Riforma pensioni, i lavoratori al Governo: “ Serve Quota 103 ‘libera’ e ripristino OD”

Prosegue il dibattito in vista dei prossimi incontri tra Governo e sindacati, i lavoratori hanno le idee piuttosto chiare e chiedono almeno venga prorogata la Quota 103, ma senza alcun paletto ossia che diventi davvero la semplice somma tra età e contributi, e che l’opzione donna torni ad essere senza vincoli, ossia si richiede il ripristino dei vecchi requisiti, altrimenti pochissime donne potranno usufruire dell’attuale OD. Abbiamo raccolto un pò di commenti da cui emerge chiaro il sentire dei nostri lettori, che ringraziamo sempre per scriverci la loro opinione, per noi fondamentale perché é un pò come se scendessimo in strada ad intervistare il sentire comune, quello delle ‘piazze’, quindi continuate a scriverci nella sezione commenti perché é l’unico modo per darvi voce sul portale. Di seguito considerazioni e richieste al Governo su Quota 103 libera, appunto, e ripristino Opzione donna.

Riforma pensioni 2023, i lavoratori: ‘ Quota 103 flessibile, ossia età + contributi’

Alex é un fiume in piena: Quota 103 libera!! No a paletti, no a lacci, lacciuoli e penalità!! E finiamola con la farsa di questi incontri e tavoli finti e inconcludenti in cui non si giunge mai a nulla di concreto da anni!!
Ma è possibile che su un tema così importante un governo riesca a dire soltanto banalità assurde del tipo “non ci sono risorse” oppure “orizzonte temporale è la scadenza della legislatura”, ecc.??”

Anna dalla sua sposa il pensiero di Alex ed avvalora il suo sentire:CONDIVIDO PIENAMENTE QUESTO PENSIERO: Quota 103 libera!! No a paletti, no a lacci, lacciuoli e penalità!! E finiamola con la farsa di questi incontri e tavoli finti e inconcludenti in cui non si giunge mai a nulla di concreto da anni!!

Per quanto riguarda la mia situazione personale, se non ci fossero tutti i paletti di questo mondo, poteri andare in pensione tranquillamente. Penso purtroppo che gli incontri futuri con i sindacati si concluderanno in niente come sempre, però i soldi per i loro vitalizi li trovano

Riccardo si allinea alla richiesta del ‘via vincoli da quota 103′: Dovrebbero rendere quota 103 flessibile, cioè la somma tra età e contributi, chi è disoccupato a 64 anni con 39 anni di contributi, non raggiungerà mai i 41 anni di contributi oggi richiesti, e resta pertanto vincolato alla legge fornero.

William fa un’analisi più strutturata ripercorrendo quanto è stato fatto fino ad oggi e ipotizzando quali potrebbero essere le prospettive future da settembre in avanti: “Se dovessimo fare una sintesi: dalla parte del governo abbiamo la Fornero e dalla parte dei sindacati abbiamo 62 anni oppure 41 di contributi senza penalità. Il tavolo di domani dovrebbe trovare una forma di flessibiltà che stia in mezzo . Lasciamo perdere l’APE SOCIAL che non c’entra niente in questo contesto ed è sacrosanta . Le forme di flessibilità che stanno in mezzo e che sono state provate fin ora sono state OD dal lontano 2004 se non sbaglio , quota 100, 102 e ora è rimasta la quota 103 . OD è di fatto cancellata . Quindi a mio parere si dovrebbe parlare di ripristino di OD e cercare di trovare la soluzione al dopo quota 103. Se si rinnova quota 103 per il 2024 i discorsi sono chiusi si rimanda tutto al prossimo anno rimarrebbe OD e guarda caso se ne parla a settembre . Poi William dice cosa confida faccia il Governo, ossia almeno la proroga della Quota 103 che non implicherebbe grandi studi di fattibilità né grandi sforzi: Io mi aspetto un rinnovo di quota 103 perchè le uscite sono sottocontrollo e lo sforzo è minimo. Tutti le altre forme di flessibilità tipo Tridico, che è quella che reputo la migliore, + 41 contributivi fino a 67 anni poi misto , necessiterebbero di una analisi e di uno studio di applicabilità e una previsione negli anni . Tutte cose troppo complicate per i nostri politici . Grazie”

Riforma pensioni, ripristinare opzione donna

Su opzione donna le lavoratrici continuano a chiedere il Governo di mantenere le promesse fatte alle donne in campagna elettorale e dunque di ripristinare la vecchia versione di OD, con i requisiti precedenti. Una soluzione che non comporterebbe grandi spese per il Governo Meloni giacché, tutti ormai lo sanno, l’assegno per opzione donna é pur sempre calcolato interamente col contributivo e per sempre. Dunque le donne sono anche disposte a lasciare sul campo una quota pari al 25, 30% della loro pensione a patto che i requisiti vengano ripristinati e dunque siano lasciate libere di decidere, cosa che ad oggi non è più possibile.

Roberto racconta: “Mia moglie lavora da 44 anni. In campagna elettorale udimmo con le nostre orecchie Giorgia Meloni dire ad un programma TV “manterremo Opzione Donna”.
Mia moglie, se i requisiti non fossero stati cambiati da una donna, tra pochi mesi avrebbe goduto della meritata pensione

Daniela: “Purtroppo ho votato per la Meloni ….. ero sicura che avrebbe fatto tanto per le donne …e invece sono stata silurata … opzione donna rinnovata con un sacco di paletti… LORO PERO’ NON METTONO NESSUN PALETTO ALLE LORO PENSIONI !!!!£

Alessandra aggiunge: “Opzione donna originale e basta ! Devono mantenere le promesse ! Senza scrupoli hanno pensato di sacrificare ulteriormente le donne“.

Voi dalla vostra, aveste la possibilità, cosa chiedereste al Governo Meloni, tenendo in considerazione ‘ le poche risorse a disposizione’? fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.

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49 commenti su “Riforma pensioni, i lavoratori al Governo: “ Serve Quota 103 ‘libera’ e ripristino OD”

  1. Buongiorno! Al Governo Meloni chiederei, di non revocare la pensione di invalidità civile parziale, a coloro che svolgono anche una piccola attività lavorativa! Mille grazie a tutti!

  2. Vorrei sollecitare i sindacati a portare al prossimo tavolo la richiesta di pace contributiva per tutti, senza vincoli, cioè senza alcuna limitazione (es. se il buco contributivo risale a prima del 1996 e altri eventuali paletti).

    Auspico ci sia la volontà di permettere, prima di una possibile revisione della pensione anticipata, almeno il riscatto volontario in forma agevolata (cioè con detraibilità fiscale e versamento anche rateizzato senza interessi) di periodi non coperti da contribuzione, incominciando subito dal comparto privato.

    L’ultima pace contributiva aveva scadenza 31 dicembre 2021 ed escludeva purtroppo coloro che dovevano sanare vuoti contributivi antecedenti il 1996.

    Recentemente ho anche letto di una proposta del governo che andava nella stessa direzione di iniquità, ovverosia avrebbe consentito di sanare i buchi contributivi solo a lavoratori massimo quarantenni.

    Ma perché, mi e vi chiedo?
    Ok pensare ai giovani ma anche chi non è più giovane, lo è comunque stato in passato… perché deve essere costantemente discriminato?
    È veramente avvilente questo.

    Politici e sindacati pensate a non perpetrare le solite ingiustizie, capisco che volete restringere la platea degli aventi diritto, ma a tutto c’è un limite!
    Non vi sembra stonare un po’ troppo con la permissività nei confronti dell’evasione fiscale?

    Se volete allontanare ancora più persone dalla vita politica, ci state riuscendo perché quando ci si sente traditi da tutte le forze politiche, ci si chiede se ha ancora senso esprimere un voto.

    Un saluto ai gestori del sito.

    1. Cara Veronica, lo fanno apposta; sperano che la gente arrabbiata non vada a votare; i loro amici andranno lo stesso a votare e alla fine diranno che hanno vinto; sulla pace contributiva non me ne intendo ma anche lì lo scopo è chiaro: il lavoratore massimo di 40 anni è distantissimo dalla pensione; il loro ragionamento è: glielo permetto tanto poi tra 10, 15, 20 anni in qualche modo lo frego; se permettono a una persona di 60 anni se aderiscono in 10 è una cosa ma se aderiscono in 50 mila è un’altra; il loro scopo è chiaro: praticamente solo legge fornero salvo casi non più disperati, peggio: Morandi diceva: 1 su 1000 ce la fa; ragionano su quelle percentuali ; oppure mangiati la pensione integrativa; saluti a te Veronica e ai gestori del sito

  3. Buonasera! Al Governo Meloni chiederei, di non revocare la pensione di invalidità civile parziale, a coloro che svolgono anche una piccola attività lavorativa. Mille grazie a tutti!

  4. Quota 103 deve assolutamente essere resa quanto prima strutturale.
    I rinnovi delle singole misure di anno in anno (a parte la palese barbarie del sistema) e i continui cambi di normativa ogni 12 mesi peraltro precarizzano profondamente la posizione di imprese e lavoratori, togliendo alle forze economiche del Paese qualsiasi possibilità d’operare un minimo di programmazione. Non dare continuità e strutturalità a quota 103 – o alle altre misure consimili – ha come ovvio effetto la totale frustrazione di qualsiasi intento di ricambio generazionale

  5. Arrendiamoci , siamo stati venduti come carne da macello. Che fine indegna. I sindacalisti degli anni 70 e 70 si stanno rivoltando nelle tombe.

  6. Cosa chiederei alla Meloni ? Gli chiederei come fa visti i sondaggi a mantenere un consenso al 30 % ?. Ha vinto le elezioni promesse che non ha mantenuto . Hanno combinato un disastro sul PNRR dando la colpa a chi è venuto prima come si fa sempre in politica e non sono intervenuti sulla burocrazia. Hanno cancellato il reddito di cittadinanza non creando una forma alternativa che possa condurre al lavoro chi può lavorare non riformando i centri per l’impiego che sono ridicoli ( si fa prima a trovare lavoro su internet ). Nessuna lotta all’evasione e al lavoro nero anzi incremento. Una riforma della giustizia che rende giustizia solo ai ladri. Ha come compagno di governo un giullare di corte che spara balle sui social ogni giorno tanto gli italiani sono degli imbecilli secondo lui e l’importante à fare spettacolo , gli vorrei chiedere a che cosa serve il ponte di messina se arrivare a reggio calabria è già un delirio per strada e per ferrovia. Potrei continuare questo lungo elenco ma penso che annoierei gli amici del sito. Di sicuro qualcuno dirà ma i governi precedenti hanno fatto meglio ? La risposta è NO ma , ritornando alle pensioni non hanno avuto il coraggio di cancellare OD , ritornando alle pensioni , Neppure il banchiere Draghi ha fatto una porcheria del genere . Tutto il male del sistema pensionistico Italiano nasce nel 1973 con un governo di centrosinistra con Mariano Rumor che decretò le baby pensioni che sono costate ad oggi 130 miliardi !!!!!! ai lavoratori Italiani poi il male è continuato con i VITALIZI e le pensioni d’oro che in un sistema interamente retributivo non so dire cosa sono costati ma di sicuro decine di miliardi . Ora che ABBIAMO PAGATO DOBBIAMO CONTINUARE A PAGARE TUTTO QUESTO senza che ci sia un politico , dico uno , che ammetta che questi giochini hanno messo in ginocchio non dico l’inps ma l’italia . La fornero non era nel decreto salva Italia? dal 2011 sono stati recuperati 80-90 miliardi dallo stato grazie alla Fornero . Ma ancora il bilancio non torna .. dobbiamo ancora pagare . Ma tra le promesse Melonianenon c’era anche l’intervento sulle pensioni d’oro ? Basta così . Grazie a i gestori del sito.

    1. Caro William W, condivido pienamente le opinioni che hai espresso in merito all’attuale situazione che di sicuro non favorisce gli onesti e marginalizza chi non ha lavoro. Ma cosa ci dovevamo aspettare da questo “governo dei migliori” che fa rimpiangere ora chi ha votato in piena buona fede aspettandosi qualcosa di nuovo e trovando invece gente che rifiuta il confronto e va dritta per la sua strada favorendo i potenti e trattando male i cittadini e le cittadine di questo paese. Alle prossime elezioni non sbaglieremo di nuovi, mi auguro. Un caro saluto. Lilli Reolon

  7. Sarebbe anche ora che questo Governo la piantasse di rimandare la riforma la gente è stanca e i giovani restano disoccupati e necessario un ricambio generazionale cominciassero con il rinnovo della quota 103 senza alcun paletto e senza penalizzazioni di qualunque tipo semplicemente la somma tra età anagrafica e contributi versati questo non mi sembra pretendere troppo si tratta di lavoratori di una certa età con tanti anni di contributi. Altrimenti non ce alternativa bisogna scendere in piazza con forza e determinazione, il sindacato non esiste più. ITALIANI SVEGLIA O CI RIDUCONO A POLPETTE.

    1. Hai ragione da vendere Giuseppe ed io sono completamente d’accordo con te, infatti già ci hanno ridotto a polpettine e se non gli diamo fastidio, scendendo in piazza, non avremo nessuna speranza di salvarci, perché lo scopo di questi scellerati è chiaro quasi a tutti, meno che a quelli che li votano non rendendosi conto del danno che fanno a se stessi e agli altri- lo scopo è quello di tenerci incollati al lavoro per alimentare le pensioni dei baby pensionati e dei pensionati d’oro….. mentre noi siamo destinati a schiattare sul lavoro fino alla morte- se rivoluzione deve essere….. che rivoluzione sia….. non abbiamo più niente da perdere ormai.

  8. Certo la quota 103 libera sarebbe una buona soluzione ma diranno che costa ė ormai chiaro che per i governi tutto ha un costo tranne i vitalizi e i loro stipendi .

  9. Leggendo i commenti di oggi, e pensando a cosa si scriveva più di un anno fa, si vede come si stia mollando, cambiando obiettivo. Un anno fa: “quota 41 per tutti e basta!”, quota 103 era il peggio del peggio ed ora quasi tutti contenti ad ottenere quota 103 e il ripristino della vecchia opzione donna. É l’adattamento dell’uomo. L’uomo che accetta quello che gli viene proposto. Grandi parole, grandi proclami ma poi si accetta, e il popolo italiano ce l’ha nel dna, ormai l’italiano è pacifista, non scende più in battaglia per ottenere un poco di più. É il gioco del tempo. Chi ha in mano le leve decisionali lo sa bene. Per questo continueremo ancora per parecchio tempo con le vecchie regole della legge Fornero. Ogni anno le nuove regole “quote” sono peggiorative rispetto a quelle dell’anno precedente e il passato che prima non piaceva diventa la nuova futura speranza. La flessibilità sembra essere ormai solo l’elastico del tira e molla per arrivare alla “concessione” delle nuove condizioni “quote” che vengono comunicate di anno in anno. Che peccato.

  10. Opzionedonna è sempre stata sostenuta da tutti i partiti anche dalla Meloni e da Salvini quando erano all’opposizione, improvvisamente non è più vantaggiosa per le donne (che già lo sapevano) e si cerca di studiare qualcosa di migliore..nel frattempo le hanno lasciate nel limbo…senza più opzioni, in attesa di conoscere il loro destino da tavoli,incontri e osservatorii da 8 mesi

  11. Opzione donna molte non la scelgono per il sistema contributivo che fa lasciare una buona fetta di soldi. Pensate ai monoreddito. Anche la Riforma per le donne: 60/62 anni, 35 anni contributi e BASTA!!! OLTRE NON SI PUÒ, siamo sfinite!!!

  12. Salve ma dopo 40 anni di contribuzione è peccato andare in pensione
    quaranta anni sono tutta una vita,,un lavoratore che per 40 anni ha prestato quotidianemente la sua opera sociale HA DIRITTO a godersela se non arrivano poi malanni vista la eta avanzata
    mica siamo tutti come Giorgetti Meloni e Salvini che vivono di previlegi
    (stipendi alti e benefit vari…)se vogliono un confronto si facciano avanti scelgano l’ora il giorno e il posto
    chi ha LAVORATO 40 anni DEVE poter andare in pensione
    questa è la base della discussione da intavolare ,poi le altre forme di accesso
    il SINDACATO si faccia rispettare e non si svenda per un piatto di lenticchie

  13. Ma di cosa stiamo parlando? Un lavoratore che ha contribuito per 41 anni, non riceverà mai una somma pari a quella versata e stiamo ancora ragionando se servono 62 63 67 anni! Certo finché non si separa la previdenza dall: assistenza i conti non torneranno mai. Se in un Paese non c’è un ricambio generazionale nel mondo del lavoro, la stessa domanda interna non regge. I soldi per la difesa, invece, non sono mai messi in discussione. Da tutto questo non rilevo quell’onestà intellettuale che invece dovrebbe caratterizzare chi è chiamato a dirigere un Paese

  14. speriamo davvero che a settembre si ravvedano e ripristinino OD vecchi requisiti, unico modo per permettere alle donne un reale anticipo pensionistico. in fondo in campagna elettorale la proroga era nel loro programma. anche se non ben specificata come…
    incrociamo le dita e attendiamo pazientemente settembre.

  15. E lo chiamano rispetto per le donne. Mia moglie ha lavorato per 35 anni, più di 20 come portalettere, tutti i giorni per strada, senza che la pioggia, il vento, la nebbia, il ghiaccio e il caldo siano riuscita a fermarla, doveva fare il suo dovere. Gli altri anni è stata allo sportello, quindi ha lavorato per 35 anni alle poste italiane. Quest’ anno pensava pur sapendo di perdere una buona fetta di pensione di potersi riposare. Si fa per dire riposare, avendo una madre ultra novantenne allettata e invalida al 100% e usufruendo della legge 104 che ti riconoscono appena tre gg. in un mese, per essere più vicino a chi assisti.
    Situazione questa che ti fa propendere visto che hai sessant’anni, di optare per opzione donna.
    L’ attaccamento al lavoro, è l’onesta, non vanno d’accordo con la furbizia, quindi non cerchi di passare gli ultimi anni magari essendo un poco stanca, ricorrendo alla malattia, oppure essendo stressata facendo ricorso alla malattia da stress correlato.
    Ma onestamente provano a fare dei conti e visto che lo Stato legalmente permette ( rimettendoci del tuo ) di smettere di lavorare in accordo con l’azienda, decidono di usare l’opportunità.
    Chiaramente come Lei sa si mette in moto un meccanismo che se vuoi andare in pensione da gennaio 2023, inizi a pensarci almeno a giugno 2022 e così abbiamo fatto. Insomma per non rubarle tanto tempo, le dico solamente che mia moglie si è ritrovata dal 02/01/2023, a casa senza lavoro ne pensione, perché aveva dato le dimissioni, con la certezza di avere la pensione con opzione donna.
    Anche perché lei era già in 104 ma con la nuova direttiva che l’ inps ha diramato se non ricordo male a marzo, l’unico requisito mancante era la residenza, diversa da quella di sua madre.
    Per la legge emanata da questo nuovo parlamento poco importa se mia moglie risiede ad appena TRE minuti di strada a piedi dalla residenza di sua madre e quindi non era necessario vivere sotto lo stesso tetto. Vedete questo motivo della residenza, se lo vogliamo leggere con l’occhio dei furbi è facilmente aggirabile, dato che occorrono solo sei mesi prima di presentare la domanda, chi vuole trasferisce la sua residenza e dopo sei mesi se è in 104 ha diritto a opzione donna.
    Il fatto è che opzione donna andava lasciata come era, d’altronde se per i primi sei anni, sembra che una ci guadagna, compiendo i 67 anni e fino ad es. 80 anni, quindi per circa altri tredici anni lo Stato le darebbe circa 350/400€ in meno al mese … risparmiando circa 55.000€ per ogni pensionata con opzione donna.
    Nel salutarla le dico solamente le tante problematiche che hanno creato a tante signore-lavoratrici le variazioni apportate. Nel nostro caso, se le cose rimangono cosi, e vista l’onestà suddetta mia moglie dovrà aspettare altre sei anni per avere la pensione, io sono invalido civile al 75% con un assegno di 480€ mensile, diciamo che ci aspetta una bella vecchiaia.
    Non sarebbe il caso di ripensarci.

    1. caro luca, mi dispiace di questa tua situazione; diciamo che tua moglie si è fidata di persone inaffidabili; strano che non le abbiano detto di aspettare per sapere i nuovi requisiti di opzione donna; guarda che poi sono tremendi: ma 3 minuti a piedi non è residenza e su quello sono fiscalissimi; trova il lato positivo: ora ha il tempo per star dietro a sua mamma al meglio; quando la mamma ……….avrà fatto il suo dovere in pieno saluti a te, a tua moglie e ai gestori del sito

  16. Quota 103 senza paletti ed OD com’era prima della Meloni. Spero che per il 2024 si arrivi a ciò. Loro si danno aumenti e prendono le pensioni dopo pochi anni. Si abbassassero gli stipendi e pensassero più a noi…che tristezza!!!

  17. Opzione Donna con i requisiti ante LdB 2023, senza se e senza ma! È una forma pensionistica basata tutto sul contributivo con una decurtazione della pensione pari al 30% per sempre. Per lo Stato è un anticipo di cassa per i primi 4 anni e poi diventa a costo zero…..ma cosa c’è che non va in questo ragionamento? Perché accanirsi contro questa forma di pensione? Sono domande che continuo a pormi e che restano senza risposta.

    1. La decurtazione dell’importo della pensione con Opzione Donna può arrivare ad un massimo del 30%, cosa ben diversa dall’affermare che è del 30%. Tant’è che la media si attesta tra il 18% e 20%. Le preciso, inoltre, che dei vari aumenti e adeguamenti sull’importo delle pensioni ne beneficiano anche le pensionate con Opzione Donna, pertanto affermare che l’importo decurtato è “per sempre” non corrisponde al vero

    2. Cara Cristina, vedo che non leggi i miei commenti altrimenti sapresti il perchè: anche decurtata del 30% la pensione te la devono dare: a quell’età non vogliono dartela ; almeno un 6 davanti come età; e 35 sono pochi secondo i loro ragionamenti: non accettano nemmeno 40 anni, ne vogliono 41 e se sei giovane di 58 anni anche contributivo; tutto chiaro? io, con la RITA mi hanno concesso di andar via; mi gestiscono la pensione integrativa fino al 2027 ma quella normale non esiste; e minimo volevano i 62 anni; tutto chiaro ora? saluti a te e ai gestori del sito e speriamo in bene ma la vedo dura

    3. ti ho già risposto ma non è stato pubblicato: anche decurtata a quell’età lì e con quel numero di anni di contributi non vogliono dare la pensione; a 60 anni e più contributi? forse, ma tanto forse; saluti a te e ai gestori del sito

  18. OPZIONE DONNA….vecchi requisiti..come promesso in campagna elettorale….credevo che votando una donna ci avrebbe aiutato…niente di più falso…. delusione totale….

    1. La vera e unica riforma, per sostituire la fornero e per dare equilibrio e flessibilità per tutti è la quota 103 pura e libera da qualsiasi paletto – basta raggiungere 103 , che non è poco, e si esce, dando a tutti la possibilità di aprire quella benedetta porta che conduce alla libertà di godersi un po’ la vita- d’altra parte i fortunati degli anni addietro , se la stanno godendo da anni, basta considerare che in 400 mila la prendono da 40 anni e più- quindi è arrivato il momento di fare un atto di giustizia nei nostri confronti, senza più giocare al gioco dell’oca, tornando indietro ogni volta che si avvicina il traguardo- ma dubito che con questo governo, con questi sindacati, con questa opposizione…. si partorisca la vera ed unica soluzione per attuare la flessibilità per tutti.

  19. D’accordo su 103 senza vincoli ma non su 41 contributivo fino a 67 anni se accetti contributivo quello ti resta allora per un altro anno in più preferisco la Fornero!

  20. Come da promesse elettorali, vogliamo opzione donna con i vecchi requisiti. Troppo facile fare promesse avere i voti e poi non mantenerle ! Alle prossime elezioni noi donne e le nostre famiglie si ricorderanno bene a chi non dare il loro voto !!

  21. Fino a novembre sentiremo varie ipotesi ma nulla di certo.
    Quota 103 libera sarebbe ok, ma io penso che questo esecutivo voglia mettere da qualche parte il numero magico 41.
    Spero comunque per chi ha dai 62 anni in su e non ha il magico numero 41 si trovi anche per i loro una soluzione e pure per le donne, ma francamente dubito, spero di sbagliarmi!

  22. Opzione donna va ripristinata con i requisiti originali visto che viene ampiamente decurtata.. Se una donna la chiede è perché ne ha davvero necessità e per ottenerla acconsente pure a questa decurtazione comunque abominevole visto che ha versato 35 anni di contributi

  23. Il ripristinino di OD è una questione di equità sociale con tutte le altre donne che fino al 2022 hanno potuto scegliere di andare in pensione. Perché ricordo che È UNA SCELTA quella di andare prima con il calcolo completamente contributivo e che persino la Fornero ha detto : ” È una pensione che si pagano le donne che la scelgono” . Poi francamente faccio molta fatica a comprendere che si stia parlando di pensione completamente contributiva con 41 anni ….e poi alle donne di OD ….non si dia! È un ragionamento che non regge in nessun modo. Da ultimo occorre pensare che le generazioni di donne coinvolte sono donne che o hanno iniziato presto a lavorare ( xchè un tempo finite le scuole medie o superiori si andava a lavorare) o hanno avuto carriere frammentate e hanno diritto a tutele . Sue entrambe le categorie c’ è il peso insopportabile dei continui cambiamenti pensionistici che le donne di generazione dal 1960 al 1970 stanno sopportando . Adesso ci vengono tolte anche le ultime certezze come opzione donna! Ne chiedo il ripristino con i paletti precedenti e la strutturalizzazione del provvedimento. Da ultimo sento spesso parlare di “ricambio generazionale”, ma come farlo se poi chi ha tanti anni di servizio in pensione non può andarci! Di certo mantenendoci al lavoro il governo ne pagherà i costi sociali dovuti alla salute in primis, che non è certamente quella che si ha a 20 anni e all’accudimento di famigliari anziani e nipotini…..che già assistiamo lavorando! Che ci ridiano opzione donna!

  24. Ho detto miriadi di volte che su quota 103 occorre toglere le finestre che senso hanno servono solo ad allungare di un altro anno di sevizio, mave lo immaginate di gente che raggiungerà i 41 anni di contribuzione a gennaio 2024 e questo annii in corso raggiunge i 63 anni di età…,con le finestre andro in pensione a 64 anni compiuti!!!!

  25. fatemi capire: io sto lavorando da 40 anni circa e sto versando i contributi. Con la disumana legge fornero me ne andrò in pensione tra 3 anni e un mese… se nella migliore delle ipotesi, salute permettendo, campo ancora 20 anni (senza acciacchi); vuol dire che ho lavorato 43 anni per “godermi” la pensione 17 anni. I CONTI NON TORNANO.
    VERGOGNA !!! i sindacati, dove sono ???

  26. Io chiedo opzione donna con i stessi requisiti dell’anno precedente di cui avevano promesso niente di più.

  27. OPZIONE DONNA ci deve essere come da quasi 20 anni è nata dal ministro Maroni…….non è che si vuole la luna ma si vuole quella scelta data alle donne tutte le donne …….riportiamo questa facoltà di SCELTA per le donne se ne vorranno usufruire…. ma non va bene toglierla così con l’INGANNO ELETTORALE…..

    1. Cinzia: Opzione Donna non è per tutte le donne: E’ quello che fa comodo far credere, da parte dei politici, dei Sindacati e dalle donne stesse. Opzione Donna è riservata solo ad alcune donne, nello specifico a quelle che hanno una carriera lavorativa i cui versamenti sono all’interno di un’unica Ago. In parole semplici: non hanno 35 anni sommati tra impego pubblico e privato

      1. le modifiche recentemente apportate quindi sono migliorative o ulteriormente penalizzanti? Non è sufficiente la condizione di caregiver ad esempio per accedere a questo anticipo pensionistico vero, no, anche 1o 2 figli…..

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