Riforma Pensioni 2023: da quota 103 a quota 41, cosa accadrà?

In questi giorni il confronto tra il Governo e i sindacati si è intensificato, con un incontro di cui vi abbiamo informato in diversi articoli tenutosi tenuto giovedì 19 gennaio al Ministero del Lavoro, in presenza del ministro Marina Calderone, del sottosegretario Claudio Durigon, del sottosegretario al Mef, Federico Freni e del presidente Inps, Pasquale Tridico. Vi abbiamo riportato anche in esclusiva le parole di Landini, vediamo ora cosa c’è sul banco, dai cambiamenti di quota 103 fino a quelli di quota 41.

Riforma Pensioni ultime novità: cosa succederà a quota 103 nel 2023?

La questione principale riguarda la Quota 103, ovvero cosa accadrà alle pensioni nel 2023. Calderone ha rassicurato le parti sociali sul tema, spiegando che il Governo è disponibile a rivedere la Opzione Donna, che non ha ottenuto il consenso sperato. Calderone ha inoltre ribadito la volontà dell’esecutivo di prestare attenzione anche per quanto riguarda la pensione dei giovani. Un ulteriore incontro potrebbe essere programmato per l’8 febbraio e come sempre noi di pensionipertutti vi aggiorneremo.

Quali saranno concretamente i prossimi passi del Governo? Intanto la riforma delle pensioni prevede che la Quota 103 non sarà permanente. Il Governo potrebbe inoltre mettere in atto la cosiddetta Quota 103, inserita nella manovra approvata a dicembre 2022. In base ai nuovi criteri si potrà accedere alla pensione avendo 62 anni di età e 41 anni di contributi, ma con un limite per l’assegno pari a circa 2.600 euro mensili fino ai 67 anni. Tuttavia, le indicazioni potrebbero essere rivisitate nuovamente in vista del 2024, quando la Quota 103 verrà eliminata.

Ultime novità Riforma Pensioni 2023: quota 41 sostenuta dalla Lega

La Lega sta continuando a sostenere l’ipotesi della Quota 41 per la riforma delle pensioni. Questa misura è da tempo una priorità per il segretario Matteo Salvini, che vorrebbe un accesso alla pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età del lavoratore. A quanto pare, questa modifica sembrerebbe essere gradita ai sindacati.

Tuttavia, c’è un ostacolo rappresentato dai costi legati alla spesa pensionistica, con un aumento anche di diversi miliardi nel giro di pochi anni. Inoltre, come riferito dal presidente dell’Inps Tridico, guardando al 2029, il rapporto tra lavoratori e pensionati potrebbe passare dall’1,4 all’1,3. Entro il 2050, inoltre, il dato potrebbe scendere fino all’1,1.

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102 commenti su “Riforma Pensioni 2023: da quota 103 a quota 41, cosa accadrà?

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  3. Siamo dei pecoroni, parliamo e non agiamo, dovremmo fare tutti una settimana di sciopero davanti al palazzo del governo. Non capite che ci hanno preso in giro e continueranno a farlo?

  4. È DALLA NOTTE DEI TEMPI CHE CI PRENDONO IN GIRO ..
    IO NON CREDO PROPRIO CHE FACCIANO QUOTA 41 .?NE TRA 6 MESI NE MAIIII…MI FERMO PER NON DIVENTAR VOLGARE
    L’UNICA COSA SPERO TENGA LA SALUTE SE NO ADDIO A TUTTO…PER QUEL CHE MI RIGUARDA

  5. Basta!!!! è ora che i sindacati si schierino dalla parte dei lavoratori e che si torni come negli anni 80 a scioperare ….a fermare tutto prendiamo esempio dai Francesi loro lo fanno e sono compatti….. il sindacato tuteli chi lavora e la smetta di fare politica !!!!basta!!!basta!!! Non ne possiamo più è ora di lasciare lavorare i 20enni….ai 60enni lasciamogli il diritto di andare in pensione

    1. È una parola Gianluca, questi da un’orecchio gli entra e dall’altro gli esce, perché non hanno alcuna intenzione di fare le cose che sindacalisti normali dovrebbero fare ….figuriamoci fare come i sindacati francesi …….altra roba il popolo lavoratore francese e i loro sindacati……irraggiungibili, il loro valore e la loro integrità se la sognano- e noi continuiamo a essere in balia delle onde …..in questo mare di cacca in cui annaspiamo per colpa loro.

  6. Hanno deciso di condannarci al carcere a vita sti ladroni di politici e sindacati con la complicità di presunti esperti del cazzo e giornalisti compiacenti .avete strascassato i coglioni.

    1. Chi va in pensione si è pagato i contributi per più di 40 anni!!!!
      La pensione non è assistenza ma diritto già pagato da lavoratore e datore di lavoro, basta con ste scuse, i soldi li devono trovare , noi li abbiamo già pagati!
      O non è ancora chiaro???

      1. Sono stra d’accordo con Lei. Sembra che se ci mandano in pensione ci fanno un favore ed in piu’ gli diamo fastidio. Ma bastaaaa dopo 40 di lavoro è un Nostro diritto.

  7. La carriera dei sindacalisti italiani ē sbagliata come mai non hanno fatto i falegnami visto che gli piace fare di continuo i tavoli?

    1. Ai sindacalisti piacciono i tavoli xché si MANGIA. E senza fare fatica!. Per non parlare dei privilegi…
      E chi se ne frega dei coglioni come me che spostano marmo per 8 ore al giorno con tre microlesioni e un’ernia alla schiena.

  8. I lavoratori sono trattati peggio dei carcerati, almeno loro scontano la pena e nessuno gliela aumenta in base alla spettanza di vita.

  9. Mia figlia settimana scorsa ero a Parigi.Testuali sue parole.Papi non ho mai visto così tanta gente in una volta sola bandiera peggio che allo stadio e vaff…..lo Macro.Noi invece abbiamo quel mezzo chierichetto di Landini. che dice non siamo contenti dopo l’ incontro del governo.Coglione non devi parlare devi agire portare come negli anni 80 tutti i lavoratori nelle piazze.ti paghiamo con tessere non per fare il chirichetto del governo.Naturslmente questo vale anche per i suoi compari

    1. Bravissimo Fausto, queste sono le parole giuste per questi compari del sindacato che tutto fanno , tranne che tutelare il popolo lavoratore…….a casa a calci in culo, e facciamolo presto.

  10. Cambiano le leggi in continuazione per come gli fanno comodo, siamo schiavi legalizzato grazie ai sindacati.

  11. Ma si può sapere chi si è inventato i tre mesi di finestra e per quale motivo? È costituzionale, oltretutto?
    Grazie.

      1. Altro che protestare, questi dannati sindacalisti fanno passare tutto e noi ne paghiamo le conseguenze- vogliamo continuare con questo andazzo o vogliamo unirci e andare a Roma a spezzare le catene che ci tengono imprigionati?

    1. Sono un’ insegnante, per 15 anni ho fatto la supplente, non per mia scelta, ma perché i concorsi erano bloccati.
      A livello pensionistico ,di 15 anni , ne vengono valutati 6. Quindi la mia situazione attuale è questa 64 anni d’età e 39,7 mesi di contributi.
      Quindi non posso usufruire della quota 103 , x il vincolo dei 41 di contributi.
      In realtà lavoro dal 1978 e sono veramente stanca.
      Suggerisco che a 62 bisognerebbe avere l’opportunità di andare in pensione

      1. Marilena, siamo a martedì; capiscimi bene: vai al più presto, entro pochissimi giorni, a un patronato di riferimento; secondo me Agostino ha ragione; sbrigati; tutto chiaro? in bocca al lupo e saluti a te e ai gestori del sito

      2. scusa Marilena, l’ultima volta che sei andata da 1 patronato quando è stato? se avevi 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 , essendo tu del 1959, potevi già andare prima in pensione; puoi andare ancora adesso con quota 100, non 103 perchè non hai i contributi; sbrigati ; tutto chiaro? comunque chiedi al patronato; quando? non oggi, ieri, chiaro? saluti a te e ai gestori del sito

  12. Loro nn si sono ancora resi conto cosa comporta lavorare x 3 turni in fabbrica o altri lavori facendo almeno dai 5 ai 10 giorni al mese il turno notturno i disagi che comporta, tutti in pensione con 41 anni di contributi basta è ora di finirla..PER POI MANDARCI IN PENSIONE CON 1200 euro al mese MA ANDATE A C…..

    1. Si bravo ai ragione, è ora di finirla , i giovani li fanno studiare fino a 30 anni e noi ke abbiamo iniziato almeno io a lavorare a 14 anni c fanno crepare in fabbrica, ke schifo…..

  13. Buongiorno ai Gestori del Sito, non volevo inviare due volte il commento, ma al primo invio era comparso un avviso di “ripetizione” errato e si è copiato. Scusate.
    Lilli Reolon

  14. Sinceramente dopo tanti anni ho perso la speranza,non vedo chi e come possa cambiare questo sistema,chi doveva stare dalla nostra parte,una parte politica e il sindacato sono passati dalla altra parte,e noi che abbiamo lavorato una vita e versato per pagare gli altri veniamo considerati un Costo,senza nessuna giustizia e senza nessuna tutela,e visto che ci sappiamo solo lamentare aspettiamo i signori su detti che ci facciano l elemosina in cambio di una tessera e di un voto, grazie Italia,e grazie Italiani uniti solo per la nazionale di calcio

    1. Bisogna finire di credere ai sindacalisti…io menomale che sono sempre stato contrario… sono i primi delinquenti…poi quasi tutti di loro entrano nel governo…ma sapete quanto guadagna un sindacalista?? Bisogna fare scioperi seri ma per conto nostro… siamo l’unico paese in Europa che non fa più un sciopero serio.. fanno bene a trattarci così…poi parlo anche ai Autotrasportatori ,io ne faccio parte,ma possibile che non si fa più uno sciopero serio..io anni fa li ho fatti quelli erano scioperi… adesso comandano le logistiche con partecipazione di politici..a loro non interessa…ma noi piccoli stiamo morendo,poi come sapete se si ferma il trasporto…in Italia non arriva più niente.. pensateci io ci sono per tutto…

  15. Buonasera! Spero che l’Inps non rischi il collasso e che riesca a far fronte alle spese pensionistiche. Grazie a tutti di cuore!

      1. Grazie infinite a Lei, Illustrissimo Dottor Perfetto per la sua gentilezza, professionalità e sconfinata cultura. Mi auguro che non si verifichi mai iun “collasso” dei lavoratori.

        1. …. Errata corrige… Grazie infinite a Lei, Illustrissimo Dottor Perfetto, per la sua gentilezza, professionalità e sconfinata cultura. Spero che non si verifichi mai un ” collasso” dei lavoratori. Cordiali saluti a Lei ed ai gestori del sito.

    1. E viva i sindacati francesi Bruno, quelli si che sono uomini veri……altro che i nostri sindacatucci del piffero !!!!!

  16. Sento spesso frasi del tipo “l’anticipata della Fornero è garantita fino al 2026” ma non mi è chiaro il motivo.
    Chiedo conferma al dott. Marino, al dott. Perfetto e a tutti gli esperti del settore.
    Possiamo essere certi che l’anticipata della Fornero (42 + 10 mesi per gli uomini un anno meno per le donne) ci sarà anche per l’anno 2024 e 2025? Se si, perche da cosa è garantita.
    Ringrazio anticipatamente per la risposta e i gestori del sito

    1. la legge fornero è del 2011; e prevedeva incrementi dell’aspettativa di vita; con quota 100 hanno bloccato l’aspettativa di vita a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 1 anno in meno per le donne; c’è sempre la famosa finestra di 3 mesi in più; tutto chiaro? adesso ogni anno ci sono tentativi di abbassare queste cifre; è talmente gradita all’europa che stai pur certo che la mantengono; il rischio è che dicano: vuoi andare via prima della legge fornero? tutto contributivo e sarebbe una bella mazzata; saluti a te e ai gestori del sito

    2. Sig. Adri, il Governo Conte 1, con coalizione Lega-M5S, ha emanato il Decreto Legge del 28 gennaio 2019 n. 4, in cui si stabilisce che la pensione anticipata non verrà adeguata alla speranza di vita fino al 31 dicembre 2026.

      Lei domanda se si può essere certi che l’anticipata Fornero ci sarà anche nel 2024 e 2025.

      Non lo sappiamo. Non ancora, perlomeno. Ma possiamo formarci un’idea osservando come vengono fatte le leggi.

      Nel sopraccitato DECRETO-LEGGE 28 gennaio 2019, n. 4. Dal titolo “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni” vi è l’articolo 15 che parla di pensioni.

      Lei mi perdonerà se le riporterò lo sproloquio verbale che si adotta nella formulazione delle leggi, ma è doveroso farlo se vogliamo essere obiettivi nel formarci una opinione circa le azioni e i comportamenti che adottano i nostri politici e governanti nei confronti dei lavoratori e della nazione.

      Art. 15 dal titolo “Riduzione anzianità contributiva per accesso al pensionamento anticipato indipendente dall’età anagrafica. Decorrenza con finestre trimestrali”.

      Partiamo prima dal Comma 2.

      COMMA 2: “Al requisito contributivo di cui all’articolo 24, comma 10, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, non trovano applicazione, dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2026, gli adeguamenti alla speranza di vita di cui all’articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122”.

      Non si capisce niente, però si capisce che “non trovano applicazione, dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2026, gli adeguamenti alla speranza di vita”.

      Che cosa non trovano applicazione agli adeguamenti alla speranza di vita?

      Non trovano applicazione agli adeguamenti alla speranza di vita le pensioni anticipate della Riforma Fornero (che qui si chiama “articolo 24, comma 10, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214”).

      Tutto chiaro fin qui?

      MIA OSSERVAZIONE 1: i soldi non ci sono per migliorare i trattamenti pensionistici. Non ci sono ora e non c’erano nel 2019. Quindi cosa c’è sotto che permette di elargire tanta generosità nel congelare l’aspettativa di vita fino al 2026?

      La risposta è nel comma 1

      COMMA 1: “l’accesso alla pensione anticipata è consentito se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti”.

      Ecco spiegato da derivano le risorse: si recuperano risorse introducendo le finestre trimestrali che la Riforma Fornero aveva rimosso, perché le trovava un “bizantinismo” (ovvero, ci si perde in sottigliezze complicando i ragionamenti).

      In altre parole, il Governo Conte 1, formato dalla Coalizione Lega-M5S, è manifestamente responsabile di AVER PEGGIORATO LA RIFORMA FORNERO.

      MIA OSSERVAZIONE 2: se non si sbloccherà il fronte lavoro, non sarà mai possibile superare la Riforma Fornero, né cancellarla, ma sarà possibile peggiorarla.

      Ora, sig. Adri, sono pronto nel tentare di rispondere alla sua domanda (ma prenda la mia risposta con beneficio di inventario, perché io non sono un indovino e soprattutto non gioco con le parole, anche se con le parole mi piace giocare).

      Chi afferma che “l’anticipata della Fornero è garantita fino al 2026”, lo dice in forma di scaramanzia, non ci sono dei razionali che sostengano tale affermazione.

      Hanno modificato continuamente le leggi pensionistiche, spostando sempre più in avanti l’età di accesso alla pensione.

      Hanno peggiorato la Riforma Fornero, introducendo le finestre trimestrali.

      Se usiamo i due precedenti come “razionali”, allora potremmo dire: “l’anticipata della Fornero NON è garantita fino al 2026”.

      Ma io li prenderei uno ad uno i rappresentanti sindacali, li piegherei sulle mie ginocchia e gli darei tante di quelle sculacciate finché non comprendono di smetterla di parlare di pensione di garanzia dei giovani e di pensione complementare, e di insistere invece nel togliere le finestre trimestrali all’anticipata Fornero e le finestre annuali a Opzione Donna.

      Signori Sindacalisti, usate le parole per ottenere e non per assecondare.

      1. Altro che sculacciate , la forca ci vorrebbe per questi mangiapane a tradimento, per tutto il male che ci stanno facendo.

      2. Infatti anche io spero di andare con i 42 e 10 , ma speravo anche con i 41 …ma qui con speranze si muore…. non ci sono certezze di nulla come è possibile programmare un po di anzianità cazzo….

      3. Buongiorno Dr. Perfetto, il 16/11/2022- per quanto mi riguarda-hanno cominciato a decorrere- dopo 41 anni di servizio- i 10 mesi (di cui art. 4 Finanziaria 2019) ai quali si aggiungeranno i 3 mesi di finestra. Questo non è bizantinismo è “primitivismo legislativo” ( mi permette l’espressione?).
        Ciò detto, andrò in pensione in data 01/01/2024. E sono una fra quelli che ha prestato il giuramento degli impiegati civili dello Stato, correva il mese di febbraio 1982 – Ho avuto Gestione ENPAS, poi INPDAP poi INPS- per non parlare degli interventi in materia pensionistica ( retributivo, misto o contributivo) ed in materia di adeguamenti vari dei requisiti contributivi. La saluto e le invio saluti cordiali. Lilli Reolon

        1. Buongiorno Dr. Perfetto, il 16/11/2022- per quanto mi riguarda-hanno cominciato a decorrere- dopo 41 anni di servizio- i 10 mesi (di cui art. 4 Finanziaria 2019) ai quali si aggiungeranno i 3 mesi di finestra. Questo non è bizantinismo è “primitivismo legislativo” ( mi permette l’espressione?).
          Ciò detto, andrò in pensione in data 01/01/2024. E sono una fra quelli che ha prestato il giuramento degli impiegati civili dello Stato, correva il mese di febbraio 1982 – Ho avuto Gestione ENPAS, poi INPDAP poi INPS- per non parlare degli interventi in materia pensionistica ( retributivo, misto o contributivo) ed in materia di adeguamenti vari dei requisiti contributivi. La saluto e le invio saluti cordiali. Lilli Reolon

          1. Cara Lilli; hai ritenuto meglio aspettare il decorrere della legge fornero piuttosto che quota 103; decisione rispettabilissima; forza e coraggio per questi ultimi mesi di lavoro; saluti a te e ai gestori del sito

        2. Così, sig.ra Lilli Reolon, dopo i suoi 41 anni di servizio, hanno cominciato a decorrere i 10 mesi…

          L’ultimo miglio! (last mile)

          Dopo aver traversato mondi come ENPAS, INPDAP, INPS, dopo aver superato impervi sentieri come il retributivo, il misto, il contributivo, lei torna a casa!

          Tutte le fatiche, le delusioni, i rim-pianti, son solo più che ombre che si dissipano alla luce di un sorriso.

          Il primo sorriso dopo l’ultimo miglio! (first smile)

          Last mile, first smile!

          1. Buongiorno, grazie per le belle parole, mi fanno sentire bene. Ma com’è che nel nostro bel paese si debba parlare del lavoro come di un viaggio in mari perigliosi. Costa da avvistare il 1/1/2024!
            Un caro saluto Lilli Reolon

  17. La cosa tragicomica di questo mondo è che le persone , sprecano il loro tempo, per PAURA DI VIVERE, invece di lottare contro il sistema monetario che gli opprime. Preferiscono sprecano la vita, in uffici burocratici per lo più inutili per un reddito da sopravvivenza, operai con lavori stupidi alienanti ecc , con la tecnologia a disposizione…perché se non lavoro dicono, cosa faccio….abbiamo perso la spinta delle proprie passioni, della voglia di scoprire di fare qualcosa di bello …fare parte di qualcosa piu grande di se stessi. I soldi non hanno alcun valore intrinseco, sono solo un mezzo di scambio, che pochi eletti usano come controllo sociale schiavitù. Di cosa è fatta la vita, se non di tempo, è lo stiamo sperando, senza capire che domani , non è un giorno in più, ma uno in MENO.

  18. Purtroppo nessuno di noi scenderà in piazza, ci faremo abbindolare anche questa volta. Una promessa di flessibilità, ci garantiranno di non toccare la Fornero e così staremo tranquilli ancora per parecchi anni al lavoro mentre i nostri figli aspettano un posto di lavoro stabile.
    Noi non siamo francesi e non abbiamo neppure i cog……. Siamo solo capaci di lamentarci ma poi non siamo disponibili a lottare per cambiare e quindi ci penalizzano sempre.

    1. Io ho 61 anni e in piazza a manifestare ci sono andato molte volte però oggi sono perfettamente d’accordo con lei.Saluti

  19. Credo che alla fine saremo costretti a fare come in francia.
    Tutti in piazza a manifestare, ma non nelle varie piazze, ma a roma. Bisogna andare a prenderli personamlmente questi signori o non lo capiranno mai che siamo stanchi di essere presi per i fondelli!

    1. Ma in quanti saremmo Marco…..qui mi sa che pochi sarebbero disposti alla marcia su Roma e visto il Governo di destra , non mi meraviglierei se molti avessero timore proprio delle manganellate…….guardate i francesi cosa stanno facendo…. cose straordinarie che nemmeno ce le sognamo…….numeri 1, il top dei manifestanti .

      1. Verissimo siamo un popolo di capre, nazionalità a zero, l italiano si sveglia per fregare il prossimo altrimenti viene fregato lui…abbiamo imparato dai nostri governi che sanno benissimo che non faremo mai nulla …

  20. Grazie per il prezioso servizio che fate. Per poter accedere alla pensione anticipata contributiva (contributi solo post 1996, 64 anni di età, 20 di contributi esclusi i figurativi, pensione non inferiore a 2,8 volte assegno sociale) quale montante minimo è necessario aver maturato? Lo chiedo perché se fino al 2022 l’assegno sociale era pari a € 468,11/mese ora da alcune parti leggo che nel 2023 sarebbe salito a € 503,27. Se questo fosse il dato corretto, applicando il coefficiente 5,060% significa che il montante totale maturato dovrà essere pari ad almeno € 362.036,13. Mi confermate cortesemente se i miei calcoli sono corretti?

    1. Gentile Sig. Andrea il coefficiente 5,060% era valido fino al 31 dicembre 2022, quello nuovo che vale per il biennio 2023/24 è 5,184%. Come vede è più alto perché l’aspettativa di vita a causa della pandemia si è ridotta. Questo fa si che il montante dovrà essere pari ad almeno 353.376,31€. Aggiungo che per raggiungere tale montante in 20 anni si dovrà versare mediamente 17.668,82€ annui e considerato che i contributi previdenziali sono il 33% della retribuzione vuol dire altresì che lo stipendio medio annuo di quei vent’anni sia pari a 53.541,87€ cioè qualcosa come 4.118,61 € al mese per 13 mensilità.
      Dico questo perché non vorrei che molti si illudessero che sia così facile pensionarsi a 64 anni con soli 20 di contributi, così come ritengo poco credibile la proposta sindacale di una pensione a 62 anni con 20 di contributi, perché stipendi da oltre 4000€ mensili sono piuttosto rari. Secondo me sarebbe più realistico una flessibilità da 62 anni con 35 anni di contributi che a conti fatti richiede uno stipendio di circa 37000€ annui, a meno che si riesca a ridurre il coefficiente da 2,8 a un valore inferiore, ma questa è tutta un’altra trattativa che ha da venì.

    2. Andrea, ma di cosa stai parlando? di montante contributivo? è come quello che si preoccupa dell’ultimo metro dopo aver nuotato per 50 km; sai qual’è il vero problema? il problema è che a 2,8 la minima forse ci arriverà 1 persona su 20 (se sei ricco e avrai un futuro di alto benessere economico allora è un’altra cosa); per il resto anche 70-72 anni d’età; e tieni conto anche di un’altra cosa: con il sistema tutto contributivo si parla di 50% dell’ultimo stipendio; facciamo un’ipotesi: nel 2040 lo stipendio che una persona avrà sarà di 3000 euro (è un’ipotesi); la pensione sarà di 1500 euro; se uno non si fa una pensione integrativa saranno c……i amari; poi Andrea non sono un economista, un semplice prof di ginnastica e ragioniere (e solo grazie alla pensione integrativa e la RITA ho terminato a fine agosto 2022); saluti a te e ai gestori del sito

  21. QUOTA 41 x tutti senza paletti. Abbiamo lavorato per 40 anni e VERSATO CONTRIBUTI per 40 anni, sicchè è un nostro sacrosanto diritto andare in pensione. Basta con queste quote assurde con i vincoli di età. 41 anni di lavoro sono già fin troppi !!!

  22. Credo che il problema pensionistico abbia parecchie facce a analizzare. Faccio alcuni esempi: una riforma che cancelli la Fornero? la cancellano con i 41 anni di contributi? faccio due calcoli: mio figlio si laurea a 26 anni (spero) se trova subito lavoro e lavorerà per 41 anni senza interruzioni andrà in pensione a 67 anni, non vedo sostanziali differenze con la Fornero, se vuole però andare in pensione prima riscatta la laurea, ma avete idea di quanto costa il riscatto? alto punto che vorrei sapere, che fine ha fatto la proposta Tridico? ma ci rendiamo conto che rimanere al lavoro tutti fino ad età avanzata è anche un “disagio” sociale? mio padre e suocero hanoo aiutato nella crescita dei mie figli e soprattutto se li sono goduti stessa cosa i figli, non c’è figura importante come quella dei nonni! oggi vado in pensione ad una età che non ho tempo di pensare ai nipoti ma alla mia salute! e poi dicono che non si mettono al mondo figli, per forza mancano asili, mancano asili e strutture specifiche spesso l’unico appoggio erano i nonni. Infine i termini pensionistici come età, marche, calcolo ecc.. vengono decisi da un manipolo di politici con tutti i previlegi possibili che non sanno cosa vuole dire lavorare? il tutto con l’aiuto di un sindacalisti con redditi che un operario impiega 10 anni per guadagnarli? ma non dobbiamo avere paura di una riforma ingiusta o iniqua perchè come in passato vedrete che sul più bello casca il governo quindi si aspetterà l’insediamento di quello nuovo che dovrà ricominciare tutto dall’inizio, cambieranno gli interpreti ma non la soatanza!!
    Pierluigi

  23. Nel recente “Decimo rapporto di Itinerari Previdenziali” sulla spesa pubblica (Il Sole 24 ORE – 18 gennaio 2023) il Presidente Alberto Brambilla sulle “Pensioni anticipate” è stato molto chiaro: Occorre mantenere gli attuali 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne , bloccando questa anzianità contributiva sganciandola dall’aspettativa di vita , con riduzioni per donne madri e precoci. Le uscite anticipate dovrebbero essere poi consentite, anche a 60 anni, ma con il ricalcolo contributivo, come avviene per Opzione Donna. Non è un obbligo, bensì una opzione, quindi un diritto.

    1. fai attenzione, cara Antonella, alle frasi: tenere bloccata la legge Fornero sui 42 anni e 10 mesi e 1 anno in meno rispetto per le donne: bello sforzo; non legarla all’aspettativa di vita: bello sforzo: l’aspettativa di vita è bloccata fino a dicembre 2026; ma la perla finale è: uscite anticipate anche a 60 anni con il ricalcolo contributivo: questa è la mega fregatura: dal 1996 al 2022 sono 27 anni; calcoliamo circa 41 anni: 14 anni nel retributivo circa; praticamente ti fregano 14 anni ; è un’opzione, è un diritto? no, è una mega fregatura; stendiamo un velo pietoso; saluti a te e ai gestori del sito

      1. Buongiorno Paolo Prof, la disperazione dei lavoratori e lavoratrici è palpabile, tendono a dar credito a chi dice loro di passare al contributivo anche per gli anni di retributivo e non si rendono conto di quanto viene loro tolto. Avevo avvisato alcuni amici e colleghi di stare attenti a tutti gli aspetti delle varie quote , della proposta Tridico della pensione in due fasi e del TFS (per i lavoratori e lavoratrici pubblici) che finisce per essere erogato in tempi biblici, in modo da comprendere pienamente il “favore” che ti fanno per andare in pensione un po’ prima. Non aggiungo altro.
        Un saluto cordiale. Lilli Reolon

        1. certo hai perfettamente ragione; io la proposta tridico sono sempre favorevole perchè piuttosto di non avere nulla fino a 67 anni è meglio avere una parte prima e il resto a 67 anni; ognuno fa i propri calcoli con la propria posizione; saluti a te e ai gestori del sito

  24. È ora di finirla. Il Governo deve lasciare opzione donna 2023 come era. Siamo stufe di aspettare….. Se vogliamo andare in pensione a 58 o 59 anni sono problemi nostri. Abbiamo pagato ed è giusto che possiamo scegliere cosa fare del ns futuro.

    1. Buongiorno Luciana mi vorresti spiegare le tue ragioni per desiderare opzione donna? Davvero sono interessata alla questione ma non la comprendo. Attendo la tua cortese risposta. Grazie Un caro saluto. Lilli Reolon

  25. Mettiamoci il cuore in pace, fra circa 13 anni – 2036 le pensioni saranno solo contributive. Cosa sta facendo il governo? sta prendendo tempo ogni anno rimanda la decisione e/o emana qualche pagliativo tipo le quote per intenderci e nel frattempo gli anni passano. Chi è vicino alla pensione, zitto zitto se ne va’ in pensione con la Fornero dopo aver versato più di 43 anni di contributi. Quando saremo vicini a quella data sarà molto piu facile legiferare e sbandierare flessibilità giacchè la maggior parte della pensione sarà già tutta contributiva e quindi vedrete che ti potrai ritirare anche prima dei 41 anni.
    Ma ora, come ieri, no si può perchè i nostri soldi (versati asuo tempo nelle casse inps) se li sono spesi tutti, questo è il vero problema che nessuno vuole ammettere.

    1. Se fosse come dice non avrebbero avuto problemi a rendere strutturale opzione donna che è tutta contributiva.

      I problemi ci saranno anche quando sarà tutto contributivo il sistema, perchè il sistema di pensioni attuale è a ripartizione e quindi occorrerà sempre un lavoratore presente che paga la pensione a una persona che ha terminato la vita lavorativa.

      Per ovviare a questo , invece di investire realmente sul lavoro affinchè più giovani entrino a lavorare, togliere gli anziani dal lavoro per obbligatoriamente far entrare i giovani (1 a 1) , trovare l’evasione enorme di chi non paga i contributi, incentivare le aziende ad assumere riducendo il carico fiscale enorme che hanno gli imprenditori in Italia, si ovvia al problema innalzando sempre di più l’età di accesso alla pensione, cercando di portarla al limite dell’utilizzo pratico per ognuno di noi, cioè a pochi anni dal decesso.

      Un giovane di 28 anni che entra ora al lavoro oggi andrà in pensione a 74 anni con metà stipendio. Vivrà fino a 84, 86 anni dei quali i alcuni certamente passati da malato. A quel punto pagare metà dell’ultimo stipendio per 10 anni si potrà fare anche se lavorerà una persona su due pensionati.
      Questa è l’orrenda realtà che ci propongono ormai da anni.

      1. Parole sante, ora come ora i ragazzi e le ragazze non sanno cosa fare: il mercato del lavoro è asfittico, le paghe basse, se fai l’università i costi sono altissimi. E dovranno lavorare con il sostituto d’imposta, senza mai avere il controllo sullo stipendio e le tasse e con il sistema previdenziale a ripartizione. Questi due “pilastri” devono essere modificati lasciando posto al diritto ad una paga degna di una persona non di un sottoposto, che è in grado di pagarsi le tasse e di farsi una pensione privata attraverso un fondo. Lo stato pensi a stanare gli evasori fiscali e ad abrogare tutte quelle norme che consentono l’elusione fiscale, siamo nel 2023 non nel 1885! Lilli Reolon

    2. in parte hai detto delle verità; il loro obiettivo è che la gente vada in pensione con la legge Fornero per cui tutti provvedimenti per far andare in pensione pochissime persone (a parte legge Fornero); danno qualche possibilità alternativa a patto il ricalcolo contributivo; qualcuno, che non ha la minima idea di cosa voglia dire faticare, dice che è un diritto; no, è una mega fregatura; ; vicino al 2036? sai quale sarà il problema? pensioni talmente misere che la gente farà non fatica ad arrivare a fine mese, peggio; sai perchè? perchè sarai abituato ad un tenore di vita; all’improvviso da una cifra ipotetica di 3000 euro (non di adesso ma del 2036) la pensione sarà, salvo pensione integrativa, di 1500 euro? come campi? ma sicuramente mi sbaglierò visto che sono un prof. di ginnastica e un ragioniere, non un’esperto di economia; saluti a te Ovidio e ai gestori del sito

      1. Caro prof. Non sbagli forse la differenza sarà meno di 1500 ma sarà comunque dura vivere con i soldi della pensone. E questo è il progetto del governo, o per meglio dire ciò che ci aspetta.
        A differenza tua prof, Io stò tenendo duro dovrei maturare i 42,10 a dicembre, poi la finestra di 3 mesi e zac. l’agognata pensione, sempre che il buon Dio mi dia la salute per godermela.
        Ti sei iscritto alla maratona?

        1. quale maratona? io sci da fondo e pedalo; e se ci riesco, anche usando altri mezzi, in bici fino a Capo Nord quest’estate; riguardo le pensioni l’ironia è che se rimanevo 1 altro anno avrei avuto i requisiti per quota 103 come l’ hanno decisa loro (io attualmente avrei 103 e 6 mesi ma non i 41 per pochi mesi) ; ma va bene così; saluti a te e ai gestori del sito e tieni duro

    3. Buongiorno Ovidio, questo è avere la visione corretta della questione pensionistica. Il tempo passa, e chi ha ora 41 o 42 anni di lavoro ha più di 60 anni ( io nata 3/7/1960 e lavoro dal 1981), ho il calcolo misto) non ha un radioso futuro. Ciò puntualizzato, il vero dramma è quello dei giovani, non potranno vedere la loro realizzazione con i tempi che corrono. La politica dovrebbe pensare al loro futuro. Ma quelli che trattano a pesci in faccia ai lavoratori e lavoratrici adesso, come potranno avere una visione per i lavoratori e lavoratrici che cominciano a lavorare ora o più avanti.
      Un saluto cordiale. Lilli Reolon

  26. Ma quando il governo e le parti sociali torneranno a discutere di una riforma strutturale in linea con gli altri paesi europei e liberarci di quota 41/103. L’età è il primo parametro da prendere in considerazione e poi vanno valutate le condizioni per gli anticipi: salute, caregiver, maternità, lavori usuranti, crisi aziendali, disoccupazione (attualmente contemplate nell’APE Sociale). La quantità di contributi versati deve costituire il fattore principale dell’importo pensionistico percepito.

  27. Ma pensa…che ti ripensa…oggi in Italia…l’unica cosa insostenibile è…il sistema pensionistico!!
    Tutte le altre cose…chi più chi meno…sono sostenibili e lodevoli.
    Da qualche parte, ci deve essere “qualcosa che tocca”!!

  28. Non mi stancherò mai di dire che fino a quando il sistema pensionistico non sarà basato sul fattore età anagrafica ci saranno sempre ingiustizie. La mia idea: TUTTI in pensione a 65 anni con il proprio montante contributivo. Se uno vuole, con contratto a tempo determinato di 1 anno, rinnovabile fino a 5 anni e previa presentazione annuale di un certificato medico di idoneità all’impiego, potrà restare al lavoro fino a 70 anni.

    1. D’accordo.
      Con il sistema delle Quote si cerca di compensare la mancanza dei requisiti anagrafici con gli anni di contributi, ciò non consente di focalizzare l’attenzione sull’anomalia dell’accessiva età della pensione di vecchiaia introdotta dalla riforma Fornero. Tra 2 lavoratori a parità di Quota raggiunta, per l’accesso alla pensione, dovrebbe essere data la priorità a chi è più anziano. Salve

  29. Quale riforma pensionistica nascerà dai vari tavoli che si susseguiranno dall’8 febbraio con cadenza settimanale lo scopriremo solo vivendo come dice una famosa canzone.
    Io sono convinto però che tutto dipenda dalla volontà politica di affrontare il problema, infatti le obiezioni come “c’è un ostacolo rappresentato dai costi legati alla spesa pensionistica” siano solo pretesti per non fare nulla.
    Facciamo finta di poter tornare a marzo 2022 e metterci nei panni dell’allora premier Draghi. Sul tavolo abbiamo il problema delle pensioni e il caro carburanti e di dover fare una scelta politica. Io al suo posto non avrei mai fatto il famoso sconto di 30,5 centesimi sui carburanti. Questa operazione è costata circa 1 miliardo di € al mese, quindi per tutto il 2022 è costata 9 miliardi. Inoltre ha premiato molto di più il ricco possessore di una ferrari da svariate centinaia di migliaia di euro che il possessore di una più modesta panda che si fermava al distributore a fare rifornimento. Da uno studio del sole24ore risulta che di questi 9 miliardi solo 257 milioni (circa il 3% della spesa) siano finiti ad alleviare il caro carburanti alle fasce meno abbienti il resto è andato nelle tasche della parte più benestante della popolazione. In altre parole soldi buttati nel cesso. Visto che la famosa quota 41 libera da pali e paletti pare costare circa 4 miliardi si sarebbe già potuto attuarla dal 2023 e ci sarebbero già 5 miliardi sul piatto per il 2024, facendo una scelta diversa, solo considerando quel provvedimento. Ribadisco quindi che l’ostacolo rappresentato dai costi è puramente pretestuoso. Le risorse possono essere anche poche ma la destinazione è una scelta politica. Non è che portare la flat tax da 65 a 85 mila euro per le partite iva sia gratis, ha un costo che comporta una scelta politica.
    Quindi dall’8 febbraio vediamo le vere intenzioni di questo governo, se gli sta a cuore veramente la quiescenza dei lavoratori oppure puntare su altre destinazioni.
    Pure l’uscita di Tridico sul rapporto attivi/pensionati da qui al 2050, mi pare un’ulteriore boutade per allungare la solita minestra indigesta. Si sa dalla notte dei tempi che i “boomers” sono tantissimi, negli anni 60 nascevano circa 1 milione di bambini all’anno contro i 400.000 scarsi di oggi e che prima o poi i nati negli anni 60 sarebbero andati in pensione quindi chi è pagato oltre 15000 € al mese si sprema le meningi e trovi la soluzione. Non si può pretendere che una persona paghi tasse per oltre 4 decenni e oltre a queste gli vengano trattenuti pure i contributi a fini previdenziali e poi non abbia nulla in cambio con scuse varie. I contributi li hai presi, io non voglio più sentire scuse e caxxate varie, adesso li rivoglio indietro per lo scopo con cui tu me li hai trattenuti, in parole povere ho pagato per la pensione, adesso me la dai punto e basta.

    1. Completamente d’accordo con Emilio, la cruda verità è questa purtroppo….. ci hanno derubato e continueranno a farlo se non andiamo tutti sotto palazzo Chigi a fare quello che si meritano ……. ci siamo capiti!!!!!!!

    2. Caro Emilio63, tutto giusto! Siamo stanchi del sistema a ripartizione (che prevede l’equilibrio attraverso 1 lavoratore attivo per 1 pensionato). Voglio proprio vedere se i contributi pensionistici li ridanno indietro come se fossimo in un sistema a capitalizzazione, come dici tu. Sarebbe tanto più responsabilizzante un sistema nuovo e moderno dove tutti potrebbero essere coscienti e consapevoli nel pagare le tasse e nel farsi il fondo pensione. Lo Stato dovrebbe occuparsi di stanare evasori ed elusori e di lasciare in pace i lavoratori e le lavoratrici e di permettere una vita non da oppressi ma da cittadini e cittadine responsabili. (Sogno è evidente) Un abbraccio a tutti. Lilli Reolon

  30. Come ci ha spiegato con la consueta lucidità e chiarezza il Dr Perfetto i nostri politici sono tutt’altro che sprovveduti e hanno ben chiaro che per evitare l’insostenibilità del sistema pensionistico senza toccare evasori, privilegi e delinquenza organizzata occorre penalizzare quelli che hanno sempre pagato ma che sono rimasti senza rappresentanza politica e sindacale cioè i lavoratori dipendenti. Astutamente faranno passare come grande conquista una sorta di flessibilità in uscita per pochi cioè una quota 41 tutta contributiva e con assegno non superiore a tre/quattro volte la pensione minima lorda con cancellazione con un tratto di penna della cosiddetta anticipata Fornero che consente, probabilmente ancora per poco, di andare in pensione senza penalizzazioni con 43 anni di contribuzione. Da qui la fretta del Governo di arrivare entro l’estate a varare una controriforma delle pensioni che temo purtroppo ci farà rimpiangere la Legge Fornero! Il tutto tra baci e abbracci e “volemose bene” tra governo, sindacati e industriali. Tutti in pensione a 67 anni felici e contenti!

    1. Vista la tua descrizione, che condivido, più che tutt’altro che sprovveduti, i politici che opereranno come lucidamente descrivi li definirei per altre caratteristiche e con altri termini.
      Corriamo il serio rischio di rimpiangere la legge Fornero.

  31. È inutile parlare, niente parole ma solo maledizioni per questi sanguisuga della politica ed ai loro fiancheggiatori sindacali, che hanno creato il mostro 103 per assassinare i precoci con più di 41 anni di contributi, ma meno di 62 anni e poi noi ultrasessantenni che abbiamo superato…..anche da anni ….i 62 anni , ma non abbiamo i 41 anni….come non avevamo i 38 per uscire con quota 100 e in seguito 102- e allora che facciamo……continuiamo con questo stillicidio ? ….e i sanguisughe continueranno a nutrirsi del nostro sangue ? – Damiano ha parlato ieri di flessibilità universale ed è questa la vera soluzione, cioè possibilità di uscire seppur con penalizzazioni, ma aprire un varco a tutti, senza fare discriminazioni…..tanto di cappello per i precoci che hanno lavorato per più di 40 anni….ma tanto di cappello per chi ha più di 62 anni e non ha i 41 anni per motivi di studio,carriera discontinua e via dicendo- la quota 103 potrebbe benissimo essere tramutata in 103 libera da paletti e costerebbe pochi miliardi….certamente meno dei 13 miliardi per la guerra in ucraina……ci sarebbe la proposta Utp e di Perfetto che abbracciano tutti i lavoratori , dando a tutti la possibilità di uscire……e che dire della proposta Tridico che permetterebbe di uscire a 63 anni con la quota contributiva, per poi prendere la retributiva a 67, a fronte di una spesa che non supereremo il miliardo all’anno- quindi di questo dovrebbero discutere negli incontri che ci saranno a breve…..ma ho la certezza che questi tavoli pletorici alkargati a tutti, servono solo per fare chiacchiere da bar , senza affrontare seriamente le questioni, principalmente per colpa dei sindacati che non hanno il coraggio e la voglia di contrastare il governo alla francese- quindi c’è poco da fare ….bisogna scendere in piazza soli e mazziati per tentare di ribaltare il problema riforma e mettere alle strette i piranha che ci stanno dissanguando e martoriando le carni da anni, mentre 400 mila pensionati vivacchiano da 40 anni con le pensioni pagate da noialtri.

  32. Buongiorno. Mi spiace ripetermi e mi appello soprattutto a coloro che frequentano assiduamente il forum.
    Palo Prof, Franco Giuseppe e Dott. Perfetto.
    Non pensate che i poveri disoccupati, non occupabili, debbano avere la precedenza per una pensione anticipata?
    Non pensate che debbano decidere loro e non i sindacati se questa pensione sarebbe troppo bassa o no?
    Non pensate forse che per chi ha avuto, come me sistemi INPS e altre Casse obbligatorie, abbia diritto pro quota all’anticipata, così come avviene per l’ordinaria?
    Non pensate che, invece dell’RDC, sia meglio una pensioncine contributiva anticipata?
    Non pensate che la riforma debba avvantaggiare tutti coloro che hanno pagato un sacco di imposte e contributi e magari fatto pure il militare?
    Non pensate, in ultima analisi, che la riforma previdenziale, possa essere una buona occasione per ridurre le povertà, che, viceversa stanno aumentando?
    Mi fermo qui.Grazie.
    P.s. stanno vitandi un ulteriore pacco di soldi per le armi all’Ucraina. Sono morti già 23 homeless per il freddo. Le cose alle mense caritatevoli continuano ad aumentare.

    1. Certo giovanni; parole sante; questo governo cosa fa? sta togliendo soldi dal reddito di cittadinanza che era la battaglia dei 5 stelle; stendiamo un velo pietoso; forza e coraggio e saluti a te e ai gestori del sito

    2. Sig. Giovanni, concordo su tutti i punti che lei ha citato.

      C’è un aspetto che tutti sanno ma che non affiora quasi mai: il primo ammortizzatore sociale è la famiglia.

      Le riunioni tra Governo e Sindacati dovrebbero svolgersi in stanze chiuse a chiave (“cum clave”) e venire aperte solo dopo la fumata bianca dell’accordo.

      Con un simile protocollo, è sicuro che le soluzioni ai reali problemi della nostra società verrebbero trovate (nel bene o nel male) entro l’arco di poche ore.

      Sono molte le cose che andrebbero cambiate. Altro che pensione di garanzia per i giovani, altro che pensione complementare…

      Ma per poter cambiare le cose occorre avere un ideale da perseguire, una via da seguire, ma, soprattutto, la consapevolezza profonda che non si può parlare di pensioni senza parlare anche di lavoro.

      Pensione di garanzia per i giovani? NO: lavoro per i giovani!

      Pensione complementare? NO: se non viene prima il lavoro per i giovani!

  33. e per chi non raggiunge quota 41 magari per pochi mesi? i 67 anni? magari l’anno prossimo ci sarà gente da 64 anni e 40 di contributi che non riesce perchè ce ne vogliono 41; e qualcuno di 62 anni riesce ad andare; stendiamo un velo pietoso; saluti ai gestori del sito

    1. Eh però non si è mai contenti, e se ci fosse qualcuno con 66 anni e 35 di contributi e se ci fosse qualcuno di 70 anni e 30 di contributi? Possiamo fare tutti gli abbinamenti che vogliamo ma penso che oltre 2 anni in meno rispetto all’attuale legge non sia male. Tanto qualcuno che si lamenta ci sarà sempre.

      1. ti auguro , caro tony 63, di arrivare vicino al traguardo e raggiungerlo; se dovesse capitare che a pochi metri dal traguardo te lo cambiano per ben 2 volte capirai anche tu cosa vorrà dire; tutto qua; saluti a te e ai gestori del sito

        1. Caro Paolo.

          Ma non si voleva separare previdenza da assistenza.
          Ma non vi sono situazioni per le quali si passano anni in cassa integrazione e poi di Naspi; cose giuste che fortunatamente ti tutelano in quei frangenti, ma si tratta pur sempre sempre di assistenza.

          Quando di ritrovi (mio caso) che: partito a lavorare a 18 anni con 450 colleghi e dopo oltre 41 di lavoro ti pensioni e ne saluti solo 135 di rimasti tra cui una ventina già pensionati ma ancora al lavoro.
          Quando la consorte, partita con 140 colleghi distribuiti su tre stabilimenti, 30 anni dopo nel solo stabilimento rimasto ne saluta 70.
          Qualche domanda te la poni del tipo: ma dei nostri 84 e oltre anni di contribuzione quanti restano al lavoro per pagare le nostre nostre 2 pensioni?

          HANNO FATTO SPARIRE una parte consistente di LAVORO.

          Una parte di questo è migrato.
          Un’altra parte è fatta in nero e quando i proventi monetari di questi ultimi, se stranieri, sono per una buona parte rimpatriati.

          Facile dovrebbe essere immaginare il rischio che poi possa “sparire” non solo linea ma l’intero traguardo delle le pensioni ….

          Buona Serata Prof.

          1. Caro Wal 52; parole sante; adesso parlano del rapporto tra lavoratori e pensionati e sono preoccupati per quello; no, è la scusa per caricare su di noi e dire: devi faticare ancora; oppure dire: quando sarà il momento di darti la pensione accontentati di tutto contributivo; sempre esistito che delocalizzano dove la manodopera costa molto di meno; cosa fare allora? pensare alla salute, tirargli gli accidenti e campare come quella vecchia di 117 anni ; saluti a te, sempre importante sentire la tua opinione; saluti al dott. Perfetto che ci insegna molte cose; saluti anche ai gestori del sito

  34. Quota 41 sacrosanta, sono tanti anni di contributi e chi lì ha raggiunti sarebbe giusto che abbia l’opportunità di andare in pensione… Senza penalizzazione alcuna!

    1. E’ sul senza penalizzazione che la vedo dura e con penalizzazione la prospettiva per i più è semplicemente insostenibile.

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