Riforma pensioni 2024, Quota 41 o sistema a rischio?
Mentre prosegue la diatriba sulla riforma delle pensioni, argomento tornato in voga in vista delle prossime elezioni, ,e mentre torna ad emergere lo spettro della Quota 41, ma solo con ricalcolo contributivo, che fa storcere il naso a molti, ecco che risulta interessante un articolo lungo e dettagliato scritto dal Professor Giuliano Cazzola su Huffpost ove emerge chiaramente la situazione attuale, alle luce delle tante parole e promesse che poi saranno, a conti fatti, inevitabilmente disattese.
Nel giro di una ventina d’anni vi saranno– si legge nell’articolo redatto dal Professore, di cui riportiamo solo alcuni tratti- più di 2.5 milioni di nuovi pensionati contro 6 milioni in meno di persone in età da lavoro. Sempre meno persone verseranno i contributi che servono per pagare le pensioni. Inevitabili le conseguenze: gli over 65 del futuro dovranno lavorare e formarsi almeno fino a 70 anni.
S’intende che il sistema previdenziale attuale sarà sempre maggiormente a rischio tenuta se non si agirà o con politiche attive del lavoro, o su politiche per incentivare la natalità, la demografia é una scienza preccoché esatta, ricorda Cazzola, quindi gli scenari non sono affatto rosei. Di seguito alcuni estratti del suo elaborato che per fanno intendere la situazione attuale.
Riforma pensioni 2024, altro che Quota 41 e 103: per i 40enni di oggi presagi ‘nefasti’
Così Giuliano Cazzola: “Ma è sufficiente osservare l’evoluzione degli andamenti demografici per capire che nessuna società è un grado di reggere, a lungo, una situazione in cui le generazioni che contribuiscono si riducono mentre quelle riscuotono la pensione aumentano. Negli ultimi giorni ha suscitato un po’ di lamenti in più l’osservazione dell’Ocse sul livello delle retribuzioni in Italia.
E ancora: “Non è rassicurante osservare che nel 2050 i giovanissimi (da 0 a 14 anni) saranno sorpassati addirittura dagli ultra ottantenni. Già nel 2040 i residenti che – secondo le regole vigenti e quelle che hanno in mente tanti presunti riformatori – saranno in area di pensionamento o di pensioni (dai 65 anni in su) ammonteranno a più di 18 milioni, a cui vanno aggiunti i 6 milioni degli under 14 anni. Non male per una popolazione complessiva di 56 milioni. Sono assolutamente prevedibili gli effetti dell’intrecciarsi di questi processi: denatalità, invecchiamento, aumento dell’attesa di vita e prevalenza del pensionamento anticipato che è stato sempre salvaguardato al punto di fare dell’Italia il ‘ Paese dell’anticipo’’ con 6,5 milioni di trattamenti di anzianità contro 4,5 milioni di vecchiaia“.
Quota 41 e Quota 103? Forse sì ma per pochi
Poi il professore proseguendo nella sua analisi nell’editoriale cita anche il parere del demografo Alessandro Rosina ove si evidenzia a chiare lettere come il problema demografico andrà inevitabilmente ad incidere sulla previdenza, proprio perché nel giro di pochissino tempo vi saranno, data l’età avanzata, più pensionati e sempre meno, effetto della denatalità, nuova forza lavoro. Qualcosa volente o nolente andrà pur fatto e chi si occupa delle riforme previdenziali purtroppo dovrà tenere conto, per i prossimi anni, degli effetti demografici. Le riforme non potranno più essere pensate senza tener conto di questi cambiamenti strutturali della poplazione. Quindi va bene parlare di Quote, siano esse Quota 103 o Quota 41 con contributivo, per chi é prossimo alla pensione e va accompagnato ormai inevitabilmente alla quiescenza, ma se il trend sarà questo davvero i quarantenni di oggi rischieranno di dover lavorare fino a 70 anni per una pensione che dovrà anche essere affiancata ad una complementare, dato anche il rischio che gli assegni saranno più bassi andando verso il contributivo ed a causa dei tanti contratti discontinui che caratterizzano i lavoratori nati negli anni 80.
Rosina dice, alla luce dei datii che affermano che nel giro di una ventina di anni vi saranno più di 2,5 milioni di nuovi pensionati contro 6 milioni in meno di persone in età di lavoro, “saranno inevitabili forme parziali di permanenza nel mercato del lavoro, di partecipazione diversa alla vita sociale e produttiva, di inserimento in percorsi di formazione, anche fino a 70 anni e oltre. Certo, rimodulando carichi di lavoro, mansioni, orari, ma la strada è questa“.
Lasciateci, se vi va, un ‘commento’ al fondo dell’articolo, ci fa sempre piacere leggere le vostre considerazioni e/o testimonianze. Se avete figli, ad esempio, lavorano, sono alla ricerca di un’occupazione, sono impiegati con contratti regolari, qui o all’estero? Siete preoccupati per il loro avvenire? Sentitevi liberi di parlare della vostra situazione o di rivolgere un pensiero alle giovani generazioni.
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Banca d’Italia ??? Esiste ancora dopo il 2002. ????
👏
Sono informata. La sinistra non si salva.
Nel 1991 PRODI disse: entrando nell’euro lavoreremo meno e guadagneremo di più.,.
Forse lui…..
Si rivolgeva a Se stesso e agl’ altri come Lui
Effettivamente nel 1991 le prospettive erano quelle prima della nascita della moneta unica, aveva ragione Prodi. Poi era riuscito a conquistare un cambio Lira-Euro molto vantaggioso per noi. Non è colpa sua se da quel momento, con l’avvento dei governi Berlusconi, molti commercianti ne hanno approfittato interpretando 1 euro come se fossero 1000 lire, invece che 1936,27. Gli anni 90′ erano ancora anni positivi, per posti di lavoro e stipendi. Tutto è cambiato dal 2000 in poi. Prodi, insieme a Ciampi, Visco e altri economisti, sono gli unici ad aver tenuto sotto controllo il debito pubblico, anzi diminuendolo. Sono stati i governi di dx a far esplodere quel debito fino al quasi default del 2011. Questa è storia, basta informarsi.
Prodi non ha mai avuto ragione! E soprattutto non ha mai capito un c… di economia, ha eseguì semplicemente gli ordini
Un vero Garibaldino … Obbedisco!
👍
Ma che dici???
2005 debito pubblico 106,6
2006 debito pubblico 106,7
2007 debito pubblico 103,9
Questi sono i dati ufficiali.
Se poi lei ha altri dati lo comunichi alla Banca d’Italia.
No comment per le castronerie dette
Va bene il contributivo…???Sta scherzando il tipo, vero….
Meglio baby pensioni
Buonasera! Anch’io ritengo che il Governo Italiano debba promuovere politiche del lavoro o politiche che incentivino la natalità. Grazie di cuore a tutti!
E noi cittadini dovremo credere a tutti questi dati dopo che altrettanti illustri esperti , dirigenti, politici hanno fatto altrettanti conteggi per esultare alla vittoria con l’istituzione di un bonus 110 accorgendosi dopo 3 anni che i conti non erano giusti, anzi addirittura devastanti per anni sul bilancio del nostro Paese?
E come la mettiamo con l’aumento al 3% delle spese militari votato in un oretta? Milioni di euro trovati in solo un oretta.
Lasciateci almeno la facoltà di ridere in mezzo a tutta questa follia e pazzia. Raccontateci tutte le storie che più vi conviene raccontare tanto noi lavoratori soccomberemo comunque perchè le priorità assomigliano molto di più a quelle descritte sopra e non sono certo quelle di rendere giustizia alle pensioni.
Dimenticavo: tra 10 anni, quando il disastro sociale sarà definitivo, sentiremo con certezza assoluta ammettere che c’è stato chi , con vedute lungimiranti aveva fatto una proposta seria sulle pensioni, su robot e IA, sul conseguente lavoro che si poteva creare, sulle conseguenti nascite e sul cerchio che si richiudeva ma che purtroppo non è stata neppure letta nelle stanze dei bottoni.
Troppo impegnati a cercare come tagliare l’ultima goccia di vita ai lavoratori.
FMI dice che l’Italia deve eliminare ogni tipo di pensione anticipata.
FMI deve andare a fare in……
Nel paese delle lotterie e gratta e vinci, perché non fare una bella lotteria per quelli intorno i 40 di contributi “che se sei fortunato vai in pensione”? ogni mese 1000 estrazioni, siore e siori, e più hai versato più compare il tuo nome nel gran cilindro!!! potrebbero farci una trasmissione alla RAI…
certo, cara delfina, per loro la norma è legge Fornero, anzi, l’unica soluzione giusta; poveri noi, in che mani siamo; saluti a te e ai gestori del sito
Ho paura che l’obiettivo di tutto questo parlare di emeriti economisti sia l’anticipata Fornero che permette di uscire con 43 anni di lavoro ma con “soli” 62 anni, troppo giovani ! e quindi anche la Fornero venga messa in discussione . Non hanno il coraggio di dirlo apertamente e quindi iniziano a indorare la pillola e a preparare il popolo per bollirlo a fuoco lento . Per questo a gran voce si sente non toccate la Fornero , c’è paura in giro e il popolo non ha neppure più lo strumento del voto perchè ogni partito che va al governo farebbe la stessa cosa cioè sottometersi all’europa visto l’ enorme debito pubblico dello stato .
se tutto va bene siamo rovinati…
Con l’anticipata Fornero puoi andare a prescindere dall’età, anche a 57 anni se hai iniziato a 14 anni e non hai mai smesso!
Come no , lavoro che latita e dove c’è e sottopagato , introduzione dell’ AI , i giovani li fanno scappare …..
Ma questi da che grotte saltano fuori ?
Mi chiedo se questi personaggi vogliano anticipare che occorre intervenire sulla anticipata fornero di 43 anni di lavoro ? Magari rendendola contributiva anche per i misti oppure eliminandola e lasciano solo la pensione di vecchiaia . E’ questo il loro obiettivo ? E per farlo ci parlano della demografia del 2050 !. Se il sistema contributivo nel 2050 o anche prima non potrà più reggere allora che inizino a pensare ad altre soluzioni più lungimiranti e che non colpiscano chi ha lavorato 43 anni o lascino in azienda dei vecchi! si perchè a 67 anni si è vecchi per il lavoro , non siamo tutti laureati in ufficio a fare delle tabelle. Le soluzioni da introdurre per i nostri figli ci sono e non sono fatevi l’integrativa oppure lavorate 70 anni . I lettori le chiedono a gran voce ma nessuno ascolta ! Così aspettiamo una nuova crisi di mercato e una nuova fornero di un nuovo governo tecnico e poi in emergenza una nuova soluzione . Tanto in Italia è sempre stato così , si lavora solo sulle emergenze e si fa fare il lavoro sporco ai tecnici . Ps. i miei figli non hanno mai avuto il problema di trovare il lavoro , nella mia regione sono le aziende che hanno i problema a trovare forza lavoro con diplomi tecnici , qui poi i laureati tecnici ogni due/tre anni cambiano azienda. saluti a tutti .
Le previsioni sulla demografia del 2050 devono servire ad implementare politiche di incentivo/sostegno alla genitorialità come nei messi meglio d’Europa. Poi se la demografia cresce occorre eliminare importazioni e delocalizzazioni per prodotti sempre dannosi per l’ambiente e quindi per noi, sia in produzione ed in fase di consumo. Recuperi posti di lavoro.Ecc. Solo dei cervelli a funzionamento mono variabile possono constatare un eccesso di indebitamento e proporre di risolverlo con i soldi dei meno abbienti del sistema, impoverendo così anche il futuro, e contronatura. A oltre 60 anni hai voglia di corsi d’aggiornamento!
Condivido in parte la tua opinione a 67 anni si è vecchi per lavorare ma vale anche per noi laureati. Anche se lavoriamo al caldo d’inverno e al fresco d’estate la memoria e la prontezza non è più quella di una volta. Non lavoro su impalcature o in fabbrica ma quando devi fare un lavoro anche solo di testa se sbagli è vero che non ci rimetti un braccio, una gamba o la vita ma se combini qualche casinò da un punto di vista finanziario ti portano via la casa magari l’unica dove stai pagando ancora il mutuo. Quindi in conclusione anche per noi è fatica mentale e non fisica lavorare sino a 67 anni.Un saluto ai gestori del sito.
Caro Stefano, la domanda è: qualcuno, a suo tempo , e non quando avevi 50 anni ma 30, ti ha detto di riscattare gli anni universitari? perchè a 30 anni è un costo, a 50 è un’altro; è qui che è il punto; comunque tieni duro e in bocca al lupo; saluti a te e ai gestori del sito
Si continua a sottolineare la mancata promessa di quota 41 del governo e ci si dimentica che ogni mese che passa sono costretti a rivedere al rialzo la spesa del superbonus 110, che sta drenando soldi senza nessun freno.Aggiungo che tutti gli enti internazionali ( ieri si è aggiunto pure il Fondo Monetario Internazionale) ripetono lo stesso mantra ” togliere le pensioni anticipate”. O sono tutti impazziti, oppure la realtà è purtroppo difficile a causa della demografia.Quindi, in questa situazione ripeto il mio mantra, nessuno in Italia che sia destra o sinistra farà qualcosa di meglio sulle pensioni in futuro.
Di fatto in un futuro prossimo ci sarà solo la pensione di vecchiaia sui 70 anni.
Nessuno più lavorerà per vari motivi oltre 40 anni, perciò è chiaro ed evidente a me che qualsiasi cosa faranno potrebbe peggiorare la Fornero. Per quanto mi riguarda non posso che affermare giù le mani dalla Fornero, una cosa che mai in passato avrei pensato di scrivere.
Opere che drenano soldi senza freno, e a volte anche senza senso, ce ne sono un “casino”. Anche senza assistere a qualche puntata di Report e se ne trovano a volontà.
Tra le maggiori, oltre al pozzo senza fondo del superbonus, solo per citare casi eclatanti, possiamo trovare il Ponte sullo Stretto e le strutture per le olimpiadi invernali Milano Cortina del 2026. Quanti miliardi di euro sprecati!! E poi si piange miseria sulle pensioni!! Veramente, un horror da fantascienza!!!
In merito all’inverno demografico, del quale non nego l’importanza e le implicazioni negative nei più svariati aspetti, penso però sia oggi naturale e inevitabile.
Naturale, perché credo che in un certo senso la Natura cerchi di difendersi dalla crescita esponenziale di esseri umani (anche la sterilità è aumentata), infatti il calo demografico più forte lo patisce, per ora, l’opulenta società occidentale che consuma la stragrande maggioranza delle risorse.
Inevitabile, perché pare assodato che non vi possa essere una crescita continua, in nessun settore, sia in natura (anche la diffusione dei virus ha degli apici e delle cadute), che in tutti gli ambiti della vita umana.
Fra non molti anni però (spiace dirlo, perché sarò fra questi) vi sarà una naturale e inevitabile correzione a quanto sopra, la dipartita dei cosiddetti baby boomers, che probabilmente riporterà in equilibrio la bilancia, correggendo indirettamente l’indice negativo delle nascite.
Detto questo dobbiamo sì cercare di favorire le nascite, evitando però di peggiorare le condizioni di quello che è già considerato un paese sovrappopolato (con circa 200 abitanti per kmq) in un territorio inoltre fragile e morfologicamente complesso.
Ecco perché non si può e secondo me non si deve puntare solo sulla leva della natalità, ma dobbiamo immaginare formule nuove, mai sperimentate, perché ciò che stiamo vivendo (sviluppo tecnologico e A. I.) ha la portata di un cambiamento epocale.
Le proposte del Dr. Perfetto e del Dr. Marino mi sembra vadano in questa direzione.
Grazie ai gestori del sito per lo spazio.
Tiro un po a indovinare.
Gli ultimi esperti che hanno postato non hanno minimamente parlato di imposte su Robot e A.I.
Ci hanno parlato in compenso che abbiamo la pensione di vecchiaia più alta ma che gli altri in UE ci stanno. rapidamente raggiungendo.
Ci hanno detto che però abbiamo il vizio di ricorrere alla anticipata e che abbiamo il rapporto lavoratori pensionati tra i più bassi d’Europa.
Ci hanno detto anche che il nostro sistema in UE e il più costoso (a parte la Grecia) che, se ben ricordo, avevano già “adeguato” (EUfemismo).
In compenso il nostro problema alla vigilia del voto sembrano essere gli attuali politici che non hanno mantenuto la parola.
Ma dei 300 richiami al RIBASSO fatti in EU su stipendi, pensioni, welfare e sanità … tutti muti.
Non mi pare che al momento in EU il pallino lo abbiano in mano quelli di cui ci si lamenta quotidianamente.
Attenzione a invocare la “riforma” perché poi quando dovesse arrivare ho il vago sentore che ce la ritroveremo peggio di prima.
SOLUZIONE?
Eccola
Ricalcolo delle pensioni in essere con le regole che si inventano
Vedrete che risparmio e equità
Niente di nuovo sotto il Sole.
La formazione … solo dopo la lettera del licenziamento.
Ormai è chiaro che non vi è alcuna intenzione di fare la riforma delle pensioni, malgrado le promesse elettorali fatte nel 2022; anche adesso, in vista della prossima tornata elettorale, si torna a parlare, ovviamente senza una base concreta, di quota 41 per tutti.
E certamente la giustificazione non può essere la tenuta del sistema pensionistico correlata al tasso di natalità in costante decrescita; tale problematica la scoprono adesso??
Ovviamente il decremento delle nascite influirà sulla “tenuta” del sistema previdenziale, ma certamente non nel breve/medio periodo.
Nel breve periodo, per quel che riguarda i trombati da quota 100, quota 102, quota 103 e che hanno subito il c.d. scalone di 5 anni (ormai passato nel dimenticatoio) il problema non può essere riconducibile ai “6 milioni di persone in meno in età da lavoro”.
Come noto, infatti, il tasso di disoccupazione (fonte ISTAT) è pari al 7,2% mentre le persone in età da lavoro, disoccupati, inoccupati o che non cercano lavoro (meglio essere assistiti dallo Stato e lavorare in nero) sono parecchi milioni.
Non sono un economista, ma mi permetto di dire che il vero problema è questo. Il Governo attui delle serie riforme del lavoro e faccia in modo che TUTTI abbiano un lavoro e, contemporaneamente, faccia una politica di incentivazione delle nascite con agevolazioni alle giovani coppie.
Difatti, mi chiedo: se il tasso di natalità non fosse diminuito, e si fosse mantenuto ai livelli di 20 anni fa, questi milioni di persone avrebbero avuto un lavoro? o sarebbero stati, ahimè, dei disoccupati/inoccupati e, quindi, senza possibilità di contribuire alla “tenuta” del sistema previdenziale?
Buon lavoro
Il superbonus 110 si lo stanno scoprendo adesso, visto che chi lo ha partorito aveva previsto una cinquantina di miliardi di spesa e adesso siamo a 160, e queste sono cifre, non balle.
Caro Giuseppe.
Il disastro è iniziato molti anni fa.
Dovresti risalire almeno a quello che hanno individuato come l’Annus Horribilis della nostra nazione il 1992.
A tutte le conseguenze dello SME e delle scelte operate per portarci nella “terra promessa di Maastricht”.
Sono passati ormai 32 anni, ne mancano ancora 8 poi eguaglieremo i famosi 40 dell’esodo di Mose; ma della terra promessa si è perso traccia … anzi le ultime nuove minacciano ben altro!
Famoso resta l’articolo di “la Repubblica” di quell’anno “ Bisogna colpire salari e pensioni”.
Nulla è cambiato alla faccia dei populismi, disastri delle varie quote, mancate promesse, figli che non nascono e A.I. che ci minacciano.
Saluti
E’ brutto dirlo ma sicuramente i nostri figli dovranno lavorare di più ma non possiamo noi padri e madri pagare per la colpa di governi che per anni non hanno fatto politiche attive del lavoro e una riforma delle pensioni adeguata. Noi abbiamo pagato i nostri contributi ed è sacrosanto mandarci in pensione con una pensione dignitosa. I nostri figli si faranno una pensione integrativa in moda da affiancare quella privata a quella pubblica. Ci dovranno essere manovre fiscali che favoriranno le pensioni integrative, non possiamo essere noi a pagare le colpe delle pensioni baby o dei vari privilegi che sono stati fatti in questi anni. Ecomunque basterebbe staccare assistenza e previdenza per vedere che comunque il sistema pensionistico è in equilibrio con i contributi versati. L’assistenza deve andare a carico di tutti i cittadini con le tasse e non dei lavoratori.
Concordo!!!
Caro Stefano “…fare una riforma delle pensioni adeguata…” non so se lo sarebbe
per i lavoratori o per il sistema.
la storia che si ripete..ci devono pensare quelli che vengono dopo.
fossi in loro non pagherei piu neppure un contributo.. e riprenderei a lavorare in nero.. e se non possibile cambierei paese… .cosi vediamo come ci pensano quelli che vengono dopo!
Sono perfettamente d’accordo col mio omonimo su praticamente tutto aggiungo solo che previsioni catastrofiche sul lungo periodo sono sempre sospette e comode x quei personaggi che col culo nel burro e super privilegiati se ne fregano della dura vita che operai di vario tipo hanno e continuano a subire x garantire le pensioni di quei furbetti……
Concordo pure io con Stefano addossare tutto a noi non sarebbe mai giusto.
Disamina perfetta concordo a pieno
In merito al numero elevato di pensioni anticipate di anzianità ritenuto scandalosamente alto si fa riferimento alla cosiddetta anticipata Fornero raggiungibile dopo 43 anni e un mese di lavoro? Se è così credo che i cosiddetti esperti ormai considerino i lavoratori solo carne da macello. Per quanto riguarda corsi di formazione per i settantenni forse bisognerebbe avere il coraggio di spiegare che si tratta di corsi accelerati per affrontare serenamente e con gratitudine verso gli imprenditori e lo Stato l’eutanasia.
Non capisco perché si riportino continuamente le esternazioni di cazzola o Brambilla che fanno bene il loro mestiere di portatori d’acqua a un mulino ben preciso . .ma basta… fate sentire altri economisti che la pensano diversamente
La N° 4 delle 10 regole del controllo sociale di Noam Chomsky,
4) La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come dolorosa e necessaria, ottenendo l’applicazione pubblica nel momento, per un’applicazione futura.
E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato: primo, perchè lo sforzo non è quello impiegato immediatamente, secondo, perchè il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza di sperare ingenuamente che tutto domani andrà meglio e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo da più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
Buongiorno.
Mi domando se ci sia qualche economista che ne abbia azzeccata qualcuna nel corso delle ultime crisi.
Che io sappia nessuno!
Non capisco.Ora tutti bravi a fare previsioni tra 25/30 anni.In questi ultimi 25/30 si sono fatti sfaceli nell’ambito previdenziale.Domanda:ma siete così sicuri che tra 25/30 anni succederà la catastrofe?O fate previsioni catastrofiche perché negli ultimi 25/30 anni ed oltre non ne avete azzeccata una?Fac59
marco, è matematica; le nascite sono sempre meno; se pensi che quando siamo nati noi nascevano 1 milione di persone all’anno, ora 400 mila; ora i nodi al pettine sono arrivati sul tema pensioni visto che siamo in età da pensioni i baby boomers; cosa fanno allora? stravolgono la fisiologia umana; tengono a lavorare le persone oltre misura; l’ideale sarebbe la proposta del dott. Perfetto ma ….. speriamo bene; saluti a te e ai gestori del sito