Il Dott. Perfetto in questi giorni ha offerto spunti davvero importanti al nostro portale per quanto concerne la riforma pensioni e le uscite anticipate, tra i commenti spicca la risposta al Signor Carlo che sostiene il nostro esperto parli così perché ha la fortuna di essere già in pensione, in realtà proprio il fatto di essere in quescienza gli ha permesso nell’ultimo periodo della propria vita di potersi dedicare allo studio di misure che potrebbbero aiutare gli altri ad accedere alla pensione. La soluzione ultima proposta e presentata ai sindacati ed a vari enti é sicuramente frutto di un grande lavoro prima di studio singolo e poi di squadra, Armiliato e Gibbin, che hanno permesso di mettere a punto una riforma strutturale e flessibile allo stesso tempo che ha in sé i presupposti per ovviare alle due grandi problematiche attuali: invecchiamento della popolazione e denatalità. Vi lasciamo alle sue parole che ben chiariscono verso quale fronte dovrebbe andare l’esecutivo per poter avere le risorse necessarie per concedere la tanto sospirata riforma pensioni flessibile che tanti lavoratori attendono da anni:
Pensioni anticipate 2025, ultime: Una soluzione c’è ma il Governo pare sordo, i dettagli
Così Perfetto: “Sig. Carlo, proprio perché si è in pensione, e quindi si può contare su un’entrata sicura, si ha la possibilità di vedere le cose senza particolare coinvolgimento emotivo, con “distaccato interesse” (per riprendere le parole di Max Weber).
Oramai le preoccupazioni sul lavoro, le incertezze sui requisiti pensionistici, il timore di restare senza reddito per il periodo della finestra di attesa, sono tutti dietro le spalle.
Per quanto riguarda me, dopo avere scritto e pubblicato il mio libro “L’economista in camice” nel 2019, mi sono reso conto che nel libro mancava un pezzo importante: le pensioni.
Il mio libro si concentra sulla sperimentazione in laboratorio dell’economia grazie alla quale è possibile esplorare ricette economiche finalizzate a dare la soluzione al più grave problema che si trova ad affrontare una Nazione Digitale (o in trasformazione digitale come la nostra): la disoccupazione generazionale, la mancanza di lavoro di un’intera generazione, quella dei nativi digitali (dei nati dopo il 1985).
Nel mio libro indico la soluzione alla disoccupazione generazionale (una breve sintesi la si può trovare nel mio sito http://www.economatica.it).
La disoccupazione generazionale è causata da elevata automazione e disintermediazione (o intermediazione digitale tramite software) ed è aggravata dalla mancanza di ricambio generazionale.
Mi sono reso conto che occorreva approfondire la questione “pensioni” per avviare il ricambio generazionale.
Mentre cercavo informazioni su “Quota 100”, venivo spesso indirizzato dai motori di ricerca verso il sito https://www.pensionipertutti.it. Da qui si è sviluppata l’opportunità di esprimere su pensionipertutti.it il mio pensiero su come avviare il ricambio generazionale.
Il risultato finale della mia “impresa” (se così possiamo chiamarla) si è concretizzato nel febbraio 2024 con la stesura della “Proposta di Riforma Previdenziale flessibile e strutturale” (un documento di 50 pagine) alla cui stesura hanno partecipato anche Orietta Armiliato (fondatrice e coordinatrice del Comitato Opzione Donna Sociale – CODS) e Maurizio Gibbin (esperto di Robotica e di Intelligenza Artificiale).
Grazie alla Dott.ssa Erica Venditti, la Proposta di Riforma Previdenziale Perfetto-Armiliato-Gibbin è stata inviata ai Rappresentati sindacali con la nostra richiesta di presentarla, qualora ritenessero la nostra Proposta anche di loro interesse, ai prossimi tavoli di incontro con il Governo quando si discuterà di pensioni.
Riforma pensione flessibile e strutturale: dai 62 anni d’età + 35 di contributi
Rispondendo al suo commento, sig. Carlo, ho voluto dilungarmi un po’ con il duplice scopo di 1) richiamare all’attenzione dei lettori di pensionipertutti la “Proposta di riforma Previdenziale flessibile e strutturale” della cui bontà ci fidiamo ciecamente, e 2) per dare prova a lei e a chi mi legge che non mi ci ritrovo in quel sottoinsieme di pensionati che sono in pensione e al tempo stesso lavorano e che, serenamente adagiati sulla certezza della propria entrata pensionistica, predicano agli altri di tenere duro perché non ci sono soldi per le pensioni.
Con la “Proposta di Riforma Previdenziale flessibile e strutturale” i soldi ci sono, si possono mandare in pensione i lavoratori anziani a partire dai 62 anni di età anagrafica e con un minimo di 35 anni di contributi versati, si può dare lavoro ai giovani disoccupati, che potendo contare su un reddito da lavoro potranno formarsi una famiglia, allevare figli, avviare nuovi consumi, nuova produzione e nuovi investimenti, attivando quindi la crescita economica oltre lo zerovirgola per cento, riducendo il debito pubblico.
Tutto questo COME? Seguendo le indicazioni di Parlamentari europei e italiani già espresse nel 2016 e 2017, e sostenute da esperti di Diritto tributario internazionale, ovvero equiparando il lavoro robotico al lavoro umano e, di conseguenza, applicando l’imposta sul reddito da lavoro prodotto dagli automi (Robot e AI), che abbiamo denominato IRAUT per analogia con l’IRPEF applicata ai lavoratori umani.
Utilizzando il lavoro robotico, si danno soluzioni ai due problemi fondamentali che impediscono di “superare” la Riforma Monti-Fornero: denatalità e invecchiamento della popolazione.
Obiettivo: ricambio generazionale.
Qualsiasi Proposta che verrà avanzata dal CNEL, o da Itinerari Previdenziali, o dai Sindacati, o da altri Istituti che non darà soluzioni alla denatalità, e che tenderà ad allungare la permanenza al lavoro dei lavoratori anziani, sarà a tempo determinato (ovvero soggetto a proroghe di anno in anno), per nulla efficace, e dannosa per l’Italia“
Ringraziamo sempre il Dott. Perfetto per le sue risposte accurate, vi ricordiamo di rileggere ai link indicati nell’articolo la proposta a triplice firma Perfetto-Armiliato e Gibbin e vi chiediamo se anche voi siete dell’idea che qualsiasi proposta a cui arriverà il Cnel rischierà di essere solo a tempo determinato e dunque dannosa per i lavoratori?
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Ma del fatto che il comparto sicurezza e difesa può ancora andare in pensione dai 58 anni e a 60 anni viene messo in pensione con altri 5 anni figurativi non interessa nessuno?
Non sarebbe ora di fare lavoratori con stessi diritti ?
L’idea è ottima! Purtroppo però questo governo è sordo, non ascolta nessuno e mira a penalizzare ulteriormente sulle pensioni e non solo!
Pensione di reversibilità a badante trentenne che sposa pensionato novantenne ex militare in carriera con 7000 euro di pensione al mese. E noi a tirare la carretta ultra sessantenni ogni settimana necessaria una nuova visita specialistica. Non voglio aggiungere altro.
In Francia la reversibilità non è mai stata concessa al coniuge con età inferiore ai 50 anni se non c’erano figli. In Italia anche alla moglie 20enne del defunto 90enne.
scusate, ma i SINDACATI, cosa sono ? a cosa servono ? esistono ancora ?
Speriamo che non tocchino nulla…
Se lo faranno sara’ un disastro per tutti..
Ovvio che saranno esclusi da riforme chi gestisce l’ eventuale nuovo disastro
MA QUESTI SINDACATI? DORMONO? SONO IN VACANZA? HANNO UNA PROPOSTA DA FARE SULLE PENSIONI?
QUALCUNO GLI DICA CHE I LAVORATORI ASPETTANO UNA RIFORMA DELLE PENSIONI.
Se volessero potrebbero fare una dichiarazione al giorno e la stampa la pubblicherebbe, invece ne rilasciano una al mese o poco più, così non rischiano di fare da sollecitatori del governo
I sindacati non dormono e non sono in vacanza tutto l’anno ( a parte la CISL ) e le loro proposte le hanno già fatte quando sono stati convocati mesi fa e poi più nulla. Bei tempi quando i sindacalisti chiamavano in piazza e partecipavano milioni di lavoratori. Oggi quando chiamano a protestare siete al massimo 200 mila persone e tutti gli altri vanno al lavoro. Quindi, votate male e protestate poco, anzi nulla. Voi creduloni vi siete fatti abbindolare da promesse impossibili e adesso protestate sulla tastiera.
Se la triplice non si faceva complice della legge sulla regolamentazione degli scioperi, grazie alla quale ti precettano e ti fanno fare sciopero quando dai meno fastidio (e intanto perdi un giorno del tuo stipendio che sempre grazie ai sindacati è il più basso d’Europa), magari in piazza scenderebbero molti più lavoratori e non solo pensionati che vanno in gita
Attenzione! Forse quasi nessuno ha capito che, se passa una riforma con pensionamento anticipato, qualcuno pagherà per altri.
Ma come puo passare se l’EU le vuole eliminare tutte.
Se si sono pagati più di 40 anni di contributi la pensione se lo sono pagata
Sarebbe ora di togliere dalle spalle dei lavoratori i sussidi e soprattutto le pensioni sociali, scommettiamo che dopo INPS sarebbe in attivo?
Il Sig. Carlo ritiene che siccome i cittadini sono tutti UGUALI dovrebbero avere la possibilità di accedere alla pensione con gli stessi requisiti di chi ci e’ già andato usufruendo di regole precedenti e ribadisce che non e’ corretto che a qualcuno si chieda di contribuire (in anni e in montanti contributivi) di piu di chi ci e’ già… aggiungendo che ritiene perfettamente non corretto continuare a basare il requisito pensionistico solo sul nr di anni di contributi … senza tenere mai in considerazione anche solo per premialità i montanti contributivi, il lavoro femminile (di fatto cancellando opzione donna) e di assistenza. Ritiene inoltre altamente ingiusto che con una pensione anticipata calcolata con il sistema misto si possa continuare a lavorare: sarebbe piu equo che chi sceglie di continuare a lavorare percependo anche un reddito da pensione quest’ultima sia calcolato con il sistema contributivo. Ultimo punto pensioni di reversibilità.. non possono essere eterne ..devono essere sulla base dei contributi versati… il resto diventa assistenza.
Tassare i Robot… tutte buone le idee .. ma senza dimenticare il buonsenso e l’uguaglianza sociale. A pagare non siano solo i giovani!
Saluti al Dott.ssa Venditti e al Dott. Perfetto.
Cordiali saluti.
Sig. Carlo
Sig. Carlo, il Governo non la pensa affatto come lei!
Uguaglianza, giustizia, equità sono ciò che il Governo “vende” ai cittadini, ma non sono ciò che il Governo “realizza” per i cittadini. E ci sono ragioni ben precise per le quali il Governo non riesce a realizzare ciò che vende ai cittadini. Queste ragioni si chiamano: denatalità e invecchiamento della popolazione.
Dopo l’estate, al rientro dalle vacanze a con la fine delle Olimpiadi di Parigi 2024, sentiremo citare spesso le parole “denatalità” e “invecchiamento della popolazione” come le cause principali che impediscono di approdare ad una Riforma Previdenziale che vada incontro alle aspettative dei lavoratori e che sia al tempo stesso “sostenibile” (questa è la parola che si preferisce utilizzare per giustificare una “manovra lacrime e sangue”) per la casse dello Stato.
Quindi, sig. Carlo, si lascino da parte “uguaglianza”, “giustizia” ed “equità” (che il Governo non riconosce) e si indichino “obiettivi”, “modalità” e “mezzi” per rimuovere le “cause” chiamate in causa: denatalità e invecchiamento della popolazione (che il Governo, invece, riconosce).
La Proposta di Riforma Previdenziale flessibile e strutturale Perfetto-Armiliato-Gibbin va esattamente nella direzione indicata, ed è la sola Proposta, attuabile in un’economia digitale e in una società digitale, idonea a sostenere (attraverso il ricambio generazionale) la crescita economica (aumento del PIL pro-capite) e il benessere sociale (aumento del BES delle famiglie).
giriamoci intorno… il riassunto e’ … chi ha avuto ha avuto,…. continuiamo a far pagare quelli che vengono dopo come per gli aumenti che si prevedono per l’aumento dell’aspettativa di vita che riguardano solo chi andra in pensione non chi c’e’ gia…
se da un lato aumenta l’aspettativa di vita.. e si allungano i criteri per l’accesso allo stesso modo si dovrebbero ridefinire gli assegni… di chi un reddito da pensione c’e’ gia e si prevede vivrà di piu anche lui. Almeno quelli da una certa soglia… (importo assegno sociale) e quelli di reversibilità
Caro Carlo, fammi capire: intanto quanto ti manca alla pensione? riguardo a penalizzazioni di chi è già in pensione ce l’hanno; vengono rivalutati al 100% solo gli assegni di chi prende poco; per il resto a fasce; vedremo tra settembre e ottobre le novità ma la vedo brutta; saluti a te e ai gestori del sito
Va bene va sig. Carlo.
Caro Carlo, tre giorni fa, leggendo il suo commento, mi sono chiesto cosa ne pensassero il Dott. Perfetto e il Dott Marino e puntualmente è arrivata la risposta. Dica la verità Sig. Carlo, anche Lei vorrebbe andarsene in pensione con la ex quota 100 ?
Sono d’accordo tranne sul fatto che solo perché sei di genere donna con un aspettativa di vita più alta del genere maschile, tu possa accedere prima alla pensione e inoltre sarebbe ora di finirla di generalizzare, conosco donne di 50 anni che non hanno figli e con la mamma che ancora gli stira
L’assistenza ai disabili la deve dare lo stato e i familiari
Parità di genere in tutto e non solo a convenienza
Molto interessante, individuare la robotica come oggetto di tassazione. Nella giusta misura per i datori di lavoro contribuisce alle necessarie ristrutturazioni e assetti azienali. Avere il coraggio di tagliare i privilegi presenti. Se persistono sorde le regioni autome, vanno gestiti fuori dall’INPS Nazionale. Si facciano i loro fondi.Gli anni universitari magistrali per allinearsi con il nuovo nome del Ministero dell’istruzione e meritocrazia, dovrebbero diventare figurativi, come il servizio militare. Si può ipotizzare una quota, ma libera standard, di buon senso. Ed infine i vecchi pensionati che hanno già goduto di 10 anni di pensione con i criteri ante 2012, devono partecipare in solidarietà, con un contributo destinato interamente alle generazioni future, basta fare un attualizzazione e creare dei coefficienti di miglior trattamento. La previdenza complementare è necessaria, ma se fosse resa flessibile, nella scelta della % di destinazione Tfr, anziché obbligare al 100% coloro che non hanno anzianità prima del 1996, sarebbe più legittimo e appetibile. Possono succedere emergenze, e si sa questi istituti risultano rigidi ad erogare, rispetto un datore di lavoro. L’incertezza lavorativa è tale che non fa decollare l’impegno per un giovane. Infine per i giovani, ogni stage, tirocinio fatto, va considerato figurativo, e se si termina ogni ciclo scolastico dopo la scuola dell’obbligo, riconoscere 1 anno figurativo, e per le università, diplomi universari e magistrali il relativo numero di anni. Sempre per collegarsi alla meritocrazia tanto decantata.
Cara Simonetta, hai detto tante cose giuste ma…….. e adesso ti evidenzio i ma: parliamo di riscatti: conta il momento in cui si fa la domanda, poi magari passano 20 anni; se aspetti i 40 anni non riscatti più niente salvo spendere grandi cifre; parliamo di giovani: la pensione integrativa DEVONO farla visti tutti i calcoli sfavorevoli attuali; e i sacrifici li devono fare come li abbiamo fatti noi: gli deve entrare in testa; in questi giorni ci sono le olimpiadi: moltissimi atleti fanno sacrifici enormi per raggiungere risultati importanti; la filosofia è la stessa; te lo dice uno che l’anno scorso è arrivato a Capo Nord: come? non con l’auto o la moto, in bicicletta (non tutta ma 800 km); quanti sacrifici? tantissimi per una vita; saluti a te e ai gestori del sito
Lauree e master li acquistano anche online, altro che meritocrazia
Il servizio militare era un anno di vita dato allo Stato e sottopagato
Non mischiamo le pere con le mele
ha detto bene una volta il dott. Perfetto: tutelare le persone, non i conti pubblici; si potrebbero tutelare entrambi; come? introducendo l’Iraut; il problema è che chi ci governa pensa a tutt’altre cose; il cnel praticamente si è già espresso: 64-72 anni ; poveri noi, in che mani siamo; saluti ai gestori del sito
L’importante è che la riforma sia a costo zero. Altrimenti rimangono chiacchere inutili. Sono contrario ai pensionamenti anticipati se non accompagnati da un coefficiente di trasformazione consono all’età.
Le proposte UTP e quella del Dott. Perfetto sono entrambe molto valide che dovrebbero essere prese in considerazione da chi può decidere oltre che dai sindacati, il vero scoglio è questo.
Buongiorno , su questo sito ho letto proposte dei lettori molto interessanti per esempio quella del sig. Antonello e proposte di esperti come la proposta Perfetto-Armilato-Gibbin completa interessante articolata e che risolve il problema della denatalità. La mia opinione da semplice lettore e non me ne voglia il dott Perfetto è che un datore di lavoro se dovesse scegliere tra la proposta “Antonello” e quella del dott Perfetto sceglierebbe la proposta Antonello cioè preferirebbe pagare una tassa per svecchiare la propria azienda allo scopo di aumentare la produttività piuttosto che pagare una tassa strutturale sulla automazione da introdurre nella propria azienda per aumentare la produttività . Grazie.
La questione, sig. Alesso, è che sotto sotto si sta affermando una nuova tendenza che, io credo, dopo le prime naturali resistenze da parte dei lavoratori, andrà sempre più diffondendosi.
Certamente occorre svecchiare la propria azienda allo scopo di aumentare la produttività. “Svecchiare” nel senso di “sostituire i lavoratori anziani con i lavoratori giovani”. Parliamo di “lavoratori umani”.
E se, invece, l’azienda intende “svecchiare” sostituendo i lavoratori anziani con i lavoratori robotici (che peraltro hanno una produttività di gran lunga più elevata di quella dei lavoratori umani), come si potrebbe gestire tale politica di svecchiamento che l’azienda intende attuare?
A quanto pare, il Direttore delle Risorse Umane tende a trasformarsi anche in Direttore delle Risorse Robotiche, assumendo e contrattualizzando gli assistenti virtuali con intelligenza artificiale (si veda l’articolo pubblicato su Wired.it in data 28.07.2024 con il titolo “Sono in arrivo i colleghi digitali. Un’azienda ha contrattualizzato gli assistenti virtuali con intelligenza artificiale. Ma le reazioni dei lavoratori hanno fatto fare marcia indietro” https://www.wired.it/article/colleghi-digitali-intelligenza-artificiale/).
Ebbene, se tali assistenti virtuali con intelligenza artificiale vengono “assunti” e messi sotto “contratto”, diventa naturale che vengano pure assoggettati al pagamento dell’imposta sul reddito da lavoro prodotto dall’automa (IRAUT). Non le pare, sig. Alesso?
A questo punto, sig. Alesso, mi perdoni se uso una sua frase, comportandomi come coloro che decontestualizzano le parole di un altro adattandole al proprio pensiero: “un datore di lavoro preferirebbe pagare una tassa per svecchiare la propria azienda allo scopo di aumentare la produttività”.
Sì, probabilmente è corretto; la proposta più rivoluzionaria solitamente è più difficile trovi effettiva adesione. Poiché tocca tanti temi ad ampio spettro, estremamente vasti, e che toccano più sfaccettature complesse. Probabilmente è anche poi più difficilmente spiegabile (altresì all’elettorato).
Già sarebbe rivoluzionario concedere a tutti gli over 62 un’elasticità in uscita con il coinvolgimento di lavoratori e aziende legando la soluzione al mero pagamento degli oneri contributivi per il quinquennio fino ai 67 anni, senza poi penalizzazioni o finestre di sorta (visto che il riferimento resterebbe l’età della vecchiaia) cosi come ho precedentemente esposto, e che mi pare sia stata da tutti immediatamente ben compresa e che sembrerebbe generalmente abbia trovato subito adesione ‘a pelle’
Buongiorno.
Domando ad Antonello:
1) Vista la presunzione per la quale i datori di lavoro non avrebbero problemi a versare per 5 anni un “mero” 23% dello stipendio lordo pur di liberarsi degli improduttivi sessantaduenni, perché viceversa da tempo hanno problemi ad aumentare di un “mero” 10% le retribuzioni dei loro dipendenti più giovani.
2) In secondo luogo, dato uno sguardo al panorama italiano composto di grandi e medie imprese, ma soprattutto in presenza delle più piccole che già faticano a reste sul mercato: chi e quante di esse potrebbero rendersi disponibili a ciò che proponi e stabilita, preventivamente, una legge che non vada a gravare sullo Stato.
Oppure come dobbiamo immaginare, a “pelle”, che il rischio sarà lo stesso delle Isopensioni, c’è chi può e chi non potrebbe.
Caro Antonello, sei troppo intelligente, per non vedere quanto succede da tempo. L’attuale mondo del lavoro, quello che deve rispondere al libero mercato, ha dato vita a schiere di dirigenti il cui compito è licenziare e che queste mansioni sono le uniche ad essere lautamente ricompensate.
Un saluto.
Vedi, caro Alesso, e qui ti sbagli: l’imprenditore comunque guarda il profitto; alla fine se vuole aumentare la produttività in entrambi i casi deve spendere; il problema è che con l’iraut fa ripartire i consumi, risolve il problema della denatalità e dell’invecchiamento della popolazione, ; alla fine è matematica: attualmente i contributi li pagano solo i lavoratori; mancando i lavoratori perchè ci sono meno nascite l’azienda usa i macchinari; i macchinari non pagano le imposte; le imposte pagate dai macchinari sostituiscono le imposte non pagate dalla gente perchè non c’è più; semplicissimo; prima o poi i geni che ci comandano capiranno che è l’unica strada; il problema è: quando lo capiranno? tra 1 anno, tra 3, tra 5, tra 10? saluti a te e ai gestori del sito
Probabilmente quando non ci saremo più! Mirano a quello , è evidente.
Ringrazio delle risposte e sarei ben felice di avere torto . Se avessimo degli imprenditori illuminati che come associazione industriali accettassero l IRAUT come tassa al fine di risolvere il problema dato dalla denatalità aumentare la produttività e fare aumentare i consumi sarei il primo ad andare a festeggiare . Anzi io legherei un futuro decreto industria 5.0 alla IRAUT. Quindi lo stato potrebbe dire ti do i soldi ma poi paghi una tassa ! . Così gli imprenditori avrebbero un ulteriore incentivo e i soldi dati avrebbero un ritorno per lo stato .
“Io alla Punto non cambierei una virgola”, recitava una simpatica pubblicità.
Ebbene, Paolo prof, io alle sue parole non cambierei una virgola. Punto.
grazie mille, dott. Perfetto; speriamo in bene; saluti a lei e ai gestori del sito
Si è insediato il 27 febbraio scorso al CNEL, il gruppo di lavoro ‘Riforma e prospettive del sistema previdenziale’.
Per fine luglio p.v. (cioè oggi), venne allora annunciata la pubblicazione di quattro documenti tecnici sui seguenti temi: previdenza obbligatoria; previdenza complementare; contribuzione e, ultimo, casse dei liberi professionisti. Tali documenti dovrebbero fare da battistrada alla messa a punto della successiva proposta di riforma delle pensioni.
Ad oggi, che si sappia, non è dato ancora conoscere gli approdi conclusivi del suddetto “Gruppo di lavoro”.
Per il resto sono estremamente favorevole ad entrambe le proposte di riforma previdenziale, sia quella del dr. Perfetto, che quella UTP del dr. Marino.
Il problema è il solito, ovvero che “di là” c’è un muro di silenzio!
Chissà se il “gruppo di lavoro “ è stato pagato per il nulla prodotto!
😂
Infatti! I tempi sono sempre alle calende greche.
Personalmente temo che il CNEL presenterà gli elaborati con grande ritardo …chi gli impone di rispettare la scadenza?
Il governo ? La Lega ? Altri partiti ? I sindacati ? Penso nessuno …
Come ho già scritto questa proposta la ritengo di buon senso equa e tra tutte quelle esposte l’unica che va alla radice del problema.
Purtroppo sono molto scettico sul fatto che verrà presa in considerazione da chi ci governa. Quelli hanno i paraocchi e vedono solo la strada di aumentare l’età di pensionamento e diminuire l’assegno; fare il temino in modo da prendere la sufficienza dai professori dell’EU e passare la palla a chi verrà dopo di loro.
Non per essere polemico, anzi io sono da sempre a favore della proposta Perfetto, Armiliato, Gibbin, ma anche la proposta UTP ideata quattro anni fa la considero molto interessante con un amplissima flessibilità dai 62 ai 70 (che pare anche il Governo vuole proporre ma dai 64 ai 72 anni che io ritengo inaccettabile) ed un buon punto di partenza da cui far partire un confronto costruttivo
👍
Buongiorno
la Proposta di Riforma Previdenziale Perfetto-Armiliato-Gibbin, io la trovo buona, visto che è stata inviata ai Rappresentati sindacali (sperando che la prendono in considerazione e non ci dormono sopra), io suggerirei di mandarla anche al sig. Salvini (che tanto si è battuto (o si batte) per togliere la riforma Fornero) e al suo Durigon ( che, se la legge, potrebbe trovarla molto interessante e magari di proporla).
Previdenziale Perfetto-Armiliato-Gibbin “SUBITOOOO DAL 2025”
Sicuro che salvini sia in grado di comprenderla?
Lui è fissato con quota 41, il numero magico e’ quello, che a me andrebbe anche bene se non fosse tutto contributivo, perciò, per me, se lo tenga, visto che ormai sono prossimo ai 42 e non facessero scherzi sulla anticipata ordinaria Fornero piuttosto.