Riforma pensioni 2024, Borbardieri: 20.000 donne attendono risposte

Purtroppo non giungono notizie confortanti sul versante pensioni, pare che il Governo non sia particolarmente intenzionato a mettere da subito mano alla riforma pensioni, dalle parole di Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle politiche sociali che abbiamo intervistato nei giorni scorsi, pare evidente che il nodo cruciale restino le risorse, solo a fronte di certezze in questo ambito si potrà decidere quali misure potranno essere messe in campo subito e quali invece verranno rimandate, si spera entro fine legislatura. Ma i lavoratori hanno lasciato moltissimi commenti sotto l’articolo facendo notare come i precoci e le donne non abbiamo più tempo, i primi hanno già alle spalle 41 anni di contributi e sono stremati, le altre, invece, erano già certe della proroga, così come annunciata in campagna elettorale, ed oggi si trovano disorientate e spiazzate da nuovi paletti che hanno snaturato la misura ed incastrate al lavoro senza possibilità di uscita alcuna. Gli emenadamenti non sono stati accolti, per le donne resta dunque ad oggi il nulla di fatto e tanta delusione. Anche post confronto tra Governo e sindacati resta l’amarezza, espressa chiaramente anche da PierPaolo Borbardieri, segretario generale della Uil, che si schiera a favore delle donne.

Riforma pensioni 2024, donne ancora in attesa: Bombardieri incalza il Governo

Servono risposte urgenti, dice Bombardieri, segretario generale della Uil in un post su Facebook.

“Abbiamo iniziato mesi fa un confronto con il Governo sulle pensioni che si è subito interrotto. Dove sono finiti gli impegni ascoltati in campagna elettorale? Noi abbiamo fatto proposte unitarie concrete: ➡️ la mancata perequazione per le pensioni sarà un danno che si porterà avanti nel tempo; ➡️ è necessario pensare già da ora alle future pensioni dei nostri giovani, vittime di lavori precari; ➡️ bisogna riportare Opzione donna alle condizioni iniziali. Quanto è stato fatto nei loro confronti è una vergogna! 📌 Noi non ci siamo mai tirati indietro al confronto, ma servono risposte urgenti”

Per poi aggiungere: “Sulle pensioni abbiamo fatto proposte unitarie. Gli impegni ascoltati in campagna elettorale poi, sono stati disattesi, cosìcome per OPZIONE DONNA. 20 miladonne attendono risposte“.

Pensioni 2024, Orietta Armiliato (CODS): rimediare si deve, si può

Dalla sua Orietta Armiliato, fondatrice ed amministratrice del Comitato Opzione donna Social, non ha certo intenzione di interrompere il pressing nei confronti del Governo e dalla sua appoggia in pieno, riprendendolo pochi minuti fa, il post del segretario generale della Uil, aggiungendo:

Si va avanti, riscontri pochi, promesse tante. Rimadiare si deve si può”, chiude così con questo hashtag la sua esortazione all’esecutivo affinché si faccia marcia indietro su una misura che é stata stravolta e che non può più essere chiamata opzione donna.

Voi dal canto vostro che impressioni avete al riguardo, il Governo farà prima o poi dietrofront concedendo il ripristino dei vecchi requisiti di opzione donna, o per chi ambiva alla proroga originaria non vi sono più speranze? Fatecelo sapere come sempre nell’apposita sezione commenti del sito.

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20 commenti su “Riforma pensioni 2024, Borbardieri: 20.000 donne attendono risposte

  1. spero tanto in un ritorno alla VERA “OPZIONE DONNA” con i vecchi requisiti 20000 donne stanno aspettando la possibilità di scelta di usufruire di quella misura pensionistica che purtroppo non esiste più GRAZIE al governo al femminile Meloni…….Giorgia Meloni RIPORTA OPZIONE DONNA COME ERA PRIMA DA CIRCA 20 ANNI E CREATA DAL COMPIANTO ROBERTO MARONI …….GRAZIE

    1. Mi spiace deluderla Cinzia ma non tornerà mai come prima.
      Le persone che ci governano da decenni non tornano mai sui loro passi. Non si è mai visto e mai si vedrà.
      I cittadini in Francia hanno quasi fermato un paese per settimane e nessun politico ha fatto marcia indietro. Questa è la democrazia con la quale dobbiamo convivere.

  2. E’ TUTTO UN MAGNA MAGNA. Possibile che non ci si rende conto che nessuno vuole metterci mani alla riforma. A tutte le parti in causa fa comodo rimandare e lo stanno facendo ormai da un decennio. Fa comodo hai politici perchè qualunque riforma sarebbe peggiorativa e perchè non navrebbero alcuna carta da giocarsi alle prossime elezioni.
    Fa comodo ai sindacati che così facendo se ne stanno zitti zitti in letargo, ed ogni tanto prendono l’occasione per farsi sentire.
    Fa comodo alle aziende perchè gli lasciano fare ciò che vogliono.
    Tutti cercano di re-inviare la patata bollente a tempi migliori, ossia quando non ci sarà più il sistema misto ma solo contributivo.
    E intanto la generazione che va dal 1955 al 1975 viene massacrata.

  3. bravo Sergio, hai colto il punto che in buona o malafede nessuno prende in considerazione ovvero che c’è un esercito di persone che per i più svariati motivi non arriverà mai ad avere 41 anni di contributi malgrado l’età avanzata (64 65 66 67 anni ) e che a questa età — a prescindere del tipo di lavoro — il peso degli anni si sente.
    A questi bisogna dare una chance opzionale: se lo ritengono e se la sentono continuano a lavorare, altrimenti mettere in atto una delle diverse proposte di anticipo con decurtazione assegno sostenibile ( Tridico, Damiano, etc.)
    Saluti

    1. E’ questo il punto focale della situazione Lucky- devono metabolizzare questo concetto fondamentale , cioè che un esercito di anziani con 64-65-66 anni che non arriverà mai a 41 anni di contributi, deve avere accesso ad un canale di flessibilità, per uscire in maniera libera- e questo canale non può essere che quota 103 libera e doppia uscita Tridico….non ci sono alternative- perciò cari sindacalisti, alla riunione del 26 giugno, svegliatevi e mettete sul tavolo queste priorità, altrimenti la bomba sociale scoppierà per davvero.

  4. Perchè continuare a pensare a “opzione donna” che è un assoluto ladrocinio con il quale si decurta circa il 30 % delle pensioni, mentre tutte le donne dovrebbero essere messe in condizioni di avere delle agevolazioni visti i tanti “lavori” che esse svolgono come mamme, casalinghe, cargiver e lavoratrici fuori casa facendo i salti mortali per conciliare tutto senza quasi nessun riconoscimento come diritto acquisito di andare qualche anno prima in pensione o almeno tenendo presente il numero dei figli come da sempre si ventila, ma di cui nessuno tiene conto!
    La verità è che i diritti delle donne sono ancora una volta calpestati o peggio ancora, ignorati.

  5. Forse mi sbaglio ma i sindacati o sono masochisti o sono complici con il governo. Ma come è possibile che dopo tanti mesi di rinvii e tavoli tecnici non si siano
    accorti che li stanno prendendo in giro? In un paese serio come la Francia avrebbero bloccato il paese. Molto probabilmente il problema delle pensioni non risulta prioritario ne’ per il governo e ne’ per i sindacati.

  6. I sindacati peggio dei politici che fanno le cazzate questi le subiscono senza fare niente ormai da decenni.bla bla bla.

  7. Il problema delle risorse per le pensioni è pluridecennale. Ho avevano idee risolutive in proposito o non dovevano promettere. Cosa faranno? Quello che hanno fatto fino ad ora dando una parvenza di politica e razionalità al tornaconto.

  8. Ieri guardavo uno dei tanti TG nazionali. Cronaca nera, Ucraina e spiagge della Romagna. Ignorati 3 milioni di italiani che non hanno da mangiare, 5 fanno fatica e 20 sono a rischio. S V E G L I A T E V I!

  9. Buon pomeriggio! Ritengo che il Governo Italiano debba promuovere le Politiche Sociali e fornire risposte certe ai futuri pensionati. Grazie infinite a tutti!

  10. L’evoluzione della “questione OPZ.DONNA” a cui stiamo assistendo in questi mesi ha dell’incredibile. Siamo partitie dal sostegno incondizionato pre-elettorale, passate per il “convinto” tentativo di ammettere come proroga l’abile cancellazione di fatto della misura e giunte, dopo 6 mesi di continue, quanto fittizie dilazioni, al più totale disinteresse per le grosse difficoltà e per il disagio enorme in cui l’Esecutivo sta “abbandonato queste potenziali 20.000 donne pensionande”. L’impossibilità di programmare la propria vita, il non poter sapere in questo momento particolarmente critico se si può contare o meno sulla indipendenza economica che ciascuna si è guadagnata con almeno 35 anni di lavoro, l’essere lasciate nel buio più totale è destruente.
    Tutto ciò si accompagna alla convinta percezione che non si conosca, o non rilevi ai più, la vera difficoltà della condizione lavorativa femminile di oggi, con le carriere intermittenti e discontinue, la rarissima possibilità di giungere a 41 anni di contribuzione, e la quasi totale impossibilità di ricollocazione per chi, in età ultra 50enne, é stata colpita da licenziamenti “involontari”. Ognuna di noi ha i suoi buoni motivi per pensare di pensionarsi, anche rinunciando alla quota retributiva ad oggi spettante, barattando la perdita del 30% circa (conversione da sistema misto in sistema solo contributivo) con l’anticipo della quiescenza. Senza un correttivo sostanziale (per noi uguale al ripristino di OPZIONE DONNA ante LdB 2023) oggi, per le 58/59/60enni l’unica prospettiva è pensionarsi nel 2032… LE RIEPOSTE SERVONO ADESSO NON FRA MESI O ANNI.

  11. Il politico fa le cazzate. e le lascia al suo successore che a sua volta le prepara per il prossimo ecco spiegato il politico.

  12. Certo che voi donne e questi sindacalisti state rompendo le balle a Durigon. Non sapete che è impegnato a contare i soldi che voi gli passate tutti i mesi per acquistare casa a prezzo scontato in una zona esclusiva di Roma Nord ? Non ha tempo per le vostre quisquilie. Lui aveva bisogno dei vostri voti per farsi eleggere e prendersi i lauti guadagni senza fare una mazza dalla mattina alla sera. Solo lui può sognare, voi dovete soffrire.

  13. Vorrei aggiungere che non solo sono stremati quelli che sono arrivati a 41 anni di lavoro, ma sono stremati allo stesso modo e forse anche di più quelli che non arriveranno mai a 41 anni di contributi ma che hanno 64, 65 e 66 anni , perchè l’età ha un peso che pare non si voglia capire- ci vogliamo rendere conto che noi ultrasessantenni siamo stanchi fisicamente e mentalmente e che è inutile e dannoso portarci fino a 67 anni, dando quindi la possibilità di uscire, facendo spazio a forze giovani vive e durature- pertanto Bombardieri aggiunga al discorso dei precoci e delle donne anche la situazione degli anziani che hanno lo stesso diritto di uscire dei precoci , per sfinimento dovuto al peso degli anni- e per fare questo bisogna slegare quota 103 dai terribili e insormontabili paletti , rendendola più morbida e accessibile a tutti , coi range che vanno da 62-41 fino a 66-37- c’è sempre poi la Tridico che costa poco e apre la strada a chi vuole uscire secondo propria testa e tasca.- il 26 giugno all’incontro con la Calderone sull’anticipo pensionistico, voglio proprio vedere che faranno e che diranno i sindacati…..se finalmente faranno propria la linea della quota 103 libera, abbandonando una volta per tutte la loro piattaforma…uscita a 62 o 41 per tutti….. che non verrà mai e poi mai discussa dal governo

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