Riforma Pensioni 2023: primo punto proroga quota 103, poi il resto
Stando a quanto riporta il Corriere della sera, la riforma del sistema previdenziale potrebbe avere come punto di partenza la proroga di un anno per la Quota 103, permettendo così di lasciare il mondo del lavoro con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Questa strategia costituisce il piano del governo, che intende mantenere l’applicazione della legge Fornero invariata fino alla redazione della prossima legge di Bilancio.
Pensioni 2024 il piano del Governo tra Quota 103 e opzione donna
Nel corso del 2024, dunque, si procederà al pensionamento secondo le regole ordinarie. Tuttavia, si prevede un cambiamento più sostanziale per gli anni a venire, il quale potrebbe includere la reintroduzione dell’Ape Sociale e una revisione dell’Opzione Donna, in seguito alle restrizioni di quest’anno. Nel frattempo, per l’anno successivo, sembra che il governo abbia a disposizione una somma di circa 8-10 miliardi di euro. Nel caso in cui tale dotazione sia inferiore, ad esempio compresa tra i 4 e gli 8 miliardi, gli interventi dovranno essere più mirati e potrebbe essere necessario posticipare alcune misure a un momento successivo. Questa situazione potrebbe applicarsi all’Opzione Donna, per esempio.
La decisione di prorogare la Quota 103 per l’intero anno 2024 sembra riflettere un approccio dell’esecutivo teso a guadagnare tempo per affrontare in modo adeguato le modifiche fondamentali che si rendono necessarie. Non è neppure escluso che questa proroga possa condurre a una stabilizzazione definitiva del regime. Tuttavia, una riflessione ulteriore emerge dal report emanato dalla Ragioneria di Stato, che indica che l’adozione permanente della Quota 103 comporterebbe un aumento significativo della spesa pubblica in proporzione al PIL. Questo aumento è quantificato in 8,4 punti percentuali rispetto alla normativa attualmente in vigore. uota 103 potrebbe apparire come l’opzione più vantaggiosa per il governo nell’arco di un solo anno, richiedendo circa 4 miliardi di euro. Tuttavia, a lungo termine, si parla di un impegno finanziario notevole, superando gli 170 miliardi di euro nel corso di cinquant’anni.
Riforma Pensioni 2024: Quota 41 pura costa troppo
Attualmente, sembra che sia esclusa l’opzione sulla quale stanno puntando sia i sindacati che la Lega: l’implementazione diretta di Quota 41, consentendo il pensionamento con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica. Nonostante le risorse allocate alla previdenza rappresentino una parte significativa della manovra economica, questa misura è considerata eccessivamente onerosa. Secondo le stime, ciò comporterebbe un costo compreso tra 4 e 5 miliardi di euro solo nel primo anno.
Per questo motivo, il partito guidato da Matteo Salvini potrebbe essere favorevole a considerare temporaneamente una misura simile, ma vincolandola al ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico. In questo scenario, l’assegno potrebbe subire una riduzione del 10-15%, consentendo di contenere i costi. Questa sembra essere una via intermedia che potrebbe soddisfare alcune delle richieste sindacali e politiche senza generare un impatto finanziario insostenibile.
Infine resta viva l’ipotesi di un nuovo intervento per l’Opzione donna, con il Governo che vorrebbe ampliarne la platea per i prossimi anni. Quota 96 resta sul tavolo, ma solo per chi svolge lavori particolarmente gravosi e usuranti.
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Sento dire che gli estracomunutari regolari continuano a far arrivare madri e padri, i quali ottengono circa 600€ mensili senza mai aver versato un contributo. Ecco dove vanno i nostri sudati contributi. Saluti. Delfina
103 con 41 di contributi vale meno di zero.Fac59
Concordo con Marco, perché è una porcata delle peggiori portare avanti questo ambo secco 62-41, che devasta migliaia di lavoratori precoci e ultra sessantenni, insieme alle loro famiglie, portando a dei risultati al di fuori di qualsiasi logica….. tipo far uscire un lavoratore di 62 anni sol perché ha lavorato 41 anni…..e tenere un lavoratore di 66 anni a schiattare, sol perché non ha 41 anni- ma ci rendiamo conto della bassezza e della crudeltà della cosa? Sindacati fate schifo…..perché far passare queste schifezze, vi rende complici del massacro sociale che la Meloni sta compiendo verso precoci, ultra sessantenni e donne, anzi vi metto sullo stesso piano della banda Meloni, ne più ne meno….. stessa razza stessa mentalità dittatoriale- RIVOLUZIONE E BASTA !!!!!!!
41 anni di contributi e solo con il calcolo contributivo che toglie dal 25/30% della pensione dal calcolo misto?e poi a mangiare andiamo a casa dei politici e dei sindacati?ma anche no…..41 secca oppure quota 103 anche per il 2024.
A dicembre 2023 compio 62 anni, ma 41 di contributi li faccio a febbraio 2024,se non prorogano quota 103 bella fregatura anche rispetto ai tanti che per 2 mesi ci sono rientrati
Ho diversi amici pensionati, anni fa, con 35 anni di contributi o comunque prima dei 60 anni di età, altri recentemente andati con quota 100, spesso uomini, 38 anni di contributi e 62 anni di età, sono “ragazzi” in forma, atletici e con due belle spalle, fanno viaggi, fanno sport e si impegnano nel sociale.
Vedere questo non mi fa accettare la mia situazione e quella di tante altre persone, in particolare donne: ho 36 anni di contributi e 61 anni di età, quale prospettiva per una pensione decorosa? Lavoro mediamente 8-9 ore al giorno e ho 2 ore di strada al giorno da percorrere in macchina, nel tornare la spesa, poi la cena e l’impegno dei lavori di casa, lavatrici, stiro, ecc, ho 2 figli.
L’unica attuale e concreta possibilità di pensione è aspettare i 68 anni di età (Fornero). È questa giustizia sociale?
Anche i 41 anni di contributi non permettono un anticipo adeguato in quanto avendo iniziato a lavorare a 25 anni, dopo la laurea, 25+41=66, quindi pensione a 67 anni di età. Noi, che negli anni non ci siamo fatti una pensione integrativa, perché non serviva, e non abbiamo riscattato gli anni di laurea, perché non serviva, ci ritroviamo in questa situazione dove dobbiamo caricarci dei problemi economici dell’Italia e degli errori passati. Dopo i 62 anni o 63 anni una persona deve poter scegliere di andare in pensione in un modo decoroso, come le spetta.
Le regole sono state cambiate infinite volte e non ci hanno permesso di programmare il nostro futuro, e questo solo per noi, mentre gli altri continuano ad incassare le loro pensioni spesso non versate e gentilmente offerte da noi.
cara Roberta, tutti noi facciamo errori e le conseguenze le paghiamo; a fine anni 80 qualcuno mi disse: riscatta l’isef, potrebbe esserti utile; contava il momento della domanda; l’avessi fatta a 40 anni la domanda costava molto di più; e la pensione integrativa? giusto una signora della segreteria della scuola mi ha detto l’anno scorso: sembrava una cosa da non fare il fondo espero ma invece? detto questo: tieni duro; usa mezzi alternativi all’auto se puoi; e speriamo in bene; saluti a te e ai gestori del sito
Sarebbe cosa buona e giusta smettere definitivamente di praticare interventi, oltretutto su una materia così sensibile come la previdenza, della durata di 12 mesi.
La barbarie degli interventi ‘temporanei’ è stata inaugurata nel 2019, e la ‘temporaneità’ era di misura triennale. Poi, sia per quota 102 che successivamente per quota 103, si è passati addirittura alla durata annuale.
Assurdo immaginare di continuare su interventi che abbiano una durata così effimera.
Oltretutto, va da sé che così facendo si praticano ogni volta palesi e macroscopiche ingiustizie già solo per il fatto di cambiare la regola ogni anno, distorcendo sensibilmente e continuamente i requisiti fra platee di persone sostanzialmente contigue, con differenze d’età anagrafica o contributiva talvolta veramente minime.
Qualsiasi intervento deve necessariamente avere requisiti stabili. Sarà poi nel caso solo un eventuale sensibile mutamento di scenario a condurre a un mutamento nella normativa. Ma ciò non toglie che qualsiasi intervento legislativo non può per definizione essere a tempo.
Da ex fiscalista posso dire che le norme devono perdurare per almeno un quinquennio. Tutti, e non solo i Parlamentari, devono aver diritto di progettare la loro vita. Idem per la Previdenza.
Caro Antonello, perdonami; il discorso tuo è giusto ma hai accomunato varie quote che sono distantissime l’una dall’altra; è come mettere in uno stesso piatto carne e pesce; quota 100 fu un’apertura ; qualcuno ne approfittò, noi del 1960 non potemmo vista l’età, qualcuno non ne approfittò e si mangia le mani; poi ci fu la chiusura quasi totale; per chi comanda esiste praticamente quasi solo la legge Fornero; qualsiasi altra opzione non viene contemplata e solo per situazioni estreme; vedremo tra novembre e dicembre cosa sarà per l’anno prossimo ma ho poca fiducia; saluti a te e ai gestori del sito
Vedi caro Paolo, l’errore fu quello di introdurre senza batter ciglio il principio della “sperimentalità” e della temporaneità. Ma non siamo in un laboratorio di chimica. Introducendo il principio che la regola valeva solo per un triennio era evidente che – per definizione – si sarebbero create macroscopiche ingiustizie. E così infatti è stato, come anche tu evidenzi. Una volta introdotto e reso pacifico il principio “sperimentale” è stato poi gioco facile ridurne la durata, passando dal triennio all’anno singolo. È questa la barbarie. Partire con una regola che si sa già che domattina cambierà.
Antonello, come detto quella di quota 100 fu un’apertura dopo una fase di 8 anni dal 2011 al 2018 in cui non c’erano alternative: solo legge fornero e poco altro; a chi comanda non piacque assolutamente e dopo si è richiuso di nuovo; adesso quasi solo legge fornero; dimenticavo: avevo fatto un calcolo: bastavano 2 mesi e rischiavo di andare in pensione nel 2026 con i 44 anni e 2 mesi; questo secondo la legge fornero ; per lo meno queste misure attuali attenuano la legge fornero; saluti a te e ai gestori del sito
Via con 40 di contributi e dentro i giovani ambiziosi .
Altrimenti non se ne esce più da questa situazione stagnante e pudrida.
È un bel giochetto delle tre carte.Passare da 38 a 41 e’ stata una furbata(c….a)pazzesca.Se e’ stato tutto calcolato per fregarci,quanto meno possiamo tentare di trovarci un senso.Ma non credo visto l’incapacità di questo governo.Fac59
ti spiego caro marco; credi che i tecnici dei ministeri siano incapaci? le calcolano bene le quote; io pensavo e speravo 63 e 40; cosa hanno fatto? 62 e 41; escludono quelli di 61 anni, e chi ha 40 di contributi; sono furbi; sarebbe bello vedere le loro facce quando qualcun altro facesse i calcoli su di loro; saluti a te e ai gestori del sito
Egregio sig. Marco lei ha ragione da vendere è stata proprio una furbata il passaggio da 38 a 41 ma a quanto pare le cose stanno ancora peggio perchè non si sa nemmeno se quota 103 sarà rinnovata nonostante i 41 io mi batterei per si quota 103 ma libera da paletti e vincoli cioè come semplice somma tra età anagrafica e contributi versati ovviamente con sistema misto e senza alcuna penalizzazione sarebbe il minimo che questo Governo dovrebbe fare.
Io mi auguro che i sindacati non accettino la proposta di quota 41 tutta contributiva , la perdita sulla pensione potrebbe arrivare anche al 30% . Ma chi ha 41 anni quando è stata applicata quota 100 aveva già 38 e solo per motivi anagrafici non ha potuto usufruirne ed ora che si fa più versi e più sei penalizzato?
Invito tutti a parlare in modo chiaro e semplice.
Si possono dire cose intelligenti e importanti in maniera comprensibile a tutti.
Questo governo in tema pensioni peggiora portando i contributi da 38 degli anni precedenti a 41 e se ne vanta pure.
Ancora con sto cazzo di ambo secco che porta a 103- ma la vogliamo finire con questa commedia? Questi assassini continuano a propinarci sto schifo di quota 103 con paletti, non rendendosi conto che lasciano fuori migliaia di persone- è una vergogna ed i sindacati le fanno passare tutte senza opporsi e senza alcuna resistenza , secondo un piano ben preciso che hanno stabilito da tempo fra loro- in parole povere , siamo stati venduti dai sindacati e la Meloni ci sguazza in questa situazione, col suo carro che va in discesa a tutta velocità, massacrando e spazzando via chiunque- solo una vera rivoluzione ci potrebbe salvare, tanto si è capito che stiamo sotto dittatura.
Il solito terno al lotto, si rinvia sempre all’anno successivo il da farsi, poi l’anno successivo si trova l’ennesima scusa e si rinvia ancora.
Di prese in giro anche basta!
Mi duole dirlo ma la legge Fornero, giusta o sbagliata che sia, è una legge SERIA, che almeno ti dà una data certa in cui poter andare in pensione nei 30 anni a venire. Invece quello a cui assistiamo è una sequela di provvedimenti iniqui e temporanei, invece che strutturali, che condannano i lavoratori all’ansia e all’incertezza del domani. In un paese SERIO questo non è ammissibile. Mettiamoci comodi con i pop-corn e prepariamoci all’ennesima commedia sperando non ci vadano di traverso… Saluti
no, caro frenk, non è una legge seria e adesso ti spiego il perchè: forse ci voleva, e dico forse, nel 2010 in una determinata situazione; poi i correttivi li potevano anche fare; si è passati da un’ esagerazione (vedi baby pensioni) all’opposto; la data certa che tu dici era con 44 anni di contributi? bella data certa; con i 67 anni di età? bella data certa; magari qualcuno vorrebbe andarci un po’ prima o avere una parte di pensione un po’ prima anche perchè ti ricordo che quota 100 ha bloccato l’aspettativa di vita altrimenti saremmo vicini ai 44 anni di contributi per gli uomini; in un paese serio come tu dici non puoi pretendere cose impossibili; e gli uomini e le donne sono sempre fatti di carne e ossa; non sono diventati d’acciaio; saluti a te e ai gestori del sito
Ottima risposta
Caro Paolo, il mio post non voleva rappresentare la legge Fornero come una legge giusta tant’è che l’ho definita SERIA, non perchè sia serio mandare in pensione le persone a 67 anni o dopo 44 anni di lavoro, ma perchè è SERIO dire chiaramente che per i prossimi 30 anni le cose stanno così così e così. Non è serio invece prendere per i fondelli i lavoratori sfornando ogni volta provvedimenti temporanei che favoriscono pochi fortunati e penalizzano la maggioranza. Questo non è serio. Detto questo, speriamo tutti, io per primo, che questo governo abbia la SERIETA’ di abbassare i requisiti portandoli a livelli “umani”. Se saranno capaci di essere SERI ed UMANI allo stesso tempo, forse possiamo nutrire qualche speranza.
abbassare i requisiti? magari; è serio dire che per i prossimi 30 anni sarà così, così e così? certo che è serio ma è impossibile dirlo ; pochi fortunati? parla più chiaro; a chi ti riferisci? saluti a te e ai gestori del sito
alla fine sempre ingiustizie; nel 2021 bastavano i 38 anni; nel 2022 bastavano i 38 anni; da quest’anno non bastano i 40 anni; stendiamo un velo pietoso; saluti ai gestori del sito