Riforma pensioni, Cazzola: ‘meno male che la Fornero c’é’, molti lavoratori d’accordo
Sulla Riforma pensioni non si placano le discussioni sui social e sui media, moltissimi esperti si stanno confrontando ora che licenziato il DEF, documento di economia e finanza, appare piuttosto evidente che per il Governo Meloni le priorità sono altre rispetto alla riforma previdenziale. Molti lavoratori, preoccupati, stanno lasciando sul portale differenti commenti in cui si dicono quasi sollevati dal fatto che esista ancora la Legge Fornero, che é sempre stata considerata rigida ma almeno strutturale, non una sorpresa insomma, a dispetto, dicono, delle ultime riforme sperimentali come Quota 100, Quota 102, Quota 103. Il Dott. Claudio Maria Perfetto dalla sua ha fatto notare come non sia così semplice parlare di uscite flessibili dal momento che la forza attiva é decisamente inferiore rispetto al numero di persone potenzialmente pensionabili, ragion per cui non vi sarebbero i denari per tenere in equilibrio il sistema previdenziale. Su entrambi i fronti pare convergere il pensiero di Giuliano Cazzola, Giuslavorista, in un recente scritto pubblicato sull’Haffpost, che parte dalle tante promesse, mai realizzate, dal leader della Lega Salvini. I nostri stessi lettori si dicono esausti dalle tante promesse elargite in campagna elettorale e mai mantenute. Per una volta insomma, ci pare di leggere, una certa affinità di vedute tra il Professore e chi ci legge ormai da anni.
Riforma pensioni 2024, Cazzola: ‘Meno male che ci sono le ‘regole’ Fornero’
Così Cazzola nel suo recente scritto, da cui prendiamo le parti più salienti: ” E’ stato grazie alla connivenza dei media che Salvini è riuscito a far passare la convinzione che la riforma del 2011 avesse proibito ai lavoratori l’accesso alla pensione se non ad un passo dalla tomba“.
Era divenuta opinione comune che la riforma Fornero dovesse essere ‘’superata’’, con dosi di flessibilità per consentire nei fatti ulteriori anticipi dell’età pensionabile in un Paese in cui le pensioni anticipate superano, nello stock, di ben due milioni i trattamenti di vecchiaia, per un onere finanziario pari al doppio; mentre nei flussi ogni pensione di vecchiaia ne conta almeno tre di anzianità.
Poi parlando dell’attuale Governo Meloni aggiunge: “Si dice, adesso, che con la rinuncia del governo Meloni ad effettuare una riforma strutturale che la ‘’superi’’, il 1° gennaio prossimo, si applicheranno (ahi loro!) le regole ‘’della Fornero’’. Nessuno spiega che, nel corso del decennio dalla sua entrata in vigore, sono state introdotte diverse misure di deroga e di tutela di condizioni personali, familiari e occupazionali di disagio e difficoltà, mediante forme di anticipo rispetto alla maturazione dei requisiti del pensionamento ordinario: l’Ape sociale, i benefici per i lavori, non solo usuranti, ma anche gravosi (per ben duecento fattispecie) per i lavoratori c.d. precoci, per coloro che devono prestare assistenza ai familiari o hanno perduto il lavoro; infine, con opzione donna, prima che venisse manomessa dal governo Meloni.
La parola manomissione associata alla misura opzione donna trova supporto anche nelle parole di Cesare Damiano, già ministro del Lavoro, e Presidente dell’Associazione Lavoro & Welfare, che nel corso dell’intervista che ci ha rilasciato ha supportato l’amarezza delle donne per il cambio improvviso e non giustificato dei requisiti richiesti per accedere alla misura. Si sperava infatti che nel DEF si tornasse indietro almeno su questo punto, dal momento che la platea per accedere alla misura si é così ridotta al punto da rendere pressoché inutilizzabile da quante contavano di poter pensionarsi col la proroga della misura originaria.
Il problema delle uscite flessibili resta comunque il ricambio generazionale nel mondo del lavoro, se non si versano ‘nuovi’ contributi, spiegano chiaramente il Dott. Perfetto ed il Prof Cazzola, chi pagherà le pensioni di quanti vorrebbero accedervi oggi? Il nostro sistema é a ripartizione, quindi chi sta lavorando oggi contribuisce in realtà a pagare l’assegno previdenziale a chi é già in pensione, non a pagarsi il proprio, come in molti sono soliti credere.
Riforma pensioni 2024: invecchiamento e denatalità, quali effetti sul mercato del lavoro e delle pensioni?
Così prosegue Cazzola nel suo scritto sull’Huffpost: “C’è un aspetto del tormentone delle pensioni che lascia basiti: tutti si sono accorti della crisi demografica schiacciata tra invecchiamento e denatalità; nessuno però si azzarda a mettere in relazione questo trend (che potrebbe presto diventare irrecuperabile e che comunque richiederebbe dei decenni per essere invertito) con i suoi effetti sul mercato del lavoro e sulle pensioni, nel contesto di un sistema finanziato a ripartizione nel quale sono i lavoratori attivi a pagare le pensioni delle generazioni uscite dal mercato del lavoro.
Al di là di ogni altra considerazione è palese il contorcimento della trappola demografica, quando aumentano i pensionati e diminuiscono i contribuenti attivi, per il banale fatto che non sono nati in numero adeguato per decenni perché l’emorragia dura dal 1964 quando si toccò il numero più elevato di nascite (1,1 milioni). Nei prossimi 20 anni mancheranno circa 6 milioni di persone in età di lavoro, mentre vi saranno 2 milioni di pensionati in più.“
Chi pagherà le pensioni allora? Resta dunque un domanda più che legittima, che ci viene da fare a fondo articolo, senza voler creare allarmismo alcuno, ma volendo invitare ad una sana riflessione. Se vi va di confrontarvi con noi scriveteci nell’apposita sezione commenti del sito.
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La riforma delle pensioni è necessariamente da collegare alle politiche del lavoro in ambito giovanile e a nuovi indirizzi programmatici nei confronti dei migranti. Per quasi due decenni hanno sempre giustificato la situazione critica dicendo che era ovunque, quindi globale, ma non è così. In Francia scendono in piazza per non andare in pensione a 64 anni ma rimanere a 62 ma rimane il fatto che i trattamenti economici sono diversi, che come in Germania, Olanda, Inghilterra, le politiche sociali permettono di poter avere figli perchè ci sono scelte diverse. Qui i figli non nascono perchè è una impresa averne. Landini dice bene che i migranti sono una soluzione e non un problema. Non si va da nessuna parte se non si consolida il futuro dei giovani dai 20 ai 30 anni con contratti al 60% in precariato. Meno nascite e meno introiti sia per chi deve andare in pensione e sia per loro che non ne avranno. Occorre un coraggio politico che al momento non c’è. Fatto di scelte tra le quali, distogliere le spese aumentate per armamenti e forniture e inutilità quali il ponte sullo Stretto. In definitiva non ha importanza un governo di destra, centro o sinistra, ma di politici con una intelligenza superiore a quella di una medusa.
Piero condivido in piena la sua analisi.Abbiamo politici incapaci e ignoranti nelle materie di ordinaria quotidianità.Sono sempre più demoralizzato.Fac59
ahahahah.. per chi e’ andato in pensione giovane come lui!
sempre le stesse cose ripete… senza riconoscere …la parte umana della questione. e il valore che ha la vita!
Cosa sta sognando Cazzola ? che tutte le pensioni in essere retributive e belle gonfie con 30 , 35 anni di contributi (5 per i politici ma anche meno) si becchino un bell’aumento dovuto all’inflazione e che i baby boomers ( noi ) continuino a pagare le loro grasse pensioni e poi ci beccheremo una bella Fornero ma non mista ma perchè no? tutta contributiva .
E se chiediamo ma i nostri soldi dove sono? ci rispondono: i vostri soldi non ci sono più! il sistema è a distribuzione quindi i soldi sono già spariti . I soldi per le vostre pensioni devono venire dalla prossima generazione di fessi . Ma se i fessi non ci sono ? Bhe vi caliamo le pensioni facile Fornero e tutto contributivo !!! evviva .
se poi ci aggiungiamo come vengono investiti i ns. soldi versati con i contributio da Tridico e precedenti, prima o poi ci sarà un magistrato che và ad indagare, esempio puntata fatta da REPORT
Francamente io avevo capito dai commenti : non toccate la Fornero che se no la peggiorate. Comunque è dal 1964 che siamo in calo di natalità per cui nessuno lo può addurre come giustificazione anche in concorso per mancate promesse. Quanto ai tempi di ritorno per incentivi veri alla natalità non più di 10 mesi, tutti sappiamo che motore di domanda è un neonato e di li quale incentivo a posti di lavoro si spera veri anche quelli. L’unico problema è l’affidabilità nel tempo degli incentivi che, come in Europa, devono riguardare la conduzione nel tempo della prospettiva genitoriale (es incentivi DK per l’istruzione).
Ma stiamo scherzando? È una riforma che ci hanno inflitto nel 2011 dicendoci e convincendoci che dovevamo essere noi i salvatori della nostra nazione e dovevamo pensare al futuro dei nostri figli.
Ci siamo forse dimenticati del problema degli esodati, ci rendiamo conto che costringe a lavorare fino a 67 – 68 ed oltre?
(mentre i francesi andranno a 64 anni nel 2030)
Chi potrà andare in pensione con i 41 anni e 10 mesi o 42 anni e 10 mesi entro il 2026 godrà di una anticipazione che non deve assolutamente essere peggiorata. Ma per i tantissimi che hanno una carriera discontinua o i nati dagli anni ’60 in poi, con i tanti che hanno frequentato gli studi universitari e iniziato un’attivita lavorativa intorno ai 25 anni, non ci sarà mai la possibilità di raggiungere l’anticipata entro il 2026. Resta così solo la possibilità dei 67-68 anni di età ed è troppo, non tutti hanno la fortuna di arrivare a quell’età con le forze necessarie.
Stiamo pagando noi, ora, errori altrui e i nostri soldi sono spariti.
Ci rendiamo conto quante persone stanno prendendo pensioni ingiuste rispetto a quanto lavorato? ci rendiamo conto che ancora oggi ci sono persone che percepiscono in un mese più di quanto noi percepiamo in un anno di lavoro?
Siamo stati derubati del nostro per il bene della nazione ma peccato che a pagare siano sempre gli stessi.
Analisi perfetta di Roberta, specie sulla questione dei tantissimi che hanno studiato all’università e per concorsi , iniziando a lavorare intorno ai 30 anni e più- ma costoro quando arriveranno ai 41 anni di contributi…..MAI- e quando centreranno le subdole quote 100,102 ed ora la maledetta 103……MAI – e qualcuno li voterà ancora questi negrieri ……SPERO MAI PIÙ !!!!!!
..veramente io sono laureato..mi sono riscattato subito gli anni di università..a dicembre avrò 61 anni.e 41 anni e mezzo di contributi..e non sono lunico
Cazzola, vada a lavorare i fabbrica, in catena di montaggio… poi vediamo se è ancora d’accordo con tale fornero
La Fornero ha reso questo paese incivile.
Bruno buongiorno.Può darsi ma le leggi si possono anche cambiare e/o correggere.Saluti.Fac59
Il trend della crisi demografica, ben descritto dal prof. Cazzola, “potrebbe presto diventare irrecuperabile e comunque richiederebbe dei decenni per essere invertito”, rischia di avere un impatto devastante sui conti previdenziali. Di fronte a questa dinamica estremamente preoccupante, la ministra Calderone che fa? che dice?…esiste?…una parola riuscirebbe a dirla?…è pretendere troppo da chi è stato chiamato ad alte responsabilità di governo della collettività?…O, forse, ha scelto di seguire la comoda strategia dello struzzo?…
1) Potremmo iniziare da subito a ricalcolare la pensione di tutti coloro che percepiscono una pensione superiore a 3000 euro nette mese. La ricalcoliamo in base a quanto effettivamente versato.
2) Introdurre una super prelievo contributivo superiore al 50% a tutti coloro che pur percependo la pensione continuano a lavorare. Se non hanno nulla da fare si dedichino al volontariato o faciano il lavoro che preferiscono gratuitamente.
3) equiparare i requisiti per la pensione dei politici a quelli in vigore per gli umani.
4) Rivedere tutte le doppie -triple- pensioni e privilegi annessi
5) Eliminare gli sprechi nella pubblica amministrazione, in particolare all’inps, rimodulando gli stipendi che non possono superare 5 volte lo stipendio dell’operaio.
concordo in tutto, non si tratta solo di equità finanziaria ma anche sociale e morale
Ben detto Italo, lo sto scrivendo da tempo…. è arrivata l’ora di andare a toccare i privilegiati che stanno in pensione da oltre 40 anni, quelli che non hanno contributi versati a supporto delle laute pensioni che prendono e quelli che ne prendono 3 o 4 al mese- dove sta scritto che devono stare sulle nostre spalle vita natural durante? Ma finiamola con questa storia,dando un taglio a questa brutta storia che va avanti da anni.
L’Europa ci chiede di rientrare col debito per ulteriori TOT miliardi , questi adeguamenti che tu proponi
non sono certo la soluzione ma un buon punto di partenza e una giusta risposta a chi come noi toccherà
pagare il conto…..
È quello che dico io da mesi
e mai pubblicato
Siamo alle solite.Saluti Fac59
Purtroppo devo prendere atto che sono tutti bravi a parole ma molto meno con i fatti.Ripeto fino allo sfinimento,ma la proposta Tridico unita alla Fornero che problemi avrebbe dato che a detta di tutti costerebbe pochissimo?Una quota 103 con possibilità di sommare contributi ad età anagrafica che problemi avrebbe?Saluti a tutti e Grazie ai responsabili del sito.Fac59
Riforma pensioni, Cazzola: ‘meno male che la Fornero c’é’, molti lavoratori d’accordo…………..
Che desolazione/assurdita’/fake news……….ma si puo’ essere veramente d’accordo con la Fornero?????
Ma non ci credo!
La riforma Fornero e’ la conferma del metodo della “Rana bollita”….
In futuro ci saranno altre riforme peggiorative che applicheranno tale metodo e tutti noi passeranno dall’ acqua tiepida a quella bollente senza accorgercene…. ; cornuti e mazziati
caro Max, quella del metodo della Rana bollita non lo conoscevo; adesso purtroppo si; speriamo in bene; saluti a te e ai gestori del sito
“Un bel tacer non fu mai scritto” perché redazione andate a intervistare questa brutta gente che parla solo perché ha la lingua in bocca e continua a dire corbellerie? Provocazioni oppure volete convincere chi vi legge di quanto siano vuoti certi personaggi? Qualora sia la seconda ipotesi lo abbiamo capito già da tempo.
Chi pagherà le pensioni? È questo il problema grosso ma vorrei che tutti comprendessero che non è possibile che per mantenere I pensionati, specie chi la prende da oltre 40 anni , lo Stato pensa di tenerci bloccati al lavoro fino a 70 anni- così noi dovremmo vivere da pensionati 10-15 anni, se tutto va bene, mentre gli altri fortunati se la godono 40 e più anni- ma stiamo scherzando? Qua va a finire male se non si rimedia, incominciando a toccare le pensioni precedenti, bloccando le rivalutazioni e quelle non appoggiati a contributi versati a sufficienza- tutti devono fare un sacrificio, mica solo noi che stiamo ancora qui , sotto minaccia dello stato che ci impedisce a quasi 67 anni di uscire dalle gabbie- e poi sto governo di scappati di casa , la smettesse di tirare fuori miliardi per tutto e zero per attuare un minimo di flessibilità, abbassando almeno a 66 anni l’uscita per vecchiaia e dando la libertà di uscire con 64 anni con piccole penalità. La bomba sociale è scoppiata e la discesa in strada è inevitabile, altrimenti questi ci portano dal lavoro alla morte, senza passare per la strada di mezzo della pensione……che tristezza e che schifo di governo!!!!!!!
Sulla previdenza è calata una cappa di silenzio pesantissima…non un’idea, non un progetto, non una ipotesi di proposta che non sia quella di innalzare l’età pensionabile…date le prospettive così fosche, cosa intende “ventilare” il governo?…lasciare le cose così come stanno?…se pensano che i nuovi lavoratori arrivino a pagare le pensioni dei “loro padri”, stando così le cose…possono dedicarsi a trovare i fondi per il ponte sullo stretto, che fanno più bella figura!!…Ergo i pensionandi possono “stare freschi”!!!
https://tg24.sky.it/economia/2023/04/24/natalita-italia-classifica. Chissà come mai andiamo avanti così che almeno ci togliamo di mezzo.
Gentile Erica, sono certo che le sarà sfuggito e che non è tenuta a leggere tutti i giornali o le notizie riguardanti il capitolo pensioni. Detto questo, ritengo degno di nota, l’articolo uscito sul quotidiano nazionale “Domani” del 18 aprile, in cui si parla delle determinazioni del MEF (Ministero Economia e Finanza), riportate nel DEF ( Documento Economia e Finanza ), a riguardo della quota 100. Sintetizzando l’articolo, è riportato che il Ministro Giorgetti (Lega ) fa a pezzi la quota 100 ( ideata dalla Lega ), incolpandola di aver fatto aumentare, anzi esplodere,, portandolo ad un nuovo livello record, i conti della previdenza. Se poi si aggiungono anche gli aumenti per l’inflazione, si arriva ad una spesa di 65 miliardi di euro anche comprendendo le quote 102 e 103 che però hanno avuto un effetto nettamente inferiore.
Ritengo che un vostro articolo su questa notizia sia doveroso e che aiuti i nostri amici che seguono questo sito a comprendere perchè una nuova riforma pensionistica, che contenga un minimo di flessibilità, sia oggi impossibile, con buona pace di qualche esperto in materia. La verità è che “NON CI SONO SOLDI”, sono stati tutti spesi incautamente per quota 100, certificato dal ministro Giorgetti e sottoscritto con apposizione della firma sul DEF da parte di chi quella norma l’ha ideata.
Se tante lavoratrici e tanti lavoratori dovranno sorbirsi la legge Fornero per intero, ora sanno perchè.
P.S. Nello stesso articolo, il sottosegretario Durigon afferma che, ” Si va sempre più verso il tutto contributivo”. Se colleghiamo questa frase all’altra affermazione di una riforma entra la legislatura, il risultato è che il sistema misto sparirà a breve, con una perdita cospicua sull’assegno pensionistico.
Mi aspetto da questo sito e dai suoi editori Erica e Stefano che si dia risalto a queste notizie.
Buon 25 Aprile a tutti.
Grazie della segnalazione FRanco Giuseppe, buona giornata. Erica
Purtroppo siamo qua a sperare che non peggiorino la Fornero, questa per me è l’amara realtà.
Per quanto riguarda opzione donna loro la chiamano manomessa io la chiamerei devastata.
Se va di lusso, per me, prorogheranno quota 103, ape sociale e opzione donna devastata.
La paura è che facciano da subito tutto contributivo.
Per far ciò non hanno nessun tipo di contrasto da parte di nessuno tantomeno da noi lavoratori pecoroni, questa è la mia cruda constatazione.
sarebbe da scrivere un poema ma vedo di sintetizzare: si è passati da esagerazioni ad esagerazioni: le esagerazioni erano le baby pensioni con persone che andavano in pensione a 40 anni (d’età) e molti sono vivi e prendono la pensione da quasi 30 anni; e nel 1995? i salvati che avevano 18 anni di contributi e quelli buttati a mare; e ora? i baby boomers, cioè noi, (ne nascevano 1 milione all’anno) che ora siamo in età da pensione e cosa ci dicono? siete troppi; fatalità quelli buttati a mare più volte siamo noi; e allora? tirare qualche accidente a qualcuno, cercare di campare il più possibile, ; a proposito chi manovra ha detto: facciamogli dire: meno male che c’è la legge Fornero; saluti ai gestori del sito e buon 25 aprile a tutti
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