Riforma Pensioni 2023, l’Editoriale: nulla di fatto nel decreto lavoro

Anche se vi erano poche possibilità si è sperato fino all’ultimo che nel Decreto Lavoro licenziato dal Consiglio dei Ministri il 1° maggio per espressa volontà della Presidente Meloni ci fosse, almeno per quanto riguarda Opzione Donna, qualche ripensamento da parte dell’Esecutivo per mettere una toppa allo scempio attuato su questo istituto nella recente legge di Bilancio, ma così non è stato. Nel Decreto Lavoro, a parte un’estensione temporale del Contratto di Espansione, nulla di nulla in ambito previdenziale.

Ultime novità Riforma Pensioni 2023: considerazioni sull’esecutivo dopo 6 mesi di Governo

A questo punto, dopo sei mesi di governo di centrodestra, si possono fare alcune considerazioni riguardo alla politica previdenziale che sta attuando l’Esecutivo. Delle tre forze politiche che compongono l’attuale maggioranza (tralasciando Noi Moderati che ha appena l’1% dei consensi) la Meloni, forte del triplo dei consensi rispetto alla Lega e Forza Italia, sta monopolizzando le scelte e, dobbiamo dirlo, non sta mettendo la riforma previdenziale tra le urgenze da approvare in questo 2023.

Infatti, né nella legge di Bilancio, né nel Decreto Milleproroghe, né nel DEF e né nel Decreto Lavoro di recentissima emanazione sono contenute norme importanti che riguardano la previdenza e che modificano in maniera sostanziale l’odiata Legge Fornero. Anzi nei confronti di Opzione Donna abbiamo assistito ad un accanimento immotivato della maggioranza nei confronti di questo istituto confinato ad una sorta di Opzione Donna Social procrastinando una decisione di facile soluzione con modifiche poco dignitose nei confronti delle donne ed adducendo motivi di bilancio statale quando il costo annuale di questa norma è appena di cento milioni di €, cifra ridicola per un bilancio statale annuale di oltre novecento miliardi di €. È chiaro che non si tratta di questioni economiche ma il discorso, evidentemente, è di scelte politiche con la tragica conseguenza che invece delle ventimila donne che avrebbero potuto accedervi nel 2023 il numero si fermerà a meno di mille.

Riforma Pensioni 2023-2024: il quadro per il futuro non è ottimistico

Spostando la questione, invece, sulla riforma complessiva che i cittadini italiani aspettano da oltre un decennio le continue dichiarazioni dei rappresentati della Lega, di Forza Italia e di qualche esponente di F.lli d’Italia risultano quasi irriverenti nei confronti dei lavoratori e del tutto inutili perché poi le decisioni vengono prese esclusivamente dalla Meloni in accordo con il Ministro del MEF Giorgetti. La stessa Ministra del Lavoro Calderone ha le mani legate ed infatti rimanda gli incontri con le forze sociali istituendo l’Osservatorio per il monitoraggio e la valutazione dell’impatto della spesa previdenziale nonché l’analisi delle politiche di revisione del sistema pensionistico. Di fatto, prende tempo, e rimanda il tutto all’autunno sperando che nel frattempo l’economia italiana abbia un rimbalzo e si possa trovare nelle pieghe del bilancio qualche soldino in più da mettere in legge di bilancio nella spesa previdenziale.

Oltretutto la situazione economica che pure ha evidenziato un aumento del PIL dell’0,5% su base trimestrale, bel oltre la media UE, registra un’inflazione ancora intorno all’8% che determinerà il reperimento di almeno una dozzina di miliardi per perequare almeno parzialmente le pensioni nel 2024, inoltre a giorni l’Alta Corte si riunirà per decidere la Costituzionalità del provvedimento in essere dal 2014 che procrastina di svariati anni la ricezione del TFS/TFR dei dipendenti pubblici. Se l’esito sarà favorevole ai dipendenti il Governo si troverà davanti ad una bomba ad orologeria con la necessità di reperire ulteriori consistenti risorse all’attualità non previste.

Un quadro non ottimistico, reso ancor più preoccupante in quanto le scelte dell’attuale Governo a fortissima trazione del Presidente del Consiglio sembrano siano rivolte nei prossimi mesi più all’abbattimento del cuneo fiscale dei dipendenti piuttosto che intervenire in maniera considerevole e corposa nell’ambito previdenziale, sia per non dispiacere l’Europa che gradisce molto la legge Fornero sia per scelte personali perché la legge esistente, tutto sommato, alla Meloni non dispiace.

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27 commenti su “Riforma Pensioni 2023, l’Editoriale: nulla di fatto nel decreto lavoro

  1. E quando io scrivevo nella vergognosa campagna elettronica del 2022 !!!!
    “Sperate GENTE …SPERATE ” QUALCUNO SU QUESTO SITO MI DIEDE UNA Strigliata !!!

  2. Ecco il quadro desolante della situazione previdenziale che ci tiene tutti sulle spine- buttate al cesso tutte le promesse elettorali e pugno di ferro del duo assatanato Meloni Giorgetti che tutto dispongono e tutto muovono, con la calderone relegata al ruolo di cagnolino di corte e tutti i paggetti sottoposti al volere ed ai pruriti di giorgina- stamani manifestazione dei sindacati con la presenza di qualcuno dell’opposizione che farà il solletico alla dittatrice e al suo fido scudiero Giorgetti- qua bisogna sovvertire la situazione e per farlo occorre che tutti, sindacati e partiti di opposizione, siano uniti, solidali , combattivi e spietati come lo è lei- si tenti almeno di contrastarla, altrimenti la vedo durissima per noi tutti, per le nostre famiglie, per il nostro paese.

    1. Sergio il problema non sono le balle che hanno raccontato.Il problema che non hanno idea di come risolvere ogni problema.Immaturi politicamente.Fac59

      1. Immaturi pure i sindacalisti e i partiti di opposizione Marco, tutti mediocri e noi ne paghiamo le conseguenze- quando si vedrà un po’ di tenacia e un po’ di buon senso? Io sono avvilito e non si vede uno sbocco in questo grigiore generale.

    2. Buongiorno,non capisco cosa cambia al governo mandarci in pensione con 41 di contributi,sono solo 2 anni in meno che per noi che siamo quasi arrivati sono tantissimi. Significa che tra 2 anni ci saranno più soldi? Oltretutto pagherebbero la pensione per 41 di contributi e non per 43. Saluti e buona domenica a tutti

      1. ti spiego Roberto cosa cambia: sia Giorgetti che la meloni sono molto attenti a non disturbare l’europa; perchè? a causa del nostro debito pubblico; i 41 anni li hanno fatti ma è chiaro che dovevano mettere dei paletti; io sono rimasto sorpreso dei 62 anni, pensavo i 63 ma chi comanda ha alzato di 3 anni i contributi; oltretutto ci sono in ballo i soldi del pnrr; per le pensioni quasi nulla : il 3 per mille; all’europa piace tantissimo la legge Fornero; c’è gente in Europa che vorrebbe che il blocco dei 42 anni e 10 mesi finisse non nel 2026 ma da quest’ anno se non dall’anno scorso; tutto chiaro? almeno io la spiegazione me la sono data così; non ho dubbi che il dott. perfetto risponda meglio di me; saluti a te e ai gestori del sito

  3. – Tutte le riforme attuate nel tempo hanno portato ad un progressivo allontanamento del traguardo pensionistico.
    – Nel mentre venivano attuate elargizioni a pioggia, si parla di miliardi di euro, di carattere assistenziale, agevolativo, di bonus e detrazioni per ogni cosa.
    – Si è quindi in un certo senso procrastinato l’anticipo della uscita dal lavoro con erogazioni di altro tipo.
    – Tutto ciò con il beneplacito di un silenzioso e tranquillo sindacato che negli anni non si è mai schierato contro i governi del suo stesso colore o contro i governi tecnici.
    – Una minima e parziale correzione alla Legge Fornero è intervenuta nel 2019 con la sospensione fino al 2026 dell’adeguamento dell’aspettativa di vita per il limite di maturazione della pensione anticipata e fino a tale data avremo 42a e 10m per gli uomini ed 1 anno in meno per le donne, ma barattandola con la introduzione del trimestre bianco (baratto che è mia opinione definire vergognoso e che lascia il pensionando senza retribuzione per 3 mesi)
    – Qui c’è solo da sperare, a questo punto, che lascino le cose così come sono – la paura infatti è che riescano a peggiorarle ulteriormente – e che magari qualche illuminato, se non si riesce a far di meglio, imponga la cancellazione del trimestre bianco.

  4. E che , siete sorpresi ? Quando si dà considerazione a scafati imbonitori del nulla cosmico e terracqueo, questo è il minimo che ci si può aspettare. Personaggetti che legiferano con la sfera di cristallo nella speranza che, come detto da Marino, la situazione economica volga a favore. Vediamo chi ci governa come è arrivato al governo:
    Quota 41 x tutti : NON FATTO.
    Quota opzione tutti : NON FATTO.
    1000 euro al mese per le pensioni minime: NON FATTO.
    Se non avessero promesso cose inverosimili, siamo certi che avrebbero vinto le elezioni ?
    Quello che stupisce invece me è che gente intellettualmente preparata come il Dott. Perfetto e il Dott. Marino ancora pensa si possa rimediare al danno fatto con l’invenzione delle quote a partire dal 2018,
    figuriamoci gli altri lavoratori che credono ancora alle belle favole a lieto fine.
    La legge Fornero nata in un anno orribilis a causa dello sgoverno di cdx ha riportato i conti dell’INPS in attivo.
    La quota 100, dopo soli 8 anni ha fatto esplodere il passivo dell’ente, come certificato dal MEF e dal suo ministro Giorgetti che guardacaso è proprio della Lega.
    Cosa vuol dire questo , che la Fornero era una buona cosa ? NO !!! Ma molto meglio della quota 100 visto che questa norma ha premiato persone meno meritevoli e ha sfasciato i conti. Oltre che iniqua e ingiusta ha distrutto ogni possibilità di intervento odierno. Anche solo abbassare di poco i requisiti della Fornero è oggi impossibile e non c’è via di scampo ad un peggioramento.
    Il Dott. Marino ritiene che sia una scelta politica aver stravolto OD ? No, caro Marino, è proprio una questione di carenza economica. Basta chiedersi perchè dalla ” magnifica” quota 100 si è passati a quota 102 e poi quota 103 e la risposta è solo una: “Insostenibile economicamente”. Se oggi i nostri amici e amiche non possono anticipare nemmeno di un giorno la pensione è perchè qualche sciagurato ha distrutto ogni possibilità. I colpevoli li conosciamo e li abbiamo nuovamente mandati al governo.
    Non ci sarà da stupirsi nemmeno quando faremo la fine della Grecia con il 30% del taglio di tutte le pensioni in essere, mentre qualcuno si chiederà ancora come mai non si trovano 100 milioni per OD.
    Fosse per me, a voi quotisti felici, che un lavoro e uno stipendio lo avevate a tutti gli effetti, vi rimanderei nuovamente a lavorare e a raggiungere come tutti gli altri milioni di lavoratori i requisiti Fornero. Forse così si potrebbero trovare i fondi per quelle persone ultrasessantenni senza lavoro e senza pensione e anche i 100 milioni per OD.

    1. Caro Franco Giuseppe, come dettoti tantissime volte non ti entra in testa e non ti entrerà mai in testa perchè …………………………..lo sai solo tu; la mia versione è un’altra ; mettiti seduto e per 1 volta cerca di fartelo entrare in testa; tu riconduci tutti i problemi attuali al 2019 con quota 100; io ho una visione più ampia e risalgo a molto prima: parliamo di baby pensioni? parliamo di baby pensioni; fino al 1994 la gente andava in pensione anche a 40 anni di età (non tutti); io conosco gente che prende la pensione da quasi 30 anni e compiono 70 anni adesso; questo non ha sfasciato i conti pubblici? vogliamo parlare di evasione fiscale? 100 miliardi all’anno di evasione fiscale? questo non sfascia i conti pubblici? prima della legge fornero le varie quote permettevano a persone di 57-58-59 anni con 35 di contributi di andare in pensione; ma un conto è l’evasione fiscale , un conto sono le baby pensioni e un conto è questo e c’è molta differenza; vogliamo parlare del 1995? chi aveva 18 anni di contributi è stato salvato e ha una pensione per oltre 30 anni con il retributivo; noi, che allora avevamo meno di 18 anni nel 95 buttati a mare; 1/ 3 con il retributivo, 2/3 con il contributivo; poi parliamo della legge Fornero; spread a 500, ennesimi condoni tanto per far capire alla gente evadete tanto………………………..; intervenne la legge Fornero; dura? durissima; ci voleva? forse a quel tempo ci voleva; veniamo a quota 100: dopo 7 anni in cui non c’erano alternative è stata data 1 alternativa; l’ideale sarebbe stata quota 100 pura; potevano farla? magari l’avessero fatta; hanno fatto calcoli e poi hanno detto: quota 100 pura altro che 800.000 potenziali, sarebbero stati milioni; per cui hanno messo dei minimi d’età e di contributi; quanti fregati? tanti; io per primo ma la norma ci voleva; piuttosto quota 102 alzando a 64 anni; quota 100 ha scombinato i loro piani; loro non avrebbero voluto nulla altro che la legge Fornero; parliamo di opzione donna di quest’anno? l’ho detto in tanti commenti: non vogliono dare la pensione a certe età quindi hanno stravolto opzione donna: se hai meno di 60 anni ti mando in pensione se sei in condizioni tremende altrimenti continui a lavorare; parlo di me: se ho terminato a 62 anni è grazie alla RITA; le condizioni sono dure ma quando sei stato abituato fin da piccolo a risparmiare non ti riesce difficile; se tra 8 giorni io parto e con treno, nave, arrivo in Lapponia e poi pedalo fino a Capo Nord se ce la faccio; costa soldi ma quando hai risparmiato per una vita lo puoi fare; concludo: se ti fa piacere continuare a dare la colpa a quota 100 fallo; la mia visione è più ampia; comunque sempre con il massimo rispetto nei tuoi confronti, saluti a te, al dott. Marino, al dott. Perfetto e ai gestori del sito

      1. Caro Paolo, rispetto il suo commento, ma almeno si risparmi di darmi delle lezioni o di volermi inculcare a forza il suo pensiero. Con quella frase che la sua è “una visione più ampia” della mia, Lei si da i voti da solo. Io perlomeno non mi autoincenso.

          1. Sono 64 anni che vivo così e le confido, non mi dispiaccio. In fondo Lei è solo un Prof di educazione fisica e non di educazione civica. Ci tenga informato piuttosto della sua peregrinazione nei territori nordici che per noi sarà certamente più interessante.

    2. È proprio vero Franco Giuseppe però non è colpa di chi ha optato per quota 100, l’avrei fatto anch’io, se ne avessi avuto la possibilità, il fatto è che vogliono dividere i lavoratori in modo da rendere meno partecipata la lotta alla pensione.
      Per conto mio devo scontarmi in toto la fornero, sempre che questi geni non facciano altri danni e che io abbia la fortuna di continuare a lavorare.

      1. Caro Valter, non ho mai dato la colpa a chi ha usufruito della quota 100, lungi da me questo pensiero, hanno fatto benissimo ad approfittare di una norma iniqua e ingiusta verso gli altri lavoratori. Infatti le mie accuse vanno a chi l’ha ideata e votata. Saluti.

    3. Sarebbe la soluzione più giusta e logica, non solo far rientrare quelli che sono usciti con le quote che hanno portato al collasso le finanze statali, ma incominciare a toccare le pensioni dei 400 mila che la prendono da 40 e oltre anni, gente uscita ad età inimmaginabili per noi , con contributi ridicoli, altro che i 41 richiesti oggi- questo sarebbe un atto di giustizia sociale e un’apertura verso noialtri che abbiamo sulle nostre spalle spaccate , il peso della previdenza che fa acqua da tutte le parti

    4. Caro Francesco Giuseppe, rimandare al lavoro i quotisti di quota 100 a distanza di quattro anni, quand’anche fosse possibile, sarebbe controproducente. Tieni a mente che la media di età di chi è stato collocato a riposo era di 63 anni. Oggigiorno gran parte di essi ne avrebbero 67 e automaticamente, sopratutto se del settore pubblico, verrebbero collocati a riposo d’ufficio per vecchiaia, magari dopo pochissimi mesi di lavoro (sempre fosse possibile). Inevitabilmente, secondo le regole, la loro pensione verrebbe riparametrata sui 67 anni e sarebbe ben più sostanziosa di quella attualmente in godimento per via del conteggio dei coefficienti di trasformazione più alti rispetto alla nuova età.
      Ovviamente è una discussione tutta teorica per alleggerire l’atmosfera giustamente cupa del nostro forum.
      Saluti
      Mars

      1. MI rendo conto che è un’assurdità dopo 4 anni, ma rispondevo al Dott. Perfetto, cercando di spiegargli che anche quei contributi di lavoratori e aziende che sono andati in pensione con quota 100 oggi mancano nelle casse dell’INPS e che forse anche per questo oggi non è possibile fare una riforma per tutti come state chiedendo. Saluti.

    5. Faremo la fine della Grecia forse ma sempre con tanti tanti euro disponibili per armarci , costruire prodotti di morte e far girare l’economia di quel settore tanto amato dai governi e dalla EU.

    6. Sig. Franco Giuseppe, quando il Governo dice che “non ci sono soldi per le pensioni” esprime un concetto semplice da far capire ai lavoratori.

      Davvero lei pensa, sig. Franco Giuseppe, che il Governo non riesca proprio a trovare un centinaio di milioni per Opzione Donna?

      La questione è un’altra.

      Non si mandano in pensione le lavoratrici con OD perché altrimenti si perderebbero i contributi che le aziende versano nella percentuale del 23%, oltre al 10% versato dalle lavoratrici.

      Quindi, ricapitolando: il Governo non manda in pensione i lavoratori e le lavoratrici perché ha bisogno che le aziende (ma anche i lavoratori e lavoratrici) versino i contributi per pagare le pensioni correnti. Tutto qua.

      1. Quindi sta dicendo che i contributi versati all’INPS servono ? Quelli delle quote non servivano ? Dott. Perfetto, Lei è scorretto se si limita ai contributi di OD e solamente all’anno in corso. Lei si dimentica di dire che nel frattempo da oltre 4 anni non entrano nelle casse dell’INPS i contributi dei lavoratori e delle aziende di chi è andato in pensione con le quote, a partire da quella enormemente costosissima quota 100. Ho stima di Lei, ma questo nascondere la mano sul furto perpetrato a tutta la restante platea dei lavoratori, mi delude. Le ricordo anche che sono 4 anni che paghiamo la pensione ai quotisti e che di conseguenza non entrano contributi ne da questi, ne dalle aziende. Certificato dal Ministero che le casse dell’INPS sono rientrate in rosso causa quote e inflazione. L’ha scritto Giorgetti non io.

        1. Sig. Franco Giuseppe, io dico una cosa molto semplice e mi spiace moltissimo non risultare chiaro.

          Io dico questo: se non aumentano i lavoratori, non possono aumentare i pensionati.

          Se i lavoratori non aumentano, i nuovi pensionati potranno esserci solo se ne muoiono i vecchi pensionati.

          Se i lavoratori non aumentano, e si vuole ripristinare OD con i vecchi requisiti, allora altri lavoratori dovranno andare in pensione più tardi. Non vedo proprio cosa ci sia di difficile in questo semplice pensiero.

          Non rientra nel mio modo di pensare guardare avanti con la testa rivolta indietro, guardare al presente che si avvicina volgendo il pensiero al presente che si allontana.

          Quota 100 è il presente che diventa passato. Non possiamo modificare il passato, ma possiamo dare una direzione al presente che anticipa il futuro.

          Ma vuole proprio sapere cos’è che mi rattrista di più, sig. Franco Giuseppe?

          Non sono i lamenti di lavoratori e lavoratrici che vorrebbero andare in pensione e non ci possono andare a rattristarmi. No. Lamenti più che giustificati, per carità. Ma che, complice anche la estrema debolezza dei Sindacati (che tra l’altro spingono per la previdenza complementare perché questo gioca a favore dei Sindacati), sono destinati a rimanere lamenti e basta.

          Ma che previdenza complementare vuoi proporre a chi non ce la fa quasi ad arrivare alla fine del mese con la paga che riceve!

          Ma che pensione di garanzia dei giovani vuoi assicurare a chi un lavoro ancora non ce l’ha e che a trent’anni è ancora a carico dei genitori!

          Quello che mi turba, mi rattrista, mi rabbuia molto è leggere alle pagine 13 e 15, Capitolo 2 “Bilancio preventivo dell’INPS 2021: sintesi” del documento del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INPS (CIV), Deliberazione n. 23 (è un documento male impaginato, scritto alla rinfusa), le seguenti parole:
          “Trasferimenti a carico della fiscalità generale a copertura di: Quota 100 pari a 4.629 milioni di euro”
          https://www.inps.it/docallegatiNP/Mig/Istituto/Delibere_Odg/2020/CIV2020_0023.pdf
          4.629 milioni di euro, ovvero 4 miliardi e mezzo prelevati dalla fiscalità generale per coprire le pensioni Quota 100 che DEVONO ESSERE COPERTE DAI CONTRIBUTI E NON DALLA FISCALITÀ GENERALE!

          Ed ora, per cortesia, sig. Franco Giuseppe, non mi dica “l’avevo sempre detto”. Dinanzi a questo scempio previdenziale, a questo furto (questo sì che è un furto non solo a danno dei lavoratori, ma a danno di tutti gli italiani che pagano le tasse, quindi anche a danno dei pensionati stessi), perpetrato dai Partiti e con la tacita approvazione dei Sindacati, ebbene dinanzi a questa indegna azione governativa la cosa più appropriata è restare in silenzio.

          1. Va bene Dott. Perfetto, non glielo dirò che l’avevo sempre detto sin dal 2018. Un appunto: E’ facile e forse meglio guardare avanti e non indietro per chi ha ricevuto benefici negati ad altri. La stessa cosa non possono fare quelli che nel 2018 erano in foto con la maglietta 41xtutti. Loro se guardano indietro vedono solo la presa in giro e se guardano avanti vedono solo la Fornero. Cordiali saluti.

          2. Grazie per il link, Dott. Perfetto.
            Noto, nella sua lettura, che, sulla fiscalità generale, sono state computate, oltre a quota 100, una innumerevole quantità di altre previsioni con forti somme, alcune anche pensionistiche. Era il 29.12.2020 , gestione Tridico, quindi.
            Ad meliora!!
            Saluti Mars

          3. Buona sera Dottor Perfetto, al netto della sua analisi impeccabile c’è un aspetto che non è chiaro. Se il principio giuridico consiste nel fatto che i lavoratori attivi pagano le pensioni a chi è in quiescenza, perché vengono imposti un determinato numero di anni contributivi? Se fosse vera quest’ultima ipotesi dovrebbe servire a creare una sorta di salvadanaio “personale” per la futura pensione del versante. Oppure, nella prima ipotesi (attivi pro quiescenti) l’età pensionabile dovrebbe/potrebbe partire dai 60 anni con i relativi calcoli specifici. Pertanto, le due teorie, contemporaneamente, non reggono. Saluti

  5. Landini e combriccola, sono troppo impegnati a manifestare contro i fantasmi del 1943/45
    Dovrebbero organizzare delle manifestazioni stile Francia… 40 anni di lavoro sono tantissimi, troppi e sia la legge Fornero che la ridicola Quota 103, sono disumane
    VERGOGNA 😡

  6. È così come descritto dal dott. Marino.
    Sulle pensioni niente di serio, se in autunno ci saranno le condizioni allora forse, secondo me, prorogheranno le attuali condizioni, quota 103, opzione donna devastata e ape sociale, altrimenti il nulla cosmico.

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