Pensioni anticipate 2021, post quota 100 flessibilità in uscita

Riforma Pensioni 2024: quota 103, come funziona l’incentivo e circolare INPS

La Legge di bilancio del 2023 ha istituito un incentivo per i lavoratori che, pur soddisfacendo i requisiti minimi per l’accesso alla pensione anticipata flessibile con quota 103, scelgono di continuare a svolgere la loro attività professionale. Quota 103, ricordiamo, si attiva quando un individuo raggiunge l’età di 62 anni si età e ha accumulato 41 anni di contributi previdenziali. Vediamo tutte le ultime novità comunicate dall’INPS nella Circolare numero 82/2023 su come funziona l’incentivo.

Pensioni 2024 e quota 103: le riforme nella circolare INPS 82 e le date retroattive

L’Inps ha chiarito in una circolare (puoi trovare il testo integrale qui) che il datore di lavoro deve versare la propria quota di contribuzione, essendo esentato dal trattenere la parte di contribuzione che normalmente sarebbe stata detratta dal salario del lavoratore. Questo contributo è destinato al dipendente, aumentando l’importo totale soggetto a tassazione e il salario netto in busta paga.

È importante notare che questo beneficio poteva essere richiesto a partire dal 1° aprile 2023. Tuttavia, i lavoratori che avevano presentato la domanda di rinuncia dell’accredito contributivo entro il 31 luglio precedente e che avevano soddisfatto i requisiti di accesso alla pensione entro tale data possono richiedere che la rinuncia abbia effetto dalla prima data di inizio possibile per Quota 103.

La data del 1° aprile 2023 si applica ai lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive e alla gestione separata Inps. Per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, la rinuncia produce effetti a partire dal 1° agosto, mentre per tutti gli altri casi, ha effetto dal primo giorno del mese successivo.

Pensioni quota 103, incentivi per chi resta: cessazione e aumenti in busta paga

Nel caso di cambiamento del datore di lavoro, spetta all’Inps comunicare al nuovo datore la scelta del lavoratore di usufruire dell’incentivo. La facoltà di rinuncia, attivata dal lavoratore, può formare oggetto di revoca, ma ciò può essere fatto solo una volta dall’interessato e avrà effetto dal primo giorno del mese successivo.

L’incentivo cessa di essere erogato anche nel caso in cui vengano raggiunti i requisiti normalmente previsti per l’accesso alla pensione di vecchiaia o per l’ottenimento di una pensione diretta.

L’Inps fa notare che i periodi in cui il lavoratore beneficia della “propria contribuzione,” con un aumento del salario netto, comporteranno una riduzione dell’aliquota di finanziamento e del computo delle quote contributive.

Inoltre, l’incentivo è soggetto a limiti di esonero contributivo, che sono stati aumentati dal 1 luglio 2023 al 7% per imponibili mensili fino a 1.923 euro e al 6% per imponibili mensili superiori fino a 2.692 euro.

Pensionipertutti.it grazie alla sua informazione seria e puntuale è stato selezionato dal servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.

38 commenti su “Riforma Pensioni 2024: quota 103, come funziona l’incentivo e circolare INPS

  1. Dopo 40 anni e passa di contributi si deve andare in Pensione, se poi una persona vuole ed la mole di lavoro glielo permette che lavori pure..ma credetemi ci sono lavori che ti massacrano o fisicamente o mentalmente ,ma poi con tutti i nostri giovani con contratti precari che aspettano un contratto indeterminato dove sta il ricambio generazionale,la verità…i nostri cari politici se ne fregano di noi lavoratori…

    1. CONDIVIDO PIENAMENTE. Questi pseudo politici promettono promettono ma poi non se ne fregano più di tanto, basta che il loro deretano stia al sicuro.

  2. Mentre c’è chi pensa alla pensione dopo una vita di lavoro c’è chi pensa al ponte sulla faglia oceanica dello stretto di Messina e magari un ponte da Pozzuoli e Procida..

  3. Mi sono giunte voci di corridoio che spero sian false. Parrebbe circolare l’idea di tenere le persone al lavoro fino a 80 anni con incentivi economici e servizi di assistenza x trasporto casa-lavoro-casa.

  4. Quota 103 è una cretinata, iniqua e che premia pochi. Siamo alla Corrida, dilettanti allo sbaraglio. E intanto le code alle mense dei poveri si allungano sempre di più.

      1. Cara Grazia, nel 2024 hai tutti i requisiti per l’anticipata fornero (41 anni+10 mesi+3 mesi di finestra). Vai da un patronato, ti aiuteranno. Un caro saluto.
        Lilli Reolon

    1. Guido come fai a dire a costo zero.
      Oggi tu sei al lavoro e versi contributi.
      Domani sarai in pensione, non versi contributi inps e ogni mese ritiri la pensione. Come puo’ essere a costo zero?
      Che poi sia meritata e dovuta è un altra cosa..

      1. È vero se sei pensionato non versi contributi ma ci sono sempre un sacco di trattenute. Abbiamo pagato una vita sulla busta paga e trattengono ancora soldi sulle pensioni. Premetto che dovrei andare in pensione tra un anno e mezzo ma questa cosa non l’ho mai sopportata.

    1. Ma li prendete ancora sul serio il leghista e l’ex UGL Durigon? La legge fornero con i requisiti attuali per la pensione anticipata Fornero è valida fino al 31/12/2026. Dubito che dopo quella data siano ancora al lavoro i destinatari dell’anticipata F., il rischio è che rimandino la pensione (quota 103) alle calende greche con i loro incentivi per farti restare al lavoro finché non schianti. Un caro saluto. Lilli Reolon questo non è un commento duplòicato!

  5. Buongiorno! Mi auguro che ci sia una Riforma delle pensioni nella futura Legge di Bilancio. Grazie infinite a tutti!

    1. Cara Teodora Moira, ti sembra una proposta ragionevole l’ultimo arzigogolo dei nostri governanti? Non è fantascienza è sono favole che “questi” cercano di propinarci, mentendo sapendo di mentire. Non meritano le tue parole così gentili e accomodanti. Un saluto Lilli Reolon

          1. Illustrissimo e Gentilissimo Dottor Perfetto , ignoravo i versi così profondi della poesia del celebre poeta britannico John Keats. Ringrazio immensamente Lei, per averli citati, e la Redazione di Pensioni Per Tutti

        1. Signora, con i versi poetici e gli aforismi non andiamo da nessuna parte, quello che conta è avere di che vivere dignitosamente la pensione: ce lo permetteranno costoro? Le ripeto non capiscono le parole gentili e se per questo poche altre, essi vivono in un mondo che non è il nostro: mai un problema a fine mese, cure sempre possibili, soldi che non mancano. Possiamo pensare che si curino di noi poveri lavoratori e lavoratrici? UN caro saluto. Lilli Reolon

          1. Gent.ma Signora Reolon desidererei citarle l’art. 21 della Costituzione Italiana:” Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni alto mezzo di diffusione…”. Spero di non aver urtato, ulteriormente, la Sua suscettibilità, né quella degli altri. Tanti care saluti a Lei ed ai gestori del sito.

          2. …. Errata corrige….Gent.ma Signora Reolon, desidererei citarle l’art.21 della Costituzione Italiana:” Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione…” Spero di non aver urtato, ulteriormente, la Sua suscettibilità, né quella degli altri. Tanti cari saluti a Lei e ai gestori del sito.

          3. Sig.ra Lilli Reolon, le sue parole intrise di reale pragmatismo riportano tutti noi con i piedi per terra.

            Dalle alte cime soleggianti di gioia, dove per mano la Poesia ci guida, precipitiamo nel baratro buio dove l’amarezza è sposa del pianto.

            Sig.ra Lilli Reolon, la Speranza è indissolubilmente legata alla Gioia.

            Mi conceda solo qualche minuto per riportarle otto versi ancora:
            “Gioia, bella scintilla divina,
            Figlia dell’Eliseo,
            noi entriamo ebbri e frementi,
            o celeste, nel tuo santuario.
            La tua magia ricongiunge
            ciò che il costume ha crudelmente diviso.
            Tutti gli uomini diventano fratelli,
            là dove si sofferma la tua ala soave”.

            È la prima strofa dell’Inno alla Gioia (“An die Freude”) scritto da Schiller nel 1786. Tale Inno è diventato, come lei saprà, l’Inno Europeo.

            La Poesia eleva l’animo al di sopra delle miserie umane. La eleva là, sulle cime soleggianti, dove la Speranza con le sue ali d’argento infonde nei cuori crudelmente infranti la bella scintilla della Gioia divina.

      1. Gli italiani sono un popolo di poeti e ….navigatori scrisse qualcuno sul Palazzo delle Civiltà. La nave “Italia” sta affondando e non ci rimane come ultima ratio che la poesia.

  6. E bravi…..incentivi a chi raggiunge quota 103 con 62 anni di età , mentre invece a chi ha tra 63 e 66 anni e non ha i 41 anni , viene dato il solito calcio nel sedere, mentre giustizia e democrazia imporrebbero di dare un giusto e logico incentivo a costoro, fra cui mi metto anch’io…….cioè dare la possibilità di uscire al raggiungimento della quota 103, indipendentemente dai contributi, quindi con la quota 103 pura e semplice- come al solito si va avanti a figli e figliastri e in migliaia rimangono a bocca asciutta, dando premi a chi è più giovane (62) e lasciando nel limbo i poveracci (63-64-65-66) che con tanti problemi di salute fisica e mentale e cosi via, devono attendere nelle gabbie previdenziali create da questi sanguinari che si rimpinguano i vitalizi e a noi ci danno un calcio nel culo- sotto casa bisognerebbe andare a prenderli per porre fine a questo scempio che sta mettendo in ginocchio un’intera generazione che ha lavorato, ha sofferto, ha implorato giustizia……ma il tutto è passato e passa sotto lo sguardo assente di politica e sindacato .

    1. Io il prossimo anno farò 104 (62 e 42) ma sono perfettamente d’accordo con lei,se vogliamo ottenere qualcosa bisogna che questi signori che ci governano comincino ad aver paura.Saluti

    2. Hai ragione Sergio con quota 103 si dovrebbe togliere il vincolo età e contributi obbligatori, è dalla quota 100 che perseverano con questa assurdità. Io l’anno prossimo, se dovessero prorogare quota 103 avendo già 41 anni di contributi e non essendo toccato dagli altri vincoli assurdi che si porta dietro la accetterei, ma capisco e condivido la vostra rabbia!

    3. Giustissimo Sergio: io avrei la fortuna il prossimo anno se prorogassero 103,di avere entrambi i requisiti,ma sarebbe giusto una 103 senza paletti .Se uno ha 65 anni e 38 di lavoro puo’ scegliere se andare o meno e percepire per quello che ha lavorato.

    4. Caro Sergio, finalmente ci sono altri che concordano con una proposta di quota 103 (ma io direi 102) senza vincoli di alcun tipo.
      Poi, visto che quest’anno la quota 103 con i paletti (62 + 41) ha avuto meno aderenti di quelli che ne avrebbero avuto diritto, perchè non fare una prova di tre anni (come successo con quota 100) senza paletti?
      Ma i sindacati che fanno, dormono?

      1. Altro che tre anni Paolo….. basterebbe una prova di 1 anno e vedrai quanta gente scappa, ma il problema è proprio questo, perché la sanguinaria al comando non vuole aprire le gabbie ed ha intenzione di tenerci li reclusi non si sa quanto tempo ancora, perché facciamo comodo, perché siamo un bancomat continuo, perché dobbiamo mantenere il baraccone…..perché siamo tutti suoi complici….. con il nostro commentare, protestare, scrivere e inveire…….. queste cose vanno fatte nelle strade guidati da sindacati seri, per tentare di stanare il nostro unico nemico in campo…….le sanguinarie al potere Me e Ca …….. capito?

      2. caro mio omonimo, hai capito perchè ha avuto meno aderenti del potenziale? te lo spiego: molti non hanno capito che avevano vinto alla lotteria; certamente il tetto a 5 volte la minima ha influito; mettici che esistono persone, e ne conosco, che dicono: mi sento ancora in forza , posso fare ancora qualche annetto; qualcuno dice: e poi cosa faccio? come occupo il tempo? tutto questo ha influito; speriamo in bene ma la vedo brutta; saluti a te e ai gestori del sito

    5. Caro Sergio, non credere che sia la volontà di fare dei “fasci” (anche se con questo governo….fasci intesi come “figli” e “figliastri”, comunque): è piuttosto vero il fatto che LORO (i ns. governanti, bianchi rossi o neri passando per innumerevoli gradi di grigiume assoluto) si avvalgono di innumerevoli studi analitici e di volta in volta applicano ai “fasci” meno numerosi/costosi, scelti fra quelli delle più svariate nature e tipo di composizione che gli analisti si divertono a studiare.
      In linea di massima comunque sono d’accordo con Sergio (e con tanti che con lui condividono il pensiero suo), ma sono più propenso a individuare i “fasci” in macro-categorie che onestamente ritengo siano poi nemmeno tanto occulte: vogliamo parlare della previdenza dei ns. politici, delle super-pensioni (se uno oggi ha una pensione da decine di migliaia di euro mensili, vuoi che durante la vita lavorativa non si sia già “aggiustato” abbastanza? che bisogni può avere, oggi, da soddisfare con 20/30mila € al mese?), dei sussidi erogati “allegramente” a gente che poi passa la bella vita ai danni nostri? (la cronaca ne racconta spesso e volentieri le “imprese” anche da spacconi….almeno avessero la decenza di celare meglio certe evidenze!), e mi fermo qui, potrei diventare anche molto più prolisso di quanto già non lo sia.
      Detto questo, la vera vergogna è stata ed è la mancanza di voglia di pensare al bene delle fasce deboli del Paese, facendo sempre pesare su queste le maldestre (o malsinistre) scelte amministrative. Possibile che potendo farlo, non si riesca a copiare, almeno in parte, nemmeno il modello di taluni governi molto più morigerati dei nostri? Certo, bisogna veramente rinunziare a tanti ma tanti euro nel bonifico mensile del datore di lavoro Stato, e questo fa si che nessuno, e lo sottolineo, nessuno è disposto a farlo.
      Parola di chi l’anno prossimo avrà 62 anni di carta d’identità e 41 di “giogo” contributivo.

      1. Caro Fulvio, concordo con la tua analisi e sull’elenco di cose che non vanno, a cui se ne potrebbero aggiungere tante ancora, che dimostrano ancora una volta che questi negrieri al comando hanno consolidato il vizietto di fare cose maldestre e….. guarda caso…. siamo sempre noi lavoratori il loro obbiettivo preferito – eh già…. è facile prendersela con noi , perché non abbiamo le spalle protette dai sindacati e quindi giù botte da orbi…. e noi pronti a mostrare la schiena e giù scudisciate… perché signori miei…. la Francia non ci ha insegnato nulla…e non abbiamo nessuna speranza a cui aggrapparci , assistendo inermi a continue elargizioni , premi e incentivi….. per guerra, banche, immigrati, super pensionati e così via….. la lista è lunga….. e noi non ci siamo nelle loro liste ahimè!!!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su