Riforma pensioni 2024, la soluzione per uscire prima c’é: l’intervista a Perfetto

In questi giorni il dibattito previdenziale è tornato più vivo che mai specie dopo l’approvazione del DEF che ha deluso nuovamente le aspettative dei lavoratori, lasciando ad esempio immutata la proroga dell’opzione donna che si era data invece per ripristinabile con i vecchi requisiti. Una ‘doccia fredda’ per le tante donne che ambivano ad andare in pensione nel 2023, avendo fatto, alla luce delle promesse elettorali passate, fede sulla possibilità di uscire anticipatamente sebbene con l’assegno calcolato col contributivo, come era stato concesso fino alla passata legislatura. Dunque, allo stato attuale, pochissime donne potranno optare per questa scelta previdenziale, molti altri lavoratori resteranno nel limbo non potendo confidare nella quota 103, avendo i requisiti contributivi ma non quelli anagrafici, dunque un nulla di fatto per molti che dovranno continuare a lavorare.

Ma visto che il mantra ormai ricorrente del Governo attuale e dei precedenti è la ‘mancanza di risorse per poter ampliare la platea dei potenziali beneficiari’ , ci chiediamo e soprattutto lo chiediamo al Dott. Claudio Maria Perfetto, esisterebbe un modo per incrementare queste risorse e dunque permettere al sistema di rimanere in equilibrio, optando per misure innovative e lungimiranti? Ricordiamo altresì che il nostro esperto previdenziale aveva già presentato nei mesi scorsi, e qui da noi è stata ripresa interamente, la sua proposta previdenziale al Consiglio dei Ministri. L’intervista che sotto vi presentiamo sarà divisa, data la specificità delle domande e la corposità delle risposte in due parti, la seconda in cui il Dott. Perfetto indicherà quale sarebbe la sua proposta se sedesse al tavolo di Governo potrete leggerla domani. Quest’oggi invece avrete modo di scoprire quale potrebbe essere la soluzione ideale per aumentare le risorse nelle casse dello Stato al fine di concedere la pensione anticipata ed allo stesso tempo scoprire se il Dott. Perfetto ha ottenuto risposta dall’attuale Governo circa la sua intuizione. Eccovi le sue parole:

Riforma pensioni 2024, ecco come il sistema potrebbe stare in equilibrio agevolmente

Pensionipertutti: Dott. Perfetto lei sul portale é molto seguito dai nostri lettori che ritengono le sue idee interessanti ed allo stesso tempo geniali e lungimiranti. Lei spesso nel corso dei suoi interventi ha parlato, visto il calo demografico in corso e l’evidente rischio che il rapporto attivi/ pensionati non regga a lungo, della necessità di far pagare i contributi a quei datori di lavoro che utilizzano i robot, che sempre più spesso hanno sostituito l’uomo nelle loro mansioni. Ci spiega meglio il meccanismo che vi sarebbe alla base e dunque i benefici che arrecherebbe nelle casse dello Stato e di conseguenza come ne beneficerebbero di riflesso i potenziali futuri pensionati?

Dott. Claudio Maria Perfetto:Il rapporto attivi/pensionati è di importanza cruciale: sta ad indicare che il numero di pensionati (oppure l’importo pensionistico) può aumentare se aumenta il numero dei lavoratori attivi (oppure se aumenta il loro salario). Ed è proprio questa considerazione che porta alla necessità di far pagare i contributi a quei datori di lavoro che dismettono lavoratori per impiegare al loro posto robot o altri strumenti che fanno da intermediari nell’interazione tra l’uomo e la macchina.

Ricordiamo che i lavoratori attivi versano i contributi per il pagamento delle pensioni correnti per un importo pari al 10% del proprio salario lordo, mentre il grosso dei contributi pari al 23% del salario lordo viene versato dal datore di lavoro. Se il datore di lavoro sostituisce i lavoratori con robot, o con applicazioni digitali facendo lavorare il cliente al posto del dipendente (per esempio, alle casse automatiche di supermercati e librerie o alla tastiera di un computer), viene a mancare in termini di contributi quel 23% dell’azienda oltre al 10% del lavoratore per complessivi 33% del salario lordo mensile del lavoratore.

Per recuperare quel 33% perduto, lo Stato potrebbe ricorrere all’adozione di un “indice di automazione” in base al quale valutare le imprese nella produzione di beni e servizi: quanto più è alto tale indice, tanto maggiore sarà la quota dei profitti di impresa da destinare al versamento dei contributi. Con l’adozione di un indice di automazione delle imprese si otterranno i seguenti risultati: 1) i profitti dell’impresa, per quanto ridotti rispetto a quelli che l’impresa prevedeva di ottenere, risulteranno comunque superiori a quelli che l’impresa avrebbe ottenuto con l’impiego del personale che ha dismesso; 2) le casse dello Stato non si svuoteranno per mancanza di versamenti di contributi causata dai processi automatizzati delle imprese; 3) i lavoratori prossimi alla pensione non si vedranno allungare il periodo di tempo per andare in pensione per mancanza di lavoratori attivi, in quanto il deficit contributivo verrebbe colmato da una parte degli extra profitti d’impresa”.  

Pensioni 2024, i cittadini hanno un ruolo importante, specie quelli preparati: il Governo ne è consapevole?

Pensionipertutti: Mesi fa ha presentato al Governo la sua proposta previdenziale, che noi di pensionipertutti abbiamo pubblicato sul portale al fine di renderla pubblica nella sua interezza, dalla sua, ha mai avuto riscontri in merito o risposte?

Dott. Claudio Maria Perfetto: “Riguardo alla mia proposta previdenziale non ho ricevuto riscontri dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri alla quale l’ho indirizzata. Neppure una risposta di circostanza del tipo “ll Presidente Meloni ha ricevuto con gratitudine la sua mail. Ogni proposta da parte dei cittadini è sempre oggetto di attenta considerazione. Il tema da lei proposto è al centro dell’impegno dell’azione di Governo, il Presidente intende ringraziarla dunque per aver voluto esternare il frutto delle sue competenze”.

A dire il vero, non è che mi aspettassi di ricevere una risposta. Sapevo che non stavo utilizzando il corretto canale istituzionale. La mia proposta, vorrei ricordarlo, riguarda non solo l’aspetto previdenziale, ma anche l’aspetto occupazionale, proprio perché, come ho evidenziato prima, pensioni e lavoro sono strettamente legati tra loro dal rapporto attivi/pensionati. La mia proposta previdenziale è rimasta nel limbo, in attesa, forse, di essere ripresa in altra occasione”.      

Unn vero peccato che il Dott. Perfetto non abbia ricevuto risposte, ma ancor più che la sua proposta non sia stata presa in considerazione o giaccia al momento nel limbo, domani, avrete modo di leggere quali misure proporrebbe il nostro esperto qualora fosse chiamato quest’anno ad un tavolo di confronto col Governo.  Ringraziamo il Dott. Perfetto per il tempo dedicatoci, ricordiamo a chi volesse riprendere parte delle sue dichiarazioni che, trattandosi di esclusiva, é tenuto a citare la fonte, e vi suggeriamo di leggere domani la seconda parte dell’intervista, che ha spunti davvero interessanti. Nel mentre vi chiediamo cosa ne pensate delle sue considerazioni, vi aspettiamo nella sezione ‘commenti’ del sito.

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18 commenti su “Riforma pensioni 2024, la soluzione per uscire prima c’é: l’intervista a Perfetto”

  1. Se si controllassero tutti quelli che sono andati in pensione con la quota 100 a 62-38 ………….. sai che ridere ?

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  2. Tanti e davvero tanti ambiscono alla pensione dopo 41 anni di contribuzione e tanti e davvero tanti di questi sono persone di età anche inferiore ai 60 anni. Ottengono la pensione e tornano al lavoro il giorno dopo come dipendenti o con contratti di collaborazione togliendo lo spazio ai giovani e non è vero che i giovani non vogliono fare certi lavori e non è vero che i giovani non hanno voglia di lavorare mentre è purtroppo vero che la parte padronale preferisce rioccupare i pensionati.

    Vuoi la pensione anticipata ? OK. Però in pensione ci resti, ti occupi della casa, della famiglia, dei nipoti, dei libri, dei funghi… e NON TORNI A LAVORARE ! Quindi occorre una regolamentazione ferrea in merito.

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  3. a proposito di chi dice che è inutile votare ieri seguivo un intervento di un giornalista che tutti conosciamo ; parlava del decreto lavoro e diceva praticamente questo: loro stanno massacrando quella fascia delle persone non del ceto medio ma di quello inferiore sperando che la gente non vada a votare; se queste persone andassero in massa a votare avrebbero finito di fare quello che fanno; chiaro il messaggio? saluti ai gestori del sito

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  4. Concordo pienamente con tutto quanto è stato scritto nei vari commenti!
    Approvo le proposte del dott. Perfetto e mi dispiace che non siano state degnate di uno sguardo Lassù, dagli Alti Comandi, che hanno troppo da fare per le loro tasche e non trovano il tempo (o i soldi? come loro dicono…) per interessarsi a noi quaggiù…

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  5. Carissimo (se posso usare il superlativo) Dottor Perfetto colgo l’occasione per ringraziarla per il suo prodigarsi (perdoni il termine invano) con chi dovrebbe avere orecchie per ascoltare prova ne è che a prescindere dal canale istituzionale una lettera di ringraziamento sarebbe stata non dico d’obbligo ma deontologicamente corretta. Tornando a noi presumo che la procedura preveda che il sindacato porti al tavolo delle trattative (ammesso che esistano) proposte attuabili e considerando la sua come tale perché non inviarla ad uno non politicizzato e poco più affidabile di altri non so cosa ne pensa ma nel frattempo tutta la mia stima per lei, Erica, e il meno loquace ma pur sempre professionale Rodino’.

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  6. E’ indubbio che i ragionamenti del nostro Dott. Perfetto siano validi, ma come già sottolineato, sono i tempi che sono incerti e nel frattempo che si metta all’ordine del giorno una fattispecie di regolamentazione in proposito cosa si fa ? Tutti noi conosciamo i tempi legislativi per approvare un DDL in Italia. Ma poi mi domando : ” Chi è che controlla l’indice di automazione di ogni singola attività se ancora oggi non riusciamo a debellare il cancro del lavoro in nero di persone fisiche in quelle stesse attività ?” Ma poi la domanda chiave è : Sarebbe questo governo notoriamente filo-industriale a far pagare l’automazione agli industriali ?
    Epperò, un modo ci sarebbe per realizzare una riforma delle pensioni che contenga un po di flessibilità subito : Fare come nel 2018 tutto a debito pubblico. Se ne sono fregati della spesa allora, perchè non fregarsene ancora nel 2023 ? Ho notato che la notizia riportata da alcuni quotidiani e da me rilanciata tramite commento su questo sito è passata in sordina, e cioè: Il Ministro dell’Economia e Finanze, tale Giorgetti (Lega) ha incolpato quota 100 ( ideata dalla Lega ) di aver fatto esplodere i conti dell’Istituto di Previdenza e il tutto è riportato nel DEF ( documento economia e finanza ) e controfirmato dalla stessa Lega. Quindi Signori, se oggi non si può fare nessuna riforma e dovete cuccarvi la Fornero tutta per intero è perchè qualcuno ha buttato i soldi dalla finestra per accontentare qualcuno a danno di tutti gli altri. Mi dispiace essere così crudo, ma qualcuno dovrà ripianare quel buco e quel qualcuno siete proprio voi.

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  7. dott. Perfetto, i modi ci sarebbero: bisognerebbe che lei si candidasse e secondo me riceverebbe tantissimi voti ma il problema è politico per cui pazienza; un altro modo ci sarebbe ma sperare che i nostri sindacati facciano proprie le sue idee è pura utopia; speriamo in bene; saluti a lei e ai gestori del sito

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  8. L’idea del dr. Perfetto si mantiene sicuramente interessante e teoricamente non fa una grinza. Qualche perplessità, invece, potrebbe nascere dal punto di vista pratico, dell’applicazione sul campo dove, tanto per fare un esempio attuale, ad oggi all’Inps non c’è ancora il software per quota 103, e via dicendo.
    Domandone: il “sistema previdenziale” odierno sarebbe in grado di tradurre in pratica efficacemente una innovazione così profonda come quella delineata dal dr. Perfetto? Ai posteri…

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  9. Presto detto. Dott. Perfetto, per avere voce in queste cose occorre purtroppo candidarsi … Non importa in quale partito, in uno qualsiasi che le garantisca di procedere con coerenza nelle idee e nelle proposte che ci ha esposto … Voti? … La voteremo e io sarò il primo… Auguri a lei e a noi. Un saluto e un grazie al sito.

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    • Proprio così , questi persecutori al governo se ne sbattono di proposte e analisi intelligenti come quella di Perfetto e Marino, avanzando a mo di carrarmato schiacciandoci come noccioline- tanto l’importante è che sia piena la pancia loro e delle migliaia di pensionati che hanno approfittato anni addietro per uscire con pochi anni e pochi contributi, con le pancie sempre più piene grazie a noi che versiamo contributi per mantenerli, restando al palo ad aspettare che si cambi marcia e si faccia un minimo di giustizia sociale….. e intanto la nostra salute se ne va , fra l’indifferenza dei macellai sociali al governo e dei filibustieri sindacalisti che li supportano col loro dolce far niente.

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  10. In un Stato sociale se un sistema va in squilibrio per l’evoluzione dello stesso a prescindere si dovrebbero dedicare altre risorse e “finalmente” non parlare piu di soli diritti acquisti: i diritti sono di tutti e tutti dovrebbero oltre che goderne partecipare e contribuire in egual modo!
    Interviste in TV e giornali di una certa parte della stampa…..a Calderone…in questi giorni : Nessuna domanda a che punto siete con la riforma pensioni? Opzione donna ? Flessibilità …etcc… il nulla.
    Se una persona puo andare in pensione a a 58 anni la stessa possibilità deve essere data ad altri se ne esistono le stesse condizioni e la condizione che non puo essere solo il nr settimane di contributi ma la quantità che nel sistema conta molto di piu!

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