Riforma Pensioni 2024, le ultime novità in legge di bilancio: tagli e regole

Continua il braccio di ferro tra Governo e le organizzazioni sindacali del settore medico, che hanno ufficialmente ratificato lo sciopero del personale sanitario programmato per lunedì 18 dicembre, nonostante il governo abbia proposto un emendamento all’articolo 33 della legge di Bilancio al Senato. Questo emendamento rappresenta un parziale ripensamento riguardo ai tagli alle pensioni per i dipendenti del settore sanitario, degli enti locali, degli asili e degli uffici giudiziari che andranno in pensione dal 2024 in poi, ma non è ritenuto sufficiente dai lavoratori. Andiamo a vedere le ultime novità.

Ultimissime news sulla Riforma delle pensioni per il 2024: non bastano le correzioni per medici e pubblico impiego

Nell’ambito di un’audizione, l’Ufficio parlamentare di bilancio ha chiarito che tali tagli interesserebbero 31.500 lavoratori nel 2024 e raggiungerebbero la cifra di 732.300 nel periodo a regime, ovvero fino al 2043. L’entità del taglio sarebbe inizialmente modesta nel primo anno (365 euro nel 2024) per poi aumentare progressivamente (530 euro nel 2025, 938 euro nel 2028) fino a raggiungere l’importo massimo di 3.110 euro nel 2043. Si stima che lo Stato risparmierebbe complessivamente 21 miliardi netti nell’arco di venti anni.

L’emendamento proposto dal governo prevede l’esclusione del taglio per coloro che raggiungeranno l’età pensionabile (67 anni). Per quanto riguarda medici e infermieri, il taglio viene attenuato per coloro che scelgono la pensione anticipata, consentendo una riduzione di un trentaseiesimo per ogni mese di ritardo nel momento del pensionamento. Di conseguenza questo vuol dire che affinché il taglio venga azzerato, il lavoratore dovrebbe prolungare la propria attività lavorativa per un periodo di tre anni (36 mesi) dopo aver raggiunto i requisiti per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi, con un anno in meno per le donne).

In virtù di ciò, l’emendamento prevede la possibilità per medici e infermieri di restare in attività lavorativa fino all’età di 70 anni. La relazione tecnica sottolinea che l’estensione dei limiti temporali garantirà gli stessi risparmi previsti dalla versione originale della manovra. Tuttavia, nonostante lo sciopero annunciato per lunedì prossimo, è improbabile che il governo accetti ulteriori correzioni in quanto richiederebbero la individuazione di nuove fonti di finanziamento.

Pensioni 2024 nella riforma stretta anche a Opzione Donna e quota 103

Nonostante gli interventi proposti, le previsioni presenti nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza indicano un incremento della spesa per la previdenza, passando da circa il 16% del PIL al 17,2% entro il 2035. Tale aumento è principalmente attribuibile all’invecchiamento della popolazione ed è il motivo per cui per il Governo è necessaria una stretta sulle pensioni.

Da un lato, le misure di Quota 103, Ape sociale e Opzione donna sono state estese per un ulteriore anno, ma dall’altro, sono stati introdotti requisiti più stringenti. I lavoratori appartenenti a categorie considerate fragili (disoccupati, caregiver, invalidi, svolgenti attività gravose) potranno accedere all’Ape (assegno ponte fino a 1.500 euro al mese fino al raggiungimento dell’età pensionabile) a partire dai 63 anni e 5 mesi, anziché dai 63 anni, determinando una riduzione del numero di lavoratori interessati a circa 12.500 nel 2024 rispetto ai 16.500 degli anni precedenti.

Inoltre vi è il crollo totale dell’utilizzo di Opzione donna, stimandone solo 2.200 nel 2024, circa un decimo rispetto a quelle che avevano accesso a tale opzione prima delle restrizioni introdotte un anno fa, le quali limitavano l’accesso alle categorie di caregiver, invalide, licenziate o dipendenti di aziende in crisi. Secondo la nuova manovra, a partire dal 2024, sarà richiesta un’età di 61 anni anziché 60.

Infine, per quanto riguarda Quota 103, che consente il pensionamento a 62 anni con 41 anni di contributi, vi sarà un peggioramento dei requisiti: la finestra temporale si estende da 3 a 7 mesi (9 per i dipendenti pubblici). Inoltre, l’assegno pensionistico sarà calcolato integralmente secondo il sistema contributivo e, fino al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria, non potrà superare 4 volte l’importo minimo stabilito.

58 commenti su “Riforma Pensioni 2024, le ultime novità in legge di bilancio: tagli e regole”

  1. Sono un dipendente degli enti locali ,comune, ho compiuto 42 anni e10 mesi di anzianità, a novembre 2023, con 14 anni 11 mesi e 20 gg prima del 1996. Ho già inoltrato domanda di pensione all’INPS volevo chiedere al Dott. Perfetti se avendo fatto la domanda di pensione entro il 31 dicembre 2023 perderò una parte della pensione nella parte retributiva . Grazie

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  2. Come ho detto con altri post, noto un estrema ignoranza sull ‘ ART.33 della legge finanziaria che tocca le pensioni di alcune categorie di lavoratori pubblici e sanitari.
    Primo : non è vero che gli anni prima del 1995 vengono calcolati con il metodo contributivo.
    Secondo : la legga modifica una tabella di calcolo retributivo del 1965 che ha un calcolo più favorevole in vigore fino adesso, imponendo una tabella più penalizzante simile a quella che già hanno i privati.
    Terzo : pertanto non viene abolito il sistema misto come leggo da alcuni pieni di rabbia.
    Che poi questo si traduca in tagli consistenti è vero, ma non c’è nessuna differenza rispetto ai privati.
    Spero sia chiaro una volta per tutte.

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  3. Pensioni e assistenza. Diversificare. Chi ha versato contributi deve ricevere pensione. Per gli altri assistenza. Niente pensioni integrate al minimo. Se le persone necessitano, il di più si chiami assistenza. Saluti

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  4. Buongiorno,
    maturerò i 41 anni il 01.02.2024 e ho 63 anni; quindi, per un mese sono costretta ad andare in pensione secondo le regole della riforma e quindi con il contributivo e sarò fortunata se raggiungerò gli 800,00 € di pensione.
    Ma, a parte il mio caso, vorrei fare una riflessione generale soffermandomi sulla situazione delle donne (senza nulla togliere agli uomini) alle quali è stata tolta ogni possibilità, visto le modifiche peggiorative su opzione donna e quota 103 che di fatto oggi dal punto di vista economico sono riservate solo alle mogli di mariti con una buona pensione.
    Donne che magari hanno “perso” anni di contributi per la cura dei figli appena nati in quanto non potevano contare su nonni, per carenza di asili o per i loro costi elevati o per impossibilità ai tempi di avere un lavoro part-time o peggio per situazioni di salute dei figli. Chi resta a casa? La donna.
    Donne che in seguito riescono a rientrare al lavoro ma, per la gestione della famiglia possono riprendere solo a part-time.
    A queste donne ora è proposto di andare con il contributivo, quindi con una misera pensione.
    Sono fortunate se possono ancora contare su un marito con una pensione dignitosa (che facilmente non avendo avuto interruzioni di lavoro è già in pensione da anni).
    Ma se il marito, nel frattempo, ha un’altra vita che fanno queste donne?
    Se il marito è una persona violenta dalla quale si allontanerebbero volentieri, che fanno queste donne?
    Si parla tanto che il primo passo verso la sicurezza per le donne sia la loro indipendenza economica, spero che le giovani lavoratrici ci pensino, ma nel frattempo le donne che ora potrebbero affacciarsi alla pensione che fanno?
    E comunque, uomo o donna, questa riforma che ci obbliga tutti al contributivo porterà a un impoverimento delle classi più povere, come sempre!
    Cara Meloni sarai anche una donna e una mamma ma ti dico che non hai capito niente perché soprattutto sei una privilegiata.

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    • Cara Ella, tutte cose sacrosante che dici; vediamo gli aspetti: sei ad un bivio: quota 103 nuova tutta contributiva o legge fornero con 1 anno in più praticamente; nel 1° caso perdi soldi perchè ti fregano 13 anni di retributivo; nel 2° caso non li perdi ma devi lavorare 1 anno in più praticamente; tu sai la tua situazione, il lavoro che fai, quanto ti pesa etc; a te la decisione; in bocca al lupo e buone feste natalizie;

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  5. buona sera,
    vorrei sottoporre la mia situazione a tutte le categorie di SINDACATI, MELONI, GIORGETTI, SALVINI E DURIGON.
    Ho compiuto 14 anni a dicembre 1981 e mi hanno regolarizzato con il libretto di lavoro il 07/01/1982, SONO UN PRECOCE MA NON FACCIO LAVORI USURANTI.
    Ho lavorato nel settore privato per ben 20 anni e poi nel 2001 con concorso sono entrato nel settore pubblico, fino a qui tutto tranquillo, al tempo si accedeva alla pensione con 35 anni di contributi.
    Nel 2011, per modo di dire dalla mattina alla sera, hanno partorito la legge Fornero SCOMBUSSOLANDO il mondo del lavoro e dei pensionandi SENZA poter fare nulla per la scellerata Legge.
    Dall’oggi al domani SOLAMENTE PER I DIPENDENTI PUBBLICI hanno modificano le aliquote per accedere alla pensione, trovo corretto se pubblico e privato vengano considerati ALLO STESSO MODO, invece nulla.
    Inoltre per quei lavoratori pubblici che hanno meno di 15 anni di contributi versati alla data del 31/12/1995 la pensione verrà ricalcolata COMPLETAMENTE con il sistema contributivo e non misto come la Fornero prevede per i lavoratori del privato.
    Ciliegina il TFS/TFR per il pubblico viene liquidato dopo 24/27 mesi.
    Sono dipendente pubblico e percepisco 1.600,00 Euro mensili, quanto C..O di pensione percepirò!!!
    Io il prossimo anno, se DIO vorrà, dovrei (uso il condizionale) andare in pensione. La finestra con il C…O la faccio, rimarrò 3 mesi senza stipendio ne pensione, mangerò pane e cipolle ma non regalerò altri contributi a questo Governo di DEMENTI INCOMPETENTI da sperperare per i fannulloni.
    E’ dal 2011 che sono messo a 90° lo sto prendendo da destra, sinistra e centro, senza alcuna differenza. Devo solo capire, senza vedere che lo sta………
    Non sono un leone da tastiera, se solo potessi incontrare i succitati personaggi li affronterei muso a muso.
    SONO TROPPO INCAZZATO se fossero qui in questo momento, domani qualcuno avrebbe la pensione anticipata, di invalidità ve lo GIURO.

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    • YAN ti capisco perfettamente, perchè anch’io sono più o meno nella tua situazione. Ho iniziato a 15 anni a lavorare, ho 40 anni di contributi, di cui 32 nella PA; (+ 4 anni, i miei ex datori, non mi versarono i contributi). Ogni anno, per poco vi vedo sempre sfuggire la pensione, perchè questi personaggi politici, che ben poco hanno lavorato nella loro vita, si inventano quote farlocche con un sacco di vincoli per NON mandarci in pensione. Sindacati complici o comunque inerti… Dobbiamo scendere nelle piazze e fare come i Francesi.

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      • Italiani siamo un popolo di pecoroni ci stanno affossando politici di destra, sinistra e centro tutti uguali, Sindacati inerti e oserei dire corrotti fanno finta di contrastare il governo ma poi sotto sotto tutti d’accordo qui o facciamo una rivoluzione o non ne usciremo moriremo lavorando “povera Italia schiacciata dagli abusi del potere di politici bugiardi e senza scrupoli.” Si va a tagliare dove non si dovrebbe le pensioni di chi ha lavorato e contribuito per una intera vita. A mio modesto parere é necessaria una reazione forte indossiamo i gilet gialli alla francese e scendiamo in massa nelle piazze non è possibile accettare addirittura un peggioramento della già scellerata legge Monti/Fornero e poi non è giusto che chi a potuto approfittare della Q.100 e già in pensione senza nessuna penalizzazione e gli altri invece si vedono tagliare l’assegno con contributivo puro non si può fare a chi figli e a chi figliastri. Smettiamo di fare le pecore o i lupi ci divoreranno. SCENDIAMO IN MASSA NELLE PIAZZE.

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      • Ho la moglie nel pubblico e conosco la situazione. Vi stanno usando da bancomat nel bancomat. Per fare come i francesi però mi atterrei alla realtà. La loro ultima scesa in strada sulle pensioni è contata zero. Di più a mio avviso conterà un bello sciopero bianco della PA. Se i cittadini non vengono guidati per mano dalla buona volontà del singolo dipendente ma gli si risponde semplicemente per quanto dovuto in base a quanto dichiarato su apposito modulo in forma sostitutiva di atto notorio, la PA si incasina in 0 secondi di un caos a genesi ignota ed irrisolvibile. Mia moglie, ISR, sono 12 anni che si sveglia la notte con gravi disturbi al sonno per stress da lavoro e come lei varie colleghe con pari responsabilità e tutto per la sinistra abitudine di organizzare a strangolo con risorse sempre meno che sufficienti ed adempimenti in forma non organizzata ma statalista. Pare inizierà ad ascoltarmi ed a pensare alla sua salute dando un output “bianco” in linea con stipendio, risorse, incentivi e prospettive come facciamo noi privati. Dimenticavo, visto che vi piacciono i francesi lo sciopero bianco è una invenzione dei loro doganieri negli anni ’80 che, applicando alla lettera i regolamenti, paralizzarono le frontiere e gli accessi delle merci e senza rimetterci di tasca.

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        • Bernardo bisogna fare qual cosa subito subito adottare una forma di lotta idonea a far capire a questi governanti che i Lavoratori ultrasessantenni con 40, 41, 42, ecc. anni di servizio, sono stanchi e stressati e l’insonnia divampa galoppante, mentre i giovani non riescono a trovare occupazione spesso in preda a depressione mantenuti dai miseri stipendi dei genitori questo la Meloni, Salvini, Calderone, Durigon e tutti gli altri politici lo capiscono oppure no.

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    • vediamo caro Yan il rovescio della medaglia: a 57 anni andrai in pensione; a quell’età lì quasi nessuno; a 15 anni ti hanno messo in regola: molto fortunato; pensa che molta gente ha gli anni fatti ma non essendo in regola li hanno persi; pane e cipolla: dici che non sei in grado di fare ulteriori 3 mesi? è una questione mentale; la frase è: quando credi che sia impossibile fare 1 metro in più e poi lo fai ti cambia la vita; saluti a te e ai gestori del sito

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      • Scusami Paolo, rispetto il parere di tutti ed anche il tuo sempre preziosissimo parere. Hai però utilizzato una formula su un passaggio che mi ha toccato e per la stima che mi provochi approfitto per una sottolineatura di carattere generale. Abbi pazienza. Essere messi in regola quando si lavora è un diritto, non una fortuna, e il datore che non provvede è un elusore e lo stato che non persegue l’elusore è uno stato inadempiente in doveri ed atti d’ufficio, il nostro sistema imprenditoriale e statale sono largamente inadempienti sotto questo profilo e l’Europa, così premurosa sul buon andamento dei nostri conti, non assilla minimamente guarda un po’. Chi si ritrova senza copertura contributiva a fine carriera è una vittima fino a prova contraria. (così è chiara come vedo io anche la struttura di una eventuale legge in merito) Per il resto sempre immutata simpatia e stima. 😊 Questo giusto per sgretolare quella mentalità da deferenti sudditi e non da consapevole popolo sovrano su cui i politici tanto contano per strangolarci e così diffusa in italia che a volte mi ritrovo anche io a concettualizzare in codesto modo. Ma dobbiamo combattere anche su questo. 😊 Con l’occasione buone feste a te e a tutti.

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      • Caro PAOLO Prof.
        facendo seguito alla sua, se leggesse bene NON HO SCRITTO che “non sono in grado di fare ulteriori 3 mesi” perché (ad oggi) sia fisicamente che mentalmente ci sono, e SICURAMENTE non me ne starò con le mani in mano a fare un c…o, come alcuni ….., ma quanto citato precedentemente è una questione di principio morale per tutti coloro, conteggio anche lei caro Paolo, che hanno lavorato per fare rinascere la NOSTRA NAZIONE l’ITALIA e l’abbiamo tenuta in piedi fino ad oggi.
        Si ricordi, oltretutto, che l’assegno pensionistico viene calcolato su 40 anni di lavoro, e non su 42 e 10 mesi, pertanto regalerò alla MASSONERIA ben 2 anni e 10 mesi di contributi, non ne voglio regalarne ulteriori 3 mesi. Tutto qui.
        Farò volontariato, il nonno, e non voglio rincorrere la carota che il Governo ci metterà davanti a noi cercando di prenderla…
        Buona giornata a tutti
        Buona giornata.

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        • Scusami ma di calcoli previdenziali non sei molto afferrato.Nel sistema misto gli anni prima del 1995 sono calcolati con tabella retributiva, gli anni dal 1996 con il montante contributivo e quindi fino a che vai in pensione ( anche dopo i 40 anni quindi) i contributi sono conteggiati.Non so perché scrivi queste cose, vai da un Caf e informati che ti spiegano tutto.

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        • Buongiorno Yan.
          Perchè afferma cheil conteggio è su 40 anni si versamenti?
          Se non erro lo era per i totalmente retributivi.
          Nel mio caso ricordo i 40 anni al 2 % per un totale dell 80% distribuiti nelle quote A e B.
          Io, a suo tempo, ne ho versati 41,5 (senza militare e senza casse integrazioni, fortunatamente mai fatte e da un unico datore di lavoro.)
          Per altre situazioni, sempre se non erro, il 2% era, in certi casi, un 2,5% e dun que ul 100% con 40 anni di versamenti … (penso ai medici).
          Ma, ciò premesso, gia col misto e poi in futuro per il totalmente contributivo, sempre se non erro, ora si parla di montatnte.
          Per la quota di calcolo contributiva (andrebbero resi più equi i coefficienti di ricalcolo) ma temo che la tendenza sia verso un 50% da cui si estrapola, suppongo, la perdita generalizzata di un 30% rispetto alle vecchie pensioni retributive.
          Se ho detto qualche castroneria (in particolare per il settore pubblico) mi corregga pure che almeno imparo qualcosa che mi è al momento nuovo.
          Vero è che stipendi di 1.600 euro netti dopo 40/43 anni di versamenti non lascino molto spazio guardando al futuro pensionistico.
          Saluti.

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        • Caro Yan, lungi da me difendere il governo ma con il debito pubblico che abbiamo qualsiasi governo ha poco da fare; saluti a te e ai gestori del sito

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    • Scusami Yan capisco la tua rabbia ma non è vero che prima del 1995 è ricalcolato con il retributivo con questa legge per i pubblici.Hanno applicato tabelle RETRIBUTIVE diverse da prima.Non è vero che noi privati abbiamo il retributivo e voi il contributivo, è falso quello che dici, informati dai sindacati.

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  6. Separare previdenza e assistenza…sono secoli che si va ripetendo con una certa frequenza…ma una classe politica inerme figlia di un popolo di sonnambuli…bellamente se ne infischia!!

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    • E aggiungo mass media che sono tutti a favore dell’allungamento pensionistico fregandosene delle penalizzazioni e dei continui torti che noi onesti contribuenti abbiamo subito in lungo e in largo

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      • Certo perché la cassa dei giornalisti (in profondo rosso) è confluita nell’Inps l’anno scorso, ma non allineandosi ovviamente alle magre pensioni di noi comuni mortali, per cui a tutta la lobby dell’editoria và benissimo che noi la pensione la vediamo col binocolo.

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  7. Ci vogliono morti! Noi nutriamo esattamente la stessa aspettativa nei loro confronti. Magra consolazione, loro sono attesi dalle fiamme dell’Inferno, noi dalla beatitudine del Paradiso!

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  8. Buon pomeriggio! Penso che il Governo Italiano debba ” emendare in melius” le riforme pensionistiche, sia per quanto riguarda il settore pubblico e sia per quanto riguarda il settore privato. Ringrazio tutti vivamente.

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  9. Separare l’assistenza dalla previdenza…sono lustri che viene detto e ridetto da più parti…ma i politici inermi del popolo di sonnambuli…fanno orecchie da mercante!!

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  10. Per un oss che ha lasciato il lavoro nel 2018 perché troppo gravoso con 23 anni di contributi e adesso 65 anni di età bastano x andare in pensione fate qualcosa non sono pochi avendo lavorato a partita IVA con cooperative avendo avuto una famiglia con 3 figli e adesso nonna di 4 nipoti vorrei gioire anche io della mia piccola pensione senza aspettare troppo grazie

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  11. Oggi su quotidiano nazionale è presente uno schema dove si evidenzia che separata l’assistenza dalla previdenza per quanto riguarda le pensioni e i versamenti da noi lavoratorim fatti l’INPS sarebbe in attivo di 44 miliardi. Non capisco perchè i sincadati non si battano apsramente per portare alla luce questo dato molto significativo. Va separata l’assistenza che deve essere a carico0 di tutti o meglio dello Stato con le nostre tasse e non a carico di noi lavoratori che versiamo i c9ontributi, facendo così si potrebbe abbassare l’età pensionabile e pagare di più le pensioni. SVEGLIAAAAAA

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  12. Oggi su quotidiano nazionale è presente uno schema dove si evidenzia che separata l’assistenza dalla previdenza per quanto riguarda le pensioni e i versamenti da noi lavoratorim fatti l’INPS sarebbe in attivo di 44 miliardi. Non capisco perchè i sincadati non si battano apsramente per portare alla luce questo dato molto significativo. Va separata l’assistenza che deve essere a carico0 di tutti o meglio dello Stato con le nostre tasse e non a carico di noi lavoratori che versiamo i c9ontributi, facendo così si potrebbe abbassare l’età pensionabile e pagare di più le pensioni. SVEGLIAAAAAA

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    • Esattamente..
      Dividere Assistenza dalla previdenza… sopratutto dare la possibilita’ di scegliere il fondo dove versare i propri contributi pensionistici, onde evitare che il politico pinco pallo si alzi al mattino e faccia tagli a go go per crisi che puntualmente accadono o le fanno accadere….

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      • Scusami Max la scelta la puoi fare su quella complementare (ovvero su quelle che nei paesi più “evoluti” sono definiti secondo e terzo pilastro).
        Sul primo non esiste possibilità di scelta …è un po’ come voler scegliere se pagare o no le tasse.
        In questo momento storico mi concentrerei sul capire da dove vengono e chi specula su queste crisi continue.
        La festa della globalizzazione è finita e questi sono i momenti in cui si pagano i conti.

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    • Ma quale abbassare l’età, scordatelo!
      Anche se il commento e’ corretto e il problema e’ vecchio e conosciuto ma … attenzione, perché poi bisogna stabilire dove inizia e dove finisce l’assistenza; dove stiamo i loro confini.
      È qui … che casca l’asino.

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    • E’ talmente evidente la negligenza dal punto di vista della tecnica contabile nell’imputare l’assistenza come previdenza, anche se fatto per legge, che un giudizio di malafede è d’obbligo. Del resto le preoccupazioni a legittimazione degli inasprimenti in discussione non hanno efficacia per altre spese tipo i privilegi parlamentari, il ponte sullo stretto, l’innalzamento dei tetti agli emolumenti dei manager pubblici, l’innalzamento a pioggia degli emolumenti delle cariche pubbliche locali ecc. ecc. ecc.

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    • Caro Stefano, tutto si può dire meno che non siano svegli; dove c’è confusione l’onesto ci rimette e il disonesto ci guadagna; che poi il debito pubblico ci sia è un dato di fatto e il nostro è tra i peggiori; Giorgetti disse: devo pensare come vendere il debito pubblico italiano; ora la partita è sul patto di stabilità e noi italiani siamo messi male; vedremo la finanziaria ma c’è poco da sperare; saluti a te e ai gestori del sito

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  13. Oggi su quotidiano nazionele è presente uno schema dove si evidenzia che separata l’assistenza dalla previdenza per quanto riguarda le pensioni e i versamenti da noi lavoratorim fatti l’INPS sarebbe in attivo di 44 miliardi. Non capisco perchè i sincadati non si battano apsramente per portare alla luce questo dato molto significativo. Va separata l’assistenza che deve essere a carico0 di tutti o meglio dello Stato con le nostre tasse e non a carico di noi lavoratori che versiamo i c9ontributi, facendo così si potrebbe abbassare l’età pensionabile e pagare di più le pensioni. SVEGLIAAAAAA

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  14. I dipendenti pubblici con circa 1400€ al mese di stipendio, andranno in pensione con il contributivo che se non erro con una decurtazione del 30%; quindi, sempre se non sbaglio, la pensione sarà di circa 1000€ al mese. Non oso pensare, chi come il sottoscritto, ha problemi di salute (con spese mediche, periodiche da affrontare), l’affitto da pagare e pure le rate dell’automobile.

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  15. Concordo in toto con l’articolo del Dott. Mauro Marino, pubblicato su questo sito, sabato 9 dicembre.

    Riprendendo la sua “È necessario mettersi immediatamente al lavoro, tutti insieme”;

    concretamente cosa proporrebbe di fare affinché le nostre non rimangano inutili e inascoltate esternazioni su queste pagine?

    A disposizione

    Grazie, MG

    Rispondi
  16. In pratica per medici ed infermieri se vanno con l’anticipata Fornero senza avere tagli in confronto all’attuale situazione dovrebbero lavorare circa 46 anni.. Io non sono un lavoratore pubblico e non so bene in concreto quale guadagno ci sia con questo articolo 33 in confronto alla situazione di noi privati, ma 46 anni di contributi è veramente da fuori di testa!

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    • facciamo 2 calcoli: quanti medici, che iniziano tardissimo a lavorare, raggiungono i 42 anni e 10 mesi entro i 67 anni? credo pochissimi; per gli infermieri è già diverso; diciamo che bastonano gli infermieri ma non i medici; quindi i famosi 46 anni, caro don, vale di più per gli infermieri; ma potrei sbagliarmi; in fondo non ho mai insegnato matematica…….. ops, durante il sostegno anche quella, e mi è sempre piaciuta; saluti a te e ai gestori del sito

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      • Fanno solo finta di fare qualcosa, in realtà tutti sappiamo che l’obiettivo è unicamente impedire il pensionamento anticipato, confidando poi si schiattì prima della vecchiaia.

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    • Partiamo dal presupposto che medici, infermieri e dipendenti pubblici in generale hanno un calcolo della pensione molto più favorevole che nel privato, quindi i “tagli” a cui si fa riferimento sono solo un riallineamento parziale al sistema di calcolo nel privato. Quindi chi sceglie l’ anticipata Fornero per non essere parzialmente allineato a noi comuni mortali del privato dovrebbe FACOLTATIVAMENTE lavorare circa tre anni in più. Non mi sembra sbagliato come concetto, ma capisco che vada un pò stretto ai diretti interessati. E noi del privato che il taglio ce l’abbiamo da quando siamo nati cosa dovremmo dire?

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    • Governo e sindacati sono fuori di melone.
      Credo innanzitutto di disdire la tessera , poi di votare il meno peggio.
      Non serve ad un ca….o ? Eh lo so , siamo in mano a dei farabutti , bugiardi e servi di questa U.E. che ci porterà allo sbando totale , in tutto !!

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