Riforma Pensioni 2023, l’editoriale: ipotesi di nuova riforma previdenziale

Nonostante il terribile momento che stiamo vivendo con una devastante guerra che sta sconvolgendo l’Europa è necessario riprendere immediatamente il confronto governo/sindacati per dare ai cittadini italiani una nuova legge previdenziale a partire dal 1/1/2023.

Ho elaborato, pertanto, un’ipotesi di nuova riforma delle pensioni per il 2023 per sensibilizzare politici ed organizzazioni sindacali in vista della difficile trattativa sulla nuova riforma previdenziale che, mi auguro, riprenderà nei prossimi giorni.

Riforma Pensioni 2023, la proposta di Marino Marino

Ecco di seguito i punti stilati per l’ipotesi di nuova riforma previdenziale, fateci sapere cosa ne pensate nei commenti a fine articolo e dateci il vostro parere.

-Separazione tra previdenza e assistenza;

-Mantenimento del sistema misto fino alla naturale conclusione;

-Abolizione dell’aspettativa di vita e delle finestre sia per la pensione anticipata che per la pensione di vecchiaia;

– Pensione anticipata per tutti uomini e donne a 41 anni;

– Per le donne con figli bonus di 6 mesi per ogni figlio con un massimo di due;

-Pensione di vecchiata a 66 anni;

– Flessibilità in uscita anticipata a partire da 62 anni di età, con penalizzazione del 1,5% per ogni anno di anticipo rispetto ai 66 anni;

-Analogamente alla flessibilità di uscita anticipata possibilità di restare al lavoro oltre i 66 anni e fino a 70 con un incremento del 1,5% annuo;

-Rendere definitivi gli istituti di Opzione Donna e Ape Sociale;

-Implementazione della pensione integrativa con benefici fiscali fino al 50% di quanto versato;

-Pensione di garanzia per giovani, donne e per chi svolge lavoro di cura;

-Per i dipendenti pubblici erogazione del TFR/TFS entro sei mesi dalla cessazione del rapporto del lavoro;

-Flessibilità di uscita anticipata dal mondo del lavoro senza penalizzazioni per casi particolari di disoccupazione, lavori usuranti, malattia e invalidità;

-Coefficienti di trasformazione rivalutati in aumento; Inoltre, per i soli pensionati che sono la categoria più fragile e che stanno subendo più di tutti gli effetti della crisi con un’inflazione arrivata ad oltre il 5%

-Estensione della no tax area fino a 10.000 €, eliminazione delle addizionali regionali e comunali per redditi imponibili fino a 30.000 € e dimezzamento per redditi imponibili da 30.000 a 40.000 € nonché indicizzazione delle pensioni al 100% per effetto dell’inflazione reale.

Questa, ovviamente, non è una ipotesi rigida ma un punto di partenza per operare delle riflessioni e raggiungere una sintesi che possa finalmente dare agli italiani una nuova legge sulle pensioni che vada a modificare la rigidità della legge Fornero ormai non più attuale e approvata in un contesto politico/economico/sociale molto diverso da quello attuale.

112 commenti su “Riforma Pensioni 2023, l’editoriale: ipotesi di nuova riforma previdenziale

  1. Buona proposta. Nessuna penalizzazione per chi va con la Fornero anticipata(ci sono già i coefficienti di trasformazione) e poi vorrei fare notare che opzione donna è altamente penalizzante. Il patronato mi ha fatto una simulazione e tra la pensione che mi spetta dopo i 41 anni e 10 mesi e opzione donna ci
    sono 900 euro lordi. Non vi sembra un furto?

  2. 66 ANNI VANNO BENE, IL SISTEMA MISTO PURE, LA PENALIZZAZIONE DEL 1,5% SUGLI ANTICIPI È PIÙ EQUA. MAGARI SI CHIUDESSE COSÌ, A FEBBRAIO DEL PROSSIMO ANNO ME NE ANDREI IN PENSIONE PRIMA CHE VENGA IL CARRO FUNEBRE A PORTARMI VIA DAL POSTO DI LAVORO.

  3. La migliore proposta è quella di andare in pensione a 64 anni,con minimo 20 anni di contributi.cosi si lascia il posto di lavoro ai giovani. ma queste proposte non sono chiare perché ognuno guarda il suo interesse.

  4. Sono indignato di vivere in un paese che ha il coraggio di chiamare “PENSIONE ANTICIPATA” la pensione spettante dopo 42 anni di lavoro.
    Coloro i quali hanno avuto il coraggio di fare questo obrobrio dovrebbero chiedere scusa pubblicamente a tutti i lavoratori.
    Quei politici, giudici, sindacati ecc. ecc. che hanno permesso un tale inalzamento dell’eta’ pensionistica dovrebbero fare un mea culpa, e ritirarsi dalla scena politica e pubblica. E’ evidente che occupano un posto che non meritano, che non sanno cosa fanno, che non pensano al bene della comunità ma ai propri interessi personali. Sicuramente non hanno mai lavorato nel privato e da sempre vivono alle spalle dei lavoratori.
    Mi fermo qui, altrimenti potrei dire cose “vere” ma sicuramente scottanti e fastidiose.

  5. Buongiorno a mio parere non sarebbe opportuno parlare di penalizzazioni di sorta al superamento di determinati limiti di età o di servizio in quanto la scelta di lasciare il lavoro con pochi anni di servizio dovrebbe essere una scelta e non un imposizione. Caso inverso, ponendo una penalizzazione per l’uscita prima di un’età ben definita, potrebbe comportare che per evitare le penalizzazioni, ci si veda costretti a cumulare una vita di lavoro. Ponendo il limite di 66 anni, il sottoscritto cumulerebbe 45 anni di contribuzione.

  6. Peccato che a 62 anni ne avrò lavorati ben 45 di anni e mi devo anche aspettare che prima dei 67 mi debbano pure decurtare gli anni di anticipo rendendo vani gli anni lavorati in più? Che bellissima proposta di Emmenthal…
    Non capite che stanno di nuovo togliendo il diritto ai lavoratori di andare in pensione prima dei 62 anni e in più togliendo anche a chi ha lavorato ben prima dei 18 anni di età anagrafica non rientrando nemmeno per il bonus dei lavoratori minorenni per i quali Damiano aveva inserito solo per il Contributivo? (Anche qui caro Damiano dovevi avere le idee più chiare né)
    Che rimanga la Fornero e senza penalizzazioni, cosa che fino al 2026 è così perché è tutto fermo, purtroppo andrò in pensione dopo il 2026 data ultima per i più fortunati, se non cambiano prima con la riforma, ma ricordate il cambio è sempre in negativo per i lavoratori NON per loro Politici mercenari.
    A buon intenditor poche parole

  7. Una sola parola :si sbrighino ad attuare la riforma…. Nella scuola non si può restare fino a 67 anni…. Specie nelle scuole primarie e dell’infanzia… Ad una certa età non si può dare più il meglio di sé stessi….!Largo ai giovani!

  8. Io sono classe 60 e svolgo lavoro usurante.. purtroppo ho pochi contributi in quanto donna che ha avuto lavori altalenanti negli anni 80… Con la attuale dovrei aspettare almeno i 35 di contributi… Ci arriverei con 65 di età… Non ho capito bene con questa proposta se potrei andare con 63 di età pur nn avendo i 35 di contributi ( ne avrei 33) grazie per la risposta

  9. 40/41 anni di lavoro sono più che sufficienti. Non capisco perchè i sindacati non fanno niente per difendere i lavoratori. Io ho iniziato a 15 anni a lavorare in catena di montaggio (purtroppo 4/5 non mi hanno versato i contributi); ho fatto i lavori più umili e massacranti, quali operaio, muratore, traslochi ecc; lavorando di giorno e studiando la sera e adesso anche se lavoro in ufficio, vi garantisco che a 59 anni di età (con diversi acciacchi di salute), non ce la faccio più. BASTA, NON NE POSSIAMO PIU’, 40/41 anni di lavoro sono tanti e andare in pensione, è un diritto sacrosanto.
    Marco (BS)

  10. Buongiorno, condivido la proposta, che mi sembra la summa delle proposte arrivate in questi ultimi mesi, non ultima quella del Presidente dell’INPS Tridico; in effetti più che una penalizzazione del 1,5% la corresponsione della pensione anticipata con solo calcolo contributivo fino al raggiungimento dei fatidici 67 anni potrebbe essere una soluzione congrua (non ho idea percentualmente a cosa corrisponderebbe).
    La domanda vera è un’altra. C’è la volontà di fare tutto ciò? Scottati dall’insana riforma populista di quota 100, una sorta di lotteria una tantum che ha premiato per un pugno di voti in più dei fortunati per caso, ora i nostri politici stanno tirando in lungo per non affrontare il tema. Tra l’altro, perchè un 74enne (Draghi) e un 69enne (Franco) dovrebbero avere in mente di far andare in pensione le persone a 62 anni? Sono classe 60, spero con tutto il cuore di sbagliarmi, ma temo che fino alle elezioni del 2023 non decideranno nulla.

  11. Chi anticipa la pensione è già penalizzato dai coefficienti di trasformazione in rendita del montante contributivo (-6% per ogni anno di anticipo). Non vedo la necessità di una ulteriore penalizzazione del 1.5% per ogni anno di anticipo

  12. Proposta chiara, lineare, condivisibile, ma soprattutto GIUSTA. Ogni lavoratore è una storia a sé, ed è quindi giusto che lasci il lavoro quando comprende e decide che non ce la fa più, accettando le penalizzazioni del caso. E la proposta è giusta anche perché agli stakanovisti sia riconosciuta la loro perseveranza.
    Una sola parola a chi ci governa: SBRIGATEVI!

  13. Tutto ok.
    Aggiungerei di eliminare la finestra dei tre mesi che bisogna aspettare per poter prendere la pensione, dal momento che si esce dal lavoro.

  14. Per quanto mi riguarda…tutte le ipotesi di riforma indicate sono da sottoscrivere in pieno…purtroppo temo che larga parte di esse rimanga un irrealizzato ma bellissimo “libro dei sogni”…con la speranza e l’auspicio che si trovi la forza affinchè qualche proposta trovi accoglienza in chi di dovere…

  15. Cosa si può fare per chi lavorato CO.CO.CO e poi è stato stabilizzato ? Anni e anni da schiavo, 4 soldi e stesse o superiori ore di lavoro che fine fanno ? Perchè se ci metto gli anni di cococo esco domani mattina.

  16. Ottima proposta. L’approvo in pieno. Spero che venga sottoposta a chi di dovere . Grazie sig. Marino.

  17. Condivido un pieno tutte le ipotesi di riforma. Infatti se non si svecchia un po’ diventa veramente difficile poter fare lavorare i giovani. E poi aggiungo ai signori politici che continuano a dire che bisogna lavorare fino a 67 ed oltre anni…ma si rendono conto che indipendentemente dal lavoro che uno svolge arrivati a 64/65 anni non si è più in grado di offrire il massimo di se stessi per cui la Produzione di ogni siglo lavoratore non ha nessun valore . È chiaro che condivido anche la possibilità di testare a lavorare anche dopo i 67 anni. A propria facoltà. Ma speriamo bene!!!!!!

  18. Ma possibile che nessuno capisca che lo scopo del Governo e dei Sindacati è il superamento della Legge Fornero in senso negativo per i lavoratori? Moltissimi lavoratori del 59, 60 e 61 sono ormai vicini alla pensione cosiddetta anticipata (??) dopo 40 anni e oltre di duro lavoro (negli anni 80 il lavoro non mancava) e il fine della possibile riforma delle pensioni è uno solo: impedire a tutta questa gente di andare in pensione!! Da qui la proposta di non concedere la pensione prima dei 67 anni di età eccetto che per qualche lobby o categoria in modo da dividere al loro interno i lavoratori e impedire sciperi e serrate tipo Francia. Qualche finanziere, presunto esperto, sui media sta già dicendo che i tutti i soldi e le risorse serviranno per comprare più armi e mantenere un gran numero di profughi.
    Ho quasi 42 anni di contributi, sono del 60 e quindi andrò in pensione a 67 anni con 47 anni di contributi mentre per tutto il 2022 pochi eletti grazie a partiti e sindacati continueranno ad andare in pensione con 38 anni di contributi! L’unica speranza purtroppo è una sola: che cada al più presto il Governo in modo che non venga toccata in alcun modo la legge Fornero! A che punto siamo ridotti!

  19. 41 anni di contributi con età non inferiore ai 62 anni, potrebbe essere un giusto compromesso tra ex quota 100 e legge Fornero.

    1. certo che sarebbe un giusto compromesso; il problema è CHE HANNO GIA’ DETTO DI NOOOOOOOOOOOOOOOOO; SALVO CHE UNO NON ACCETTI TUTTO CONTRIBUTIVO; di questo stanno ragionando; saluti a te e ai gestori del sito

  20. 1700 GIORNALISTI IN RAI 712 DIPENDENTI PER IL QUIRINALE ( MA CHE CAZ… FANNO TUTTO IL GIORNO) 900 ONOREVOLI CHE NON PRODUCENDO ASSUMONO UN BANCHIERE DRAGHI PER
    FAR GOVERNO E NOI POVERI PRECOCI SPERIAMO DI AVER QUOTA 41 O ANDARE A 62 ANNI ?’
    SE SUCCEDESSE CHI MANTEREBBE TUTTO IL CARROZZONE ………

  21. Buongiorno, tutto d’accordo su quanto proposto tranne che Ape Social ed Opzione donna, basta con pensionati sotto i 60 anni, tutti ugualmente in anticipo con 62 anni con minimo 25anni di contributi con piccolissima penalizzazione di 1% sino a 66 anni.

  22. Dovrebbe funzionare ! Nel mio caso con 34 anni contributivi , quasi 64 di età ormai disoccupato da tempo , potrei accettare di ritirarmi a 64 con 2 anni penalizzati . Tenete presente che non supero i 1000 € e mi è stata respinta la domanda per ape sociale ! Chissà perché ?

  23. Buongiorno, sig.Marino
    Sono daccordissimo,specie sul punto dei 66 anni per pensione di Vecchiaia… io ne ho 65 ….quindi un anno prima e importante alla mia età…e poi anche alla penalità di 1,5 all’anno, se ho capito bene..
    Insomma sarebbe magnifica la sua proposta.

    1. Sig.Marino buongiorno.Approvo ma credo non se ne farà nulla.Personalmente farei un anno per ogni figlio.Marco

  24. fin che non si separa la previdenza dall’assistenza non si saprà mai con certezza con quali numeri si ha a che fare , ed è proprio da questo dato che si può a mio parere fare un ragionamento serio e sostenibile riguardante la futura riforma , poi ben vengano sconti in termine di anni contributivi , personalmente sarei già soddisfatto 42 uomini 41 donne
    cordiali saluti a tutti

  25. Credo che siano delle proposte ragionevoli, con scarse ricadute in termini di finanza pubblica. È indispensabile cominciare a discutere con il governo e sollecitare i sindacati che sino ad ora rinviano la trattativa seria alle calende greche.

  26. A medio lungo termine, in cui il sistema sarà interamente contributivo, credo sarebbe opportuno:
    – rivedere il meccanismo di rivalutazione del montante contributivo, oggi legato all’andamento del PIL, e spesso perdente rispetto alle rivalutazioni delle previdenze integrative che investono i contributi versati, se non addirittura rispetto al TFR lasciato in Azienda: siamo all’assurdo che se i lavoratori si tenessero i contributi INPS e li investissero o li versassero alla previdenza integrativa avrebbero più pensione…
    – superare la logica “a ripartizione” del nostro sistema pensionistico andando progressivamente verso un sistema “ad accumulo”, meno soggetto alle oscillazioni della demografia, e che offre assai più garanzie al lavoratore di riscuotere davvero la sua pensione.

  27. Mi piace come piacerà a tutti gli italiani,
    Questa ipotesi di ritiro in quiescenza, l’unico a non essere d’accordo è il governo
    Draghi, ha già chiaramente espresso diniego, sul ritiro con 41 anni di contributi
    Perché non sostenibile dalle casse Inps.
    Se venisse approvata ma me dubito
    Fortemente, questa ipotetica fantascientifica ipotesi di riforma,
    Sarebbe la più grande conquista sul tema mai vista.

  28. Cosa ne sarà dell’anticipata Fornero? A me ad esempio permetterebbe di andare in pensione tra tre anni senza penizzazioni e paradossalmente quel che si sente sulla riforma e senz’altro peggio.

  29. L’ipotesi su cui lavorare è senza dubbio validissima. Purtroppo, credo, gli imbelli che dovrebbero approvarla ( e parlo di governo e sindacati) non penso che possano prenderla in considerazione. Le ipotesi sul tavolo vanno, infatti,ad oggi in tutt’altra direzione

  30. Pienamente d’accordo
    Difendere il potere d’acquisto delle pensioni basse e verificare se le pensioni, che superano una certa quota, hanno realmente versato i contributi richiesti!

  31. Magarii! Sembrerebbe troppo bello per essere vero. Come la mettiamo però con i conti pubblici, la crisi bellica e tutto il resto? Mi auguro che chi formula ipotesi tenga presente ogni fattore in ballo, e non si tratti solo di ennesime false speranze che ci facciano illudere inutilmente. La mia opinione è che in questo preciso momento, visti gli sviluppi storici, lo sforzo dei sindacati dovrebbe concentrarsi nel far innanzitutto riprendere le consultazioni con il governo, che non sarebbe risultato da poco, visto che mi sembra non sia stato fissato nessun incontro fino a “data da destinarsi”.

  32. Per i nati nel 1960 con 40 anni di contributi e 62 anni di età? Cosa bisogna aspettare per andare in pensione? La morte? Secondo me,41 anni di contributi vanno bene , senza alcuna penalizzazione….sono stati ..anni di duro lavoro ,…..credetemi!

    1. Concordo nel dire che sono stati anni duri, nel mio caso a giugno avrò 58 anni e 41 anni di contributi versati .e devo lavorare altri 2… A conti fatti non mi sembra giusto che solo un fattore anagrafico 62 anni e 38 anni di contributi debba essere riconosciuta la pensione..qui con questi decreti quota 100 quota 101 quota 102 da possibilità a chi a versato meno di ritirarsi dal mondo del lavoro, e chi come me più giovane d’età ma con più contributi versati a breve 41 anni debba farne 43 e 1 mese…per uscire …. Non c’è equità, …

    2. Prima si cambia questo governo e meglio è perché draghi=monti=fornero i tre moschettieri contro i lavoratori non più tollerati.

  33. complimenti, dott. marino; analisi perfetta; l’unico punto che mi lascia perplesso è sulla possibilità di rimanere a lavorare fino ai 70 anni; si per soglie di stipendio basso: dico una cifra 1000 euro; complimenti ancora ; il problema è che i 41 anni ai nostri governanti gli entra da un orecchio e gli esce dall’altro; speriamo; saluti a lei e ai gestori del sito

  34. Sono una nonna di 64 anni con mille piccoli acciacchi, insegno Lingua Inglese alla secondaria di primo grado e sono STANCA!
    Mandatemi in pensione!

  35. Tutto interessante, ma non mi è chiaro cosa succede se io lavoro fino a 70 anni e ho maturato 19 anni di contributi come viene calcolata la mia pensione?

  36. Sono d accordo su tutto specialmente sulla rivalutazione dei coefficienti di trasformazione, perché il problema è tutto su questo punto

  37. Struttrarare con i criteri sopra citati una riforma pensionistica, renderebbe definitivo ed equilibrato un obiettivo tanto ambito, l’auspicio che venga recepito, e sostenuto in prevedibili percorsi rivendicativi dalle organizzazioni sindacali.

    1. giovanni , sono proposte; altrimenti aspetti i 42 anni e 10 mesi e finestra e vai con la legge fornero; tutto qui

  38. Credo che partendo da queste ipotesi, si può veramente fare una riforma importante e dare la possibilità/libertà di scegliere se dopo i 62 anni, continuare a lavorare o andare in pensione con una minima penalizzazione.

  39. Per essere un punto di partenza per iniziare a risolvere questo dilemma sulle pensioni mi sembra ottimo. Ci vuole solo il coraggio di farlo dimenticando di essere prossimo alle elezioni. Forza partiamo con le modifiche da apportare una volta per tutte.

  40. Mi trova d’accordo su tutto, ma temo che il governo tra pandemia, pnrr, guerra e conseguente aggravamento dei conti non accetterà nessuna delle condizioni elencate. Comunque sognare fa bene al cuore.

  41. Mauro……. dipendesse da me ti farei Presidente del Consiglio. Pochi punti, chiari e sensati; purtroppo la semplicità, la chiarezza e la trasparenza non sono mai appartenuti alle nostre classi politiche! Cmq è chiaro, nessuno vuole mettere mano alla riforma, troppo “bollente”…….adesso parlano di “entro fine anno” quando fino a pochi giorni fa volevano inserirla nel DEF di aprile; in sintesi se la devono smazzare i vincitori delle prossime elezioni. Che codardi!!!

  42. Bisogna mettersi in testa che, con la attuale situazione, l’unica strada percorribile è l’opzione Pensione di Cittadinanza per tutti, e ricalcolo delle pensioni già in essere, solo così forse si potrà raggiungere equità e sostenibilità del sistema per tutti. Bisogna prendere lezioni dagli altri paesi.

  43. Sto aspettando con ansia questa riforma.Sono invalida al 90%,ultima malattia un tumore.Il mio mestiere e’ bidella.Non mi sento più di lavorare perché non ho più energia,sono piena di dolori e cammino poco o niente ..A giugno avrò 62 anni e 38 anni di lavoro .Al momento sono in mutua ma non ne ho più e dovrò tornare al lavoro e non c’è nessuna possibilità di andare in pensione per me a parte opzione donna ,che non mo posso permettere perché ho un mutuo e prenderei troppo poco .Spero tanto che nella riforma ci sia qualcosa adatto a me ,anche se non ho per niente fiducia .

  44. 38 anni di contributi versati, sia uomo che donna. Da 42 anni e 10 mesi a scalare , per ogni anno in meno una penalizzazione del 3% , idem per le donne da 41 anni e 10 mesi. Flessibilità equa e sostenibile.

  45. Credo che sia più che accettabile… non so se sarà presa in considerazione… il Governo non credo sia tanto ben disposto .. per esperienza ogni riforma ha sempre penalizzato molto soprattutto le donne… poi non meravigliamoci se in Italia non si fanno figli…. La ricchezza di una Nazione dipende anche dall’andamento demografico… speriamo che La Sua proposta venga accolta.

  46. Io aggiungerei: passare da un sistema a ripartizione ad un sistema a capitalizzazione. Unica sicurezza che i soldi vengono investiti e non semplicemente spesi. Grazie

  47. Io penso che un lavoratore o lavoratrice dopo aver lavorato per 41 anni ha tutto il diritto di andare in pensione senza penalizzazione e senza limiti di età. Grazie ,spero che il governo la smetta di fare il grumiro alle spalle dei lavoratori e fare un welfar più equo per tutti.

  48. Proposte giuste nel merito e di buon senso, anche cosi e senza contrattazioni sarebbero MERITATE per chi lavora da tanti anni. La realtà è che solo separando assistenza e previdenza, e facendo una lotta feroce agli sprechi coi quali la politica si è comprata il consenso, ricaveremmo risorse da dare a chi veramente le merita. E’ semplicemente VERGOGNOSO questo continuo rimandare il confronto per le pensioni, di certo si alimenta l’anti-politica, e ci autorizza a dire che sono tutti uguali e che pensano solo alla loro sedia. La vera EMERGENZA è quella delle persone oneste che hanno lavorato tanti anni per poi essere di continuo prese in giro, oltretutto vedendo i propri figli in questo mercato del lavoro precario al massimo….Vedo molta rabbia in giro, politicanti e sindacati tenetene conto…..

  49. Continuerò sempre a dire che o giochi sono fatti potremmo parlare tutti i giorni di penzioni, ma non sene parla il sindacato a perso, ma vi do una speranza che se si va a votare vedete che tutto cambia, i partiti voltana pagina, ma io non voterò più perquesto politica

  50. 62 anni e libera scelta se continuare o fermarsi. Sono un infermiere di 60 anni con turni notturni e vi assicuro che è pesante. Poi libertà di scelta se continuare o fermarsi. Ognuno faccia i suoi conti in tasca propria.
    Ho i miei dubbi, però tentar non nuoce.
    Vincenzo

  51. Eliminare quanto prima la Fornero,con una riforma giusta e definitiva, perché a pagare non siano sempre gli stessi,per i quali non contano ,come per i prepotenti, i diritti acquisiti

  52. Penso che dopo 41 anni di lavoro sia più che giusto poter andare in pensione ,senza penalizzazioni , sono già pochi quelli che si prendono in base a quelli versati ,se non ci sono i soldi si devono trovare , vedo che si trovano per tutto bisogna trovarli anche per le pensioni , senza costringere la gente a lavorare ancora , questa non è democrazia , è ora di cominciare a riflettere !!

  53. Salve mi chiamo Domenico ho 57 anni con 35 di contributi vorrei capire quanto ancora devo lavorare visto che sto facendo un lavoro usurante lavoro all’esterno con freddo e acqua grazie

  54. Completamente d’accordo su tutti i punti esposti dal dott. Marino specialmente sulla flessibilità in uscita a 62 anni con penalizzazione dell’1,5 % per anno di anticipo e poi per l’abbassamenti a 66 anni per la pensione di vecchiaia- spero che i Sindacati leggano e ne facciano tesoro di queste proposte lucide e intelligenti, che si fondano su principi di equità e giustizia sociale che dovrebbero far riflettere i nostri politici, anziché girare la faccia dall’altra parte quando si tratta di venire incontro a noi lavoratori che abbiamo il diritto sacrosanto di congedarci ad una certa età, dopo anni e anni di lavoro, specie quando il cervello e il corpo oramai non girano più a mille- poi un encomio particolare per il punto dolente esposto, relativo alle persone invalide che a giusta ragione dovrebbero avere una corsia preferenziale per l’uscita anticipata senza penalità- uno stato democratico non può lasciare nel dimenticatoio queste sfortunate persone- quindi dico ai Sindacati di fare pressione e non aspettare più, ormai è passato tanto tempo e non siamo più disposti ad aspettare- come oggi si è giustamente manifestato per il popolo ucraino, così bisogna scendere in piazza per sensibilizzare e forzare il governo a sedersi al tavolo e mettere nero su bianco per addivenire alla riforma agognata e così ben puntualizzata dal dott. Marino a cui va tutto il ringraziamento che merita.

  55. Buonasera,vorrei sapere se per i lavori usuranti,da non confondere con i lavori gravosi,gli anni di contribuzione rimangono gli stessi oppure scendono come i contributi di chi lavora in edilizia cioè a 32 anni. Ve lo chiedo perché io faccio un lavoro usurante(Galleria)che fa parte dell’edilizia. Grazie

  56. Va bene flessibilità con uscita a partire dai 62 anni senza penalizzazione e Tfr entro i 6 mesi.

  57. vorrei solo sapere una cosa , a me e’ capitata una storia terribile a 47 anni sono stata operata al 7/8/ nervocranico mi hanno sbagliato l’ intervento rovinandomi l’ orecchio sento poco mi hanno rovinato il nervo dell’ equilibrio inesistente e ad altri nervi non mi arriva la corrente mi hanno dato solo il60% di invalidita’ con il tempo sono peggiorata ma cercavo ugualmente di lavorare ero agente di commercio 1 anno a casa prima di riprendere il lavoro poi non ci sono piu’ riuscita vivo malissimo chiusa in casa soffro di attacchi di panico deambulazione ew ho sempre male dalla parte dell’ intervento e ho anche la fibromialgia ,ho solo venti anni lavorativi e sono 12 anni che sono a casa adesso ne ho 66 tra 1 mese posso avere il diritto alla pensione . quando mi date questa benedetta pensione ,non so come andare avanti e vivo sola grazie

  58. Ho 60 anni e 29 di servizio come insegnante di sostegno nell’infanzia. Vorrei sapere quando mi converrebbe andare in pensione

    1. maria, il problema non è quando ti conviene; è quando ti permetteranno di andarci; intanto da insegnante di sostegno riesci a passare a non fare più il sostegno? si ragiona sulla pensione di vecchiaia con 29 anni di contributi; chiedi al sindacato; forza e coraggio

  59. Persone incompetenti. Perchè non ci vogliono mandare in pensione con 41 anni di contributi?
    Forse perchè ci sono molti che hanno 57 anni di età ed il costo sarebbe esorbitante? allora proponete 41 di contributi e 63 anni di età= quota 104.
    Viva i Francesi che hanno ottenuto la pensione a 62 anni di età con aumento del 30% dell’importo. Draghi ha le stesse idee dei Francesi al contrario: mandare in pensione a 67 anni ovvero qualche anno prima ma con riduzione degli importi del 30%.
    Non vogliamo piu’ andare in pensione ridateci nostri soldi versati all’Inps. Perchè non si propone 42 anni di contributi secchi per tutti eliminando i 10 mesi e 3 mesi della finestra, sarebbe un’altra soluzione. Sappiate che delusi da Draghi, dai partiti politici, dai sindacati, dalla corte dei conti, dall’Inps, dall’UE non voteremo mai piu’ , siamo stati boicottati e presi in giro da un banchiere che si’ lui è andato in pensione a 59 anni ed ha aiutato, non i futuri pensionati, ma il M5S ad ottenere ancora per i loro tanti votanti- fannulloni il reddito di cittadinanza.

  60. Flessibilità in uscita dai 62:
    -superamento di O.D e Ape social.
    -per le Donne, bonus di 1 anno x ogni figlio con un massimo di due.
    Concordo con tutto il resto proposto.

    1. Non capisco il superamento di opzione donna, permette a molte di noi l’allontanamento dal mondo del lavoro (spesso anche per accudire genitori anziani) a fronte di una notevole penalizzazione per il passaggio dal misto al contributivo. Capisco che ognuno valuti sulla base delle proprie necessità ma mi dispiace molto che il superamento venga richiesto da una donna.

  61. D’accordo, unica cosa la penalizzazione dell1, 5andrebbe a mio avviso applicata a patire dalla prima pensione maturata ovvero sulla pensione anticipata (42 anni e 10 mesi o 41e 10 mesi)

  62. Troppa grazia sant’Antonio !!!! Non per essere il solito criticone, ma dagli studi effettuati da agenzie autonome non governative, si deduce che non solo l’assistenza è tutta a carico dello Stato ma anche parte della previdenza. Pare infatti che i contributi previdenziali non bastino a coprire il fabbisogno annuo degli attuali pensionati. Anche il simpaticone Cazzola lo ha evidenziato in una intervista su questo sito. E’ noto che in passato si siano elargite pensioni superiori all’ultimo stipendio ( vedasi segretari di sindacati ) o contributi passati a carico dello Stato dopo una breve parentesi privata ( vedasi Renzi nella società del babbo ). Sulla pensione anticipata a 41 x tutti senza penalizzazioni mettiamoci una pietra sopra, se non l’hanno fatta nel 2018 quando il momento era favorevolissimo sia politicamente che economicamente non la faranno più. Per quanto riguarda l’anticipo pensionistico per i casi particolari sono d’accordo. In effetti, come ho sempre sostenuto, era l’unica parte buona della quota 100. Disoccupati ultrasessantenni di lungo corso, senza possibilità alcuna di reintegro nel mondo del lavoro per mansioni non più richieste, una volta terminate tutte le possibilità di sostentamento, siano avviati alla pensione. Chi un lavoro e uno stipendio lo ha ancora si adegui ad una legge uguale per tutti senza norme favorevolissime solo per alcuni come negli ultimi 4 anni. Ricordiamoci che questi fortunati non hanno subito nessuna penalizzazione.

  63. Buongiorno Dott. Marino…condivido in toto la sua proposta e spero che le parti sociali/governo ne prendano spunto per negoziare e riformare un sistema che per troppi decenni è stato vittima di modifiche al ribasso !!!! Purtroppo però la mia paura è che il governo voglia modificare l’attuale sistema previdenziale con l’ennesima trovata modello ultima riforma fiscale dove ha tolto alle classi medio basse per dare a quelle alte !!!! In questo articolo ( https://www.italiaoggi.it/news/eta-di-pensionamento-flessibile-2554204 ) si racchiudono tutte le paure che milioni di lavoratori italiani non vorrebbero fossero applicate !!!! Cosa ne pensa di questo articolo ???? È pura fantasia o sono le vere intenzioni di questo governo ??? Grazie.

  64. Ragionare sulla sua proposta o approvarla così come da Lei prospettata sarebbe secondo il mio parere equa e troverebbe l’approvazione dall’aspettativa di molti lavoratrici e lavoratori. Purtroppo alla mia età ho imparato a non aspettarmi niente di buono da questa classe dirigente. Quando si parla di 41 anni per tutti, sti ladri di vita alzano le barricate dicendo che non è sostenibile ecc. ecc. Dovrebbe essere un pregio, invece per loro è un difetto. Ma mai dire mai. Si vedrà nei prossimi incontri tra le parti.

  65. Dove è che si firma per una riforma come questa. È troppo giusta secondo me è anche rispettosa sia per gli uomini che per le donne. Sig. Marino può intercedere per noi con tutte le sigle Sindacali per far approvare una Riforma così logica? Beh essendo logica e giusta ed essendoci la guerra, i problemi dei pannolini😂 dei Panda svizzeri che non hanno il mare e delle balene che non possono andare a sciare credo proprio che il sig. Draghi (potendo se si volessero usare gli 11 miliardi e 900 milioni avanzati per 10 anni per i poveri pensionati morti per COVID) non approverà mai una proposta del genere anche se credo che sarebbe fattibile con un po’ di buona volontà. Grazie sig. Marino nuovamente e si faccia sentire con chi di dovere. Buona giornata a tutti

  66. Assolutamente d’accordo!
    Sono proposte che vanno nella direzione giusta, non sono proposte da libri dei sogni, ma sono altamente coerenti, con quello che i lavoratori meritano, per il loro lungo sacrificio, svolto durante tutta la vita.
    Ma detto questo, purtroppo, dubito, che i nostri governanti, siano d’accordo.
    Been felice di sbagliarmi!

  67. Capitolo Caregiver, dare possibilità anche chi non precoce, possibilità di uscita anticipata. Il figlio disabile di un Caregiver precoce è identico al figlio disabile di un Caregiver che ha iniziato dopo i 19/20 anni!! perché questa differenza??
    Grazie

  68. Buongiorno Dottor Marino crede davvero ci possa essere una vera riforma delle pensioni dopo anni di sole chiacchere e nulla di concreto? Il debito pubblico lo pagano solo i plebei i patrizi in questo caso i soloni di Palazzo Chigi ne rimangono ampiamente fuori. Purtroppo il popolo italiano scende in piazza raramente e diviso non avendo nel proprio dna l’animus pugnandi dei francesi maggiormente coesi rispetto a noi prova ne è che il Signor Macron ha dovuto fare un passo indietro verso una riforma ignobile. Come si può parlare di democrazia quando una parte politica parla di innalzare ulteriormente l’età pensionabile portandola a settanta/ settantadue anni? I veri effetti di queste nefandezze le pagheranno a caro prezzo i giovani d’oggi come i nati negli anni sessanta stanno pagando gli errori di quei politici del passato considerati grandi statisti.. Ps. perdoni la mancata sintassi.

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