Riforma Pensioni 2023: quota 96 per lavori usuranti, alternativa a quota 41 light?

Il governo italiano si trova di fronte alla sfida di trovare una soluzione per la riforma delle pensioni una volta scaduta la cosiddetta Quota 103 il prossimo 31 dicembre 2023. L’obiettivo è evitare un ritorno alla Legge Fornero, che ha suscitato molte controversie nel passato. Tuttavia, l’idea di una Quota 41 per tutti, che era stata promessa durante la campagna elettorale, sembra essere attualmente un obiettivo difficile da raggiungere. Pertanto, potrebbe essere necessario proporre diverse opzioni per la pensione, tenendo conto delle diverse esigenze dei lavoratori e dei vincoli di bilancio che devono essere rispettati. Ecco quindi che si torna a parlare di quota 96, quota 41 (light) e quota 103.

Ultime novità Riforma Pensioni 2023: si valuta quota 96 per lavori usuranti?

In questo contesto negli ultimi giorni si è tornati a parlare di quota 96. Questa soluzione che potrebbe essere presa in considerazione per il sistema pensionistico consentirebbe ai lavoratori di accedere a una pensione anticipata all’età di 60 anni, a condizione di aver accumulato almeno 35 anni di contributi. Tuttavia, anche in questo caso, sorge il problema dei costi, che si riproporrebbe come nel caso della Quota 41. Di conseguenza, i tecnici del Ministero del Lavoro stanno valutando l’introduzione di una serie di restrizioni al fine di limitare il numero di persone che potrebbero beneficiare di questa opzione.

L’uscita con quota 96, però, comporterebbe un’eventuale penalizzazione dell’importo mensile dell’assegno per coloro che scelgono di andare in pensione a 60 anni anziché ritirarsi a 67 anni. L’utilizzo della misura, inoltre potrebbe essere prevista soltanto per coloro che hanno svolto lavori usuranti o gravosi.

Riforma Pensioni news: le alternative al vaglio: quota 41 light o proroga di quota 103


Tra le altre opzioni prese in considerazione dal governo per la riforma delle pensioni, troviamo la variante più leggera di Quota 41, denominata “Quota 41 light“. Questo sistema consentirebbe ai lavoratori di andare in pensione dopo aver versato contributi per 41 anni, tuttavia comporterebbe un ricalcolo dell’assegno pensionistico basato completamente sui contributi versati.

La riduzione dell’età pensionabile sarebbe variabile a seconda della categoria di appartenenza e potrebbe oscillare tra i 10 e i 22 mesi. Tuttavia, va notato che ci sarebbe una decurtazione dell’assegno pensionistico compresa tra il 10% e il 16% rispetto all’importo che si otterrebbe secondo le attuali regole.

Infine, resta viva sul tavolo del Governo, la soluzione più semplice: la proroga per un anno dell’attuale Quota 103. Questo significherebbe che i lavoratori potrebbero ancora accedere alla pensione con un’età anagrafica di almeno 62 anni e un totale di 41 anni di contributi versati. La proroga di un anno darebbe al governo più tempo per negoziare con i sindacati al fine di raggiungere un accordo per una riforma strutturale delle pensioni. L’obiettivo finale sarebbe superare completamente la Legge Fornero, ma la strada da percorrere sembra ancora lunga.

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34 commenti su “Riforma Pensioni 2023: quota 96 per lavori usuranti, alternativa a quota 41 light?

  1. Se la politica è fatta di stronzi che fanno e dicono cretinate non è detto che i giornali si devono per forza adeguare.

  2. Con la riforma Fornero nel 2012 mi hanno letteralmente rubato oltre 15 anni di contributi parlo ovviamente di chi nel 1995 non aveva 15 anni di contributi io ho iniziato ad accantonare contributi nel 1985 ,nel 2012 avevo già 54 anni mi sono visto improvvisamente allontare l’età pensionabile e sopratutto
    subire in maniera devastante la diminuzione dell’importo pensionistico questa è una cosa di cui ritengo responsabili in primo luogo La Fornero e Monti che vengono citati quotidianamente nelle mie preghiere a seguire tutti i partiti e sindacati vari, la riforma se proprio era necessaria doveva partire dal 2012 per tutti non è onesto tornare indietro ,adesso ci vengono a parlare di ulteriori tagli ma Vergognatevi

    1. Completamente d’accordo con te, la rovina nostra e ‘ che fin quando ci saranno i fessi che si fideranno e voteranno questi tiranni , purtroppo per noi non ci sarà scampo- come ne usciremo? Difficile dirlo, mi auguro solo che questi fessacchiotti incomincino a prendere coscienza del male che stanno facendo a noi poveracci, precoci e anziani, indifesi, bistrattati e violentati, sotto lo sguardo impassibile e gioioso di opposizione, sindacati e capo dello stato, che fanno finta di niente di fronte a questa macelleria sociale che non ha fine.

  3. Lasciate la Fornero a questo punto . É molto più conveniente !! Non é possibile lasciare un docente ad esaurirsi in classe oltre i quarant’ anni di servizio e credo pure che oltre , per stanchezza ,stress , età ,non avrebbe più cosa dare ad una generazione lontana anni luce.

  4. Quanta ingiustizie a partorito questo governo che ci ha ingannato all elezioni poi si lamentano che gli italiani non votano se votare e questo il risultato

  5. Buon pomeriggio, non si può continuare così, sempre con paletti che tengono conto o degli anni di contribuzione o dell’età anagrafica. Mettete un tetto, 62 anni indipendentemente dalla contribuzione,o, 41 di contributi senza limiti di età. Così sarà sempre un correre dietro a qualcosa che non si ha, si ha l’età e non i contributi o viceversa

    1. Giusto stanno solo prendendo tempo anche se alla fine sappiamo già come finirà un governo che pensa solo di tagliare

      1. Un governo che pensa solo a tagliare finirà tagliato, anzi decapitato, meglio ancora ghigliottinato ! (Speriamo)

    2. Appunto che si fa?
      Le donne le donne e poi ci fanno lavorare fino allo sfinimento, abbiamo il lavoro la casa i figli e magari anche i genitori anziani. E poi uno potrà decidere quando andare in pensione visto che sono soldi miei

  6. Questo è un’altro governo che lo metterà in quel posto a tutti noi che siamo vicini alla pensione .Prima delle elezioni diceva che metteva la 41 x tutti senza limiti di età .ora scopro che se dovessero metterla ci ridurranno del 16 x Cento l’assegno pensionistico .Come sempre fatta la legge trovi subito l’inganno .Io penso che non andrò più a votare questo governo pensa solo ai loro vitalizi .Sono tutti uguali sia destra e sinistra .penso ai nostri figli e i nostri nipoti loro non andranno mai in pensione . Non ho altro da dire se no parlerei male di queste persone e mi troverei una querela quindi aspetto questa nuova riforma che farà questo governo.

  7. Di questo passo, se si continua a proporre uscite anticipate come questa quota 96 si corre il rischio di arrivare ad importi poco più alti della pensione sociale.
    Non ha senso lavorare per 40 anni e ricevere un assegno al limite della sussistenza. Lo trovo altamente ingiusto, quasi un disegno criminale.
    A questo punto lasciate la fornero, limatela di qualche mese al ribasso (parlo della finestra) Bloccate l’adeguamento all’aspettativa di vita previsto dal 2026, e pensione di vecchiaia a 65 anni per tutti.

  8. Quello che sfugge un pò a tutti è che noi comuni mortali abbiamo stipendi bassi e di conseguenza pensioni basse anche con 40 anni di contributi con il sistema misto, quindi che senso hanno queste trovate dei nostri politici?studiare dei sistemi per ridurre l’assegno del 10/16% dopo 40 anni di contributi versati,perchè non si riducono i loro lauti stipendi,i loro benefit,i vitalizi e le pensioni d’oro con reversibilità anche per i figli? andassero tutti a quel paese e non toccate la fornero.Saluti

    1. Difatti Francesco forse le riduzioni le pensano in base ai loro stipendi, che per noi con il 10/16% in meno, sarebbero delle vincite al lotto, non tengono conto dei nostri salari che sono già al limite della sopravvivenza.

  9. Se per superare la legge Fornero, che non può essere la descrizione di un obbiettivo di riforma pensionistica, si prospettano solo queste alternative da più che disperati, lasciamo la legge Fornero.
    Le prospettive di superamento elencate sono anche un superamento certo al ribasso della soglia reale di povertà.

    1. Scusa parla per te se uno ha la possibilità di anticipare con la quota 103 rispetto alla legge della signora simpatica come due dita negli occhi deciderà cosa è meglio per se stesso questo si chiama libero arbitrio.

          1. Siccome parlavano di sostituirla all’anticipata ordinaria, questo significa superare la Fornero, parlo per me come voi per voi.

    2. tutte le donne che potevano scegliere OD col contributivo puro non credo fossero disperate , sono più disperate ora che non possono + farlo . Le forme di uscita contributive dovrebbero essere una libera scelta rispetto alla fornero non un obbligo .

    3. sono perfettamente d’accordo con te poi il governo si può inventare qualsiasi cosa al ribasso e se ci sono persone a cui sta bene e vogliono usufruirne ben per loro ma non consideriamole riforme della pensione o superamento della fornero.Saluti

    4. Si assolutamente, spero lascino la Fornero anticipata con il calcolo misto. Non accetto il furto del 30/40% rispetto allo stipendio, che mi si prospetta con il calcolo puramente contributivo.

  10. Ho 63 anni e 39 di contributi, sono docente sc.infanzia… con quota 100 molte colleghe sono riuscite a concludere il loro periodo lavorativo. Trovo sia stata un’ingiustizia enorme dare e togliere questa opportunità! Per certe categorie lavorativel’età anagrafica è fondamentale …se penso di dover svolgere ancora 4 anni di servizio…penso che le mie assenze saranno numerose! Pensate prima di proporre e mantenete le promesse…quando qualcuno in campagna elettorale diceva quota 100 non si tocca! Non aggiungo altro x non essere volgare.

  11. RICORDIAMOCI inoltre che quota 103,
    secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023,
    pur non prevedendo penalizzazioni per chi sceglie questo prepensionamento,
    il Parlamento stabilisce un tetto massimo per l’assegno pensionistico che non potrà essere superiore a 5 volte il valore dell’assegno minimo (cioè ad un lordo di 2.818,7 euro), il limite è da rispettare fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia (67 anni con almeno 20 anni di contributi versati),
    ATTENZIONE si parla sempre di LORDO !! facciamoci due conti !!

  12. Prima di tutto, occorre sanare la discriminazione tra la platea dei contributivi puri (con contributi dal ’96) e quella dei c.d. “misti” (con contributi prima del ’96). Ai primi è permesso il pensionamento a 64 anni d’età e 20 anni di contributi, che invece è negato ai “misti”. E’ una palese ingiustizia che continua nel tempo.

    1. È una lampante ingiustizia, ma se la sanassero, aprirebbero le gabbie e un esodo di lavoratori non possono (vogliono) permetterselo!

      1. Per la CORTE DEI CONTI (giugno 2021) necessita un’uscita anticipata “che converga su un’età uniforme per lavoratori in regime retributivo e lavoratori in regime contributivo puro”. Per questi ultimi, la legge consente il pensionamento a 64 anni, con 20 anni di anzianità contributiva.

    2. Se l’ idea è di introdurre i 41 anni contributivi allora dovrebbero per coerenza introdurre i 64 anni contributivi per tutti perchè i fattori da tenere in considerazione sono sempre 2 : anni di contributi ed età .Considerare uno solo di questi fattori non è corretto . Dubito però che le scelte politiche saranno coerenti e corrette . Come utilizzare il contributivo puro per uscire dalla fornero sarebbe la base della riforma . La migliore ipotesi era la proposta tridico ma se la sono scordata tutti .

  13. Se proprio devo scegliere personalmente scelgo la quota 103, che manco per un pelo quest’anno perché ho 61 anni, detto questo bisogna anche pensare alle persone di oltre 60 anni e senza lavoro, a costoro bisogna dare comunque un aiuto mandandoli in pensione con ciò che hanno versato, di certo nuovi posti di lavoro per loro è impossibile che lo trovino ed invece di lasciarli con dei sussidi dategli la pensione.
    Poi ovviamente ci sono ancora tante questioni irrisolte esempio donne, ma partiamo almeno da questo!

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