Riforma pensioni, Durigon: Ok Quota 103, 41 +62 anni, opzione donna NO, meglio ristoro

Non paiono giungere notizie particolarmente conformarti per le donne che speravano nell’incontro tra Governo e sindacati di ieri, 5 settembre, i sindacati non si dicono soddisfatti dell’incontro, nel prossimo articolo pubblicherà le dichiarazioni che ci ha riasciato Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, nel mentre riportiamo l’intervista radiofonica, la trascriviamo per chi non avesse avuto modo di ascoltarla, che ieri é stata rilasciata dal sottosegretario al Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali, Claudio Durigon, a Radio 24.

Riforma pensioni 2023, Ok quota 103, opzione donna non convince, meglio optare su un ristoro ad hoc

Il collega intervistando Durigon su Radio24 ha chiesto le intenzioni del Governo circa la prossima riforma pensioni ed in particolare ha cercato di puntare l’attenzione su opzione donna, sapendo quante lavoratrici siano in attesa di vedere ripristinare i vecchi requisiti insiti nell’originaria misura, ormai ‘stravolta’ dall’attuale esecutivo, ma la risposta non tranquilizzerà affatto le donne, in quanto Durigon spiega che la decisione del Governo é di andare in direzione differente rispetto alla proroga sperata:

Credo che ad oggi ci sia l’obiettivo di riconfermare Quota 103, quota 41 con 62 anni, e allargare Ape sociali, questi sono obiettivi da mettere in campo. Opzione donna’ stiamo valutando Come dare un ristoro alle donne, questo Governo non ha gestito opzione donna come in precedenza, perché crediamo oggettivamente che in quel caso ci sia tanto dispendio salariale delle donne, si tratta di un contributivo pieno, 30 % in meno, é un esborso esoso, cerchiamo di capire una norma che possa dare ristoro a queste donne, caso mai anche nell’Ape sociale

Opzione donna: Addio per sempre al ripristino requisiti?

Se ci fermiamo alle parole di Durigon ci verrebbe da dire che il ‘dado é tratto’ il sottosegretario nel corso delle ultime interviste ha sempre manifestato abbastanza avversione per questa misura che, a suo dire, penalizzerebbe troppo le donne, portando, dato il taglio importante sull’assegno ultimo, al rischio di avere pensioni eccessivamente basse.

Se da un lato, questo mio modestissimo parere, Durigon su questo fronte possa anche avere ragione, perché le stesse donne a lungo hanno criticato il ricalcolo contributivo dell’assegno e molte di loro non hanno optato per la misura, pur avendone i requisiti, proprio perché impossibilitate a vivere per la vita con un assegno decurtato del 30%, per altre, é stata l’unica soluzione possibile per potersi dedicare ai propri cari, talvolta con gravi patologie, o semplicemente ai propri nipoti, o perché esauste di una vita di ‘doppio lavoro’. ( Si resta anche sempre in attesa della lunga battaglia portata avanti da Orietta Armiliato, amministratrice del CODS, sul riconocimento del lavoro di cura ai fini previdenziali).

Insomma almeno prima opzione donna, seppur penalizzante, restava una libera scelta delle lavoratrici, ad oggi, invece, quella libertà, nonostante le promesse elettorali, che la davano per certa, é venuta meno, e dunque molte di loro, sono in grossissima difficoltà.

Ma soprattutto quale sarebbe, mi verrebbe da chiedere a nomedi tutte le donne, questo ristoro? Perché le lavoratrici vorrebbero anche poter capire la propria sorte previdenziale.

Non resta che sperare che prima o poi davvero il Governo ‘sveli’ le carte, ad oggi anche le parti sociali hanno capito poco o nulla delle intenzioni dell’esecutivo.

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38 commenti su “Riforma pensioni, Durigon: Ok Quota 103, 41 +62 anni, opzione donna NO, meglio ristoro

  1. Opzione donna deve essere rimessa come nel 2022…come promesso in campagna elettorale….se anche penalizzata, le donne devono essere libere di scegliere.. a 60 una donna vuole aiutare i figli tenendo i nipoti……e per le disagiate c’e l’APE….

  2. Signor Francesco, io vedo soprattutto donne che si occupano dei loro vecchi in difficoltà, suoceri compresi. Quando accanto agli ammalati negli ospedali si vedranno pari pari gli uomini ad assistere i loro cari, soltanto quel giorno avrà ragione.

  3. Non si capisce perché le donne dovrebbero poter andare in pensione con soli 35 anni di contributi quando agli uomini sono richiesti 42 anni e 10 mesi. Visto che fra pochissimi anni il sistema contributivo avrà del tutto sostituito quello misto, sarebbe giusto che anche ai maschi fosse consentita la libera scelta di ritirarsi dal lavoro dopo 35 anni di servizio, altrimenti subentra una forma di discriminazione a favore delle sole donne. Ma si sa, l’Italia è il paese dei cachi, dove vince sempre chi strilla più forte, non certo chi ha ragione. E le femministe sono campionesse della lagna. Noi uomini siamo troppo buoni e fessacchiotti: concediamo tutto agli altri rinunciando a tutto per noi. Non per niente il 99 per cento dei caduti sul posto di lavoro sono uomini.

    1. Concordo pienamente con Lei Francesco,oltretutto l’Italia paga tutti gli anni una multa all’Europa per disparità di genere,pensa quanto siamo cogl….stupidi!

  4. Solitamente non faccio così. Ma – sinceramente – vedere associato il faccione paffuto di Durigon e la relativa stazza con la parola “ristoro” mi mette appetito.
    Venendo al serio, “ristoro” manifesta la realtà che si cela dietro l’uccisione di opzione donna. Se si utilizzano le donne per rimpolpare il piatto “lavoratori che versano contributi” (evitando di appesantire il piatto “pensionate che non li versano più” sulla bilancia) va da sé che a fronte di una tale vessazione potrebbe fare da contraltare un qualche eventuale “ristoro”. Le parole non sono mai usate a caso.

  5. VITALIZI aumenti e via. Nessun tavolo, tutti d’accordo. AUTO BLU, ecc. I soldi non mancano mai…. e anche l’Europa zitta zitta…

  6. Durigon continua a prenderci in giro, mi auguro che ne subirà le conseguenze. Lh’anno promesso in campagna elettorale, si sono presi i voti, ed ora tradiscono con la menzogna che l’assegno è decurtato del 30% come se ci volesse fare un favore mentre invece ci condanna a lavorare anni in più e si ruba i soldi di opzione donna che altre donne versano avendo già rinunciato al 30% negli anni precedenti.
    Durigon possibile che continua a fare finta di non capire che si tratta di una libera scelta?Infatti di solito la scelgono in poche Opzione Donna. Io non capisco questo accanimento sulle spalle delle donne, è veramente una vergogna, prego perché cadiate presto.

  7. OPZIONE DONNA è libertà di scelta. Se si lavora lontano da casa, se si lavora nell’assistenza nei ricoveri sotto coperstiva, personale scarso. La voglia di andarsene rinunciando anche al 30%è fortissima. Si deve poter scegliere.

  8. Oggi il contributivo pieno è un esborso esoso. Ma dai. Ancora un piccolo sforzo e forse riuscite a capire che per i più è insostenibile.

  9. Correva l’anno 2018 e molti lavoratori si fecero fotografare con Salvini e con la maglietta “41xtutti”. So per certo che molti di quei lavoratori sono andati in pensione con la Fornero. Nacque la quota 100 e restarono esclusi utrasessantenni, licenziati e disoccupati, che non raggiungevano il requisito minimo dei 38 anni e chi i 41 li aveva davvero ma non l’età. Da allora non è cambiato nulla, nè la Fornero, nè i politici che mentono spudoratamente, infatti sono ancora seduti comodamente nelle loro poltrone. Quello che è cambiato è il peggioramento della situazione economica e i conti dell’INPS che con il bagno di sangue dei 23 miliardi per la quota,( parola di Giorgetti) ha compromesso da allora qualsiasi nuova riforma. Visto il deterioramento della situazione e le possibili conseguenze, mi viene da dire che forse la legge Fornero è ancora la migliore soluzione, tanto è vero che nessuno riesce a cambiarla. Quello che si prospetta è molto peggio per i lavoratori oltre che la quotidiana presa in giro di soggetti immorali, falsi e dannosi.

  10. Sempre a lamentarci di questi politici che siano di destra sinistra o centro……ricordo che il 73% degli italiani e’ andato alle urne a votarli quindi evitare di piangere sul latte versato.Si spera sempre che arrivi l’onesto che riequilibrii la ricchezza in maniera uniforme,e non ci si rende conto che si hanno piu’ caste in italia che in india,e lo status quo deve essere mantenuto. I lavoratori e i pensionati sono vacche mansuete da mungere ,che si occupano solo di avere la loro razione giornaliera di erba da mangiare e non riescono ad elaborare un minimo di ragionamento per invertire la tendenza (sindacati in primis conniventi con i politici).Mettete una pietra tombale in futuro su qualsiasi riforma pensionista migliorativa di quella attuale ,e teniamoci stretto quota 103(che,oltre alla proroga 2024, nel 2025 sara’ probabilmente di nuovo prorogata perche ‘alla fine del prossimo anno saremmo punto e a capo)

    1. E allora che prorogassero quota 103 fino al 2026.
      Nel bene e, soprattutto, nel male tutti se ne farebbero una ragione.
      Noi lavoratori per tre anni la smetteremmo di farci il sangue amaro nell’attesa di una riforma pensionistica che di anno in anno viene rimandata tamponata da quote, opzioni e paletti sempre più penalizzanti.
      Le aziende potrebbero farsi una corretta valutazione sul possibile ricambio generazionale dei propri dipendenti.
      I politici della maggioranza avrebbero di nuovo l’asso nella manica per la campagna elettorale del 2027: “Quota 41 x tutti senza se e senza ma!!!”.
      L’opposizione avrebbe tanto tempo per incolpare il governo di incapacità.
      I sindacati potrebbero finalmente riposarsi dopo così tanti tavoli di trattativa estenuanti…
      La mia era naturalmente una provocazione… ma anche no.
      Un saluto a tutti

      1. Lo faranno,alla fine del prossimo anno saremmo in una situazione peggiore di quest’anno e l’unica soluzione ,visti gli altissimi costi di una quota 41 secca,sarà proroga 103 ad oltranza…..che poi volendo vedere il bicchiere mezzo pieno,lavorare 40/41 anni mi pare anche ragionevole(i tempi della pensione a 35/37 sono finiti da tempo) ….certo che se uno comincia a lavorare a 40 anni di età non è che possa pretendere che gli altri lo mantengano. A mio avviso non ci informano prima perché si riservano qualche colpo ad effetto in vista elezioni e quindi qualcuno andrà in ansia e crepera’ prima per enorme gioia dei conti inps…tenete duro non lasciatevi andare,questi devo ridarci fino all’ultimo centesimo i soldi che ci hanno sottratto per le loro laute pensioni da privilegiati

        1. Quindi chi ha la sfortuna di iniziare a lavorare, non dico a quarant’ anni, ma anche a trenta, è giusto che abbia una pensione da fame?

    2. A parte il dato elettorale che a questo link https://www.ipsos.com/sites/default/files/ct/news/documents/2022-10/Elezioni%20politiche%202022_le%20analisi%20Ipsos%20post%20voto.pdf, nel grafico 10 mi da una partecipazione alle politiche 2022 di 63,8 a cui togliere bianche e nulle che non sono un voto a questi politici, concordo che eventuali riforme elettorali saranno presentate come migliorative ma saranno deliberatamente tutto l’opposto. Compito dei nostri interventi è anche mostrare che non beviamo le retoriche palliative ma inconsistenti con cui da anni ci deteriorano il sistema. Vero che il popolo italiano non scende in piazza ma prima o poi vota e sotto un livello di decenza i siori politici non possono scendere.

      1. Scusa ho fatto un errore di battitura (73% anziche’ 63%),che comunque rimane un dato consistente, visto che regolarmente i governi che si alternano(che siano rossi, gialli ,azzurri non cambia piu’ niente ,loro si sentono tutti dei privilegiati e di altra casta,e pure si lamentano dei 12000 euro mensili,vedi Fassino)fanno promesse che non manterranno.Il popolo Italiano ancora non e’ pronto ad elaborare il fatto che una cosi’ alta percentuale di votanti che da fiducia ai politici li rende onnipotenti…..se solo si presentasse al voto il 10% forse qualcosa cambierebbe.

        1. Esatto. Alcune cose come il degrado del sistema pensionistico sono dinamiche daltoniche. Procedono linearmente a qualunque costo. Far perdere il 25÷30% dell’assegno come si ipotizza è comunque un grosso rischio perché potrebbe scatenare la corsa all’arrangiamento selvaggio. Staremo a vedere.

  11. quante promesse, dopo le elezioni tutti sono bravi a scaricare le responsabilità.
    aspettavo opzione donna come tutte le altre con i requisiti aggiornati ed anni persi, non per colpa mia per il il lavoro che mancava e un figlio da crescere,
    questo è il risultato ! DA DONNA A DONNA- VERGOGNA!!!

  12. —RISTORO significato—
    /ri·stò·ro/
    sostantivo maschile
    1.
    Benefica compensazione dell’indebolimento o dell’affaticamento fisico ( il r. del cibo, del sonno, del riposo ) o, fig., con sign. affine a ‘consolazione’, ‘conforto’, ‘sollievo’, dell’avvilimento o della prostrazione spirituale ( cercar r. dalle preoccupazioni nella lettura ; L’aurea beltate ond’ebbero Ristoro unico a’ mali Le nate a vaneggiar menti mortali, Foscolo).
    2.
    ARCAICO O LETT.
    Compenso o risarcimento.
    “Dunque che render puossi per ristoro?”
    ECCO ! Sign. Claudio Durigon , ci spieghi per Cortesia ,cosa intende Lei per “RISTORO”?
    Un Bonus Mensile ? O Magari UnaTatum ? A Fondo Perduto ? Una Elemosina ? O cos’altro???
    NO ci spieghi per Favore
    …Perché sa, Noi Donne 60enni , abbiamo dai 36anni in su di Contributi versati all’ INPS , e Vorremmo semplicemente scegliere una Cosa che Si Chiama
    “PENSIONE” !!!
    Grazie

  13. Sono d accordo.
    Da 9 mesi mesi siamo state prese in giro, illuse, tradite ….e ora ignorate.
    Non ci meritiamo questo….lei, Durigon, e gli altri membri di questo esecutivo, siete la dimostrazione di una assoluta incapacità di fare i politici…..perché colui che ricopre quel ruolo DEVE ASCOLTARE i bisogni e le necessità della gente.
    Qui non solo non si ascoltano migliaia di donne, ma si crede addirittura di prenderle in giro: non ti faccio fare questa cosa
    perché non conviene a te, anzi un domani mi dovrai ringraziare…..
    Ma veramente pensate che ci facciamo prendere in giro in questo modo?????
    Vergognatevi.

    1. Cara Daria, hai ragione. E il bello è che stanno ancora facendo campagna elettorale (ora per le Europee) e non pensano a governare. un saluto
      Lilli Reolon

  14. Abolite sta opzione donna una volta per tutte e date la precedenza a forme di prepensionamento piu eque. Opzione donna vale solo per persone che possono contare su altri redditi o che in ogni caso si sarebbero pensionate con cifre alte, per cui la decurtazione non e’ importante. Aggiungo che e’ un pericolosissimo precedente che apre le porte al contributivo per tutti quelli che ancora possono contare sul sistema misto

  15. Ascoltare la falsità di ciò che dice Durigon è troppo! Adesso si preoccupa del ristoro delle donne, ma credo pensi più al suo!

  16. Le donne hanno bisogno di poter scegliere, come hanno fatto dal 2004. Dopo almeno 35 anni di contributi e a quasi 60 di età non si può sentire la parola ristoro!

    1. L’unico ristoro che conosce durigon è quello di sedersi al ristorante e riempire la sua pancia….. tanto con quello che guadagna si può permettere pranzi e cene luculliane ….. e la panza cresce !

  17. Si parla sempre di donne che di devono svolgere il lavoro di cura ma ci si dimentica che ci sono donne che sono senza lavoro e che a 60 anni non troveranno più un’occupazione

  18. Solo scuse ,ma poi al Governo cosa gliene importa se noi Donne vogliamo andare in pensione con O.D. con la decurtazione del 30%?
    È una libera scelta, se conviene o non.
    Lasciateci scegliere in piena libertà siamo in democrazia!!

    1. Cara Odilia, ti faccio un esempio: c’è un tavolo con pane e acqua: hai fame e sete e chiedi un pezzo di pane e un bicchiere d’acqua; se chi decide vuole dartelo ti dice: mangiati pure il pane che vuoi e bevi l’acqua, se aspetti mezz’ora c’è molto di più; se chi decide non vuole darti nulla risponde: no, il pane e l’acqua sono pochi, se aspetti 2 ore avrai di più; ma io ho fame e sete: questa è la condizione se vuoi; parafrasando il tutto su opzione donna: non vogliono darvi nulla: perchè? siete troppo giovani, anche decurtata vi devono dare qualcosa e non vogliono darvela a quell’età; siamo in democrazia? bella parola; comanda il politico? per una parte si ma riceve ordini anche lui; saluti a te e ai gestori del sito

  19. Sono d’accordo con Guidobis: ‘Gesù perdonali , perché non sanno quello che fanno alle donne’. Una grossa vigliaccata, che rimarrà loro sulla coscienza.
    Proprio Durigon poi che da sindacalista UGL appoggiava appieno opzione donna, dovrebbe chiedere scusa a tutte le donne per questa mancanza di correttezza. Non sta in piedi nemmeno il discorso del taglio dell’assegno perché si tratta comunque di un’opzione, di una scelta fatta dalle donne sulla base dei loro problemi che la vita pone e, se proprio i politici ci tengono tanto ad evitare il taglio dell’assegno , che glielo diano intero. Questi sono i politici di questo governo.

  20. Era una scelta, spesso obbligata per le donne con difficoltà nella gestione del lavoro e della famiglia! Sembra che i soldi li tolgano a loro. Tutte scuse pietose, spero che abbiamo una sonora lezione nelle prossime scelte di voto.

  21. Com la quota rimangono fuori gli ultra62 disoccupati. E Ape Social solo per INPS e non pro quota. Gesù perdonali perché non sanno quello che fanno.

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