Riforma Pensioni 2024: cosa cambia per Quota 103, Opzione donna e quota 41 (tabelle)

Tra le possibili iniziative di riforma delle pensioni per il 2024, sembra che il rinnovo di Quota 103 sia il più probabile e anche quello con costi più contenuti, mentre resta incertezza su opzione donna. Quota 41 verrà invece lasciata in disparte, almeno per quest’anno. La ragione della scelta di rinnovare e di puntare su quota 103 risiede nella limitata fascia di persone che potrebbero beneficiarne. Innanzitutto, perché il requisito minimo di 41 anni di contribuzione richiesto non è di poco conto ed è raggiungibile principalmente da lavoratori dipendenti con carriere stabili e continue nel tempo. In secondo luogo, questa iniziativa sarebbe temporanea: la tabella qui di seguito mostra quali combinazioni di età e contributi sarebbero coinvolte nell’estensione fino al 2024.

Pensioni 2024, quota 103 rinnovata, ecco cosa cambia per i lavoratori

Fondamentalmente, riguarderebbe tutti coloro che compiranno 62 anni l’anno prossimo, ovvero coloro nati nel 1962, a condizione che abbiano accumulato almeno 41 anni di contribuzione. Ciò significa che dovevano iniziare a contribuire in modo continuativo entro il 1983, in modo da soddisfare i requisiti di anzianità contributiva entro l’anno prossimo. Ad esempio, uomini nati nel 1962 che hanno iniziato a lavorare nel 1982 o 1983 rientrerebbero in questa categoria. Per coloro che hanno iniziato a lavorare l’anno successivo (o hanno accumulato interruzioni nei contributi), Quota 103 non sarebbe applicabile, portando l’età di pensionamento a 64 anni e 11 mesi anziché 62 come per i coetanei più fortunati. Lo stesso discorso si applica alle lavoratrici, con un requisito di pensione anticipata più favorevole (41 anni e 10 mesi invece di 42 anni e 10 mesi per gli uomini). Altre combinazioni che potrebbero beneficiare di un’estensione di Quota 103 nel 2024 sono quelle di lavoratori nati in anni precedenti, ma che accumuleranno i 41 anni di contribuzione proprio l’anno prossimo.

Nella tabella, si tratta della diagonale che si dirige verso l’angolo in alto a destra, con riduzioni progressive dell’età di pensionamento al crescere dell’età. Va notato che il sistema Quota 103 attuale non prevede penalizzazioni esplicite; la diminuzione dell’assegno pensionistico è dovuta solo al fatto di lavorare per meno anni. Tuttavia, per redditi più elevati è prevista una temporanea limitazione dell’importo dell’assegno pensionistico fino al raggiungimento dei 67 anni di età.

Riforma Pensioni 2024, addio quota 41, opzione donna

Anche il destino di Quota 41 per il 2024 sembra essere abbastanza certo, ma purtroppo in senso negativo. È improbabile che questa misura possa essere implementata, principalmente a causa del suo impatto significativo sulle finanze pubbliche. L’INPS aveva precedentemente stimato costi tra i 4 e i 9 miliardi di euro all’anno nel periodo compreso tra il 2022 e il 2029, e le previsioni aggiornate per il 2024 non dovrebbero discostarsi significativamente da tali cifre. Non sorprende quindi che tra le opzioni per contenere questi costi sia stata considerata l’idea di obbligare coloro che adottano questa misura a un ricalcolo contributivo. Nonostante i notevoli costi per il Governo, i vantaggi per i lavoratori sarebbero relativamente limitati, con un potenziale anticipo massimo sulla data di pensionamento di 10 mesi per le donne e di 1 anno e 10 mesi per gli uomini.

L’incertezza circonda anche la situazione di Opzione Donna, una misura che dal 2004 è stata prorogata di anno in anno. In modo piuttosto sorprendente, l’edizione 2023 di questa opzione ha subito importanti modifiche, soprattutto per quanto riguarda i criteri di ammissibilità. Mentre in passato era aperta a tutte le lavoratrici, dall’anno in corso è stata riservata esclusivamente a chi svolge il ruolo di caregiver, a chi ha una disabilità superiore al 74%, e a chi è dipendente o è stata licenziata da aziende in crisi. Questa restrizione ha drasticamente ridotto il numero di lavoratrici che possono beneficiare di Opzione Donna, trasformandola in una possibilità accessibile solo a poche fortunate.

Nella tabella delle simulazioni qui si evidenziano le combinazioni di età e contributi coinvolte nell’ipotesi che la regola per il 2024 richieda un minimo di 60 anni di età e 35 anni di contribuzione da accumulare entro il 31 dicembre di quest’anno. Come si può notare, molte delle lavoratrici potenzialmente coinvolte sarebbero donne di età superiore ai 60 anni. I valori nelle caselle indicano il tasso di sostituzione, ossia il rapporto tra l’importo della pensione e il reddito da lavoro. Nell’area delle lavoratrici che scelgono l’Opzione Donna, spesso si osserva una significativa riduzione di dieci o più punti percentuali in questo tasso. A titolo di esempio, una lavoratrice nata nel 1962 e che abbia iniziato a lavorare all’età di 26 anni, potrebbe aspettarsi una pensione equivalente al 57% del suo reddito se decidesse di usufruire dell’Opzione Donna nel 2024.

76 commenti su “Riforma Pensioni 2024: cosa cambia per Quota 103, Opzione donna e quota 41 (tabelle)”

  1. Nell’attuale gestione elettorale delle pensioni, dove il diritto di tanti è stato trasformato in previlegio di chi ce l’ha e premio per i migliori, vi è ombra di qualche irregolarità e in particolare di Art. 2/3/28/ Principi fondamentali della Costituzione, art.2698 CC, art. 314/363/364 CP e altro?

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  2. Per una riforma pensionistica a costo zero e equa per tutti, basta questa semplice applicazione. Ogni 5 anni contributivi uno anno di anticipo su 67/68, fino a 60. Sotto Fornero con i 42/43. A 67/68 con zero anni contributivi pensione sociale con importo di dignità. Con anni contributivi aumento in base al montante spalmato su 25/30 anni contributivi e non più su 20/25 o meno. Di anno in anno relazione tra entrate e uscite pensionistiche.

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    • Complimenti! Bella proposta, semplice ed equa. Peccato che debbano continuare a propalare la favola della mancanza di risorse e della scarsità del denaro, il che obbliga a mantenere le indegne, immorali e criminali regole attuali per portare la maggior parte delle persone a percepire molto poco e soprattutto il più tardi possibile, possibilmente mai!

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    • Bravo! Io sono convinto che, se si vuole, ci sono cento modi per fare una riforma equa per tutti e anche per INPS. Spero che i nostri esperti spingano sui canali atti a contattare le altre sfere. Le povertà aumentano e bisogna fare presto.

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  3. I governi precedenti ci hanno portato sull’orlo del precipizio. La Meloni non fa altro che spingerci giù nel baratro. Da vecchio socialista voglio dire la cruda verità.

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  4. Buongiorno a tutti
    scusate senon è questo il post adatto per questa mia richiesta di informazioni.
    Nei giorni precedenti mi sembrava d aver letto, non ricordo dove, che il famoso Osservatorio sulla spesa previdenziale, il giorno 20 settembre avrebbe dovuto partorire il report conclusivo dello studio effettuato sulla previsione di spesa in base alle possibili fattibilità (proroga 103 – 41 contributiva – Opzione donna – Ape Sociale – staffetta generazionale – previdenza complementare ….. e chissà quale altra sorpresa)
    Risulta a qualcuno di voi ?
    Grazie
    un saluto

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    • Si, risulta anche a me, anche se temo che saranno studi che serviranno forse più avanti, adesso faranno poco o niente, se non le proroghe delle attuali ape sociale, opzione donna vediamo in che versione e quota 103….
      personalmente spero nella quota 103 raggiungendola e superandola nel 2024, anche se più giusto sarebbe una quota 103 libera da paletti.

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  5. ” Speranza è la virtù di chi, sperimentando il conflitto, la lotta quotidiana tra la vita e la morte, il bene e il male, crede nella Risurrezione di Cristo, nella vittoria dell’ Amore”. ( Papà Francesco).

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  6. ora stiamo pagando tutte le malefatte degli anni passati! senza fare riferimenti a cose o persone ma visto con i miei occhi i primi anni 2000 (grosso ente statale)gente fatta andare in pensione con 28 anni di versamenti 5 di di scivolo e 48 anni di età!,,,ma de che stamo a parlà si dovrebbero vergognare tutti i politici passati presenti e futuri!

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  7. in democrazia, i politici sono il frutto della società in cui vivono perciò noi non siamo meglio di loro.io non voto più dal 2001 perchè in democrazia ci deve essere il diritto di non votare in quanto alle promesse siamo passati dal milione di posti di lavoro al parlamento aperto come una scatoletta di tonno salvo poi adeguarsi all’andazzo .quindi una più una meno!

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  8. Dal XXII rapporto annuale INPS scaricabile al sito dell’INPS : pagina 179 ;
    pensioni con quota 100 : numero 432888
    pensioni con quota 102: numero 10563
    pensioni con quota 103 : numero 5125.

    Questi numeri da soli dicono già tutto la proroga di quota 103 porterà nel 2024 ad un numero irrisorio di nuovi pensionati e tutti gli altri aspetteranno la Fornero . La quota 103 è stata studiata in maniera definirei perfetta per farci continuare a lavorare .

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    • Faccio notare che la quota 103 (62-41) offre l’opportunità della pensione mista retributivo + contributivo. Figuriamoci se volessero fare la 41 tutta contributiva !!!!!

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    • errore, william; la proroga di quota 103 apre tantissimo; se facessero 104 con i 63 anni chiuderebbero tantissimo; darebbero l’opportunità a chi l’ha già avuta cioè quelli del 1961 e chiuderebbero a quelli del 1962 che quest’anno non l’hanno avuta; impedirebbe a tutti i nati del 1962 di andare in pensione salvo legge fornero; l’hanno fatto anche con noi del 1960; quando siamo arrivati ai 62 anni hanno alzato a 64; poi quest’anno a 63 anni hanno abbassato a 62 ma alzato a 41; vedremo a dicembre anche con questa nuova proposta della pensione partime; saluti a te e ai gestori del sito

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  9. Mi sembra di vivere in uno di quei classici incubi in cui ti manca sempre un nulla per raggiungere l’obiettivo. Sono del 1960 e da quatto anni vedo sempre l’obiettivo sfuggirmi sempre per poco con tutte le varie “quote” che evidentemente rimescolano le carte a seconda delle proiezioni elaborate per estromettere dal beneficio quanto più persone possibili. Il prossimo anno saranno 64 anni e 40 anni di contributi (tutti continuativi e nella stessa azienda) e ancora una volta la somma, anche se pari a 104, non sarà sufficiente.

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    • A Giuseppe mettiti il cuore in pace, andrai in pensione con la Fornero.
      Del resto se servono 43 anni a chi ha iniziato presto a lavorare non vedo perchè tu possa andartene prima.

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    • Stessa condizione tua, continueremo a veder andare in pensione quelli più giovani. Solo in Italia la prima discriminante è gli anni di versamenti e non l’età….

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      • Il giusto sarebbe quota 103 senza paletti.
        Detto questo io non sono mica tranquillo che proroghino la quota 103 così come adesso che centrerei l’anno prossimo con 62 42…

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    • Sei in buona compagnia Giuseppe, siamo in tanti a vivere lo stesso incubo tuo e non ci rendiamo conto che se scendessimo tutti in strada, saremmo tanti e potremmo essere il peggior incubo loro.

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    • caro giuseppe, purtroppo la grande fregatura è stata quest’anno nel quale avevi l’età e se tenevano bassi i contributi andavi in pensione; spera che l’anno prossimo gli bastino i 40; saluti a te e ai gestori del sito

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      • Quota 41/42/43 sono traguardi difficili o impossibili da raggiungere per tanti adesso e molti in futuro. Il diritto è stato trasformato in previlegio di chi ce l’ha e premio per i migliori. Quota 103 equivale a 35+6=41. Sei anni di applicazione Fornero.

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    • Assolutamente sì. Sono le elaborazioni sulla platea potenziale che dettano le regole, più la platea è risicata e più è accoglibile la relativa soluzione. E al diavolo qualunque ragionamento fondato sull’equità o la solidarietà sociale. L’alchimia sposata è sempre quella che già sulla carta permetta poche uscite, e quindi il mantenimento delle regole totalitarie (nel senso di nient’affatto flessibili, di assolutamente rigide, ovviamente) già esistenti dal 2012.

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    • Buongiorno Giuseppe D, non ho ancora capito queste “quote”, ma per te sarebbe meglio non fidarti delle quote e provare a fare un ragionamento sull’anticipata fornero che ha i requisiti bloccati fino al 31/12/2026, Provaci, è bene non lasciare nulla di intentato, si tratta della nostra vita e del nostro benessere. Un caro saluto. Lilli Reolon

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  10. Io mi sono anche stufato di dire che si può fare una riforma pensioni, facoltativa, a costo zero che accontenti tutti. Stiamo diventando l’ufficio complicazione affari semplici.

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    • Per una riforma pensionistica a costo zero e equa per tutti, basta questa semplice applicazione. Ogni 5 anni contributivi uno anno di anticipo su 67/68, fino a 60. Sotto Fornero con i 42/43. A 67/68 con zero anni contributivi pensione sociale con importo di dignità. Con anni contributivi aumento in base al montante spalmato su 25/30 anni contributivi e non più su 20/25 o meno. Di anno in anno relazione tra entrate e uscite pensionistiche.

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    • Si c’è stato l’incontro oggi e nulla è successo e pare che tra qualche giorno la ministra Calderone incontrerà i sindacati per un incontro finale in cui probabilmente spegnerà tutte le speranze di tutti noi e buonanotte al secchio- Landini ha detto di nuovo che gli incontri sono tutti finti e che non si è arrivati a nessuna conclusione….. allora vorrei dire a Landini…. ma che cavolo andate a fare a questi tavoli? A parlare di stronzate , mentre qui la gente zeppa di problemi, aspetta notizie e soluzioni? Ma ci rendiamo conto in che mani siamo? Prima le promesse ed i proclami, poi tanti tavoli finti, poi alla fine l’Osservatorio dirà che non c’è trippa per gatti ed infine la Meloni e Calderone diranno….. ci dispiace ma non ci sono risorse- e noi qui ad aspettare, senza speranza e senza prendere iniziative…… eh si , perché questi andrebbero presi a pedate nel sedere e spazzati via , per mettere fine ad una montagna di fandonie e di voltafaccia che ci hanno devastati ormai- vergognatevi tutti e vergogniamoci pure noi….. che li lasciamo fare tutte le porcate che vogliono .

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  11. Tra Quote, part time e sottili sotterfugi, ogni giorno l’attuale Governo ne studia una nuova sulle pensioni tanto per confonderci le idee, ma l’ultima parola sarà in finanziaria e lì son sicura che ne sentiremo delle belle, anzi delle pessime…
    Insisto ancora: in campagna elettorale hanno sbandierato il superamento della legge Fornero. E allora che si ritorni almeno ai 65 anni anni di età pensionabile per vecchiaia, in linea – lo ribadisco – con la stragrande maggioranza dei Paesi europei.
    A 65 anni si è considerati “anziani” ovunque: dalla fragilità fisica in campo medico alle gratuità nei musei. Solo lo Stato considera i 65enni giovani, pimpanti, energici ed idonei a continuare a lavorare.
    Visto che si va a braccetto con la UE, andiamoci allora anche con le pensioni!
    67 anni sono tanti, anzi tantissimi, soprattutto in vari ambiti lavorativi non inclusi nell’APE, e noi siamo stanchi, anzi stanchissimi…di tanti inganni e raggiri.

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    • Cara Elena, sono andato a rivedermi quando era valida la pensione di vecchiaia a 65 anni; parliamo di ancora prima della legge Fornero , cioè circa 13 anni fa; e le donne era a 60 anni; altri tempi purtroppo; ora si tratta di capire se basteranno le quote o passa questo provvedimento che è anche peggiore; tra novembre e dicembre vedremo il tutto; saluti a te e ai gestori del sito

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    • Io sarei per un opzione tutti.Facciamo un 62 anni di età e un 30 anni di contributi. Comunque non prendere meno di 1000 ero.E metterei anche un tetto alle pensioni massime che so un 3000 euro,qualsiasi somma tu abbia versato.Forse sono un utopista.

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  12. Se proprio deve essere riconfermata quota 103, non ci devono essere paletti/penalizzazioni di nessun genere.

    Con 64 anni di età e 40 di contributi non riesco ad andare in pensione

    SE SI VA AVANTI COSI’ E’ VERAMENTE UNA VERGOGNA.

    NON E’ GIUSTO PRENDERE IN GIRO COSI’ LA GENTE

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      • Ermenegildo? tuo fratello va in pensione con la legge Fornero e se ha 43 come dici corra da un patronato immediatamente; per te si parla dell’anno prossimo e sempre legge fornero; in bocca al lupo e saluti a te e ai gestori del sito

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        • Grazie Prof.
          Mio Fratello ha gia fatto tutto con il patronato. Deve finire l’ultimo mese come da normativa 43,1 con la Fornero (42 e 10mesi + 3 di finestra).
          Ci mancava solo la finestra.

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          • bene; segui il dibattito per te e attenzione a cosa uscirà con la finanziaria 2024 tra qualche mese; saluti

      • Ricorda Ermenegildo per la pensione anticipata Fornero non servono anni di età ma anzianità di servizio, quindi segui il consiglio di Paolo Prof e con tuo fratello recatevi ad un patronato. Un saluto. Lilli Reolon

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    • fammi capire anna: 64 quest’anno o l’anno prossimo? perchè se appartieni anche tu al gruppo di noi sfigati del 1960 sei in buona compagnia; se sei del 1959 è un’altra questione; l’unica è sperare che invertano di nuovo e gli bastino i 40 anni; lo sapremo tra qualche mese ma ho poca fiducia; saluti a te e ai gestori del sito

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  13. …. Errata corrige… Buongiorno! Mi auguro che una vasta platea di lavoratori e di lavoratrici, possa beneficiare di Quota 103, Quota 41 e di Opzione Donna. Ringrazio tutti vivamente!

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  14. Ma non sarebbe più semplice abbassare la pensione di vecchiaia a 65 per le donne con 20 anni di contributi? Sarebbe veramente più costoso di tutti i cavilli e le complicazioni che stanno macchinando?

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    • Buongiorno.

      Credo che sia a tutti chiaro (donne e uomini) che il problema è dato dalla rigidità del sistema imbastito dalla legge Fornero; legge partorita sull’onda del debito pubblico italiano di fine 2011.
      Legge che in un sol colpo ha elevato la pendenza dello scalone d’uscita dal mondo del lavoro di oltre 6 anni indicizzandola, oltre alla speranza di vita, anche a quella dell’anzianità contributiva (due scalette in una).
      Hai voglia oggi, visto come siamo messi… oppure dobbiamo pensare che il debito è tutta una burla creata dal sistema!
      Quanto sopra impegnerà sempre più nel futuro di dover lavorare non 41 anni ma: 42- 43- 44 e chi lo sa anche 45 (NB. 45 è il numero applicato dal sistema tedesco per i nati dal 1 gennaio 64).
      In fin dei conti il meccanismo della pensione anticipata ci racconta questa storia e, il bistrattato attuale ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per stare in tema, a questo aveva posto un “il freno temporaneo 2026” mentre i desiderata ne chiedono a gran voce il blocco.

      Poi è chiaro che il tempo trascorre ma, prima o poi, tutti i nodi arrivano al pettine e le forti lamentele dei nati del 60, anno dopo anno, si trasferiscono o si trasferiranno ai nati nel 61-62-63-64 ecc. ecc.
      Immagini Lei come, a mio parere, possa ritenersi se non assurdo il solo pensare alla sua “immaginativa proposta” quando accenna a soli 20 anni di contributi con 65 anni.
      Saluti

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    • G.le sig.ra, venti anni di contributi significa lavorare ( a meno di interruzioni) dal 2003, pertanto, sistema tutto contributivo che consente di già il pensionamento con i predetti requisiti.

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  15. Buongiorno! Mi auguro che una vasta platea di lavoratori e di lavoratrici, possa beneficiare di Quota 103, Quota 41 e Opzione Donna. Ringrazio tutti vivamente!

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    • Chi vive sperando……muore cantando. Mi dispiace Teodora ma non succederà nulla di quello che auspichi, moriremo sul lavoro sino al compimento di 67 anni piu’ la nuova aspettativa di vita più le finestre.

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        • “Non c’è speranza con questo governo, come non c’era con il precedente e come non ci sarà col futuro”. (Gioele da Brescia)

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          • ” Speranza è la virtù di chi, sperimentando il conflitto, la lotta quotidiana tra la vita e la morte, il bene e il male, crede nella Risurrezione di Cristo, nella vittoria dell’Amore”.(Papa Francesco).

          • ” Speranza è la virtù di chi, sperimentando il conflitto, la lotta quotidiana tra la vita e la morte, il bene e il male, crede nella Risurrezione di Cristo, nella vittoria dell’Amore. ( Papa Francesco).

  16. 103 libera è umana.Il resto è una presa per i fondelli.41 anni di contributi sono veramente tanti per chi ha già una certa età.Opppure la famosa proposta Tridico.Fac59

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  17. Quota 103 senza penalizzazioni nè combinazioni, nè pali, paletti, vincoli o amenità varie, ma libera.
    OD da ripristinare nella versione originaria.

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      • Magari Marco, magari ma dopo l’ultimo incontro finto di oggi , tra qualche giorno avremo la mazzata finale dalla Calderone, che dirà…..ciao ciao….. fottetevi che non si farà niente- gli pigliasse un colpo a lei ed a tutti i sui compari.

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        • Io vorrei soffrissero, se gli piglia un colpo è troppo comodo ! Comunque sono delle creature sataniche, il Paradiso li respinge, raggiungeranno l’ Inferno in tarda età, purtroppo, e si ricongiungeranno con il loro padre.

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  18. Quindi se un lavoratore ha ad esempio ha 41 anni di contributi, ma non ha compiuto 62 anni di età (come me), non può andare in pensione ?
    Io non lo trovo giusto.

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      • Invece noi che abbiamo da tempo superato i 63-64 anni …. siamo in tanti amico mio- ed abbiamo in tasca tutte le quote …..la 100 …la 102….la 103…… senza aver avuto un cacchio ….. e continuiamo a giocare allo sporco gioco dell’oca……. tornando sempre indietro….. per ricominciare la corsa perversa verso l’ignoto- MALEDETTI !!!!!!

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    • Io quest’anno ho 61 anni e 41 di contributi e non posso accedere alla quota 103 anche se calcolo le frazioni di anno a quota 103 ci arriverei a fine anno.
      Io spero in una proroga per l’anno prossimo, anche se ammetto che accontenta sempre troppo poche persone.

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    • E vai con le ingiustizie. Marco io compio i 62 l’anno prossimo a Ottobre e pensa un po’ mi ritiro a maggio 2024 con 43,1 anni di lavoro. E ti pare normale??

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      • Alfio, trova il lato positivo: vai in pensione a meno di 62 anni; credo che il tfr ti arriverà abbastanza presto; non fare come quelli che in pensione dicono: faccio poco, se non faccio niente muoio (lo disse un signore a 75 anni che non voleva mai smettere); saluti a te e ai gestori del sito

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    • A mio avviso questi sono completamente folli e non si rendono conto che con questa quota 103 lasciano marcire migliaia di persone che hanno superato da tempo i 60 ed hanno raggiunto già quota 100, poi 102 e poi 103, senza poter approfittare per la mancanza dei 41 anni- ma si può essere cosi scellerati da non capire che ci stanno migliaia di persone a 63-64-65-66 anni che rimarranno segregate nella colonia previdenziale che hanno creato, mentre magari ci sta chi a 62 esce sol perche’ ha i 41 anni di contribuzione- questi barbari paletti sono assurdi e anticostituzionali e vanno eliminati, dando a tutti la possibilità di uscire una volta raggiunta la somma tra età e contributi coi range che vanno da 62-41 fino a 66-37, ponendo fine a questa stupida e ignobile corsa all’ambo secco che sta portando gente anziana e precoci, per non parlare delle donne e degli invalidi, a uno stato di disperazione e disagio che non ha pari, per motivi di età , di salute , di stress , di stanchezza ……che deve finire al più presto- non è possibile che in altri stati europei si esce a 64 e qui siamo sotto dittatura con la mannaia Meloni che impone 67……ma vergognatevi tutti, politici, sindacati e UE che fa orecchie da mercante, invece di imporre a questa Italia allo sbando di allinearsi alla media europea- ma tanto si sa che qui non abbiamo credito e non siamo per niente considerati……e noi lavoratori continuiamo ad essere trattati coma carne da macello, con il plauso di lor signori al governo.

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      • Pienamente d’accordo con te Sergio anche io sono un fautore della quota 103 flessibile terrei conto almeno della somma età contributi .es 4o anni nove mesi e62 e 3 mesi totale 103 ok altrimenti si rischia che una persona x 2 0 3 settimane che mancano ai 41 di contributi con 62 anni di età rischia di restare fregato e deve sperare nell’ennesima proroga nel 2025 il che è si un ingiustizia assoluta

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