Prosegue la nostra rubrica “L‘esperto risponde“, quest’oggi rispondiamo ad un nostro lettore che chiede se é possibile, una volta avuto accesso alla pensione con Quota 103, per la quale servono, lo ricordiamo, un minimo di 41 anni di contributi e 62 anni d’età, continuare a lavorare per la stessa azienda. Di seguito la domanda di Giorgio e la risposta accurata.
“Dopo essere andati in pensione con la 103, è poi possibile continuare a lavorare per la stessa o altra azienda in regime di partita Iva?” Grazie
Pensioni 2025, Quota 103 cumulabile con altri redditi?
Una delle caratteristiche della Quota 103, oltre al calcolo tutto contributivo e all’importanza di dover avere all’attivo almeno 41 anni di contributi e 62 d’età, é proprio il divieto di cumulo reddito.
La Quota 103 non é cumulabile con i redditi derivanti da qualsiasi attività lavorativa, anche se svolta all’estero, fa eccezione solamente il lavoro autonomo occasionale nel limite massimo di 5.000 euro annuo lordi.
Mentre coloro che sono andati in pensione di anzianità, 67 anni, o anticipata e di vecchiaia con il calcolo retributivo o misto, ossia quei lavoratori che hanno versati contributi previdenziali prima del 1/1/96, possono tornare a lavorare anche cone dipendenti senza alcuna conseguenza per quanto riguardac la pensione in pagamento.
Va da sé dunque che questa limitazione dovuta alla Quota 103 di cumulare la pensione ed i redditi di lavoro viene meno non appena viene compiuta l’età pensionabile di vecchiaia, che ad oggi risulta fissata a 67 anni. Superato questa età non sussistono più problemi di cumulo ed il Signor Giorgio potrebbe tornare a lavorare in azienda.
Resta inteso che se il Signor Giorgio volesse proseguire come consulente a P.I presso la propria azienda prestando servizio entro un tetto massimo di 5.000 euro Lordi annui, potrebbe farlo indipendentemente dalla sua età anagrafica.
Speriamo che anche questo approfondimento vi sia stato d’aiuto, ricordatevi di lasciare un vs commento nell’apposita sezione del portale, qualora aveste bisogni di ulteriori specifici, i nostri esperti, per quanto possibile e mai avendo la presunzione di sostituirsi al patronato ed ai centri di riferimento, cercheranno di rispondere alle vostre domande.
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Ho un dubbio e saro’ molto grato se qualcuno sa rispondermi.
Con quota 103 si puo’, essendo gia’ iscritti ad un albo professionale, aprire una partita I.V.A. e fatturare fino a 5.000 euro di lavoro occasionale? Mi sono gia’ rivolto a due patronati ma non hanno saputo rispondermi.
Saluti Paolo.
Caro mio omonimo, vorrei risponderti di si e secondo me è si perchè una delle caratteristiche di questa quota 103 ma come delle altre precedenti è che non puoi fare altri lavori al di là di lavori occasionali entro un limite di 5000 euro lordi l’ anno; metterci la mano sul fuoco? io non ce la metterei; chiedi ad un terzo patronato e magari anche all’inps; in bocca al lupo e saluti
Da quello che ne so io ma sono tutt’altro che un esperto direi di sì.
Da quello che risulta dalla proposta della nuova finanziaria (ancora in approvazione!), con quota 103 è possibile avere un’entrata aggiuntiva alla pensione fino a € 5.000/anno per lavori occasionali.
Questa cifra è fatturabile usando il solo codice fiscale e applicando la ritenuta d’acconto. Non serve quindi aprire una nuova partita iva o iscriversi ad un albo professionale.
Non sono un professionista nel ramo, le consiglio quindi di rivolgersi ad un buon commercialista o a un patronato più competente che sappia darle le giuste indicazioni.
caro omonimo, ti ho già risposto; è in moderazione in bocca al lupo e saluti a te e ai gestori del sito
Caro Paolo all’interno dell’articolo di ogi vi é la risposta alla sua domanda: https://www.pensionipertutti.it/pensioni-anticipate-2025-dubbi-su-quota-103-e-bonus-maroni-le-risposte-dellesperto/
Nel frattempo il mistero del lavoro ha pubblicato i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo che come previsto sono a nostro sfavore in confronto all’attuale biennio, nel mio caso per la mia età e il mio montante la differenza è di 31,06€ lorde al mese..
Ministero non mistero
D’ altra parte, caro Don, ripartendo l’aspettativa di vita era inevitabile; il mio coefficiente di trasformazione dei 67 anni è calato dal oltre 5, 7 a 5,6; sono sicuro che nel 2027 aumenterà l’età per la pensione di vecchiaia e caleranno ulteriormente i rendimenti; cosa fare? campare fino a 110 anni, maledirli; saluti a te e ai gestori del sito
Eh sì Paolo, speriamo che la salute ci assista.
eh, si, speriamo; un saluto a te e ai gestori del sito
La Santanchè fa il Ministro. In un Paese normale basta un rinvio a giudizio. l’Italia riconosce il Tribunale dell’Aja e deve comportarsi di conseguenza.
Non sono d’accordo io sono un garantista.In un paese normale, il rinvio a giudizio si traduce al 90% in condanna, in Italia per questo tipo di reati vengono assolti in larga maggioranza, legga le statistiche.
Sulla Santanchè la Meloni ha detto che devono vedere le carte (1 anno fa). Sulla sentenza dell’Aja che l’Italia deve eseguire, ha detto “valuteremo”. Sulle pensioni e sanità ha detto che LORO non ne hanno bisogno.
I primi a non applicare la sentenza dell’Aja sono gli Stati Uniti che forniscono armi ad Israele e non riconoscono quella corte di giustizia, mica un paesino qualsiasi.Quanto alla Santanchè che non mi è per niente simpatica, vale la presunzione di innocenza fino al terzo di grado di giudizio, non siamo la Russia di Putin.Sulla sanità, il governo come quelli precedenti del resto,deve rispettare il patto di stabilità europeo purtroppo.Vogliamo una volta per tutte capire che, questa Europa con l’imposizione tedesca sull’austerity ci sta mandando al tracollo?E questo vale anche per le pensioni.