che i lavoratori chiedono, PAGANDOLA, per migliorare la propria esistenza (traguardo al quale dovrebbero guardare ogni politico) di potere autogestire la fine della propria attività lavorativa cioè FLESSIBILITA’ in uscita. Che il dott. Cazzola definisca di non prioriataria importanza la riforma previdenziale conferma il totale distacco tra l’ovattato mondo politico saturo di grandi “soddisfazioni” professionali ed economiche e quello della stragrande quantità di lavoratori che ogni giorno affrontano le difficoltà del quotidiano. Siamo passati dall’indifferenza della sinistra all’odio della destra nei confronti dei pensionati/andi. Nove miliardi di risparmi a causa, purtroppo, dei morti covid sono stati incamerati in silenzio nelle casse dello Stato in cambio del nulla. Questi imbecilli che ci governano non hanno capito che un lavoratore dopo i 65 anni (se non prima) non è più fisiologicamente produttivo e l’ulteriore permanenza al lavoro cagiona danni alla salute che poi graveranno sul Servizio Sanitario Nazionale con conseguenti esborsi, lo capiscono o no questi geni ?!

  14. “Tante vie di uscita parallele” ma ci faccia il piacere. Si potrebbe parlare di vie d’uscita se fossero opzioni valide per tutti, invece così non è. Chi ha una carriera discontinua e non fa lavori usuranti per Cazzola può morire al lavoro. Forse ha paura di perdere i suoi privilegi. Viva i sindacati francesi

  15. Qui si fanno solo i conti sulle pensioni. Evasione, corruzione, mafia, sprechi, guerra, inflazione….scomparsi dal dibattito.
    Credete che chi non ha i soldi per fare la spesa, si metta a smanettare sulla calcolatrice?

  16. La riforma delle pensioni non sarà una priorità per il governo. Ma dovrebbe esserlo l’aumento della povertà. Le pensioni anticipate ai disoccupati inoccupabili, con costo zero o modesto, risolverebbe in parte il problema.
    “Giustizia Sociale” è scomparsa dal dizionario.

  17. Io direi anche un contributo di solidarietà, decidete voi in che percentuale, per chi prende 10 volte la minima non giustificata da contributi, divieto assoluto di lavorare a qualsiasi titolo, per porre un minimo rimedio alle sconclusionate regole pensionistiche di cui hanno potuto godere questi signori che pontificano sulle nostre!

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