Riforma Pensioni 2023, l’ editoriale: No alla proposta Tridico su assegno in due tempi

Dopo oltre tre mesi di silenzio assoluto, nei quali sembrava che l’argomento della riforma pensioni fosse stato dimenticato da tutti e con la sola “guerra” sulle pagine dei giornali ed in TV, da un paio di giorni compaiono notizie, fatte filtrare da fonti governative, dove riguardo alla flessibilità anticipata viene nuovamente evidenziata la possibilità di uscire dal mondo del lavoro con il cosiddetto assegno in due tempi ideato dall’attuale Presidente dell’INPS Pasquale Tridico.

Riforma Pensioni 2023 ultime novità, perchè no all’assegno in due tempi?

Non è una proposta nuova, Tridico l’aveva presentata in Commissione Lavoro della Camera già nello scorso mese di ottobre ed in pratica si tratta di una forma di pensionamento anticipato che renderebbe possibile l’uscita dal mondo del lavoro prima dei 67 anni. Darebbe la possibilità a chi ha compiuto 63 o 64 anni di accedere al pensionamento a condizione che abbia maturato almeno 20 anni di contributi e aver maturato una quota contributiva di pensione di almeno 1,2 volte l’assegno sociale. Successivamente all’età dei 67 anni si otterrebbe anche la parte maturata di retributivo.

L’INPS ha addirittura stimato i possibili beneficiari che fino all’anno 2027 sarebbero circa 332.000 persone e il costo che fino al 2027 sarebbe di circa 4,2 miliardi di € che, successivamente, verrebbero in parte recuperati dal 2027 al 2031 con un risparmio di circa 2 miliardi di €. Non è possibile essere favorevoli a questa proposta che viene tirata fuori ad arte ogni due/tre mesi e che poi fa da apripista all’altra, ancora più penalizzante, chiamata Opzione Tutti.

Innanzitutto, la proposta Tridico come anche tutte le altre fatte filtrare da ambienti vicini al Governo non è ben definita. Parlare di 63 o 64 anni cambia molto la situazione. Un anno in più o meno da svolgere in certe situazioni può essere pesantissimo. Il dover poi sopravvivere, perché di questo si tratterebbe, per tre o quattro anni con una pensione di circa 600 € mensili, dopo aver vissuto fino al mese precedente con una cifra più che doppia presuppone che il lavoratore abbia messo da parte una somma di denaro, cosa che non tutti hanno avuto la possibilità di fare.

Inoltre, questa proposta temo sia la “testa di ponte” della vera, reale proposta che farà il Governo in autunno ai sindacati e che già ha avuto modo di evidenziare, ovviamente sempre senza mai definire esattamente i termini e le condizioni. Sto parlando della proposta chiamata “Opzione Tutti”, quella che consentirebbe una flessibilità in uscita a partire dai 63/64 anni di età a chi ha almeno 20/25 anni di contributi optando però, al pari di Opzione Donna, per il conteggio dell’assegno previdenziale effettuato integralmente con il calcolo contributivo e conseguente perdita per sempre per il lavoratore di almeno il 25% della pensione.

Riforma Pensioni 2023: no a sistemi troppo penalizzanti per i lavoratori

Queste ipotesi non sono quelle di cui i cittadini hanno bisogno. Non si può, al pari delle quote 100 e 102 affrontare la problematica previdenziale affrontando solamente uno degli aspetti, quello della flessibilità in uscita, e oltretutto con sistemi troppo penalizzanti per i lavoratori. Quello che necessita, invece, è una riforma strutturale che impatti su tutti gli aspetti che interessano la previdenza. Quindi oltre alla flessibilità in uscita affrontare anche il discorso dei precoci, delle persone cioè che sono entrate giovanissime nel mondo del lavoro e che, ritengo, arrivati a 41 anni di contribuzione debbano uscire dal mondo del lavoro indipendentemente dall’età anagrafica e senza penalizzazioni. Affrontare inoltre la problematica della flessibilità uscita concedendola dai 62 anni, con una lieve penalizzazione annua e consentendo, a chi lo volesse, di rimanere oltre l’età prevista percependo un incentivo.

Sensibilizzare l’Esecutivo sul problema dei giovani e di chi ha notevoli buchi contributivi, dare un notevole incentivo fiscale sia per chi aderisce alla previdenza previdenziale che per coloro che desiderano riscattare la laurea, nonché rendere strutturale Opzione Donna e Ape Sociale. Da ultimo, non meno importante, fare qualcosa per chi è già pensionato, attuando una riduzione dell’IRPEF, anche per evitare fughe all’Estero dove la tassazione ai pensionati è quasi nulla, ed operare una piena indicizzazione degli assegni previdenziali in seguito all’inflazione reale.

Non servono, quindi, misure a spot, od interventi parziali, ma è necessario e non più procrastinabile affrontare il problema previdenziale nella sua interezza dando ai cittadini italiani equità e certezza del diritto.

68 commenti su “Riforma Pensioni 2023, l’ editoriale: No alla proposta Tridico su assegno in due tempi”

  1. Giunti a questo punto, viste le numerosissime proposte formulate, mi si passi un commento semiserio… ormai dobbiamo rassegnarci a ricorrere ad espedienti che hanno poco a che fare con la razionalità, il mondo della magia può venire utile.
    A mio modesto avviso, i numeri magici devono essere due: 62 e 41. Niente penalizzazioni, decurtazioni o alchimie di sorta. Eventuali ulteriori casistiche, situazioni particolari, necessità stringenti, ecc., devono essere assolutamente considerate e valutate per una fondata accettazione.
    Ma, in ogni caso, i due numeri magici devono restare sempre quelli: 62 e 41!

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  2. Ma scusate, voi che siete d’accordo con la proposta Tridico, o non avete fatto bene i calcoli o avete stipendi come i politici. Poi al raggiungimento dei 67 anni siete certi al 100% che la pensione venga ricalcolata? Io non ne sarei così sicuro.

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  3. Dopo oltre tre mesi di silenzio assoluto, nei quali sembrava che l’ argomento previdenziale fosse stato dimenticato da tutti e con la sola “guerra” sulle pagine dei giornali ed in TV, da un paio di giorni compaiono notizie, fatte filtrare da fonti governative, dove riguardo alla flessibilita anticipata viene nuovamente evidenziata la possibilita di uscire dal mondo del lavoro con il cosiddetto assegno in due tempi ideato dall’attuale Presidente dell’INPS Pasquale Tridico.

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  4. La proposta Tridico sarebbe da prendere in considerazione SOLO se applicabile DAI 62 anni
    ( SESSANTADUE) lasciando assolutamente anche il calcolo misto per chi arriverà ai 41 anni di lavoro fatti.
    64 anni NON E’ CERTO FLESSIBILITA’ E NON LO è NEPPURE 43 ANNI DI LAVORO !!
    Potremmo sacrificarci ulteriormente prendendo in considerazione anche il calcolo Tridico con i 41 anni di lavoro…se uno li ha può uscire con il calcolo contributivo fino all ‘età di 66 quando riceverà il misto. SONO SOLO DUE LE CIFRE di buon senso e ACCETTABILI DAI LAVORATORI e dalle famiglie : 62 o 41 . Giocate sul calcolo dell’assegno per gli anni che vanno oltre ai 62 purchè il calcolo misto venga garantito ASSOLUTAMENTE al compimento dei 66 anni.
    ELiminate tutti i 57 anni e 60 anni dei vari comparti che ancora ESISTONO ancora ( vedi militari) e portate tutti ai 62 anni come prima scelta . Sarebbe già un enorme passo avanti per equità di trattamento e risparmio per lo Stato.
    NON VI AZZARDATE A RUBARCI ALTRI SOLDI E VITA CHE LA FORNERO CI HA GIA’ TOLTO

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  5. E’ semplicemente vergognoso consentire, a chi lo volesse, (e sarebbero in tanti!) di rimanere oltre l’età prevista percependo anche un incentivo, mentre si vuole penalizzare chi non vede l’ora di uscire percependo una pensione basata sui contributi realmente versati, penalizzando ulteriormente i giovani, altro che ricambio generazionale. Cari politici e in particolare i sindacalisti se continuate cosi presto la pacchia finirà anche per voi, ne riparliamo tra un anno quando ci saranno le elezioni!!! Avete creato due enormi gabbie: in una ci sono i lavoratori prigionieri che vorrebbero uscire ma vengono presi in giro mese per mese facendo passare gli anni; e nell’altra gabbia ci sono i giovani che vedono allontanarsi sempre di più il sogno del mondo del lavoro e tutto ciò che comporta come volano per l’economia.

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  6. Dalla demo-crazia alla crazia sempre meno velatamente contro il demo e con quota parte degli interessati che plaudono alle prospettive insostenibilmente ribassiste. Di cosa vivranno questi? come hanno vissuto vista l’esiguità dei contributi a fronte dell’età? Di qualche “vitalizio”? Con il 25% in meno o con entrate dimezzate per alcuni anni non è questione di abitudine ma di contabilità, se non hai altre entrate non vivi. Parafrasando un noto governatore: indaghiamoci sopra che sarebbe ora.

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  7. Io proprio non capisco dove si sia rifugiata l’intelligenza. Ma come si fa a dire che non si vogliono attuare riforme troppo penalizzanti per i lavoratori? Poi no a quelle troppo costose……e basta!! Ho quasi 64 anni e vivo col RDC. Posso decidere io se mi va bene una pensione anche decurtata? La proposta Tridico è intelligente e risolve il problema dei sussidi a fondo perduto. Poi ribadisco deve essere ampliata a tutti, INPS e Casse private obbligatorie comprese. Io ho 12 anni da una parte e 22 dall’altra.Dopo aver pagato una vecchia miliardata di imposte e contributi, devo morire di fame mentre LORSIGNORI decidono cosa fare dei miei soldi?
    Siamo alla follia. Che intervenga chi può a farli rinsavire.

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    • Buongiorno.

      E’ una questione di intelligenza o di costi?
      Ammesso e non concesso di poter o dover accorpare tutti i suoi contributi.

      Resta il fatto che 22 + 12 fa 34.
      Un numero di anni di versamenti non sufficiente, purtroppo, neppure per una donna che volesse accedere alla sua quota con un anno prima di ricevere l’assegno.

      Aggiungerei che sono almeno una dozzina di anni che se non si raggiungevano i 40 anni di versamenti (e di tasse pagate) si doveva attendere la vecchiaia prima di poter pensare alla pensione e non vi era RDC a quei tempi.
      Pertanto, considerato che anche quota 100 è stata considerata un favoritismo politico, letti anche i commenti di Francesco 1961 e Stefano 1961 sui timori riguardo la anticipata, sul misto ecc. , chiederei a Giovanni e altri con limitati versamenti, di commentare in fatto di assistenza il virgolettato sotto riportato che volendo può leggere anche per esteso al titolo riportato.

      “Nel 2020 la spesa a carico della fiscalità generale per tutte le forme di assistenza è stata pari a 144 miliardi, solo 10 miliardi in meno rispetto a quella delle pensioni al netto della fiscalità, che grava per 56 miliardi sul 30% circa dei 16 milioni di pensionati, dato che quasi 10 milioni non pagano nulla o pochissimo.
      E non dimentichiamo che le pensioni sono pagate dai contributi sociali, mentre l’assistenza grava sul 30% dei contribuenti onesti che, per giunta, non ne possono neppure beneficiare.”
      Tratto da: “Davvero l’Italia non può separare previdenza e assistenza ?”Alberto Brambilla.

      Saluti

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  8. Molti lavoratori non hanno ancora capito che l’obiettivo del governo e dei partiti con la tacita complicità dei sindacati è modificare al più presto la legge Fornero in senso restrittivo abolendo la cosiddetta pensione anticipata (43 anni e un mese di contributi) mantenendo per tutti la pensione di anzianità agli attuali 67 anni con possibile anticipo dopo i 64/65 anni rinunciando però al calcolo misto! Tutto le altre proposte? un po’ di fumo negli occhi! D’altra parte occorre pagare gli infiniti bonus a pioggia e il riarmo del Paese! E per i giovani che così troveranno sempre meno lavoro? Si accontenteranno del RdC (pagato ovviamente dai lavoratori e pensionati) o continueranno ad emigrare all’estero.

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    • Temo tu veda giusto ma così vuol dire frantumare definitivamente il patto democratico. E i giovani non si preoccupino verranno trattati esattamente come i loro predecessori cioè noi: inflessibilità nella riscossione e affamatura di stato.

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  9. È chiaro che questo esecutivo non ha intenzione, né coesione politica per attuare una riforma strutturale della previdenza. Tutti aspettano le elezioni per prometterci quello che poi non faranno. A questo punto perché dire no a prescindere alla proposta Tridico ? Forse è più il caso di cercare di abbassare gli anni e lasciare agli eventuali destinatari la scelta di aderire oppure no. Naturalmente il discorso è valido solo con la certezza di arrivare a 67 anni ( o magari anche prima) ad ottenere la pensione con il sistema misto, senza eventuali ulteriori cambiamenti in corso.
    Buon lavoro a tutti

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  10. Ma se uno vuole andare in pensione a 64 anni con i contributi e aspettare tre anni per avere la pensione piena, perché non puó scegliere ? Ormai molti hanno tanti anni nel contributivo. Uno fa i suoi calcoli, non é un obbligo.

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    • E’ un problema di potere, i sindacati vogliono decidere loro quando devi andare in pensione, non tu, e poi le pacche sulle spalle bisogna restituirle. …sopravvivere con i 600 euri mensili hahahahah..certo non è una pensione da sindacalista però questi cosa credono? che aggiungendo gli anni di pro rata si ritorni allo stipendio di prima? sempre meglio andare adesso con alcuni anni di misto pagato dopo, che aspettare la riforma del divin banchiere che ci fotterà anche quelli. Che sia proprio questo il motivo per cui i sindacati si mettono di traverso? se son contrari vuol dire che a noi conviene.

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  11. Salve, se il governo dovesse dimostrarsi disponibile ad accettare come unica possibilità di flessibilità la proposta Tridico, Lei ed i sindacati vi rifiutereste di discuterne in attesa delle elezioni del 2023 per trattare con il nuovo governo? Grazie

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  12. HO 62ANNI CON 41 DI CONTRIBUTI DI CUI 17 NEL RETRIBUTIVO tridico LO SA CHE I PRIMI 5 ANNI VERSATI DAL 1976 AL 80 ERANO FIGURATIVI DA LEGGE GOVERNATIVA
    CREDO DI AVER GIA PAGATO LA PENALE DELLA QUOTA RETRIBUTIVA
    REDAZIONE SE POTETE FATE LEGGERE IL COMMENTO A TRIDICO
    AH I MIEI 17ANNI DI RETRIBUTIVO DA OPERAIO HANNO RESO CIRCA 441 EURO MENSILI LORDI
    E LI VOGLIONO ANCHE TASSARE………….

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  13. La proposta Tridico per me sarebbe una buona possibilità, se si anticipasse l’età a 62 anni. Parlare di 64 anni è ridicolo perché molti avrebbero già 43 anni di anzianità, se hanno cominciato a lavorare dopo il diploma o hanno riscattato gli anni di laurea.
    Perciò la accetterei, anticipando l’età a 62 anni, è facendo partire la pensione ricalcolata dal raggiungimento dei 67 anni.

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  14. I 41 anni solo per i precoci è una delle tante assurdità italiane. Non capisco perché se uno lavora 41 anni iniziando a 18 ne ha diritto e uno che inizia a 20 no. Entrambi hanno lavorato 41 anni, ma quello che ha iniziato più tardi ha anche un’età più avanzata, si godrà quindi meno anni di pensione e peserà meno sulle casse della previdenza. Sfido chiunque a dare una spiegazione logica. È una vergogna tutta italiana.

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  15. Anch’ io sono assolutamente d’accordo con la proposta Tridico, altro che contestarla e criticarla !!!!
    E’ l’ unica che , x chi vuole, da’ la possibilità di uscire prima 63 o 64 anni senza subire penalizzazioni di alcun tipo , solo cifra un po’ più bassa x 3/4 anni, anche a chi ha il sistema misto come me, quindi chi ha iniziato a lavorare tanto tanto tempo prima del 1996, non l’ altro giorno….!!!! …senza rimetterci nulla !!!!
    Le proposte dei sindacati che, protestano tanto e alla fine non ottengono niente, anzi situazioni di penalizzazione peggiori…. speriamo non facciano peggio invece di proteggere i lavoratori, in che mani siamo……tra governo e sindacati non saprei chi scegliere….
    Ma vi siete accorti una cosa importante, che non riguarda me personalmente, ma persone che conosco , i 200 euro di bonus gli hanno dati ai disoccupati che hanno naspi o reddito di cittadinanza e non gli hanno dati a disoccupati che non prendono nessuna indennità, quindi in situazioni di precarietà ancora più gravi, e questa sarebbe EQUITA’ , fa rabbrividire ….!!!!
    Fate qualcosa x risolvere queste situazioni !!!

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  16. Il vero problema è una evasione fiscale indecente. Con quelle entrate altro che riforma delle pensioni.
    La nostra bella Italia si preoccupa sempre delle uscite con fior di economisti che fanno i conti su quanto costa questa riforma o quella.
    Delle Entrate non si occupa nessuno o meglio si guarda dall’altra parte…..ma per favore non ci prendiamo in giro.

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  17. Sono assolutamente d’accordo con Claudio, che il sig Marino guardi tutti i commenti postati su questo sito nei mesi scorsi e vedra che la maggior parte sono tutti faborevoli alla opzione Tridico, che tra l’altro è chiaro che sarebbe facoltativa in affiancamento alla Fornero, saluti

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  18. Con 27 anni di contributi e 63 di età (donna) disoccupata senza alternativa di un eventuale occupazione ben venga la pensione a 64 anni anche con penalizzazione ma almeno riesco ad avere un minimo di aiuto….

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  19. La proposta di Tridico è irricevibile, vogliono affamate i pensionati dopo oltre quarant’anni di lavoro. Il problema è che il sindacato e debole, non incide, dovrebbe far di più, e questo governo è un insulto ai lavoratori. Giusta l’uscita con 41 anni di contributi oppure a 62 anni con leggera penalizzazione sugli anni di contributi mancanti ad arrivare a 41. Va bene anche quota 102 ma sempre a partire dai 62 anni.

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  20. Ma non si parla dei DISOCCUPATI e ESODATI la possibilità di andare in pensione. Nella ipotesi della riforma del lavoro 2023 dei DISOCCUPATI ESODATI non si dice nulla. Eliminare legge FORNERO. 63/64 età in pensione tutti.

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  21. Perché no, è l’unica proposta decente.allora una persona che ha solo 20 anni di contributi è costretto ad aspettare fino a 67,mah.poi qual’e’ il problema se uno vuole andare avanti è libero di farlo

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    • anch’io sono contraria. Chi ci garantisce che una volta usciti con la prima quota contributiva poi non diventi definitiva anche per la seconda parte . Il governo può cambiare le regole in corso d’opera non è la prima volta che l’ha fatto!
      E’ preferibile quota 41 per tutti senza penalizzazioni o in alternativa la proposta Marino più equa.

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      • Vero guarda le volte che hanno cambiato le carte in tavola e ti rendi conto che non ci si può fidare
        Comunque non toccate la fornero perché qualsiasi cosa faranno sarà peggio come è sempre stato

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        • Cara Serenella, sono del tuo parere le proposte di pensione in due rate non l’avevo ancora sentita
          la quota 102 dai 64 anni (e solo 38 anni di contribuzione) è folle perché premia chi ha lavorato meno anni. Teniamoci la legge Fornero. Al fine non c’è peggio . Un saluto a tutti.
          Lilli Reolon

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      • Certo i soldi ci sono solo per reddito di cittadinanza e pensioni dei sindacalisti hai mai sentito parlare di legge Mosca, piccolino? chi ha semrpe avuto stipendi da fame e non ha santi in paradiso o pacche sulle spalle continui pure a far la fame. Ti sei vinto la mappa di Babilonia,bravo.

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  22. Il mio commento è molto semplice. Come mai chi ha iniziato a lavorare “giovanissimo” avrebbe diritto di andare in pensione dopo 41 anni di contributi e invece chi ha fatto gli studi superiori (e ci hanno insegnato che studiare era importante) non avrebbe diritto? Perché chi ha iniziato a 19 anni dopo aver studiato 5 anni non avrebbe lo stesso diritto una volta raggiunti i 41 di contributi?
    Grazie

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    • Ma c’ e’ anche chi come me, per varie vicessitudini, si e’ diplomato al serale, lavorando… pero’ devo comunque arrivare a 43 anni e 1 mese di contributi.

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    • Il ragionamento non fa una piega! Hanno diritto di più perché hanno “perso 5 anni di tempo” e nonostante ciò hanno maturato in tarda età i 41 anni di contributi.

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    • La mia risposta è altrettanto semplice, Lei ha studiato per ambizioni personali per cercare leggitimamente un futuro migliore. Io ho iniziato a lavorare a 16 anni per un ambizione personale però con la differenza che versavo i contributi x le persone che allora erano in pensione Lei invece non ha versato nulla x nessuno.

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    • Per studi superiori intende liceo o università ? I contributi per l’università volendo si possono riscattare, quelli per il liceo ancora no. I contributi si dividono in due tipologie: Quelli realmente versati e quelli figurativi. I primi consentono un assegno più alto, i secondi valgono solo come raggiungimento dei requisiti età-contributi massimi. Lei sta proponendo l’acquisizione del diploma come contributo figurativo ? In tal caso sarebbero 5 anni ( nella speranza di non essere mai bocciato o contiamo anche gli anni di bocciatura ? ). C’è chi lascia prima del conseguimento del diploma, ( gli contiamo come figurativi gli anni in cui c’ha provato ? ). Molti laureati non possono riscattarsi monetariamente i contributi e quindi oltre ai 5 anni di diploma avrebbero diritto ai contributi figurativi degli anni di università che a quel punto potrebbero diventare anche oltre una decina. A questo punto la pensione non sarebbe più un anticipo pensionistico ma un vero e proprio scivolo. Da parte mia massima stima per chi ha cercato di raggiungere livelli più congeniali alle proprie capacità che gli hanno consentito lavori più confacenti e remunerativi nel corso della propria vita lavorativa, ma da anni si sta discutendo di anticipi per chi svolge lavori pesanti e rischiosi, nelle strade, nelle fabbriche e negli ospedali e che oggi continuano a doversi pensionare con i requisiti Fornero. Francamente non mi sembra il caso e il momento di pensare ai diplomati e laureati permettendogli di pensionarsi con soli 33-35 anni di contributi effettivi. Non me ne voglia.

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      • Giusto una precisazione, chi ha studiato lo ha fatto a beneficio personale ma non solo tant’è che quando le beghe sono serie si va dal dottore, dall’ingegnere, dall’avvocato, dal farmacista o mi si viene in ufficio a cercare pezze per rimettere in pista i lavori deragliati e gli atti non compiutamente ponderati nelle conseguenze, lo faccio volentieri ma fosse solo per me potrei anche dire che non so che dire visto che quello che dico di solito basta e avanza. Poi la moderna ricerca riconosce anche sperimentalmente il disagio dello stress qualunque ne sia la causa, operativa o intellettuale, e parecchi miei operatori mi chiedono come faccio a tenere insieme tante istanze diverse che a loro scoppia la testa solo per quelle che li riguardano personalmente. Ciò nonostante l’anno prossimo faccio i miei 43 anni e 1 mese, molti di più di un parlamentare a volte anche analfabeta per cui ….. la grana la voglio calcolata con il misto. Non è una pretesa. Magari non essere in grado di riconoscermela e pretendere di avere delle ragioni facendo pagare a quelli come mè gli errori di altri è una pretesa.

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    • Vero comunque essere precoce non basta
      Devi anche essere disoccupato o caregiver
      O fare le notti da sette anni
      Io lavoro dal 80
      Ma le notti le faccio solo da 5 anni perciò non posso usufruire comunque dei 41
      Anche se ho iniziato a 15 anni
      Ti pare giusto?

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  23. Il vero problema non è l’età anagrafica bensì l’importo della pensione da fame e che nessuno ne parla italia repubblica delle banane le parti sociali zitti e muti mah compresa la stampa vergogna

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  24. Personalmente non sono assolutamente d’accordo con la proposta del “tridico”. E come il sottoscritto penso siamo migliaia a pensarla così. E i diritti acquisiti? O valgono solo quelli di chi ci governa! La famosa pensione anticipata 43 e 1 mese? Ma quale anticipata! Un’eternità a faticare! I miliardi di € quando gli fa comodo li trovano tra le così dette pieghe di bilancio, per farci andare qualche anno prima visto anche la diminuita aspettativa di vita nooo! Ma sti governanti dove ce l’hanno il cuore o sono come la canzone di Fabrizio De André che i nani sono delle carogne di sicuro perché hanno il cuore toppo vicino al buco del…….! Saluti ai gestori del sito

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  25. Sono d’accordo!
    Andare in pensione con cifre ridicole non deve neanche essere preso in considerazione!
    Perciò a 64 anni con tutto contributivo e’un furto per chi ha il misto; non puoi cambiare le regole a persone arrivate ormai alla fine del loro percorso lavorativo in modo così penalizzante!
    Poi 41 anni di contribuiti a prescindere dall’età, sono e devono essere sufficienti; il COVID ha diminuito sensibilmente l’aspettativa di vita e bisogna tenerne conto.
    Vediamo se questo governo ottuso formato da grigi burocrati, cosa sarà in grado di proporre.,. ma temo opzione tutti….
    Le soluzioni fattibili sono state proposte, tra gli altri, sia dal dottor Marino che dal dottor Perfetto: politici prendetele in considerazione!

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  26. faccio una premessa: io personalmente ho capito che persone di governano; pensano ai loro interessi e tentano di fregare più che possono; sono deboli con i forti e forti con chi non si può ribellare; e sulle pensioni: lasciamo perdere; parliamo di opzione donna: è talmente penalizzante che se la possono permettere pochissime; e adesso ci sarà il campionario di proposte preelettorali ; speriamo in bene; saluti ai gestori del sito

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    • Bravo Paolo Prof, finalmente ci è arrivato anche Lei ! “OD è talmente penalizzante che se la possono permettere pochissime”. Con il costo della vita che abbiamo in Italia persino quota 100 è stata possibile solo a chi poteva permetterselo, oltretutto senza penalizzazioni e con il calcolo misto.

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      • ho parlato di opzione donna solamente perchè in questa fase diverse persone che conosco mi hanno chiesto notizie e mi sto facendo una cultura sull’argomento; su quota 100 abbiamo opinioni diverse e se avessi potuto ne avrei approfittato; ma noi del 1960 non c’è stato concesso quindi me ne sono fatto una ragione ; saluti a te e ai gestori del sito

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  27. E gli autorizzati ai volontari?!
    Pensione garantita dal 01/04/2019 con la Fornero 01/04/2025…..esclusa dalla nona salvaguardia per 4 giorni.

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  28. Buonasera ma seriamente cosa ci si può aspettare da un governo messo lì di proposito per danneggiare i lavoratori. Pensano a impegnare somme per elemosine da dare alle persone. Promettono e poi ripiegano. Non ci sta certezza di nulla. Ancora a parlare di queste cose ormai è diventata stancante la cosa. Scordiamoci la pensione

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  29. Non capisco perché in certi paesi europei le pensioni non vengono tassate o meglio vengono tassate di meno molto meno,,sono più bravi di noi? Sono più belli? Sono più furbi? Comunque se lo fanno loro non possiamo farlo anche noi? Così i nostri pensionati rimarrebbero nel nostro paese e naturalmente girerebbero più soldi, piu benessere piu sviluppo ecc. Penso che basterebbe solo copiare insomma non ci va’ una scenza, a Roma e intendo al governo sembra che sappiano fare tutto loro, secondo me al posto di elargire bonus a destra e sinistra che sono gocce nel mare e ci costano miliardi non noccioline, non sarebbe ora di pensare a cualcosa di veramente serio e strutturale!? Penso che non si possa fare tutto ciò x causa del nostro debito pubblico troppo alto? No lo so chiedo a lei Dott. Marino.
    Grazie in anticipo x un’eventuale risposta e complimenti x quello che fa’ x tutti i pensionati e futuri come me ormai prossimo a quota 41 nel 2023 sperando che non cambino le carte in tavola.

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    • Una seria proposta di nuova legge previdenziale si può fare in poche settimane ed il costo non è così elevato come si vuol far credere. Oltretutto con i risparmi di quota 100 e quelli di decessi da covid sarebbe sostenibile per parecchi anni. E’ la volontà che manca. Io comunque una proposta l’ho ideata e la sto sottoponendo a diversi gruppi politici. Vediamo che succede….

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      • Sig- Marino Lei mi sorprende sempre e non sempre in positivo. In altri articoli parla di penalizzazioni per ogni anno di anticipo per coprire i costi della riforma, oggi scrive di risparmi da quota 100 che era senza penalizzazioni. Si rende conto che è un ossimoro ? Anche la quota 100 era un anticipo pensionistico e di conseguenza doveva avere assolutamente un costo che non è stato coperto da alcuna penalizzazione. E’ stata quindi una spesa netta seppure inferiore ? Se è stata una spesa netta, cioè di sole uscite, non può esserci nessun risparmio. Se dal mio conto metto in preventivo una spesa di 50.000 euro ma ne spendo solo 40.000 non ho un risparmio di 10.000 euro, il mio conto ha avuto comunque un’uscita di 40.000 euro che non sarà risanato da nessuno e da niente. Oddio, la spesa netta della quota 100 sarà ripianata da chi le penalizzazioni le subirà davvero pur avendo una maggiore età e un numero di contributi maggiore rispetto ad un quota 100. Fare affidamento poi sul risparmio dei morti per covid, mi fa accapponare la pelle. Alla stessa stregua dovremmo fare affidamento sul risparmio di chi muore il giorno dopo essere entrato in pensione o addirittura di chi muore sul lavoro. Mi cadono le braccia !!! Possibile che siamo caduti così in basso ?

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    • Come a scuola è bravo chi i problemi li risolve e non lo è chi potendo invece li incasina. Sì, lo scrivo da tempo, i numeri dicono che all’estero sono più bravi di noi. Da noi la prospettiva cambia per qualcuno se si mette a fuoco qualche realtà regionale complessivamente costantemente in avanzo fiscale ma nel complesso siamo da fondo classifica e, quel che è peggio visto le proposte governative in discussione, senza volontà di miglioramento.

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  30. Sinceramente da lavoratore sono più che stufo di sentire proposte su proposte. Di questo articolo mi colpisce in particolare la frase “Inoltre, questa proposta temo sia la “testa di ponte” della vera, reale proposta che farà il Governo in autunno ai sindacati”. Quindi la notizia è che fino a questo autunno staremo tutti buoni a guardare il cielo e i prati in fiore, poi si discuterà di pensioni; naturalmente come in un film già visto negli ultimi anni non ci sarà abbastanza tempo per arrivare ad una vera e definitiva riforma e sarà tutto rimandato come al solito a data da destinarsi. Quindi abbiamo ampiamente capito che il sindacato non farà nulla ancora una volta per costringere il governo a sedersi ad un tavolo e cominciare a discutere di una qualsivoglia proposta per i lavoratori che in via teorica dovrebbero difendere, subito da ora, ma starà buono e tranquillo ad aspettare che il padrone li convochi, bontà sua, e se non lo farà, vabbè pazienza. Sfortunatamente ho già strappato la tessera sindacale molti anni or sono, altrimenti questa sarebbe a mio avviso la prima cosa da fare. Inoltre rimandare il tutto è anche vantaggioso per i partiti che così avranno modo di promettere mari e monti agli elettori visto che tra un anno si voterà per le politiche. Sfortunatamente per loro nel mio caso hanno fatto molto male i loro conti, perché io non voterò a scatola chiusa, ma il mio voto premierà chi farà qualche cosa in concreto per i lavoratori stanchi che anelano la pensione e ovviamente sarà punitivo per i perditempo e fabbricatori di promesse elettorali che sappiamo già fin d’ora che verranno ampiamente disattese, quindi cari partiti se volete mettere il vostro sederino su quelle meravigliose poltrone di montecitorio datevi da fare e uscite con una buona legge fatta e approvata prima della fine del 2022, in modo che dal 2023 sia pienamente operativa, se farà schifo ovviamente è facile intuire che sarà molto difficile posare il vostro delicato sederino su quelle sedie.

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    • Sottoscrivo pienamente. Aggiungo che la proposta Tridico sta bene a molta gente, a giudicare dai commenti, iniziando da me. Dunque perché non lasciarla come soluzione opzionale, a fianco e in aggiunta di altre? Secondo me dovrebbe essere il lavoratore a scegliere, e fare una riforma che lasciasse aperte diverse soluzioni sarebbe l’ideale, dal momento che le situazioni individuali sono estremamente varie e diverse.

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  31. Speriamo invece che passi la riforma del presidente dell’Inps. Per tre o quattro anni si percepirà meno, ma meno saranno anche le ritenute Irpef sul lordo e in alcuni casi si rientrerebbe nella quattordicesima mensilità. E poi a sessantasette anni non si avrebbe nessuna decurtazione se non quella della quattordicesima se si sfora il tetto.

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    • Quelli ce l’ hanno nel Dna nel fregare le persone, ti darebbero poco adesso per poi non darti nulla poi… tireranno fuori l’ ennesimo pretesto….

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  32. Buongiorno al Dott. Marino e a tutta la redazione, sono d’accordo con le sue argomentazioni, ma Le faccio una domanda (se mi può rispondere) poerile e con molta probabilità già sottopostogliela, ma i sindacati e chi di dovere al governo leggono tutto ciò e cosa ne pensano e se mi permette Le chiedo anche se c’è un dialogo diretto con quest’ultimi. Grazie

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  33. La proposta Tridico delle due quote comunque aprirebbe una strada a chi non ne può piu’ e facendo due conti decide se uscire o meno in piena libertà- d’accordo per la proposta dell’uscita con piccole penalizzazioni di Marino che sarebbe più abbordabile ma l’importante che si faccia presto e entro l’estate si decida una volta per sempre- la Fornero incombe e dobbiamo sapere in tempo cosa succede e cosa fare- i sindacati dormono e il Governo ne approfitta per nicchiare e ciò non è piu’ possibile perchè siamo stufi di fare la carne da macello nelle mani di questi pazzi, che non si rendono conto del disagio che vive chi è vecchio, stanco malato e pure invalido- costringiamoli a tirare fuori i soldi per attuare queste proposte , doppia quota e anticipo con penalita’ di 1,5 per anno con possibilità di continuare oltre i 66 anni- ma che si dia la possibilità agli invalidi di uscire col misto già a 64 anni e 35 di contribuzione senza tagli- non molliamo e questo sito, Marino e la sua organizzazione ci aiutino per favore mettendo pressione a tutti, sindacati compresi che devono prendere di petto una volta per sempre questa delicata situazione che prima o poi porterà alla bomba sociale estrema.

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  34. Fateci andare in pensione come tutti in europa.basta con politici coglioni.commentatori del cazzo. Sindacati capaci di fare solo annunci ci vuole piu forza contro la casta.

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  35. Articolo privo di senno. Non capisco come si possa essere contrari alla proposta Tridico di flessibilità. Fatti due conti questa proposta (tra quelle veramente realizzabili, data la crisi economica , situazione congiunturale e basso tasso di natalità) è quella meno penalizzante. In ogni caso dubito che venga realizzata ogni forma di flessibilità pensionistica e rimarrà in vigore solo la Fornero. Non capisco la ottusa posizione dei sindacati o di articoli come questo che criticano le poche forme di flessibilità “veramente” realizzabili. Questo di fatto ci porterà a non ottenere nessun possibile miglioramento della Fornero. Ricordo che ogni forma di flessibilità dovrà essere in qualche modo penalizzante. Ma aderirvi sarà comunque una scelta, e ogni cittadino dato che è capace di intendere e volere , saprà farsi 2 conti per capire se optare o meno per tale scelta. L’alternativa è lasciare tutto come ora. Non bisogna essere Einstein per capire che è meglio poter scegliere di aderire ad una qualsiasi forma di flessibilità (anche molto penalizzante) rispetto alla alternativa pensione di vecchiaia.

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    • Claudio, ti potrei dire che hai ragione e anche torto; è una proposta e hai ragione nel dire che ognuno si fa i propri conti in tasca e dice: posso permettermelo oppure no? mi conviene oppure no? ma se poi si dice 63 o 64 qui cambia tutto; 63? allora noi diciamo fregati del 1960 verremo parzialmente fregati per la 3° volta dopo quota 100 e 102; se poi è 64 terza fregatura; a me concedono di mangiarmi la pensione integrativa con la rita; meglio una proposta schifosa che niente; saluti a te e ai gestori del sito e al dott. marino

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    • Caro Claudio,
      il fatto è che esiste la possibilità di avere forme molto meno penalizzanti di quelle prospettate. Non bisogna accettare ricatti al ribasso ma costruire per ottenere condizioni migliori.
      Ua saluto

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      • Caro Mauro,
        è dalla entrata in vigore delle Fornero che si parla di proposte di flessibilità più o meno penalizzanti. Ma quello che effettivamente è stato approvato è stato qualcosa di temporaneo e molto penalizzante come Ape volontaria. Oppure un privilegio per pochi come quota 100 ( la vera porcata). E’ ora di finirla di pensare a soluzioni che possano accontentare pochi individui in un arco temporale di 1-2 anni. Bisogna trovare una soluzione per tutti coloro che sono nel sistema misto e che abbia un costo per lo stato sostenibile negli anni. Quindi è irrealistico pensare a proposte che non prevedano penalizzazioni (anche consistenti), come lo è del resto opzione donna ( che mi sembra nessuno voglia mettere in discussione anzi tutti vorrebbero diventasse strutturale). Da questo punto di vista la proposta Tridico mi sembra una delle migliori tra quelle realmente realizzabili.

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    • Claudio, in più calcola che molte aziende se ti possono buttare fuori prima, non si fanno scrupoli a farlo, con o senza il tuo assenso, quindi puntiamo a condizioni migliori!

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    • Immagino che tu abbia uno stipendio che già ti permette una vita agiata… ma chi come me che già fa i salti mortali per arrivare a fine mese non può accettare una pesante penalizzazione. Secondo il tuo ragionamento io dovrei continuare a lavorare perché non posso permettermelo e cosi facendo pago la tua pensione?

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